di Marco Molgora, Presidente del Parco di Montevecchia e Valle del Curone
Comunicato stampa del parco
Nelle scorse settimane le analisi effettuate su alcune pecore al pascolo ritrovate morte hanno confermato la presenza del Lupo nel territorio del Parco, che già era stata ipotizzata nel corso dell’estate (leggi qui). Si tratta di pochi animali, o forse uno solo, che probabilmente nei giorni della sospensione generalizzata delle attività durante il lock down primaverile, in assenza di disturbo e soprattutto di traffico sulle strade, hanno potuto allontanarsi dalle Prealpi comasche, per esplorare nuove aree.
La comparsa del lupo nelle aree collinari ed anche di pianura fa parte della naturale dinamica di espansione demografica e spaziale che la specie sta mostrando a livello italiano ed europeo. Tale dinamica spinge i giovani esemplari a ricercare nuovi territori.
Il territorio del Parco è quindi ora oggetto di attenzione da parte del gruppo di lavoro a cui partecipano tecnici di Regione Lombardia, di ERSAF (Ente regionale per lo sviluppo agricolo e forestale), ricercatori delle università lombarde, Carabinieri forestali, con il coinvolgimento anche della Polizia provinciale, impegnati non solo per lo studio del Lupo e per la sua tutela, ma anche per la definizione delle soluzioni più appropriate per consentire la sostenibilità della sua presenza nelle aree del Parco e quindi la convivenza con il territorio.
Trattandosi solo di individui isolati, è possibile che possano allontanarsi volontariamente da quest’area, per tornare verso nord. Si tratta comunque di una presenza che non comporta criticità per la responsabile fruizione del territorio del Parco, che deve però essere ulteriormente rispettosa e consapevole nei confronti dei valori ambientali e della fauna selvatica.
Lupo è ormai presente, o per meglio dire è tornato, in molte aree
alpine ed appenniniche e anche in zone a forte frequentazione turistica,
come il Parco di Montevecchia e Valle del Curone soprattutto
nell’ultima estate, dove comunque evita qualsiasi contatto con l’uomo.
Per
non compromettere tale naturale attitudine è bene ricordare i
comportamenti corretti da tenere da parte dell’uomo (e regolati dalla
legge): divieto assoluto di ricerca, disturbo, avvicinamento o
alimentazione dell’animale, nonché obbligo di tenere i cani al
guinzaglio durante le escursioni in aree aperte. L’Ente Parco è ora
impegnato a fornire agli allevamenti presenti nel territorio collinare
le informazioni utili per prevenire l’attacco agli animali al pascolo e
per accedere, in caso di danni accertati, agli indennizzi resi possibili
dalle assicurazioni attivate da Regione Lombardia.
Come già
evidenziato, ringraziamo gli Enti preposti alla gestione di questa
specie che si sono prontamente attivati e chiediamo a tutti i cittadini
di evitare azioni o attività che possano intralciare l’azione delle
Istituzioni o creare inutili allarmismi e tensioni.
Per maggiori informazioni cliccare qui.
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