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martedì 30 novembre 2021

Proposte per dare un futuro al Bosco delle Querce

 
 
Riceviamo e pubblichiamo.
 
E' stato un incontro interessante quello del 27/11/2021 organizzato dal circolo Legambiente Laura Conti di Seveso, Seveso Futura, Sinistra e Ambiente di Meda, Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà al Centro Visite del Bosco delle Querce con a tema un confronto sul futuro del polmone verde.

Due i filoni trattati: il primo sulla situazione gestionale del Bosco dopo lo smantellamento dei presidi ambientali attuato dall'ex sindaco Allievi cui sono seguite elezioni con l'insediamento della nuova amministrazione Borroni e il secondo sulle prospettive e le idee per un domani che preveda l'ampliamento del Bosco delle Querce e una sua configurazione più ampia. Non ignorato ma ben presente il rischio derivante dal completamento dell'autostrada Pedemontana Lombarda.
 
Di tutto questo abbiamo ragionato con Fabio Lopez Nunes consigliere ERSAF e con Arturo Lanzani Presidente del Parco Locale di Interesse Sovraccomunale (PLIS) GruBria.
 
Come organizzatori abbiamo ribadito la proposta che l'area ad est in via della Roggia venga accorpata al Bosco delle Querce sottolineando anche una evidente diversità geomorfologica ed ecosistemica del Bosco rispetto alle aree del Parco Regionale Groane-Brughiera a cui la legge regionale sui parchi consentirebbe l'accorpamento. E' giudicata da noi più consona e compatibile una inclusione del PLIS GruBria dentro i confini del Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce.
 

Fabio Lopez, ricordando che la proprietà dell'area  (40 ettari) è di Regione Lombardia, ha confermato che, dopo la sigla anche del Comune di Seveso della Convenzione gestionale del BdQ (firmata dal commissario Prefettizio prima delle elezioni ndr) vi sia da parte della nuova amministrazione sevesina la volontà di riprenderne il governo. Indubbiamente la riapertura del Centro Visite a chi ne fa richiesta per iniziative va in questo senso. Come gruppi ambientalisti seguiremo con attenzione l'operare della Giunta di Alessia Borroni, continuando a chiedere il ripristino dell'operatività gestionale locale sul BdQ perchè ci sono ancora buone pratiche da riattivare per dare rispondenza alla convenzione con Regione Lombardia. 

Con Lopez, focus anche sul monitoraggio delle vasche della diossina che come sapete è stato purtroppo ceduto, per volontà dell'allora sindaco Allievi, a Regione Lombardia. Quest'ultima, con delibera di Giunta n° 5296 del 27/9/021, ha a sua volta delegato ad ERSAF questa attività con uno stanziamento di 450.000 euro in due anni (100.000 euro nel 2021 e 350.000 euro nel 2022) per un piano riguardante:
  • l'esecuzione degli interventi su strutture ed impianti necessari a garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro e dei visitatori, con accertamenti e progettazioni propedeutiche;
  • l'installazione di un sistema di monitoraggio del percolato ed eventuali interventi su sistema di monitoraggio acque sotterranee, con relativi monitoraggi e stato di fatto ambientale e di condizioni delle vasche;
  • l'attività di studio, monitoraggio, progettazione propedeutiche agli interventi di manutenzione straordinaria eventualmente necessari. (testo tratto dalla DGR 5296).
Ersaf ha bandito una gara d'appalto per affidare le azioni definite nella DGR a un soggetto tecnico.
Sul futuro del Bosco delle Querce, Lopez ha fatto osservare che anche i corsi d'acqua, veri e propri corridoi ambientali in un'area densamente urbanizzata, con il loro recupero attuato a mezzo del "Contratto di Fiume" possono giocare un ruolo importante nel creare una trama del verde dando l'opportunità di unire più aree tutelate e consentendo momenti di confronti tra più enti.
 

Arturo Lanzani ha illustrato le similitudini tra il Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce (40 ha) e il territorio su cui è stato costituito il Parco Locale di Interesse Sovraccomunale GruBrìa (Grugnotorto-Villoresi-Brianza Centrale) -2000 ha - dove convivono prati stabili, attività agricole residue, porzioni inserite nell'urbanizzato (Parco Porada a Seregno), luoghi ambientalmente riqualificati come il Lago Nord di Paderno Dugnano ma anche zone degradate con cave, abusi edilizi e discariche. Nel PLIS GruBrìa vi sono dunque porzioni che devono essere recuperate e restituite alla naturalità, così come è stato per il Bosco delle Querce, che con l'intervento umano attuato con la bonifica dalla diossina TCDD, la piantumazione di specie arboree e gli attenti interventi ha assunto l'attuale configurazione.
 
Il PLIS GruBrìa, seppure con personale minimo e budget limitato, ha ottenuto 612.000 euro di finanziamento vincendo il Bando Regionale “Misure forestali per la pianura e la collina” da utilizzare per interventi di forestazione su 20 ettari.
 
Risulterebbe dunque interessante un progetto di incorporazione del PLIS nel Parco Regionale del Bosco delle Querce preoccupandosi di mantenerne l'alto valore simbolico e richiamando risorse regionali aggiuntive per una gestione di area più ampia. Il Bosco delle Querce potrà così essere da esempio per il recupero delle altre aree inquinate e degradate presenti e fungere da principio rigenerativo per il territorio.

 

Una parte consistente dell'incontro è stata rivolta ai disastri ambientali che l'autostrada Pedemontana Lombarda provocherà sul territorio con il dettaglio delle ricadute del suo passaggio in zona Bosco delle Querce dove si mangerà due ettari e comprometterà l'area di potenziale ampliamento di via della Roggia con due rotonde, l'accesso all'autostrada e un vasca di laminazione al servizio dell'autostrada. Il tutto su una superficie con una contaminazione da diossina TCDD presente e certificata dalle analisi della Caratterizzazione dei suoli con dati 2008, 2012 e 2016 e con un Piano di Bonifica insufficiente.


 
Le esposizioni di Lopez e di Lanzani hanno poi portato all'attenzione un'azione di "riduzione del danno" con richieste affinchè  nello spazio specifico dell'ampliamento,  le rotonde e l'accesso  - pressochè inutili - siano eliminate e che la vasca di laminazione sia realizzata secondo criteri di inserimento ambientale e non puramente ingegnieristici. 

Un destino molto simile subirebbe  il PLIS GruBria che vedrebbe occupate dall'autostrada alcune porzioni di spazi liberi da Cesano Maderno a Desio. C'è l'idea di chiedere dunque  risorse aggiuntive  per un progetto di nuovo verde su questa fascia, a fianco di quello che sarà il suolo consumato dall'autostrada e in aggiunta alle compensazioni ambientali di Pedemontana, includendo lo spazio della progettata area di servizio di Desio (ora stralciata dal definitivo 2019 di Pedemontana) con un intervento di forestazione che escluda altri tipi di intervento.
 
Più in generale, in una Brianza martoriata dal cemento e dall'asfalto per Lopez e Lanzani serve una conferenza costitutiva di progettazione dell'ambiente  che coinvolga  vari soggetti e che intercetti le risorse economiche necessarie.
 

 
Giorgio Garofalo, Consigliere Comunale di Seveso Futura, ha illustrato i contenuti di una interrogazione, già protocollata, per avere risposte sui motivi della chiusura del passaggio pedonale con ponte sulla superstrada Milano-Meda (ex S.S.35) che consentiva l'accesso al Bosco da Baruccana di Seveso. Una chiusura che complica la fruizione del polmone verde ai cittadini di Baruccana.
 

Il Consigliere Regionale Gigi Ponti ha ripreso la necessità di uno scambio informativo e di un'azione coordinata sul capitolo Pedemontana. Ponti ha rilevato la necessità che siano anche i Comuni e non solo i capoluoghi di Provincia a poter accedere ai fondi del PNRR, utili per concretizzare investimenti sui capitoli ambientali locali.


La discussione è stata nel complesso interessante e abbiamo registrato preoccupazioni e molte posizioni contrarie al completamento di Pedemontana

Sui propositi espressi di "riduzione del danno" che causerebbe il completamento dell'autostrada Pedemontana, vogliamo qui essere chiari al fine di non essere fraintesi. Continuiamo infatti a ritenere l'autostrada pedemontana Lombarda un arteria inutile, dispendiosa ed impattante per il territorio e l'ambiente e pertanto insostenibile.
 

Abbiamo speso anni ed energie per contrastarla con mobilitazioni e informazione ai cittadini nonchè esaminando, commentando e criticando anche il contenuto dei suoi elaborati tecnici progettuali.
Non smettiamo tutt'ora di pensare e di agire affinchè non venga completata, nonostante siano stati, purtroppo, concessi i finanziamenti per farlo.
 

Recentemente abbiamo promosso e organizzato con più di 20 gruppi i presidi del 23/05/2021 di #FermiamoPedemontana, inviato le comunicazioni al ministro Cingolani e alla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) con lo scopo di smantellare la falsa narrazione di una "greenhighway" e cercato contatti e condivisioni con il mondo politico.
 

Non ci tireremo indietro neppure dinanzi all'ineluttabilità di un disastro, voluto ostinatamente in particolare dagli attuali amministratori di Regione Lombardia con l'apporto di un ministro che di transizione ecologica si occupa ben poco e della solita componente trasversale degli "sviluppisti ad ogni costo."
 

Per questo non ci autoescluderemo da un dibattito e dalle valutazioni sull'identificazione di interventi di modifica progettuale di riduzione del danno che pure possono creare disturbo a chi ha granitiche certezze.

 


 

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