PAGINE
▼
martedì 30 gennaio 2018
Regione Lombardia: il punto degli interventi di difesa del suolo per la mitigazione del rischio idrogeologico
Martedì 29/1/2018 in Regione Lombardia è stato fatto il punto degli interventi di difesa del suolo per la mitigazione del rischio idrogeologico.
Tra questi è stato rappresentato lo stato di avanzamento degli interventi del Nodo Idraulico di Milano (Senago, Lentate, vari interventi nel Parco delle Groane e della Brughiera) e del Lura (lavori completati al 90%).
Compensazioni ambientali, compensazioni forestali e vasca di laminazione Lomazzo-Bregnano
Per le compensazioni è stato specificato che nell'intorno delle aree di laminazione di Lomazzo-Bregnano sono stati messi a dimora circa 8000 arbusti, 500 piante, oltre alle aree seminate ed alle lagune di fitodepurazione.
Manca invece il "contributo" economico e in opere di Pedemontana ( di circa 9 milioni di euro come da progetto definitivo) come del resto mancano quasi tutte le opere di compensazione per le quali Pedemontana ha però sottoscritto convenzioni con i Comuni e con il Parco del Lura impegnandosi a "rimborsare i costi di progettazione".
Nella tratta B2, invece, la convenzione per le opere accessorie con i Comuni prevede il pagamento dei costi di progettazione (da intendersi "prima"). Vedremo.
Interventi per la mitigazione del suolo
Nel mese di dicembre 2017, finalmente, l'autorità di Bacino del Po ha dato il via definitivo alle Fasce Fluviali del Seveso del Piano di Assetto Idrogeologico che consentiranno di dare attuazione al Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (vedi immagine sotto il titolo) approvato dalla Giunta Regionale nel Giugno 2017 (e vigente! semplifico: non si possono fare interventi nel sottosuolo!) ed al regolamento per l'invarianza idraulica, pubblicato a Novembre e che entrerà in vigore a Giugno 2018, che davvero dovrà dare uan mano notevole a bloccare il consumo di suolo.
Abbiamo un po' di strumenti in più per difendere il nostro territorio, facciamoli applicare.
lunedì 29 gennaio 2018
Montorfano: in preparazione l'operazione di salvataggio rospi 2018
A cura dell'associazione "L'Ontano"
La nostra associazione si sta preparando alla nuova, imminente, campagna di salvataggio rospi 2018, è prevista per mercoledì 31 gennaio ore 21.00 presso la nostra sede (via al Dosso 1 - Montorfano - vicino scuole elementari cancello sulla sinistra) la riunione di coordinamento volontari.
Come ogni anno cerchiamo nuove persone disposte ad unirsi ed impegnarsi in questa attività importantissima di salvataggio, dedicando qualche ora alla settimana.
Durante la riunione verrà spiegato ed illustrato l'attività, oltre a questo, si organizzerà i turni e la posa delle barriere (previsto per sabato 3 e/o domenica 4 febbraio in mattinata).
Vi aspettiamo numerosi, non mancate!
Per informazioni ed adesioni scrivere a: associazione@gruppoontano.org
La nostra associazione si sta preparando alla nuova, imminente, campagna di salvataggio rospi 2018, è prevista per mercoledì 31 gennaio ore 21.00 presso la nostra sede (via al Dosso 1 - Montorfano - vicino scuole elementari cancello sulla sinistra) la riunione di coordinamento volontari.
Come ogni anno cerchiamo nuove persone disposte ad unirsi ed impegnarsi in questa attività importantissima di salvataggio, dedicando qualche ora alla settimana.
Durante la riunione verrà spiegato ed illustrato l'attività, oltre a questo, si organizzerà i turni e la posa delle barriere (previsto per sabato 3 e/o domenica 4 febbraio in mattinata).
Vi aspettiamo numerosi, non mancate!
Per informazioni ed adesioni scrivere a: associazione@gruppoontano.org
sabato 27 gennaio 2018
Seregno: le regole del PGT sono troppo discrezionali. Il Commissario straordinario avvia l'iter per la Variante
Il commissario Straordinario di Seregno Antonio Cananà ha avviato l’iter per la redazione della variante al Piano delle Regole del PGT.
La delibera reca le seguenti motivazioni:
- CONSIDERATO che nel corso dell’applicazione della disciplina del vigente Piano delle Regole sono emerse alcune criticità di carattere procedimentale ed interpretativo segnalate dai competenti uffici anche con riferimento a procedimenti oggetto di indagini penali in corso;
- RAVVISATO che con nota del 19/10/2017 prot. 0050198/17, la Commissione Edilizia ha richiesto di essere ascoltata “circa i lavori e le attività di competenza inerenti le materie urbanistica ed edilizia con particolare riguardo alle criticità di applicazione della normativa dei vigenti PGT e Regolamento Edilizio”;
- RISCONTRATO che nell’incontro intervenuto con la Commissione Edilizia in data 7/10/2017 sono state evidenziate diverse difficoltà interpretative e di conseguenza applicative, del quadro normativo del vigente Piano delle Regole ed è stata richiesta la tempestiva adozione di misure rivolte al loro chiarimento e semplificazione a beneficio di una più generale attenuazione dei margini di discrezionalità decisionale in capo alla Commissione stessa e agli uffici a vantaggio della trasparenza dei processi istruttori ed autorizzativi;
- RITENUTO pertanto che ai fini del rispetto delle previsioni urbanistiche vigenti nonché al fine di garantire il superamento di alcune problematiche riscontrate in fase di attuazione del PGT dovute in particolare alla normativa del Piano delle Regole, si rende necessario operare approvando apposita Variante normativa; (...)
- per quanto in premessa esplicitato:
1) di prendere atto della necessità di avviare il procedimento finalizzato alla Variante n. 1 del vigente Piano delle Regole volta ad introdurre correttivi normativi all’articolato tecnico attuativo;
2) di approvare i seguenti indirizzi e criteri informatori della Variante:
- adozione di misure rivolte al chiarimento e semplificazione dell’impianto normativo a beneficio di una più generale attenuazione dei margini di discrezionalità decisionale in capo alla Commissione Edilizia e agli uffici;
- superamento delle attuali criticità procedurali riscontrabili sotto il profilo applicativo
e giuridico; (...)
Allegati:
venerdì 26 gennaio 2018
Da Lecco all’Asia centrale: il WWF Lecco sostiene il Progetto “snow leopard”
© naturepl.com / Andy Rouse / WWF |
a cura dell'Associazione WWF Lecco
Da Lecco all’Asia centrale
Per il terzo anno consecutivo, WWF Lecco trova modo di destinare un’importante donazione per un progetto di conservazione internazionale.
“Duemila euro per il progetto Leopardo delle nevi. E’ il risultato dell’impegno di tutti i nostri volontari e delle attività di raccolta fondi sul territorio - dichiara il Presidente del WWF Lecco, Lello Bonelli - WWF significa World Wide Fund for Nature: Fondo Mondiale per la Natura. E lo scopo è proprio quello di raccogliere “fondi” da destinare alla conservazione della natura su tutto il pianeta.
Serate, eventi, manifestazioni, tutte le nostre attività sono finalizzate ad avvicinare quante più persone possibili ai temi della conservazione ma anche a raccogliere fondi da destinare a progetti internazionali dell’Organizzazione di cui WWF Lecco è una piccola rappresentanza.
Ci impegniamo e continueremo a farlo anche per la nostra provincia, con i progetti per la tutela della microfauna: api selvatiche e rospi, rondini e gamberi di fiume… continueremo a contrastare i progetti che riteniamo devastanti per il nostro territorio: le derivazioni idroelettriche in alta Valsassina e il teleriscaldamento alimentato a rifiuti… ma dobbiamo sempre ricordare che l’impegno per la natura non può finire ai confini della nostra provincia ed essere capaci di impegnarci, come rappresentanza della più grande associazione ambientalista nel mondo, anche per progetti di più ampio respiro: per favorire l’uso di fonti energetiche rinnovabili o per contrastare il consumo di suolo, per tutelare gli habitat polari dell’orso bianco o quelli asiatici del leopardo delle nevi”.
Il fantasma delle montagne
Scoperto solo all'inizio del secolo scorso, il leopardo delle nevi o "fantasma delle montagne" - come viene chiamato per via della sua pelliccia - vive tra le alte montagne dell'Asia centrale, dall'Afghanistan alla Siberia meridionale, generalmente tra i 3.000 e i 4.500 metri di altitudine, in un ambiente secco, roccioso, ricco di arbusti e praterie.
Caccia soprattutto di notte o all’alba e le sue prede abituali sono le pecore selvatiche e le capre, compresa la pecora blu e l’argali.
Tuttavia, vivendo in un terreno di montagna le prede sono scarse e il leopardo si ciba anche di cervi, giovani yak, asini selvatici e bestiame allo stato brado: è in grado di catturare prede tre volte più pesanti.
In meno di 20 anni, il leopardo delle nevi è diminuito di oltre il 20% e oggi si stima che ci siano tra i 4.000 e i 6.500 esemplari in libertà.
Le minacce
Sono necessari sforzi di conservazione per le specie in via di estinzione la cui sopravvivenza può essere garantita solo assicurando la conservazione dei loro habitat naturali. Il WWF sta concentrando gli sforzi su un gruppo selezionato di specie prioritarie che sono particolarmente importanti, per il loro ecosistema. Concentrare strategicamente gli sforzi su queste specie aiuterà anche a conservare molte altre specie che condividono i loro habitat e sono vulnerabili alle stesse minacce. Il leopardo delle nevi è appunto una delle specie prioritarie su cui il WWF è impegnato da anni attraverso studi scientifici, sviluppo di progetti sostenibili per le comunità e lotta al bracconaggio.
Nel tempo necessario per leggere questa pagina, una delle specie uniche del nostro pianeta si estinguerà. A quest'ora domani, altri 150-200 specie saranno scomparse per sempre. E a quest'ora il prossimo anno, oltre 50.000 specie non esisteranno più.
La causa di questo disastro sono le attività umane: il consumo di suolo, tutto quello che prendiamo dalla natura per produrre cibo, vestiario, alloggio, carburante; le cose che compriamo e i rifiuti che produciamo, tutto questo contribuisce alla perdita di biodiversità.
La perdita degli habitat, il bracconaggio e l’aumento dei conflitti con le comunità locali hanno portato alla scomparsa di più di un quinto dei leopardi delle nevi negli ultimi 16 anni.
A questo, oggi bisogna aggiungere anche il cambiamento climatico, che sta fortemente minacciando il futuro delle montagne, habitat che il leopardo delle nevi condivide con grandi varietà di fauna selvatica e fornisce acqua per decine di milioni di persone!
Il Traffic, il network internazionale che si occupa del monitoraggio della flora e della fauna selvatiche, il WWF e l’International Snow Leopard Trust stanno lavorando per ottenere subito un miglioramento nei controlli e negli sforzi di gestione della specie e per arginare nel più breve tempo possibile le principali cause di minaccia di questo splendido felino. I territori aridi e montuosi dell'Asia centrale rendono difficile studiare il Leopardo delle nevi, ma anche con l'aiuto delle comunità locali, il WWF Nepal è riuscito a scoprire di più su questa specie e ad ottenere i primi risultati concreti.
“…Please transmit our heartfelt thanks to all your volunteers for this generous contribution and for joining forces with WWF to leave future generations a living planet...” si conclude così la lettera con cui Monika Kull, dalla sede svizzera di Gland del WWF internazionale, ringrazia gli attivisti della sezione lecchese per l’importante contributo.
Incidente ferroviario di Pioltello: il cordoglio dei Comitati Pendolari Lombardi
di Matteo Mambretti e Lucia Ruggiero
rappresentanti dei viaggiatori alla Conferenza Regionale per il TPL
Noi, rappresentanti dei Comitati dei viaggiatori del trasporto ferroviario lombardo, ci uniamo in una comunicazione che vuole portare il cordoglio più profondo alle vittime del tragico incidente ferroviario del 25 gennaio 2018 sulla linea Cremona-Milano, all’altezza di Pioltello Limito e alle loro famiglie.
Sono notizie che mai avremmo voluto leggere e vedere. Come le vittime, tutti noi siamo lavoratori e studenti che ogni mattina e ogni sera si affidano al servizio regionale di trasporto ferroviario per raggiungere le sedi delle proprie attività.
Come loro, lo facciamo affidando il nostro tempo e le nostre vite a chi deve assicurarsi di fornire un servizio di trasporto all’altezza: sicuro, dignitoso, puntuale.
Auspichiamo che le cause dell’incidente siano presto chiarite in ogni loro sfumatura e che si prendano tutte le misure del caso, perché una tragedia di questo tipo non si verifichi mai più sulla rete ferroviaria regionale della Lombardia, così come su tutte le altre direttrici ferroviarie italiane.
Confidiamo in tutte le istituzioni, a ogni livello, e in tutte le aziende coinvolte, perché finalmente si possa raggiungere un livello di qualità, manutenzione e sicurezza che non sempre – neppure in Regione Lombardia – è stato sempre disponibile.
Da anni e incessantemente segnaliamo situazioni ancora difficili, a volte inaccettabili sia per quanto riguarda la manutenzione della Rete Ferroviaria, sia per quella del parco rotabile.
Non sempre abbiamo avuto l’attenzione che meritavamo e pertanto ci aspettiamo che il rispetto di Istituzioni e Aziende si traduca finalmente in veri e attenti investimenti su manutenzione, sicurezza e informazione ai clienti.
Altresì che gli investimenti siano correttamente valutati e controllati nella loro applicazione, che, riassumendo, finalmente il trasporto regionale diventi centrale nelle scelte di allocazione risorse siano esse regionali o centrali.
Non ci stancheremo di continuare a fare tutto quel che facciamo. Continueremo a farlo con passione, senza mai smettere di essere critici e attenti. Ora sappiamo di doverlo anche alle tre vittime e ai tanti feriti di questo incidente, che sentiamo più che mai vicini, parte di una grande famiglia di viaggiatori alle prese, ogni giorno, con disagi e problemi.
I Comitati Pendolari lombardi
Comitato Pendolari del Meratese
Comitato Viaggiatori della Milano-Asso (R)
Milano-Mariano/Camnago (S2-S4)
Comitato Pendolari Morengo/Bariano
Comitato Pendolari Bergamaschi
Comitato Pendolari Como Lecco
Comitato Viaggiatori S9 - S11
Marco Longoni
CVTNS
Comitato Pendolari Gallarate Milano
Comitato Pendolari Besanino
Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi
Comitato Pendolari Bresciani #sbiancalafreccia
Comitato Pendolari Direttrice S6
mercoledì 24 gennaio 2018
martedì 23 gennaio 2018
lunedì 22 gennaio 2018
Seregno: «Na toròw do Oświęcim - Sui binari di Auschwitz» con gli studenti del Liceo Parini
In occasione del 73° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz e della Giornata Internazionale della Memoria, martedì 23 gennaio alle ore 11 si inaugurerà una mostra didattico fotografica dal titolo “Sui binari di Auschwitz” presso il museo Vignoli (via Santino De Nova 24/26) di Seregno.
L’evento è curato dagli studenti del Liceo Parini di Seregno, con il patrocinio del Comune di Seregno.
Attraverso foto, sculture e installazioni gli studenti racconteranno le emozioni e le riflessioni suscitate in loro dalla visita al campo di concentramento di Auschwitz.
La mostra è a ingresso libero e sarà visitabile dal 23 al 27 gennaio dalle ore 8 alle 13 e dalle ore 14.30 alle 18.30. E’ inoltre possibile prenotare delle visite guidate contattando l’ufficio Cultura del Comune di Seregno, via telefono al numero 0362 263311 o via e-mail all’indirizzo info.cultura@seregno.info
Leggi anche: Al liceo Parini la memoria si fa fotografia (altro sito)
.
L’evento è curato dagli studenti del Liceo Parini di Seregno, con il patrocinio del Comune di Seregno.
Attraverso foto, sculture e installazioni gli studenti racconteranno le emozioni e le riflessioni suscitate in loro dalla visita al campo di concentramento di Auschwitz.
La mostra è a ingresso libero e sarà visitabile dal 23 al 27 gennaio dalle ore 8 alle 13 e dalle ore 14.30 alle 18.30. E’ inoltre possibile prenotare delle visite guidate contattando l’ufficio Cultura del Comune di Seregno, via telefono al numero 0362 263311 o via e-mail all’indirizzo info.cultura@seregno.info
Leggi anche: Al liceo Parini la memoria si fa fotografia (altro sito)
.
domenica 21 gennaio 2018
Zingari: l'olocausto dimenticato
domenica 4 febbario 2018 - ore 17
Triuggio (MB), Sala Consiliare
via Vittorio Veneto 15
Nell’ambito dell’edizione 2018 dei Percorsi nella Memoria, rassegna promossa dal Consorzio Brianteo Villa Greppi per commemorare le vittime della deportazione nazista e per celebrare il Giorno della Memoria, la Sala Consiliare di Triuggio ospita lo spettacolo teatrale di Pino Petruzzelli: “Zingari: l’olocausto dimenticato”.
Più di 500.000 zingari sono stati uccisi nei campi di sterminio nazisti. Una storia dimenticata. Una storia non ancora scritta. Raccontarla è un atto dovuto.
"Nei vari processi contro i nazisti responsabili di crimini contro l'umanità, primo fra tutti quello di Norimberga, mai nessuno si preoccupò di sentire la testimonianza di uno zingaro. Al processo di Gerusalemme, nonostante Eichmann si fosse dimostrato consapevole delle pratiche di deportazione degli zingari, il capo d'imputazione che riguardava questo argomento venne annullato. Nessun responsabile fu chiamato a rendere conto dello sterminio degli zingari."
Lo spettacolo è dedicato al genocidio del popolo rom e sinto durante il nazismo. Un genocidio che nasce dal pregiudizio e dal razzismo imperanti nella Germania degli anni trenta. A Berlino il dottor Robert Ritter, direttore del Centro di Ricerche per l'Igiene e la Razza dichiara che "gli Zingari risultano come un miscuglio pericoloso di razze deteriorate" e che "la questione zingara potrà considerarsi risolta solo quando il grosso di questi asociali e fannulloni sarà sterilizzato". La dottoressa Eva Justin rivela al modo accademico nazista, nella sua applaudita tesi di laurea, la presenza nel sangue degli zingari di un gene molto, ma molto pericoloso: il gene dell'istinto al nomadismo, il terribile wandertrieb.
Lo spettacolo vuole essere un viaggio nella memoria alla scoperta di una pagina di storia che inspiegabilmente non trova spazio nei testi scolastici. Un genocidio dimenticato, così come dimenticati sono stati i risarcimenti dovuti ai rom e ai sinti perseguitati durante il nazismo.
Uno spettacolo carico di umanità e di amore per un'etnia, quella Rom e Sinta, che nel corso degli anni più che essere sconosciuta è stata misconosciuta.
Triuggio (MB), Sala Consiliare
via Vittorio Veneto 15
Nell’ambito dell’edizione 2018 dei Percorsi nella Memoria, rassegna promossa dal Consorzio Brianteo Villa Greppi per commemorare le vittime della deportazione nazista e per celebrare il Giorno della Memoria, la Sala Consiliare di Triuggio ospita lo spettacolo teatrale di Pino Petruzzelli: “Zingari: l’olocausto dimenticato”.
Più di 500.000 zingari sono stati uccisi nei campi di sterminio nazisti. Una storia dimenticata. Una storia non ancora scritta. Raccontarla è un atto dovuto.
"Nei vari processi contro i nazisti responsabili di crimini contro l'umanità, primo fra tutti quello di Norimberga, mai nessuno si preoccupò di sentire la testimonianza di uno zingaro. Al processo di Gerusalemme, nonostante Eichmann si fosse dimostrato consapevole delle pratiche di deportazione degli zingari, il capo d'imputazione che riguardava questo argomento venne annullato. Nessun responsabile fu chiamato a rendere conto dello sterminio degli zingari."
Lo spettacolo è dedicato al genocidio del popolo rom e sinto durante il nazismo. Un genocidio che nasce dal pregiudizio e dal razzismo imperanti nella Germania degli anni trenta. A Berlino il dottor Robert Ritter, direttore del Centro di Ricerche per l'Igiene e la Razza dichiara che "gli Zingari risultano come un miscuglio pericoloso di razze deteriorate" e che "la questione zingara potrà considerarsi risolta solo quando il grosso di questi asociali e fannulloni sarà sterilizzato". La dottoressa Eva Justin rivela al modo accademico nazista, nella sua applaudita tesi di laurea, la presenza nel sangue degli zingari di un gene molto, ma molto pericoloso: il gene dell'istinto al nomadismo, il terribile wandertrieb.
Lo spettacolo vuole essere un viaggio nella memoria alla scoperta di una pagina di storia che inspiegabilmente non trova spazio nei testi scolastici. Un genocidio dimenticato, così come dimenticati sono stati i risarcimenti dovuti ai rom e ai sinti perseguitati durante il nazismo.
Uno spettacolo carico di umanità e di amore per un'etnia, quella Rom e Sinta, che nel corso degli anni più che essere sconosciuta è stata misconosciuta.
Pieghevole con tutti gli eventi in programma |
Percorsi nella memoria 2018. Incontro con Venanzio Gibillini
In occasione della Giornata della Memoria
Domenica 28 Gennaio 2018 alle ore 16.00
presso il Municipio di Correzzana (MB), via de Gasperi 7
avrà luogo l'incontro con Venanzio Gibillini, ex deportato nei campi di concentramento in Germania. L'intervista sarà curata dal ricercatore Puccy Paleari, all'interno delle iniziative proposte dal Consorzio Villa Greppi nel decennale della rassegna Percorsi della Memoria.
Venanzio Gibillini è nato in Francia nel 1924. Residente a Milano con la famiglia, lavorava al deposito locomotive di Milano-Greco. Arrestato nel luglio del 1944 con l’accusa di sabotaggio, venne incarcerato nel carcere di San Vittore dove subì alcuni violenti interrogatori. Venne trasferito prima nel lager di Bolzano e successivamente deportato in Germania. Internato nel lager Flossenbürg e poi in quello di Kottern (sottocampo di Dachau) fu costretto a lavorare come meccanico in una fabbrica di aeroplani. Venne liberato a Pfronten nel 1945, nel corso della “marcia della morte” durata due giorni.
Pieghevole con tutti gli eventi in programma. |
Il Giorno della Memoria a Dolzago
Il gruppo dolzaghese Senza Stanza con il patrocinio del comune di Dolzago organizza, per commemorare il giorno della memoria, un incontro con il ricercatore e documentarista Puccy Paleari nella serata di venerdì 26 gennaio 2018, presso la sala consiliare del municipio.
Il relatore guiderà il pubblico attraverso un viaggio storico per comprendere le origini e gli sviluppi di accadimenti che ancor'oggi devono essere ricordati.
Il relatore guiderà il pubblico attraverso un viaggio storico per comprendere le origini e gli sviluppi di accadimenti che ancor'oggi devono essere ricordati.
sabato 20 gennaio 2018
A Milano la prima stazione di teleriscaldamento a impatto zero in Italia
Da qui alle prossime elezioni regionali del 4 marzo, sentirete e leggerete di tutto; promesse, slogan, impegni e progetti per ridurre il consumo di suolo, migliorare la qualità dell’aria, tutelare la salute dei cittadini. Succede così, quando ci sono le elezioni. Poi, più nulla. Tutti sensibili all’ambiente al momento del voto; tutti smemorati nei cinque anni che seguono, fino alle elezioni successive. E intanto la Lombardia rimane la Regione più inquinata d’Europa, come ben sanno i nostri polmoni.
Cambiare le cose è possibile? Pensiamo di sì e vi segnaliamo uno straordinario risultato del Municipio 8 del Comune di Milano che ci allinea alle più avanzate esperienze del nord Europa: il caso della prima stazione di teleriscaldamento a impatto zero in Italia.
Cambiare le cose è possibile? Pensiamo di sì e vi segnaliamo uno straordinario risultato del Municipio 8 del Comune di Milano che ci allinea alle più avanzate esperienze del nord Europa: il caso della prima stazione di teleriscaldamento a impatto zero in Italia.
di Enrico Fedrighini
portavoce Comitato Promotore Referendum MilanoSiMuove
candidato al Consiglio Regionale della Lombardia - lista INSIEME
Nel Municipio 8 del Comune di Milano, dove sono Assessore all’Ambiente e Mobilità, esiste una estesa rete sotterranea di teleriscaldamento collegata al termovalorizzatore Silla 2. Le emissioni dell’impianto Silla 2 sono sotto costante controllo: all’uscita del camino, un rilevatore cattura le emissioni 7 giorni su 7, 24 ore su 24 e ogni cittadino può verificare in qualunque momento le emissioni in atmosfera, collegandosi direttamente al sito web del Municipio 8. Un modo per garantire trasparenza e “controllo sociale”.
Abbiamo avviato un potenziamento della raccolta differenziata – con una crescente riduzione della quantità di rifiuti destinati a incenerimento – mentre l’energia prodotta dall’incenerimento della frazione residua dei rifiuti non riciclabili, viene recuperata per fornire alle utenze domestiche energia elettrica (147.000 famiglie) e calore (35.000 famiglie), in sostituzione dei combustibili fossili inquinanti.
Una simile rete di “calore pulito” ha bisogno di una serie di impianti di supporto per distribuire l’energia prodotta in aree sempre più estese.
Per questo, un giorno di tre anni fa si presentano in Municipio ingegneri e tecnici di A2A con il progetto di una “stazione di pompaggio” da realizzare in un’area verde comunale: un blocco di cemento armato, alto 10 mt e lungo 20, con forte impatto ambientale, paesaggistico ed acustico. Così si è sempre fatto, a Milano a Brescia e in Italia; così si continua a fare…
E invece qualcosa cambia. E per sempre
Iniziamo a ragionare, insieme ai bravi ingegneri di A2A, su possibili alternative progettuali partendo da un elemento di fondo: risolvere un problema può essere l'occasione per cambiare e innovare radicalmente la risposta, creando un nuovo progetto più conveniente per tutti, impiegando meglio le risorse, economiche oltre che ambientali. Ad esempio: i costi previsti per insonorizzare l'impianto, mettendo a norma i decibel, sono rilevanti; perché allora – ci domandiamo - non impiegare queste risorse per cambiare radicalmente il progetto, azzerando l’impatto ambientale anzichè accontentarsi di mitigarne gli effetti?
La Danimarca è la patria europea del teleriscaldamento. I progettisti A2A volano a Copenhagen dove incontrano i tecnici della capitale danese: verificano le tipologie di impianti sotterranei che da tempo vengono realizzati in quella città, anche in zone centrali densamente abitate, sotto le piazze e le strade: soluzioni tecniche adottabili, sistemi di progettazione collaudati, verifiche su materiali, dimensioni e manutenzione.
Tornati in Municipio 8, i tecnici presentano un progetto completamente nuovo, mai visto prima, il primo del genere ad essere pensato e realizzato in Italia: una centrale completamente interrata, insonorizzata, senza alcun tipo di impatto. I costi per le operazioni di scavo – superiori rispetto a una centrale “tradizionale” - sono compensati dall’abbattimento dei costi per l’insonorizzazione dell’impianto.
Gli abitanti del Municipio 8 accolgo così, nel loro territorio, un prototipo di tecnologia avanzata che migliora l’ambiente in cui viviamo: l’impianto, in fase di realizzazione, viene visitato da tecnici e amministratori di altri comuni, diventando un nuovo modello da seguire per il futuro in Lombardia e altrove.
Progettazione finale area a verde via Cilea Milano - A2A Calore e Servizi Studio Brusa Pasquè e Sara Pivetta_PRR Architetti |
E la superficie del terreno dove si sta realizzando la centrale sotterranea, che fine farà? Verrà sistemata a verde, piantumata e attrezzata con panchine, percorsi e giochi, secondo un progetto che verrà elaborato da cittadini residenti, Municipio 8 e A2A.
Tutto questo non accade in Svezia o Danimarca. Sta succedendo qui, a Milano. E domani potrebbe succedere ovunque, in Lombardia.
Chi fosse interessato a visitare il cantiere e il progetto, può contattarmi senza problemi: info@enricofedrighini.it
Salviamo la Riserva del lago di Montorfano (fuori le auto!)
Il lago di Montorfano e il meraviglioso paesaggio che lo circonda sono un patrimonio ambientale che deve continuare ad essere salvaguardato e al quale dobbiamo rispetto ed attenzione. Sin dal 1939 ne è stata riconosciuta l’importanza paesaggistica, ma solo dal 1984 è stata istituita la Riserva Naturale Lago di Montorfano per tutelarne il territorio, che nel 2012 è stato riconosciuto Sito di Interesse Comunitario (SIC). Nel 2014 la gestione della Riserva fu affidata al Parco Regionale della Valle del Lambro, con l’auspicio di proseguire il lavoro di salvaguardia e valorizzazione mediante uno strumento di regolamentazione, il Piano di Gestione approvato nel 2012 che contiene regole che dovrebbero essere rispettate da tutti.
Siamo preoccupati perché alcuni portatori di interessi privati stanno cercando di demolire il Piano di Gestione, mentre chi dovrebbe farlo rispettare non agisce con l’adeguata forza e coerenza. Chiediamo che il Piano di Gestione venga rispettato e che si continui a tutelare il territorio consentendo la fruizione della Riserva in modo sostenibile, senza avere auto e parcheggi all’interno. Per questo vogliamo organizzare incontri finalizzati ad informare sui contenuti del Piano e sui motivi per i quali è stato redatto: vi chiediamo di unirvi a noi per condividere la consapevolezza che la tutela di questo patrimonio ambientale è fondamentale per il futuro di tutti.
L’Ontano di Montorfano, Il Gambero di Capiago Intimiano, Comitato per il Parco Regionale della Brughiera, Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, Ass. Amiki di Tavernerio, Ass. PENTA di Mariano Comense, Gruppo Naturalistico della Brianza di Canzo, Le Contrade di Inverigo, Ass. Orrido di Inverigo, Legambiente di Cantù, Legambiente Circolo di Como “Angelo Vassallo”, WWF Insubria.
martedì 16 gennaio 2018
Un nastro verde tra il Lura e la Brughiera Briantea
Ambito Fornace (prima e dopo). Fotomontaggio di uno degli interventi previsti |
Anche le altre tre "compensazioni ambientali", PL 9 e 10, misura compensativa 11 nei comuni di Rovellasca, Bregnano e Lomazzo sono in fase di avanzamento e entro la fine del mese il Parco del Lura emetterà il Bando di progettazione per interventi che si andranno ad unire alle Compensazioni Forestali recentemente realizzate tra Bregnano e Lomazzo.
Connessione ecologico-fruitiva tra il Parco del Lura ed il Parco della Brughiera Briantea in comune di Cermenate
Fonte: Parco Lura
I Parchi Locali si inquadrano come elementi di connessione e integrazione tra le aree verdi urbane e i Parchi Regionali e contribuiscono alla realizzazione della Rete Ecologia Regionale e Provinciale.
Il Parco del Lura si colloca in una posizione territoriale strategica per questo scopo è circondato da quattro Parchi Regionali Spina Verde, Groane, Agricolo Sud Milano e Pineta e da diversi PLIS.
Questo territorio, nonostante la presenza di Aree Protette soffre di un elevato consumo del suolo, che trasforma i parchi in "isole ecologiche" prive di scambi biologici.
Il Parco, per far fronte a tali problematiche e preservare i pochi varchi rimasti, ha elaborato uno studio di fattibilità LURANET PLAN attraverso cui ha verificato e valutato la funzionalità dei Corridoi Ecologici rimasti intatti dall'espansione urbana con la finalità di stabilire strategie di tutela, di potenziamento dei corridoi e progettare interventi di rinaturazione compensativa e deframmentazione della rete ecologica.
Nella Vision di LURANET PLAN è emersa come prioritaria la connessione ecologico-fruitivo tra il Parco del Lura ed il Parco della Brughiera Briantea nel tratto in Comune di Cermenate, anche grazie alla disponibilità di fondi messi a disposizione dal Comune di Cermenate nell'ambito della compensazione ambientale dell'Autostrada Pedemontana.
Il progetto prevede la realizzazione di un corridoio ecologico tra i due Parchi, attraverso la realizzazione di un percorso ciclocampestre - fruitivo a cui sono affiancati filari, fasce ecotonali, siepi e un area umida dando vita a nuovi habitat ecologici per la piccola fauna e gli uccelli.
Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale al di sotto della SS35 Statale dei Giovi e alcuni attraversamenti faunistici sotto alcune strade locali.
Documentazione:
Gli interventi in progetto
Planimetria di progetto
Fonte: Parco Lura
I Parchi Locali si inquadrano come elementi di connessione e integrazione tra le aree verdi urbane e i Parchi Regionali e contribuiscono alla realizzazione della Rete Ecologia Regionale e Provinciale.
Il Parco del Lura si colloca in una posizione territoriale strategica per questo scopo è circondato da quattro Parchi Regionali Spina Verde, Groane, Agricolo Sud Milano e Pineta e da diversi PLIS.
Questo territorio, nonostante la presenza di Aree Protette soffre di un elevato consumo del suolo, che trasforma i parchi in "isole ecologiche" prive di scambi biologici.
Il Parco, per far fronte a tali problematiche e preservare i pochi varchi rimasti, ha elaborato uno studio di fattibilità LURANET PLAN attraverso cui ha verificato e valutato la funzionalità dei Corridoi Ecologici rimasti intatti dall'espansione urbana con la finalità di stabilire strategie di tutela, di potenziamento dei corridoi e progettare interventi di rinaturazione compensativa e deframmentazione della rete ecologica.
Nella Vision di LURANET PLAN è emersa come prioritaria la connessione ecologico-fruitivo tra il Parco del Lura ed il Parco della Brughiera Briantea nel tratto in Comune di Cermenate, anche grazie alla disponibilità di fondi messi a disposizione dal Comune di Cermenate nell'ambito della compensazione ambientale dell'Autostrada Pedemontana.
Il progetto prevede la realizzazione di un corridoio ecologico tra i due Parchi, attraverso la realizzazione di un percorso ciclocampestre - fruitivo a cui sono affiancati filari, fasce ecotonali, siepi e un area umida dando vita a nuovi habitat ecologici per la piccola fauna e gli uccelli.
Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale al di sotto della SS35 Statale dei Giovi e alcuni attraversamenti faunistici sotto alcune strade locali.
Documentazione:
Gli interventi in progetto
Planimetria di progetto
Pedemontana e diossina: il WWF chiede un parere all'Agenzia Tutela della Salute (A.T.S.) della Brianza
Riceviamo per conoscenza la seguente lettera che il WWF Lombardia ha inviato all'Agenzia della Salute di Monza
Con la presente,
preso atto, a seguito dell'emanazione del D.d.s. 16 novembre 2017 - n. 14300 della D.G. Ambiente, energia e sviluppo sostenibile di Regione Lombardia, della riperimetrazione del sito, a conclusione della caratterizzazione delle aree influenzate dall’incidente Icmesa che conferma e certifica la presenza residua di concentrazioni di diossina oltre i limiti di legge della normativa ambientale in materia di bonifiche;
rilevato che, più in generale, è emersa la presenza di contaminazione diffusa da diossina TCDD, anche con valori inferiori ai limiti che richiederebbero la bonifica dei terreni, oltre che in parte del restante territorio (come da recenti indagini in aree esterne al sedime "autostradale", nei comuni di Meda, Seveso, Cesano Maderno e Desio);
richiamato che in occasione di campagne di monitoraggio sul contenuto di diossina nelle uova, condotte dalla stessa ASL, sono emersi valori elevati di tali sostanze, oltre i rispettivi limiti di legge;
sottolineato che alcune pratiche orticole (cucurbitacee, in particolare) sono in grado di rilasciare nel suolo essudati radicali che sono in grado di mobilizzare le diossine (anche se presenti in concentrazioni basse, inferiori a quelle per le quali sarebbero richieste procedure di "bonifica") in prossimità delle radici rendendole disponibili all’assorbimento radicale;
visto che nei comuni è ancora pratica comune la conduzione di orti privati,
visto, ancora, che in alcuni comuni si stanno attrezzando orti "sociali" condivisi,
visto, infine, che sussistono altre attività agronomiche e zootecniche, anche ricomprese nel "Sito" la cui riperimetrazione è stata definita con il citato d.d.s. 14300, che potrebbero risentire di situazioni di bioaccumolo di diossine nei loro prodotti alimentari;
si chiede un Vs. parere in merito circa le misure di prevenzione del rischio da adottare, in ciò includendo una regolamentazione delle attività ammesse ed un monitoraggio della qualità dei prodotti, qualora l'attività sia in corso.
Gianni Del Pero, Consigliere Regionale WWF
preso atto, a seguito dell'emanazione del D.d.s. 16 novembre 2017 - n. 14300 della D.G. Ambiente, energia e sviluppo sostenibile di Regione Lombardia, della riperimetrazione del sito, a conclusione della caratterizzazione delle aree influenzate dall’incidente Icmesa che conferma e certifica la presenza residua di concentrazioni di diossina oltre i limiti di legge della normativa ambientale in materia di bonifiche;
rilevato che, più in generale, è emersa la presenza di contaminazione diffusa da diossina TCDD, anche con valori inferiori ai limiti che richiederebbero la bonifica dei terreni, oltre che in parte del restante territorio (come da recenti indagini in aree esterne al sedime "autostradale", nei comuni di Meda, Seveso, Cesano Maderno e Desio);
richiamato che in occasione di campagne di monitoraggio sul contenuto di diossina nelle uova, condotte dalla stessa ASL, sono emersi valori elevati di tali sostanze, oltre i rispettivi limiti di legge;
sottolineato che alcune pratiche orticole (cucurbitacee, in particolare) sono in grado di rilasciare nel suolo essudati radicali che sono in grado di mobilizzare le diossine (anche se presenti in concentrazioni basse, inferiori a quelle per le quali sarebbero richieste procedure di "bonifica") in prossimità delle radici rendendole disponibili all’assorbimento radicale;
visto che nei comuni è ancora pratica comune la conduzione di orti privati,
visto, ancora, che in alcuni comuni si stanno attrezzando orti "sociali" condivisi,
visto, infine, che sussistono altre attività agronomiche e zootecniche, anche ricomprese nel "Sito" la cui riperimetrazione è stata definita con il citato d.d.s. 14300, che potrebbero risentire di situazioni di bioaccumolo di diossine nei loro prodotti alimentari;
si chiede un Vs. parere in merito circa le misure di prevenzione del rischio da adottare, in ciò includendo una regolamentazione delle attività ammesse ed un monitoraggio della qualità dei prodotti, qualora l'attività sia in corso.
Gianni Del Pero, Consigliere Regionale WWF
lunedì 15 gennaio 2018
Monza, 27 gennaio 2018: nasce il "Bosco della Memoria"
Sabato 27 gennaio 2018, in occasione del Giorno della Memoria, dopo quasi dieci anni di lavoro si inaugura a Monza il BOSCO DELLA MEMORIA, un ambizioso progetto di recupero e valorizzazione di un pezzo importante di storia locale, fino ad ora privo di un luogo di ricordo e visibilità in città.
Una cerimonia semplice e intensa, che porrà al centro le testimonianze dirette, inaugurerà l'istallazione permanente presso il bosco urbano di via Messa.
Composto da 92 elementi in acciaio corten, segnaletica verticale e un grande landmark (punto informativo) il Bosco della Memoria ricorderà le vicende umane e politiche dei deportati brianzoli nei campi di concentramento e sterminio nazifascisti.
Ad ognuno dei 92 deportati verrà dedicato un albero: le inumane vessazioni subite nell'esperienza della deportazione trovano un riscatto indelebile in questo legame simbolico con un elemento naturale forte e vitale.
Il bosco diventerà così luogo di memoria e testimonianza delle esperienze di donne e uomini brianzoli, in gran parte operai e antifascisti, che pagarono con la deportazione il proprio impegno contro il Regime.
Questo spazio segue l'esempio dei tanti memoriali che in Italia e in Europa ricordano la tragedia di milioni di persone vittime della barbarie dei totalitarismi: il Bosco della Memoria sarà un luogo vivo e frequentato, attraversato sia da semplici visitatori sia da scolaresche e gruppi organizzati.
Sarà un luogo di conoscenza e approfondimento storico, destinato soprattutto alle nuove generazioni e attento a sottolineare gli intrecci tra passato e presente.
Lasciando da parte rituali e retoriche commemorative, l'immersione nella storia della deportazione, sul nostro territorio strettamente connessa con la storia delle antifascismo, vuole essere un efficace strumento contro vecchie e nuove forme di discriminazione, intolleranza, sessismo, razzismo e fascismo.
Le vicende dei nostri deportati e deportate ci lasciano infatti in eredità un patrimonio di sentimenti e passioni, la cui salvaguardia passa necessariamente da un quotidiano impegno nella riaffermazione di ideali di uguaglianza, libertà e giustizia sociale.
A.N.E.D.
Associazione Nazionale ex Deportati nei campi nazisti
Sezione Monza - Sesto San Giovanni
Per ostenere l'iniziativa cliccare su: http://sostieni.link/16959 |
"Sinistra e Ambiente di Meda" interviene su Pedemontana e caratterizzazione della contaminazione da TCDD
a cura di Sinistra e Ambiente - Meda
Dopo un dettagliato lavoro di analisi e studio che ci ha impegnati per più tempo anche in collaborazione con tecnici di settore, presentiamo una relazione di sintesi relativa agli ultimi documenti di Regione Lombardia e di Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) connessi all'iter della Caratterizzazione delle zone contaminate da Diossina TCDD interferite dal tracciato del progetto autostradale.
Lo facciamo perché riteniamo questa partita troppo importante per l'ambiente e il territorio tanto da non dover rimanere appannaggio dei soli tecnici o confinata tra le mura degli uffici regionali.
Certo, potremmo essere incappati in alcune imprecisioni ma comunque riteniamo di aver dato un'illustrazione basata sulla lettura la più possibile genuina e attenta dei documenti ufficiali e ancora una volta, un contributo affinché i riflettori restino accesi sul rischio Diossina TCDD e sull'inutile Pedemontana.
---------------
Pedemontana e caratterizzazione della contaminazione da TCDD: un decreto regionale formalizza la perimetrazione delle aree contaminate lungo il tracciato ma... non c'è ancora alcun progetto esecutivo
Sul Bollettino Ufficiale Regione Lombardia (BURL) è stato pubblicato in data 23/11/2017 ed è quindi operativo in tutti i suoi contenuti il Decreto della Direzione Generale Ambiente, energia e territorio n°14300 riguardante l'iter della Caratterizzazione dei suoli contaminati da Diossina TCDD interferiti dal tracciato dell'Autostrada Pedemontana lombarda.
Il provvedimento approva il documento di Modello Concettuale di Sito e Analisi di Rischio unitamente alla proposta di riperimetrazione del sito elaborati da APL "secondo le risultanze conclusive della Conferenza dei Servizi del 28-2-2017".
Importante quindi ricordare i contenuti della richiamata Conferenza dei Servizi, che abbiamo riportato in: Pedemontana e rischio diossina: la conferenza dei servizi del 28/2/2017.
La planimetria della riperimetrazione delle aree è quella elaborata da APL, trasmessa e protocollata da Regione Lombardia il 22-9-2017.
Detta riperimetrazione evidenzia le aree che "potranno essere interessate dalle successive fasi procedurali".
Sono 6 aree identificate come "lotti funzionali"
- Lotto 1 pari a 89.076 mq a Meda
- Lotto 2 pari a 143.380 mq a Seveso
- Lotto 3 pari a 168.917 mq tra Seveso e Cesano Maderno
- Lotto 4 pari a 15.020 mq a Cesano Maderno
- Lotto 5 pari a 18.061 mq a Cesano Maderno
- Lotto 6 pari a 34.074 mq a Cesano Maderno
Tutti questi lotti, nel caso di passaggio e realizzazione dell'autostrada Pedemontana, secondo il Decreto Regionale, dovranno essere assoggettati a quanto prevede l'art. 242 del DL 152, cioè alla Bonifica con intervento per singole aree o lotto funzionale.
Sempre secondo il Decreto Regionale "le rimanenti aree non individuate dai lotti funzionali sono escluse dalle procedure disposte dall'art. 242".
E' evidente che leggendo i documenti prodotti da APL costituiti dal Modello di Sito, dall' Analisi del Rischio e dalle mappe allegate, (vedi qui), in altri punti lungo il tracciato i valori di TCDD superano i limiti delle Concentrazioni di Soglia di Contaminazione (CSC).
In quegli elaborati, secondo APL, nelle aree in cui dovrebbe essere realizzata l'autostrada, l'asportazione di terreno fino ad almeno 0,8 mt (Bonifica Geotecnica) per i tratti in rilevato e fino alla profondità di "fondo scavo" per i tratti in trincea, costituirà opera di bonifica laddove il terreno è risultato contaminato.
Tuttavia, il richiamo nel Decreto regionale alle "risultanze conclusive della Conferenza dei Servizi del 28/2/2017" dovrebbe comportare anche il recepimento delle puntuali prescrizioni di ARPA e ATS formulate nella Conferenza dei Servizi del 28/2/2017 (qui il verbale) così come le richieste dei Comuni interessati.
Tra queste prescrizioni, l’ATS chiede comunque un’Analisi del Rischio anche sulle aree oggetto di scotico a 0,8 mt, quelle definite da APL come Bonifica Geotecnica, mentre ARPA esplicita la necessità di un nuovo studio di Analisi del Rischio qualora vi siano variazioni significative rispetto alla documentazione progettuale finora presentata.
Al momento attuale, la riperimetrazione delle aree con le “sorgenti di potenziale contaminazione”, presentata da APL si basa sui dati delle analisi chimiche e su un progetto del tracciato che risulta però essere quello “Definitivo Revisionato del 27/4/2012” quindi non su un progetto esecutivo validato di cui ancora non si hanno notizie.
In buona sostanza, ancora nessuno conosce esattamente quale sarà la configurazione esecutiva strutturale dell’autostrada né l’esatto e finale posizionamento del tracciato né le tecnologie costruttive adottate, tutti fattori che potrebbero mutare l’uso delle aree e conseguentemente i volumi di movimentazione del terreno inquinato a varie concentrazioni. Il livello d’incertezza è quindi alto.
Nonostante questo la regione ha approvato una perimetrazione proposta da APL.
Evidentemente il rispetto totale di quanto riportato nel Verbale della Conferenza dei Servizi del 28/2/2017 potrà essere verificato solo negli step successivi (se ci saranno) poiché anche dopo il passaggio formale del Decreto regionale, continua a mancare agli atti qualsivoglia Progetto Esecutivo della tratta B2 oltre al correlato Piano Operativo di Bonifica.
Piano di bonifica che richiede, a nostro avviso, anche una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) corredata da una valutazione sul rischio sanitario.
In questa confusa situazione, l’unica certezza è che in aree interessate al tracciato autostradale è stata rilevata e certificata la presenza di Diossina TCDD e servirebbe dunque che le Amministrazioni interessate verifichino la compatibilità d’uso di quelle aree e, laddove necessario attuino azioni per tutelare la cittadinanza e prevenire il rischio d'esposizione al potente tossico. Questa sollecitazione d’intervento è già stata formalizzata il 3/7/2017 da Insieme in Rete al Comune di Seveso e al suo Sindaco.
Oltre ad aver da tempo e per tempo evidenziato il rischio diossina TCDD, continuiamo a pensare e ad operare affinché, nonostante l'ostinazione di chi vuole ad ogni costo quest'autostrada inutile ed impattante per ambiente e territorio, si rinunci al suo completamento senza ulteriore dispendio di risorse, consci che al territorio non servono faraoniche infrastrutture ma un nuovo modello di viabilità e di mobilità sostenibile che va adeguatamente pianificato.
.
venerdì 12 gennaio 2018
Mangiatoie e nidi all'Oasi Lipu di Cesano Maderno
GIOCHIAMO CON IL BOSCO!
Uno “spazio-gioco” dedicato ai bambini della scuola dell’infanzia per trascorrere un sabato mattina al mese all’aria aperta con mamma o papà.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA, POSTI LIMITATI.
LABORATORI AL CENTRO!
Un pomeriggio al mese i bambini della scuola primaria potranno esplorare come veri naturalisti l’Oasi e fare esperienze uniche, affiancati da esperti Lipu. Gli incontri si svolgeranno all’aperto
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA, POSTI LIMITATI.
Oasi LIPU Cesano Maderno
Per maggiori informazioni: tel 0362.546827
Uno “spazio-gioco” dedicato ai bambini della scuola dell’infanzia per trascorrere un sabato mattina al mese all’aria aperta con mamma o papà.
- Sabato 20 gennaio: “MANGIATOIE”, dalle 10.30 alle 12
- Sabato 24 febbraio: “NIDI”, dalle 10.30 alle 12
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA, POSTI LIMITATI.
LABORATORI AL CENTRO!
Un pomeriggio al mese i bambini della scuola primaria potranno esplorare come veri naturalisti l’Oasi e fare esperienze uniche, affiancati da esperti Lipu. Gli incontri si svolgeranno all’aperto
- Domenica 21 gennaio: “MANGIATOIE PER UCCELLI E NON SOLO”, dalle 14.30 alle 16.30.
- Domenica 25 febbraio: “NIDI E TANE”, dalle 14.30 alle 16.30.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA, POSTI LIMITATI.
Oasi LIPU Cesano Maderno
Per maggiori informazioni: tel 0362.546827
giovedì 11 gennaio 2018
Costituzione e antifascismo: "Me ne curo!"
Me ne frego, dicevano i fascisti. Me ne curo! diciamo noi.
Ci curiamo della libertà, della giustizia e della democrazia. Ci curiamo della Costituzione che disegna una società libera, giusta e democratica. Ci curiamo dell'antifascismo, che non va di moda ma è un lumicino alla base della Costituzione e delle nostre vite.
Più questo lumicino si assottiglia, più quelli tornano. E stanno tornando. Da anni Seregno - corresponsabile chi ha amministrato - è per i fascisti un laboratorio. Facciate e facce esteriormente accettabili, iniziative e attività apparentemente benintenzionate: il tutto strumentale alla raccolta di potere, il tutto alternato a momenti in cui invece cade la maschera ed emerge la loro visione di odio, oppressione, violenza e autoritarismo. Con l'aggravante di relazioni sempre più salde con la criminalità organizzata di stampo mafioso.
Di tutto questo, dei modi attraverso cui possiamo contrastare questo ritorno, delle politiche da attuare per rispondere ai bisogni che rendono i cittadini vulnerabili a certi messaggi strumentali, parleremo lunedì 15 gennaio, alle ore 20.30, presso la Sala civica "Monsignor Gandini" di via XXIV maggio in Seregno.
Ne parleremo con una platea inedita ed alta, competente ed eterogenea, moderata da Giorgio Garofalo:
- Emanuele Fiano, Deputato;
- Lucrezia Ricchiuti, Senatrice;
- Pierfrancesco Majorino, Assessore di Milano;
- Paolo Berizzi, giornalista de la Repubblica;
- Michele Costa, giornalista de InfoNodo;
- Luca Paladini, portavoce de I sentinelli di Milano;
- Fabrizio Baggi, del Comitato Lombardo Antifascista;
- Saverio Ferrari, Osservatorio Democratico Sulle Nuove Destre;
- Simone Pulici, Segretario della CGIL Monza e Brianza.
Comitato Unitario Antifascista per la Difesa delle Istituzioni Repubblicane, CGIL Monza e Brianza, Libera Monza e Brianza, I sentinelli Milano, ARCI TAMBOURINE, Partito Democratico - Seregno, Giovani Democratici - Seregno, Liberi e Uguali - Monza e Brianza, Casa della Sinistra - Seregno, Rifondazione Comunista - Federazione di Monza e Brianza, Noi x Seregno.
venerdì 5 gennaio 2018
Ricetta contro i #roghi
Incendio di Corteolona (PV). Foto: ARPA Lombardia |
Ancora sull'incendio di un impianto di rifiuti nel pavese, tutti ostinati a non voler ragionare secondo il mantra della complessità, che oramai è storia.
Allora: non serve potenziare ARPA se quello che deve controllare è la conformità delle attività alle autorizzazioni rilasciate dalle Province.
Perchè sono le Province a rilasciare i genere autorizzazioni al recupero e smaltimento dei rifiuti, quando non vige il regime di comunicazione, come pure sono le Province a rilasciare le autorizzazioni integrate ambientali.
Con quali forze?
Con le poche professionalità rimaste dopo la caccia alle streghe che ha ridotto il personale delle province al lumicino. E si vede, ve l'assicuro, quando si fanno le istruttorie tecniche.
E ancora, in Italia è disapplicata regolarmente la VIA, valutazione di impatto ambientale sui vecchi impianti, mai sottoposti a valutazione per effetto di un protezionismo pseudosemplificativo che in realtà ha fatto male a territori, cittadini e alla fiducia verso la P.A.; impianti che non lo sono tuttora, neppure in fase di rinnovo o di riesame, sede in cui per la Corte di Giustizia UE un impianto che mai è andato in VIA e che ha la taglia per esservi sottoposto, deve essere valutato sotto il profilo della compatibilità ambientale. Notate, l'hanno atto di recente a Matera e la notizia è andata sui giornali!
Non basta, vi chiedo: avete mai visto una valutazione di impatto cumulativo? Eh sì, perchè va fatta, lo dice la UE. Se l'impanto è nel raggio di un KM da un altro impianto, per capire se si fa la VIA si vede guardare la taglia dei due sommati. e via dicendo.
Direte voi, a cosa serve?
Ecco: siamo in un paese a welfare pubblico. Dunque salute e ambiente li paga lo stato se altri non provvede. Vale per le ospedalizzazioni e le malattie da inquinamento, vale per le bonifiche e i costi di ripristino ambientale...chiedete ai Comuni, interrogatevi sulla spesa sanitaria.
Allora, io dico ai candidati alle regionali e al nazionale, cominciate a considerare che il mito della semplificazione burocratica non è allentare la legalità dei procedimenti ambientali cui le imprese devono sottoporsi, da Pavia a Mantova a Varese, dappertutto. Non è promettere l'impresa in un giorno, se parliamo non di una panetteria ma di un inceneritore, di un impianto che tratta rifiuti.
Nessuno sconto. Rimpinguiamo le professionalità tecnico scientifiche degli enti, Province, Arpa, ma anche dei Comuni che devono anche fare le bonifiche...con geometri quando va bene. Così avremo spazio per i nostri giovani laureati o diplomati.
E facciamo le valutazioni ambientali e sanitarie una volta di più, non di meno. Serve al sistema paese, oltre che a un futuro meno nero (nel senso di meno inquinato) e più responsabile.
giovedì 4 gennaio 2018
Seregno: serata pubblica sull'antifascismo
Sala Monsignor Gandini
Via XXIV Maggio, Seregno
Via XXIV Maggio, Seregno
Relatori:
- Saverio Ferrari (Osservatorio nuove destre)
- Emanuele Fiano (Deputato Partito Democratico)
- Pierfrancesco Majorino (Assessore alle politiche sociali del Comune di Milano)
- Michele Costa (redattore di Infonodo)
- Paolo Berizzi (giornalista di Repubblica)
- Lucrezia Ricchiuti (Senatrice "Liberi e Uguali")
- Luca Paladini (Sentinelli di Milano)
mercoledì 3 gennaio 2018
La presenza delle mafie in Brianza: com'è potuto accadere, cosa sta succedendo?
Venerdì 12 gennaio 2018 - ore 20,30
Cinema Roma,
Via Umberto I° 14, Seregno
Il Collettivo AG!TAmente, Libera di Monza e Brianza, Associazione Amici del Cinema Roma vi invitano alla proiezione del documentario
"Ammazzare stanca"
del regista Marco Tagliabue, RSI Radiotelevisione svizzera
Per la prima volta un pentito di 'ndrangheta racconta dall'interno le vicende criminali dell'organizzazione mafiosa nel Nord Italia. Un racconto accurato e sconvolgente che chiarisce metodi, startegie e struttura della 'ndrangheta.
Diagoleranno con il regista:
- Alessandra Dolci, pubblico ministero della Procura di Milano e componente della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda), ha condotto molti processi sulle mafie, tra cui il processo Crimine-Infinito, uno dei più gravi colpi inferti alla 'ndrangheta in Lombardia;
- Camillo Costa di Infonodo
Leggende antiche rivivono sul fiume: arriva la Befana sul Lambro
Befana 2018: Snaturature sul fiume
5 gennaio 2018, ore 18,30 ad Agliate
Siamo alle strette finali! Il Laboratorio si sta acquietando dalle dispute su simboli e lavori scenografici.
Nell'attesa che la Befana arrivi vi invitiamo a leggere il bel servizio sul mensile Orobie appena
uscito.
Leggende antiche rivivono attorno al fiume: sulle sponde, in un ambiente dove prima c’era l’inquinamento, oggi la gente viene ad ascoltare vecchie storie e a sognare. Una festa che non richiama soltanto i bambini.
lunedì 1 gennaio 2018
L'antica Via Longa: il tratto da Cassago Brianza a Sirtori
La Valletta a Zizzanorre (foto di Gianni Casiraghi) |
L'uscita si prefiggeva di verificare tempi e chilometraggio effettivo per apportare eventuali modifiche al tracciato. Questo anche in considerazione del fatto che buona parte dei percorsi del tratto finale da Resempiano a Ceregallo non sono cartografati o lo sono erroneamente anche sulle stesse mappe ufficiali del Parco del Curone.
Di seguito il report fotografico - a cura di Zeno Celotto - di alcuni dei luoghi visitati.
CASSAGO BRIANZA
Il centro storico |
Visita al Rus Cassiciacum – Parco Archeologico di Sant'Agostino |
Località Zizzanorre: Parco agricolo della Valletta (antichi percorsi per Oriano e Prebone, vista panoramica) |
Località Zizzanorre - Cascina |
Sentiero panoramico |
Antico lavatoio |
Cascina con dipinto raffigurante la Madonna e San Giobbe |
Chiesa SS Sisinio Martirio e Alessandro: ara votiva |
Chiesa SS Sisinio Martirio e Alessandro: il campanile |
Parapetto di Villa Delbono |
Cascina Monte Gregorio (Agriturismo Bionatura): l'antico pozzo ed il forno |
BARZAGO
Chiesa SS Paolo e Giovanni |
Chiesa SS Paolo e Giovanni: masso avello di epoca romana |
Chiesa SS Paolo e Giovanni: l'ossario |
Percorso campestre di via del poggio |
SIRTORI
Antichi tracciati nei boschi a nord delle località di Bornò e Ceregallo |
Cascina Ceregallo |
info: anticavialonga@tin.it