Due i filoni trattati: il primo sulla situazione gestionale del Bosco dopo lo smantellamento dei presidi ambientali attuato dall'ex sindaco Allievi cui sono seguite elezioni con l'insediamento della nuova amministrazione Borroni e il secondo sulle prospettive e le idee per un domani che preveda l'ampliamento del Bosco delle Querce e una sua configurazione più ampia. Non ignorato ma ben presente il rischio derivante dal completamento dell'autostrada Pedemontana Lombarda.
Con Lopez, focus anche sul monitoraggio delle vasche della diossina che come sapete è stato purtroppo ceduto, per volontà dell'allora sindaco Allievi, a Regione Lombardia. Quest'ultima, con delibera di Giunta n° 5296 del 27/9/021, ha a sua volta delegato ad ERSAF questa attività con uno stanziamento di 450.000 euro in due anni (100.000 euro nel 2021 e 350.000 euro nel 2022) per un piano riguardante:
- l'esecuzione degli interventi su strutture ed impianti necessari a garantire la sicurezza dei luoghi di lavoro e dei visitatori, con accertamenti e progettazioni propedeutiche;
- l'installazione di un sistema di monitoraggio del percolato ed eventuali interventi su sistema di monitoraggio acque sotterranee, con relativi monitoraggi e stato di fatto ambientale e di condizioni delle vasche;
- l'attività di studio, monitoraggio, progettazione propedeutiche agli interventi di manutenzione straordinaria eventualmente necessari. (testo tratto dalla DGR 5296).
Sul futuro del Bosco delle Querce, Lopez ha fatto osservare che anche i corsi d'acqua, veri e propri corridoi ambientali in un'area densamente urbanizzata, con il loro recupero attuato a mezzo del "Contratto di Fiume" possono giocare un ruolo importante nel creare una trama del verde dando l'opportunità di unire più aree tutelate e consentendo momenti di confronti tra più enti.
Una parte consistente dell'incontro è stata rivolta ai disastri ambientali che l'autostrada Pedemontana Lombarda provocherà sul territorio con il dettaglio delle ricadute del suo passaggio in zona Bosco delle Querce dove si mangerà due ettari e comprometterà l'area di potenziale ampliamento di via della Roggia con due rotonde, l'accesso all'autostrada e un vasca di laminazione al servizio dell'autostrada. Il tutto su una superficie con una contaminazione da diossina TCDD presente e certificata dalle analisi della Caratterizzazione dei suoli con dati 2008, 2012 e 2016 e con un Piano di Bonifica insufficiente.
Un destino molto simile subirebbe il PLIS GruBria che vedrebbe occupate dall'autostrada alcune porzioni di spazi liberi da Cesano Maderno a Desio. C'è l'idea di chiedere dunque risorse aggiuntive per un progetto di nuovo verde su questa fascia, a fianco di quello che sarà il suolo consumato dall'autostrada e in aggiunta alle compensazioni ambientali di Pedemontana, includendo lo spazio della progettata area di servizio di Desio (ora stralciata dal definitivo 2019 di Pedemontana) con un intervento di forestazione che escluda altri tipi di intervento.
Il Consigliere Regionale Gigi Ponti ha ripreso la necessità di uno scambio informativo e di un'azione coordinata sul capitolo Pedemontana. Ponti ha rilevato la necessità che siano anche i Comuni e non solo i capoluoghi di Provincia a poter accedere ai fondi del PNRR, utili per concretizzare investimenti sui capitoli ambientali locali.
La discussione è stata nel complesso
interessante e abbiamo registrato preoccupazioni
e molte posizioni contrarie al completamento di
Pedemontana
Sui
propositi espressi di "riduzione del danno" che
causerebbe il completamento dell'autostrada
Pedemontana, vogliamo qui essere chiari al fine
di non essere fraintesi. Continuiamo infatti a
ritenere l'autostrada pedemontana Lombarda un
arteria inutile, dispendiosa ed impattante per il
territorio e l'ambiente e pertanto
insostenibile.
Abbiamo speso anni ed
energie per contrastarla con mobilitazioni e
informazione ai cittadini nonchè esaminando,
commentando e criticando anche il contenuto dei suoi elaborati tecnici
progettuali.
Non smettiamo tutt'ora di
pensare e di agire affinchè non venga completata,
nonostante siano stati, purtroppo, concessi i
finanziamenti per farlo.
Recentemente
abbiamo promosso e organizzato con più di 20
gruppi i presidi del 23/05/2021 di
#FermiamoPedemontana, inviato le comunicazioni al ministro Cingolani e alla
Banca Europea per gli
Investimenti (BEI) con lo scopo di
smantellare la falsa narrazione di una
"greenhighway" e cercato contatti e condivisioni
con il mondo politico.
Non ci tireremo
indietro neppure dinanzi all'ineluttabilità di un
disastro, voluto ostinatamente in particolare
dagli attuali amministratori di Regione Lombardia
con l'apporto di un ministro che di transizione
ecologica si occupa ben poco e della solita
componente trasversale degli "sviluppisti ad ogni
costo."
Per questo non ci autoescluderemo da un dibattito e dalle valutazioni sull'identificazione di interventi di modifica progettuale di riduzione del danno che pure possono creare disturbo a chi ha granitiche certezze.