PAGINE

mercoledì 31 luglio 2024

Zoca di Pirutit: un appello per tutelare il laghetto della Brughiera Briantea


Il laghetto della Zoca di Pirutit, noto anche come la "fossa dei piccoli oggetti in argilla", situato nel Parco della Brughiera Briantea, è al centro di un appello lanciato dal WWF Lombardia. La richiesta è chiara: "maggior riguardo, attenzione, ma soprattutto più manutenzione" per questa preziosa oasi naturale che rischia di cadere nel degrado. Gianni Del Pero, presidente del WWF Lombardia, ricorda come quasi trent'anni fa si riuscì a salvare l'area grazie a un coraggioso Piano territoriale del Parco della Brughiera.

 


La storia legale dell'area è complessa: nel 2001, il Tar della Lombardia accolse i ricorsi dei proprietari dell'area, annullando la dichiarazione di pubblica utilità del 1996, sebbene la destinazione d'uso a Parco non edificato fosse stata mantenuta. Questo ha segnato l'inizio di una lunga controversia legale. Purtroppo, il Comune di Meda non presentò appello contro la decisione del Tar, né attuò le corrette procedure di esproprio, né tentò una conciliazione con i proprietari dell'area.

 


Le conseguenze furono gravi: nel 2011 il Tar, con una sentenza confermata dal Consiglio di Stato nel 2012, impose la restituzione dell'area ai proprietari, che ottennero anche una sentenza di sfratto dalla Corte d'Appello di Milano. Questo impedì agli anziani e ai pescatori di continuare a utilizzare l'area per scopi ricreativi, privando la comunità di un importante spazio di socializzazione e di contatto con la natura. Il WWF conclude il suo appello con un auspicio: "Questa storia a noi non piace, riscriviamola. La Zoca di Pirutit dev'essere un bene comune, un patrimonio collettivo".

Il futuro del Bosco delle Querce guarda verso l'ampliamento


Lo scorso 29 luglio 2024, il Consiglio Comunale di Seveso ha votato all'unanimità una mozione che prevede l'ampliamento del Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce di Seveso e Meda. Questo segna un importante riconoscimento del valore ambientale e simbolico del Bosco delle Querce, che è ormai un patrimonio ideale condiviso da tutti. Tuttavia, un emendamento presentato da Seveso Futura, che mirava a definire in modo più preciso le aree dell'ampliamento e a rafforzare l'impegno del Comune nei confronti di Regione Lombardia, è stato respinto.

Da parte nostra, esprimiamo soddisfazione per il fatto che l'ampliamento del Bosco delle Querce sia diventato un obiettivo comune, ma allo stesso tempo manifestiamo rammarico per la mancata approvazione dell'emendamento di Seveso Futura. Questo emendamento rappresentava una visione più ambiziosa e lungimirante per il futuro del parco, proponendo di estendere l'ampliamento oltre i confini attuali e, aggiungiamo noi, poteva costituire la premessa per creare un corridoio ecologico che lo colleghi al Parco GruBrìa (ex Brianza Centrale e Grugnotorto Villoresi), con l'obiettivo di una possibile fusione tra i due parchi. In un'epoca in cui non ci si può più permettere di pensare solo al proprio "orticello", è necessario guardare oltre e unire le aree verdi contigue per creare un sistema ecologico più vasto e interconnesso.

Sul tema è intervenuto anche il gruppo civico ecologista Sinistra e Ambiente, con un comunicato che sottolinea come l'ampliamento del Bosco delle Querce sia stato a lungo al centro delle loro iniziative, in collaborazione con gruppi come, Legambiente di Seveso, Seveso Futura e altre realtà, culminate in una raccolta firme e in un'iniziativa autonoma del PD di Seveso.

L'intervento di Sinistra Ambiente - Impulsi, Meda
 
Alberto Colombo di Sinistra e Ambiente in una iniziativa di "Insieme in rete"

"Siamo certamente soddisfatti che il tema dell'ampliamento del Bosco delle Querce sia diventato un patrimonio ideale comune, condiviso anche dalla maggioranza. Questo rappresenta un passo avanti significativo per il futuro del nostro territorio. Tuttavia, non possiamo nascondere il nostro rammarico per il modo in cui questa opportunità è stata trattata. La mozione presentata dalla maggioranza, nonostante le buone intenzioni, ci è apparsa sommaria, incompleta e debole nella parte dispositiva.

Per questo motivo, come gruppi che hanno lavorato intensamente su questo tema, abbiamo deciso, tramite il Consigliere Comunale di Seveso Futura, Giorgio Garofalo, di presentare una serie di emendamenti alla mozione. Questi emendamenti miravano a chiarire meglio le aree coinvolte nell'ampliamento e a rafforzare l'impegno del Comune nei confronti di Regione Lombardia, che insieme all'amministrazione di Meda gestisce il Bosco.

In particolare, gli emendamenti sottolineavano l'importanza di estendere l'ampliamento sia a est, nelle aree prossime a via della Roggia, sia a ovest, in via Eritrea. Inoltre, specificavano che i fondi destinati alle compensazioni forestali dovessero essere utilizzati esclusivamente per il rimboschimento e proponevano la creazione di un ponte verde che fungesse da corridoio ecologico tra il Bosco delle Querce e l'area di via della Roggia. Questi erano emendamenti sensati e costruttivi, che avrebbero dato maggior forza e chiarezza all'iniziativa.

Purtroppo, la maggioranza della sindaca Borroni ha respinto questi emendamenti, giudicandoli come 'argomenti aggiuntivi' estranei alle volontà dei proponenti la mozione. È stato escluso, ad esempio, l'ampliamento del Bosco sulle residue superfici a ovest, in via Eritrea, area dove il Masterplan prevede una compensazione ambientale (Progetto Locale 18). Inoltre, rispetto alla proposta del ponte verde, la sindaca ha mostrato poca volontà di insistere con la società Autostrada Pedemontana Lombarda per la sua realizzazione, preoccupata dai costi che avrebbero gravato sull'amministrazione sevesina.

Questa posizione ci sembra indicativa di una maggioranza timorosa, forse infastidita da emendamenti che avrebbero richiesto un maggiore e più consapevole impegno per ottenere l'ampliamento del parco. Alla fine, la mozione è passata nella sua versione 'soft', con il voto responsabile delle minoranze (PD, Lista Butti e Seveso Futura), pur critiche sul testo.

Non possiamo fare a meno di ricordare che l'estensione del Bosco delle Querce era già stata considerata nello studio del 1993 curato dal dott. Mario Di Fidio, promosso da Regione Lombardia, dove si prevedeva anche una rinaturalizzazione dei luoghi prossimi. Ora, con l'imminente realizzazione della tratta B2 dell'Autostrada Pedemontana Lombarda, che sottrarrà territorio al Bosco delle Querce, un ampliamento del parco è più che mai necessario, anche come parziale compensazione del danno ecologico che ne deriverà."


MOZIONE DELLA MAGGIORANZA (Lega Nord, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Viviamo Seveso)

Foto aerea del Bosco delle Querce

Mozione avente ad oggetto l'ampliamento del Bosco delle Querce

PREMESSO CHE:

  • Gli alberi sono uno strumento efficace ed economico per garantire la salute dell'ambiente urbano, contro gli effetti del mutamento climatico e dell'inquinamento dell'aria;
  • Sulla città di Seveso, si contano tre macro parchi oltre a giardini pubblici cittadini:
  1. PARCO DELLE GROANE per un'estensione totale di 3.400 ettari;
  2. Il corridoio del BOSCO DEL BIULÉ per un'estensione totale di 2 ettari;
  3. BOSCO DELLE QUERCE per un'estensione totale di 43 ettari;
  • Il Bosco delle Querce ha un valore altamente simbolico per la città di Seveso, quale area protetta, nata sulle macerie del disastro del 10 luglio 1976, a seguito di un ingente progetto di riforestazione, che rappresenta tutt'oggi un esempio di resilienza e riscatto ambientale, oltre che sociale per il vissuto dei cittadini di Seveso in quegli anni di ansie, incertezze e fragilità;
  • Il Bosco delle Querce, che ha come ente gestore e forestale il Comune di Seveso, rappresenta un'importante area verde e garantisce un ambiente naturale dal valore unico per Seveso e per i suoi cittadini, senza distinzione di età, che lo frequentano con presenza assidua ogni giorno, godendone le bellezze di ogni stagione attraverso attività ludiche, sportive, gruppi di cammino e individuali;
  • A seguito dell'imminente realizzazione della nuova tratta B2 di Autostrada Pedemontana, il Bosco delle Querce sarà interessato da un'importante occupazione di parte della sua estensione e, a compensazione della trasformazione del Bosco, sarà corrisposta una somma a destinazione vincolata di oltre € 900.000 per progetti di riforestazione;
  • L'imminente revisione del PGT del comune di Seveso rappresenta l'opportunità ideale per poter attuare una previsione urbanistica finalizzata all'allargamento del perimetro del Bosco delle Querce, includendo nuove aree al di fuori degli attuali confini, con particolare riferimento a quelle prospicienti alla frazione di Baruccana;
  • Con la messa in esecuzione del progetto definito della tratta B2, non è prevista la realizzazione di un collegamento che attraversi la nuova infrastruttura, tra il Bosco delle Querce e la frazione di Baruccana/Meredo, dividendo di fatto la frazione dal resto del territorio;


RILEVATO CHE:

  • Con l'attuazione del progetto della tratta B2, senza la previsione di alcun collegamento tra le aree della frazione di Baruccana/Meredo e il Bosco delle Querce, si inibisce la mobilità pedonale;
  • Nel progetto esecutivo della tratta B2 della nuova Autostrada Pedemontana è prevista la realizzazione di una vasca di laminazione ecologica circondata da alberi e piantumazioni, che interesserà le aree della frazione di Baruccana; le aree in questione vennero già inserite nel 2009 come opera di compensazione ambientale;
  • Gli interventi programmatici di rinaturalizzazione e di recupero si sono realizzati grazie ai finanziamenti di Regione Lombardia e all'impegno di ERSAF in qualità di gestore della manutenzione e riqualificazione arborea;
  • A seguito della realizzazione della tratta B2, che sottrarrà territorio al Bosco delle Querce e prevederà l'abbattimento di una considerevole quantità di alberi, si dovrà prevedere un progetto di ripristino della quantità di alberi abbattuti e la realizzazione di nuovi impianti arborei atti a migliorare e fronteggiare il nuovo stato dei luoghi che si paleserà al termine della realizzazione del progetto della Nuova Autostrada Pedemontana.

CONSIDERATO CHE:

  • L'ampliamento delle aree verdi urbane è fondamentale per migliorare la qualità della vita dei cittadini, offrendo spazi per attività ricreative, nonché contribuendo alla riduzione dell'inquinamento atmosferico e acustico, con particolare attenzione alle aree situate in prossimità delle case e della nuova Autostrada Pedemontana;
  • In prossimità del Bosco delle Querce, verso la frazione di Baruccana, si rileva l'esistenza di spazi verdi incolti, che potrebbero essere fruiti come verde pubblico, aumentando così la superficie disponibile per la cittadinanza;
  • L'incremento delle aree verdi urbane contribuisce in modo significativo al benessere dei cittadini, alla salvaguardia dell'ambiente e alla promozione di uno sviluppo sostenibile.

Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta a:

  • Valutare con Regione Lombardia la possibilità di ampliare l'estensione del Bosco delle Querce, utilizzando le aree adiacenti allo stesso, con particolare riferimento a quelle incolte e limitrofe alla Nuova Superstrada Pedemontana, prospicienti la frazione di Baruccana;
  • Destinare parte delle compensazioni della deforestazione per rimboscare le aree che saranno oggetto dell'ampliamento;
  • Sensibilizzare Regione Lombardia e/o Autostrada Pedemontana alla realizzazione, a loro cura e spesa, di un ponte pedonale che possa permettere l'attraversamento in sicurezza dell'infrastruttura, creando un collegamento tra il Bosco delle Querce e la frazione di Baruccana, permettendo una facile fruizione del parco anche da parte degli abitanti della frazione.


EMENDAMENTI SEVESO FUTURA
Emendamenti alla mozione prot. 0023493 del 22.07.2024 sull'ampliamento del Bosco delle Querce

Uno degli ingressi del Bosco delle Querce

EMENDAMENTO NUMERO 1

A pag. 2, dopo il seguente paragrafo: "L'imminente revisione del PGT del comune di Seveso rappresenta l'opportunità ideale per poter attuare una previsione urbanistica finalizzata all'allargamento del perimetro del Bosco delle Querce, includendo nuove aree al di fuori degli attuali confini, con particolare riferimento a quelle prospicienti la frazione di Baruccana";
aggiungere la frase: "che si estende, a est del Bosco delle Querce, tra le vie della Roggia, via Vignazzola, via dei Vignee e via del Tramonto."

EMENDAMENTO NUMERO 2

A pag. 2, dopo il paragrafo appena suesposto, aggiungere il seguente testo: "Confermare l'ampliamento anche alle porzioni di verde residue rimaste sul lato ovest, tra via Eritrea e via Padre Masciadri."

EMENDAMENTO NUMERO 3
Al punto 1 delle determinazioni finali, dopo il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta a sostituire il paragrafo con la seguente frase: "Sottoporre a Regione Lombardia con un atto formale, unitamente all'amministrazione medese, l'ampliamento del Bosco delle Querce includendone le aree a est, comprese tra le vie della Roggia, via Vignazzola, via dei Vignee e via del Tramonto, e a ovest nell'area compresa tra via Eritrea e via Padre Masciadri."

EMENDAMENTO NUMERO 4
Aggiungere al punto 2 del deliberato, dopo la parola "...ampliamento" la frase seguente: "considerato comunque che l'intera cifra verrà utilizzata per rimboschimenti e nuove piantumazioni."

EMENDAMENTO NUMERO 5
Modificare al punto 3 del deliberato "...ponte pedonale..." con la seguente frase: "un grande ponte ciclopedonale verde, ampio collegamento, rivestito di terra e vegetazione, che unirà il Bosco delle Querce con l'area di estensione verso il lato est (Baruccana)."

lunedì 29 luglio 2024

Il Brugo torna in Brughiera con Urban Nature: l'iniziativa promossa dal WWF e dal Comitato Parco Groane-Brughiera

Fonte immagine: WWF Italia

Il 28 settembre 2024, a Meda, il WWF Insubria e il Comitato Parco Groane-Brughiera daranno vita all’evento “Il Brugo torna in Brughiera”. Nel pomeriggio, sarà allestito un banchetto in piazza dove si discuterà di Brugo e Brughiera, accompagnato dalla distribuzione di piantine di brugo ai partecipanti.

Urban Nature, manifestazione nazionale dedicata alla natura urbana, raggiunge quest’anno la sua ottava edizione e si svolgerà sabato 28 e domenica 29 settembre. Il WWF Italia lancia un appello a tutte le associazioni e realtà civiche del paese affinché dedichino un evento all'importanza del verde urbano per il benessere dei cittadini.

L’obiettivo di Urban Nature è trasformarsi sempre più in un festival urbano diffuso, coinvolgendo capillarmente tutto il territorio nazionale, in particolare nei capoluoghi di regione e provincia. Questa edizione intende sensibilizzare gli abitanti delle città italiane sul valore della natura urbana e promuovere una nuova concezione della pianificazione degli spazi urbani. È fondamentale riconoscere il ruolo centrale degli ecosistemi e delle reti ecologiche e incoraggiare azioni virtuose da parte di amministrazioni, cittadini, imprese, università e scuole per proteggere e aumentare la biodiversità negli ambienti urbani, migliorando così la salute e la sicurezza delle comunità.

Proteggere il Laghetto di San Carlo a Seregno: la sfida per un parco sostenibile


Il Laghetto di San Carlo, situato nel Parco Falcone e Borsellino a Seregno, rappresenta un esempio significativo di come un'area artificiale possa trasformarsi in un prezioso habitat naturale. Questo piccolo specchio d'acqua, nato per abbellire il parco, è diventato un rifugio per una varietà di specie animali e vegetali, tra cui la rana verde, il rospo smeraldino, diverse specie di libellule, la gallinella d'acqua, l'airone cinerino e numerose piante.


Nonostante la sua importanza ecologica, il laghetto sta attraversando un periodo di grave crisi. La gestione dell'area, frutto di una convenzione tra il Comune di Seregno e le associazioni Legambiente e WWF, sembra non essere sufficiente per affrontare i problemi emergenti.

Foto della scorsa settimana. Si noti la scarsità d'acqua

Secondo quanto riportato dal blog "Laghetto di San Carlo - Seregno", il laghetto ha mostrato segni di sofferenza già da tempo: "Da qualche tempo il laghetto accusava qualche problema. Il 9 febbraio l'impianto di rabbocco aperto aveva fatto tracimare l'acqua fin nel prato retrostante. Una volta chiuso, il giorno dopo, aveva smesso di funzionare. Non si è capito perché, forse a causa di un timer elettronico, forse per un galleggiante bloccato. Da allora non era più stato aperto, anche perché non ce n'era stato bisogno."

La situazione climatica instabile, con periodi insolitamente caldi alternati a frequenti piogge, ha portato a uno sviluppo irregolare della vegetazione. Alberelli di ontani sono cresciuti lungo le rive, mentre le fioriture di giaggioli d'acqua e ninfee sono state scarse. La manutenzione, purtroppo, è stata carente, con l'erba che cresceva altissima all'interno del recinto del laghetto.

Anche questa foto risale alla scorsa settimana quando il livello dell'acqua era critico

La situazione è peggiorata con l'arrivo del caldo torrido, culminando in una settimana particolarmente critica: "Lunedì 22 un ragazzo lancia l'allarme, paventando un prosciugamento del laghetto, documentato da foto. Il livello è sotto di 30 cm, i pesci boccheggiano, l'acqua non puzza, ma il rischio di eutrofizzazione è concreto. L'allarme e le foto arrivano alle autorità e all'ufficio ecologia. Martedì 23 viene aperto il rubinetto del rabbocco, ma, poi si vedrà che l'acqua non arriva e vani sono altri tentativi. La mattina del martedì piove per 5 mm, quanto basta a ridare un po' di ossigeno all'acqua. I pesci non boccheggiano più, ma la situazione rimane preoccupante. Finalmente venerdì 26 intervengono i Vigili del Fuoco che riempiono il laghetto con una autobotte. Il livello è a meno 5 cm."

Una tartaruga esotica nel laghetto. Il loro abbandono oltre che vietato è nocivo alle altre specie presenti nel laghetto

Per affrontare e risolvere queste problematiche, sono necessarie azioni concrete e coordinate. Ecco alcune proposte:

  • Rinnovare la Convenzione: Coinvolgere anche il Comitato di Quartiere nelle attività di gestione e monitoraggio del laghetto con il supporto tecnico-scientifico del Parco GruBrìa.
  • Referente Comunale: Nominare una persona o un ufficio di riferimento nel Comune che possa intervenire tempestivamente in caso di emergenze.
  • Regolamento Tecnico: Stabilire linee guida specifiche per la manutenzione del laghetto, tenendo conto della fauna e della flora presenti. Ad esempio, il taglio dell'erba all'interno dell'area dovrebbe essere effettuato con attenzione alle specie protette.
  • Cartellonistica Didattica: Installare pannelli informativi per educare i visitatori sulle specie presenti e sulle norme di comportamento da adottare. Questo potrebbe ridurre gli episodi di abbandono di animali esotici o di comportamenti inappropriati, come portare cani senza guinzaglio all'interno dell'area.

Il laghetto "rabboccato". Il livello dell'acqua è comunque più basso di quello solito


Il Laghetto di San Carlo è una risorsa preziosa per il Parco Falcone e Borsellino e per tutta la comunità di Seregno. È fondamentale che vengano adottate misure efficaci per preservarlo e garantirne la sopravvivenza. Ringraziamo i Vigili del Fuoco per il loro intervento tempestivo e speriamo che le autorità competenti possano attuare presto le azioni necessarie per riparare il sistema di rabbocco e migliorare la manutenzione dell'area. 

 

Aggiornamento: 
Il Comitato di Quartiere San Carlo ha rilanciato la notizia sulla sua pagina Facebook
"Il Comitato di Quartiere San Carlo Seregno e Desio è pronto a mettersi a disposizione per collaborare alla manutenzione del laghetto in questione. Lancio fin da ora un appello ai residenti che volessero aiutarci in questa operazione. Chi volesse proporsi può scriverci al seguente indirizzo: comitato.sancarlo@seregno.info
Grazie.
Il Presidente Guido LOTTI"

 
Rassegna stampa
 
Il Cittadino, 3 agosto 2024
Giornale di Seregno, 6 agosto 2024

 

domenica 28 luglio 2024

Pedemontana e diossina: bonifichiamo anche il conflitto di interessi?


Recentemente abbiamo ospitato un vivace dibattito sulla bonifica da diossina dell'autostrada Pedemontana, in particolare sulla supervisione affidata a Gianni Del Pero, geologo e presidente del WWF Lombardia e all'uso strumentale del nome "Insieme in Rete", coordinamento di associazioni ambientaliste ora non più esistente.

Gianni Del Pero intervistato dal TGR in occasione della presentazione del progetto dell'autostrada Pedemontana

Gianni Del Pero ha risposto alle critiche, sottolineando che le attività di supervisione da lui svolte sono state comunicate pubblicamente sin dall'inizio. Ha affermato che il WWF ha partecipato alla Conferenza dei Servizi, presentando osservazioni e prescrizioni tecniche che Pedemontana ha dovuto recepire. Del Pero ha evidenziato che tutte le informazioni relative alla bonifica sono pubbliche e accessibili, riportando dettagli anche sui social media e nella stampa.


Nel suo commento, Del Pero (rispondendo a un post di Domenico Corrusco) ha scritto: 
"Caro Sabato_Domenico, delle attività che mi sono state richieste di svolgere, prima da Pedemontana e poi da Regione Lombardia, tu e i lettori di questo Blog sono stati abbondantemente informati prima ancora che iniziassero. Tu, in particolare, se non ricordo male, le commentavi con una forte critica perché non si doveva collaborare con il 'nemico'.

Ciò nonostante, il WWF è stato ammesso e ha partecipato alla Conferenza dei Servizi che ha approvato il Progetto Esecutivo della Bonifica. Questo è il primo passaggio delle attività di supervisione che la stessa Società Pedemontana mi ha chiesto di svolgere. In quella sede, il WWF, che si avvale di un Comitato Scientifico che supporta il Presidente, ha presentato una serie di indicazioni, osservazioni e prescrizioni che richiamavano anche le prescrizioni che nel 2019 erano state formulate dai Comuni (a quel tempo ero anche consulente tecnico dei Comuni della tratta B2-C) che Pedemontana ha dovuto recepire. In particolare, per quanto riguarda le modalità di effettuazione degli scavi e di prelievo dei campioni (attività quindi di natura squisitamente tecnica che possono essere svolte solo da soggetti qualificati). I documenti citati sono atti pubblici e quindi accessibili a tutti e accompagnano il Decreto Regionale del 20.06.2024 che approva il Piano di Bonifica. Ciò nonostante, ho ritenuto di anticiparne i contenuti anche alla stampa (sono stati ripresi sia dal Giorno che al Tg3), ma anche sui social (ho inviato alcune anticipazioni al Blog che ha pubblicato solo la parte relativa ai Parchi sulle Galleria e Seveso e Baruccanetta).

Pedemontana mi ha anche invitato al tavolo permanente sui lavori della Bonifica e la sera stessa della prima riunione sulle pagine social del WWF sono apparse le informazioni condivise nella riunione. Disponibile a dire di più se qualcuno fosse interessato ad altri dettagli operativi, anche sulle attività di bonifica bellica in corso, ai quali abbiamo partecipato anche in questo caso a livello tecnico."

Domenico Corrusco ha replicato sollevando alcune questioni specifiche, chiedendo chiarimenti sull'uso del nome "Insieme in Rete", sulla comunicazione delle attività e sulla collaborazione con altre associazioni. Ha inoltre espresso preoccupazioni riguardo a un possibile conflitto di interessi tra il ruolo professionale di Del Pero e la sua posizione al WWF.

Nel suo commento, Corrusco ha scritto: 
"Grazie per la tua risposta dettagliata. Come abbiamo detto prima, ci sono ancora alcuni punti che necessitano di ulteriori chiarimenti. 
  1. Uso del nome 'Insieme in Rete': La questione principale riguarda l'uso del nome 'Insieme in Rete'. Diverse associazioni e gruppi hanno espresso preoccupazione per l'uso di questo nome in contesti che non rispecchiano più l'attività congiunta originale. Potresti chiarire meglio perché hai scelto di utilizzare questo nome, nonostante le evidenti divergenze di opinione tra le varie componenti ambientaliste? 
  2. Comunicazione delle attività: Pur riconoscendo che hai informato i lettori e la stampa riguardo alle attività di supervisione, sarebbe utile se potessi specificare ulteriormente le modalità con cui queste informazioni sono state comunicate. Come pensi di migliorare la trasparenza e la chiarezza per evitare fraintendimenti futuri? 
  3. Collaborazione con altre associazioni: Siamo felici di sapere che il WWF Lombardia collabora efficacemente con molte altre associazioni su vari fronti. Tuttavia, per quanto riguarda la bonifica della Pedemontana, sembra che ci siano visioni completamente diverse. Come pensi di affrontare queste divergenze in modo costruttivo? 
  4. Conflitto di interessi: Un punto che merita ulteriori chiarimenti è la possibile percezione di un conflitto di interessi tra la tua attività professionale (sei stato consulente tecnico dei Comuni della tratta B2-C) e il tuo ruolo di presidente del WWF Lombardia. Come garantisci che questi due ruoli siano gestiti in maniera trasparente e che non ci siano sovrapposizioni che potrebbero compromettere l'integrità delle decisioni prese?"

 

Del Pero ha risposto ai punti sollevati, chiarendo che il nome "Insieme in Rete" rappresenta un gruppo di associazioni ambientaliste nato nel 1989 e che, nonostante le divergenze, continua a operare con lo stesso nome. Ha ribadito che tutte le attività del WWF sono pubbliche e che le informazioni vengono comunicate attraverso diversi canali.

Nel suo commento, Del Pero ha scritto:
"Il bello di social e blog è che puoi scegliere se leggere o no i vari post e commenti... e quindi per chi fosse interessato fornisco gli ulteriori chiarimenti richiesti. 
  1. Uso del nome Insieme in Rete: Le 'Associazioni Ambientaliste Insieme in Rete - Pianalto' nascono nella primavera del 1989 (!) riunendo tutte le associazioni ambientaliste allora esistenti nei comuni attorno al Parco delle Groane e alla Brughiera Briantea (anche con Amici che qualche mese più tardi costituiranno il Circolo Legambiente di Seveso-Barlassina). Cito WWF (sezioni Groane, Cantù e Como), Puska, Comitato Parco Brughiera, Circolo Cardellino, Seveso Vivo e altre. Nell'autunno 2007 quasi tutte queste Associazioni ancora attive (WWF Seregno al posto di WWF Cantù, Noi per Cesano al posto di Seveso Vivo) costituivano con altre Associazioni il Coordinamento che si diede come nome Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile. Nel 2024, dopo una dolorosa 'diaspora', alcuni aderenti alle associazioni di cui sopra hanno costituito un gruppo operativo che si è dato il nome di Associazioni Ambientaliste Insieme in Rete, continuando comunque a 'militare' nelle rispettive Associazioni citate per gli anni 1989 al 2007.
  2. Comunicazione delle attività: l'attività del WWF si svolge su tavoli tematici, in conferenze dei servizi e in incontri tecnici con attività di campo. Essendo attività pubbliche anche gli atti che accompagnano sono pubblici e accessibili a tutti. Ma alla bisogna vengono emessi comunicati (anche stampa) che nel periodo 2016/2019 sono stati pubblicati anche sui siti dei comuni interessati.
  3. Collaborazione con altre associazioni: avendo ricevuto l'invito da Pedemontana e da Regione Lombardia di svolgere attività di supervisione e di partecipare alla Conferenza dei Servizi ho invitato chiunque ne avesse interesse a fornirmi elementi che ritenessero di rappresentare nei momenti istituzionali ai quali solo il WWF può partecipare. Qualche associazione ha contribuito, qualche gruppo ha sdegnatamente rifiutato polemizzando sui social e anche su questo blog.
  4. Conflitto di interessi: Se il WWF avesse affidato l'incarico di supervisione ai lavori di bonifica a un disoccupato o a un incompetente quale 'voto di scambio' ci avrei visto forse un conflitto, ma soprattutto non avrebbe perseguito la finalità di un'associazione ambientalista che da sempre contrasta Pedemontana ma con argomentazioni tecniche, non con banali slogan antagonisti. Circa la coerenza delle posizioni che verranno prese (o che sono state prese con le osservazioni e prescrizioni che abbiamo presentato alla conferenza dei servizi e che Pedemontana ha dovuto recepire) ti rimando ai documenti predisposti per conto dei Comuni tra il 2016 e il 2019 e agli allegati al Decreto 9370 del 20.06.2024 di Regione Lombardia che approva il progetto esecutivo della Bonifica con prescrizioni..."

Un ulteriore commento è arrivato da Sinistra e Ambiente, che ha criticato Del Pero per aver accettato il ruolo di supervisore senza un confronto con altri gruppi ambientalisti. Ha affermato che la sua presenza non rappresenta nessuno se non se stesso o il WWF, e ha chiesto trasparenza sulle associazioni coinvolte nel gruppo "Insieme in Rete".

Nel commento, Sinistra e Ambiente ha scritto:

"Nel fantastico mondo del delegato WWF Lombardia, si edulcorano i fatti a propria convenienza. 1) Il ruolo di 'supervisore' venne offerto ai gruppi ambientalisti che si incontrarono con Pedemontana con una proposta a mezzo stampa avanzata sul Giornale di Seregno il 17/10/2023. I gruppi declinarono ritenendo utile un'azione collegiale di richiesta di un Osservatorio. Il delegato ne approfittò per proporsi, senza informare o confrontarsi con chicchessia. Ergo, la sua presenza nel Tavolo Permanente sulla Bonifica non è rappresentativa di nessuno se non di se stesso o del WWF. 2) Nessun 'invito a chiunque ne avesse interesse a fornire elementi che ritenesse (lui) di rappresentare' è mai arrivato a chi si stava occupando di Pedemontana, i 7 gruppi richiedenti l'osservatorio in primis. 3) Aldilà dei giri di parole, ancora non si sa chi sarebbero i fantomatici gruppi 'resuscitati' o ricreati alla bisogna facenti parte della pagina FB, trasformata in 'coordinamento' 'associazioni Insieme in Rete'. E per ora limitiamoci a questo. La telenovela continua."

I loghi delle associazioni che aderivano a "Insieme in rete". Dalla pagina web del coordinamento

Le risposte di Gianni Del Pero non hanno dissipato tutte le obiezioni sollevate dai vari commentatori, che rimangono pertinenti. In particolare, ci preme ricevere rassicurazioni riguardo alla questione del conflitto di interessi, non solo dal punto di vista formale: l’espletamento dell’incarico di supervisione potrebbe essere pregiudicato anche in modo astratto da potenziali interessi personali o professionali derivanti dall’assunzione dell'incarico stesso.

Nel mese di aprile 2023, l'Ordine dei Geologi della Lombardia proponeva alla Regione Lombardia la candidatura di Gianni Del Pero come membro del Consiglio di Amministrazione di Autostrada Pedemontana Lombarda Spa (la Giunta Regionale poi nominava il sig. Guido Reggiani, proposto dal Cons. Marco Bestetti. Vedi Deliberazione n. XII/264 del 15/05/2023).

Estratto della deliberazione n. XII/264 del 15/05/2023


Successivamente, il 22 novembre 2023, il Direttore di Pedemontana conferiva a Del Pero, Presidente delegato del WWF Lombardia, la supervisione dei lavori di bonifica delle aree influenzate dall'incidente Icmesa.

 

Stralcio della lettera del Direttore Generale di Pedemontana. Fonte Facebook

Pur riconoscendo la competenza professionale di Gianni Del Pero e non avendo motivo di dubitare del rigore con cui potrebbe esercitare il ruolo di supervisore, riteniamo che la questione abbia una rilevanza che va oltre la sua persona. Pertanto, riteniamo giusto chiedere:

  1. Non temi che questo incarico comporti un rischio, anche potenziale, di condizionamento per fini professionali?
  2. Non temi che questo incarico comporti un rischio, anche potenziale, di condizionamento per avvantaggiare la propria organizzazione rispetto ad altre?
  3. Qualora venga ravvisato uno dei rischi paventati, come pensi di comportarti per eliminarlo?

Le risposte a queste domande sono cruciali per garantire che le attività di supervisione della bonifica siano condotte con la massima integrità e trasparenza, mantenendo la fiducia dei cittadini e di tutte le associazioni coinvolte.

 

 °_°_°_°_°_°_°_°

 

Aggiornamento 1 agosto 2024

Pedemontana e WWF: conflitto di interessi strutturale, perché le risposte non bastano

Ieri, 31 luglio, abbiamo ricevuto da Gianni Del Pero, che ringraziamo, le risposte alle nostre domande. Le pubblichiamo di seguito, seguite da alcune nostre riflessioni.

"Non temi che questo incarico comporti un rischio, anche potenziale, di condizionamento per fini professionali?"
Risposta: Dopo decine di incarichi (e tra questi includo anche l'incarico di Presidente del WWF Lombardia, ma anche quelli che mi hanno visto come Amministratore Pubblico, in particolare di Enti di Tutela Ambientale e di Aree protette) non lo temo affatto. Anche perché chi mi conferisce incarichi sa molto bene chi sono, chi e cosa rappresento, come lavoro e quali sono gli obiettivi che mi prefiggo. E questo, oltre alla competenza tecnica, che senza falsa modestia possiedo, credo sia anche il motivo degli incarichi, non essendo portatore di interessi di lobby o di partito. Visto che ormai me lo posso permettere, ho accettato molteplici incarichi a titolo gratuito (dal WWF da sempre, ma anche sulle questioni ambientali di maggiore rilevanza in Lombardia lo faccio sempre più spesso "pro bono", per le discariche brianzole da oltre 15 anni, per i comuni di Pedemontana quasi dieci) mentre continuo a svolgere altra attività professionale anche per diversi Enti e Amministrazioni, oltre che ovviamente per Privati. Nessun condizionamento, nessuna limitazione alla mia attività. E quindi, a maggior ragione oggi, dopo decenni di attività e di riconosciuta integrità e trasparenza, non temo alcun condizionamento o rischi potenziali di alcun tipo.

"Non temi che questo incarico comporti un rischio, anche potenziale, di condizionamento per avvantaggiare la propria organizzazione rispetto ad altre?"
Risposta: Credo che la domanda sia mal posta. Il WWF, come tutte le altre Associazioni Ambientaliste, svolge attività per la causa ambientalista e non certo per avvantaggiarsi (ma da quale punto di vista?). L'incarico conferito a un rappresentante del WWF è un riconoscimento della credibilità di cui le Associazioni Ambientaliste godono, non avendo secondi fini o altri "interessi".

"Qualora venga ravvisato uno dei rischi paventati, come pensi di comportarti per eliminarlo?"
Risposta: Non sussistendo nessuno dei rischi paventati, non c'è alcun motivo per pensare a come eliminarli.

Le nostre riflessioni:

Quando abbiamo rivolto alcune domande a Gianni Del Pero, presidente del WWF Lombardia, sulla questione del potenziale conflitto di interessi riguardo all'incarico di supervisore della bonifica da diossina ricevuto da Pedemontana, il nostro timore non era rivolto alla persona, ma ritenevamo che il conflitto potesse essere di tipo strutturale. Infatti, in premessa avevamo scritto:

  • "... ci preme ricevere rassicurazioni riguardo alla questione del conflitto di interessi, non solo dal punto di vista formale: l’espletamento dell’incarico di supervisione potrebbe essere pregiudicato anche in modo astratto da potenziali interessi personali o professionali derivanti dall’assunzione dell'incarico stesso."
  • "Pur riconoscendo la competenza professionale di Gianni Del Pero e non avendo motivo di dubitare del rigore con cui potrebbe esercitare il ruolo di supervisore, riteniamo che la questione abbia una rilevanza che va oltre la sua persona."

Le risposte di Gianni Del Pero mostrano una forte fiducia nelle sue competenze professionali e nella sua integrità personale. Tuttavia, l'analisi delle risposte in relazione ai criteri posti in premessa rivela alcune criticità rispetto alla questione del conflitto di interessi di tipo strutturale che avevamo sollevato.


Rischio di condizionamento per fini professionali:
Gianni Del Pero afferma di non temere alcun condizionamento, basandosi sulla sua lunga carriera e sulla trasparenza che ha sempre dimostrato. Tuttavia, la risposta si concentra principalmente sulla sua persona e non affronta la questione più ampia del conflitto di interessi di tipo strutturale. Il problema posto dal blog non riguarda la sua integrità personale, ma il fatto che, in situazioni di supervisione come questa, potrebbero esserci interessi professionali o personali che influenzano, anche involontariamente, il giudizio e le decisioni.

Rischio di condizionamento per avvantaggiare la propria organizzazione:
La risposta qui sembra trascurare l'essenza del problema sollevato. Del Pero sostiene che il WWF, come le altre associazioni ambientaliste, non opera per avvantaggiarsi ma per una causa più grande. Tuttavia, non risponde pienamente alla preoccupazione riguardo al potenziale di favorire la propria organizzazione (il WWF) rispetto ad altre associazioni. Anche se l'obiettivo è nobile, esiste comunque il rischio che il WWF possa essere percepito come avvantaggiato nella sua reputazione o nelle sue future possibilità di ottenere incarichi simili.

Gestione dei rischi paventati:
Gianni Del Pero afferma che non esistono rischi, quindi non c'è necessità di pensare a come eliminarli. Questa risposta sembra non considerare il concetto che anche il solo percepire la possibilità di un conflitto di interessi può essere problematico. Non risponde alla premessa che il conflitto potrebbe essere di natura strutturale, al di là delle intenzioni e dell'integrità del singolo.

Considerazioni:
Le risposte di Gianni Del Pero non sembrano cogliere pienamente la natura del conflitto di interessi strutturale che il blog ha sollevato. Mentre Del Pero si concentra sulla sua esperienza e integrità personale, non affronta adeguatamente la questione della struttura stessa dell'incarico e di come questo potrebbe presentare rischi intrinseci, indipendentemente dalla persona che lo ricopre.

Gianni Del Pero dovrebbe considerare di adottare una prospettiva più ampia, che includa anche la percezione pubblica e il potenziale conflitto di interessi strutturale. Dovrebbe stabilire delle misure di salvaguardia che vadano oltre la sua persona, come ad esempio:

  • Trasparenza: Pubblicare regolarmente rapporti dettagliati sulle attività di supervisione svolte, accessibili a tutte le associazioni e al pubblico.
  • Coinvolgimento di terze parti: Coinvolgere altre associazioni ambientaliste o esperti indipendenti nella supervisione per garantire che l'incarico sia gestito in modo equilibrato e trasparente.
  • Autovalutazione: Stabilire meccanismi di autovalutazione periodica per garantire che l'incarico venga svolto senza influenze esterne e nel rispetto dei più alti standard etici.

Adottare questi accorgimenti potrebbe aiutare a mitigare le preoccupazioni relative al conflitto di interessi strutturale e rafforzare la fiducia del pubblico e delle altre associazioni, gruppi e comitati nel processo di bonifica.

giovedì 25 luglio 2024

Dalla diossina alla Pedemontana: la memoria di Seveso in un fumetto


A 48 anni dal disastro industriale di Seveso, l'illustratrice Marta Comunale rievoca l'evento con il fumetto “Strada senza uscita”. Il Parco naturale del Bosco delle Querce, creato per bonificare l'area più contaminata dalla diossina nel 1976, è minacciato dal progetto dell’Autostrada Pedemontana Lombarda. I cittadini, coordinati da “No Pedemontana”, richiedono trasparenza nei piani di bonifica. Il fumetto, presentato l’11 luglio, racconta il disastro e sensibilizza sulla questione, con il ricavato destinato al coordinamento “No Pedemontana”.

 

Una pagina del fumetto

Leggi la recensione di Nicola Villa pubblicata su Altreconomia cliccando qui.

Per richiedere il fumetto scrivere a: stradasenzauscita.seveso@gmail.com

Bonifiche belliche e bandiere scolorite: la saga delle trivelle di Pedemontana

Immagine tratta da Facebook

di Domenico Corrusco


Nella tranquilla Brianza, dove la giornata più emozionante è spesso una gara di raccolta differenziata, qualcosa di ben più clamoroso ha scosso la comunità online. Tutto ha avuto inizio il 22 luglio 2024, quando Gianni Del Pero, geologo di professione e presidente delegato del WWF Lombardia, ha pubblicato una foto di una trivella sulla pagina Facebook di "Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile". Con tono solenne ha dichiarato: “Preliminari della #Bonifica #Pedemontana... la Bonifica ‘Bellica’. ‘Noi’ ci siamo...”.


Il messaggio sembrava chiaro: qualcosa di importante stava per accadere sotto il suolo brianteo. Ma come in ogni buona storia che si rispetti, l’apparente tranquillità era solo l’inizio.

Due giorni dopo, Gianni ritorna sull'argomento con un nuovo post: “Le Associazioni Ambientaliste Insieme in Rete sono in campo per supervisionare i lavori di bonifica preliminari a Pedemontana mentre c'è chi ancora sventola bandiere scolorite esposte ai venti dominanti...”. Il sottotesto era un invito a chiunque osasse avere dubbi a farsi da parte.


Ma ecco il colpo di scena: Pino Timpani, amministratore della pagina e, come tutti i buoni amministratori, pronto a tenere a bada gli eccessi, interviene. Con una calma degna di un maestro zen, Pino risponde: “Dovresti darti una calmata, evitando di infangare gli altri. Le associazioni insieme in rete, non solo non esistono e nulla hanno a che fare con i lavori di bonifica preliminari, questi semmai sono affidati ad aziende private, [...].”

Questa dichiarazione ha scosso il tranquillo mondo delle bonifiche. Cosa? “Le associazioni insieme in rete non esistono”? Ma allora chi erano quei misteriosi supervisori? Forse un gruppo di ecologisti che agisce nell'ombra?

Il mistero si infittisce se si pensa che Gianni ha ulteriormente confermato l'esistenza delle associazioni Insieme in Rete in un articolo pubblicato oggi (25 luglio 2024) sulle pagine briantee de "Il Giorno". Ma allora, perché attaccare altre associazioni ambientaliste invece che concentrarsi sulla Pedemontana?

 

da "Il Giorno", 25 luglio 2024

 

Le ipotesi si sprecano. Forse Gianni ha semplicemente confuso il WWF con una delle tante “associazioni insieme in rete” che popolano la sua immaginazione. E noi, spettatori di questo dramma, non possiamo che restare incollati ai nostri monitor, pronti a vedere cosa succederà quando le “bandiere scolorite” affronteranno la prossima ondata di hashtag.

 

Nostro commento
 
Ringraziamo Domenico Corrusco per il suo intervento, insieme sarcastico e rispettoso. Purtroppo, la polemica sull'uso del nome di Insieme in Rete prosegue da tempo e, per chi non ha partecipato a quell'esperienza, risulta di difficile comprensione. Continuare a usare questo nome e rivendicarne strumentalmente la continuità rappresenta, a nostro avviso, una debolezza delle proprie posizioni. Davvero il WWF Lombardia ha questa necessità?


 

Sinistra e Ambiente spiega la bonifica della Tratta B2 di Pedemontana


Il gruppo civico ambientalista di Meda, Sinistra e Ambiente, è intervenuto sui social media per chiarire alcune informazioni riguardanti la bonifica da diossina lungo la tratta B2 di Pedemontana. Hanno spiegato la sequenza delle attività di bonifica per evitare fraintendimenti e annunci errati riguardanti le azioni in corso. Visto l'interesse per questo tema, abbiamo pensato di riprendere le informazioni sul blog Brianza Centrale.

Interventi di bonifica: la sequenza delle attività
 
La bonifica delle aree contaminate da diossine e furani nei 8 lotti prevede una serie di interventi ben definiti:
  1. Monitoraggio preliminare: Prima dell'inizio dei lavori, verranno monitorate le polveri (PM2.5 e PM10) e le diossine presenti nell'aria per avere un riferimento iniziale. Questa fase, detta "Ante Operam", durerà circa 7-10 giorni e inizierà entro luglio 2024, secondo quanto dichiarato da APL.
  2. Monitoraggio durante i lavori: Durante tutte le attività di bonifica, continuerà il monitoraggio delle polveri e delle diossine per confrontare i dati con quelli raccolti nella fase "Ante Operam".
  3. Preparazione del cantiere: Verranno predisposte le recinzioni, la logistica, il cantiere operativo e la viabilità di accesso agli 8 lotti.
  4. Caratterizzazione delle aree: Le aree interessate verranno suddivise in sezioni e sottoposte ad analisi chimiche dettagliate per determinare il livello di contaminazione del terreno da rimuovere.
  5. Bonifica da ordigni bellici: Prima di procedere con la bonifica, verranno rimossi eventuali ordigni bellici. Successivamente, verrà scavata e rimossa la terra contaminata da diossine, che sarà immediatamente trasportata in discarica.
  6. Campionamento e analisi: Una volta terminato lo scavo, verranno effettuati campionamenti sul fondo e sulle pareti dello scavo per analisi chimiche di collaudo, in collaborazione con ARPA.
  7. Relazione di certificazione: I laboratori restituiranno i risultati delle analisi e verrà redatta una relazione di certificazione dell’avvenuta bonifica.
  8. Certificazione ufficiale: Gli Enti di controllo rilasceranno la certificazione ufficiale dell’avvenuta bonifica.
  9. Smobilizzo del cantiere: Infine, verrà smantellata l'area logistica.
Questa scheda riassuntiva è stata curata da Sinistra e Ambiente di Meda, basandosi sui documenti presentati il 9 luglio 2024 al Tavolo Permanente sulla Bonifica. Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il loro blog: Sinistra e Ambiente - Meda: I contenuti del Tavolo Permanente sulla Bonifica.

mercoledì 24 luglio 2024

Preoccupazioni e incertezze sul progetto di bonifica da diossina lungo la Tratta B2 di Pedemontana

Pedemontana. Lo svincolo di Meda


Il 9 luglio 2024 si è svolto presso il Centro Visite del Bosco delle Querce il secondo incontro del “Tavolo Permanente sui lavori di Bonifica da Diossina”, un momento cruciale per affrontare un tema di grande importanza per le comunità locali lungo la tratta B2 di Pedemontana. A pochi giorni dall'incontro, emergono le prime considerazioni sui contenuti e sulle questioni ancora aperte.

I gruppi ambientalisti e le liste civiche coinvolte, tra cui Sinistra e Ambiente-Impulsi Meda, Legambiente Circolo Laura Conti Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano Maderno, Altra Bovisio Masciago, Comitato Ambiente Bovisio e Cittadini per Lentate hanno sottolineato la necessità di un confronto costante e diretto tra le parti, rispettando le specificità dei ruoli e le competenze legali di ciascuno. Il dialogo è fondamentale per garantire che l'interesse delle comunità locali, fortemente impattate dalla nuova infrastruttura autostradale, sia adeguatamente rappresentato.

Durante l'incontro, Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) ha fornito informazioni tecniche sui lavori di bonifica dei terreni contaminati dalla diossina, eredità del disastro ambientale dell'ICMESA del 1976. È stato presentato un cronoprogramma preliminare che prevede, in primo luogo, un monitoraggio atmosferico "ante operam" della durata di circa 10 giorni per stabilire una linea di riferimento sulla qualità dell'aria. Questo sarà seguito dalla caratterizzazione chimica dei terreni, l'accantieramento, la rimozione della terra contaminata, le analisi di validazione e la certificazione di avvenuta bonifica. I lavori inizieranno dai lotti 3 e 6 a Cesano Maderno, con l'asportazione del terreno prevista per settembre 2024.

Nonostante le informazioni fornite, permangono perplessità e preoccupazioni tra i gruppi ambientalisti. È stato evidenziato che per garantire una maggiore sicurezza, sarebbe necessario un coinvolgimento più attivo e un controllo effettivo da parte di ARPA e ATS, che dovrebbero avere la possibilità di bloccare i cantieri in caso di concentrazioni anomale di polveri sospese e diossine durante le operazioni di bonifica.

Un'altra questione critica riguarda la gestione della sicurezza dentro e fuori i cantieri, con particolare attenzione alle ripercussioni sulla viabilità durante il trasporto delle terre contaminate. La necessità di un'informazione adeguata e trasparente alla cittadinanza sui rischi residui e sulla presenza dei cantieri è stata ribadita, sottolineando che tali rischi, nonostante le rassicurazioni della Concessionaria, non possono essere considerati nulli.

Un aspetto che ha suscitato particolare preoccupazione riguarda il numero degli alberi che dovranno essere abbattuti per consentire la bonifica. APL non ha fornito dati specifici sul numero di alberi coinvolti né sulle compensazioni forestali previste. La mancanza di consulenza da parte di enti competenti dal punto di vista naturalistico è stata criticata, poiché questi aspetti impattano significativamente sul sistema ambientale e sulla fauna locale.

APL ha espresso la propria disponibilità a incontri organizzati dalle amministrazioni per informare la cittadinanza sulle operazioni di bonifica. I gruppi ambientalisti, pur confermando la loro disponibilità al confronto, hanno richiesto un riconoscimento della loro esperienza ambientale e della conoscenza del territorio.

In conclusione, l'incontro del 9 luglio ha rappresentato un passo importante ma ancora incompleto verso la trasparenza e la sicurezza delle operazioni di bonifica da diossina lungo la tratta B2 di Pedemontana. I gruppi ambientalisti continueranno a monitorare attentamente la situazione, richiedendo maggiori garanzie e informazioni per tutelare l'interesse e la salute delle comunità locali.

 

COMUNICATO SULL’ INCONTRO DEL “TAVOLO PERMANENTE SULLA BONIFICA DA DIOSSINA” LUNGO LA TRATTA B2 DI PEDEMONTANA DEL 9 LUGLIO 2024


A pochi giorni dalla seconda seduta del “Tavolo Permanente sui lavori di Bonifica da Diossina” tenutosi il 9 luglio 2024 al Centro Visite del Bosco delle Querce, esprimiamo le nostre prime considerazioni sui contenuti dell’incontro e sugli aspetti che rimangono da approfondire ulteriormente.
Vogliamo innanzitutto ribadire la necessità di un confronto costante e diretto  tra le parti nel rispetto delle specificità dei ruoli di ciascun soggetto e ferme restando le diverse competenze e responsabilità di legge. Un confronto nell’interesse delle comunità locali su cui la nuova infrastruttura autostradale impatterà pesantemente.
 
Ci preme anche rammentare che la bonifica è un’operazione preliminare per un’autostrada inutile e dannosa. Autostrada cui rimaniamo contrari per la sua  insostenibilità economica ed ecologica e perché che non tiene debitamente conto delle ripercussioni sulla vivibilità dei territori che investirà.
Durante l’incontro del 9 luglio sono state esplicitate le principali informazioni tecniche, a più riprese sollecitate nei mesi scorsi dai gruppi ambientalisti locali, riguardanti i lavori della bonifica dei terreni ancora contaminati dalla diossina risalente al disastro ambientale dell’ICMESA del 1976. Lavori con un indubbio rischio ambientale e per la salute dei cittadini.
L’attenzione e la preoccupazione che la bonifica induce in ambito sociale è legittima e storicamente giustificata e non può essere sottovalutata.
 
Riteniamo utili le informazioni date da parte di Autostrada Pedemontana sull’Esecutivo del Piano di Bonifica, nella fattispecie il cronoprogramma di massima che partirà – secondo APL, con l’avvio dell’attività preliminare di Monitoraggio Atmosferico sugli 8 lotti di bonifica. Un monitoraggio “ante operam“ di circa 10 giorni per conoscere il livello di pulviscolo atmosferico (PM2,5 e PM10) e delle diossine a cantieri non avviati, costituendo la linea di riferimento con cui fare il confronto nel corso delle attività successive per  gestire i rischi interferenziali verso il tessuto urbano circostante.
Secondo la soc Autostrada Pedemontana Lombarda (APL), dopo il monitoraggio seguirà la caratterizzazione chimica di dettaglio, stimata in 2 mesi di durata, l’accantieramento, la rimozione della terra contaminata, le analisi di validazione e la certificazione di avvenuta bonifica.
 
La bonifica prenderà il via dai lotti 3 e 6, localizzati a Cesano Maderno. Nei fatti, Pedemontana vorrebbe  iniziare l’asportazione di terreno a partire da settembre 2024.
L'illustrazione tecnica sulla Bonifica da Diossina da parte di APL e di Pedelombarda Nuova ha lasciato qualche buco informativo e generato alcune perplessità nella nostra delegazione.
Per una garanzia maggiore, servirebbe un coinvolgimento e un’assegnazione di titolarità completa affinchè ARPA e ATS abbiano anche  il controllo effettivo e in tempo reale per poter decidere il blocco cantieri qualora con il monitoraggio in corso d’opera siano misurate concentrazioni anomale di polveri sospese e diossine.
 
Non possiamo quindi esimerci dal segnalare che permangono complessità sulla gestione della sicurezza dentro e fuori il cantiere, sulle ripercussioni viabilistiche in particolare durante le frequenti operazioni di trasporto terre, anche dovute alla preventivata concomitanza dei lavori sui diversi lotti, e non ultimo sui doveri di informazione alla cittadinanza coinvolta sia sulla presenza del cantiere, sia sui rischi residui che questo comporta. Rischi che  nonostante le rassicurazioni della Concessionaria, non possono a priori mai considerarsi nulli, maggiormente in questo specifico caso.
La soc. Autostrada Pedemontana Lombarda non ha saputo quantificare il numero degli alberi che dovranno essere abbattuti e smaltiti come rifiuti per consentire la bonifica e non è stato illustrato alcun dato numerico per gli alberi interessati dal disboscamento sui 2 ettari di Bosco delle Querce per ampliare il sedime stradale. Nessun ente competente dal punto di vista naturalistico è stato citato come consulente per questi aspetti delicati che impattano sul sistema ambiente e sulla vita della fauna.
Il controllo delle Compensazioni Forestali e il controllo sull'utilizzo dei fondi che dovranno essere resi disponibili a questo fine da Pedemontana sarà sicuramente un aspetto di cui i gruppi ambientalisti dovranno occuparsi.
Sulla necessità di restituire alla cittadinanza un livello di informazione adeguato e di consapevolezza di cosa comporteranno le operazioni di bonifica, APL si  è dichiarata disponibile per incontri organizzati dalle amministrazioni.
 
Nel confermare la nostra responsabile disponibilità al confronto con tutti gli attori coinvolti, ci auguriamo che siano prese in adeguata considerazione anche eventuali nostre richieste di convocazione dell’assise, riconoscendo così ai portatori di interesse locali l’autorevolezza che deriva dalla lunga e qualificata esperienza ambientale nonché dalla conoscenza del territorio in questione.

I gruppi ambientalisti e le liste civiche della tratta B2 di Pedemontana

Sinistra e Ambiente-Impulsi Meda, Legambiente Circolo Laura Conti Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano Maderno, Altra Bovisio Masciago, Comitato Ambiente Bovisio, Cittadini per Lentate

martedì 23 luglio 2024

Incanto di natura: alla scoperta della Fontana del Guercio

Fontana del Guercio. Foto Massimiliano Morelli

Racconto dell'escursione storico-naturalistica alla Riserva Naturale della Fontana del Guercio di Carugo


Domenica 21 luglio 2024 sarà una data ricordata da molti appassionati di natura e storia. In questa calda giornata estiva, più di sessanta persone si sono ritrovate al parcheggio delle scuole elementari di via 25 Aprile a Carugo per partecipare all'escursione storico-naturalistica organizzata dal Circolo culturale Seregn de la memoria, dal Comitato per il Parco regionale Groane Brughiera e dall'Associazione Museo "Nel Novecento" di Carugo.

L'ingresso della Riserva Naturale. Foto Museo "Nel Novecento"

L'escursione è iniziata con il saluto di Zeno Celotto, presidente del circolo culturale seregnese e autore del libro "Acque, fontanili, nobili e banditi". Celotto ha introdotto le tematiche della giornata, spiegando le origini della Testa del Nan, un fontanile capofonte, e il rapporto della Roggia Borromea con il borgo di Seregno. Ha raccontato anche le peculiarità naturalistiche della riserva e il suo recupero avvenuto nel 1974, quando un gruppo di volontari, noti come "Amis de la Funtana", ha trasformato un'area ridotta a discarica negli anni '60 in un prezioso spazio naturale protetto.

Il ponte del "Marèlet" risalente al 1684. Foto Zeno Celotto

Il gruppo ha quindi iniziato la passeggiata, fermandosi brevemente al "punt del Marèlet", una struttura risalente al 1684. Qui, Celotto ha illustrato le caratteristiche architettoniche e storiche del sito, suscitando l'interesse dei partecipanti.

Tiziano Grassi, con la pettorina gialla, in prossimità di uno dei fontanili. Foto Museo "Nel Novecento"

All'ingresso della Riserva Naturale della Fontana del Guercio, la prima tappa ha visto l'intervento di Tiziano Grassi, che ha descritto le peculiarità naturalistiche dell'area e la storia della sua protezione. Grassi ha sottolineato l'importanza di preservare tale patrimonio naturale per le generazioni future.

Cristiano Colombo mostra alcune foto dell'area "invasa" dai rifiuti. Foto Museo "Nel Novecento"

Durante il percorso, Cristiano Colombo e Luigi Tagliabue hanno mostrato documentazione fotografica, raccontando come negli anni '60 la zona era diventata una discarica autorizzata e come, grazie agli sforzi dei volontari, nel 1974 è iniziato il processo di pulizia e recupero. Grazie a questi sforzi, nel 1983 l'area è stata ufficialmente riconosciuta come zona protetta.

La Roggia Borromeo. Foto Massimiliano Morelli

Entrando più a fondo nella Riserva, i relatori hanno continuato a condividere storie affascinanti. La signora Albertina Fumagalli ha ricordato come ancora negli anni '60 e '70 il lavatoio di Cascina Guardia fosse utilizzato per lavare i panni. Più avanti, presso i fontanili, Arturo Binda, presidente dell'Associazione "Le Contrade" di Inverigo ed esperto naturalista, ha spiegato la presenza di anfibi protetti come il Tritone e la Rana di Lataste, e le norme comportamentali necessarie per favorire la loro tutela.

Nei pressi della "Testa del Nan". Foto Museo "Nel Novecento"

La tappa successiva è stata alla Testa del Nan, il più grande dei fontanili, dove Zeno Celotto ha raccontato le vicende storiche scoperte insieme alla moglie Chiara Ballabio. Ha narrato dello scavo avvenuto nel 1580 da parte del feudatario di Seregno, Giorgio Manriquez, per portare acqua a Seregno, e delle successive dispute con il Conte Ercole Marliani fino all'acquisizione della fonte nel 1682 da parte della famiglia Arese Borromeo.

L'escursione è proseguita con un giro ad anello verso Pozzolo Inferiore (Brenna) per poi concludersi a Cascina Sant'Ambrogio, dove i partecipanti sono stati ospitati da Luisa Colombo per un rinfresco offerto da Seregn de la memoria. Qui, i partecipanti hanno potuto acquistare il libro realizzato dall'Associazione Museo Nel Novecento per celebrare il 50° anniversario del recupero dell'area naturale.

Al termine della giornata, numerosi partecipanti hanno espresso la loro gratitudine agli organizzatori attraverso commenti sui social: "Gita fantastica, compagnia super e un grazie a tutti", "Complimenti, organizzata alla perfezione, da ripetere". Anche Massimiliano Morelli, socio di Seregn de la memoria, ha voluto contribuire scrivendo una poesia dedicata agli "Amis de la Funtana", una testimonianza sentita e poetica che ha suggellato una giornata indimenticabile.

 

 
Foto di Massimiliano Morelli

La Fontana

di Massimiliano Morelli

 

In verde campiglio,
da piccole valli,
 acque ritrovate,
“tremano” nei loro seni.

Impavide scorrono in rivo,
dianzi conteso,
rivolte a un piano inaridito.

Ben oltre la linea immaginaria
“scortano” pensieri in cammini comuni,
deliziano di frescure,
respiri e vapori di brume.

Fontana di speranze,
“riserva” di ritiri,
cauta, fiera,
allevii  la sete nei cuori appesantiti da calce e cemento.

Fontana di smeraldo,
virtù violata,
riverberi i cieli più infiniti
in spazi sconfinati,
come timida complice
di amori possibili.


Fontana del Guercio
21 luglio 2024