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venerdì 11 aprile 2025

Neve sempre più rara, ma si punta ancora sugli sci: il caso del Monte San Primo


Il Coordinamento “Salviamo il Monte San Primo” ha recentemente inviato alla Regione Lombardia una serie di osservazioni critiche in merito alla proposta di istituire una nuova area sciabile sul Monte San Primo, in località San Primo, nel comune di Bellagio. Il progetto, promosso dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano e dallo stesso Comune di Bellagio, prevede la realizzazione di nuovi impianti sciistici e l’utilizzo di innevamento artificiale, ma solleva non poche perplessità da parte delle associazioni ambientaliste.

Secondo quanto stabilito dalla normativa regionale, la nuova pista – per essere autorizzata – dovrà essere inserita nell’elenco ufficiale delle piste da sci alpino, previa valutazione da parte di un Comitato Tecnico e nel rispetto della pianificazione urbanistica e paesaggistica. Tuttavia, il Coordinamento sottolinea che l’area individuata si trova al di sotto dei 1.200 metri di altitudine, una quota che rende l’innevamento naturale sempre più incerto a causa del cambiamento climatico.

I precedenti impianti sul Monte San Primo, infatti, sono stati progressivamente abbandonati fin dagli inizi degli anni 2000 per mancanza di neve, fino alla loro chiusura definitiva nel 2018. Le ragioni principali? La scarsa convenienza economica dovuta alle poche precipitazioni nevose e l’innalzamento costante della linea della neve, un fenomeno ormai documentato anche nei documenti ufficiali della Regione Lombardia. Lo stesso “Documento di azione regionale per l’adattamento al cambiamento climatico” invita a valutare attentamente la sostenibilità economica delle aree sciistiche e a prestare attenzione all’affidabilità dell’innevamento.


Un elemento paradossale emerso nelle osservazioni è che gli stessi promotori del progetto, nella relazione aggiornata a gennaio 2025, ammettono il drastico calo delle precipitazioni nevose invernali negli ultimi decenni e dichiarano l’intenzione di puntare su una riqualificazione turistica a tutto tondo, includendo anche il periodo estivo.

Il Coordinamento “Salviamo il Monte San Primo” ha inoltre segnalato che nella zona oggetto del progetto, negli ultimi anni, le nevicate si sono dimostrate saltuarie e di breve durata, con accumuli massimi di circa 20 cm che spesso si sono sciolti in pochi giorni a causa delle temperature elevate. In questo contesto, anche l’innevamento artificiale rischierebbe di risultare inefficace, non riuscendo a garantire l’apertura continuativa della pista per almeno 30 giorni durante la stagione sciistica.

Da qui la richiesta, inviata formalmente alla Regione Lombardia, di una dettagliata valutazione di sostenibilità economica del progetto sciistico, che – secondo il Coordinamento – non è mai stata effettuata dalle autorità promotrici.


Le osservazioni critiche sono state firmate da rappresentanti di importanti realtà ambientaliste regionali:

  • Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”
  • Roberto Cerati, presidente del Gruppo Naturalistico della Brianza
  • Costanza Panella, della direzione di Legambiente Lombardia
  • Gianni Del Pero, presidente delegato WWF Lombardia
  • Emilio Aldeghi, presidente del CAI Lombardia

Per ulteriori informazioni o per aderire alle iniziative del Coordinamento, è possibile visitare il sito bellagiosanprimo.com o scrivere a info@bellagiosanprimo.com.

giovedì 10 aprile 2025

Pedalando tra memoria e impegno: torna a Seregno "Strade di Liberazione"


Anche nel 2025 l'ANPI di Seregno rinnova il suo appuntamento con la memoria attiva e condivisa: sabato 19 aprile si terrà infatti una nuova edizione di Strade di Liberazione, la biciclettata commemorativa che attraversa i luoghi simbolici della Resistenza cittadina. L'iniziativa, promossa dal Circolo ANPI Livio Colzani, si conferma come un momento significativo per tutti i democratici, unendo ricordo e partecipazione civile.


Il programma della giornata si aprirà già al mattino: alle ore 9.30, presso il cimitero di Seregno, si terrà un momento di raccoglimento e omaggio ai partigiani e agli antifascisti sepolti, con la deposizione di un fiore sulle loro tombe. “È un gesto semplice, ma profondo,” ha dichiarato Mariadele Frigerio, presidente del Circolo ANPI, “un invito aperto a tutti per cominciare la giornata con un pensiero condiviso verso chi ha lottato per la nostra libertà.”


Nel pomeriggio, l'appuntamento è fissato per le ore 14:30 in Piazza Liberazione, nel quartiere Lazzaretto. Da lì, prenderà il via la biciclettata che si snoderà lungo un percorso simbolico, toccando le vie e le piazze dedicate alla Resistenza e alle figure antifasciste del territorio. Ogni tappa sarà occasione per ricordare, raccontare, e deporre un fiore in segno di gratitudine. L'arrivo è previsto per le 18:30 in Piazzale 25 Aprile, nei pressi della stazione ferroviaria: un luogo emblematico, già nel nome, che suggella il senso profondo dell’iniziativa.


"Porteremo un fiore ai partigiani e alle figure degli antifascisti"
, ha ribadito Mariadele Frigerio, sottolineando il valore educativo e civile dell’evento, che non vuole essere soltanto una commemorazione, ma un’azione collettiva per tenere viva la memoria e i valori della Resistenza.

Strade di Liberazione si conferma così come un ponte tra passato e presente, un modo per riscoprire la città attraverso la storia di chi ha lottato per la libertà, e per ribadire l’importanza della partecipazione, dell’unità e della democrazia. In un’epoca in cui la memoria storica rischia di affievolirsi, questa iniziativa rappresenta una risposta concreta e sentita: pedalare insieme, nel nome della libertà, diventa un gesto di responsabilità civile.

mercoledì 9 aprile 2025

Presentazione del libro: “La Fontana del Guercio, a cinquant’anni dal recupero”


📅 Martedì 15 aprile 2025
🕘 Ore 21.00
📍 Auditorium del Centro Parco Polveriera, via della Polveriera 2, Solaro (sede del Parco delle Groane)

Un appuntamento per riscoprire uno dei luoghi più affascinanti e delicati del Parco delle Groane: la Fontana del Guercio, oggi Riserva Naturale, ma cinquant’anni fa solo una discarica abbandonata.

Durante la serata sarà presentato il libro “La Fontana del Guercio: a cinquant’anni dal recupero”, frutto del lavoro di ricerca e memoria di Tiziano Casartelli e Luigi Tagliabue, che saranno presenti. Modererà l'incontro Cristiano Colombo, Presidente dell'Associazione Museo della Brianza nel Novecento.

Il volume racconta, con fotografie d’epoca, documenti storici e testimonianze autentiche, l’avventura di un gruppo di volontari che nell’estate del 1974 riuscì a trasformare un’area degradata in un’oasi di natura, grazie all’impegno degli “Amìs de la Funtana”.

Durante la presentazione sarà proiettato anche un video realizzato dal gruppo stesso, che ripercorre le tappe di questa rinascita ambientale e comunitaria.

Ingresso libero e aperto a tutti.

martedì 8 aprile 2025

Il Meredo, per noi casa e rifugio


Abbiamo ricevuto da Massimiliano Morelli, residente nel Meredo di Seregno, alcune fotografie accompagnate da un testo poetico che pubblichiamo con piacere.


Il Meredo
per noi casa e rifugio.
Tesoro di emozioni che in uno splendido giorno di primavera diventano certezza e conforto per i momenti meno sereni.

 

Meredo 

In questa primavera rinnovata sensazioni proibite rincorrono
emozioni possibili.
Una magica essenza
condisce piacevoli brezze.

Meredo,
fragile tesoro,
di azzurro intenso espande i suoi orizzonti,
di calore avvolge
occhi e anima.

Qui ti aspetto amore mio,
nel rifugio ritrovato,
nella natura alleata,
nella “terra di nessuno”
Patria del nostro amare.

Sarà certezza,
giardino perenne nel proprio cuore.

Sarà ricordo, conforto
nel buio di un giorno di gelo.

Pedemontana: ruspe a Bovisio Masciago e incontro pubblico sulla bonifica da diossina a Meda


"Le ruspe sono arrivate a Bovisio Masciago, precisamente in via Desio, dove sono ufficialmente partiti i lavori legati alla realizzazione dell’autostrada Pedemontana. L’area è stata destinata a deposito temporaneo dei terreni di scavo per le tratte B2 e C, con un tempo di lavorazione previsto di 987 giorni."

La notizia, resa pubblica dalla lista civica Altra Bovisio Masciago, ha riacceso il dibattito sulla gestione delle informazioni e sulla trasparenza da parte dell’amministrazione comunale. "L’avevamo detto da tempo, anche se qualcuno della precedente amministrazione Sartori lo aveva negato", scrivono i rappresentanti della lista. E proseguono criticando l’attuale amministrazione di centrodestra per il silenzio mantenuto sull’avvio dei lavori: "Nemmeno a cantieri aperti, ha informato di lavori e tempi previsti."

A preoccupare i cittadini e le associazioni non è solo l'impatto visivo o urbanistico dell'opera, ma soprattutto le implicazioni ambientali, in particolare per quanto riguarda la bonifica dei terreni contaminati da diossina lungo la tratta B2 della Pedemontana.

Per questo motivo, il prossimo 16 aprile 2025 alle ore 21.00 presso la sala civica Radio in vicolo Comunale a Meda, si terrà un incontro pubblico organizzato da una rete di gruppi e associazioni locali (Sinistra e Ambiente – Impulsi, Legambiente Circolo Laura Conti di Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano, Cittadini per Lentate, Altra Bovisio e il Comitato Ambiente Bovisio). L’obiettivo dell’assemblea è fare il punto sulla bonifica, riportando le istanze e le richieste presentate al Tavolo Permanente sui Lavori di Bonifica da Diossina, che si riunirà lo stesso giorno nel pomeriggio.

“Cercheremo di riportare i contenuti esplicitati al Tavolo anche nel nostro incontro pubblico”, dichiarano gli organizzatori. “Come sempre, il nostro agire evita annunci improvvidi, superficiali e imprecisi, cercando invece di dare informazioni complete e dettagliate frutto di un faticoso ma serio lavoro.”

Nel corso degli ultimi mesi, il Tavolo Permanente - composto da enti, tecnici e rappresentanti delle associazioni - ha sollevato diverse criticità. Tra queste:

  • la mancanza di monitoraggio atmosferico in tempo reale,
  • l’assenza di ARPA durante la caratterizzazione dei terreni contaminati,
  • l’adozione di limiti meno stringenti per le diossine in atmosfera (150 fg/m³ secondo la normativa tedesca, contro i 40 fg/m³ raccomandati dall’Istituto Superiore di Sanità).

Le associazioni hanno inoltre ottenuto, dopo varie richieste:

  • il Piano di Monitoraggio Polveri e Diossine,
  • i dati di monitoraggio “ante operam”,
  • l’incarico a un’impresa certificata per l’analisi su matrice suolo,

e avanzato numerose richieste di aggiornamento sugli scavi, sulla sicurezza dei cantieri e sulle misure di prevenzione per la popolazione residente.

“È fondamentale che le informazioni tornino ad essere patrimonio della cittadinanza,” affermano le realtà coinvolte. “Noi lo stiamo facendo.”

L’assemblea del 16 aprile rappresenterà dunque un’importante occasione di confronto e aggiornamento, in un momento in cui i cantieri sono ormai una realtà visibile e concreta sul territorio. Sono stati invitati anche i sindaci dei Comuni interessati dalla tratta B2.

lunedì 7 aprile 2025

Una minaccia verde nella Riserva Naturale della Fontana del Guercio: scoperta la presenza del Poligono del Giappone


Durante una tranquilla escursione domenicale nella Riserva Naturale della Fontana del Guercio, ci siamo imbattuti in una scoperta allarmante. Lungo il sentiero che si dirama da quello principale e conduce al fontanile del Capun, abbiamo notato la presenza di una pianta tanto elegante quanto pericolosa: il Poligono del Giappone (Reynoutria japonica Houtt.).

Questa specie, originaria dell’Asia Orientale e appartenente alla famiglia delle Poligonacee, è tristemente famosa per essere una delle cento specie invasive più dannose al mondo. Introdotta in Europa a scopo ornamentale nella seconda metà dell’Ottocento, si è rapidamente diffusa, colonizzando ampie aree del Nord Italia.

La sua crescita aggressiva comporta gravi conseguenze ambientali: può accelerare l’erosione del suolo, minacciare la stabilità degli argini fluviali e, in contesti urbani, danneggiare strutture come muri e pavimentazioni a causa dei suoi rizomi fortemente invasivi. Una volta insediata, è estremamente difficile da eradicare, e le strategie per contrastarla variano a seconda che si voglia contenerla o eliminarla del tutto.


In Europa, fortunatamente, la pianta è presente solo nella sua forma femminile, il che impedisce la riproduzione tramite seme. Tuttavia, la sua capacità di propagarsi per via vegetativa - anche a partire da frammenti di rizoma lunghi appena un centimetro e pesanti meno di un grammo - la rende ugualmente pericolosa. I movimenti di terra ne favoriscono la diffusione: basta che del terreno contaminato venga spostato per dare inizio a una nuova colonizzazione. Nei corsi d’acqua, invece, è la corrente a trasportarne i frammenti per chilometri.

Un’altra insidia sta nel taglio: se effettuato senza conoscenza, può inavvertitamente favorirne la diffusione anziché limitarla.

Il Poligono del Giappone predilige le aree umide, in particolare le sponde dei corsi d’acqua, dove si diffonde velocemente, soffocando la vegetazione autoctona. Questo comporta una pericolosa semplificazione dell’ecosistema, con la conseguente riduzione della biodiversità locale.

La scoperta della sua presenza nella riserva è un campanello d’allarme: sarà fondamentale monitorare l’area e intervenire tempestivamente per evitare che questa specie aliena comprometta l’equilibrio naturale di uno dei polmoni verdi del nostro territorio.

Mariano Comense celebra il millenario del Battistero di San Giovanni Battista


Nel 2025 ricorre un anniversario di straordinaria importanza per la città di Mariano Comense: i mille anni del Battistero di San Giovanni Battista, edificio romanico risalente al 1025. Per celebrare questo traguardo storico, la Comunità Pastorale San Francesco d’Assisi e la Città di Mariano Comense hanno organizzato una serie di eventi che si terranno nei mesi di aprile e maggio.

Il calendario delle celebrazioni si apre martedì 22 aprile alle ore 21:00 con una solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano. Un momento spirituale e comunitario di grande rilievo che darà ufficialmente avvio alle iniziative commemorative.

Dal 17 al 24 aprile sarà allestita una mostra all’interno dello spazio espositivo "La Bottega", dedicata a valorizzare il patrimonio artistico e culturale locale. Un’occasione per ripercorrere la storia millenaria del battistero e del suo contesto urbano e religioso.

Domenica 4 maggio, doppio appuntamento con la storia e l’arte: alle ore 15:00 e alle 16:30 si terranno visite guidate al Battistero romanico e al complesso della Chiesa di Santo Stefano. Le visite offriranno un approfondimento sulla struttura architettonica e sulla rilevanza storica dei due luoghi simbolo della città. La partecipazione è gratuita, ma è richiesta la prenotazione tramite la Segreteria della Comunità Pastorale.


Infine, martedì 20 maggio alle ore 20:45, presso la Chiesa di Santo Stefano, si svolgerà una conferenza dal titolo “Le indagini archeologiche eseguite nell’anno 2000”, con l’intervento dell’archeologo Paul Blockley, direttore degli scavi, e del professor Marco Sannazaro, docente di Archeologia Cristiana e Medievale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. L’incontro offrirà uno sguardo approfondito sulle scoperte archeologiche che hanno interessato l’area e sulle antiche capselle paleocristiane rinvenute a Mariano Comense.

 


 

 

La meraviglia dei ciliegi in fiore al Parco del Meredo


di
Raffaella Leveni

Questi alberi, lungo il vialetto, forse si salveranno dalla furia distruttrice di Pedemontana. Altri, più vicini al confine con Meda, verranno sacrificati, e non c'è compensazione che tenga: occorreranno anni prima che l'ambiente naturale possa essere ricostituito.


Tra i rami si intravede un colombaccio


È doveroso salvaguardare questo parco, polmone verde rilassante e vivificante, all'interno di una Brianza sempre più inquinata e soffocata dal cemento.
La speranza è che venga mantenuto nella sua naturalità.

 


 

venerdì 4 aprile 2025

Lissone: prosegue la raccolta firme per dire basta al consumo di suolo


Continua a Lissone l'iniziativa del Comitato in Difesa del Territorio, impegnato nella raccolta firme per chiedere l'introduzione della clausola "zero consumo di suolo" nel prossimo Piano di Governo del Territorio (PGT). L'obiettivo del comitato è preservare il verde cittadino e contrastare la cementificazione indiscriminata, un tema sempre più sentito dalla comunità locale.

Giacomo Mosca, tra i promotori dell'iniziativa, ha annunciato un nuovo appuntamento per la raccolta firme: "Domani pomeriggio - 5 aprile - saremo ancora a Lissone in Piazza Libertà per la raccolta firme BASTA CEMENTO. Ad oggi, hanno già firmato 1.300 lissonesi. Facciamo conoscere questa iniziativa e veniteci a trovare, è una buona occasione per conoscerci e confrontarci in vista delle prossime iniziative".

Anche Luigi De Vincentis ha sottolineato l'importanza di questi momenti di incontro, evidenziando come spesso i simpatizzanti del Comitato interagiscano solo virtualmente: "Molti intervengono o semplicemente seguono la chat del nostro Comitato, senza che ci si sia visti o conosciuti di persona. Questi banchetti, insieme a manifestazioni, assemblee e presidi, sono occasioni per farlo. Vi aspettiamo".

L'iniziativa sta raccogliendo un significativo consenso tra i cittadini, dimostrando quanto il tema del consumo di suolo sia sentito dai lissonesi. Il Comitato invita tutti i cittadini interessati a partecipare attivamente e a firmare la petizione per contribuire alla tutela del territorio.

 

Aggiornamento:
Altri 50 lissonesi si sono aggiunti alla petizione #bastacemento.
«Siamo ormai 1.350» - ha comunicato con soddisfazione Giacomo Mosca - «Chiediamo che nel prossimo PGT (Piano di Governo del Territorio) venga inserita la clausola zero consumo di suolo


Il Mese della Panigada: a Briosco la primavera ha il sapore delle erbe spontanee


A Briosco la primavera si accende di colori e sapori grazie al "Mese della Panigada", un'iniziativa che unisce la tradizione gastronomica locale con la riscoperta delle erbe spontanee. Dal 11 aprile al 4 maggio, ristoranti, pasticcerie e negozi alimentari aderenti proporranno piatti speciali a base di fiori di sambuco e aglio orsino, due ingredienti tipici della cucina brianzola.

Il fiore di sambuco, profumato e delicato, e l’aglio orsino, dall’aroma intenso, sono al centro di questa manifestazione volta a valorizzare le risorse naturali del territorio. Molti locali, tra cui "Al Quindes", "Il Dollaro", "I Dolci di Ivan" e "Il Fienile", parteciperanno con creazioni culinarie ispirate alla tradizione, offrendo ai clienti un viaggio nei sapori autentici della Brianza.

Per arricchire l’esperienza, il "Mese della Panigada" propone quattro eventi tematici:

  • 16 aprile: degustazione di birre al sambuco presso "Al Quindes", con la presentazione del libro Regöi e Munda. Erbario delle prossimità a uso del raccoglitore di Fabio Galimberti.
  • 23 aprile: laboratorio sul pesto di aglio orsino al "Fienile", con abbinamenti tradizionali come la luganega brianzola.
  • 30 aprile: scoperta dei microgreens e delle loro applicazioni in cucina presso "Il Dollaro".
  • 4 maggio: evento conclusivo all’"Azienda Agricola Il Gelso", con un mercato a km 0, il gioco dell’oca gigante e la presentazione del libro Fior di sambuco. Scuola di bellezza di Roberta Cereda.

L’iniziativa, sostenuta dall’amministrazione comunale e in particolare dall’assessore al Commercio Antonella Casati, si propone di coniugare gastronomia e valorizzazione del territorio. Durante il mese, verrà distribuita una speciale mappa di Briosco con segnalati luoghi d’interesse storico e paesaggistico, incentivando la scoperta del borgo attraverso i suoi sapori.

"La rete del gusto che vogliamo creare con questa iniziativa racconta della tradizione brianzola calata nella storia brioschese e diventa occasione per valorizzare il territorio" - ha dichiarato l’assessore Casati.

 

Informazioni e aggiornamenti: cliccare qui

giovedì 3 aprile 2025

Piccoli grandi difensori della natura: flashmob delle api a Seregno


Oggi i bambini della scuola Steineriana Waldorf Naturalis di San Carlo, situata al confine tra Seregno e Desio, hanno dato voce alla natura con un flashmob speciale dedicato alle api, dimostrando un impegno concreto per la difesa della biodiversità.

L’evento si è tenuto a Seregno, nel boschetto realizzato quindici anni fa da Legambiente in via Nazioni Unite, all’angolo con via Livio Colzani. L’iniziativa, nata dalla consapevolezza dell’importanza delle api per l’ecosistema, ha visto i giovani partecipanti esprimere il loro entusiasmo e il loro amore per l’ambiente attraverso una serie di attività significative. Armati di cartelloni colorati e slogan incisivi, i bambini hanno marciato nell’area verde, intonando cori a sostegno della salvaguardia degli insetti impollinatori.

Ma non si sono fermati qui: i piccoli attivisti hanno spontaneamente pulito l’area, raccogliendo rifiuti e dando così un esempio concreto di responsabilità ambientale. Hanno inoltre misurato la quantità di verde presente, per sensibilizzare ulteriormente sulla necessità di proteggere e incrementare gli spazi naturali.

L’evento ha suscitato l’interesse della comunità locale e dei genitori, che hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa. Attraverso il flashmob, i bambini hanno voluto ricordare a tutti quanto sia fondamentale prendersi cura del pianeta e garantire un futuro sostenibile, a partire dalla protezione delle api.

La scuola Steineriana Waldorf Naturalis di San Carlo, da sempre attenta alla formazione ecologica dei propri studenti, ha colto l’occasione per ribadire l’importanza di educare alla consapevolezza ambientale fin dalla giovane età. In questo modo, le nuove generazioni crescono non solo con il rispetto per la natura, ma anche con la volontà di fare la differenza.

Legambiente: un parco per salvare la Brianza dal disastro Pedemontana


"Disastro Pedemontana: subito il Parco della Brianza, subito le tutele!"
Con questo slogan, Marzio Marzorati di Legambiente Lombardia ha lanciato una proposta ambiziosa e urgente che il nostro blog condivide e sostiene con forza.
La costruzione dell’autostrada Pedemontana sta causatando un impatto ambientale devastante, compromettendo vaste aree verdi della Brianza. Le compensazioni offerte ai singoli Comuni non sono sufficienti a riparare i danni subiti e a tutelare un territorio già profondamente segnato.

Marzorati lancia un appello chiaro: è necessario creare un’area verde protetta che abbracci l’intero territorio pedemontano della Brianza. Una nuova rete ecologica capace di connettere parchi e aree protette esistenti, mettendo sotto tutela definitiva prati, boschi e suolo libero. Solo così sarà possibile salvaguardare ciò che resta del patrimonio naturale della Brianza, garantendo la conservazione della biodiversità e un futuro più sostenibile.


Questa proposta rappresenta una compensazione su area vasta che dev’essere garantita oggi e sostenuta nel tempo, anche attraverso le compensazioni economiche derivanti dai pedaggi autostradali. Creare una rete ecologica della Brianza Pedemontana non è solo un atto di giustizia ambientale, ma una priorità per il territorio e per le generazioni future.

Sosteniamo con convinzione questa visione di tutela ambientale e ci uniamo alla richiesta di Legambiente Lombardia: subito il Parco della Brianza, subito le tutele!

Una passeggiata letteraria alla scoperta del Ciliegio Magico


Domenica 13 aprile 2025, gli amanti della natura avranno l’opportunità di partecipare a una passeggiata letteraria unica nel suo genere: "Le Brianze raccontate e camminate", un evento organizzato dall’Arci Macherio che promette di unire la bellezza del paesaggio brianzolo alla magia della lettura.


L’escursione primaverile, denominata "Ciliegio Magico", si svolgerà nel cuore del Parco Regionale della Valle del Lambro, con un itinerario ad anello lungo circa 8 km che condurrà i partecipanti attraverso un percorso agevole tra sentieri, strade vicinali e forestali, caratterizzato da leggeri saliscendi. A rendere speciale l’iniziativa saranno le letture a cura di Marco Rubelli, che accompagneranno i camminatori in un viaggio tra parole e natura, all’ombra del monumentale ciliegio secolare di Besana in Brianza, noto come il patriarca dei ciliegi italiani.


L’itinerario toccherà località suggestive come Cascina Palazzina, Cascina Casanesca e il maestoso ciliegio secolare, attraversando anche punti di interesse nel comune di Briosco, tra cui il ponte sulla Bevera, la Cascina Mornatella, la Cava della Molera e il Bosco della Gagiada, per poi concludersi presso Cascina Verana.

Il ritrovo è fissato per le ore 14:00 presso il parcheggio pubblico lungo via Gaetano Donizetti (SP155) a Briosco, con conclusione prevista intorno alle 18:30 presso Cascina Verana in Via Biancospino. L’escursione è riservata ai soli tesserati Arci, con iscrizione obbligatoria e un contributo di 5 euro a partecipante, comprensivo di un brindisi con colomba.


L’iniziativa rappresenta un’occasione imperdibile per riscoprire il territorio brianzolo attraverso il fascino della narrazione e il contatto diretto con la natura. Per iscrizioni e informazioni è possibile contattare Augusta al numero 335 632 8590 o scrivere a cultura@arcimacherio.it. Ulteriori dettagli sono disponibili anche chiamando Gianni al numero 339 844 6553.

mercoledì 2 aprile 2025

Ambientalisti in pressing sul Sindaco di Macherio per il futuro del PL 24

L'Oratorio di Santa Margherita alle Torrette (XIV sec.) situato nei pressi del PL 24

Giovedì 27 marzo 2025, i rappresentanti di diverse associazioni e gruppi ambientalisti della Brianza hanno incontrato l'amministrazione comunale di Macherio, rappresentata dal sindaco Franco Redaelli, per discutere l'impatto dell'autostrada Pedemontana sul territorio, con particolare attenzione alla Compensazione Ambientale del Progetto Locale 24 (PL 24).

Durante l’incontro, il sindaco Redaelli ha illustrato le difficoltà nella realizzazione del PL 24, causate dall’uscita dal progetto del Comune di Lissone e dall’esclusione di Sovico, coinvolto solo dalla tangenzialina TRM10 e quindi senza più accesso ai fondi compensativi. Redaelli ha inoltre confermato, in linea con quanto emerso dall’interpellanza della minoranza di Progetto Macherio durante il consiglio comunale del 12 marzo 2025, che i costi degli espropri, secondo le stime della società Autostrada Pedemontana Lombarda, ammonterebbero a 2,5 milioni di euro, superando i 1,762 milioni di euro stanziati per Macherio.


Gli ambientalisti hanno ribadito l’importanza del PL 24 e chiesto che il progetto venga confermato, utilizzando i fondi disponibili per acquisire al patrimonio pubblico quante più aree possibile all'interno del perimetro della Compensazione Ambientale. L’area interessata, attualmente di proprietà privata, prima dell’esproprio temporaneo di una porzione del terreno per il deposito delle terre derivanti dagli scavi di Pedemontana, veniva utilizzata a fini agricoli nel rispetto del prezioso Oratorio di Santa Margherita alle Torrette, un edificio storico del Trecento, che è anche il simbolo di tutto il contesto storico paesaggistico circostante.

L’area è tutelata dal Piano Provinciale come Ambito Agricolo di Interesse Strategico ed è inserita nel Parco Regionale della Valle del Lambro, con destinazione agricola e forestale anche in caso di permanenza della proprietà privata. Tuttavia, la mancata acquisizione pubblica limiterebbe la possibilità di attrarre finanziamenti necessari per la riqualificazione e la riforestazione della zona, oltre che per interventi di ingegneria ambientale e fruizione pubblica. L’acquisizione comunale dell’area garantirebbe ai cittadini uno spazio verde collegato ecologicamente alle residue aree verdi di questa porzione di Brianza, costituendo un primo passo per il completamento del PL 24 che si attuerebbe mediante la partecipazione a futuri bandi al fine di ottenere ulteriori finanziamenti necessari per interventi di riforestazione (formazione di nuovi boschi, di filari, di alberature e di siepi naturali) e la realizzazione di percorsi ciclopedonali.


La necessità di un recupero ambientale è resa ancor più urgente da due fattori. Da un lato, l’area è attualmente destinata a ospitare il deposito temporaneo delle terre degli scavi di Pedemontana, con il rischio di un danno ambientale irreversibile. Dall'altro, l’area del PL 24 si trova in prossimità dell’antico Oratorio di Santa Margherita, un edificio storico risalente al XIV secolo che diverrà presto di proprietà comunale grazie a una donazione della stessa proprietà dei terreni. Il Comune ha già previsto, in accordo con la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Belle Arti, interventi di messa in sicurezza e di consolidamento della chiesetta che, assieme alle aree circostanti, dovrebbe, a nostro avviso, essere integrata sia nel Progetto Locale 24 che nel Parco Regionale della Valle del Lambro.

Il sindaco Redaelli ha dichiarato che non sono ancora state prese decisioni definitive sulle eventuali compensazioni ambientali alternative, precisando che il tempo a disposizione dei comuni è di cinque anni dalla conclusione dei lavori per la realizzazione dell’autostrada. Il primo cittadino macheriese ha comunque ammesso l'esistenza di proposte per l’utilizzo dei fondi che, a detta delle associazioni ambientaliste, se attuate rischierebbero di suddividere in tante piccole parti gli interventi compensazione ambientale e, conseguentemente, di snaturare il progetto iniziale elaborato dal Politecnico di Milano (Masterplan del 2009), non senza un cospicuo aumento dei costi di manutenzione delle opere.


Gli ambientalisti hanno condiviso l’atteggiamento prudente del sindaco e chiedono di evitare decisioni affrettate. Temono che le risorse destinate al PL 24 vengano disperse in piccoli progetti senza impatto reale, compromettendo il piano di rigenerazione ecologica della provincia di Monza e Brianza, in cui Macherio gioca un ruolo fondamentale.

La delegazione ambientalista ha inoltre espresso preoccupazione per lo scempio del territorio comunale causato da Pedemontana, che l’attraverserà, da est a ovest, e, congiuntamente alla nuova provinciale TRM10 e allo svincolo autostradale, lo dividerà in quattro parti, lambendo entrambi i cimiteri comunali, numerosissime abitazioni e, non ultima, la scuola primaria “Gianni Rodari” di Bareggia, passando a soli otto metri di distanza da essa.

Il sindaco Redaelli si è impegnato a valutare attentamente i suggerimenti delle associazioni e dei gruppi ambientalisti e si è dichiarato disponibile per futuri momenti di confronto e aggiornamento.

Osservatorio PTCP Monza e Brianza
Legambiente Circolo Laura Conti, Seveso
Sinistra e Ambiente, Meda
Comitato per l’ampliamento del Parco Brianza Centrale

 

Rassegna stampa

Su PrimaMonza:
https://primamonza.it/attualita/compensazioni-ambientali-necessario-il-progetto-locale-24/
 

lunedì 31 marzo 2025

Monte San Primo: 300 voci per dire no a un progetto insostenibile


Oltre trecento persone hanno partecipato ieri, domenica 30 marzo 2025, al doppio evento dal titolo "Animiamo il Monte San Primo", organizzato dall'omonimo Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo".

Al mattino, con partenza dalla Colma di Sormano, circa 150 persone hanno partecipato alla camminata fino alla vetta più alta del Triangolo Lariano, a 1680 metri di altitudine.


Nel pomeriggio circa 200 persone (di cui solo una parte comprendeva i camminatori) hanno assistito, nell'area della Colma, all'evento teatrale "Donne che amano gli alberi" con le attrici Marta Stoppa e Cristina Quadrio e le violiniste Giulia Larghi e Clara Marzorati. La giornata si è conclusa con un mini-concerto di musica popolare del gruppo D'Altrocanto.


Durante l'intera giornata, il Coordinamento ha ricordato la vertenza contro il progetto - voluto dalla Comunità Montana Triangolo Lariano e dal Comune di Bellagio - per la località San Primo, che prevede la costruzione di impianti sciistici e di innevamento artificiale, oltre a opere invasive come nuovi parcheggi, che comporteranno consumo di suolo e l'abbattimento di numerosi alberi in aree boschive che, paradossalmente, la stessa Comunità Montana chiede di preservare!


Per contrastare l'assurdo progetto, da due anni e mezzo il Coordinamento - formato da 35 associazioni - si batte strenuamente. È infatti impensabile progettare nuovi impianti dedicati allo sci, per i quali verrebbe utilizzata circa la metà degli oltre 5 milioni di euro di fondi pubblici stanziati, in un periodo di conclamata crisi climatica, con sempre meno innevamento naturale e temperature raramente sottozero, indispensabili per la neve artificiale.

Il Coordinamento si dice molto soddisfatto della grande partecipazione e del forte interesse suscitato, e continuerà nei prossimi mesi con iniziative di informazione sui contenuti del progetto, oltre che con eventi di approfondimento sulle tematiche della montagna e del riscaldamento globale. Prosegue inoltre la raccolta di firme contro il progetto, che ha già raggiunto 3.500 adesioni.

Tutte le informazioni sui contenuti e sulle iniziative del Coordinamento sono disponibili sul sito web bellagiosanprimo.com

domenica 30 marzo 2025

Scarenna: no alla strada, sì alla natura!


di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"


Per noi, come Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", non è una buona notizia l'avanzamento del progetto per il ripristino della strada tra Scarenna e Caslino d'Erba.
Avremmo preferito che l'area venisse rinaturalizzata, come è di fatto già avvenuto in questi 15 anni dalla frana che, appunto nel 2010, ha interrotto la vecchia strada. Un periodo in cui, grazie all'assenza delle auto, la piana di Scarenna ha guadagnato un maggiore valore naturalistico, costituendo un'importante area verde compresa tra le pendici della montagna e la riva del fiume Lambro. Un'area risparmiata - in buona parte - dalla cementificazione, che ha invece riguardato la porzione compresa nel territorio di Asso, coperta da capannoni. È in conseguenza di questa ingombrante presenza che si è innescata la richiesta di uno sbocco stradale, essenzialmente per i camion e furgoni dell'area artigianale; un circolo vizioso in cui cemento e asfalto dominano sempre, a scapito dell'ambiente: prima si permette di costruire laddove c'era solo verde, poi si chiedono pressantemente le strade!


L'area verde di Scarenna va invece, secondo noi, preservata dal punto di vista naturalistico, anche in virtù della crisi climatica in atto. Uno dei rischi è che - nei prossimi decenni - il ripristino della strada porti con sé speculazione urbanistica e ulteriore consumo di suolo.

Rispetto al progetto così come ipotizzato, non ci convince la soluzione del vallo - con un muro alto cinque metri - per contenere eventuali frane. Una soluzione che avrebbe un elevato impatto sulle pendici della montagna e sul paesaggio.

I soldi pubblici destinati al ripristino della strada si sarebbero potuti risparmiare. Sarebbe stato meglio investire nella valorizzazione naturalistica e turistica di tutta l'area verde di Scarenna.

venerdì 28 marzo 2025

Un frutteto per la Scuola Diaz: un nuovo polmone verde a Meda



Grazie all'impegno congiunto del WWF Insubria e Lombardia, del Comune di Meda e di numerosi volontari, la Scuola Diaz accoglie ora un nuovo frutteto. Un progetto che ha visto la messa a dimora di 68 piante da frutto, tra cui meli, peri, albicocchi, limoni, kaki, fichi, noci, castagni, noccioli e due filari di vigna.


Questa iniziativa si inserisce in un più ampio intervento di forestazione urbana che ha portato, nel corso del tempo, alla piantumazione di 100 querce farnia, castagni e betulle e oltre 80 arbusti. Oggi si aggiungono ulteriori 200 piante lungo il Sentiero della Vigna e del Vecchio Mulino, in collaborazione con il Comune di Meda e il prezioso lavoro dei volontari del WWF e delle associazioni locali.


La giornata ha visto anche la messa a dimora di 4 pini silvestri all’interno dell’Ex Oratorio Vecchio, un gesto simbolico per ricordare la Pineta della Brughiera, abbattuta durante la Seconda Guerra Mondiale per sostenere l’industria bellica. La nuova pineta sarà ufficialmente inaugurata il 25 aprile, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione.


Per celebrare il nuovo spazio verde e sensibilizzare la comunità all'importanza della natura, il WWF propone di organizzare nel mese di aprile una Festa dell'Albero in Fiore. Un evento durante il quale saranno messe a dimora anche nuove piantine di brugo, donate lo scorso autunno alle scuole di Meda per arricchire il Giardino della Scuola Diaz.


L'iniziativa si ispira agli insegnamenti del fondatore del WWF, Fulco Pratesi: "Ci sono tre attività che ci consentiranno di vivere in armonia: conoscere, amare e difendere la natura."


Un progetto che conferma ancora una volta l’importanza di agire concretamente per preservare il nostro ambiente e sensibilizzare le nuove generazioni alla cura e al rispetto della natura.

giovedì 27 marzo 2025

Lettera aperta del Comitato Difesa Territorio alla Sindaca di Lissone sulla questione Pedemontana


Il Comitato per la Difesa del Territorio di Lissone ha inviato una lettera aperta alla Sindaca, esprimendo preoccupazione e delusione per la sua presunta mancata partecipazione al dibattito sulla Pedemontana. Nella missiva, il Comitato sottolinea come, già trent'anni fa, il "Comitato di quartiere contro l'inceneritore" si fosse battuto contro il progetto autostradale, promuovendo assemblee e mostre per informare e sensibilizzare i cittadini.

"IERI COME OGGI", scrivono i membri del Comitato, ricordando che il progetto fu accantonato negli anni passati, anche a causa del fallimento della società Pedemontana. Tuttavia, alla fine del 2022, grazie ai finanziamenti di Regione Lombardia, il progetto è stato riattivato. "Fontana e Salvini, che ci risultano essere suoi amici di partito", aggiunge il Comitato, facendo notare i legami politici della Sindaca con i promotori dell'opera.

Il Comitato per la Difesa del Territorio è nato il 19 febbraio 2023, in seguito a un'assemblea organizzata dalla lista civica Vivi Lissone a Santa Margherita, dove numerosi cittadini hanno deciso di unirsi per affrontare la questione. "Il tutto in mancanza di informazioni provenienti dal Comune di Lissone", si legge nella lettera, che accusa l'amministrazione di non aver fornito adeguata comunicazione ai residenti.

Nel prosieguo della lettera, il Comitato chiede alla Sindaca dove sia stata in questi anni e dove sia adesso: "A quale tavolo la troviamo? Forse a quello di un ristorante, ma sappiamo che brilla di assenza a quelli provinciali e regionali, dove si parla di Pedemontana". Il Comitato sottolinea inoltre la mancata partecipazione della Sindaca ai tavoli pubblici, come quelli della commissione urbanistica, in cui Pedemontana era presente ma il pubblico non ha potuto intervenire.

Si evidenzia anche la scarsa presenza dell'amministrazione comunale nelle assemblee pubbliche organizzate dal Comitato, dove solo in un'occasione è stato presente l'assessore Rossati, mentre il vicesindaco Bonafé "ha pensato bene di restare nel corridoio esterno al salone civico, senza varcarne la soglia".

Riguardo all'argomento delle compensazioni ambientali, la lettera critica duramente l'accordo raggiunto dal Comune: "Dovrebbe inorridire a vantarsi di ricevere 1.400.000 euro per compensazioni ambientali, a fronte di un disastro ambientale enorme non minimamente quantificabile economicamente". Inoltre, il Comitato ritiene inaccettabile che tali fondi vengano utilizzati anche per aree lontane dall'autostrada.

Infine, il Comitato accusa la Sindaca di lavarsene le mani rispetto alla questione, citando la sua affermazione secondo cui la Pedemontana è "un'opera regionale e non comunale". "Sa tanto di lavarsene le mani... Ne più ne meno di ciò che ha fatto fino ad oggi", conclude la lettera, ribadendo l'impegno del Comitato nel difendere il territorio e nel richiedere maggiore attenzione da parte dell'amministrazione.

Documento

Lettera aperta del Comitato per la Difesa del Territorio alla Sindaca di Lissone


Cara Sindaca,
Ci dispiace constatare la sua non-conoscenza della realtà lissonese e in particolare di S.Margherita, ma le ricordiamo che giusto 30 anni fa l'allora "Comitato di quartiere contro l'inceneritore” era stato promotore di assemblee e mostre contro la nascita dell'autostrada, promuovendo una campagna di informazione e dissenso al progetto, per la difesa del territorio.
IERI COME OGGI.
Nel corso degli anni il progetto venne accantonato, anche per il fallimento della società PDM, società che venne successivamente ricapitalizzata dalla regione Lombardia e, alla fine del 2022 il progetto riparte, grazie soprattutto ai fondi generosi di Regione Lombardia, con Fontana e Salvini che ci risultano essere suoi amici di partito.
La creazione del comitato per la difesa del territorio, avvenne immediatamente dopo, il 19 febbraio 2023, grazie ad un'assemblea/informazione su PDM, tenuta a S.Margherita dalla lista civica Vivi Lissone, in tale assemblea molti cittadini decisero di organizzarsi in Comitato.
Il tutto in mancanza di informazioni provenienti dal Comune di Lissone.
Perciò ci dica lei dov'era in quegli anni, noi c'eravamo, ci siamo e ci saremo.
E ci dica lei dov'è adesso.
A quale tavolo la troviamo?
Forse a quello di un ristorante, ma sappiamo che brilla di assenza a quelli provinciali e regionali, dove si parla di PDM; per non parlare dei tavoli pubblici, come quelli della commissione urbanistica, con la presenza dei vertici di PDM e del pubblico, privato della possibilità di intervenire.
In tutte queste situazioni la sua presenza avrebbe dato per lo meno un'immagine di attenzione e non di disinteresse a una questione così importante per il territorio.
Non parliamo delle nostre assemblee, che sono state molte, molto partecipate dal pubblico, e dove in una sola occasione è comparso l'assessore Rossati, l'unico ad avere il coraggio di metterci la faccia, mentre il vice sindaco Bonafe' ha pensato bene, in quell'occasione, che fosse sufficiente stare nel corridoio esterno al salone civico, senza varcarne la soglia.
Questa è stata la presenza del comune è della Sindaca sul territorio sulla questione AUTOSTRADA PEDEMONTANA.
Sul poco potere dei sindaci rispetto a quest'opera, vada a vedere cosa stanno facendo i sindaci del vimercatese, in sintonia con i cittadini organizzati in comitati, contro quest'opera per la salvaguardia del territorio.
O ancora, cosa ha fatto il sindaco del comune di Lesmo con il ricorso al TAR, nonostante si fosse già in presenza di un progetto con un piano esecutivo approvato.
Lei si sentirà orgogliosa di avere ottenuto il passaggio della macchina pulisci strada, una patetica macchina che ha lo stesso valore di un solo secchio d'acqua usato per spegnere un enorme incendio.
Sulle "compensazioni” dovrebbe inorridire a vantarsi di ricevere 1.400.000 euro per compensazioni ambientali, a fronte di un disastro ambientale enorme non minimamente
quantificabile economicamente, oltretutto utilizzando quel denaro anche per aree lontane dall'autostrada.
Per finire : quel suo rimarcare che quest'opera è “un'opera regionale e non comunale".. sa tanto di "lavarsene le mani"...
NE PIÙ NE MENO DI CIÒ CHE HA FATTO FINO AD OGGI.

La battaglia de "La Rondine" per la tutela del paesaggio minacciato da Pedemontana

Foto: La Rondine di Concorezzo

Il gruppo civico "La Rondine" di Concorezzo ha lanciato un nuovo appello per la salvaguardia del paesaggio del Parco Agricolo Nord Est, minacciato dall’avanzata del progetto autostradale Pedemontana. L’iniziativa mira a sensibilizzare i cittadini sull'importanza della bellezza del territorio e a raccogliere adesioni per fermare un’opera che, secondo gli attivisti, avrebbe un impatto negativo sotto molteplici aspetti.

Con l'arrivo della primavera, il Parco Agricolo Nord Est si prepara a tingersi di giallo grazie alla fioritura della colza (Brassica napus), una delle tante espressioni di un paesaggio rurale che rischia di scomparire. "La Rondine" sottolinea come la bellezza del territorio non sia solo una questione estetica, ma un elemento fondamentale per il benessere della comunità e per la qualità della vita.

Gli attivisti hanno spesso posto l’accento sugli aspetti critici del progetto Pedemontana: l’inutilità dal punto di vista trasportistico, le perdite economiche già accertate e quelle future previste, nonché il forte impatto ambientale. Tuttavia, l’associazione invita a riflettere anche sul valore paesaggistico, troppo spesso trascurato nelle discussioni sulle grandi opere infrastrutturali.

Attraverso un link diretto (https://bit.ly/Rondine_StopPedemontana), "La Rondine" invita i cittadini a esprimere la propria adesione alla campagna di sensibilizzazione e a prendere parte attiva alla tutela del territorio. L'obiettivo è quello di difendere non solo l’ambiente e la biodiversità, ma anche il senso di appartenenza e identità che il paesaggio trasmette alle comunità locali.

L’iniziativa rappresenta un ulteriore passo nella lotta per un modello di sviluppo sostenibile, in cui le necessità infrastrutturali siano bilanciate con la tutela del patrimonio naturale e paesaggistico. "La Rondine" ribadisce che il futuro del territorio dipende dalle scelte di oggi e invita tutti a unirsi in questa battaglia per preservare la bellezza e l’integrità del Parco Agricolo Nord Est.

Il Comitato "No Canturina bis" in piazza a Montesolaro per informare i cittadini


Il Comitato "No Canturina bis - Coordinamento per la mobilità sostenibile" organizza un gazebo informativo a Montesolaro di Carimate, nella mattinata di domenica 30 marzo. Dalle 8.30 alle 12.30, i membri del comitato saranno presenti in piazza Spallino per incontrare i cittadini, illustrare i dettagli del progetto della nuova strada e proporre alternative sostenibili.

L'iniziativa si inserisce nelle attività del comitato, che da tempo si oppone alla realizzazione della Canturina bis, ritenuta un’opera impattante dal punto di vista ambientale e urbanistico. Durante l’evento, i volontari forniranno informazioni sulle possibili soluzioni alternative per migliorare la mobilità senza ricorrere alla nuova infrastruttura.

L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza, affinché possa approfondire il tema e confrontarsi con gli attivisti del coordinamento.