giovedì 18 settembre 2025

37° Camminata Meda-Montorfano: un appuntamento imperdibile con la natura

Domenica 5 ottobre 2025 il Sentiero ME-MO tornerà protagonista.


Il Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera, insieme al CAI di Meda e alla SEM, annuncia il ritorno di uno degli appuntamenti più attesi dagli escursionisti lombardi: la Camminata Meda-Montorfano, in programma per domenica 5 ottobre 2025 (con eventuale recupero il 12 ottobre in caso di maltempo).

Si tratta di un evento che celebra il territorio della Brughiera e il suo prezioso corridoio verde, collegando la città di Meda al Lago di Montorfano con un percorso impegnativo ma affascinante.

Il ritrovo è fissato per le ore 7:30/7:45 in piazza Vittorio Veneto a Meda (MB). La partenza ufficiale della camminata avverrà alle ore 8:00. L’itinerario, lungo 25 km e accuratamente segnalato, si snoda attraverso sentieri naturalistici e richiede un buon livello di allenamento, essendo destinato a escursionisti esperti.

L’arrivo al Lido di Montorfano (CO) è previsto tra le ore 13:00 e le ore 14:00. Ad attendere i partecipanti, un pranzo conviviale a base di spaghetti all’amatriciana, preparati al momento dai volontari. Il ristoro sarà plastic-free, con stoviglie compostabili, e i partecipanti sono invitati a portare con sé borracce, piatti e posate riutilizzabili per ridurre al minimo l’impatto ambientale.

Il rientro potrà avvenire in autonomia, con mezzi pubblici o tramite i pullman messi a disposizione gratuitamente dal Comune di Meda, con partenze alle ore 14:30 e 15:30.

Iscrizioni e prenotazioni
La partecipazione è a numero chiuso e prevede l’obbligo di prenotazione online al link https://bit.ly/ME-MO-ottobre-2025 o tramite QRCode



Le iscrizioni apriranno sabato 20 settembre 2025 alle ore 00:00.

Con l’iscrizione è possibile prenotare:

  • la partecipazione alla camminata con pranzo incluso;
  • il servizio di rientro in pullman.

Poiché i posti sono limitati, gli organizzatori invitano a registrarsi il prima possibile.

Per tutta la durata dell’escursione, un’autovettura di supporto seguirà i camminatori, garantendo sicurezza negli attraversamenti stradali e assistenza in caso di emergenza.
In caso di necessità, sarà possibile contattare:

  • Nuccio (CAI Meda) – 328 984 5688
  • Tiziano (Comitato Parco Brughiera) – 331 227 1052

La Camminata Meda-Montorfano non è solo un evento sportivo, ma anche un’occasione per valorizzare il territorio e sensibilizzare al rispetto della natura. Gli organizzatori ricordano che il luogo di ritrovo è facilmente raggiungibile con i treni FNM della linea Milano-Seveso-Asso, favorendo così una mobilità più sostenibile.

Durante il pranzo sarà distribuita la nuova mappa del Sentiero ME-MO e la maglietta ufficiale dell’edizione 2025, con disegno originale di Luca Calissi e grafica di Renata Barzaghi, oltre ad altri materiali promozionali legati alla Brughiera.

L’iniziativa avrà anche una finalità solidale: le offerte libere raccolte durante la giornata saranno devolute all’Associazione medese L’Abbraccio ONLUS.

Grazie alla collaborazione della famiglia Barbavara - Merry Del Val, che ha concesso la splendida location del Lido di Montorfano, e alla disponibilità del gestore Alan, la giornata si preannuncia ricca di emozioni e condivisione.

Tutte le info sul Sentiero le trovate sul sito sentieromedamontorfano.it | Mail info@sentieromedamontorfano.it

A Carate Brianza due eventi da non perdere per il festival Lambrada 2025

Il ricco calendario di Lambrada 2025, il festival diffuso che coinvolge cinque comuni della Brianza (Arosio, Briosco, Carate Brianza, Giussano e Verano Brianza), propone a Carate due appuntamenti di grande interesse culturale e artistico.


20 settembre 2025 – Musica d’autore con i Teka P


Sabato 20 settembre, alle ore 21, il Parco di Villa Cusani sarà animato dallo spettacolo musicale del gruppo Teka P, una formazione nota per reinterpretare la tradizione della musica milanese con ironia e intensità, richiamandosi al repertorio e allo stile di grandi autori come Enzo Jannacci.
Un concerto che unisce sonorità popolari, teatro e canzone d’autore, creando un dialogo diretto con il pubblico. L’ingresso è gratuito, con prenotazione consigliata.


21 settembre 2025 – Lambro, opera d’arte


Il giorno successivo, domenica 21 settembre alle ore 17, la suggestiva Conca di Agliate ospiterà l’incontro Lambro, opera d’arte – Dalla cattedra alla canna da pesca.
Un reading curato da Marco Rubelli su Carlo Annoni, studioso di letteratura e pescatore caratese, con la partecipazione del giornalista e scrittore Giovanni Santambrogio e l’accompagnamento musicale della violoncellista Silvia Cosmo.
Un’occasione per riscoprire il fiume Lambro come fonte di ispirazione artistica e letteraria, luogo di identità e memoria per la comunità. Ingresso libero. In caso di maltempo, l’evento si terrà presso l’Oratorio di S. Maria Maddalena in Villa Cusani.

Una camminata tra natura, cultura e sapori del Lario


Domenica 21 settembre torna la XVII edizione di “Sulle Orme del Viandante e Dintorni”, la manifestazione che unisce paesaggi, tradizioni e gastronomia lungo la sponda orientale del Lago di Como.

L’itinerario di circa 12 km partirà da Lierna (ritrovo alle ore 9 presso la stazione) e si snoderà fino a Mandello del Lario, toccando luoghi storici e tappe enogastronomiche: colazione al Castello di Lierna, pranzo a Maggiana durante la Sagra dei “Paradell” e merenda con prodotti tipici presso la Chiesa di San Giorgio.

La quota di partecipazione è di 15 euro (gratuita fino a 12 anni) e comprende ristori e biglietto ferroviario per il ritorno. Prenotazione obbligatoria entro il 19 settembre.

In caso di maltempo l’evento sarà rinviato.
Info: 335 5470555 – info@prolocomandello.it

mercoledì 17 settembre 2025

Bagliore verde: la Brianza immaginata da Alberto Casiraghy

Un invito a perdersi nei bagliori di una Brianza trasformata dall’arte, in un festival che mette in rete comunità, luoghi e immaginazione.

 

Non importa dove!
Non importa dove!
Purché sia fuori da questo mondo!
— Baudelaire


Dal 20 settembre al 28 settembre 2025, presso Villa Cusani a Carate Brianza, l’oratorio di Santa Maria Maddalena si trasformerà in un luogo nuovo e sorprendente: ospiterà la mostra “Bagliore verde”, dedicata alle opere di Alberto Casiraghy, artista, tipografo, editore, illustratore e aforista brianzolo. La mostra, curata da Anna Villa, rientra nel programma diffuso del festival Lambrada, che da giugno a ottobre anima cinque comuni della Brianza: Arosio, Briosco, Carate Brianza, Giussano e Verano Brianza.

“La strada che percorri in macchina ha perso tutti i suoi confini, un piccolo fiume marrone è esondato nei campi verdi della Brianza. Ed ecco il racconto di un cuoco giapponese, venuto in Italia, che quando ha visto la Brianza ha deciso di scriverla in ideogrammi: Bagliore Verde.”

È da qui che prende vita l’immaginario della mostra: un territorio che diventa segno, arcobaleno, ideogramma brianzolo.

“Dico casa perché ha un tetto… ma per il resto è un gran REBELÒT.” Così si presenta la dimora di Casiraghy. Un luogo che sembra raccontare che forse non serve davvero un tetto per avere una casa, come nel ricordo di quell’uomo che per quarant’anni visse senza, trovando però il tempo di coltivare la terra: verde, rigogliosa, più importante delle mura stesse.

Per questa mostra, una chiesa sconsacrata viene “abitata diversamente”. Tra i disegni e le installazioni fanno capolino animali reali e immaginari: un agnello che si ripresenta in un tratto, pesci rossi celebri, bestie appena nate, rinoceronti, maiali, gatti e topi. “E chi più ne ha più ne metta.”

Un piccolo mondo parallelo che invita a lasciarsi trasportare dal racconto, dal gesto dell’immaginare insieme.

“Come una balla di fieno può sfuggire (solo per il tempo della mostra) al ciclo dell’allevamento e diventare altro.” Così gli oggetti, gli animali e le storie incontrano nuove possibilità. È in questa tensione tra realtà e immaginazione che prende forma Bagliore verde.

La mostra porta anche la firma curatoriale di Anna Villa, 25enne di Brera, già coordinatrice di Paltacrea a Fornaci, che ha scelto di dare voce all’universo di Casiraghy con uno sguardo fresco e in dialogo con le nuove generazioni.

Informazioni

  • Inaugurazione: sabato 20 settembre 2025, ore 16
  • Date e orari: 21, 27 e 28 settembre 2025 – dalle 9:30 alle 12 e dalle 15 alle 18
  • Luogo: Carate Brianza, Villa Cusani – Oratorio di S. Maria Maddalena
  • Ingresso libero

lunedì 15 settembre 2025

Confine Meda–Seregno: la rotonda di Pedemontana mette a rischio il quartiere Ceredo


Nei giorni scorsi abbiamo parlato del progetto della nuova rotonda prevista tra via Einaudi e via Wagner (cliccare qui). Si tratta di un’opera inserita nel quadro dei progetti complementari alla Pedemontana, ma che sarà realizzata direttamente dai Comuni di Meda e Seregno.

Il progetto della rotonda. Via Einaudi è indicata a senso unico

Dalla documentazione emerge un aspetto tutt’altro che marginale: il tratto di via Einaudi compreso tra via Cadore e via Wagner è previsto a senso unico in direzione nord.

Oggi questa configurazione non crea particolari problemi, perché la tangenziale Meda–Seregno non è ancora attiva. Ma nel momento in cui verrà aperta, la situazione cambierà radicalmente: chi da Seregno vorrà immettersi sulla tangenziale sarà costretto ad attraversare il quartiere Ceredo, con un inevitabile aumento del traffico locale.

Il flusso del traffico con via Einaudi a senso unico
Il flusso del traffico con via Einaudi a doppio senso

Vale la pena ricordare che la tangenziale stessa è contestata sia dai residenti del quartiere Ceredo sia dall’amministrazione comunale di Seregno, che temono un incremento della circolazione. Al contrario, è sostenuta dall’amministrazione di Meda, che punta a ridurre i flussi interni al quartiere Polo. In questo contesto, i due Comuni – nel tentativo di anticipare Pedemontana – si sono assunti direttamente la progettazione e la realizzazione della rotonda.

E qui sta la contraddizione più grave: chi dovrebbe conoscere meglio il territorio e le sue dinamiche viabilistiche sembra non averle considerate affatto.

Ecco perché il ritardo nell’apertura del cantiere potrebbe avere un risvolto positivo: offre la possibilità di rivedere il progetto e trasformare via Einaudi in doppio senso nel tratto compreso tra via Cadore e via Wagner, così da evitare che Ceredo diventi un corridoio obbligato di attraversamento.

Per questo motivo rivolgiamo un appello diretto al Comune di Seregno, che ha in carico la progettazione: è necessario correggere questa scelta e aprire subito un confronto con il Comune di Meda per concordare la modifica.

Allo stesso tempo, invitiamo i residenti del quartiere Ceredo a farsi sentire: attraverso petizioni, osservazioni formali o incontri pubblici con l’amministrazione. Solo con una partecipazione attiva dei cittadini sarà possibile ottenere un progetto più equilibrato, che tuteli davvero la qualità della vita e non trasformi il quartiere in un semplice asse di attraversamento.

Successo per la 'Festa delle Api' di Ponte Lambro

Molta partecipazione ai vari eventi della manifestazione dedicata all'apicoltura presso Villa Guaita


Successo per la sedicesima edizione della 'Festa delle Api', tenutasi sabato 13 e domenica 14 settembre e organizzata dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi".
Nel weekend appena trascorso, moltissime persone hanno riempito il parco di Villa Guaita di Ponte Lambro: tanta partecipazione ai numerosi eventi previsti all'interno della Festa. Particolarmente apprezzate le visite agli alveari, in cui i bambini e gli adulti hanno potuto vedere coi loro occhi come se svolge la vita delle api, grazie al racconto degli apicoltori. 
Partecipatissime anche le varie attività dedicate ai bambini, dal teatro dei burattini, alle fiabe, ai giochi in legno, alle animazioni, queste ultime curate dall'associazione Tic Tac di Ponte Lambro.
La giornata di domenica è stata la più intensa di contenuti, con anche l'incontro dedicato al confronto tra 'Le città del miele' (l'associazione nazionale a cui aderisce anche il comune di Ponte Lambro), Slow Food e gli apicoltori locali.
Ovviamente il centro della Festa è stato il mercato locale dei mieli e dei prodotti agricoli biologici. 


Nell'ambito della Festa si è tenuta anche la premiazione del concorso letterario 'Emily Dickinson' - che ha raccolto oltre 100 componimenti - con la proclamazione dei vincitori, suddivisi tra bambini e adulti.
Molto apprezzata anche l'esibizione 'Musica spiccia' eseguita dal gruppo 'Baule dei suoni' di Alzese con Cassano.  

Vi sono stati anche alcuni incontri di approfondimento tecnico dedicati agli stessi agricoltori, sia professionisti che hobbisti, sulla gestione degli alveari. 


Soddisfatti i volontari del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" che hanno organizzato la manifestazione in collaborazione con il Comune di Ponte Lambro e con un gruppo di apicoltori del territorio. Si ricorda che l'obiettivo della 'Festa delle Api' è quello di far conoscere il mondo delle api, l'apicoltura e l'agricoltura biologica, anche attraverso la degustazione e vendita dei mieli e dei prodotti agricoli. Senza dimenticare le difficoltà per la vita degli alveari legate anche al cambiamento climatico.

 


 

venerdì 12 settembre 2025

La tangenziale di Pedemontana corre, la rotonda tra Meda e Seregno dorme

Una rotonda in alto mare,
chi la vedrà, non si sa…
Sono vent’anni che gira
tra i faldoni e la burocra…zia!

C’è chi aspetta Godot, e c’è chi aspetta la rotonda tra via Einaudi e via Wagner. A Meda e Seregno hanno scelto la seconda opzione.
Da oltre vent’anni il quartiere Ceredo vive con questa curiosa creatura urbanistica: una rotatoria “provvisoria” che ha superato di slancio governi, sindaci, e persino la fase pandemica, restando fedele al proprio nome: mai definitiva.

Nel frattempo, la tangenziale Meda-Seregno di Pedemontana – con i suoi cantieri titanici e le sue promesse bibliche – sembra vicina alla conclusione di un lotto cruciale. Ma la “sorellina minore”, la rotonda Wagner-Einaudi, è ancora lì, come un ospite che non sa mai se restare o andarsene.


Il rischio è che Pedemontana finisca prima e gli automobilisti del Ceredo si trovino intrappolati in un paradosso viabilistico: una tangenziale che vola veloce e un incrocio locale che arranca con new jersey scoloriti. Costruire la rotonda dopo la tangenziale significherebbe bloccare un quartiere già strozzato dal traffico, con la stessa logica di chi decide di ristrutturare il bagno il giorno del matrimonio della figlia.

Le amministrazioni di Seregno e Meda, dopo anni di promesse e firme di accordi “storici”, giurano che stavolta i lavori inizieranno davvero. L’impresa è stata assegnata, i cartelli sono stati affissi, il cronometro parte. Ma qui siamo in Brianza, non a Montecarlo, e la roulette gira lenta.

Morale: la rotonda c’è, ma ancora non si vede. E finché resterà in alto mare, gli automobilisti del Ceredo potranno solo fare giri a vuoto, reali e metaforici.

 

“Una rotonda in alto mare”

(sulla melodia di “Una rotonda sul mare”)

Una rotonda in alto mare,
chi la vedrà, non si sa…
Sono vent’anni che gira
tra i faldoni e la burocra…zia!

Promesse, firme e cartelli,
foto coi sindaci belli…
Ma all’incrocio Wagner-Einaudi
c’è sempre il traffico che va giù di là.

Una rotonda in alto mare,
tra Meda e Seregno sta,
la tangenziale finisce,
ma qui la rotonda non partirà!

giovedì 11 settembre 2025

Un fiume, tre nomi: escursione e racconti per riscoprire il torrente Certesa

Una visita guidata di qualche anno fa alle sorgenti più a nord del Terrò

Domenica 28 settembre sarà una giornata dedicata alla natura e alla memoria dei corsi d’acqua che attraversano la Brianza, grazie a un doppio appuntamento promosso da WWF Insubria e Teatro in-folio.

Il titolo dell’iniziativa, “Terrò Tarò Certesa – Tre nomi per un corso d’acqua da riscoprire”, richiama le molte identità di un torrente che ha segnato il paesaggio e la storia del territorio.

Il primo appuntamento è alle 15.00, con ritrovo nel parcheggio di via Vignazzola, all’incrocio con via Brennero e via Certosa a Meda (MB). Da lì partirà un’escursione guidata gratuita lungo il corso del torrente Certesa, nel cuore del Bosco delle Querce di Seveso e Meda.

La giornata proseguirà in serata a Cabiate (CO). Alle 21.00, presso il Teatro Karol Wojtyla di via Francesco Baracca 4, il geologo Del Pero condurrà una video-escursione virtuale dalle sorgenti del Terrò fino alla confluenza con il Tarò. Un racconto per immagini che permetterà di conoscere più da vicino i numerosi corsi d’acqua che attraversano la Brughiera Briantea e che alimentano il bacino del Seveso.

Partecipazione gratuita

Entrambi gli appuntamenti sono a ingresso libero, ma è gradita la prenotazione.
Per informazioni e adesioni:
📞 393 0363347
📧 teatroinfolio@mac.com

A spasso per Inverigo: il borgo nascosto di Cremnago svela i suoi segreti


Grande successo per l’iniziativa “A spasso per Inverigo: il borgo nascosto di Cremnago”, la passeggiata guidata tra storia, arte e natura organizzata dal Comune di Inverigo. L’evento, che si terrà a settembre, ha già riscosso un’ampia partecipazione: le visite di sabato 13 e domenica 28 settembre risultano già esaurite, mentre restano ancora disponibili alcuni posti per domenica 14 settembre alle ore 9.30.

Il percorso, della durata di circa due ore e mezza, accompagnerà i visitatori alla scoperta degli angoli meno conosciuti di Cremnago: dalla piazza chiusa medievale con la sua evoluzione urbanistica alle storiche ville Riva e Perego, passando per il suggestivo Lazzaretto e le antiche vie maestre. Non mancheranno curiosità e sorprese, come la via Cava e la Madonnina con gli orecchini, fino all’incontro con lo sconosciuto ma affascinante Castello dei Marchesi Citterio, risalente al XIV secolo.

📍 Il ritrovo è fissato in Piazza Vittorio Emanuele II, con partenza puntuale e obbligo di presentarsi 15 minuti prima. Si raccomanda l’uso di scarpe comode, adatte a percorsi sterrati. L’iniziativa non è accessibile a carrozzine o persone con difficoltà motorie, e si sconsiglia la partecipazione con animali al seguito.

🎟️ La prenotazione è obbligatoria tramite EventBrite 👉 comunediinverigo.eventbrite.com

Area ex Dell’Orto: è questa la rigenerazione che Seregno merita?

L'edificio ex Dell'Orto, vista da via San Rocco


Dopo la presentazione del dossier delle Acli (leggi qui e qui) analizziamo ora alcuni degli allegati tecnici che lo corredano. Non si tratta di appendici secondarie, ma di strumenti che permettono di verificare, punto per punto, la fondatezza della lettura critica proposta. Leggi, pareri tecnici, confronti con altri progetti: tutto concorre a mostrare che l’attuale Programma Integrato di Intervento (PII) sull’area ex Dell’Orto presenta più ombre che luci.

La legge regionale responsabilizza il Comune

Il primo allegato (A) richiama la cornice normativa fondamentale: la Legge Regionale n. 18 del 26 novembre 2019, “Misure di semplificazione per la rigenerazione urbana e territoriale”.

Il documento sottolinea come questa legge non attribuisca automatismi al privato, ma affidi al Comune un ruolo decisivo:
«Gli articoli principali della legge sono chiari: l’articolo 2 fissa gli obiettivi di fondo – rigenerare significa migliorare la qualità urbana, ambientale e sociale, contenere il consumo di suolo e favorire coesione. L’articolo 4 attribuisce ai Comuni la facoltà di individuare gli ambiti da rigenerare. L’articolo 5 specifica che i diritti edificatori non sono automatici, ma devono essere previsti dagli strumenti urbanistici vigenti e compatibili con essi».

Un passaggio chiave è poi l’articolo 8:
«Ogni intervento può essere subordinato a convenzioni, capaci di riequilibrare l’interesse pubblico con quello privato, imponendo opere, servizi, standard qualitativi e ambientali».

In sintesi: il Comune non è spettatore passivo. Al contrario, è chiamato a esercitare “piena responsabilità politica e tecnica”, affinché “l’interesse generale prevalga su quello particolare”.

Il parere tecnico ignorato

Il secondo allegato (B) riporta il parere della prof.ssa Elena Granata (Politecnico di Milano), redatto nel novembre 2024 su incarico del Comune.

Pur riconoscendo alcuni elementi positivi – come “l’abbandono dell’ipotesi dei due grattacieli isolati” – la relazione resta severa:
«Le riserve espresse riguardano in primo luogo l’eccessiva densità edilizia e l’impatto paesaggistico: le altezze previste alterano lo skyline del centro e la concentrazione volumetrica risulta sproporzionata rispetto al contesto già densamente abitato».

Sul verde, la valutazione è netta:
«La logica è ornamentale e condominiale: manca un vero verde pubblico con funzione ecologica e sociale, in coerenza con le linee del Piano Clima comunale».

Non meno pesante è la critica alla mancanza di edilizia sociale:
«La relazione evidenzia l’assenza di edilizia convenzionata o sociale, invitando esplicitamente a introdurre una quota di alloggi accessibili per rispondere alla crescente domanda abitativa delle fasce più fragili».

E infine, il nodo della partecipazione:
«Non meno rilevante è la totale mancanza di partecipazione civica: il parere chiede al Comune di aprire un percorso pubblico di confronto con cittadini e associazioni, ritenuto indispensabile per dare legittimità al progetto».

Una valutazione che non può certo essere interpretata come un “via libera tecnico”.

Agenda 2030: incoerenze evidenti

L’allegato D prende in esame la coerenza del progetto con la strategia “Seregno 2030 – Crocevia di Opportunità”, approvata dal Consiglio e dalla Giunta nel 2022.

Qualche segnale positivo c’è – “il riuso di un’area dismessa” e “la ristrutturazione della ex Biblioteca” – ma, scrive il documento:
«Prevalgono le incoerenze sostanziali. L’indice edificatorio dell’area, pari a circa 5 mc/mq, è superiore a quello di altri comparti cittadini e contrasta con l’obiettivo di qualità dell’abitare. Il verde previsto è frammentato e residuale, senza connessioni ecologiche e senza funzione di spazio pubblico urbano».

Sul fronte sociale, il giudizio è ancora più duro:
«Mancano alloggi accessibili, spazi civici e funzioni di welfare di comunità. Il progetto rischia così di rafforzare processi di esclusione e polarizzazione, in contrasto con i principi di equità e inclusione sociale».

Nemmeno la mobilità sfugge alle critiche:
«Non sono previsti percorsi ciclopedonali né collegamenti con il sistema urbano esistente, mentre le opere viabilistiche privilegiano l’accessibilità privata».

La conclusione è inequivocabile:
«Il progetto, pur muovendosi formalmente nel quadro normativo vigente, si rivela incoerente con la vision urbana delineata dall’Agenda 2030 Seregno e dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU».

Il confronto con altri quartieri riqualificati

L’ultimo allegato (E) propone un raffronto con altri comparti di riqualificazione urbana: Trabattoni e Villa.

I numeri parlano da soli. All’ex Dell’Orto l’indice fondiario previsto è 5 mc/mq; a Trabattoni era 2,4 mc/mq, a Villa 3 mc/mq.

Le dotazioni pubbliche?
«Il progetto ex Dell’Orto prevede spazi estremamente ridotti per funzioni non residenziali (circa 350 mq complessivi)… A confronto, Trabattoni ha garantito 8.200 mq di biblioteca, 4.250 mq di giardino pubblico e una piazza di 1.200 mq; Villa ha previsto un giardino di quartiere, parcheggi pubblici e una quota di edilizia convenzionata».

Il giudizio finale è netto:
«Mentre nelle aree Trabattoni e Villa le trasformazioni hanno introdotto dotazioni pubbliche significative e un miglioramento complessivo della qualità urbana, l’intervento sull’ex Dell’Orto appare guidato prevalentemente da logiche speculative, con un ritorno pubblico minimo».

 

La posizione dell’amministrazione comunale

Sul progetto dell’area ex Dell’Orto l’amministrazione comunale ha più volte espresso la propria linea.

Il sindaco Alberto Rossi, in un intervento pubblicato su Facebook tre mesi fa (13 giugno 2025), ha ricordato che il Piano Integrato di Intervento oggi sul tavolo «è il progetto elaborato dal proprietario dell’area e dal suo staff progettuale ed esprime l’aspettativa dell’operatore privato». Per questo, ha sottolineato, le ambizioni del privato dovranno «conciliarsi con l’interesse pubblico, con la necessità di integrare il nuovo intervento con il quartiere, di prestare attenzione alla mobilità locale e di interpretare in modo corretto le indicazioni date dal Documento di inquadramento». Un percorso definito «non facile da raggiungere in un contesto urbano già molto denso», ma da affrontare «con rigore e serenità».

L’assessore all’urbanistica Giuseppe Borgonovo, intervenendo in questi giorni sulla stampa locale, ha giudicato il dossier Acli «sorprendente», perché a suo avviso «non coglie lo stato dell’arte: l’amministrazione ha già fatto osservazioni al soggetto attuatore». Pur riconoscendo che i contenuti del dossier «sono perfetti dal punto di vista accademico, direi una lezione di urbanistica», Borgonovo ha precisato che «non siamo in presenza di una pianificazione pubblica, bensì del progetto di un privato che ha tutti i diritti di edificare come prevedono le norme vigenti e la legge sulla rigenerazione».

Secondo l’assessore, il documento delle Acli sarebbe «disconnesso dalla realtà, perché con il privato si è fatto un passo avanti». La prima proposta della proprietà, infatti, non è stata accolta dal Comune, che ora «nella revisione del progetto si aspetta una risposta positiva sugli aspetti non secondari che abbiamo evidenziato». Resta però un punto fermo: «Non siamo nelle condizioni di mettere in discussione l’intero progetto, che non è il progetto del Comune, bensì del privato che opera con tutti i diritti del caso».
 

Nostro commento 
Il confronto tra le dichiarazioni istituzionali e il documento delle Acli mostra con chiarezza un diverso approccio al tema della rigenerazione urbana.

Da un lato, le Acli chiamano in causa la responsabilità politica del Comune, ricordando che la legge regionale attribuisce agli enti locali non solo il potere, ma anche il dovere di pretendere qualità urbana, equità sociale e sostenibilità ambientale. Per loro, il progetto ex Dell’Orto non è un destino già scritto, ma uno spazio di scelta politica.

Dall’altro lato, il sindaco Rossi e l’assessore Borgonovo interpretano il ruolo dell’amministrazione in modo più limitato: non tanto come regia capace di riscrivere le regole del gioco, quanto come mediatore tra le ambizioni del privato e le necessità della città. Il sindaco parla di un equilibrio “da ricercare con rigore e serenità”, mentre l’assessore sottolinea che “non siamo nelle condizioni di mettere in discussione l’intero progetto”, proprio perché si tratta di un’iniziativa privata prevista dalle norme vigenti.

Questa differenza di impostazione è cruciale: per le Acli siamo davanti a un banco di prova della capacità del Comune di orientare le trasformazioni urbane secondo gli indirizzi di “Seregno 2030”; per l’amministrazione, invece, il margine di manovra è più circoscritto, e si tratta di ottenere le migliori condizioni possibili dentro il perimetro normativo già definito.

La questione di fondo, dunque, rimane aperta: la rigenerazione urbana è un terreno di mediazione tecnica o un atto politico che decide il futuro della città?

mercoledì 10 settembre 2025

A pèe biòt: le fotografie di Giuseppe Croci raccontano la Capriano del Novecento


Un viaggio nella memoria collettiva della Brianza, tra cortili, campi e volti che hanno segnato un’epoca. È questo lo spirito della mostra “A pèe biòt – la Capriano di Giuseppe Croci”, che apre le porte a Villa Lorenzo (Cappella della Beata Vergine Addolorata, via Carducci 20, Capriano di Briosco) domenica 14 settembre, dalle 10 alle 18, con ingresso libero.

L’esposizione raccoglie le suggestive fotografie di Giuseppe Croci, conosciuto dai suoi concittadini come “Pepin Cròs” (1913-1994). Nato e vissuto a Seregno, Croci immortalò tra gli anni ’50 e ’70 scorci di vita quotidiana e paesaggi di Capriano e dintorni, fissando in bianco e nero la Brianza di un tempo.

Alle 11 è previsto un momento di approfondimento con gli interventi di Zeno Celotto e Antonio Viganò, che ripercorreranno la vicenda umana e artistica del fotografo e il suo legame con il territorio, alla presenza della figlia Laura Croci e delle autorità locali.

La mostra rientra nel cartellone del festival diffuso Lambrada, che nell'ambito dell’iniziativa “Per le vie di Capriano” propone appuntamenti culturali pensati per valorizzare la memoria e il patrimonio immateriale locale attraverso immagini, parole e musica.

“Lo sguardo di Giuseppe Croci – sottolinea l’assessore alla Cultura Antonella Casatici accompagna per le strade di una Capriano lontana, che riconosciamo nei dettagli immutati ma soprattutto nelle differenze con la realtà attuale. Non è un’operazione nostalgia, ma un invito a riscoprire le radici della comunità per comprendere meglio il presente e costruire il futuro”.

Nel weekend del 13 e 14 settembre la 'Festa delle Api' di Ponte Lambro

Tanti gli eventi nella manifestazione dedicata all'apicoltura presso Villa Guaita.


Il magnifico mondo delle api, la dolcezza del miele, il cibo sano, le animazioni per bambini, la musica e la poesia:  sono questi i principali ingredienti della 'Festa delle Api', che si terrà nel weekend del 13 e 14 settembre presso Villa Guaita di Ponte Lambro.
La manifestazione - giunta alla sedicesima edizione - è come sempre organizzata dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", in collaborazione con il Comune di Ponte Lambro e con un gruppo di apicoltori locali.
Il centro della Festa sarà, come da tradizione, il mercato agricolo dei mieli locali e dei produttori biologici, che si terrà durante tutta la manifestazione, ovvero sabato 13 dalle ore 13:30 alle 22:00 e domenica 14 dalle ore 9:30 alle 19


Molto ricco il programma degli eventi organizzati nell'ambito della manifestazione: si comincia sabato 13 alle ore 14 con l'apertura della Festa, col saluto delle Autorità e la presentazione di 'Ponte Lambro - Città del miele' e, al termine, con l'esibizione della 'banda musicale cav. Pietro Masciadri' di Ponte Lambro.
Il pomeriggio di sabato prosegue con le visite guidate agli alveari, a cura degli apicoltori locali. Quindi spazio ai laboratori e alle animazioni per bambini e agli interventi musicali.

  • Alle 18 lo spettacolo 'L'ape operaia', con Simone Savogin.
  • Dalle 19 l'apericena a cura di 'Una bottega di rione'.

La novità di quest'anno sarà l'apertura al sabato sera, con la musica del gruppo 'Dirty fingers', dalle ore 21.


La Festa riprenderà la domenica mattina, alle 9,30 con la 'colazione amica delle api', a cura di Slow Food di Como e Lecco, a cui seguirà una degustazione di mieli del Triangolo Lariano, curata da ApiLombardia. 

  • Dalle 10,30 l'incontro a cura de 'Le città del miele', che si confronterà con Slow Food e con gli apicoltori locali. 
  • Alle ore 11 lo slam e la premiazione del concorso letterario 'Emily Dickinson'. 

Per tutta la mattinata e il pomeriggio della domenica continueranno i laboratori e gli spettacoli per i più piccoli, così come le visite guidate agli alveari.

Durante la Festa sono previsti anche eventi riservati agli apicoltori - sia professionisti che hobbisti - con un serie di incontri e laboratori tecnici curati da ApiLombardia.

L'invito è pertanto quello di partecipare alla 'Festa delle Api' il 13 e 14 settembre; maggiori informazioni sul sito web www.festadelleapi.it , e sulle pagine social Facebook e Instagram.

lunedì 8 settembre 2025

Il Comitato Parco della Brughiera alla 21ª edizione della Fiera L’Isola che c’è 2025


Il Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera conferma la propria presenza alla 21ª edizione della Fiera L’Isola che c’è, in programma sabato 20 e domenica 21 settembre 2025 a Villaguardia (CO). Si tratta della quindicesima partecipazione del Comitato alla manifestazione, appuntamento di riferimento per l’economia solidale e bio-sostenibile del territorio.


Presso il gazebo allestito nella zona Espositori Ambiente (parte alta del Parco, ingresso da via Sant’Elia) i visitatori potranno trovare materiali informativi e mappe dedicate ai sentieri dei parchi locali. Saranno disponibili, in particolare, gli atlanti naturalistici del Parco Groane-Brughiera, la mappa completa dei sentieri, le cartografie dei percorsi Meda-Montorfano e del Sentiero Pedemonte, oltre a materiali pensati per i più piccoli e altre novità.

Durante la fiera verranno inoltre presentati i progetti in corso che coinvolgono il Comitato, tra cui il sentiero ME MO OVEST Valle del Seveso e lo sviluppo del tracciato del Sentiero Pedemonte, con l’obiettivo di condividere con il pubblico nuove prospettive di valorizzazione del territorio.

L’ingresso alla fiera prevede un biglietto unico di 5 euro valido per entrambe le giornate. Sono previste navette dai parcheggi e un servizio gratuito di collegamento con la stazione FNM Grandate-Breccia, attivo dalle 10:00 alle 22:00.


Il Comitato invita inoltre a segnare in agenda un altro appuntamento: domenica 5 ottobre 2025 si terrà la 37ª Camminata Meda-Montorfano, le cui prenotazioni apriranno nella notte tra il 20 e il 21 settembre.

Dodici mesi di natura: le tue foto nel nuovo calendario del Parco GruBrìa


Il Parco GruBrìa ha lanciato un’iniziativa rivolta a tutti gli appassionati di fotografia e natura: contribuire con i propri scatti alla realizzazione del Calendario 2026. L’obiettivo è quello di raccontare il territorio, i suoi paesaggi suggestivi e la ricca biodiversità di flora e fauna attraverso immagini autentiche e personali.

Per partecipare, i fotografi sono invitati a selezionare le proprie foto migliori realizzate all’interno del Parco e inviarle entro il 15 ottobre 2025 all’indirizzo e-mail parco@grubria.it indicando nell’oggetto “Foto per Calendario 2026”. Per ciascuno scatto è necessario specificare il luogo della ripresa. Alla mail dovranno inoltre essere allegate l’informativa sulla privacy e la liberatoria per l’utilizzo delle immagini, entrambe compilate e firmate.

Le fotografie più rappresentative saranno selezionate per comporre il Calendario 2026, offrendo così ai visitatori e alla comunità uno sguardo corale e appassionato sul patrimonio naturale del Parco.

Ulteriori dettagli sono disponibili sul sito ufficiale (cliccare qui).

Giussano: “Lambrada” 2025 chiude con il teatro di Marco Rubelli


Giovedì 11 settembre, alle ore 21, nella suggestiva cornice di Villa Mazenta a Giussano, si chiude il ciclo degli appuntamenti giussanesi dell’edizione 2025 della “Lambrada”, il festival diffuso di arti, scienze e storie lungo le rive del Lambro promosso dall’associazione culturale Brianze.

A calare il sipario sarà lo spettacolo teatrale “PIPì”, di e con Marco Rubelli: una riflessione poetica e ironica sul tema dell’acqua, dei fiumi, della memoria collettiva e delle tradizioni che da secoli accompagnano la vita intorno al Fiume Lambro.


Il festival, che ha animato il territorio con incontri, performance e installazioni, non termina però del tutto: fino a domenica 14 settembre sarà infatti possibile visitare la mostra di Elia Pirovano, che arricchisce con uno sguardo artistico contemporaneo il dialogo tra natura e cultura proposto dalla rassegna.


📌 Ingresso libero, ma con prenotazione obbligatoria.
Per riservare il proprio posto è possibile inquadrare il QR Code dedicato oppure contattare il numero 333 8024913.

Area ex Dell’Orto (Seregno): il dossier delle Acli e il destino della città

L'area ex Dell'Orto, corso Matteotti ang. via Cavour

Le Acli di Seregno hanno recentemente prodotto un Dossier partecipato dedicato all’ex area Dell’Orto. Si tratta di un documento articolato e prezioso, che merita di essere conosciuto e discusso perché non riguarda solo un progetto edilizio, ma la qualità del futuro della città.

L’argomento è decisivo: non si tratta soltanto delle volumetrie e delle scelte proposte da un privato, ma soprattutto del modo in cui l’operazione è stata (o meglio, non è stata) gestita dall’Amministrazione comunale.

Il dossier mostra con chiarezza come i processi partecipativi siano stati deboli, quasi inesistenti, e come manchi del tutto una vera visione di città. Si procede “a spot”, con progetti isolati e scollegati, senza un disegno complessivo capace di orientare le trasformazioni urbane.

Il rischio è che, al momento della redazione del nuovo PGT, ci si trovi con progetti impattanti già avviati, che condizionano e limitano la possibilità di pensare a una Seregno più giusta, equilibrata e sostenibile.

Per questo crediamo sia necessario ribadire un principio semplice ma fondamentale: meglio fare meno ma bene, piuttosto che tanto ma male.


Ex area Dell’Orto: un progetto senza visione pubblica

Il piccolo parcheggio su via Cavour

L’area ex Dell’Orto è una delle ultime grandi occasioni di rigenerazione urbana per Seregno. Ma il progetto oggi sul tavolo – con una torre di 14 piani, volumetrie sproporzionate e verde frammentato – rischia di trasformarsi in una mera operazione immobiliare. Il dossier partecipato delle Acli parla chiaro: «Non si costruisce città, si occupa spazio».

Piazza Mons. Ratti, davanti all'Oratorio dei SS: Rocco e Sebastiano

Il dossier ricorda che l’ex Dell’Orto non è un semplice comparto edilizio, ma un nodo strategico per il futuro di Seregno. L’operazione in corso, presentata come piano di recupero, in realtà appare come una trasformazione a guida privata, priva di una visione pubblica. La città, spiegano le Acli, dovrebbe porsi una domanda di fondo: vogliamo una città costruita a misura di investitori o una città coesa e inclusiva?

Il progetto visto da via San Rocco

Il piano prevede un grattacielo di 14 piani, con oltre 41.000 metri cubi edificati e un indice pari a 5 m³/m², molto più alto rispetto ad altri quartieri cittadini. Una volumetria che muta radicalmente il profilo urbano, senza un disegno che ne spieghi l’utilità collettiva.

Le dotazioni pubbliche risultano marginali: la promessa di un asilo nido non trova conferme e la quota minima di standard (6%) è stata monetizzata, rinunciando a spazi verdi e sociali autenticamente collettivi.

Pianta delle aree pubbliche

Il verde proposto è frammentato e condominiale, senza connessioni ecologiche e senza valore sociale. La viabilità si fonda su una nuova rotatoria e su parcheggi destinati soprattutto alla mobilità privata, in aperto contrasto con gli obiettivi del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) e del Piano Clima.

Inoltre, il progetto non prevede alcuna edilizia sociale: l’offerta immobiliare è pensata per fasce medio-alte, contribuendo ad aumentare le disuguaglianze.

L'edificio ex Dell'Orto in via San Rocco

Secondo le Acli, la criticità principale sta nella mancanza di una visione pubblica. L’Amministrazione comunale ha il dovere di guidare le trasformazioni urbane, orientandole verso l’interesse collettivo. Rinunciare a questo ruolo significa abdicare alla propria responsabilità.

Il progetto, così com’è, si presenta come un’operazione immobiliare più che come una rigenerazione urbana. Non c’è un piano per integrare l’intervento nel tessuto cittadino, né un coinvolgimento della cittadinanza.

Chi ci guadagna? Impatti sociali, ambientali ed economici

Ogni trasformazione urbana produce valore. La domanda è: a chi va questo valore? Nel caso dell’ex Dell’Orto, il dossier mostra come la rendita generata sia quasi interamente concentrata nelle mani del privato, mentre gli impatti sociali, ambientali ed economici ricadono sulla collettività.

Via D'Azeglio, ang. via San Rocco

Il piano proposto concentra i vantaggi su chi realizza l’intervento, senza redistribuirne i benefici. La monetizzazione delle dotazioni pubbliche è un esempio lampante: invece di creare nuovi spazi collettivi, si preferisce un contributo economico che lascia intatto il problema della scarsità di servizi e aree verdi.

Questa scelta priva la città di opportunità di crescita inclusiva e riduce la rigenerazione a una semplice occasione di profitto.

Il progetto rischia di escludere le fasce più fragili della popolazione: giovani, famiglie monoreddito, anziani. L’assenza di edilizia sociale e di spazi civici alimenta disuguaglianze e concentra l’offerta abitativa su chi dispone di maggiori risorse.

Via D'Azeglio, vista da corso Matteotti

Inoltre, l’arrivo di nuovi residenti aumenterà la pressione su servizi pubblici già carenti, senza che siano previsti investimenti compensativi.

Il verde è insufficiente, chiuso entro spazi condominiali, e non garantisce connessioni ecologiche. Non sono previste compensazioni ambientali né interventi che riducano l’impatto della densificazione edilizia. Al contrario, il rischio è di aumentare traffico, inquinamento e consumo di risorse.

I costi indiretti dell’intervento – dall’adeguamento delle reti idriche e fognarie all’aumento della domanda di servizi – ricadranno sulla collettività. Non esiste un’analisi costi-benefici che dimostri la sostenibilità economica dell’operazione nel medio-lungo periodo.

La città si trova così a sopportare gli oneri senza ricevere in cambio vantaggi significativi.

Il progetto cancella la memoria industriale dell’area, trasformandola in un “non-luogo”. Nessun richiamo alla storia produttiva, nessun percorso di valorizzazione culturale.

A questo si aggiunge l’assenza di processi partecipativi: non sono stati attivati strumenti di confronto pubblico, né valutazioni di impatto sociale. Una trasformazione così rilevante è stata decisa senza un vero coinvolgimento della cittadinanza.

Per una rigenerazione giusta e partecipata

Una città giusta non nasce dal silenzio, ma dalla partecipazione consapevole. Il dossier propone sette assi strategici per invertire la rotta sull’ex Dell’Orto: più dotazioni pubbliche, edilizia accessibile, mobilità sostenibile, standard ambientali vincolanti e un tavolo civico permanente.

Il punto è chiaro: vogliamo una città costruita a misura di investitori o una città coesa e inclusiva? Delegare ai privati la regia urbana significa rinunciare al ruolo politico dell’Amministrazione.

L'edificio ex Dell'Orto su corso Matteotti

Le Acli lo sottolineano: l’Amministrazione ha il potere, il dovere e la responsabilità di guidare le trasformazioni urbane.

Le sette proposte:
  • Incrementare le dotazioni pubbliche: più spazi verdi e sociali collettivi.
  • Garantire casa accessibile: introdurre edilizia sociale o cooperativa, superando la logica della monetizzazione.
  • Integrare il progetto nella mobilità sostenibile: percorsi ciclabili e pedonali, riqualificazione dell’asse Cavour–Matteotti, piano del verde urbano.
  • Istituire un tavolo civico permanente: monitoraggio partecipato per un intervento che durerà anni.
  • Vincolare a standard ambientali elevati: certificazioni energetiche, materiali ecologici, patti di manutenzione.
  • Applicare davvero la L.R. 12/2005, art. 8 bis: rigenerazione significa inclusione, verde e servizi, non solo costruzione.
  • Rinegoziare l’accordo urbanistico: riequilibrare interesse pubblico e privato, con convenzioni trasparenti e vincolanti.

Il dossier propone di andare oltre il singolo caso: istituire un Osservatorio Civico Permanente sul PGT, promuovere tavoli di coprogettazione pubblica, definire criteri chiari di valutazione delle trasformazioni (utilità collettiva, giustizia urbana, sostenibilità ambientale, redistribuzione del valore).

L’ex Dell’Orto diventa così simbolo di una sfida più ampia: costruire una città capace di coniugare memoria, giustizia e innovazione.

Contornata in rosso: l'area ex Dell'Orto

Rigenerare non significa solo costruire, ma costruire meglio. Significa creare spazi che rafforzino la comunità, che riducano le disuguaglianze, che rispettino l’ambiente e la storia.

Il dossier partecipato delle Acli è un invito alla cittadinanza e alle istituzioni: fare dell’ex Dell’Orto un’occasione di giustizia urbana, non di speculazione. Perché una città giusta non si misura in metri cubi, ma nella qualità delle relazioni e della vita che ospita.

domenica 7 settembre 2025

Un giardino per Luigia Pozzoli Formenti: "la voce dei poveri la benedice"

L'inaugurazione del giardino a Luigia Pozzoli Formenti. A sin. il Sindaco Alberto Rossi e a dx. il nipote Roberto Pozzoli

Sabato 6 settembre 2025, nel quartiere Sant’Ambrogio di Seregno, è stata inaugurata un’area verde intitolata a Luigia Pozzoli Formenti, figura di spicco della vita civile e politica seregnese del dopoguerra.

La dedica di un giardino a una donna rappresenta un gesto raro e significativo: come più volte abbiamo sottolineato su questo blog, la toponomastica italiana continua a privilegiare i nomi maschili, relegando in secondo piano il contributo femminile alla storia collettiva (qui un approfondimento, qui un altro e ancora qui). 

Il retro del tabellone

La cerimonia è stata possibile grazie alla richiesta dell’ANPI di Seregno, sostenuta dal Comitato di Quartiere Sant’Ambrogio e dal Circolo Culturale Seregn de la memoria, che insieme hanno promosso l’iniziativa.

Sotto il pannello della dedica campeggia la frase «La voce dei poveri la benedice», che riprende il titolo del volume della collana I Ciculabet curato proprio dal Circolo Culturale in suo onore. Il titolo trae origine da una lettera che don Egidio Mariani, monaco dell’abbazia benedettina di Seregno, inviò a Luigia nel 1970.
Chi volesse ricevere una copia della pubblicazione può contattare l’associazione all’indirizzo e-mail info@seregndelamemoria.it

Chi era Luigia Pozzoli Formenti

Luigia Pozzoli in una foto del 1938

Nata a Desio alla fine della Prima guerra mondiale e cresciuta in una famiglia socialista che le trasmise ideali di libertà e giustizia, Luigia si trasferì a Seregno dopo il matrimonio con Aurelio Formenti, impegnandosi con lui nella Resistenza e nel Comitato di Liberazione Nazionale.

Negli anni della ricostruzione fu consigliera comunale per il PCI e animatrice dell’Unione Donne Italiane, sempre in prima linea nelle battaglie per la pace, i diritti delle donne e della classe lavoratrice. Ma il suo impegno andò oltre la politica istituzionale: molti la ricordano come una benefattrice, pronta ad aiutare chiunque fosse in difficoltà.

La sua iniziativa più amata fu la creazione delle colonie estive per bambini: la prima a Seregno, nella ex Casa del Fascio poi trasformata in Casa del Popolo, e altre in Valtellina. In quelle strutture, che portavano il nome del giovane partigiano seregnese Livio Colzani, ospitò anche bambini siciliani rimasti vittime del terremoto del Belice, accolti nella colonia di Aprica.

Luigia continuò a lottare fino all’ultimo per un mondo più giusto. Alla sua morte, nel 1994, fu salutata con rispetto e riconoscenza, anche da parte di chi non condivideva le sue idee politiche.

La presentazione del "ciculabet" a cura di Carmela Tandurella, autrice del libro su Luigia Pozzoli Formenti

Intitolare un giardino a Luigia Pozzoli Formenti non è soltanto un atto di giustizia verso una protagonista dimenticata della storia locale: è un invito a ricordare che l’impegno civile, la solidarietà e la difesa dei più fragili possono lasciare tracce durature.

Il verde che oggi porta il suo nome restituisce simbolicamente alla città quella generosità che per decenni Luigia ha donato a Seregno e ai suoi abitanti.

Quando dire No era resistenza: "La luna al suo comando" di Lorella Beretta

 

Martedì 16 settembre 2025 - ore 21
Biblioteca Civica Ettore Pozzoli
Piazza Monsignor Gandini - Seregno


Un viaggio nella memoria collettiva e nella dignità individuale: è questo il cuore del libro La luna al suo comando. Storia di Felice Magliano internato militare italiano (Castelvecchi, 2025), che Lorella Beretta presenterà in un incontro pubblico moderato da Carmela Tandurella.

L’opera racconta la vicenda di Felice Magliano, uno dei 650.000 soldati italiani catturati dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e trasformati in Internati Militari Italiani (IMI). Uomini che, come i poeti Clemente Rebora e Tonino Guerra, rifiutarono di combattere a fianco di Hitler o di aderire alla Repubblica di Salò. Una scelta di coscienza che li escluse dalle tutele della Convenzione di Ginevra e dal supporto della Croce Rossa Internazionale, condannandoli a venti mesi di privazioni e sofferenze.

Beretta restituisce la testimonianza di Magliano con accuratezza storica e grazia narrativa, facendo emergere la forza di quel “No!” collettivo che rappresentò un atto di resistenza civile e morale. Nelle pagine, il rigore della ricostruzione si intreccia alla musicalità del racconto, che accoglie anche le inflessioni dialettali del Cilento, restituendo un’umanità vibrante di vita, saggezza, ironia e sete di giustizia.

Giornalista freelance e scrittrice, Lorella Beretta ha collaborato con numerose testate italiane e internazionali ed è stata a lungo voce di Radio Popolare. Oggi cura la comunicazione dell’associazione “Libertà e giustizia” e, oltre a questo nuovo libro, ha contribuito con un capitolo al volume collettivo Gli Stati Generali dell’Apartheid.

L’ingresso all’evento è libero fino a esaurimento posti. È consigliata la prenotazione tramite l’app Ceposto.it.

A Seregno un incontro per la Giornata Internazionale della Pace: memoria, impegno e speranza


Il prossimo 21 settembre 2025, in occasione della Giornata Internazionale della Pace, il Circolo ACLI Leone XIII di Seregno propone un momento di riflessione e confronto dal titolo “Per una pace giusta, disarmata e disarmante”. L’appuntamento, che si terrà alle ore 10 presso la Sala Mons. Gandini di via XXIV Maggio a Seregno, rientra nelle celebrazioni per l’80° anniversario di fondazione del Circolo.

L’incontro vedrà la partecipazione di personalità del mondo politico, sociale ed economico. Tra gli ospiti, Marco Tarquinio, Parlamentare Europeo, Gianni Alioti dell’Osservatorio The Weapon Watch e Teresa Masciopinto della Fondazione Finanza Etica.

Particolarmente attesa sarà la testimonianza di Tommaso Lanzani, giovane seregnese impegnato a Gaza, che offrirà un racconto diretto e umano sulle ferite del conflitto e sulle possibili strade di riconciliazione e convivenza. A coordinare i lavori sarà Marco Viganò, del Circolo ACLI Leone XIII.

A concludere la mattinata interverrà Emiliano Manfredonia, Presidente nazionale delle ACLI, che porterà il suo contributo sul significato e sull’attualità dell’impegno per la pace.

Con questo appuntamento, le ACLI di Seregno intendono trasformare la Giornata della Pace in un segno concreto di unità, speranza e testimonianza collettiva, rafforzando il valore della rete associativa e l’impegno condiviso per un futuro più giusto e disarmato.

Al Parco delle Groane i “BioTalks”: quattro incontri tra natura, biodiversità e clima


Il Parco delle Groane e della Brughiera Briantea apre le porte a un ciclo di incontri dedicati a biodiversità, habitat e cambiamenti climatici. L’iniziativa, dal titolo “BioTalks”, è organizzata da Insubria Wildlife APS con il patrocinio di Regione Lombardia e del Muse – Museo delle Scienze di Trento, e propone quattro appuntamenti gratuiti nell’auditorium del Parco (via della Polveriera 2, Solaro), tra settembre e ottobre.

L’obiettivo è coinvolgere il pubblico in un dialogo aperto e stimolante con ricercatrici, ricercatori ed esperti di divulgazione scientifica, portando sotto i riflettori i temi più attuali legati alla conservazione della natura.

Il calendario degli incontri prevede:

  • 19 settembre ore 20.30 – Rotte migratorie e bioindicatori: cosa ci insegnano gli uccelli, con Susan McKinlay e Francesca Roseo (Università degli Studi di Milano).
  • 26 settembre ore 20.30 – Biodiversità e habitat fluviali: dalla mitigazione dell’impatto umano alla riqualificazione, con Milo Manica (Tutela Anfibi Basso Verbano) e Martina Spada (Istituto Oikos).
  • 3 ottobre ore 20.30 – Cambiamento climatico: cronache roventi dagli oceani ai ghiacciai, con Pietro Semprebon (Università di Coimbra) e Riccardo Sbarberi (MUSE Museo delle Scienze di Trento).
  • 11 ottobre ore 17.00 – Lupo e paesaggi in trasformazione: tra coesistenza e cascate trofiche, con Francesco Romito “Io non ho paura del lupo” ed Elena Petrucci e Giulia Borsani (Parco Nazionale dello Stelvio).

Gli incontri sono a ingresso libero fino a esaurimento posti, con possibilità di prenotazione scrivendo a insubria.wildlife@gmail.com

Insubria Wildlife APS, associazione giovane e dinamica di divulgazione scientifica, si propone di rendere la biodiversità accessibile e interessante a tutti, stimolando curiosità e consapevolezza. Attraverso i social, eventi e collaborazioni con esperti, vuole creare uno spazio di confronto tra appassionati, professionisti e semplici curiosi, con la convinzione che la tutela delle risorse naturali possa arricchire la vita di ciascuno e proteggere un territorio che ne è ricchissimo.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.insubriawildlife.com