La biodiversità degli anfibi e rettili lombardi.
4 lezioni teoriche e 2 uscite pratiche.
Relatori: Dott. Livio Leoni e Annarita Di Cerbo
Sede: Villa Gina, via Benigno Calvi – Concesa di Trezzo sull’Adda
Periodo: per 4 venerdì dal 25 marzo 2011
Per informazioni e iscrizioni: info@oasilefoppe.it
Web: oasilefoppe.it
lunedì 28 febbraio 2011
Mistero Bufo bufo a Lentate sul Seveso
di Cristina Marzorati - Il Cittadino MB
Una splendida oasi a due passi dal centro di Lentate. Rinasce il laghetto del Mirabello, immenso nel Parco delle Groane, dove nei giorni scorsi un gruppo di ambientalisti ha fatto una macabra scoperta tutta da studiare: una cinquantina di rospi squarciati abbandonati sotto i rovi. Una delle ipotesi è che all'origine ci sia una particolare tecnica predatoria adottata da alcuni corvidi, ma ci si chiede come mai invece di finire tra le spine, gli anfibi non siano stati subito mangiati.
Forse in zona vivono altri predatori più grossi e pericolosi, che hanno messo in fuga i “cacciatori” e si sono nutriti dell'animale già ucciso e pronto per il pasto. Non è la prima volta che dalle colonne del nostro giornale scriviamo del laghetto di Mirabello, già nel gennaio 2010 la piccola e suggestiva area umida aveva meritato la giusta eco per via dell'avvistamento di una colonia di rospi della specie Bufo bufo. Se allora esperti come Mirco Cappelli, del Wwf, avevano registrato con piacere una piccola presenza, ora si è di fronte a una vera e propria popolazione, che nelle prossime notti primaverili accompagnerà il sonno dei residenti. L'appello è salvaguardarli e magari il Comune potrebbe pensare a un'operazione di rispetto simile a quella di Cesano Maderno, dove oggi è possibile passeggiare tra i sentieri e la natura dell'Oasi Lupi.
«Questa specie protetta a livello europeo, nazionale e regionale – spiegano dal Wwf Groane la natura dei rospi Bufo bufo - è purtroppo in grave pericolo di estinzione principalmente per motivi legati ai cambiamenti climatici e alla continua sottrazione e frammentazione, da parte dell'uomo, dei loro habitat naturali. Infatti l'eccessiva cementificazione, unita a un costante incremento delle rete stradale, ha fatto sì che in pochi decenni le popolazioni anfibie si siano drasticamente ridotte. Questo rilevamento eccezionale nell'area del Parco costituisce un'ottima notizia nell'ambito della biodiversità presente nei nostri territori. Biodiversità da tutelare col massimo impegno mediante continui monitoraggi della situazione e con l'avvio di una campagna di salvaguardia degli anfibi, come quelle che da ormai da alcuni decenni si effettuano in tutta Europa».
Foto di Mirco Cappelli
Disastro Lambro: l'educazione ambientale come strumento per la rinascita del fiume
4 Marzo 2011 - ore 17 / 19 - Auditorium Istituto Paccini di Sovico [MB] v.le Baracca 4.
Giornata di aggiornamento per docenti seminario.
Danno ambientale morale ed educazione. Scuola emergenza e prevenzione dei rischi ambientali tra affettività e territorio: il ruolo della scuola.
IL DISASTRO LAMBRO NEI DISEGNI DEI BAMBINI.
Mostra di produzioni grafico-pittoriche realizzate dagli studenti delle scuole che hanno partecipato alla ricerca sulla percezione del disastro Lambro da parte delle giovani generazioni.
I disastri ambientali danneggiano l'ecosistema ma anche feriscono l'anima delle persone. Come reagire come cittadini del Lambro ma anche d'Europa?
Riflessione su esperienze di protagonismo della scuola. L'esperienza della ricerca sulla percezione dei ragazzi del disastro Lambro del febbraio 2010 che ha coinvolto 300 ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado di Sovico, Monza e Cologno Monzese.
La proposta di costruire un progetto di cooperazione che coinvolga le comunità rivierasche di alcuni fiumi di differenti Paesi europei.
Programma
Giornata di aggiornamento per docenti seminario.
Danno ambientale morale ed educazione. Scuola emergenza e prevenzione dei rischi ambientali tra affettività e territorio: il ruolo della scuola.
IL DISASTRO LAMBRO NEI DISEGNI DEI BAMBINI.
Mostra di produzioni grafico-pittoriche realizzate dagli studenti delle scuole che hanno partecipato alla ricerca sulla percezione del disastro Lambro da parte delle giovani generazioni.
I disastri ambientali danneggiano l'ecosistema ma anche feriscono l'anima delle persone. Come reagire come cittadini del Lambro ma anche d'Europa?
Riflessione su esperienze di protagonismo della scuola. L'esperienza della ricerca sulla percezione dei ragazzi del disastro Lambro del febbraio 2010 che ha coinvolto 300 ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado di Sovico, Monza e Cologno Monzese.
La proposta di costruire un progetto di cooperazione che coinvolga le comunità rivierasche di alcuni fiumi di differenti Paesi europei.
Programma
- Disastri ambientali e danno ambientale morale - Roberto Albanese - Presidente Istituto Green Man Monza
- Bambini, ambiente, salute [TBD]
- Commento dei risultati della ricerca sulla percezione di bambini e ragazzi del disastro Lambro - Kaj Noschis psicologo dell'ambiente Politecnico di Losanna
- Disastri ambientali e fiumi d'Europa: possibilità di cooperazione tra comunità locali [TBD]
domenica 27 febbraio 2011
Il recupero della Saronno-Seregno in un incontro pubblico
In azzurro il tratto ferroviario urbano che verrà dismesso |
“Quale futuro? Idee per un recupero sostenibile dal tratto dismesso della ferrovia Saronno-Seregno”.
Parteciperanno all’evento il Sindaco di Saronno, Luciano Porro, l’Assessore alle infrastrutture e mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, l’Assessore all’urbanistica, ambiente e territorio Giuseppe Campilongo, il Presidente dell’ordine architetti Laura Gianetti, il Direttore del Consorzio Parco Lura Francesco Occhiuto, Giulia Alliata di Ambiente Saronno, Marco La Viola di Pronatura con l’intervento “Reti ecologiche: una sfida?”, Giulio Senes dell’Università degli studi di Milano e dell’Associazione Italiana Greenways, che esporrà la tematica “Il recupero delle ferrovie dismesse come percorsi verdi” e Alberto Minazzi di Legambiente e Fiab.
In occasione della IV Giornata delle Ferrovie Dimenticate, nel pomeriggio di domenica 6 marzo, dalle 15 alle 17, avrà luogo una passeggiata sui binari in disuso a partire da via De Sanctis (all’incrocio con la linea ferroviaria). In programma giochi e laboratori per bambini. Sono consigliate scarpe comode. In caso di cattivo tempo la manifestazione verrà annullata.
Fonte: Comune di Saronno
Monza: incontro con Domenico Finiguerra
Giovedì 3 marzo 2011
ore 21.00
Sala Maddalena - Via Santa Maddalena, 7 - Monza (MB)
Come le amministrazioni comunali possono preservare il territorio da cementificazioni edilizie scellerate
Incontro con Domenico Finiguerra, Sindaco del Comune di Cassinetta di Lugagnano (MI), e tra i primi promotori della campagna "Stop al Consumo del Territorio".
Durante la serata sarà possibile firmare la petizione “Basta cemento a Monza”
Ingresso libero
ore 21.00
Sala Maddalena - Via Santa Maddalena, 7 - Monza (MB)
Come le amministrazioni comunali possono preservare il territorio da cementificazioni edilizie scellerate
Incontro con Domenico Finiguerra, Sindaco del Comune di Cassinetta di Lugagnano (MI), e tra i primi promotori della campagna "Stop al Consumo del Territorio".
Durante la serata sarà possibile firmare la petizione “Basta cemento a Monza”
Ingresso libero
venerdì 25 febbraio 2011
Brianza e ambiente: la direttiva Seveso sepolta sotto l'asfalto di Pedemontana
di Paolo Conte, portavoce di Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile
e Gemma Beretta, presidente del circolo Legambiente Laura Conti di Seveso
Ancora una volta – la prima era stata in occasione del discorso per il primo compleanno della Provincia di Monza e Brianza – il presidente Allevi ha riportato al centro dell’attenzione pubblica la questione ambientale e il desiderio della sua Amministrazione di farsi guida di un cambiamento e di una riqualificazione.
Questo riscatto ha un nome: Seveso.
Così il presidente Allevi, nel Convegno “Lambro, un anno dopo” tenutosi a Monza il 23 febbraio scorso, ha ricordato in modo corretto che dopo il drammatico incidente per cui la cittadina briantea è ricordata in tutto il mondo – si trattò del primo incidente industriale nella nostra Europa di tali dimensioni e di tali incognite nelle conseguenze sulla salute pubblica – Seveso divenne il nome mantra di un desiderio di riscatto e di qualificazione delle norme di sicurezza delle industrie che sono necessarie al nostro sviluppo. La direttiva Seveso è il nome di un insieme di norme volte a garantire una attenzione preventiva che scongiuri atti di incuria e di disinvestimento che sono spesso all’origine di incidenti di impatto irreversibile.
Il presidente si fa portavoce di una iniziativa di legge simile a quella che porta il nome di Seveso per quello che riguarda la cura dei fiumi, a partire dal disastroso incidente occorso al Lambro lo scorso anno.
“Nessuno è da solo profeta in patria”.
Così abbiamo detto al presidente Allevi lo scorso anno, presentandoci a lui come Rete di Associazioni e realtà ambientaliste – che hanno a cuore il bene pubblico di questa tartassata terra di Brianza. Gli abbiamo proposto alleanza e sostegno proprio a fronte di quello che ora il presidente menziona: che l’incidente di Seveso non sia dimenticato. Perché questo accada è necessario che ora la Provincia di Monza e Brianza – per quanto questo sia difficile – prenda voce pubblica insieme a noi per scongiurare il piano forsennato della Regione Lombardia che conferma nel suo progetto definitivo relativo all’autostrada Pedemontana lo sbancamento del Bosco delle Querce. Il Bosco delle Querce di Seveso e Meda è l’opera di bonifica straordinaria che fu attuata a partire dagli anni Ottanta per contenere le scorie e i resti dell’incidente industriale, contenere l’inquinamento del suolo su cui si depositarono quantità altissime di diossina. Una bonifica che continua tutt’oggi.
Con quale credibilità il presidente Allevi potrà sostenere le sue giuste affermazioni se questo atto ingiusto e dannoso per il bene pubblico verrà perpetrato sotto i suoi occhi e nel tempo del suo governo?
e Gemma Beretta, presidente del circolo Legambiente Laura Conti di Seveso
Ancora una volta – la prima era stata in occasione del discorso per il primo compleanno della Provincia di Monza e Brianza – il presidente Allevi ha riportato al centro dell’attenzione pubblica la questione ambientale e il desiderio della sua Amministrazione di farsi guida di un cambiamento e di una riqualificazione.
Questo riscatto ha un nome: Seveso.
Così il presidente Allevi, nel Convegno “Lambro, un anno dopo” tenutosi a Monza il 23 febbraio scorso, ha ricordato in modo corretto che dopo il drammatico incidente per cui la cittadina briantea è ricordata in tutto il mondo – si trattò del primo incidente industriale nella nostra Europa di tali dimensioni e di tali incognite nelle conseguenze sulla salute pubblica – Seveso divenne il nome mantra di un desiderio di riscatto e di qualificazione delle norme di sicurezza delle industrie che sono necessarie al nostro sviluppo. La direttiva Seveso è il nome di un insieme di norme volte a garantire una attenzione preventiva che scongiuri atti di incuria e di disinvestimento che sono spesso all’origine di incidenti di impatto irreversibile.
Il presidente si fa portavoce di una iniziativa di legge simile a quella che porta il nome di Seveso per quello che riguarda la cura dei fiumi, a partire dal disastroso incidente occorso al Lambro lo scorso anno.
“Nessuno è da solo profeta in patria”.
Così abbiamo detto al presidente Allevi lo scorso anno, presentandoci a lui come Rete di Associazioni e realtà ambientaliste – che hanno a cuore il bene pubblico di questa tartassata terra di Brianza. Gli abbiamo proposto alleanza e sostegno proprio a fronte di quello che ora il presidente menziona: che l’incidente di Seveso non sia dimenticato. Perché questo accada è necessario che ora la Provincia di Monza e Brianza – per quanto questo sia difficile – prenda voce pubblica insieme a noi per scongiurare il piano forsennato della Regione Lombardia che conferma nel suo progetto definitivo relativo all’autostrada Pedemontana lo sbancamento del Bosco delle Querce. Il Bosco delle Querce di Seveso e Meda è l’opera di bonifica straordinaria che fu attuata a partire dagli anni Ottanta per contenere le scorie e i resti dell’incidente industriale, contenere l’inquinamento del suolo su cui si depositarono quantità altissime di diossina. Una bonifica che continua tutt’oggi.
Con quale credibilità il presidente Allevi potrà sostenere le sue giuste affermazioni se questo atto ingiusto e dannoso per il bene pubblico verrà perpetrato sotto i suoi occhi e nel tempo del suo governo?
Osserviamo gli uccelli del Parco Pineta
Picchio rosso maggiore |
Ritrovo: ore 9.00, in via Carducci, Tradate, presso il parcheggio della palestra delle scuole elementari.
Munitevi di scarponcini, binocolo e macchina fotografica!
Informazioni: info@legambientetradate.it
Foto di Maurizio Milan
Ecomostri e altre spaventose creature di Brianza
Palazzoni dai mari profondi,
grattacieli da Marte,
piazze terrificanti,
abusi mostruosi,
costruzioni orrorifiche di qualsiasi natura è giunta la vostra ora.
Sarete tutti mappati!
Segnala il tuo mostro preferito a: info@vorrei.org
Info: www.vorrei.org
grattacieli da Marte,
piazze terrificanti,
abusi mostruosi,
costruzioni orrorifiche di qualsiasi natura è giunta la vostra ora.
Sarete tutti mappati!
Segnala il tuo mostro preferito a: info@vorrei.org
Info: www.vorrei.org
giovedì 24 febbraio 2011
Il Governo impugna la Legge regionale sull'acqua della Lombardia!
di Roberto Fumagalli - Comitato Italiano Contratto Mondiale sull'Acqua
Una buona notizia sul fronte dell'acqua pubblica!
Si potrebbe dire Berlusconi contro Formigoni o, meglio, lo Stato contro la Regione Lombardia.
La notizia è l'impugnazione per incostituzionalità della nuova Legge regionale sull'acqua votata dal Consiglio Regionale della Lombardia lo scorso 22.12.2010, nonostante la forte opposizione dei Comitati acqua della Lombardia e l'ostruzionismo di tutti i partiti di minoranze, usciti dall'aula al momento del voto.
L'impugnazione riguarda la parte della Legge che assegna un ruolo alle società patrimoniali, volute dalla Lombardia solo per moltiplicare le poltrone dei CdA.
Si ricorda che la Lombardia è finora l'unica regione ad aver approvato una legge in applicazione del:
- decreto Calderoli, sulla soppressione delle Autorità d'Ambito (A.ATO): la Lombardia prevede di togliere le competenze ai comuni per consegnarle alle province, attraverso la costituzione degli Uffici d'Ambito formati solo da un CdA;
- decreto Ronchi, sull'affidamento della gestione dei servizi idrici: la Lombardia obbliga all'affidamento tramite gara, consegnando di fatto l'acqua ai privati.
A questo punto l'impugnazione ci permette di chiedere la sospensione dell'applicazione di tutta la (pessima) legge regionale, almeno fino al voto del Referendum nazionale che chiede la cancellazione del decreto Ronchi (e quindi di riflesso anche della legge lombarda).
Pertanto chiediamo che nel frattempo i comuni e le province non applichino la legge regionale, ovvero non si devono nè costituire gli Uffici d'Ambito e nè avviare le gare, così come in provincia di Mantova si deve sospendere la gara già avviata per la messa sul mercato del 40% della società pubblica Tea acque.
Ancora una volta Formigoni è stato bloccato nella sua volontà di privatizzare l'acqua della Lombardia.
Continuiamo la mobilitazione!
Alla scoperta dell'avifauna con gli "Amici della Natura" di Triuggio
Martin pescatore (foto di Maurizio Milan) |
Centro Civico di Canonica - via delle Grigne, 32
Avifauna selvatica del Parco
Uccelli che trascorrono l'inverno in Brianza
con Giuliana Pirotta e Mariella Nicasto, naturaliste ed educatrici
Domenica 27 febbraio 2011 - ritrovo ore 7,30
Passeggiata lungo l'Adda e osservazione dell'avifauna acquatica svernante
Partenza (con mezzi personali) dal parcheggio di via Kennedy a Triuggio. Passeggiata lungo l'Adda da Imbersago a Brivio con attraversamento del fiume mediante il traghetto "Leonardesco" a mano.
E' possibile pranzare in ristorante (la passeggiata terminerà alle 12,30).
In caso di pioggia verrà annullata.
Prenotazione obbligatoria: adn.triuggio@gmail.com
Associazione Amici della Natura
mercoledì 23 febbraio 2011
Le proposte del WWF per riqualificare il Lambro
L'area fluviale “ex gattile" (Melegnano) |
"E' necessaria una volonta' concreta - ha dichiarato Paola Brambilla, Presidente del WWF Lombardia - noi abbiamo gia' da molti anni avviato interventi di rinaturazione e valorizzazione ambientale lungo quello che e' considerato uno dei fiumi piu' inquinati d'Italia, come dimostrano l'Oasi WWF Bosco di Montorfano a Melegnano un'area, un tempo degradata, che nel 1990 e' stata ripristinata dal WWF Sud Milano, con il coinvolgimento della popolazione; ora e' un fruito parco cittadino lungo il Lambro, alla confluenza con la Vettabbia. O la recente oasi "La Levadina", a San Donato Milanese: un'area di esondazione riqualificata e riforestata, affiancando l'antico bosco e zona umida".
Il WWF ha individuato diverse aree particolarmente adatte a un recupero ambientale; tra queste vi e' l'area fluviale "ex gattile" a Melegnano, un'area di 10 ettari in parte degradata, che conserva alcune caratteristiche naturali. Quest'area e' particolarmente importante per il recupero della capacita' di laminazione delle acque, che necessita di interventi di bonifica e il ripristino delle fasce boscate riparie.
Vi e' poi una seconda area utilizzata in passato da "impianti a pioppo" che si presta al recupero della continuita' ecologica tramite riforestazione.
martedì 22 febbraio 2011
Disastro Lambro, un anno dopo
articolo di
Erica Sirgiovanni
Terra Milano
AMBIENTE. Ancora nessun colpevole per lo sversamento di idrocarburi nel fiume. In 12 mesi, altri 7 allarmi per scarichi industriali.
E' passato un anno dal disastro ambientale del febbraio 2010, quando 2.600 tonnellate di idrocarburi provenienti dalla ex raffineria Lombarda Petroli di Villasanta, furono sversati nel tratto brianzolo del fiume Lambro, provocando uno dei peggiori disastri ecologici che la regione ricordi. Ad oggi, l’indagine giudiziaria è ancora aperta ma non c’è nessun colpevole. Le condizioni del fiume che lambisce Milano per arrivare al Po è da sempre critica e continua a preoccupare, ma sono soprattutto i continui scarichi industriali ad aggravare una situazione già di per sé compromessa. Solo nell’ultimo anno, l’allarme è scattato ben sette volte.
L’ultimo episodio risale solo a un mese fa, quando l’allarme scattò dopo il rinvenimento di alcuni residui di nafta, provenienti probabilmente dal lavaggio di una cisterna. A denunciarlo è ancora una volta Legambiente durante il convegno, organizzato ieri mattina a Milano, per fare il punto della situazione e presentare i risultati delle analisi effettuate dall’Arpa lungo il corso del fiume. Secondo i dati presentati, gli effetti dello sversamento dello scorso febbraio sono solo attenuati, ma la situazione complessiva non è migliorata. Su 42 depuratori nel bacino Lambro - Seveso - Olona , 20 non sono conformi alla norma. I casi più critici sono quelli dei depuratori di Varedo, che scarica nel Seveso, e di Monza, che scarica nel Lambro, determinando la morte biologica del tratto fluviale a valle.
A conti fatti, secondo Legambiente, nell’intero bacino del Lambro, che comprende anche Olona e Seveso con i relativi affluenti, solo il 60% degli scarichi civili e industriali passano attraverso un depuratore, tutto il resto, finisce nei fiumi senza alcun trattamento. Un dato addirittura peggiore di quello medio regionale, che stima nel 78% la percentuale di acque di scarico che subiscono un trattamento depurativo. Motivo per il quale la Lombardia è esposta a ben due procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea. Versa in gravissime condizioni anche il sistema di collettori e fognature che risalgono addirittura a 150 anni fa. Secondo Damiano Di Simine, Presidente di Legambiente Lombardia, «è proprio questa una delle strade per cui deve passare il risanamento del bacino. Si è resa oramai necessaria anche l’organizzazione di una governance strutturata fra i vari enti per la gestione delle acque, a iniziare dal “Contratto di fiume” che dovrebbe prendere il via tra pochi mesi, coinvolgendo tutti i Comuni interessati».
Erica Sirgiovanni
Terra Milano
AMBIENTE. Ancora nessun colpevole per lo sversamento di idrocarburi nel fiume. In 12 mesi, altri 7 allarmi per scarichi industriali.
E' passato un anno dal disastro ambientale del febbraio 2010, quando 2.600 tonnellate di idrocarburi provenienti dalla ex raffineria Lombarda Petroli di Villasanta, furono sversati nel tratto brianzolo del fiume Lambro, provocando uno dei peggiori disastri ecologici che la regione ricordi. Ad oggi, l’indagine giudiziaria è ancora aperta ma non c’è nessun colpevole. Le condizioni del fiume che lambisce Milano per arrivare al Po è da sempre critica e continua a preoccupare, ma sono soprattutto i continui scarichi industriali ad aggravare una situazione già di per sé compromessa. Solo nell’ultimo anno, l’allarme è scattato ben sette volte.
L’ultimo episodio risale solo a un mese fa, quando l’allarme scattò dopo il rinvenimento di alcuni residui di nafta, provenienti probabilmente dal lavaggio di una cisterna. A denunciarlo è ancora una volta Legambiente durante il convegno, organizzato ieri mattina a Milano, per fare il punto della situazione e presentare i risultati delle analisi effettuate dall’Arpa lungo il corso del fiume. Secondo i dati presentati, gli effetti dello sversamento dello scorso febbraio sono solo attenuati, ma la situazione complessiva non è migliorata. Su 42 depuratori nel bacino Lambro - Seveso - Olona , 20 non sono conformi alla norma. I casi più critici sono quelli dei depuratori di Varedo, che scarica nel Seveso, e di Monza, che scarica nel Lambro, determinando la morte biologica del tratto fluviale a valle.
A conti fatti, secondo Legambiente, nell’intero bacino del Lambro, che comprende anche Olona e Seveso con i relativi affluenti, solo il 60% degli scarichi civili e industriali passano attraverso un depuratore, tutto il resto, finisce nei fiumi senza alcun trattamento. Un dato addirittura peggiore di quello medio regionale, che stima nel 78% la percentuale di acque di scarico che subiscono un trattamento depurativo. Motivo per il quale la Lombardia è esposta a ben due procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea. Versa in gravissime condizioni anche il sistema di collettori e fognature che risalgono addirittura a 150 anni fa. Secondo Damiano Di Simine, Presidente di Legambiente Lombardia, «è proprio questa una delle strade per cui deve passare il risanamento del bacino. Si è resa oramai necessaria anche l’organizzazione di una governance strutturata fra i vari enti per la gestione delle acque, a iniziare dal “Contratto di fiume” che dovrebbe prendere il via tra pochi mesi, coinvolgendo tutti i Comuni interessati».
lunedì 21 febbraio 2011
Lambro: l'onda nera un anno dopo
LAMBRO 23 FEBBRAIO 2011
Quanto è accaduto sul Lambro ha prodotto dei danni enormi. Innanzitutto sul fiume.
[…] La natura metabolizzerà, sanerà, suturerà le ferite che l’uomo le infligge.
A fronte di questa ingiuria compiuta sul corpo del fiume la risposta, necessaria, sarà ecologica.
Ma non basta. Perché qui si è prodotta un’ulteriore ferita, più profonda e dunque più difficile da curare. Una ferita nell’immaginario.
Se la natura sana le ferite dell’ambiente, chi sanerà le ferità dell’anima?
Ora la risposta in questo caso non può essere ecologica, ma culturale, poetica, simbolica.
Questa è la risposta del laboratorio teatrale della Befana sul Lambro:
un intervento culturale, di ri-poeticizzazione.
Mario Vergani per la Befana sul Lambro
Ad un anno dall’Onda Nera che ha inquinato il nostro fiume Lambro e disastrato l’immaginario ambientale dell’infanzia, le due scuole primarie del Circolo III° di Monza (Ponte dei Leoni ore 11)le le classi V° della scuola primaria “U. Foscolo”(Ponte sul Lambro di S:Maurizio ore 11) di Cologno Monzese, celebreranno in contemporanea un rito riparatorio e lasceranno un dono augurale sulle rive del nostro fiume.
Il Laboratorio della Befana sul fiume Lambro ha collaborato con i bambini e le bambine delle scuole nell’ideazione e per la realizzazione di questo evento, che si pone in continuità con gli interventi in difesa dell’ambiente-fiume.
Per informazioni:
www.befanalambro.net
e-mail: rosesco@tin.it
domenica 20 febbraio 2011
Querce centenarie abbattute ad Origgio
Le foto che vedete a lato documentano i tagli, avvenuti in questi giorni, nel bosco di Origgio.
Non si tratta di abusi in quanto l'operazione è stata autorizzata ed eseguita in conformità alla legge forestale.
Però che tristezza vedere queste querce centenarie abbattute!
Non si tratta di abusi in quanto l'operazione è stata autorizzata ed eseguita in conformità alla legge forestale.
Però che tristezza vedere queste querce centenarie abbattute!
Seregno: gli espropri di Pedemontana fanno spuntare le case nel parco
Area del parco interessata all'edificazione |
Meno male che Pedemontana aveva promesso di compensare le aree occupate dalla nuova autostrada incrementando il verde a disposizione dei cittadini...
venerdì 18 febbraio 2011
Pedemontana sbarca nel Parco Brianza Centrale
Nel cerchio rosso: la nuova strada all'interno del Parco Brianza Centrale |
Seregno - I terreni adiacenti via Vicenza da cui partirà la nuova strada |
Sullo sfondo: la zona del parco interessata dalla nuova strada |
Meda - Una delle strade vicinali di ingresso al parco che verrà trasformata in tangenziale |
Miti e leggende degli alberi del Rio Vallone
Il Consorzio Parco del Rio Vallone, in collaborazione con l'Associazione per i Parchi del Vimercatese, organizza una passeggiata lungo i percorsi del Parco alla scoperta dei miti e delle leggende che dai tempi ancestrali si legano agli alberi dei nostri boschi.
Domenica 27 febbraio
Ritrovo ore 10.00
Parcheggio di Via Roma
AICURZIO
Gli alberi come non li avete mai visti prima!
Camminata di circa 6 chilometri pianeggiati su sentieri, strade di campagna e strade asfaltate
Portarsi idonee calzature
Camminata consigliata per adulti e famiglie con bambini dagli 8 anni in su
Rientro previsto ore 12.30 circa
E’ gradita segnalazione di adesione via mail all’indirizzo info@parcoriovallone.it
In caso di maltempo l’uscita verrà rinviata a domenica 6 Marzo 2011
File allegati
volantino iniziativa
Domenica 27 febbraio
Ritrovo ore 10.00
Parcheggio di Via Roma
AICURZIO
Gli alberi come non li avete mai visti prima!
Camminata di circa 6 chilometri pianeggiati su sentieri, strade di campagna e strade asfaltate
Portarsi idonee calzature
Camminata consigliata per adulti e famiglie con bambini dagli 8 anni in su
Rientro previsto ore 12.30 circa
E’ gradita segnalazione di adesione via mail all’indirizzo info@parcoriovallone.it
In caso di maltempo l’uscita verrà rinviata a domenica 6 Marzo 2011
File allegati
volantino iniziativa
Lambro: un anno dopo - incontro sul luogo più colpito dal disastro
Il 23 febbraio 2011 la Provincia Monza e Brianza fa il punto della situazione, partecipano Paola Brambilla Presidente WWF Lombardia e Damiano di Simine Presidente Legambiente Lombardia.
Il 23 febbraio 2010, nelle prime ore del giorno, ignoti aprono dolosamente le saracinesche delle cisterne alla Lombarda Petroli di Villasanta. Un'onda nera di oltre 2.600 tonnellate di gasolio e olio combustibile si riversa sul terreno e precipita in fognatura fino a raggiungere il depuratore di San Rocco: unita alle piogge dei giorni precedenti, tracima oltre gli sfioratori d'ingresso dell'impianto e si riversa nel Lambro.
L'azione della Provincia congiuntamente a quella dei tecnici di Brianzacque, azienda che gestisce il depuratore, riesce a trattenere nelle vasche primarie oltre 1200 tonnellate di materiale inquinante ma il danno al fiume è comunque immenso; la melma oleosa ne devasta l'intero corso fino al Po dove viene fermata dalla protezione civile all'altezza della diga di Isola Serafini.
Ad un anno dal disastro si fa il punto della situazione, con i monitoraggi compiuti da Arpa Lombardia, gli interventi di messa in sicurezza, le prime opere di bonifica ma anche guardando in prospettiva al recupero ambientale con le azioni del contratto di fiume e il piano d'ambito territoriale ottimale.
Ne parlano gli amministratori ed i tecnici tornando sul luogo più colpito dal disastro, il grande depuratore di San Rocco, che tratta le acque nere di buona parte della Provincia di Monza e della Brianza.
Ore 9.30 ALSI SpA Depuratore Monza S.Rocco, tangenziale nord uscita Monza S.Alessandro, via Enrico Fermi 105
Programma completo
Leggi sul sito del WWF le news sul disastro
Il 23 febbraio 2010, nelle prime ore del giorno, ignoti aprono dolosamente le saracinesche delle cisterne alla Lombarda Petroli di Villasanta. Un'onda nera di oltre 2.600 tonnellate di gasolio e olio combustibile si riversa sul terreno e precipita in fognatura fino a raggiungere il depuratore di San Rocco: unita alle piogge dei giorni precedenti, tracima oltre gli sfioratori d'ingresso dell'impianto e si riversa nel Lambro.
L'azione della Provincia congiuntamente a quella dei tecnici di Brianzacque, azienda che gestisce il depuratore, riesce a trattenere nelle vasche primarie oltre 1200 tonnellate di materiale inquinante ma il danno al fiume è comunque immenso; la melma oleosa ne devasta l'intero corso fino al Po dove viene fermata dalla protezione civile all'altezza della diga di Isola Serafini.
Ad un anno dal disastro si fa il punto della situazione, con i monitoraggi compiuti da Arpa Lombardia, gli interventi di messa in sicurezza, le prime opere di bonifica ma anche guardando in prospettiva al recupero ambientale con le azioni del contratto di fiume e il piano d'ambito territoriale ottimale.
Ne parlano gli amministratori ed i tecnici tornando sul luogo più colpito dal disastro, il grande depuratore di San Rocco, che tratta le acque nere di buona parte della Provincia di Monza e della Brianza.
Ore 9.30 ALSI SpA Depuratore Monza S.Rocco, tangenziale nord uscita Monza S.Alessandro, via Enrico Fermi 105
Programma completo
Leggi sul sito del WWF le news sul disastro
LAMBRO un anno dopo: verso il riscatto di un TERRITORIO?
Lunedì 21 febbraio 2011 - ore 9.00
Acquario civico, via Gadio, 2 - Milano (MM2 Lanza)
Conferenza organizzata da Legambiente e AmbienteItalia - nell'ambito del progetto verso un contratto di fiume per il Lambro
Un anno fa il Lambro era illuminato dai riflettori del mondo, per la seconda delle più gravi catastrofi della storia di questo fiume: lo sversamento di petrolio della notte del 23 febbraio 2010. Adesso possiamo spegnere i riflettori? No, perchè la più grande catastrofe del Lambro dura ininterrottamente da quasi un secolo, e non è più tollerabile - se mai lo è stato - che un fiume continui a convivere con livelli di inquinamento incompatibili con la vita acquatica. Non spegniamo i riflettori sul Lambro, andiamo a perlustrare le mille pieghe di un territorio ricco e denso che secerne acque inquinate. Il Lambro è condannato ad essere il contrappunto della ricchezza che si produce nel Milanese e in Brianza? Noi crediamo di no, pensiamo che il risanamento sia possibile e necessario. Anzi. Pensiamo che sia una grande opportunità per l'economia e per le imprese, ma che per pulire le acque bisogna intervenire anche e soprattutto sul territorio del bacino del Lambro. Ne parliamo lunedì 21 febbraio, all'Acquario Civico di Milano
ore 9.00 - Registrazione e saluti della direttrice dell'Acquario Civico Milanese, Nicoletta Ancona
ore 9.30 Stato di salute del Lambro ad un anno dallo sversamento
Introduce DAMIANO DI SIMINE - Presidente Legambiente Lombardia
VALERIA MARCHESI - Arpa Lombardia
ore 10.30 - tavola rotonda:
Governance idrica e azioni per il risanamento del bacino Lambro-Seveso-Olona
Modera: ALESSANDRO DE CARLI - IEFE Università Bocconi
VIVIANE IACONE - Struttura Pianificazione acque, regolazione servizi e garante - D.G. Ambiente, energia e reti di Regione Lombardia
ANTONINO BRAMBILLA - Assessore alla Pianificazione Territoriale e Parchi della Provincia di Monza e Brianza
ANNALISA GUSSONI - Direttore settore attuazione politiche ambientali del Comune di Milano
GRAZIANO MUSELLA - Presidente Amiacque
VITTORIO BIONDI - Direttore Settore Territorio, Ambiente, Energia, Assolombarda
ROBERTO CARIANI - Ambiente Italia
Informazioni e iscrizioni:
Lorenzo Baio - Legambiente Lombardia, l.baio@legambiente.org
Tel.: 02 87386480
www.legambiente.org, www.contrattidifiume.it, www.chidiacquaferisce.blogspot.com
Acquario civico, via Gadio, 2 - Milano (MM2 Lanza)
Conferenza organizzata da Legambiente e AmbienteItalia - nell'ambito del progetto verso un contratto di fiume per il Lambro
Un anno fa il Lambro era illuminato dai riflettori del mondo, per la seconda delle più gravi catastrofi della storia di questo fiume: lo sversamento di petrolio della notte del 23 febbraio 2010. Adesso possiamo spegnere i riflettori? No, perchè la più grande catastrofe del Lambro dura ininterrottamente da quasi un secolo, e non è più tollerabile - se mai lo è stato - che un fiume continui a convivere con livelli di inquinamento incompatibili con la vita acquatica. Non spegniamo i riflettori sul Lambro, andiamo a perlustrare le mille pieghe di un territorio ricco e denso che secerne acque inquinate. Il Lambro è condannato ad essere il contrappunto della ricchezza che si produce nel Milanese e in Brianza? Noi crediamo di no, pensiamo che il risanamento sia possibile e necessario. Anzi. Pensiamo che sia una grande opportunità per l'economia e per le imprese, ma che per pulire le acque bisogna intervenire anche e soprattutto sul territorio del bacino del Lambro. Ne parliamo lunedì 21 febbraio, all'Acquario Civico di Milano
ore 9.00 - Registrazione e saluti della direttrice dell'Acquario Civico Milanese, Nicoletta Ancona
ore 9.30 Stato di salute del Lambro ad un anno dallo sversamento
Introduce DAMIANO DI SIMINE - Presidente Legambiente Lombardia
VALERIA MARCHESI - Arpa Lombardia
ore 10.30 - tavola rotonda:
Governance idrica e azioni per il risanamento del bacino Lambro-Seveso-Olona
Modera: ALESSANDRO DE CARLI - IEFE Università Bocconi
VIVIANE IACONE - Struttura Pianificazione acque, regolazione servizi e garante - D.G. Ambiente, energia e reti di Regione Lombardia
ANTONINO BRAMBILLA - Assessore alla Pianificazione Territoriale e Parchi della Provincia di Monza e Brianza
ANNALISA GUSSONI - Direttore settore attuazione politiche ambientali del Comune di Milano
GRAZIANO MUSELLA - Presidente Amiacque
VITTORIO BIONDI - Direttore Settore Territorio, Ambiente, Energia, Assolombarda
ROBERTO CARIANI - Ambiente Italia
Informazioni e iscrizioni:
Lorenzo Baio - Legambiente Lombardia, l.baio@legambiente.org
Tel.: 02 87386480
www.legambiente.org, www.contrattidifiume.it, www.chidiacquaferisce.blogspot.com
giovedì 17 febbraio 2011
Visite guidate "Dentro il Parco Valle Lambro"
E' pronto il calendario 2011 delle escursioni alla scoperta del Parco della Valle del Lambro.
L’iniziativa organizzata dal Parco in stretta collaborazione con le Guardie ecologiche volontarie prevede otto escursioni domenicali.
Ecco il calendario completo:
Domenica 13 marzo 2011
“Fiori di primavera nella Valle del Pegorino”
Ritrovo al parcheggio presso il ristorante “Fossati” di Canonica Lambro, ore 9
Domenica 27 marzo 2011
“Il sentiero di Cèpp, Rocul, Cà di lader”
Ritrovo al parcheggio della Stazione ferroviaria di Lambrugo, ore 9
Domenica 3 aprile 2011
“Le cascine del Parco di Monza in bicicletta”
Ritrovo alla Porta di Monza, ore 9.
E’ possibile noleggiare biciclette in loco
Domenica 10 aprile 2011
“Rete idrica storica e attuale del Parco di Monza, in bicicletta”
Ritrovo alla Porta di Monza, ore 9.
E’ possibile noleggiare biciclette in loco.
Domenica 1 maggio 2011
“Rancate di Triuggio: la chiesa-museo di S. Maria Assunta e la valle del torrente Brovada”
Ritrovo al parcheggio di Villa Biffi, ore 9
Domenica 15 maggio 2011
"Il Lago di Alserio e il Bosco della Buerga con pic-nic al Castello del Lago".
Ritrovo al cimitero di Alserio, via don Guanella ore 9
Domenica 29 maggio 2011
“Sul lago di Pusiano col battello e pranzo in cascina”
Ritrovo in piazza Precampell di Bosisio Parini, ore 9
Domenica 12 giugno 2011
"Le cascine di Briosco, Besana e Carate"
Ritrovo nei pressi della Cascina di Verana di Briosco, via Biancospino 9
Domenica 18 settembre 2011
"Arte, storia e natura a Inverigo"
Ritrovo al parcheggio del cimitero di Inverigo, ore 9
Domenica 2 ottobre 2011
“Agliate: la Basilica, il Battistero e le grotte di Realdino”
Ritrovo al parcheggio nei pressi del ponte di Agliate, ore 9
Per informazioni ed iscrizioni:
Parco Regionale Valle del Lambro
Tel.: 0362 970961/2
E-mail: michela.zanonepoma@parcovallelambro.it
L’iniziativa organizzata dal Parco in stretta collaborazione con le Guardie ecologiche volontarie prevede otto escursioni domenicali.
Ecco il calendario completo:
Domenica 13 marzo 2011
“Fiori di primavera nella Valle del Pegorino”
Ritrovo al parcheggio presso il ristorante “Fossati” di Canonica Lambro, ore 9
Domenica 27 marzo 2011
“Il sentiero di Cèpp, Rocul, Cà di lader”
Ritrovo al parcheggio della Stazione ferroviaria di Lambrugo, ore 9
Domenica 3 aprile 2011
“Le cascine del Parco di Monza in bicicletta”
Ritrovo alla Porta di Monza, ore 9.
E’ possibile noleggiare biciclette in loco
Domenica 10 aprile 2011
“Rete idrica storica e attuale del Parco di Monza, in bicicletta”
Ritrovo alla Porta di Monza, ore 9.
E’ possibile noleggiare biciclette in loco.
Domenica 1 maggio 2011
“Rancate di Triuggio: la chiesa-museo di S. Maria Assunta e la valle del torrente Brovada”
Ritrovo al parcheggio di Villa Biffi, ore 9
Domenica 15 maggio 2011
"Il Lago di Alserio e il Bosco della Buerga con pic-nic al Castello del Lago".
Ritrovo al cimitero di Alserio, via don Guanella ore 9
Domenica 29 maggio 2011
“Sul lago di Pusiano col battello e pranzo in cascina”
Ritrovo in piazza Precampell di Bosisio Parini, ore 9
Domenica 12 giugno 2011
"Le cascine di Briosco, Besana e Carate"
Ritrovo nei pressi della Cascina di Verana di Briosco, via Biancospino 9
Domenica 18 settembre 2011
"Arte, storia e natura a Inverigo"
Ritrovo al parcheggio del cimitero di Inverigo, ore 9
Domenica 2 ottobre 2011
“Agliate: la Basilica, il Battistero e le grotte di Realdino”
Ritrovo al parcheggio nei pressi del ponte di Agliate, ore 9
Per informazioni ed iscrizioni:
Parco Regionale Valle del Lambro
Tel.: 0362 970961/2
E-mail: michela.zanonepoma@parcovallelambro.it
A Erba una serata per conoscere la fauna della Riserva Naturale Valle Bova
Venerdì 18 febbraio2011 ore 21
presso la Sala Carlo Annoni del
Museo Civico Archeologico
Via Foscolo, 23 - Erba
Serata divulgativa dal titolo:
LA FAUNA DELLA RISERVA NATURALE REGIONALE VALLE BOVA
Aspetti ecologici e interventi gestionali.
Relatore: Massimo Ragusa
presso la Sala Carlo Annoni del
Museo Civico Archeologico
Via Foscolo, 23 - Erba
Serata divulgativa dal titolo:
LA FAUNA DELLA RISERVA NATURALE REGIONALE VALLE BOVA
Aspetti ecologici e interventi gestionali.
Relatore: Massimo Ragusa
mercoledì 16 febbraio 2011
A cena con il rospo
Ogni anno in primavera il rospo (Bufo bufo) si risveglia dal letargo invernale nei boschi per raggiungere i luoghi di riproduzione, laghi e stagni.
Lezzeno, Nesso, sul lago di Como, Conca di Crezzo, Melgone, sul lago di Lecco, son alcuni dei luoghi in cui la presenza di rospi è maggiormente in pericolo ed in cui la LAC interviene.
La minaccia principale a questi animali è ben lungi dall'essere naturale.La progressiva urbanizzazione del territorio, e il conseguente sviluppo della rete stradale, hanno portato all'estinzione molte popolazioni di anfibi.
Per evitare che altre colonie di rospi si estinguano sotto le ruote delle auto, la LAC organizza da una dozzina di anni la Campagna Rospi.
La campagna di salvataggio prevede due differenti momenti. Nelle prime settimane del mese di marzo si installano le barriere per fare in modo che i rospi, scendendo dalla montagna o salendo dal lago, siano indirizzati verso eventuali sottopassi senza aver bisogno dell'intervento dei volontari. Dove non dovessere esistere passaggi sicuri, queste barriere impediscono ai rospi di finire in strada col rischio concreto di venire investiti.
Dall'ultima settimana di marzo, nelle zone controllate dai volontari della LAC i rospi iniziano la migrazione verso i laghi e gli stagni dove si riprodurranno. In queste serate i volontari, muniti di guanti, secchi e
torce dovranno perlustrare la strada nella zona di migrazione al fine di raccogliere, censire e spostare in sicurezza i rospi.
CENA VEGAN BENEFIT PER LA CAMPAGNA DI SALVATAGGIO ROSPI
Sabato 26 febbraio 2011 - ore 20.00
Arese - Via G.Mattei 14
http://goo.gl/maps/M6dQ
Costo: 15 € (vino escluso)
Prenotazioni e info : TOFUBANZAI@GMAIL.COM
Lezzeno, Nesso, sul lago di Como, Conca di Crezzo, Melgone, sul lago di Lecco, son alcuni dei luoghi in cui la presenza di rospi è maggiormente in pericolo ed in cui la LAC interviene.
La minaccia principale a questi animali è ben lungi dall'essere naturale.La progressiva urbanizzazione del territorio, e il conseguente sviluppo della rete stradale, hanno portato all'estinzione molte popolazioni di anfibi.
Per evitare che altre colonie di rospi si estinguano sotto le ruote delle auto, la LAC organizza da una dozzina di anni la Campagna Rospi.
La campagna di salvataggio prevede due differenti momenti. Nelle prime settimane del mese di marzo si installano le barriere per fare in modo che i rospi, scendendo dalla montagna o salendo dal lago, siano indirizzati verso eventuali sottopassi senza aver bisogno dell'intervento dei volontari. Dove non dovessere esistere passaggi sicuri, queste barriere impediscono ai rospi di finire in strada col rischio concreto di venire investiti.
Dall'ultima settimana di marzo, nelle zone controllate dai volontari della LAC i rospi iniziano la migrazione verso i laghi e gli stagni dove si riprodurranno. In queste serate i volontari, muniti di guanti, secchi e
torce dovranno perlustrare la strada nella zona di migrazione al fine di raccogliere, censire e spostare in sicurezza i rospi.
CENA VEGAN BENEFIT PER LA CAMPAGNA DI SALVATAGGIO ROSPI
Sabato 26 febbraio 2011 - ore 20.00
Arese - Via G.Mattei 14
http://goo.gl/maps/M6dQ
Costo: 15 € (vino escluso)
Prenotazioni e info : TOFUBANZAI@GMAIL.COM
A Triuggio m'illumino di meno
Venerdì 18 febbraio 2011
ore 20.30
Triuggio (MB)
Sala del Consiglio Comunale
Via V. Veneto, 15
Serata in particolare per alunni delle scuole primarie e studenti delle secondarie in occasione della Giornata del Risparmio Energetico 2011, special edition per i 150 anni dall’unità d’Italia, è fissata per il 18 febbraio 2011. Anche quest’anno Caterpillar invita comuni, associazioni, scuole, aziende e case di tutt’Italia ad aderire all’iniziativa creando quel “silenzio energetico” che ha coinvolto le piazze di tutt’Europa negli anni scorsi, per fare spazio, dove possibile, ad un’accensione virtuosa, a base di fonti rinnovabili.
RICORDIAMOCI SEMPRE DI SPEGNERE TUTTE LE LUCI E I DISPOSITIVI ELETTRICI NON INDISPENSABILI
ore 20.30
Triuggio (MB)
Sala del Consiglio Comunale
Via V. Veneto, 15
Serata in particolare per alunni delle scuole primarie e studenti delle secondarie in occasione della Giornata del Risparmio Energetico 2011, special edition per i 150 anni dall’unità d’Italia, è fissata per il 18 febbraio 2011. Anche quest’anno Caterpillar invita comuni, associazioni, scuole, aziende e case di tutt’Italia ad aderire all’iniziativa creando quel “silenzio energetico” che ha coinvolto le piazze di tutt’Europa negli anni scorsi, per fare spazio, dove possibile, ad un’accensione virtuosa, a base di fonti rinnovabili.
- Cosa si celebra? Il sacrificio e l’impegno delle persone, delle famiglie e delle comunità, le azioni di alcuni personaggi del territorio che hanno avuto rilievo nella Storia d'Italia. Il cammino compiuto in questi 150 anni.
- Energia e risparmio energetico , saranno proposti semplici esperimenti che utilizzeranno le fonti rinnovabili: eolica – idraulica- solare- ecc.
- Saluto dell'Assessore alle politiche educative - Federica Colombo
- "Cosa e' successo 150 anni fa?" - Dr.ssa Maria Rosanna Zolesi
- "Piccoli esperimenti e laboratori sull'utilizzo di energie rinnovabili: eolica, idraulica e solare" - Dr. Matteo Barattieri
RICORDIAMOCI SEMPRE DI SPEGNERE TUTTE LE LUCI E I DISPOSITIVI ELETTRICI NON INDISPENSABILI
martedì 15 febbraio 2011
Il Seveso: cosa era, cosa è diventato, cosa deve diventare
Auditorium Paolo e Davide Disarò
Piazza Mons. Arrigoni Cesano Maderno
Venerdì 18 Febbraio 2011 - ore 20,30
L'attuale stato di degrado del torrente Seveso, costituisce, per le popolazioni che abitano il suo comrensorio, la perdita di un elemento naturale di grande valore. Tale perdita non può essere sanata da interventi operanti in assenza di un progetto quadro di indirizzo. Progetto che a sua volta deve essere sostenuto da un maggior livello di conoscenza generalizzato, indispensabile per “insinuare” in un pubblico sempre più vasto una consapevole presa di coscienza. Devono essere sempre più delineate chiaramente le dimensioni e le specificità dei fattori che intervengono oggi, negativamente o positivamente, a caratterizzare lo scenario territoriale.
Recuperare il torrente significa anche recuperare una parte importante della memoria e della storia di una regione, operando su valori capaci di provocare un'inversione di tendenza rispetto alla fatalistica rassegnazione che da alcuni decenni ha permesso di minare il paesaggio brianteo e dissiparne i valori.
E' quindi necessario ritornare a considerare il torrente non solo come un “problema irrisolvibile”, ma come una “possibile risorsa”; un tratto d'unione che ponga in reciproca relazione, e potenzi, i valori e le culture dei territori che attraversa.
Si vuole con questo incontro contribuire ad aumentare le condizioni di conoscenza, con il convincimento che un serio programma di intervento teso a recuperare e valorizzare il Seveso e la sua valle può essere efficace solo se il più posssibile condiviso dalla sua gente e capace di suscitarne il consenso e la partecipazione.
Fiumevivo
- Il Seveso “cosa è diventato”
- Il Seveso “cosa deve diventare”
- “Vissi d’arte”- TOSCA - G. Puccini
- “Rejoice greatly, o daughter of Sion” - G.F. Haendel
- “Alleluia” - W.A. Mozart
Piazza Mons. Arrigoni Cesano Maderno
Venerdì 18 Febbraio 2011 - ore 20,30
L'attuale stato di degrado del torrente Seveso, costituisce, per le popolazioni che abitano il suo comrensorio, la perdita di un elemento naturale di grande valore. Tale perdita non può essere sanata da interventi operanti in assenza di un progetto quadro di indirizzo. Progetto che a sua volta deve essere sostenuto da un maggior livello di conoscenza generalizzato, indispensabile per “insinuare” in un pubblico sempre più vasto una consapevole presa di coscienza. Devono essere sempre più delineate chiaramente le dimensioni e le specificità dei fattori che intervengono oggi, negativamente o positivamente, a caratterizzare lo scenario territoriale.
Recuperare il torrente significa anche recuperare una parte importante della memoria e della storia di una regione, operando su valori capaci di provocare un'inversione di tendenza rispetto alla fatalistica rassegnazione che da alcuni decenni ha permesso di minare il paesaggio brianteo e dissiparne i valori.
E' quindi necessario ritornare a considerare il torrente non solo come un “problema irrisolvibile”, ma come una “possibile risorsa”; un tratto d'unione che ponga in reciproca relazione, e potenzi, i valori e le culture dei territori che attraversa.
Si vuole con questo incontro contribuire ad aumentare le condizioni di conoscenza, con il convincimento che un serio programma di intervento teso a recuperare e valorizzare il Seveso e la sua valle può essere efficace solo se il più posssibile condiviso dalla sua gente e capace di suscitarne il consenso e la partecipazione.
Fiumevivo
Programma:
- Il Seveso “cosa era”- Il Seveso “cosa è diventato”
- Il Seveso “cosa deve diventare”
Intermezzi e commiato con il gruppo musicale "Tre Note"
- “Ave Maria” - F. Schubert- “Vissi d’arte”- TOSCA - G. Puccini
- “Rejoice greatly, o daughter of Sion” - G.F. Haendel
- “Alleluia” - W.A. Mozart
Danza dei fiori sul Lambro: rito riparatorio e dono di speranza
UNA DANZA DI FIORI SULL’ACQUA
“ONDANERA: il Lambro, le paure e l’immaginario dell’infanzia”
“ONDANERA: il Lambro, le paure e l’immaginario dell’infanzia”
Rito riparatorio e dono augurale per il nostro fiume
23 febbraio 2010 - 23 febbraio 2011
A un anno dall’Onda Nera
23 febbraio 2010 - 23 febbraio 2011
A un anno dall’Onda Nera
A un anno dal disastro ecologico (sversamento di idrocarburi nelle acque del Lambro) e dall’offesa all’immaginario ambientale dell’infanzia, gli alunni delle scuole De Amicis e Raiberti (Terzo Circolo di Monza) si incontreranno alle ore 11 presso il Ponte dei Leoni sul Lambro, per un rito-dono collettivo al fiume offeso, in contemporanea le classi 5° A e 5° B della scuola primaria Ugo Foscolo di Cologno si troveranno presso il ponte di S.Maurizio Al Lambro.
AZIONE - GESTO
- Scritto/pensiero da regalare al fiume
- Realizzazione di carta da lasciare alla corrente
- Lancio di fiori sull’acqua
- Animazione: l’ONDANERA.
lunedì 14 febbraio 2011
Scopri il consumo del suolo del tuo comune
Seregno - In giallo gli spazi aperti, in blu i cambiamenti 1999-2008 |
Un sito indispensabile che raccoglie l'uso del suolo e gli indicatori chiave per ragionare sul consumo di suolo. Una banca dati per ragionare in modo scientifico, aperta a tutti, chiara ed efficace. Potete trovare i dati delle provincie e di ogni singolo comune della Lombardia e di parte del Piemonte.
Esempio di tabella sull'uso del suolo |
Per accedere al sito cliccare qui.
Desio: 7 buoni motivi per dire NO a questa Pedemontana
Giovedì 17 febbraio 2011
ore 21,00
Sala Pertini (Municipio)
Piazza Don Giussani
(ang. via Gramsci)
Desio
Incontro pubblico organizzato dal Comitato Cittadini di San Giorgio
ore 21,00
Sala Pertini (Municipio)
Piazza Don Giussani
(ang. via Gramsci)
Desio
Incontro pubblico organizzato dal Comitato Cittadini di San Giorgio
Disastro Lambro un anno dopo: quali risposte dalle istituzioni? I cittadini domandano.
Ad un anno dal disastro Lambro / Lombarda Petroli il Comitato dei cittadini del fiume organizza una serata di confronto con le istituzioni.
22 febbraio 2011 - ore 21,00
Auditorium di Villa Camperio, Via Confalonieri 55, Villasanta (MB)
Programma
ore 21 - proiezione del filmato-reportage "Un Po di petrolio" (2011) di Nicola Angrisano.
ore 21,30 - Tavola rotonda / dibattito
Sono stati invitati:
- l'Assessore all'Ambiente della Regione Lombardia Marcello Raimondi;
- il Presidente della VI Commissione del Consiglio Regionale G. Frosio;
- il Presidente di ARPA Lombardia Enzo Lucchini;
- il Presidente della Provincia di Monza / Brianza Dario Allevi;
- Il Sindaco del Comune di Villasanta Emilio Merlo.
Presiede: Roberto Albanese - Coordinatore Comitato cittadini del fiume.
Verranno raccolte proposte di cittadini e associazioni (WWF Legambiente - Italia Nostra) al Comitato dei cittadini del fiume.
Domande ai relatori
Dopo il disastro quali sono stati i programmi predisposti dall'Istituzione da Lei rappresentata, le iniziative realizzate e con quali risultati? In particolare relativamente a:
Comitato dei cittadini del fiume
Per contatti: info@greenman.it
22 febbraio 2011 - ore 21,00
Auditorium di Villa Camperio, Via Confalonieri 55, Villasanta (MB)
Programma
ore 21 - proiezione del filmato-reportage "Un Po di petrolio" (2011) di Nicola Angrisano.
ore 21,30 - Tavola rotonda / dibattito
Sono stati invitati:
- l'Assessore all'Ambiente della Regione Lombardia Marcello Raimondi;
- il Presidente della VI Commissione del Consiglio Regionale G. Frosio;
- il Presidente di ARPA Lombardia Enzo Lucchini;
- il Presidente della Provincia di Monza / Brianza Dario Allevi;
- Il Sindaco del Comune di Villasanta Emilio Merlo.
Presiede: Roberto Albanese - Coordinatore Comitato cittadini del fiume.
Verranno raccolte proposte di cittadini e associazioni (WWF Legambiente - Italia Nostra) al Comitato dei cittadini del fiume.
Domande ai relatori
Dopo il disastro quali sono stati i programmi predisposti dall'Istituzione da Lei rappresentata, le iniziative realizzate e con quali risultati? In particolare relativamente a:
- Monitoraggio delle conseguenze sull'ecosistema e sulla catena alimentare nonché risanamento del danno ambientale al fiume (con bonifica, recupero a verde ed uso sociale delle aree ex industriali).
- Risarcimento del danno ambientale e anche del danno morale, in particolare subito dalle giovani generazioni.
- Ammodernamento del depuratore di Monza.
- Revisione della modalità di gestione della direttiva Seveso, dimostratasi deficitaria.
- Ampliamento del sistema delle aree protette verso la media e bassa valle del Lambro.
- Utilizzo degli interventi riparativi come occasione per creare un tessuto imprenditoriale di economia verde durevole.
- Programmi continuativi di informazione, e di formazione all'ecocittadinanza e di esercizio della democrazia partecipativa al fine di favorire il protagonismo dei cittadini (cittadinanza attiva).
Comitato dei cittadini del fiume
Per contatti: info@greenman.it
domenica 13 febbraio 2011
A Meda per scoprire "La nostra Terra"
Il Gruppo Solidarietà del liceo "Marie Curie" di Meda con il patrocinio del comune di Meda invita alla visione di "Home" un documentario riguardante il problema ambientale.
Giovedì 17 febbraio 2011 alle ore 21
Sala civica Radio a Meda (vicolo comunale - piazza municipio)
Scheda
Il film Home (in italiano La nostra Terra) è stato girato da Yann Arthus-Bertrand e co-prodotto da Elzévir Films e EuropaCorp, compagnia di Luc Besson.
Yann Arthus-Bertrand è un fotografo, giornalista e ambientalista francese, diventato famoso grazie a La Terre vue du Ciel un ritratto fotografico composto da fotografie aeree del nostro pianeta. La sua passione per la fotografia naturalista ha inizio in Africa, durante un lungo soggiorno nel Masai Mara. Si innamora della fotografia aerea, di cui scopre ed esplora tutte le potenzialità arrivando a fondare Altitude, la prima agenzia specializzata in fotografia aerea nel mondo.
Dal 2007 ha iniziato, in collaborazione con Luc Besson, le riprese dello straordinario lungometraggio che è stato presentato contemporaneamente in più di 100 stati del mondo in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, a testimonianza di un rinnovato impegno globale per la salvaguardia del pianeta. Il film vuole essere una fotografia dello stato di salute della Terra e dei problemi cui l’umanità deve fare fronte. Il film è composto da immagini aeree filmate in più di cinquanta paesi del mondo. Una voce fuori campo commenta il filmato, mostrando i grandi cambiamenti ambientali e sociali che la Terra sta subendo. Un progetto ambizioso e di grande impatto, che rende ancora una volta possibile scoprire la meraviglia di un pianeta magnifico, sottolineandone al tempo stesso l’evidente fragilità. Durata : 92’
Fonte: http://www.france-italia.it
Giovedì 17 febbraio 2011 alle ore 21
Sala civica Radio a Meda (vicolo comunale - piazza municipio)
Scheda
Il film Home (in italiano La nostra Terra) è stato girato da Yann Arthus-Bertrand e co-prodotto da Elzévir Films e EuropaCorp, compagnia di Luc Besson.
Yann Arthus-Bertrand è un fotografo, giornalista e ambientalista francese, diventato famoso grazie a La Terre vue du Ciel un ritratto fotografico composto da fotografie aeree del nostro pianeta. La sua passione per la fotografia naturalista ha inizio in Africa, durante un lungo soggiorno nel Masai Mara. Si innamora della fotografia aerea, di cui scopre ed esplora tutte le potenzialità arrivando a fondare Altitude, la prima agenzia specializzata in fotografia aerea nel mondo.
Dal 2007 ha iniziato, in collaborazione con Luc Besson, le riprese dello straordinario lungometraggio che è stato presentato contemporaneamente in più di 100 stati del mondo in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, a testimonianza di un rinnovato impegno globale per la salvaguardia del pianeta. Il film vuole essere una fotografia dello stato di salute della Terra e dei problemi cui l’umanità deve fare fronte. Il film è composto da immagini aeree filmate in più di cinquanta paesi del mondo. Una voce fuori campo commenta il filmato, mostrando i grandi cambiamenti ambientali e sociali che la Terra sta subendo. Un progetto ambizioso e di grande impatto, che rende ancora una volta possibile scoprire la meraviglia di un pianeta magnifico, sottolineandone al tempo stesso l’evidente fragilità. Durata : 92’
Fonte: http://www.france-italia.it
sabato 12 febbraio 2011
Pedemontana e Bosco delle Querce: per il Ministro va tutto bene
Lo scorso mese di ottobre l'on. Ermete Realacci ha presentato una interrogazione parlamentare per verificare l'opportunità di una revisione del progetto dell'autostrada Pedemontana Lombarda volta ad evitare lo sbancamento nel Bosco delle Querce.
Mercoledì 9/2/2011 è intervenuto il Ministro Altero Matteoli che ha fornito la seguente risposta.
Il tracciato del Collegamento autostradale Dalmine - Como – Varese - valico del Gaggiolo e opere ad esso connesse, denominato autostrada Pedemontana Lombarda, il cui progetto definitivo già approvato dal CIPE con delibera n. 97/2009, attraversa lungo la tratta autostradale B2 una vasta area sottoposta a vincolo ambientale e precisamente il Parco del Bosco delle Querce nei Comuni di Meda, Seveso e Cesano Mademo in Provincia di Monza e Brianza.
La tratta autostradale B2, posizionata lungo la parte nord-est del perimetro del parco del Bosco delle Querce, si sovrappone al corridoio già esistente, la superstrada Milano-Meda (ex Strada Statale 35 "dei Giovi”), ampliandola e riqualificandola. Il progetto prevede l’aumento da due a tre corsie per senso di marcia e lo spostamento dell’asse stradale verso sud-ovest, in direzione del Parco per evitare di dover effettuare una deviazione della linea ferroviaria internazionale Milano-Como-Chiasso, posta immediatamente a nord della ex Strada Statale 35 e di dover demolire una numerosa serie di edifici residenziali disposti lungo il lato est della ex Strada Statale 35. L’allargamento delle carreggiate e lo spostamento dell’asse portano il nuovo tracciato autostradale ad interferire con le zone contrassegnate dalle lettere "A", "B" ed "R", che distinsero le aree ad alta, media e bassa contaminazione da sostanze inquinanti, principalmente diossine, depositatesi a seguito dell’incidente nello stabilimento ICMESA (Industrie Chimiche Meda Società Azionaria) che il 10 luglio 1976 provocò la fuoriuscita di una nube tossica.
La zona vincolata è perimetrata in base alla cartografia allegata alla delibera di Giunta regionale 28 maggio 1985, n° 52837 che individua le aree interessate da operazioni di bonifica e ripristino ambientale ai sensi della legge regionale n. 2 del 17 gennaio 1977. Su tale area si applica quanto disposto dall’articolo 1, comma 1, della legge regionale n° 60 del 27 maggio 1985 “Istituzione di vincoli e destinazioni d’uso ne1l’area bonificata ai sensi della legge regionale 17 gennaio 1977 n. 2": "A far data dall’entrata in vigore della presente legge nelle aree dei comuni di Seveso, Meda, Desio e Cesano Maderno, già interessate da operazioni di bonifica e ripristino ambientale ai sensi del L.R. 17 gennaio 1977, n. 2 è fatto divieto di qualsiasi attività edificatoria o di trasformazione del suolo e del sottosuolo, ad eccezione degli interventi necessari alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei manufatti realizzati nell'ambito della bonifica, nonché delle attività agronomiche conservative e migliorative per l’ambiente boschivo".
Successivamente la legge regionale n° 15 del 26 maggio 2008 "Infrastrutture di interesse concorrente statale e regionale" ha revocato per le aree in oggetto il vincolo di edificabilità, l’articolo 4, comma 9 difatti recita: “In deroga al divieto di cui all’articolo 1, comma 1, della legge regionale 27 maggio 1985, n. 60, nel Parco naturale del Bosco delle Querce sono ammesse le attività per la realizzazione del Collegamento autostradale Dalmine - Como - Varese - valico del Gaggiolo inerenti con la localizzazione della infrastruttura derivante dal progetto preliminare, approvato con delibera CIPE n. 77 del 29 marzo 2006, come modificato e ottimizzato dalla progettazione definitiva per minimizzare la portata delle interferenze nel Parco naturale del Bosco delle Querce. Le attività per la realizzazione dell’infrastruttura sono ammesse fermo restando il rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, Norme in materia ambientale, ai fini della salvaguardia delle condizioni ambientali, di efficacia e sicurezza oggi persistenti nell’area".
Relativamente alla zona B, nel 1984 fu effettuata una nuova valutazione del rischio per gli abitanti e sulla base dei risultati ottenuti furono gradualmente tolti i vincoli e le misure precauzionali inizialmente imposte, fino alla completa liberalizzazione del 1986.
Il progetto preliminare dell’autostrada Pedemontana Lombarda è stato approvato dal CIPE con delibera nl 77/2006 del 29 marzo 2006.
A tutela degli interventi di bonifica effettuati, per la tratta B2 interferente con le zone A, B, R sopra citate, il CIPE ha formulato specifiche prescrizioni da recepire in fase di progettazione definitiva.
Al fine di ottemperare alle prescrizioni formulate dal suddetto Comitato, la società Concessionaria, in sede di progettazione definitiva, ha fatto redigere un "Piano di indagini preliminari sull’area influenzata dall’incidente ICMESA sulle aree interessate dal tracciato dell’autostrada, allegato al progetto definitivo. Il Piano di indagini preliminari é stato approvato dagli Enti competenti (Regione, Provincia di Milano e ARPA in data 11 febbraio 2008; i sondaggi hanno avuto luogo tra aprile e maggio 2008, alla presenza di un tecnico ARPA, l’Agenzia ha infatti proceduto alla validazione dei risultati mediante analisi di campioni a scelta tra quelli individuati nel piano presso i propri laboratori.
L’area di studio considerata é stata determinata dall’inviluppo del sedime delle diverse ipotesi alternative di ottimizzazione del tracciato, estesa alle aree contermini che avrebbero potuto essere interessate da opere rovvisionali e aree di cantiere. Il piano di indagine ha tenuto conto delle tipologie di manufatti previste nelle diverse sezioni di progetto e della relatia profondità di intervento. L’indagine è stata focalizzata sulla caratterizzazione del terreno superficiale maggiormente soggetto a contaminazione, rappresentato dallo strato tra 0 e 15 cm di profondità e da1l’orizzonte di terreno non interessato dalle operazioni di bonifica
nella sua porzione meno profonda. In alcuni campioni sono stati invece prelevati a profondità maggiori per valutare eventuali fenomeni di trasporto verticale delle diossine per dilavamento.
Dall’analisi dei risultati del suddetto Piano di indagini preliminari emerse che 10 campioni, sui 127 analizzati, presentavano una concentrazione di inquinante superiore al limite industriale previsto. Per tale ragione fu deciso di approfondire le indagini svolte nell’intorno dei superamenti individuati, al fine di circoscrivere realmente le zone interessate dal superamento della soglia.
Il Piano di indagini integrative sull’area influenzata dal1’incidente ICMESA, anch’esso allegato al progetto definitivo, è stato redatto nell’agosto 2008 ed é stato approvato degli Enti competenti in data 10 settembre 2008. Le indagini sono state eseguite nell’ottobre 2008; anche i risultati del "Piano di indagini integrative" sono stati validati da ARPA. Tali Piani, complessivamente, hanno dimostrato che in zona 8 la concentrazione di inquinante ha superato il limite per le zone a verde c occasionalmente il limite industriale soprattutto in corrispondenza dello strato superficiale (0-15 cm). I sondaggi profondi effettuati in corrispondenza di questi superamenti hanno mostrato una situazione dl non contaminazione negli strati più profondi, portando ad escludere fenomeni di trasporto verticale delle diossine per dilavamento. In zona A, invece, i superamenti del limite industriale sono occorsi in corrispondenza dello strato al di sotto della scarifica avvenuta negli anni successivi all’incidente e la maggior parte dei campioni prelevati sono inferiori al limite verde. Questo testimonia che la bonifica realizzata sull’area del Bosco delle Querce é stata efficace, dal momento che non sussiste contaminazione superficiale nelle aree interne al Parco. Possibili rischi sono stati individuati per la movimentazione del terreno al di sotto del livello degli interventi di bonifica. A seguito dei risultati ottenuti, le terre e rocce da scavo dovranno essere evidentemente smaltite in discarica, secondo le normali procedure previste dalla normativa vigente, ad esempio l’articolo 5 del decreto ministeriale 3 Agosto 2005 “Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica".
In ottemperanza alle prescrizioni CIPE, per la tutela delle vasche contenenti il materiale contaminato, nell’ambito della progettazione definitiva è stata anche realizzata una campagna di rilievi geoelettrici finalizzata ad individuare il corretto posizionamento della vasca di Meda, prossima ai rami dello svincolo autostradale. Non sono stati effettuati rilievi per l’individuazione della vasca di Seveso, lontana dal Collegamento autostradale e dalle viabilità connesse. Lo scopo delle indagini é state quello di evitare qualsiasi interferenza in fase di realizzazione e di esercizio del ramo di svincolo con la vasca esistente. In prossimità dell’area sono state pertanto realizzate quattro sezioni geoelettriche, che hanno evidenziato l’ottimo stato di conservazione ed efficienza del telo di impermeabilizzazione posto sul fondo della vasca nonché del telo e dello spessore di calcestruzzo posti a copertura della vasca.
La soluzione progettuale prevede la riqualifica del ramo di svincolo esistente, senza l’esecuzione, in fase di realizzazione, di scavi di dimensioni rilevanti, né di opere di fondazione che vadano a modificare l’attuale assetto strutturale della vasca; in fase di esercizio non si prevedono variazioni dei carichi cui è soggetta la vasca, che possano quindi comprometterne la stabilità.
In definitiva, il tracciato dello svincolo di Meda contenuto nel progetto definitivo risulta ottemperante alle prescrizioni CIPE impartite in sede di approvazione del progetto preliminare, evitando qualsiasi interferenza delle opere autostradali con le vasche contenenti materiale contaminato.
Durante la progettazione definitiva, al fine di limitare al massimo l’interferenza con le aree del Bosco delle Querce, il tracciato autostradale è stato ottimizzato prevedendo un profilo altimetrico il più possibile in rilevato e una riduzione in questo tratte da 110 a 100 km/h della velocità di percorrenza per diminuire lo spanciamento dell’asse autostradale a1l’interno del Parco. Riguardo alla viabilità di adduzione allo svincolo interne al Parco, esse sono tutte progettate in rilevato, per evitare movimentazione di terreni contaminati.
L’ottemperanza del progetto definitivo alle prescrizioni impartite dal CIPE in sede di approvazione del progetto preliminare, con particolare riferimento alle prescrizioni di carattere ambientale, é stata verificata dalla Commissione speciale per la valutazione di Impatto Ambientale, che ha trasmesso il proprio parere n. 328 del 29 luglio 2009 nell’ambito della Conferenza di servizi per l’approvazione del progetto definitive del collegamento autostradale, ai sensi e per g1i effetti dell’articolo 185 del decreto legislativo n. 163 del 2006.
Con l’approvazione del progetto definitivo, avvenuta durante la seduta del 6 novembre 2009, con delibera n. 97/2009 pubblicata sul Supplemento ordinario n. 34 alla Gazzetta ufficiale n. 40 in data 18 febbraio 2010, il CIPE ha inoltre impartite nuove prescrizioni da ottemperare durante la progettazione esecutiva e la fase di realizzazione. Tra queste non si registrano prescrizioni o raccomandazioni volte ad evitare lo sbancamento nel bosco delle Querce nel tratto in corrispondenza dello svincolo di Meda.
In merito alla tutela degli interventi e delle opere di bonifica già effettuati e alla tutela della salute pubblica e degli operatori durante la cantierizzazione, la delibera CIPE n. 97/2009 contiene già prescrizioni e raccomandazioni in tal senso, quali ad esempio le seguenti prescrizioni.
• prescrizione 2: “tratta B2 - In corrispondenza del tratto compreso tra il km 6,058 e il km 6,203 la viabilità locale di superficie dovrà essere spostata sul lato Est del tracciato autostradale, la rotatoria e i relativi rami di adduzione dovranno essere posti al di fuori del perimetro del Parco delle Querce;
• prescrizione 3: "Tratta B2 · In corrispondenza dell’interferenza del tracciato con le aree influenzale dall’incidente ICMESA dei Comuni di Seveso, Meda, Cesano Maderno e Bovisio Masciago, dovranno essere realizzate ulteriori indagini dettagliate sui terreni interessati da contaminazione da diossina poiché nel corso delle indagini preliminari per la verifica della concentrazione residua sono stati riscontrati superamenti dei valori limite per questo parametro, ai fini della gestione secondo l’art. 5 del D. M 3 agosto 2005 ";
• prescrizione 4: "Tratta B2 - Le aree di cantiere poste all’interno del perimetro del Parco delle Querce nella "zona A" dell'area contaminata dall’incidente ICMESA dovranno essere delocalizzate in siti esterni ai perimetro stesso ";
• prescrizione 11: "la realizzatore dell’infrastruttura dovrà adottare un Sistema di Gestione Ambientale dei cantieri secondo i criteri di cui alla norma ISO 14001 o al Sistema EMAS (Regolamento CE 761/2001) ";
• prescrizione 154: "In riferimento al piano di campionamento per la caratterizzazione delle terre e rocce da scavo, dovrà adottarsi uno specifico protocollo, dal concordare con ARPA prima dell'inizio delle attività di scavo, al fine di consentire i1 corretto svolgimento delle attività di controllo, vigilanza e validazione dei dati, con specifico riferimento agli approfondimenti per la fase operativa";
• prescrizione 156: "La commercializzazione del materiale inerte proveniente dalla realizzazione dell'opera dovrà avvenire nel rispetto delle disposizioni di cui all'articolo 35, commi 2 e 3, della legge regionale. 8 agosto 1998, n. 14, in materia di cave; in ogni caso dovranno essere rispettate le disposizioni di cui al decreto legislativo 152 del 2006 modificato dal decreto legislativo 4 del 2008, in materia di terre e rocce da scavo”;
• prescrizione 169: "Nell’eventualità che i lavori coinvolgano l'area denominata “bosco delle Querce ", si prescrive che, prima di attuare qualsiasi nuovo intervento che possa interessare le vasche di deposito dei rifiuti le opere necessarie per il controllo ambientale della falda e dei depositi sopracitati, quali piezometri pozzetti di protezione, ecc sia acquisito il parere favorevole dell’ASL Monza Brianza";
• prescrizione 208: “Lo stoccaggio di materiali o sostanze pericolose in fase di cantiere davrà avvenire secondo le disposizioni della normativa di riferimento in materia".
Per alcune prescrizioni sono già state identificate le modalità di ottemperanza. In particolare per l’arca di cantiere richiamata dalla prescrizione CIPE n. 4 é già stata individuata una localizzazione alternativa, al di fuori del perimetro del Parco. Pertanto, il progetto esecutivo relativo alla tratta B2 del Collegamelo autostradale, la cui redazione é prevista nel corso dell’anno 2011, sarà sviluppato nel rispetto del progetto definitivo approvato dal CIPE e di tutte le relative prescrizioni.
A garanzia del recepimento nel progetto esecutivo delle prescrizioni impartite dal CIPE, si evidenzia che ai sensi dell’articolo 169, comma l del decreto legislativo n. 163/2006 la Società Concessioni Autostradali Lombarde fa sapere che in qualità di soggetto aggiudicatore, verificherà che nello sviluppo del progetto esecutivo sia assicurato il rispetto delle prescrizioni impartite dal CIPE.
Inoltre, ai sensi del punto 3.3 della delibera CIPE n. 97/2009 il soggetto aggiudicatore, prima dell’inizio dei lavori, dovrà fornire assicurazioni al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sull’avvenuto recepimento nel progetto esecutivo delle prescrizioni allegate alla citata delibera nl 97/2009;
Ai sensi del medesimo punto 3.3 della delibera CIPE n. 97/2009 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti successivamente provvederà a dare comunicazione del recepimento nel progetto esecutivo delle prescrizioni allegate alla citata delibera n. 97/2009 alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica.
Infine, ai sensi dell’articolo 185, comma 7, del decreto legislativo n. 163/2006 la Commissione Valutazione di impatto ambientale procederà, prima dell’inizio dei lavori, a verificare la rispondenza del progetto esecutivo alle prescrizioni del provvedimento di compatibilità ambientale.
giovedì 10 febbraio 2011
Disastro del Lambro. C’è il rischio impunità
articolo di Giorgio Mottola - Terra News
Il ministro Angelino Alfano l’aveva indicata come una priorità nella lotta alle ecomafie: «Insieme al ministero dell’Ambiente recepiremo nel più breve tempo possibile la direttiva comunitaria al fine di elidere l’evidente asimmetria che esiste tra la pervasività criminale e l’efficacia della normativa vigente», aveva detto all’inizio del 2010 a un convegno sul ciclo integrato dei rifiuti. Nonostante fosse considerata prioritaria, la direttiva 99 del 2008 non è mai stata recepita. La scadenza era stata fissata per il 26 dicembre del 2010. Ma sia Alfano che la Prestigiacomo si sono dimenticati di portarla in Consiglio dei ministri. Quindi nel codice penale italiano non c’è traccia di responsabilità amministrativa per i reati ambientali. «Per questo motivo», spiega Sergio Cannavò vice presidente di Legambiente in Lombardia, «nella vicenda del Lambro ai Tagliabue potrà essere imputata soltanto la responsabilità omissiva, dal momento che la giurisdizione italiana non prevede nulla di specifico per questa fattispecie di reati».
Per i magistrati di Monza lo sversamento a fiume non fu un incidente. Scaricando nel Lambro oltre tremila tonnellate di oli minerali e idrocarburi, i titolari della Lombardia Petroli avevano l’intenzione di nascondere reati fiscali. Anni prima, allo scopo di far cancellare la loro azienda dall’elenco dei siti a rischio, si erano adeguati alla cosiddetta direttiva Seveso (adottata negli anni ’80 dai paesi dell’Unione europea dopo il disastro avvenuto nel ’76 nel comune brianzolo), che consente di stoccare nei depositi materiale inquinante non superiore alle duemila cinquecento tonnellate. I Tagliabue, sebbene avessero abbandonato l’attività da molti anni, continuavano a conservare all’interno dei loro capannoni quantità di oli e idrocarburi gran lunga maggiori. Non solo violavano la direttiva europea, ma in questo modo avrebbero evitato di pagare al fisco svariati milioni di euro di accise sugli oli minerali. Perciò lo scorso 23 febbraio avrebbero deciso di svuotare i serbatoi della propria azienda, scaricando nel Lambro gli idrocarburi in eccesso.
I magistrati della Procura di Monza Emma Gambardella e Donata Costa, che tra un mese dovrebbero depositare gli atti, hanno quindi definitivamente escluso la pista della ‘ndrangheta, che inizialmente era stata chiamata in causa. L’operazione di svuotamento dei serbatoi è stata infatti compiuta da una mano esperta. Gli idrocarburi sono stati prima riscaldati allo scopo di renderli più liquidi e i bocchettoni sono stati aperti secondo la procedura abituale. Solo qualcuno che lavorava nell’azienda poteva dunque essere in grado farlo. «Sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta bisogna però tenere gli occhi aperti», dice la senatrice del Pd Daniela Mazzucconi, componente della Commissione Ecomafie. Villasanta, il comune in cui è avvenuto lo sversamento nel Lambro è appena a 20 chilometri da Desio, dove secondo i magistrati si trova la più antica ndrina lombarda. «Qui - segnala la senatrice- con l’Expo e la Pedemontantana i clan potrebbero fare affari d’oro».
EMERGENZE. Il governo non ha recepito la direttiva europea sulla responsabilità amministrativa nei reati ambientali. E ora i colpevoli dello scarico illegale nel fiume potrebbero passarla liscia.
La buona notizia è che la Procura di Monza ha raccolto prove sufficienti a carico dei presunti responsabili dello scarico illegale nel Lambro di oltre tremila tonnellate di idrocarburi. La cattiva è che con molta difficoltà il capo di imputazione potrà essere il disastro ambientale. Giuseppe e Rinaldo Tagliabue, titolari della Lombarda Petroli colpevole dello sversamento, potrebbero essere rinviati a giudizio solo per irregolarità fiscali e reati ambientali minori. La beffa è dovuta al mancato accoglimento da parte del governo della direttiva europea sulla normativa ambientale che avrebbe introdotto la responsabilità amministrativa.Il ministro Angelino Alfano l’aveva indicata come una priorità nella lotta alle ecomafie: «Insieme al ministero dell’Ambiente recepiremo nel più breve tempo possibile la direttiva comunitaria al fine di elidere l’evidente asimmetria che esiste tra la pervasività criminale e l’efficacia della normativa vigente», aveva detto all’inizio del 2010 a un convegno sul ciclo integrato dei rifiuti. Nonostante fosse considerata prioritaria, la direttiva 99 del 2008 non è mai stata recepita. La scadenza era stata fissata per il 26 dicembre del 2010. Ma sia Alfano che la Prestigiacomo si sono dimenticati di portarla in Consiglio dei ministri. Quindi nel codice penale italiano non c’è traccia di responsabilità amministrativa per i reati ambientali. «Per questo motivo», spiega Sergio Cannavò vice presidente di Legambiente in Lombardia, «nella vicenda del Lambro ai Tagliabue potrà essere imputata soltanto la responsabilità omissiva, dal momento che la giurisdizione italiana non prevede nulla di specifico per questa fattispecie di reati».
Per i magistrati di Monza lo sversamento a fiume non fu un incidente. Scaricando nel Lambro oltre tremila tonnellate di oli minerali e idrocarburi, i titolari della Lombardia Petroli avevano l’intenzione di nascondere reati fiscali. Anni prima, allo scopo di far cancellare la loro azienda dall’elenco dei siti a rischio, si erano adeguati alla cosiddetta direttiva Seveso (adottata negli anni ’80 dai paesi dell’Unione europea dopo il disastro avvenuto nel ’76 nel comune brianzolo), che consente di stoccare nei depositi materiale inquinante non superiore alle duemila cinquecento tonnellate. I Tagliabue, sebbene avessero abbandonato l’attività da molti anni, continuavano a conservare all’interno dei loro capannoni quantità di oli e idrocarburi gran lunga maggiori. Non solo violavano la direttiva europea, ma in questo modo avrebbero evitato di pagare al fisco svariati milioni di euro di accise sugli oli minerali. Perciò lo scorso 23 febbraio avrebbero deciso di svuotare i serbatoi della propria azienda, scaricando nel Lambro gli idrocarburi in eccesso.
I magistrati della Procura di Monza Emma Gambardella e Donata Costa, che tra un mese dovrebbero depositare gli atti, hanno quindi definitivamente escluso la pista della ‘ndrangheta, che inizialmente era stata chiamata in causa. L’operazione di svuotamento dei serbatoi è stata infatti compiuta da una mano esperta. Gli idrocarburi sono stati prima riscaldati allo scopo di renderli più liquidi e i bocchettoni sono stati aperti secondo la procedura abituale. Solo qualcuno che lavorava nell’azienda poteva dunque essere in grado farlo. «Sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta bisogna però tenere gli occhi aperti», dice la senatrice del Pd Daniela Mazzucconi, componente della Commissione Ecomafie. Villasanta, il comune in cui è avvenuto lo sversamento nel Lambro è appena a 20 chilometri da Desio, dove secondo i magistrati si trova la più antica ndrina lombarda. «Qui - segnala la senatrice- con l’Expo e la Pedemontantana i clan potrebbero fare affari d’oro».
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