martedì 29 aprile 2025

Un giorno a Valbrona: cammino tra paesaggi e capolavori d’arte

Una camminata alla scoperta di Valbrona: è quanto propone il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" per la giornata di domenica 4 maggio.

Chiesa di San Michele a Visino

L’evento è organizzato da Raffaella Rusconi e Pier Mariani del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", in collaborazione con la Pro Loco di Valbrona.

Così l’associazione ambientalista presenta l’iniziativa:

"A Visino i volontari della Parrocchia ci guideranno nella visita della Chiesa di S. Michele (celebre per i suoi dipinti del Bergognone, del Morazzone, di Crespi e di Appiani) e poi a Valbrona gli attivisti della ProLoco ci guideranno nella conoscenza della storia del luogo e in particolare dei castagneti della Val Cerina."


Il ritrovo è fissato per domenica 4 maggio alle ore 9:30 presso la stazione di Asso (in coincidenza con l’arrivo del treno da Milano); il rientro è previsto per le ore 16:30 circa.
Il percorso escursionistico, di circa 8 km e con un dislivello di circa 200 metri, è di facile difficoltà ed è consigliato a chi ha un minimo di allenamento.

Si raccomanda di portare pranzo al sacco e borraccia d’acqua. È consigliato l’uso di scarpe da trekking e abbigliamento adeguato.

È preferibile prenotare scrivendo a info@circoloambiente.org.

L'organizzazione declina ogni responsabilità per incidenti o danni a persone o cose durante l’evento.

L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune di Valbrona.

In caso di maltempo, la camminata sarà rimandata a domenica 18 maggio (aggiornamenti sulla pagina Facebook del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”).

Info e contatti: info@circoloambiente.org

 


 

Brianza Rete Comune: una mozione per difendere i parchi dalla corsa al fotovoltaico


I consiglieri provinciali del gruppo Brianza Rete Comune hanno recentemente presentato in Consiglio Provinciale una mozione intitolata “Per la salvaguardia del territorio nella transizione energetica”. L’iniziativa nasce dalla crescente preoccupazione per l’espansione degli impianti fotovoltaici a terra e delle installazioni agrivoltaiche anche nel territorio della provincia di Monza e Brianza, un’area già fortemente urbanizzata e con una delle più alte percentuali di consumo di suolo in Europa.

Attraverso questa mozione, il gruppo chiede che la Provincia si faccia portavoce nei confronti della Regione Lombardia per escludere con chiarezza l’installazione di impianti di energia rinnovabile nelle aree protette, nei Parchi Regionali, nei PLIS (Parchi Locali di Interesse Sovracomunale), nella Rete Ecologica Regionale e nelle Aree Prioritarie di Intervento. I consiglieri sottolineano che la normativa vigente non offre garanzie sufficienti per evitare il rischio che le “aree idonee” individuate per questi impianti possano coincidere con zone di elevato valore ecologico e paesaggistico.

Il gruppo di Brianza Rete Comune ritiene essenziale che la transizione energetica avvenga senza compromettere la biodiversità e la salute dei territori. «Il nostro è un territorio fortemente antropizzato, con un indice di urbanizzazione al 51%, che in 16 Comuni supera il 65%», si legge nel post pubblicato sulla pagina Facebook del gruppo. «Le installazioni di energia rinnovabile devono essere incentivate privilegiando aree già urbanizzate come parcheggi, capannoni industriali, tetti di edifici pubblici e infrastrutture grigie».

La mozione si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazione della società civile e del mondo ambientalista, come dimostra anche il documento presentato dal WWF Lombardia alla Regione lo scorso mese di ottobre (ne abbiamo parlato qui).

La posizione di Brianza Rete Comune va nella stessa direzione: una transizione energetica sì, ma che non passi per un ulteriore consumo di suolo. I consiglieri chiedono che anche la Provincia, nel processo di revisione del proprio Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), preveda meccanismi chiari di tutela delle aree libere di valenza paesaggistica.

In un momento cruciale per le politiche energetiche e ambientali, il gruppo consiliare ribadisce l’importanza di un’azione coerente e lungimirante, in grado di coniugare sviluppo sostenibile e salvaguardia del territorio, rafforzando il ruolo dei Parchi Regionali e dei PLIS come presidio della biodiversità e della qualità ambientale in Brianza.

sabato 26 aprile 2025

Primavera ed estate in natura: tutti gli eventi all’Oasi Lipu di Cesano Maderno


L’Oasi Lipu di Cesano Maderno si prepara a vivere una stagione ricca di eventi dedicati alla natura, al divertimento e alla scoperta. In collaborazione con il Comune di Cesano Maderno e il Parco delle Groane e della Brughiera Briantea, l’Oasi propone un calendario primaverile ed estivo che coinvolgerà adulti e bambini in attività all’aria aperta.

Il weekend del 17 e 18 maggio sarà protagonista con la tradizionale Festa delle Oasi e Riserve Lipu 2025. Si partirà sabato mattina con il censimento dell’avifauna e, nel pomeriggio, con il censimento delle farfalle, entrambe attività inserite all'interno del progetto regionale Bioblitz Lombardia. I bambini dai 5 agli 11 anni potranno dare spazio alla creatività grazie a un laboratorio creativo curato dall’associazione Battito D’Ali, mentre gli adulti potranno rilassarsi con un aperitivo in terrazza presso il Centro visite “Alex Langer”.

La festa continuerà domenica 18 maggio con una giornata intensa: visite guidate all’Oasi sia al mattino che al pomeriggio, attività ludiche per i più piccoli e una divertente caccia al tesoro in natura, pensata per famiglie e bambini dai 5 anni in su. Non mancheranno momenti di svago grazie al truccabimbi “TruccaNatura” e alle sessioni di Nordic Walking per grandi e piccoli, guidate dagli istruttori del Team Triangolo Lariano Lago di Como ASD. Tutte le attività sono a partecipazione libera con una piccola donazione, gratuite per i soci Lipu o per chi si iscriverà durante la festa usufruendo dell'offerta speciale "Amico Lipu".

Gli appuntamenti di primavera si arricchiscono anche grazie alla partecipazione al Bioblitz Lombardia 2025, che vedrà, venerdì 16 maggio, una suggestiva escursione serale dedicata alla scoperta delle lucciole e dell’avifauna notturna.

L’estate, invece, sarà dedicata ai più piccoli con i Campi Natura: dal 9 giugno al 18 luglio, bambini e bambine delle scuole primarie potranno vivere settimane indimenticabili immersi nella natura. Tra giochi, laboratori ed escursioni, l’Oasi offrirà un'esperienza educativa e divertente, perfetta per scoprire la biodiversità locale.

Per informazioni e iscrizioni è possibile contattare l’Oasi Lipu Cesano Maderno al numero 0362.546827 o scrivere all’indirizzo e-mail oasi.cesanomaderno@lipu.it.

Seregno. Un gioiello nascosto in città: visita guidata al Laghetto di San Carlo


Il Comitato di Quartiere San Carlo - Seregno in collaborazione con WWF Insubria e il Circolo culturale Seregn de la memoria, organizza un evento speciale per tutti gli amanti della natura: una visita guidata al Laghetto di San Carlo, un angolo verde sorprendente nel cuore del quartiere.

L'appuntamento è fissato per sabato 3 maggio 2025, con due turni di visita previsti alle ore 15.00 e 16.30. Sarà l'occasione per scoprire un ambiente naturale ricco di vita e bellezza, normalmente poco conosciuto.

Durante la passeggiata, i partecipanti potranno ammirare i suggestivi salici piangenti, incontrare la gallinella d’acqua e lasciarsi stupire dalla varietà di flora e fauna che popolano questo piccolo ecosistema.

Il ritrovo è presso il laghetto del Parco Falcone e Borsellino.
La partecipazione è gratuita, ma i posti sono limitati: è necessario prenotare scrivendo a comitato.sancarlo@seregno.info, specificando l'orario preferito.

Una sera alla scoperta degli anfibi e dei rapaci notturni allo 'Zoc del Peric'


In occasione dell’evento internazionale 'Save the frogs Day 2025', il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" e l'associazione Le Contrade propongono per venerdì 2 maggio una serata di osservazione degli anfibi e di ascolto dei rapaci notturni, presso l’area umida dello ‘Zoc del Peric’.

L’area umida dello ‘Zoc del Peric’ - ubicata a cavallo tra i comuni di Alzate Brianza e Lurago d’Erba - è una importante zona per la presenza di diverse specie faunistiche. Infatti in questa zona umida, mai asciutta neanche in stagioni secche, si possono trovare molti anfibi come vari tipi di rana - fra cui l’endemica rana di Lataste -, oltre che salamandre e tritoni. E poi diverse specie di uccelli, tra cui alcuni rapaci notturni, dall’assiolo al gufo, alla civetta, all’allocco.


L’evento sarà guidato da alcuni esperti: Antonio Bertelè (del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”) per la parte naturalistica, Arturo Binda (de Le Contrade) per gli anfibi e Walter Sassi (appassionato di ornitologia) per l’avifauna.

Sarà un’interessante opportunità per conoscere un’area strategica per la biodiversità del nostro territorio e il ruolo ecologico di specie faunistiche altrimenti poco osservabili. Si tratta di un evento che viene riproposto ogni anno e rientra fra le attività di monitoraggio faunistico che le associazioni organizzatrici eseguono periodicamente.


Come detto, l'iniziativa si svolge in concomitanza con l'evento internazionale 'Save the frogs Day 2025', che in tutto il Mondo vedrà impegnati altri territori con iniziative di conoscenza e salvaguardia degli anfibi, animali preziosi per l'ambiente naturale, però a rischio di estinzione. Le cause di tale rischio sono dovute anzitutto alla sottrazione delle zone umide in cui vivono e si riproducono, ambienti purtroppo minacciati dal sempre crescente consumo di suolo. Altri rischi sono dovuti al progressivo riscaldamento globale e alla siccità. Per questi motivi le aree umide vanno salvaguardate, in quanto rappresentano ecosistemi naturalistici, fondamentali per la flora e la fauna.


Il punto di ritrovo di venerdì 2 maggio è alle ore 21 presso il parcheggio del cimitero di Fabbrica Durini (Alzate Brianza); il rientro è previsto entro le ore 23.  

L'iniziativa è aperta a tutti, adulti e bambini; per partecipare si consiglia di portare una torcia e di indossare abbigliamento e scarponcini adeguati. In caso di pioggia l'evento sarà annullato (tenersi aggiornati tramite le pagine Facebook delle associazioni organizzatrici e 'Zoc del Peric'). L'organizzazione declina ogni e qualsiasi responsabilità per incidenti o danni a persone o cose durante l'evento.

L'iniziativa ha ottenuto il patrocinio da parte di Comuni di Alzate Brianza e di Lurago d'Erba.

Info e contatti: info@circoloambiente.org

 


 

Meda: dove caddero i pini, oggi crescono speranze

In occasione dell'80° Anniversario della Liberazione, il Comune di Meda, in collaborazione con WWF Insubria e il Circolo XX Settembre, ha dato il via a un doppio appuntamento dedicato alla memoria e alla tutela ambientale.


Il primo momento si è svolto il 25 aprile 2025, con la cerimonia di posa di quattro Pini Silvestri presso l'Oratorio Vecchio di via Santa Maria. Un gesto simbolico per risarcire idealmente il territorio e la Brughiera di Meda, in memoria dell'abbattimento della storica Pineta da parte della milizia fascista, a sostegno dell’industria bellica. La posa dei pini rappresenta un atto di pace e di rispetto per la Terra, oltre che un tributo a quanti hanno lottato per la libertà. La cerimonia, aperta a tutta la cittadinanza, ha visto anche la posa della "prima pietra", a sigillo di un impegno verso il futuro e la memoria.

Le celebrazioni proseguiranno lunedì 28 aprile 2025, sempre a Meda, con l’inaugurazione del nuovo Frutteto e della Nuova Vigna all’interno del Giardino della Scuola Diaz, nella suggestiva Valle dei Mulini. Il progetto, presentato dal WWF Insubria e finanziato dal Comune attraverso i fondi del Bilancio Partecipato, ha visto la messa a dimora di ben 68 piante da frutto - tra meli, peri, albicocchi, limoni, kaki, fichi, noci, castagni e noccioli - oltre a due filari di viti.


Il Frutteto e la Nuova Vigna arricchiscono un più ampio intervento di riqualificazione ambientale che, negli ultimi due anni, ha portato alla piantumazione di oltre 300 alberi - querce, aceri, betulle, castagni e frassini - nelle aree limitrofe al Vecchio Mulino, lungo Via Angeli Custodi, il Sentiero della Vigna e del Mulino, fino ai filari di Via Pescarenico. Un impegno portato avanti con il lavoro dei volontari del WWF, della Cooperativa Sociale La Brughiera, del Circolo XX Settembre e del Comitato Parco Groane-Brughiera.

La cerimonia del 28 aprile, ribattezzata "Festa dell'Albero in Fiore", sarà arricchita anche dalla messa a dimora di nuove piantine di brugo, donate dal Comune di Meda, proseguendo il progetto già avviato con gli alunni della Scuola Diaz durante la Festa dell’Albero 2024.

martedì 22 aprile 2025

Priorità rovesciate: il paradosso degli investimenti pubblici sul Monte San Primo


Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ha inaugurato una campagna d’impatto per sostenere il Coordinamento Salviamo il Monte San Primo. Con un messaggio chiaro e diretto, l’associazione mette a confronto le urgenti necessità della collettività - dalle cure sanitarie alla messa in sicurezza di scuole e strade, dalle bonifiche ambientali alla manutenzione delle infrastrutture - con gli ingenti stanziamenti già previsti per nuovi impianti sciistici e sistemi di innevamento artificiale sul Monte San Primo.

L’iniziativa si articola in una serie di cartoline digitali che, attraverso scatti espliciti e testi incisivi, denunciano il paradosso di una spesa pubblica pronta a finanziare divertimenti in quota mentre rimangono in attesa interventi fondamentali per la sicurezza e il benessere di cittadini e studenti. Ogni immagine è accompagnata dalla ripetuta affermazione «NON ci sono i soldi!!!» seguita dal colpo di scena: «Ma NON preoccupatevi: CI SONO I SOLDI (tutti pubblici) per costruire nuovi impianti sciistici e cannoni sparaneve sul Monte San Primo!!!»


Attraverso questo cortocircuito visivo e verbale, il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” intende richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sui criteri che guidano la destinazione delle risorse pubbliche, chiedendo un ripensamento delle priorità in chiave di sostenibilità, solidarietà e rispetto del territorio.

«Un ringraziamento esplicito - recita ironicamente il comunicato dell'associazione ambientalista - va alla Regione Lombardia, al Ministero dell’Interno, alla Comunità Montana Triangolo Lariano e al Comune di Bellagio per gli investimenti già previsti sul Monte San Primo, in attesa però che analoghi fondi vengano destinati a servizi essenziali come la sanità, l’edilizia scolastica, le bonifiche ambientali e la manutenzione stradale.»

Supportata dall’hashtag #SalviamoilMonteSanPrimo, la campagna invita i cittadini a condividere i materiali e a far sentire la propria voce, consolidando un fronte unito per la tutela dell’ambiente e della comunità locale. Con uno sguardo attento alla correttezza delle spese pubbliche e alla difesa del paesaggio montano, il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” conferma il proprio impegno civico e invita tutti a mobilitarsi in difesa di un bene comune di inestimabile valore.

lunedì 21 aprile 2025

Seregno, via Colzani: il tornello del futuro è già qui, ma la metrotranvia no


A Seregno in via Livio Colzani angolo via Milano, nello spiazzo che un tempo accoglieva parcheggi arrabattati, sorge ora una misteriosa costruzione legata alla metrotranvia Seregno-Milano. E fin qui, nulla di troppo strano: i cantieri fanno parte del paesaggio urbano come le buche sull’asfalto e le rotatorie incomprensibili. Ma a far sollevare sopracciglia e interrogativi esistenziali è un dettaglio: un tornello. Già installato. Funzionante? Forse. Necessario? Sicuramente no, non prima del 2028.


Sì, avete letto bene. Secondo quanto dichiarato solo pochi giorni fa dall’assessore Giuseppe Borgonovo durante l’assemblea del Quartiere Sant'Ambrogio, la metrotranvia - quella che doveva essere pronta nel 2026 - è già slittata di 22 mesi, tra ritardi accumulati e varianti che probabilmente includono la ricerca del Sacro Graal nei sottosuoli brianzoli.


Eppure, quel tornello è lì, come un avamposto del futuro, una promessa d’efficienza nel mezzo del nulla. Alcuni dicono che emetta un bip ogni tanto, forse per ricordarci che prima o poi ci sarà davvero qualcosa da timbrare. Altri giurano che se ci passi vicino, ti chiede: “Ha già prenotato il biglietto per il 2028?”

C’è chi vocifera che si stia già valutando una prevendita speciale, stile concerto di Vasco Rossi: “Biglietti metrotranvia Seregno-Milano - Early Access Edition”. I primi dieci che li acquistano avranno diritto a una corsa gratuita entro il decennio successivo, condizioni permettendo.


Nel frattempo, lo spiazzo continua a evolversi con la proverbiale calma da cantiere infinito: un giorno si vedono due operai, il giorno dopo un cartello che spiega che "stiamo lavorando per voi", il giorno dopo ancora... piove.

Il tornello, invece, resiste. Simbolo silenzioso di un progresso che corre con passo da bradipo. Anzi no, da bradipo con l’influenza.


Nel dubbio, consigliamo a tutti di iniziare ad allenarsi: tre anni passano in fretta, e non vogliamo certo farci trovare impreparati quando finalmente ci verrà chiesto di avvicinare il biglietto al sensore.

Nel 2028, ovviamente. Se va bene.

domenica 20 aprile 2025

Il Parco del Meredo a rischio: una riflessione sulla tutela del territorio e il ruolo della cittadinanza

In rosso il percorso della tangenziale di Pedemontana. Tratteggiato il percorso dell'ipotizzato scavalco ferroviario.

Recentemente abbiamo ricevuto un commento (leggi qui) che solleva con forza e lucidità una questione che non possiamo più permetterci di ignorare: la progressiva riduzione del Parco del Meredo a Seregno a causa dei lavori legati alla tangenziale di Pedemontana e ai previsti interventi ferroviari rappresenta un pericolo concreto per uno dei polmoni verdi più importanti della zona.

Come giustamente viene sottolineato, non si tratta solo della perdita di “un po’ di verde”, ma della compromissione di un ecosistema prezioso in un’area già fortemente urbanizzata come Seregno. In un contesto dove l’inquinamento atmosferico, la cementificazione e la frammentazione del territorio avanzano senza tregua, i parchi urbani diventano infrastrutture vitali: migliorano la qualità dell’aria, assorbono CO₂, offrono rifugio alla biodiversità e rappresentano uno spazio insostituibile per il benessere psicofisico delle persone.

Sacrificare una parte del Parco del Meredo in nome dello sviluppo infrastrutturale impone una seria riflessione sulle nostre scelte e sulle priorità della pianificazione territoriale. È legittimo domandarsi se tutte le alternative siano state esplorate con la dovuta attenzione e se i benefici promessi da queste opere siano davvero superiori ai danni ambientali e sociali che provocheranno.

È essenziale che i cittadini siano messi nella condizione di partecipare attivamente ai processi decisionali. Non basta informare: serve coinvolgere, ascoltare, aprire canali di dialogo reale. Le misure di compensazione, laddove necessarie, devono essere concrete, efficaci e sviluppate in sinergia con chi quel territorio lo vive ogni giorno.

Come Brianza Centrale, il nostro ruolo è anche questo: vigilare, documentare e tenere accesa l’attenzione su ciò che accade intorno a noi. Lo abbiamo fatto in passato e continueremo a farlo. Ma crediamo anche che la difesa del territorio non possa essere delegata solo a qualche voce isolata: è la cittadinanza attiva, informata e consapevole a fare la differenza.

Sì, è importante mettere in rete le informazioni. Ma ancora più importante è costruire insieme una rete di persone che non resti a guardare. Il Parco del Meredo non è solo uno spazio verde: è parte della nostra identità collettiva. Proteggerlo significa proteggere la nostra qualità della vita e quella delle generazioni future.

Invitiamo tutti a non abbassare la guardia. A partecipare. A far sentire la propria voce.

Scheda / Il commento ricevuto

È profondamente preoccupante constatare come un'area verde preziosa come il parco del Meredo a Seregno rischi di essere irrimediabilmente ridotta a causa della Pedemontana e dei lavori ferroviari. Questo scenario solleva serie questioni sulla pianificazione territoriale e sulle priorità di sviluppo.

La progressiva erosione di spazi naturali in contesti urbani densamente popolati come la Brianza è un trend allarmante. I parchi non sono semplici "optional" verdi, ma infrastrutture vitali che contribuiscono alla qualità dell'aria, al benessere psicofisico dei cittadini, alla biodiversità e alla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici.

Sacrificare una parte significativa del parco del Meredo in nome di infrastrutture viabilistiche e ferroviarie, pur riconoscendone l'importanza, impone una riflessione critica. Ci si chiede se siano state valutate a fondo tutte le alternative possibili per minimizzare l'impatto su quest'area. È fondamentale che i benefici attesi da tali opere siano attentamente bilanciati con la perdita di un bene comune insostituibile.

La cittadinanza e le amministrazioni locali dovrebbero vigilare attentamente sulle modalità di realizzazione di questi progetti. È cruciale garantire la massima trasparenza e partecipazione nel processo decisionale, esplorando misure di compensazione efficaci per la porzione di parco che andrà perduta e per la comunità che ne usufruisce.

In definitiva, la riduzione del parco del Meredo rappresenta un potenziale impoverimento del tessuto ambientale e sociale di Seregno. Ci auguriamo che si possa ancora intervenire per limitare i danni e per ripensare un modello di sviluppo che ponga maggiore attenzione alla tutela del territorio e alla qualità della vita dei suoi abitanti.

Pedemontana: trasparenza a intermittenza. Le critiche dei gruppi ambientalisti alla gestione della bonifica

Riceviamo e pubblichiamo.
A cura di Sinistra e Ambiente, Meda.


Il 16/04/2025 è stata una giornata molto intensa per i gruppi ambientalisti e le liste civiche della tratta B2 di Pedemontana. In coordinamento, si stanno occupando della bonifica da diossina, del disboscamento di 2 ettari del Bosco delle Querce e delle compensazioni ambientali.

A partire dalle 17:30, nella sede di ARPA di Monza, si è riunito il Tavolo Permanente sui Lavori di Bonifica, con la presenza di ARPA, Pedelombarda Nuova, Autostrada Pedemontana Lombarda (APL), la D.G. Ambiente e Clima di Regione Lombardia, i sindaci di Cesano Maderno, Meda, Seveso e Bovisio Masciago, e una nutrita delegazione di Sinistra e Ambiente-Impulsi Meda, Legambiente Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano, Altra Bovisio, Comitato Ambiente Bovisio, Cittadini per Lentate.
Il nostro ruolo al Tavolo Permanente è svolto in completa autonomia e indipendenza dagli altri soggetti con il compito di chiedere e ricevere informazioni, aggiornamenti e di sottolineare elementi di criticità, restituendo il tutto alla cittadinanza attraverso comunicazioni e relazioni per mezzo di siti internet, social, articoli sulla stampa, incontri pubblici. Il nostro è un agire affinchè la comunità sia consapevole dell'andamento della Bonifica e sia a conoscenza delle nostre valutazioni. Per questo, rifuggiamo da annunci estemporanei, autoreferenziali e privi di contenuti  e preferiamo analizzare informazioni e documenti nella loro completezza per divulgazioni comprensibili ma dettagliate.

L'incontro del 16/04/2025 è stato caratterizzato dalle comunicazioni della soc. Autostrada Pedemontana Lombarda e di Pedelombarda Nuova con l'aggiornamento sull'andamento della bonifica e a seguire dall'intervento puntuale e dettagliato dei 7 gruppi che hanno espresso anche una loro valutazione sulle modalità informative del Tavolo.

AGGIORNAMENTO SUGLI INTERVENTI DI BONIFICA
APL ha comunicato un ritardo rispetto al cronoprogramma poichè una delle imprese che era stata coinvolta nelle operazione di bonifica ha ritenuto di rinunciare alla commessa e Pedelombarda Nuova s'è adoperata per la sostituzione con l'impresa terza classificata della gara, il gruppo Marazzato che ora è già operativo sui lotti assegnati.
Le attività di scavo ed asportazione del terreno contaminato sono iniziate e sono al 50% del lotto 3A di Cesano Maderno con asportazione di circa 3000 t e conferimento delle stesse in una discarica per rifiuti non pericolosi (Brixia Ambiente) e in due per inerti (Tecnoinerti e Eredi Compagnia Nazionale).Tutti questi impianti sono in provincia di Brescia.
Secondo Pedelombarda Nuova, i valori di diossina riscontrati nella Caratterizzazione in Banco sul lotto 3A, hanno permesso di classificare il 90% di terreno quale rifiuto per discariche di inerti  e il 10% per discariche per rifiuti non pericolosi.
Il Piano degli Smaltimenti è stato condiviso con gli enti interessati e sono previsti 6 viaggi giornalieri di trasporto del rifiuto.

Sul lotto 2 e 2A di Seveso sono concluse le analisi chimiche di Caratterizzazione in banco che saranno a breve disponibili ed è in approntamento il Piano per gli Smaltimenti.

Sul lotto 6 di Cesano sono stati ripetuti i campionamenti dall'azienda Marazzato e si è in attesa dei risultati analitici.

Primi campionamenti per la Caratterizzazione in Banco sul lotto 4 (presso Condominio esagonale Cesano) dove sono iniziati gli sfalci lato est della strada e sul lotto 5 (presso Motel dei Giovi a Cesano Maderno).

Per il lotto 1 a Meda, si stanno verificando le modalità di accesso alle varie aree sorgenti poichè le stesse si trovano intercluse negli svincoli della superstrada Milano-Meda.

STATO DEL MONITORAGGIO ATMOSFERICO
Tutti i campionatori "stazione ricettore" ubicate nei lotti verificano settimanalmente le diossine e le polveri PM10 e PM2.5 in corso d'opera.
Dove si stanno scavando i segmenti di area sorgente contaminata è attivo il contatore particellare di fronte scavo e non sono stati registrati superamenti.

EVIDENZA DELLE ATTIVITÀ

Stanno per essere realizzate delle planimetrie da esporre all'esterno del cantiere e sul sito di Pedemontana con individuazione delle celle su cui è stata effettuata la Caratterizzazione in Banco con i connessi valori di diossine rilevati nel topsoil e/o nell' intermedio e conseguente classificazione del rifiuto e luogo di destinazione.

TEMPISTICHE
Alcune verifiche in atto potrebbero incidere sui tempi della bonifica. C'è infatti un accertamento sul lotto 4 a Cesano Maderno per una interferenza con una rete SNAM e un tentativo di stralciare due superfici dalla bonifica con alcune modifiche al Progetto Esecutivo che consentirebbero di non interferirle.
La soc. APL ritiene di poter concludere la bonifica, comprensiva del collaudo, a settembre 2025.

NOTA A MARGINE
Fuori dal capitolo bonifica da diossina, s'è registrato qualche imbarazzo per la soc. Autostrada Pedemontana Lombarda quando l'amministrazione di Bovisio Masciago ha chiesto delucidazioni sull'area deposito terre di Bovisio Masciago, non interessata alla bonifica. Il sindaco e il responsabile tecnico,  presenti all'incontro, hanno infatti esplicitato di non aver ricevuto alcuna documentazione o avviso di avvio della predisposizione e dell'operatività del deposito.
Le terre temporaneamente lì portate sono pulite e saranno riutilizzate per attività infrastrutturali,  sistemazione del sottofondo dell'autostrada o riutilizzate come aggregato.
Il direttore generale di APL ha preso l'impegno di incontri con l'ufficio tecnico del Comune prima della movimentazione terre.

IL NOSTRO INTERVENTO
Durante l'incontro, i gruppi ambientalisti e le civiche hanno letto e successivamente inoltrato ai soggetti facenti parte del Tavolo un documento dettagliato e articolato in cui viene messa in evidenza l'insoddisfazione sia per risposte poco puntuali a quesiti contenuti in precedenti note sia per una trasparenza dichiarata ma poco praticata.
É stato evidenziata la mancanza di trasmissione ai gruppi delle documentazioni riguardanti il Piano degli Smaltimenti, dei dati riguardanti i valori delle analisi chimiche della Caratterizzazione in Banco nonchè la carenza di un'informazione più mirata per la cittadinanza prossima ai cantieri di bonifica.
Questi punti sono stati oggetto di ennesima richiesta formale di condivisione documentale e di intervento.
I gruppi hanno rimarcato che la partecipazione al Tavolo Permanente deve comportare un livello d'informazione orizzontale tale da consentire una effettiva possibilità di monitoraggio in tempo reale, senza dover attendere i tempi incerti di formali accesso agli atti.

 

 

Le informazioni e le nostre valutazioni sono state esplicitate anche durante l'incontro pubblico tenutosi nella serata del 16/04/2025 a Meda. 

 

Foto di gruppo incontro pubblico 16-4-2025
I rappresentanti di Ambientalisti e Civici all'incontro pubblico di Meda del 16/04/2025

sabato 19 aprile 2025

Verso il Parco Regionale del Seveso, del Villoresi e della Brianza Centrale: un primo passo importante in un percorso ancora lungo


Lo scorso 14 aprile, l’Assemblea dei Sindaci del Consorzio del Parco Grugnotorto Villoresi e Brianza Centrale (GruBrìa) ha approvato all’unanimità un Atto di Indirizzo che apre ufficialmente il percorso verso l’istituzione di un nuovo Parco Regionale. Un passaggio significativo, che punta a valorizzare il territorio compreso tra la Città Metropolitana di Milano e la Provincia di Monza e Brianza, e che potrebbe estendersi anche ad altri comuni limitrofi lungo il corridoio fluviale del Seveso.


L’Atto, che rientra nel quadro delle normative regionali, nazionali ed europee in materia ambientale, intende dare maggiore continuità e peso istituzionale a un'area di oltre 2.000 ettari già oggi riconosciuta come Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS). La proposta è ambiziosa, ma si colloca in un contesto maturo, dove esperienze di collaborazione tra enti locali e attenzione alla rigenerazione ecologica sono già presenti da tempo.

Il Presidente del Consorzio GruBrìa, Arturo Lanzani, ha sottolineato come l’unanimità dell’Assemblea sia un segnale incoraggiante e ha ribadito che il lavoro tecnico-amministrativo è già in corso. L’obiettivo è arrivare al riconoscimento formale da parte di Regione Lombardia di un Parco Regionale che rappresenti una tappa evolutiva e di consolidamento delle azioni di tutela e rigenerazione portate avanti in questi anni.


Un riconoscimento particolare va proprio ad Arturo Lanzani, che ha seguito da vicino l’intero processo: prima da assessore del Comune di Seregno, con la promozione del Parco Brianza Centrale, poi come figura centrale nella fusione con il Parco Grugnotorto Villoresi, e ora come presidente del consorzio GruBrìa, con la proposta di un Parco Regionale che guarda al futuro dell’intera area.

Anche il Laboratorio Parco Valle del Seveso ha accolto con favore la decisione dei Sindaci del Consorzio, evidenziando come l’atto rappresenti l’inizio concreto di un percorso atteso da tempo. Nel loro intervento pubblicato sui social, si legge: «Con l’unanimità dei Sindaci GruBrìa parte il percorso per il Parco Fluviale della valle Seveso».

Il Laboratorio riconosce l’importanza del traguardo ma sottolinea anche che le sfide non mancheranno. Sarà infatti necessario lavorare su più fronti: tecnico, amministrativo e comunicativo. Il coinvolgimento attivo delle comunità locali sarà uno degli elementi chiave per dare continuità e solidità al progetto.


Il blog Brianza Centrale segue e documenta da anni le vicende legate alla tutela del verde e alla pianificazione sovracomunale. Fin dalla sua nascita, nel 2009, ha sostenuto con convinzione l’idea di un grande parco regionale per la Brianza Centrale, capace di connettere le aree verdi esistenti e di promuovere una visione ecologica del territorio.

La recente approvazione dell’Atto di Indirizzo da parte del Consorzio GruBrìa rappresenta senz’altro un passaggio importante, che Brianza Centrale accoglie con soddisfazione e spirito costruttivo. Il cammino è ancora lungo e richiederà il coinvolgimento di molti attori, ma i presupposti per lavorare in modo condiviso ci sono.

Con pragmatismo e attenzione, continueremo a seguire l’evoluzione di questo processo, nella convinzione che un Parco Regionale possa rappresentare un’opportunità concreta per tutelare il paesaggio, la biodiversità e la qualità della vita in una delle aree più complesse e dinamiche della Lombardia.

venerdì 18 aprile 2025

25 Aprile a Erba (CO): quando ricordare diventa un atto di Resistenza


Il prossimo 25 aprile, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione dell’Italia dal fascismo, la città di Erba si prepara ad accogliere un evento speciale pensato per ricordare, riflettere e rinnovare l’impegno verso i valori della Resistenza.

L’iniziativa, intitolata “Memoria Precaria - Per non dimenticare!”, si terrà venerdì 25 aprile 2025 a partire dalle ore 15:00, nella piazza Mercato di Erba, ed è promossa da un gruppo eterogeneo di associazioni locali unite dalla volontà di tenere viva la memoria storica attraverso linguaggi contemporanei.

Il pomeriggio sarà animato da musica, spettacoli, dibattiti e momenti di confronto, con l’intento di creare uno spazio collettivo in cui celebrare la Liberazione non solo come ricorrenza storica, ma anche come occasione per interrogarsi sul significato della resistenza oggi: dalle nuove forme di impegno civile, alla difesa dei diritti, passando per la costruzione di comunità inclusive e solidali.

L’evento è organizzato con il contributo e la partecipazione di numerose realtà del territorio, tra cui: Mani Tese Bulciago, Nisshash - Respiro, Trapeiros di Emmaus Erba, Associazione Giovanile Tricheco, Circolo ambiente “Ilaria Alpi”, Testa di Rapa e Lo Snodo.

La partecipazione è libera, e l’invito è rivolto a tutta la cittadinanza: giovani, famiglie, studenti e chiunque voglia condividere un momento di memoria collettiva e di riflessione sul presente.

Perché, oggi più che mai, ricordare è un atto di Resistenza.

Un parco regionale “largo-largo” per affrontare le sfide ambientali della Brianza


Nel delicato processo di definizione del perimetro del futuro Parco Fluviale della Valle del Seveso, la voce di Arturo Calaminici, presidente dell’Associazione Amici del Parco Nord, emerge con chiarezza. Il suo intervento, pubblicato nella newsletter del Laboratorio Parco dellal Valle del Seveso di aprile, è un invito a non perdere l’occasione di pensare in grande. A disegnare confini che siano linee di visione, e non solo di delimitazione.

Il dibattito sul nascente parco ha conosciuto una svolta in occasione del Festival dell’Associazione, tenutosi lo scorso 6 aprile, quando, tra i rappresentanti istituzionali presenti, la dottoressa Federica Gorini del CdA del Parco del GruBrìa ha indicato come realistica l’ipotesi di arrivare entro un anno alla formale istituzione del nuovo ente.

Tre le condizioni che renderebbero questo obiettivo raggiungibile:

  • la volontà del Parco del GruBrìa di passare da PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) a Parco Regionale;
  • l’assenso del Parco regionale delle Querce a confluire nel nuovo soggetto;
  • una prima apertura della Regione Lombardia a superare la legge che finora impediva l’istituzione di nuovi parchi regionali.

Un’opportunità concreta, dunque. Ma per Calaminici non basta. Il suo monito è chiaro: attenzione a non ridurre tutto a un’operazione “pratico-inerte”, ovvero a un intervento tecnicamente impeccabile ma povero di visione.

“Se la silhouette del Parco che vogliamo è attillata e stretta, il fiume resta fuori. Se i collegamenti del parco col fiume non ci sono, allora parliamo di un altro parco”, scrive Calaminici.

Il rischio, secondo il presidente degli Amici del Parco Nord, è che ci si limiti a una riorganizzazione dei perimetri esistenti, escludendo dalla progettualità il fiume Seveso, i suoi corridoi ecologici, i legami con le città, e con essi le grandi questioni ambientali del nostro tempo: dissesto idrogeologico, cambiamento climatico, qualità dell’aria.


Serve invece un salto di scala, una spinta politica e culturale che renda il futuro Parco Fluviale un vero strumento di trasformazione del territorio metropolitano.

“Il Parco che vogliamo deve essere largo-largo, e comprendere tutto il territorio di cui aver cura, da rinaturalizzare e rendere permeabile.”

Il messaggio è chiaro: la regionalizzazione del GruBrìa e la fusione con il Parco delle Querce rappresentano un primo passo fondamentale, ma non sufficiente. Il tracciato del nuovo parco dovrà contenere non solo un territorio, ma una prospettiva, un impegno costante verso un ambiente più sano, connesso, resiliente.

Calaminici chiude il suo intervento con un invito che è anche una chiamata collettiva all’azione: tracciare confini che parlino di futuro. E farlo con coraggio, passo dopo passo, tenendo viva l’ambizione.

 

Questione di perimetro

di Arturo Calaminici
Tratto dalla Newsletter di aprile del Laboratorio Parco Fluviale del Seveso


Disegnare i confini del nascendo Parco Fluviale della Valle del Seveso è un’operazione delicata e decisiva; in essa, nella delimitazione del territorio, sono compresi sia le potenzialità che i rischi che vuole assumere il grande progetto del Parco.
Dall’incontro e dibattito tra i diversi soggetti istituzionali (Comuni, Regione, Parchi) presenti al Festival dell’Associazione Amici Parco Nord di domenica 6 aprile, è venuta, sul tema del profilo del Parco, della definizione del suo territorio possibile, una forte accelerazione. La dottoressa Federica Gorini, del Cda (Consiglio di amministrazione) del Parco del Grubria, infatti, ha vivacemente sostenuto che ora ci sono le speciali condizioni per arrivare entro un anno alla determinazione del territorio del Parco e quindi alla istituzione dello stesso. Una bella sfida! Per noi del Laboratorio un eccitante traguardo.
Quali sono queste speciali condizioni? Sono tre: la disponibilità, anzi il desiderio del Grubria di far parte del nuovo Parco Fluviale, passando così dallo status di Plis (parco locale) a quello di parco regionale, acquisendo quindi maggiore tutela e si spera maggiori mezzi; l’assenso del Parco regionale delle Querce di confluire nel nuovo grande parco, e con ciò, superando l’ostacolo posto dalla Regione, addirittura con una legge, che stabilisce l’impossibilità di istituire nuovi e ulteriori parchi regionali; e, infine o innanzitutto, la preliminare apertura della Regione a uno scenario di questo genere.
Come si configura una operazione siffatta? Certamente come un passaggio necessario e utile, ma in sé insufficiente e perfino rischioso. Se noi pensiamo che il Parco della Valle del Seveso debba limitarsi a una sostanziale sistemazione dell’esistente, disegnando un perimetro che solo bordeggi i summenzionati parchi del Grubria e delle Querce, allora si compirebbe, per fare il verso a una famosa locuzione sartriana, una operazione pratico-inerte, un intervento prevalentemente tecnico-burocratico. E dove ne andrebbe della nostra responsabilità, di tenere in ordine la “nostra casa”, dei nostri sogni e delle nostre ambizioni? Dove ne andrebbe delle ultime possibilità di sistemare il territorio più densamente urbanizzato d’Italia? Cosa ne sarebbe dei tre problemi che abbiamo sollevato, anche nel documento sul Nostro Punto di Vista: mettere riparo ai disastri idrogeologici, prevenire i mutamenti climatici, affrontare il risanamento ambientale delle città?
Se la silhouette del Parco che vogliamo è attillata e stretta, il fiume resta fuori; se i collegamenti del parco col fiume non ci sono, allora parliamo di un altro parco; se mancano le infrastrutture verdi di collegamento con le città, allora addio alla prevenzione delle isole di calore e al risanamento dell’aria delle aree urbane.
Il Parco che vogliamo deve essere invece largo-largo, e comprendere tutto il territorio di cui aver cura, da rinaturalizzare e rendere permeabile.  E quindi, per come noi la vediamo, battiamoci per questa operazione di regionalizzazione del Grubria e di fusione col parco delle Querce, e facciamola prima possibile, entro un anno speriamo. Ma sia il primo passo di un cammino che deve andare oltre. Il disegno del perimetro deve contenere questo passaggio, che in sé è una cosa magnifica, ma deve nel suo stesso segno grafico contenere l’ambizione e la necessità di una visione di lungo periodo, di un cammino da compiere con costanza, step by step.

giovedì 17 aprile 2025

Pedemontana: ecco dove consultare i dati dei monitoraggi ambientali


Segnaliamo che sul sito ufficiale di Autostrada Pedemontana Lombarda sono disponibili i collegamenti per consultare gli aggiornamenti relativi alle indagini e ai monitoraggi ambientali attualmente in corso.

📌 Portale SIT – Sistema Informativo Territoriale:
🔗 https://www.sit.pedemontana.com/
Contiene mappe, dati georeferenziati e informazioni tecniche relative al tracciato e alle aree interessate dai lavori.

📌 Sezione Monitoraggi Ambientali – Relazioni validate:
🔗 https://pedemontana.com/it/monitoraggi/relazioni-validate
Qui è possibile consultare le relazioni tecniche validate riguardanti i monitoraggi ambientali condotti nelle varie fasi del progetto.

Un cammino di passione per la Brianza: a piedi contro Pedemontana e per l’amore della nostra terra


Nei giorni di Pasqua, dal 19 al 21 aprile 2025, Fridays For Future Monza, insieme a tante realtà del territorio, ha organizzato un cammino di passione per la Brianza. Un’iniziativa che è molto più di una semplice marcia: è un gesto di amore, di rabbia, di consapevolezza. Un cammino lento, a piedi, da Seveso ad Arcore, per attraversare i luoghi colpiti, feriti e minacciati da un progetto che fa acqua da tutte le parti: la famigerata autostrada Pedemontana.

La Brianza - questa nostra terra agrodolce, ingabbiata tra le reti arancioni dei cantieri e aggredita dalle ruspe - sta pagando il prezzo di un’idea di sviluppo vecchia, dannosa e totalmente fuori dal tempo. Un’autostrada che consuma suolo, taglia in due comunità, distrugge paesaggi e biodiversità per favorire ancora una volta il traffico automobilistico, in barba all’emergenza climatica e alla vivibilità dei territori.

“Vogliamo una rete di trasporti pubblici e vie ciclopedonali che rendano sconveniente usare l’auto” - scrivono gli organizzatori. “Così dovrebbero essere usati i soldi pubblici”. Il messaggio è chiaro: non servono nuove strade, serve un nuovo modo di vivere e attraversare i territori. Serve restituire spazio alle persone, non alle macchine.

Il cammino si snoda da Seveso ad Arcore, toccando tappe emblematiche della Brianza che resiste:

19 aprile (Venerdì Santo):

  • Ore 10.00 - Ritrovo al Bosco delle Querce di Seveso (via Re di Puglia): si parte!
  • Ore 16.00 - A Desio (via Bassi), tour delle aree compromesse dai cantieri tra San Giorgio e Lissone Santa Margherita.

20 aprile (Pasqua):

  • Ore 10.00 - Ripartenza da Desio, via Bassi.
  • Ore 16.00 - Tappa a Biassono, sulla ciclabile Monza-Erba all’altezza della Cascina Biraghi-Marianna, con visita alla Madonna del Lamber, simbolo minacciato dalla Pedemontana.
  • Ore 19.00 - Convivio a Lesmo, sulla ciclabile Monza-Erba, nei pressi del Ponte di Gerno.

21 aprile (Pasquetta):

  • Ore 10.00 - Ripartenza dal Ponte di Cerno a Lesmo.
  • Ore 12.00 - Arrivo ad Arcore, località Bernate, per un pic-nic di Pasquetta sui Colli Briantei, simbolo di ciò che vogliamo difendere.

Segui il cammino! 👉 Telegram: https://t.me/infonopedemontana
👉 E su tutti gli altri social!

🐾 E anche letteralmente, questa volta, se ti va: unisciti al cammino!
Per amore della Brianza. Per dire NO a una strada che non vogliamo. Per costruire, passo dopo passo, un futuro diverso. 🐾

Pedemontana, la sfida degli ambientalisti: “Raddoppiare le compensazioni ambientali”


Le associazioni ambientaliste e i gruppi civici attivi lungo le tratte B2 e C dell'Autostrada Pedemontana Lombarda hanno lanciato un appello ai consiglieri regionali e alla Regione Lombardia: servono più risorse per le compensazioni ambientali e per affrontare i danni causati dalla costruzione dell’opera.

Secondo i promotori l’attuale stanziamento di 30,5 milioni di euro per le compensazioni ambientali è largamente insufficiente. La richiesta è chiara: raddoppiare la quota, portandola almeno a 60 milioni di euro, attraverso la creazione di un fondo regionale specifico. Al tempo stesso, le associazioni chiedono che i fondi per la compensazione forestale restino interamente nei territori interessati dai disboscamenti, per interventi ambientali di ampio respiro, anche sovracomunali.


"Il danno subito dal territorio è già oggi gravissimo e, in molti casi, irreversibile"
, affermano i promotori. La realizzazione delle tratte B2 e C della Pedemontana, spiegano, sta comportando una pesante devastazione delle aree boscate e libere a Nord di Milano, un territorio che - a differenza del Sud della metropoli - non può contare su un sistema di parchi connessi tra loro. Per questo le compensazioni ambientali assumono un’importanza strategica per la ricucitura ecologica dell’area.

Il documento sottolinea inoltre come gli extracosti stimati per completare le due tratte rendano necessaria una rivalutazione anche degli importi previsti per le compensazioni. Non solo: molte amministrazioni locali hanno già denunciato l’insufficienza dei fondi per coprire gli espropri dei terreni destinati agli interventi compensativi previsti dai Masterplan.

Un altro punto centrale della proposta riguarda la destinazione delle somme derivanti dalla monetizzazione delle trasformazioni boschive. La normativa regionale (art. 43 della legge regionale 31/2008) prevede che solo il 20% di tali fondi venga utilizzato nei territori oggetto di trasformazione. Le associazioni chiedono invece che il 100% delle risorse resti nei Comuni colpiti, in virtù dell’eccezionalità e gravità del danno ambientale subito.

La proposta verrà avanzata formalmente attraverso una mozione da presentare in Consiglio Regionale. I promotori si rivolgono in primo luogo alle forze politiche già sensibili al tema - come AVS e PD - ma dichiarano la volontà di coinvolgere anche altri interlocutori.

Tra i soggetti firmatari si contano molti gruppi attivi nei territori interessati: Alternativa Verde Desio, Altra Bovisio Masciago, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Cittadini per Lentate, Gruppo Acquisti Solidali GAS Vitale Arcore, Impulsi Sostenibilità e Solidarietà Meda, ImmaginArcore, Legambiente circolo Gaia Usmate e Velate, Legambiente Seveso circolo Laura Conti, Lista Civica Altra Bovisio Masciago, Comitato No Pedemontana Arcore, Camparada, Lesmo, Usmate, Passione Civica per Cesano Maderno, Sinistra e Ambiente Meda, Seveso Futura, Un Parco per Bernareggio.

mercoledì 16 aprile 2025

Flash mob “NO Pedemontana” a Lissone: la giunta evita il confronto e scappa


Nella serata di ieri, durante la seduta del Consiglio comunale di Lissone, un gruppo numeroso di cittadini ha dato vita a un flash mob silenzioso ma carico di significato. Seduti tra il pubblico, i manifestanti hanno sollevato cartelli identici con la scritta: "NO PEDEMONTANA. NESSUNA COMPENSAZIONE VALE QUESTO DISASTRO!". Un gesto pacifico e composto che ha però avuto un impatto immediato sullo svolgimento della seduta.


Di fronte alla protesta silenziosa, il presidente del Consiglio comunale ha deciso di sospendere temporaneamente i lavori. Contestualmente, la sindaca e la giunta comunale hanno lasciato l’aula. Dopo pochi minuti, il gruppo di cittadini ha abbandonato spontaneamente la sala consiliare, consentendo la ripresa dell’attività amministrativa.


L’iniziativa è stata promossa dal Comitato per la difesa del territorio – NO Pedemontana di Lissone, che ha poi diffuso un comunicato stampa in cui ribadisce la propria contrarietà al progetto autostradale e, in particolare, alla logica delle cosiddette “compensazioni ambientali” previste per mitigarne l’impatto.


Luigi De Vincentis
, portavoce del Comitato, ha espresso rammarico per la reazione dell’amministrazione: «La sindaca e la giunta, invece di ascoltare i propri cittadini, hanno preferito voltare le spalle e uscire dall’aula», ha dichiarato.

Nel comunicato, il Comitato critica aspramente la sproporzione tra il valore complessivo del progetto – circa 5 miliardi di euro – e le compensazioni destinate a Lissone, pari a circa 1,4 milioni. Un divario definito inaccettabile: «Ai signori del cemento una valanga di denaro, ai cittadini le briciole».


Particolarmente dura la denuncia sul destino del Parco dei Pompieri, danneggiato gravemente da un nubifragio nel 2023 che causò la morte di una cittadina. Il Comitato contesta il fatto che, a due anni di distanza, si preveda di sistemare il parco proprio con fondi legati alle compensazioni di Pedemontana: «Un cortocircuito quasi da ridere, se non si trattasse delle nostre vite».

Nel mirino anche Regione Lombardia, il presidente Attilio Fontana, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, e tutti gli amministratori locali che - secondo il Comitato - hanno appoggiato o ignorato il progetto per ragioni politiche. Non è mancata una critica diretta alla sindaca di Lissone, esponente della Lega, accusata di «scaricare le responsabilità» sull’ente regionale, dimenticando che la sua stessa forza politica governa proprio in Regione.


In chiusura, il Comitato ha lanciato un appello affinché gli scavi vengano bloccati e i fondi pubblici destinati a opere utili per i cittadini: «I 5 miliardi di Pedemontana sono soldi nostri. Destiniamoli al bene comune, non ai profitti dei soliti noti».

Un messaggio forte, che si unisce alle iniziative già avviate in altri territori, come nel vicino Vimercatese, dove 11 sindaci di diverse appartenenze politiche si stanno preparando a una battaglia legale per fermare l’opera.

Il comunicato stampa del Comitato per la difesa del territorio - NO Pedemontana di Lissone


Oggi siamo qui per dire che lo scempio di pedemontana non si può compensare.
Samo qui per dire che le "compensazioni" odorano fortemente di fregatura. È il vocabolario della lingua italiana a spiegarcelo.  Il verbo "compensare" viene così definito: "controbilanciare ristabilendo un rapporto di equilibrio o di parità, equilibrare".

Se questo è il significato del verbo "compensare", la domanda sorge spontanea: i progetti di compensazione previsti da Regione Lombardia ristabiliscono un "equilibrio" e una "parità" rispetto al danno dato ai nostri territori? La risposta è ovviamente NO. Ad esempio a Lissone le compensazioni valgono 1 milione e 400 mila euro, complessivamente pedemontana vale quasi 5 miliardi. In breve: ai signori del cemento una valanga di denaro, ai cittadini le briciole.

A Lissone poi il tema compensazioni rischia di assumere tratti grotteschi. Con le briciole delle compensazioni si vuole sistemare il parco dei Pompieri. Ricordiamo cosa è successo ? Nel luglio 2023 un nubifragio ha distrutto il parco e ucciso una nostra concittadina, la prima tragica manifestazione del cambiamento climatico in Brianza. Ora cosa si fa? Con due anni di ritardo lo si sistema con le briciole di Pedemontana, che, asfaltando  milioni di  metri quadrati di suolo, aggraverà pesantemente la crisi climatica in atto. Un cortocircuito quasi da ridere se non si trattasse delle nostre vite.

Siamo qui anche per chiamare per nome i responsabili di tutto questo: Regione Lombardia, Fontana e il Ministro delle infrastrutture Salvini, e a cascata tutti quegli amministratori locali che hanno difeso l'opera per disciplina di partito o, peggio, hanno taciuto lavandosene le mani. Tra questi amministratori complici la  Sindaca di Lissone, Sindaca della Lega, dichiara ai giornali "che non si tratta di un opera comunale ma regionale", come se in Regione non fosse il suo stesso partito a volere fortemente quest'opera. Sono sempre gli stessi, che un giorno decidono di devastate il nostro territorio, il giorno dopo si fanno belli con la fregatura delle compensazioni.  
Intanto a pochi km di distanza, nel Vimercatese 11 sindaci (di ogni orientamento  politico) si apprestano a una battaglia legale per fermare pedemontana, dando a tutti una lezione su come interpretare il ruolo di Sindaco.

Chiediamo che gli scavi vengano bloccati, e soprattutto chiediamo che si inverta la rotta su come spendere i nostri soldi. I 5 miliardi di pedemontana sono soldi pubblici, quindi nostri. Destiniamoli ai bisogni dei cittadini, non ai profitti dei soliti noti

lunedì 14 aprile 2025

Seregno. "Anche il mio destino": una serata per ricordare il coraggio e la memoria


Giovedì 24 aprile 2025, alle ore 21.00, l’Auditorium di Piazza Risorgimento a Seregno ospiterà la proiezione gratuita del film "Anche il mio destino", un’iniziativa aperta a tutti e senza necessità di prenotazione.

Il film racconta la toccante storia vera di Angela Mariani e Luigi Tagliabue, una coppia di Desio che, durante la Seconda Guerra Mondiale, mise a rischio la propria vita per salvare la famiglia ebrea Recanati dalla furia delle persecuzioni nazifasciste. Un gesto di straordinario coraggio e umanità che oggi rivive grazie a un progetto ideato e realizzato da studenti del Liceo Parini di Seregno e del Liceo Scientifico Enriques di Lissone, con la regia di Filippo Grilli e la produzione di GPG Film.

Attraverso un intreccio di interviste, testimonianze dirette, immagini d’epoca e inserti di fiction, il film non solo ricostruisce una vicenda poco conosciuta ma esprime un messaggio potente e attuale sull’importanza della memoria storica. In un tempo in cui le testimonianze dirette si fanno sempre più rare, "Anche il mio destino" diventa strumento di riflessione e di sensibilizzazione, soprattutto per i più giovani, sulla tragedia della Shoah e sui valori di solidarietà e giustizia.

Alla serata saranno presenti il regista Filippo Grilli, il dirigente scolastico del Liceo Parini Gianni Trezzi, la testimone Agostina Tagliabue e Olga Saltiel, figlia di Flora, deportata ad Auschwitz. Un’occasione preziosa per ascoltare le voci di chi ha vissuto o ereditato sulla propria pelle il peso della storia.

Un invito aperto alla cittadinanza per non dimenticare, per ricordare insieme, e per comprendere quanto anche il nostro destino possa intrecciarsi con la memoria collettiva.

🎞 Guarda il trailer qui: Anche il mio destino – Trailer

 

Scheda / Luigi Tagliabue Luigi e Angela Mariani


Nel 1943, Luigi Tagliabue (ex docente della scuola Gavazzi) e la moglie Angela Mariani, incontrarono all'ospedale di S. Giorgio (Desio) Esther Maissa, la figlia Enrichetta Maissa e il marito Abramo Recanati con i quali strinsero un forte legame di amicizia. In seguito ospitarono nella loro casa di Desio, sino al termine della guerra, i membri della famiglia Maissa-Recanati salvandoli dall'arresto e dalla deportazione.

Nel 1989, per il loro atto di coraggio, i coniugi Tagliabue ottennero il riconoscimento, da parte dello Stato di israele, di Giusti tra le Nazioni.

Notizie biografiche tratte da: Il dovere di fare memoria
 

Facciamo strada alle donne. Anche a Seregno. Anche altrove

Le donne che hanno fatto strada a Seregno. Da sinistra, partendo dall'alto: Anna Frank, Anna Kuliscioff, Emma Gramatica, Eleonora Duse. Al centro: Grazia Deledda, Ada Negri, Maria Montessori, Maria Gaetana Agnesi. Sotto: Oriana Fallaci, Marie Curie. Fonte immagini: Wikipedia.

Il 24 marzo 2024 avevamo acceso i riflettori su un dato che parla chiaro: solo il 2% delle vie, piazze e spazi pubblici di Seregno è intitolato a figure femminili. Il 58% è dedicato a uomini. E il restante? Nomi generici e topografia neutra.

Delle 564 intitolazioni, solo 10 sono le vie dedicate a donne che si sono distinte in campo letterario, scientifico, artistico o politico. Poche, pochissime. Eppure, la storia - anche quella al femminile - non manca.

La Repubblica, 14 aprile 2025

Concita De Gregorio
, in un recente articolo su la Repubblica, ci invita a giocare: “A quale donna vorreste che fosse intitolata una strada?” Un gioco che è anche un esercizio di memoria e di cittadinanza.

Noi rilanciamo: facciamolo davvero. Scriviamo al nostro Comune. Chiediamo più vie intitolate a donne.

Donne eccellenti, certo. Ma anche donne della nostra terra. Perché non immaginare una via Rosa Cappelletti, pioniera dell’educazione e dell’impegno civile? O una via Luigia Pozzoli Formenti, memoria resistente di Seregno?

Come dice De Gregorio, “se togli le donne dai nomi delle strade, le togli dalla scena pubblica.” E noi non possiamo più permettercelo. Una città che rappresenta solo una parte della sua storia è una città incompleta. Ed è ora di completarla.

Facciamoci sentire:
Mandateci i nomi di donne - famose o sconosciute, nazionali o locali - che meritano un posto nella nostra geografia urbana.
Li raccoglieremo e li porteremo all’amministrazione comunale come proposta collettiva.
Facciamo rete: coinvolgiamo le scuole, le biblioteche, le associazioni.
Costruiamo insieme una nuova geografia. Una che non escluda, non dimentichi, non distorca.

Scrivi la tua proposta scrivendo a brianza.centrale@libero.it

Due incontri pubblici per fare il punto sulla Pedemontana: a Meda e Usmate Velate il 16 aprile

Lavori per realizzare l'autostrada ad Arcore

Mercoledì 16 aprile si terranno due importanti iniziative promosse da associazioni e realtà civiche del territorio per informare i cittadini sullo stato dei lavori dell’autostrada Pedemontana e sui suoi impatti ambientali.

A Meda, focus sulla tratta B2 e il Bosco delle Querce


Il primo appuntamento è previsto a Meda, alle ore 21:00, presso la Sala Civica Radio in vicolo Comunale. L’incontro pubblico si concentrerà in particolare sulla tratta B2 della Pedemontana e affronterà temi cruciali come la bonifica da diossina, lo sbancamento di 2 ettari del Bosco delle Querce, e le compensazioni ambientali previste.

L’iniziativa è promossa da Sinistra e Ambiente - Impulsi Meda, Circolo Legambiente “Laura Conti” Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano, Lista civica “Altra Bovisio Masciago”, Comitato Ambiente Bovisio Masciago e Cittadini per Lentate. Nel pomeriggio dello stesso giorno, le associazioni partecipanti saranno coinvolte in un incontro con Pedemontana e gli enti competenti nell’ambito del Tavolo permanente sulla bonifica, motivo per cui si prevede che le informazioni condivise in serata saranno aggiornate e rilevanti.

A Usmate Velate, attenzione agli impatti della tratta C


Sempre mercoledì 16 aprile, ma alle 20:30, si terrà un secondo incontro a Usmate Velate, presso l’Oratorio Don Bosco, in via della Brina a Velate. L’iniziativa, organizzata dal Circolo Legambiente locale in collaborazione con il Comune di Usmate Velate, sarà un’assemblea pubblica focalizzata principalmente sulla tratta C dell’autostrada.

Durante la serata verrà illustrato l’impatto dell’opera sul territorio, con l’obiettivo di coinvolgere attivamente la cittadinanza e promuovere una maggiore consapevolezza sui temi ambientali legati alla realizzazione della Pedemontana.