domenica 31 gennaio 2016

Partono i lavori della linea metrotranviaria Milano-Seregno. Il deposito-officina sarà realizzato nel Parco Brianza Centrale

Plis Brianza Centrale - L'area destinata al deposito della Metrotramvia a Seregno
Mercoledì 28 gennaio 2016 si è riunito  il tavolo di lavoro in merito alla linea metrotranviaria Milano-Seregno presieduto da Arianna Censi, consigliera delegata alla Mobilità e Viabilità della Città metropolitana di Milano, con i rappresentanti istituzionali dei Comuni di Milano, Bresso, Cormano, Cusano Milanino, Desio, Nova Milanese, Paderno Dugnano, la Provincia di Monza e Brianza e il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per la Lombardia e l'Emilia Romagna.

Durante l’incontro la Città metropolitana di Milano, i Comuni e gli altri soggetti coinvolti hanno valutato le nuove e meno vincolanti condizioni del Patto di Stabilità, e, in relazione anche alle rassicurazioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, hanno deciso di dare inizio ai lavori della metrotranvia.

Da questo blog avevamo già, a suo tempo, espresso grosse critiche al progetto in quanto prevede la realizzazione di un deposito-officina fra i Comuni di Desio e Seregno, all'interno del Parco Brianza Centrale, e il prolungamento di via Platone.

Metrotramvia - Pianta del deposito-officina previsto in viale Europa, a cavallo del confine tra i comuni di Desio (sud) e Seregno (nord)
L'intervento in questione si presenta decisamente invasivo e va ad intaccare - in una delle aree più urbanizzate della Brianza - un prezioso collegamento, attraverso le aree verdi di Desio, del Plis seregnese con il Plis del Grugnotorto-Villoresi.

Metrotramvia - In verde la zona del Plis Brianza Centrale, contornata in rosso l'area interessata dall'intervento a Seregno
In rosso la zona dove è stato previsto il deposito-officina della Metrotramvia
Leggi anche:
- Il percorso della metrotramvia a Seregno


Grazie Nik! A noi il compito di proseguire il tuo impegno


di Aldo Guastafierro ed Elisabetta Patelli, portavoce regionali dei Verdi

In una giornata uggiosa di fine gennaio apprendiamo una brutta notizia.

Nik Albanese, uno di noi è venuto a mancare. A lui va il ricordo affettuoso dell’intera famiglia dei Verdi della Lombardia e non solo. Alla sua famiglia vanno le più sentite condoglianze.

Nik è stato per i Verdi un punto di riferimento, la sua passione, la sua dedizione per la salvaguardia dell’ambiente è un esempio che rimarrà per tutti noi, un regalo prezioso che Nik ci ha lasciato.

Nik ha vissuto la sua esperienza di militante stando come si dice sempre sul pezzo.

Negli ultimi mesi ci siamo sentiti con assiduità, con lui stavamo pensando di organizzare iniziative pubbliche e promuovere mozioni politiche sulla sua ultima battaglia, quella legata alla crisi delle aziende che producono impianti fotovoltaici del territorio di Monza-Brianza.

Ricordiamo il suo impegno con l’intervista pubblicata sulla rivista “VORREI”, articolo in cui Nik illustra la sua petizione alla commissione europea. Lucido esempio di quello che è stato il suo impegno in primis di  cittadino e poi di politico. Bella, competente e delicata  la sua illustrazione della petizione. Delicatezza e sensibilità da cui si evince il carattere mite e di uomo costruttore di pace quale Nik è.

http://www.vorrei.org/ambiente/871-nick-albanese-dall-europa-un-aiuto-per-la-green-economy-in-brianza.html

Grazie Nik! A noi il compito di proseguire il tuo impegno.

Il messaggio della famiglia:

La famiglia da tristemente l’annuncio della scomparsa di Roberto Albanese detto Nik. E’ venuto a mancare serenamente durante la notte nella casa di famiglia. I funerali saranno Lunedì 1 Febbraio ore 15.00 alla chiesa Cristo Re di Sovico (Piazza Arturo Riva, 2) preceduti alle ore 14:30 dal Rosario. Domenica vi sarà una preghiera a casa (via Calabria 7, Monza) alle ore 17:00. Diffondete a chi lo conosceva. Grazie.

martedì 26 gennaio 2016

Il giorno della memoria nei ricordi di un brianzolo deportato politico nei Lager nazisti

dal racconto di
ROBERTO CAMERANI **
nato a Triuggio (MI) il 9 aprile 1925
deportato politico nei Lager nazisti

Sono nato a Triuggio in Brianza.
Dolce Brianza, tutta colline e boschi, oggi aggredita da colate di cemento.
Allora era mite e silenziosa, mio padre faceva il capostazione, e fu nella piccola stazioncina di Triuggio che mia madre mi partorì. Era un angolo appartato del paese e, per giungervi, bisognava percorrere un bel viale di tigli con a lato una scarpata che, per prati e balze in successione, scendeva a formare la Valle del Lambro. Qui, sul fiume, alcuni cotonifici e serifici operavano allora senza produrre tutto il danno ambientale del quale siamo oggi malinconici testimoni,
mentre dalla sommità delle colline splendide ville dominavano il lavoro delle campagne.
I contadini, all'epoca, costituivano la maggior parte della popolazione: uomini e donne, ed anche i bambini, erano impegnati in un lavoro faticoso e di scarso reddito. La terra, in quella zona, non era generosa. L'acqua deve venire dal cielo, e spessissimo, alla vigilia dei raccolti, la tempesta abbatte ogni cosa ed annulla la fatica e il sudore dei contadini. (...)

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sabato 23 gennaio 2016

Operazione Salvataggio Rospi 2016: riunione di coordinamento a Montorfano

L'associazione "L'Ontano" di Montorfano invita i volontari e le persone che vogliono partecipare alla campagna di salvataggio rospi 2016 ad intervenire alla prima riunione di coordinamento che si terrà lunedì 1 febbraio 2016 alle ore 20,30 presso la Pro Loco di Montorfano in via Barbavara.

Oltre ai volontari che hanno parteciapato alle edizioni passate sarà presente l'erpetologo Raoul Manenti.

mercoledì 13 gennaio 2016

Lambro settentrionale: La distruzione fisica della Roggia Peschiera


Lambro settentrionale: La distruzione fisica della Roggia Peschiera
Quando l’intervento idraulico presenta manifesta incompatibilità ambientale

Testo e foto di © Luciano Erba
https://lucianoerba.wordpress.com/

Disalveo, raddrizzamento o geometrizzazione d’asta, asporto di materiale autoctono e cementificazione del fondo, pericolosità (per piante, uomini e animali) indotta dall’argine artificiale perpendicolare all’alveo, impraticabilità spondale, assetto di canalizzazione, devegetazione, distruzione di elementi di ritenzione trofica, appiattimento morfodinamico, distruzione completa della fascia ecotonale, distruzione del benthos, impraticabilità ittica, regresso della biodiversità complessiva, alterazione del transito idrologico, aleatorietà idraulica, riduzione dei tempi di corrivazione, con conseguente necessità di altre opere di stempero (tipo casse d’espansione vallive, quindi altri disalvei, artificializzazioni ecc…) cancellazione del significato ecologico del corridoio fluviale, in una parola incompatibilità ambientale 100%.

Abbassamento alveo ed interruzione confluenze naturali
Molti di questi assunti rientrano nella fattispecie in osservazione. Qualunque presidio (scientificamente competente) assegnerebbe un regresso funzionale post-opera piuttosto grave al contesto. Regresso funzionale significa peggioramento della qualità ambientale. Peggioramento della qualità ambientale significa perdita di valore ed onerosità aggiunta (ad es. di mantenimento), in definitiva perdita anche economica a carico della collettività, anche se indirettamente (non immediatamente) percepibile.

Sbancamento disalveo e cementificazione del fondo (geometrizzazione)
L’esigenza dell’intervento in disamina esemplificativa, di cui se ne condivide, beninteso, la necessità e l’urgenza (ma non del tutto le modalità attuative di cui sarebbe opportuno moderarne l’impatto) è dettata da alcuni movimenti franosi interessanti un casolare in sx orografica ed il tracciato stradale dx (insistente inidoneamente in breve tratto in fascia sensibile) oltre che i collettori di raccolta delle acque nere. Ma è necessario un po’ di storia per ricostruire la dinamica sopravvenuta, perché la situazione è sintomatica di un approccio errato alle risorse territoriali. La Roggia Peschiera  (con etimo già antonomastico della ricchezza biologica) è un piccolo corso d’acqua  tipico, debbo sottolinearlo, dell’amenità del paesaggio brianzolo, perché anche l’estetica ha non secondaria rilevanza territoriale. Alimentato a sua volta da diversi piccoli tributari, alcuni di essi formavano anche fontane pubbliche, rappresenta in senso frattale uno spaccato del minuscolo, ma pregevole sistema del Lambro imbrifero. L’ampliamento urbanistico e un nuovo tracciato stradale  ha determinato la totale scomparsa del reticolo.

Artificializzazione totale
Dove sono finiti i ruscelli ( in fognatura?). Accanto a positive opere di disinquinamento (nella roggia, per certo periodo, confluivano reflui civili e industriali di spiccato carico inquinante) è comparso in testa di valle anche uno scolmatore di piena che ha probabilmente trasferito acque di dilavamento urbano, prima di diversa dispersione. La riduzione dei tempi di corrivazione e l’aumento improvviso del carico idrologico (estraneo alla dinamica di assorbimento del piccolo bacino) ha determinato almeno come concausa, un ampliamento forzoso dell’alveo e la conseguente instabilità dei versanti, peraltro ricadenti in fascia di mobilità funzionale (in quanto tali avrebbero dovuto essere protetti da idoneo vincolo ambientale con arretramento delle sopravvenienze strutturali). Questo per specificare come l’instaurarsi di certi eventi viene spesso, troppo facilmente ed univocamente, ricondotto a “calamità naturali”.

Asporto di argille
Bene, in sintesi la conclusione è che le autorità, localmente insistenti, e quelle di più alto livello possono disporre coercitivamente (in base alla normativa in vigore, beninteso) tutto quanto credano opportuno attivare, ma se non si arriverà almeno ad un’armonizzazione tra le incontestabili necessità idrauliche con il rispetto e la salvaguardia ambientale, in caduta libera esponenziale, le cose non potranno che peggiorare sotto tutti i punti vista. Artificializzare un fiume infine è controproducente a prescindere. Anche ai benpensanti ed al pubblico generalista, ovviamente estraneo, senza colpa alcuna, alla contestualizzazione tecnica, mi occorre segnalare che non si senta troppo protetto da questa tipologia d’indirizzo. Le leggi (pratiche) in vigore sull’ambiente, che piaccia o meno, le detta per ora ancora la Natura, ed ogni errore si paga, non solo monetariamente. Quanto ai propugnatori della cosiddetta “riqualificazione fluviale” siano essi di spirito volontario che istituzionale, cui, pur nei limiti della mia personale interpretazione, ideologicamente mi associo, abbiano a cuore anche una visione preventiva dei fenomeni (prevenire un danno è meglio che curarne i postumi, alias non si può accettare tutto ed in molti casi è purtroppo tardiva ogni qualsivoglia cura) anche per non cadere, in eventuali paritetici presupposti, in “contradictio in terminis”.

giovedì 7 gennaio 2016

Il Museo di Biassono presenta la nuova sala "Dai celti ai romani in Brianza"


Sabato 16 gennaio 2016, alle ore 17,15, il Museo Civico “Carlo Verri” di Biassono presenterà presso la propria sede le ultime novità e il nuovo allestimento museale della sala archeologica che sarà intitolata al prof. Davide Pace, scopritore di tante testimonianze antiche nel nostro territorio.

Nel corso degli anni le testimonianze locali di un antico passato si sono moltiplicate. Ai rinvenimenti della villa romana di Biassono e del suo grande ripostiglio di monete si sono aggiunti quelli scoperti dal prof. Davide Pace a Giussano e Verano, durante gli scavi per la realizzazione della SS 36 Milano-Lecco, nonché tombe e suppellettili di epoca romana a Capriano di Briosco. In questa località venne inoltre recuperata una quantità notevolissima di materiale prodotto localmente in una fornace d’epoca romana.
Davide Pace arrivò in Brianza nel 1965 chiamato a ricoprire l’incarico di preside della nuova scuola media di Briosco, alla quale si aggiunse Giussano. La sua presenza a Briosco durerà dall'ottobre del 1965 sino al settembre del 1973. Le sue ripetute scoperte gli hanno giustamente meritato la fama di “un archeologo in Brianza”.

Va poi ricordato che il museo "Carlo Verri" si arricchì ulteriormente nel 2004 con la consegna da parte della Soprintendenza Archeologica della Lombardia di materiali tardo celtici rinvenuti a Biassono, presso Cascina Marianna, e di quelli scoperti in altre località della zona, tra cui Desio.

Il nuovo allestimento museale è stato denominato “Dai Celti ai Romani in Brianza - Da Cascina Marianna alla Cascina sant’Andrea”. 

Museo Civico “Carlo Verri” 
via san Martino - Biassono
Orari: Venerdì ore 9,30-12,30 e 15,00-18,30 
Sabato ore 15,00-19,00.
Per informazioni 334 3422482 

www.museobiassono.it


mercoledì 6 gennaio 2016

Fine dell'inquinamento atmosferico a Monza?


“Finalmente Giove pluvio, vista l’inerzia degli amministratori locali, si è preso carico della salute dei monzesi,” commenta Atos Scandellari presidente del locale circolo Legambiente.

Dopo ben 35 giorni consecutivi di superamento del valore massimo giornaliero ammissibile per il PM10 (50µg/m³) le condizione meteo sono cambiate ed hanno permesso di disperdere le particelle inquinanti, ma non di ridurne la produzione. Un mese di aria insalubre in cui le concentrazioni delle micropolveri hanno superato anche il doppio del valore ammesso dalla legge (115 µg/m³ il 15 dicembre 2015).

“In estate siamo chiusi nella camera a gas dell’ozono, in inverno in quella del particolato sottile, in autunno e primavera il biossido d’azoto ci propina la dose di mantenimento. Non è più possibile andare avanti così”. Prosegue Scandellari. “Ora ci aspettiamo che dalle parole si passi ai fatti. Chiediamo al Sindaco di Monza di inserire, nel bilancio 2016, i finanziamenti necessari per dare atto a quanto concordato al Ministero dell’Ambiente. Questo al fine di ridurre le probabilità che si realizzino altri periodi di emergenza e per risanare l’aria monzese indipendentemente dalle condizioni climatiche”.

Il 30 Novembre scorso l’Agenzia Europea per l’Ambiente ha pubblicato il suo annuale rapporto “Qualità dell’aria in Europa”. I dati esposti confermano il grave stato di sofferenza, presente in quasi tutti gli stati europei, della qualità dell’aria, ma anche dell’ambiente.

Il rapporto rimarca i gravi effetti dell’inquinamento sulla salute delle persone stimando in oltre 524.000 i decessi prematuri in tutta Europa (dai bambini agli anziani). In Italia è stato stimato un valore di oltre 84.000 persone (16% circa del totale).

“Chiediamo alla Lombardia il coraggio di una strategia che contempli, in cinque anni, il raddoppio del numero di viaggiatori trasportati dal TPL - dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Cioè, chiediamo di ribaltare le previsioni del Piano Regionale della Mobilità e dei trasporti attualmente all'esame dell'assessorato regionale. Solo con questi numeri sarà possibile ridurre la congestione da traffico nelle città e sulle arterie extraurbane, ed ottenere risultati sostanziali di riduzione delle emissioni da traffico”.

LEGAMBIENTE CIRCOLO DI MONZA

lunedì 4 gennaio 2016

Meda: dopo 41 giorni le polveri sottili rientrano nella norma


Finalmente una buona notizia: la concentrazione delle polveri sottili (PM10) in Brianza ritornano al di sotto del valore limite di i 50 µg/m³. A Meda, Monza Parco e Vimercate i valori si attestano ora sui 40-41 µg/m³. A Meda era dal 23/11/2015 che non veniva riscontarto un valore simile.

domenica 3 gennaio 2016

PM10 in Brianza: nonostante la pioggia i valori rimangono sopra la soglia critica di 50 µg/m³

Nota: il dato di Monza Macchiavelli del 2/1/2016 non è disponibile
Nonostante la pioggia il PM10 non scende sotto il valore limite di 50 µg/m³, questo il responso delle centraline della Brianza. Dai dati degli ultimi 6 giorni notiamo comunque che in seguito allo "stop al traffico" decretato dal comune di Milano per il 28 il 29 e il 30 dicembre, i valori nei giorni immediatamente successivi sono scesi, riportandosi, ad esclusione di Meda, sotto la soglia critica.
Venerdì 1° gennaio i valori sono decisamente risaliti fino a 95 µg/m³ per scendere nella giornata di sabato, grazie alla perturbazione in corso, a ca. 60 µg/m³.