lunedì 31 marzo 2025

Monte San Primo: 300 voci per dire no a un progetto insostenibile


Oltre trecento persone hanno partecipato ieri, domenica 30 marzo 2025, al doppio evento dal titolo "Animiamo il Monte San Primo", organizzato dall'omonimo Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo".

Al mattino, con partenza dalla Colma di Sormano, circa 150 persone hanno partecipato alla camminata fino alla vetta più alta del Triangolo Lariano, a 1680 metri di altitudine.


Nel pomeriggio circa 200 persone (di cui solo una parte comprendeva i camminatori) hanno assistito, nell'area della Colma, all'evento teatrale "Donne che amano gli alberi" con le attrici Marta Stoppa e Cristina Quadrio e le violiniste Giulia Larghi e Clara Marzorati. La giornata si è conclusa con un mini-concerto di musica popolare del gruppo D'Altrocanto.


Durante l'intera giornata, il Coordinamento ha ricordato la vertenza contro il progetto - voluto dalla Comunità Montana Triangolo Lariano e dal Comune di Bellagio - per la località San Primo, che prevede la costruzione di impianti sciistici e di innevamento artificiale, oltre a opere invasive come nuovi parcheggi, che comporteranno consumo di suolo e l'abbattimento di numerosi alberi in aree boschive che, paradossalmente, la stessa Comunità Montana chiede di preservare!


Per contrastare l'assurdo progetto, da due anni e mezzo il Coordinamento - formato da 35 associazioni - si batte strenuamente. È infatti impensabile progettare nuovi impianti dedicati allo sci, per i quali verrebbe utilizzata circa la metà degli oltre 5 milioni di euro di fondi pubblici stanziati, in un periodo di conclamata crisi climatica, con sempre meno innevamento naturale e temperature raramente sottozero, indispensabili per la neve artificiale.

Il Coordinamento si dice molto soddisfatto della grande partecipazione e del forte interesse suscitato, e continuerà nei prossimi mesi con iniziative di informazione sui contenuti del progetto, oltre che con eventi di approfondimento sulle tematiche della montagna e del riscaldamento globale. Prosegue inoltre la raccolta di firme contro il progetto, che ha già raggiunto 3.500 adesioni.

Tutte le informazioni sui contenuti e sulle iniziative del Coordinamento sono disponibili sul sito web bellagiosanprimo.com

domenica 30 marzo 2025

Scarenna: no alla strada, sì alla natura!


di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"


Per noi, come Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", non è una buona notizia l'avanzamento del progetto per il ripristino della strada tra Scarenna e Caslino d'Erba.
Avremmo preferito che l'area venisse rinaturalizzata, come è di fatto già avvenuto in questi 15 anni dalla frana che, appunto nel 2010, ha interrotto la vecchia strada. Un periodo in cui, grazie all'assenza delle auto, la piana di Scarenna ha guadagnato un maggiore valore naturalistico, costituendo un'importante area verde compresa tra le pendici della montagna e la riva del fiume Lambro. Un'area risparmiata - in buona parte - dalla cementificazione, che ha invece riguardato la porzione compresa nel territorio di Asso, coperta da capannoni. È in conseguenza di questa ingombrante presenza che si è innescata la richiesta di uno sbocco stradale, essenzialmente per i camion e furgoni dell'area artigianale; un circolo vizioso in cui cemento e asfalto dominano sempre, a scapito dell'ambiente: prima si permette di costruire laddove c'era solo verde, poi si chiedono pressantemente le strade!


L'area verde di Scarenna va invece, secondo noi, preservata dal punto di vista naturalistico, anche in virtù della crisi climatica in atto. Uno dei rischi è che - nei prossimi decenni - il ripristino della strada porti con sé speculazione urbanistica e ulteriore consumo di suolo.

Rispetto al progetto così come ipotizzato, non ci convince la soluzione del vallo - con un muro alto cinque metri - per contenere eventuali frane. Una soluzione che avrebbe un elevato impatto sulle pendici della montagna e sul paesaggio.

I soldi pubblici destinati al ripristino della strada si sarebbero potuti risparmiare. Sarebbe stato meglio investire nella valorizzazione naturalistica e turistica di tutta l'area verde di Scarenna.

venerdì 28 marzo 2025

Un frutteto per la Scuola Diaz: un nuovo polmone verde a Meda



Grazie all'impegno congiunto del WWF Insubria e Lombardia, del Comune di Meda e di numerosi volontari, la Scuola Diaz accoglie ora un nuovo frutteto. Un progetto che ha visto la messa a dimora di 68 piante da frutto, tra cui meli, peri, albicocchi, limoni, kaki, fichi, noci, castagni, noccioli e due filari di vigna.


Questa iniziativa si inserisce in un più ampio intervento di forestazione urbana che ha portato, nel corso del tempo, alla piantumazione di 100 querce farnia, castagni e betulle e oltre 80 arbusti. Oggi si aggiungono ulteriori 200 piante lungo il Sentiero della Vigna e del Vecchio Mulino, in collaborazione con il Comune di Meda e il prezioso lavoro dei volontari del WWF e delle associazioni locali.


La giornata ha visto anche la messa a dimora di 4 pini silvestri all’interno dell’Ex Oratorio Vecchio, un gesto simbolico per ricordare la Pineta della Brughiera, abbattuta durante la Seconda Guerra Mondiale per sostenere l’industria bellica. La nuova pineta sarà ufficialmente inaugurata il 25 aprile, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione.


Per celebrare il nuovo spazio verde e sensibilizzare la comunità all'importanza della natura, il WWF propone di organizzare nel mese di aprile una Festa dell'Albero in Fiore. Un evento durante il quale saranno messe a dimora anche nuove piantine di brugo, donate lo scorso autunno alle scuole di Meda per arricchire il Giardino della Scuola Diaz.


L'iniziativa si ispira agli insegnamenti del fondatore del WWF, Fulco Pratesi: "Ci sono tre attività che ci consentiranno di vivere in armonia: conoscere, amare e difendere la natura."


Un progetto che conferma ancora una volta l’importanza di agire concretamente per preservare il nostro ambiente e sensibilizzare le nuove generazioni alla cura e al rispetto della natura.

giovedì 27 marzo 2025

Lettera aperta del Comitato Difesa Territorio alla Sindaca di Lissone sulla questione Pedemontana


Il Comitato per la Difesa del Territorio di Lissone ha inviato una lettera aperta alla Sindaca, esprimendo preoccupazione e delusione per la sua presunta mancata partecipazione al dibattito sulla Pedemontana. Nella missiva, il Comitato sottolinea come, già trent'anni fa, il "Comitato di quartiere contro l'inceneritore" si fosse battuto contro il progetto autostradale, promuovendo assemblee e mostre per informare e sensibilizzare i cittadini.

"IERI COME OGGI", scrivono i membri del Comitato, ricordando che il progetto fu accantonato negli anni passati, anche a causa del fallimento della società Pedemontana. Tuttavia, alla fine del 2022, grazie ai finanziamenti di Regione Lombardia, il progetto è stato riattivato. "Fontana e Salvini, che ci risultano essere suoi amici di partito", aggiunge il Comitato, facendo notare i legami politici della Sindaca con i promotori dell'opera.

Il Comitato per la Difesa del Territorio è nato il 19 febbraio 2023, in seguito a un'assemblea organizzata dalla lista civica Vivi Lissone a Santa Margherita, dove numerosi cittadini hanno deciso di unirsi per affrontare la questione. "Il tutto in mancanza di informazioni provenienti dal Comune di Lissone", si legge nella lettera, che accusa l'amministrazione di non aver fornito adeguata comunicazione ai residenti.

Nel prosieguo della lettera, il Comitato chiede alla Sindaca dove sia stata in questi anni e dove sia adesso: "A quale tavolo la troviamo? Forse a quello di un ristorante, ma sappiamo che brilla di assenza a quelli provinciali e regionali, dove si parla di Pedemontana". Il Comitato sottolinea inoltre la mancata partecipazione della Sindaca ai tavoli pubblici, come quelli della commissione urbanistica, in cui Pedemontana era presente ma il pubblico non ha potuto intervenire.

Si evidenzia anche la scarsa presenza dell'amministrazione comunale nelle assemblee pubbliche organizzate dal Comitato, dove solo in un'occasione è stato presente l'assessore Rossati, mentre il vicesindaco Bonafé "ha pensato bene di restare nel corridoio esterno al salone civico, senza varcarne la soglia".

Riguardo all'argomento delle compensazioni ambientali, la lettera critica duramente l'accordo raggiunto dal Comune: "Dovrebbe inorridire a vantarsi di ricevere 1.400.000 euro per compensazioni ambientali, a fronte di un disastro ambientale enorme non minimamente quantificabile economicamente". Inoltre, il Comitato ritiene inaccettabile che tali fondi vengano utilizzati anche per aree lontane dall'autostrada.

Infine, il Comitato accusa la Sindaca di lavarsene le mani rispetto alla questione, citando la sua affermazione secondo cui la Pedemontana è "un'opera regionale e non comunale". "Sa tanto di lavarsene le mani... Ne più ne meno di ciò che ha fatto fino ad oggi", conclude la lettera, ribadendo l'impegno del Comitato nel difendere il territorio e nel richiedere maggiore attenzione da parte dell'amministrazione.

Documento

Lettera aperta del Comitato per la Difesa del Territorio alla Sindaca di Lissone


Cara Sindaca,
Ci dispiace constatare la sua non-conoscenza della realtà lissonese e in particolare di S.Margherita, ma le ricordiamo che giusto 30 anni fa l'allora "Comitato di quartiere contro l'inceneritore” era stato promotore di assemblee e mostre contro la nascita dell'autostrada, promuovendo una campagna di informazione e dissenso al progetto, per la difesa del territorio.
IERI COME OGGI.
Nel corso degli anni il progetto venne accantonato, anche per il fallimento della società PDM, società che venne successivamente ricapitalizzata dalla regione Lombardia e, alla fine del 2022 il progetto riparte, grazie soprattutto ai fondi generosi di Regione Lombardia, con Fontana e Salvini che ci risultano essere suoi amici di partito.
La creazione del comitato per la difesa del territorio, avvenne immediatamente dopo, il 19 febbraio 2023, grazie ad un'assemblea/informazione su PDM, tenuta a S.Margherita dalla lista civica Vivi Lissone, in tale assemblea molti cittadini decisero di organizzarsi in Comitato.
Il tutto in mancanza di informazioni provenienti dal Comune di Lissone.
Perciò ci dica lei dov'era in quegli anni, noi c'eravamo, ci siamo e ci saremo.
E ci dica lei dov'è adesso.
A quale tavolo la troviamo?
Forse a quello di un ristorante, ma sappiamo che brilla di assenza a quelli provinciali e regionali, dove si parla di PDM; per non parlare dei tavoli pubblici, come quelli della commissione urbanistica, con la presenza dei vertici di PDM e del pubblico, privato della possibilità di intervenire.
In tutte queste situazioni la sua presenza avrebbe dato per lo meno un'immagine di attenzione e non di disinteresse a una questione così importante per il territorio.
Non parliamo delle nostre assemblee, che sono state molte, molto partecipate dal pubblico, e dove in una sola occasione è comparso l'assessore Rossati, l'unico ad avere il coraggio di metterci la faccia, mentre il vice sindaco Bonafe' ha pensato bene, in quell'occasione, che fosse sufficiente stare nel corridoio esterno al salone civico, senza varcarne la soglia.
Questa è stata la presenza del comune è della Sindaca sul territorio sulla questione AUTOSTRADA PEDEMONTANA.
Sul poco potere dei sindaci rispetto a quest'opera, vada a vedere cosa stanno facendo i sindaci del vimercatese, in sintonia con i cittadini organizzati in comitati, contro quest'opera per la salvaguardia del territorio.
O ancora, cosa ha fatto il sindaco del comune di Lesmo con il ricorso al TAR, nonostante si fosse già in presenza di un progetto con un piano esecutivo approvato.
Lei si sentirà orgogliosa di avere ottenuto il passaggio della macchina pulisci strada, una patetica macchina che ha lo stesso valore di un solo secchio d'acqua usato per spegnere un enorme incendio.
Sulle "compensazioni” dovrebbe inorridire a vantarsi di ricevere 1.400.000 euro per compensazioni ambientali, a fronte di un disastro ambientale enorme non minimamente
quantificabile economicamente, oltretutto utilizzando quel denaro anche per aree lontane dall'autostrada.
Per finire : quel suo rimarcare che quest'opera è “un'opera regionale e non comunale".. sa tanto di "lavarsene le mani"...
NE PIÙ NE MENO DI CIÒ CHE HA FATTO FINO AD OGGI.

La battaglia de "La Rondine" per la tutela del paesaggio minacciato da Pedemontana

Foto: La Rondine di Concorezzo

Il gruppo civico "La Rondine" di Concorezzo ha lanciato un nuovo appello per la salvaguardia del paesaggio del Parco Agricolo Nord Est, minacciato dall’avanzata del progetto autostradale Pedemontana. L’iniziativa mira a sensibilizzare i cittadini sull'importanza della bellezza del territorio e a raccogliere adesioni per fermare un’opera che, secondo gli attivisti, avrebbe un impatto negativo sotto molteplici aspetti.

Con l'arrivo della primavera, il Parco Agricolo Nord Est si prepara a tingersi di giallo grazie alla fioritura della colza (Brassica napus), una delle tante espressioni di un paesaggio rurale che rischia di scomparire. "La Rondine" sottolinea come la bellezza del territorio non sia solo una questione estetica, ma un elemento fondamentale per il benessere della comunità e per la qualità della vita.

Gli attivisti hanno spesso posto l’accento sugli aspetti critici del progetto Pedemontana: l’inutilità dal punto di vista trasportistico, le perdite economiche già accertate e quelle future previste, nonché il forte impatto ambientale. Tuttavia, l’associazione invita a riflettere anche sul valore paesaggistico, troppo spesso trascurato nelle discussioni sulle grandi opere infrastrutturali.

Attraverso un link diretto (https://bit.ly/Rondine_StopPedemontana), "La Rondine" invita i cittadini a esprimere la propria adesione alla campagna di sensibilizzazione e a prendere parte attiva alla tutela del territorio. L'obiettivo è quello di difendere non solo l’ambiente e la biodiversità, ma anche il senso di appartenenza e identità che il paesaggio trasmette alle comunità locali.

L’iniziativa rappresenta un ulteriore passo nella lotta per un modello di sviluppo sostenibile, in cui le necessità infrastrutturali siano bilanciate con la tutela del patrimonio naturale e paesaggistico. "La Rondine" ribadisce che il futuro del territorio dipende dalle scelte di oggi e invita tutti a unirsi in questa battaglia per preservare la bellezza e l’integrità del Parco Agricolo Nord Est.

Il Comitato "No Canturina bis" in piazza a Montesolaro per informare i cittadini


Il Comitato "No Canturina bis - Coordinamento per la mobilità sostenibile" organizza un gazebo informativo a Montesolaro di Carimate, nella mattinata di domenica 30 marzo. Dalle 8.30 alle 12.30, i membri del comitato saranno presenti in piazza Spallino per incontrare i cittadini, illustrare i dettagli del progetto della nuova strada e proporre alternative sostenibili.

L'iniziativa si inserisce nelle attività del comitato, che da tempo si oppone alla realizzazione della Canturina bis, ritenuta un’opera impattante dal punto di vista ambientale e urbanistico. Durante l’evento, i volontari forniranno informazioni sulle possibili soluzioni alternative per migliorare la mobilità senza ricorrere alla nuova infrastruttura.

L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza, affinché possa approfondire il tema e confrontarsi con gli attivisti del coordinamento.

🌿 La primavera è arrivata… e con essa le camminate nel Parco GruBrìa! 🚶‍♀️🚶‍♂️


Il Parco GruBrìa invita tutti a due suggestive camminate serali, per scoprire angoli di verde inaspettati, a pochi passi da casa. Un'occasione per rilassarsi, respirare aria fresca e immergersi nella natura, accompagnati da educatori ambientali.

📍 Venerdì 28 marzo 2025 | 18:30 - 19:30
📌 Bosco Urbano di Lissone
📍 Ritrovo: Parcheggio Laghetto, via Bottego
🛤️ Percorso ad anello di 2,5 km

📍 Venerdì 11 aprile 2025 | 18:30 - 19:30
📌 Meredo, Seregno
📍 Ritrovo: Campetto di basket, viale Tiziano
🛤️ Percorso ad anello di 3,5 km

🚨 In caso di pioggia gli eventi saranno annullati.

Per informazioni: 📧 infogrubria@comunitabrianza.it

Un'occasione perfetta per vivere il Parco in modo nuovo! 🌳✨

 

Monte San Primo: polemiche sul progetto degli impianti sciistici. "Meglio investire nei trasporti pubblici"

La Provincia di Como, 24 marzo 2025

La discussione sul futuro del Monte San Primo continua a far discutere, dividendo imprenditori e amministratori locali. Al centro del dibattito c’è il progetto da 5 milioni di euro, finanziato con fondi pubblici, che prevede la realizzazione di impianti sciistici e innevamento artificiale.

In un recente articolo pubblicato su La Provincia di Como, Sara Vitali, albergatrice e operatrice del settore turistico, ha espresso forti perplessità sul piano, sottolineando la sua insostenibilità sia dal punto di vista economico che ambientale. "Non condivido la pista da sci sul San Primo, la ritengo insensata, sia perché la neve andrebbe sempre sparata, sia perché a Bellagio non c’è nulla", ha dichiarato Vitali, aggiungendo che i fondi pubblici andrebbero destinati a progetti più utili per il territorio, come il potenziamento dei trasporti pubblici.

A commentare l’articolo è intervenuto anche Roberto Fumagalli, portavoce del Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo", che da tempo si batte contro la realizzazione del progetto. Fumagalli ha lodato la posizione di Sara Vitali, definendola un esempio di imprenditoria consapevole. "Fortunatamente ci sono operatori turistici illuminati, che contestano questo assurdo progetto e propongono alternative più intelligenti, come l’investimento nei trasporti pubblici", ha affermato.

Tuttavia, secondo il portavoce del Coordinamento, non tutti gli imprenditori condividono questa visione. "Purtroppo, ci sono anche altri operatori del settore che sostengono il progetto, tanto non dovranno tirare fuori un euro di tasca loro: i 5 milioni di euro li mette il pubblico, con le nostre tasse", ha denunciato. "E questo, in barba alla crisi climatica e alla logica".

Le critiche si rivolgono anche agli amministratori locali, accusati di non avere il "buonsenso necessario per cancellare definitivamente il progetto". Per i comitati e le associazioni ambientaliste, l’unica strada percorribile per il Monte San Primo è quella del turismo sostenibile, investendo in servizi pubblici, mobilità dolce e tutela del territorio, piuttosto che in impianti sciistici dal futuro incerto.

Intanto, il dibattito resta aperto e il Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" continua la sua battaglia per evitare che il progetto vada avanti.

Monte San Primo, domenica 30 marzo un doppio evento: camminata, teatro e musica


Un doppio evento per conoscere, tutelare e animare il territorio del Monte San Primo. E' quanto ha organizzato per domenica 30 marzo dal Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo' con una duplice attività: al mattino una camminata fino alla vetta del monte, mentre al pomeriggio un evento teatrale e un mini-concerto di musica popolare, aperti a tutti.

La giornata - dal titolo 'Animiamo il Monte San Primo' - sarà caratterizzata da due appuntamenti:

  • Il primo sarà al mattino per la Camminata fino alla cima del Monte San Primo (realizzata in collaborazione con il Collettivo Libero Pensiero di Lecco); per partecipare all'escursione: ritrovo alle ore 8,30 al parcheggio della Stazione di Canzo (v. Vittorio Veneto) per la condivisione delle auto, per poi spostarsi al parcheggio della Colma di Sormano (zona osservatorio) dove, alle ore 9,00, partirà la camminata.
  • Il secondo appuntamento sarà nel pomeriggio con l'Evento di narrazione teatrale all'aperto 'Donne che amano gli alberi' (di e con Marta Stoppa e Cristina Quadrio, accompagnamento musicale al violino di Giulia Larghi e Clara Marzorati), a cui seguirà un mini-concerto di musica popolare da parte del gruppo dei D'Altrocanto; per partecipare all'evento teatrale e musicale: ritrovo alle ore 14,30 al parcheggio della Colma di Sormano (zona osservatorio).

Con questo doppio evento del 30 marzo, il Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo' intende far conoscere ed animare il territorio del Monte San Primo, confermando nel contempo l'opposizione al progetto che prevede invece la realizzazione di nuovi impianti sciistici e di innevamento artificiale sulle pendici del monte in località San Primo.

Tutti sono invitati a partecipare; è consigliata la prenotazione a info@bellagiosanprimo.com
In caso di maltempo, la camminata e lo spettacolo saranno annullati.

Coordinamento ‘Salviamo il Monte San Primo’
https://bellagiosanprimo.com/
info@bellagiosanprimo.com

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Domenica 30 marzo 2025:
'Animiamo il Monte San Primo'


🚶‍♂️ Camminata fino alla cima del Monte San Primo
📍 Ritrovo: ore 8:30 al parcheggio della Stazione di Canzo (v. V. Veneto) per condividere le auto, poi spostamento al parcheggio della Colma di Sormano (zona Osservatorio) per la partenza alle ore 9:00.
⏳ Durata: circa 4 ore
📈 Dislivello: 600 m
🥾 Richiesto un discreto allenamento e abbigliamento adeguato. Pranzo al sacco e acqua consigliati!

🎭 Dopo la camminata… "Donne che amano gli alberi"
🕝 Ore 14:30 - Parcheggio della Colma di Sormano
Un evento di narrazione teatrale all’aperto con Marta Stoppa e Cristina Quadrio, accompagnate dal violino di Giulia Larghi e Clara Marzorati.
🎶 A seguire, musica popolare con il gruppo D’Altrocanto.

✨ La partecipazione è libera, ma si consiglia la prenotazione via email: info@bellagiosanprimo.com

 


 

lunedì 24 marzo 2025

Earth Hour 2025: a Lezzeno volontari in azione per salvare i rospi


Anche a Lezzeno, in occasione di Earth Hour 2025, i volontari del gruppo “Traghettatori” si mobilitano per la salvaguardia della fauna locale. Armati di torce, secchi, guanti, stivali e giubbotti catarifrangenti, si alterneranno in turni per aiutare i rospi a migrare in sicurezza, evitando che vengano travolti dalle auto lungo la strada provinciale per Bellagio.

L’evento si svolgerà domani, 25 marzo, dalle ore 19:00 alle 20:00 nei pressi del Crotto Del Misto Ristorante Hotel, in località Crotto, Lezzeno (CO). L’iniziativa è organizzata da OA WWF Insubria Odv ETS e chi vorrà potrà concludere la serata con una cena in compagnia presso il ristorante.

Per partecipare è consigliata la conferma. Maggiori informazioni possono essere richieste a Gianni Del Pero (giannidelpero.geo@gmail.com - 330225140).

Per saperne di più sulle iniziative di Earth Hour 2025: WWF – Accompagniamo gli anfibi al chiaro di luna.

sabato 22 marzo 2025

La Riserva Naturale Fontana del Guercio ha superato i 2.500 voti, ma serve ancora il tuo aiuto!


C'è tempo fino al 10 aprile per sostenere i luoghi che meritano di essere valorizzati attraverso l'iniziativa del Fondo Ambiente Italiano. Il progetto si sviluppa in due fasi: censimento e bando. Nella prima fase, chiunque può segnalare e votare un luogo da proteggere. Nella seconda, i siti che hanno raggiunto almeno 2.500 voti possono accedere a un bando per ottenere fondi destinati a progetti di recupero e valorizzazione.

Partecipare al bando significa avere la possibilità concreta di ricevere un contributo economico per realizzare interventi di tutela. Una volta superata la soglia dei 2.500 voti, i promotori del luogo potranno presentare una proposta che verrà attentamente valutata dal FAI. Se ritenuta meritevole, il luogo potrà ottenere un finanziamento per la sua valorizzazione, contribuendo così alla sua conservazione e fruibilità per tutti.


📍 Riserva Naturale Fontana del Guercio – Carugo
Questo luogo a noi particolarmente caro ha già raggiunto il traguardo minimo con 2.547 voti, garantendosi l’accesso al bando. Nel nostro blog trovate diversi post dedicati alla Riserva, segno di quanto ci stia a cuore la sua tutela e il suo futuro. Siamo soddisfatti del risultato finora ottenuto, ma il cammino non è ancora finito: continuate a votare per aiutarlo a scalare la classifica e ottenere ancora più visibilità e supporto!

🗳 Come votare?

  • Andate sul sito del FAI (fondoambiente.it)
  • Cercate la Riserva Naturale Fontana del Guercio
  • Inserite i vostri dati e un indirizzo e-mail
  • Confermate il voto tramite l’e-mail ricevuta dal FAI

📌 Link diretto per votare:
🔗 Riserva Naturale Fontana del Guercio – Carugo

Ogni voto in più è un passo avanti per la tutela di questo splendido luogo! 💚🌿

La tutela delle risorse idriche e l'assurdo progetto del Monte San Primo


di Roberto Fumagalli, Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"


Oggi, 22 Marzo, è la Giornata mondiale dell'Acqua, una risorsa sempre più scarsa e preziosa, anche in virtù della crisi climatica e delle speculazioni finanziarie (privatizzazioni) sulla gestione del servizio idrico.

Il tema è di importanza anche per le piste da sci, che sempre più spesso devono ricorrere all’innevamento artificiale.
Ciò vale anche per l'assurdo progetto del Monte San Primo, per il quale si pensa di ricorrere finanche all'utilizzo di acqua potabile (!), potenziando l'acquedotto comunale.

Anche per questo diciamo NO al pessimo progetto del Monte San Primo!   

Leggi: https://www.lavocedellevalli.it/neve-artificiale-soluzione-o-accanimento-1-milione-di-litri-dacqua-per-una-sola-pista

#SalviamoilMonteSanPrimo

Pedemontana: il finanziamento della BEI è arrivato, ma solo in parte

Immagine tratta dal web

Il 3 marzo 2025, una serie di gruppi ed associazioni ambientaliste e civiche ha inviato una richiesta di chiarimenti alla Banca Europea degli Investimenti (BEI) riguardo allo stato di erogazione del prestito di 554 milioni di euro concesso alla società Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) per la realizzazione dell'infrastruttura autostradale. Tra i promotori dell'iniziativa si annoverano Alternativa Verde Desio, Altra Bovisio Masciago, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Cittadini per Lentate, Gruppo Acquisti Solidali GAS Vitale Arcore, Impulsi Sostenibilità e Solidarietà Meda, ImmaginArcore, Legambiente circolo Gaia Usmate e Velate, Legambiente Seveso circolo Laura Conti, Lista Civica Altra Bovisio Masciago, Movimento No Pedemontana Lesmo, Passione Civica per Cesano Maderno, Sinistra e Ambiente Meda, Seveso Futura, Un Parco per Bernareggio.

Alla BEI sono stati posti due quesiti:

  1. Se il prestito sia stato ritenuto compatibile e ammissibile nonostante l’inserimento della “variante D Breve” che ha modificato il progetto originale.
  2. Se il prestito sia stato effettivamente erogato, in quale data e con quale atto specifico.

La risposta della BEI, ricevuta nei giorni successivi, si è rivelata sommaria e poco dettagliata. La banca ha confermato che il prestito è stato parzialmente erogato nel dicembre 2024, in linea con gli altri finanziatori. Tuttavia, non ha fornito dettagli sugli atti relativi all'erogazione né sulle tempistiche per il versamento dell’intera somma.

Inoltre, la BEI ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna notifica formale riguardo all’approvazione della “variante D Breve” da parte delle autorità competenti, specificando che questa tratta non fa parte del progetto finanziato e, di conseguenza, i fondi non possono essere utilizzati per la sua costruzione. Tuttavia, l’istituto bancario ha lasciato aperta la possibilità di una futura valutazione dell’impatto della modifica progettuale, una volta che sarà notificata ufficialmente.

L’opacità della gestione finanziaria da parte di APL, che non ha mai reso pubblici gli atti relativi all’erogazione del prestito né ha chiarito che si trattava solo di una parte della somma, è stata nuovamente messa in discussione dai promotori dell’iniziativa. Anche la mancata comunicazione sull'erogazione di fondi da altri organismi finanziatori, come la Cassa Depositi e Prestiti e investitori privati, desta preoccupazione.

Infine, gli ambientalisti e le associazioni civiche evidenziano una contraddizione già sollevata nel loro esposto del 12 ottobre 2023: il finanziamento della BEI riguarda esclusivamente le tratte B2 e C, ma è stato concesso sulla base di un progetto che prevedeva la connessione autostradale est-ovest, la cui funzione risulta significativamente ridimensionata senza la tratta D originaria o con una sua versione modificata.

DOCUMENTAZIONE

Fonte:  Blog Sinistra e Ambiente di Meda.

 


La risposta della BEI del 17/03/2025

From: InfoDesk <InfoDesk@eib.org> To: ............................................. Subject: WO1628551: Information request about EIB founding for the completion of the PEDEMONTANA LOMBARDA TOLL MOTORWAY Project number: 20160045 Date: Mon, 17 Mar 2025 15:11:14 +0000
 

Caro Sig ……………….,
Ci riferiamo al Suo messaggio a seguire del 03 marzo 2025 inviato a nome di diverse organizzazioni alla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), relativo al progetto di PPP dell'Autostrada Pedemontana Lombarda[1].
Facciamo riferimento anche alla nostra ricevuta di ritorno della stessa data. La vostra richiesta è stata gestita sulla base della Politica di trasparenza del Gruppo BEI (BEI-TP)[2].
In risposta alle vostre domande, desideriamo confermarvi che il prestito della BEI, in linea con i prestiti erogati dagli altri finanziatori, è stato parzialmente erogato nel dicembre 2024.
Desideriamo inoltre informarLa che, ad oggi, la Banca non ha ricevuto alcuna notifica formale dell'approvazione da parte delle autorità competenti della nuova Sezione D menzionata nel Suo messaggio. Tuttavia, la Sezione D non fa parte del progetto finanziato dalla BEI e pertanto non è previsto l'utilizzo di fondi della BEI per la sua costruzione.
Il livello di valutazione dei potenziali impatti sul progetto finanziato dalla BEI di qualsiasi modifica della Sezione D sarà determinato una volta che tale modifica sarà formalmente notificata alla Banca dal promotore del progetto, in linea con gli obblighi previsti dal Contratto di finanziamento.
Ci auguriamo che queste informazioni vi siano utili e vi saremmo grati se poteste condividere questa risposta con gli altri firmatari del vostro messaggio.
Restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento[3].
Cordiali saluti,
Team Infodesk
Banca Europea per gli Investimenti
info@eib.org
[1] https://www.eib.org/en/projects/pipelines/all/20160045
[2] https://www.eib.org/en/publications/eib-group-transparency-policy-2021
[3] In linea con l'articolo 5.31, EIB-TP, in caso di rifiuto totale o parziale a seguito della vostra domanda iniziale, avete il diritto di presentare una domanda di conferma chiedendo alla Banca di riconsiderare la sua posizione o di presentare un reclamo presso il Meccanismo di reclamo del Gruppo BEI.

_°_°_°_

 

La richiesta dei Gruppi delle Tartte B2 e C inviate alla BEI in data 03/03/2025

Spettabile European Investment Bank EIB
98-100, boulevard Konrad Adenauer L-2950 Luxembourg info@eib.europa.eu
Att.ne
COMITATO DIRETTIVO infodesk@eib.org
COMITATO DI VERIFICA
UFFICIO RECLAMI complaints@eib.org
Oggetto: Richiesta di informazioni sul Finanziamento di EIB per il completamento della PEDEMONTANA LOMBARDA AUTOSTRADA A PEDAGGIO
Numero del Progetto: 20160045
Nome del Progetto: “Financing of the design, building, operation and maintenance of the stretches B2 and C of the Autostrada Pedemontana Lombarda toll motorway, including complementary roads, running through the provinces of Milan, Monza-Brianza and Bergamo in the Lombardy Region.”
Riferimento: https://www.eib.org/en/projects/pipelines/all/20160045

Gentili,
torniamo a rivolgerci a voi in quanto organismo che ha approvato il finanziamento da EUR 544 mil, contributo essenziale per il completamento delle Tratte B2 e C della A36 - Autostrada Pedemontana Lombarda.
In data 23/11/2023 a seguire una nostra nota del 12/10/2023 dove si chiedevano ragguagli rispetto alla compatibilità, alle tempistiche e all’iter del prestito richiesto dalla soc. Autostrada Pedemontana Lombarda (APL), riscontravamo la vostra risposta.
Rispetto alle questioni di compatibilità del finanziamento da noi formulate su di un progetto che non contempla più la tratta D ma su cui è stata concepita una “variante D breve” (al vaglio della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica) che ha trasformato Autostrada Pedemontana Lombarda in un progetto del tutto diverso da quello originale, la vostra risposta precisava che “……. vorremmo informarvi che la EIB sarà in grado di valutare le possibili ripercussioni delle modifiche da voi menzionate sull'ammissibilità del progetto solo quando tali modifiche saranno formalmente adottate e approvate dalle autorità competenti.”
Mentre rispetto al nostro quesito in merito allo stato di avanzamento dell’erogazione del finanziamento/prestito da parte di EIB, la vostra risposta rimarcava che:
“si prega di notare che, ad oggi (23/11/2023), non è stata ancora effettuata alcuna erogazione di fondi EIB per questo progetto.”
E ancora:
“Al momento non si conoscono i tempi previsti per l'erogazione, che dipendono principalmente dalle esigenze specifiche del mutuatario (a condizione che siano soddisfatte tutte le condizioni pertinenti)”.
Alla data dell’1 marzo 2025, sul territorio dei Comuni interessati al completamento dell’autostrada, la soc. Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) a mezzo del General Contractor Pedelombarda Nuova, ha iniziato una serie di attività che vanno dall’avviamento dei cantieri per la Bonifica da Diossina sulla Tratta B2, ad operazioni di allestimento cantieri e disboscamento di aree sulla Tratta C.
Siamo pertanto a chiedervi:
1) Se il prestito sia stato ritenuto compatibile e ammissibile nonostante l’inserimento della “variante D Breve” che ha trasformato il progetto originale.
2) Se il prestito sia stato effettivamente erogato, in quale data e con quale atto specifico.
Vi saremmo grati di un vostro riscontro alla presente.
Monza e Brianza 3 marzo 2025
Le Associazioni, i gruppi ambientalisti, le liste civiche: Alternativa Verde Desio, Altra Bovisio Masciago, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Cittadini per Lentate, Gruppo Acquisti Solidali GAS Vitale Arcore, Impulsi Sostenibilità e Solidarietà Meda, ImmaginArcore, Legambiente circolo Gaia Usmate e Velate, Legambiente circolo Laura Conti -Seveso, Lista Civica Altra Bovisio Masciago, Movimento No Pedemontana Lesmo, Passione Civica per Cesano Maderno, Sinistra e Ambiente Meda, Seveso Futura -Seveso, Un Parco per Bernareggio.

venerdì 21 marzo 2025

Il Laboratorio del Seveso: associazioni ambientaliste della Brianza per il Parco Fluviale

Immagine tratta dal web

Da tempo si è costituito il Laboratorio del Seveso, un soggetto collegiale nato con l’obiettivo di promuovere la realizzazione del Parco Regionale Fluviale e Territoriale del Seveso. L’iniziativa è frutto della volontà di diverse associazioni e gruppi civici impegnati nella tutela ambientale e nella valorizzazione del territorio, tra cui Associazione Amici Parco Nord, Legambiente Seveso, Seveso Futura e Sinistra e Ambiente di Meda, attivamente coinvolti nei lavori del Laboratorio.

Nei mesi recenti, il Laboratorio ha svolto un intenso lavoro di definizione delle idee e strutturazione dello strumento atto a sostenere il progetto e a garantirne la realizzazione.

Dopo il primo Tavolo Concertativo Regionale del 16 gennaio 2025, il 22 febbraio 2025 l’assemblea ha approvato il documento "Il nostro punto di vista", che chiarisce la visione e gli obiettivi del Laboratorio rispetto alla creazione del Parco della Valle del Seveso. Questo documento è stato inoltrato all’assessore regionale al Territorio, Gianluca Comazzi, nonché agli amministratori comunali dei bacini del Seveso e del Lura, coinvolgendo sindaci, assessori e consiglieri comunali.

Dai gruppi di lavoro del Laboratorio sono emerse numerose proposte, che verranno presto sottoposte all’attenzione dell’assemblea.

Il 6 aprile 2025, in occasione del Festival degli Amici Parco Nord, sarà presente uno stand informativo per illustrare il progetto ai cittadini e distribuire materiali di presentazione del Parco della Valle del Seveso. Nel pomeriggio, è previsto un incontro pubblico con la partecipazione di amministratori regionali e comunali per discutere le prospettive e i passi successivi dell’iniziativa.

Si apre, dunque, una nuova fase caratterizzata da contatti diretti con la cittadinanza e con le comunità locali. Il successo della proposta del Parco dipenderà in larga parte dalla capacità di coinvolgere attivamente la popolazione, facendo leva sull’interesse e sull’attivismo dei cittadini per dare concretezza a questa ambiziosa idea.

Il documento "Il nostro punto di vista", redatto congiuntamente dall’Associazione Amici Parco Nord e dal Laboratorio Seveso, sottolinea l’importanza di una gestione territoriale integrata e sostenibile. La proposta del Parco Fluviale del Seveso ha avuto origine nell’aprile 2024, con l’approvazione della delibera regionale del 25 luglio 2024, che ne ha sancito ufficialmente l’avvio. La creazione del parco è vista come una risposta alle problematiche ambientali, territoriali e idrogeologiche che interessano il bacino del Seveso, in particolare alla crescente urbanizzazione e al rischio idrogeologico connesso.

Il documento identifica sei punti fondamentali per la realizzazione del Parco:

  1. Parco Unitario: Un’area protetta che si estenda lungo l’intero corso scoperto del Seveso, coinvolgendo la Città Metropolitana di Milano, la Provincia di Monza e Brianza e la Provincia di Como.
  2. Parco fluviale: Necessità di un piano di bonifica e risistemazione del fiume, attraverso interventi di chiusura degli scarichi abusivi, rinaturalizzazione delle sponde, creazione di aree di espansione per le piene e de-impermeabilizzazione delle zone limitrofe.
  3. Parco territoriale: Un progetto che ridisegni il territorio, connettendo le aree verdi esistenti e intervenendo sulle aree urbanizzate per migliorare la vivibilità.
  4. Parco e ambiente: Un’azione concreta per la riduzione dei gas serra, l’incremento delle aree boschive e la conversione di superfici impermeabili in aree filtranti per il drenaggio delle acque.
  5. Parco della città: Un’integrazione tra spazi verdi e contesto urbano per migliorare la qualità della vita e la salute pubblica.
  6. Parco della salute, della cultura e della bellezza: Un’area a servizio del benessere della popolazione, con un’attenzione particolare alla conservazione della biodiversità e alla sostenibilità ambientale.

L’impegno del Laboratorio del Seveso si concentra ora sull’attivazione di una rete di relazioni tra istituzioni e cittadini, affinando il progetto attraverso il confronto con la comunità e le amministrazioni locali. Il Parco Regionale Fluviale e Territoriale del Seveso rappresenta una sfida ambiziosa ma necessaria per garantire un futuro più sostenibile al territorio e alle generazioni future.

A Seregno un incontro per non dimenticare le vittime delle mafie: il caso Cristina Mazzotti


In occasione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, il Circolo culturale "Seregn de la memoria" organizza un evento di grande rilevanza storica e sociale.

Sabato 29 marzo 2025, alle ore 16, presso la Sala Gandini di via 24 Maggio a Seregno, si terrà la presentazione del libro di Emilio Magni, dal titolo "Il rapimento Cristina Mazzotti. Una buca, 5 centimetri d'aria" (edizioni Mursia). L’autore dialogherà con il giornalista Luigi Losa in un incontro che promette di essere intenso ed emozionante. L'ingresso è gratuito.

La vicenda di Cristina Mazzotti, giovane diciottenne rapita il 1° luglio 1975 e brutalmente assassinata dalla 'ndrangheta, sconvolse l’Italia intera. Prigioniera in condizioni disumane, la sua vita fu spezzata con una ferocia inaudita e il suo corpo venne ritrovato in una discarica della provincia di Novara. A mezzo secolo di distanza, il dolore e l'indignazione per quella tragedia restano vivi.

Il libro di Emilio Magni, testimone diretto dell’epoca sia come amico della famiglia Mazzotti che come cronista, ripercorre questa terribile storia attraverso testimonianze inedite. Il volume porta alla luce dettagli sconosciuti, restituendo un'immagine più intima di Cristina e rivelando nuove piste investigative: dagli autori materiali del rapimento, individuati solo di recente e ancora in attesa di giustizia, fino al mistero mai risolto del miliardo di lire versato come riscatto, di cui solo una parte è stata recuperata.

Questo incontro non è solo un'occasione per ricordare una delle pagine più oscure della nostra storia recente, ma anche un momento di riflessione sull'importanza della memoria e della ricerca della verità.

La cittadinanza è invitata a partecipare numerosa per rendere omaggio a Cristina e a tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata.

Diritto UE e Pedemontana, nuove ombre sul progetto finanziato dalla BEI. I Comitati: "Si aprono nuovi scenari, ora più che mai è importante esserci"


La Commissione Europea ha risposto all'interrogazione presentata dall'europarlamentare Brando Benifei (PD), sollevando nuove incertezze sulla conformità delle modifiche al tracciato della Tratta D Breve dell'autostrada Pedemontana con il diritto comunitario in materia di appalti pubblici. La questione riguarda in particolare il finanziamento del progetto da parte della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e la legittimità delle variazioni introdotte senza una nuova gara d'appalto.

Benifei ha reso noto che la risposta della Commissione, firmata dal Commissario Sejourné, afferma che sono in corso approfondimenti per valutare la compatibilità tra le modifiche apportate e le normative europee. "È un bene che la mia segnalazione abbia portato all'apertura di questa nuova fase di indagine", ha dichiarato l'europarlamentare, sottolineando però come "sia allarmante il fatto che ci siano ancora zone grigie di potenziale violazione del diritto europeo, soprattutto considerando che si tratta di un progetto finanziato con soldi pubblici".

Secondo l'interpretazione della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, la possibilità di modificare le concessioni durante il periodo di validità non è esclusa, ma deve rispettare criteri molto stringenti elencati nell'articolo 43 della direttiva 2014/23. Benifei ha assicurato che, insieme ai consiglieri PD in Regione Lombardia e al gruppo provinciale Brianza Rete Comune, sta lavorando per far luce su questa nuova prospettiva legale e ha annunciato l'intenzione di chiedere un colloquio con il gabinetto del Commissario Sejourné per approfondire la questione.

Il Comitato Difesa del Territorio NO Pedemontana ha accolto con attenzione la risposta della Commissione Europea, evidenziando come essa apra a scenari inediti. "Qualora si accertasse che è stato violato il diritto europeo, i finanziamenti BEI che fine fanno? Ma soprattutto: a quel punto l'opera può essere messa in discussione?" ha commentato Luigi De Vincentis, portavoce del comitato. "Si aprono nuovi scenari... ora più che mai è importante esserci", ha concluso, ribadendo la necessità di una vigilanza costante sull'evoluzione della vicenda.

Anche Manuela Meloni del Comitato Ferma Ecomostro D Breve ha espresso la sua opinione sulla vicenda, affermando che la notizia del supplemento di indagine sul finanziamento BEI rappresenta "un passo importante che va seguito con attenzione".

L'indagine in corso potrebbe dunque influenzare il destino della Pedemontana, un progetto già fortemente contestato per il suo impatto ambientale e le implicazioni economiche. I prossimi sviluppi dipenderanno dalle valutazioni della Commissione Europea e dalle eventuali conseguenze legali sulle modifiche già apportate al tracciato.

Elettrificazione Como-Lecco: preoccupazioni e richieste del Comitato Pendolari


Il Comitato Pendolari Como-Lecco ha recentemente espresso forti perplessità riguardo al futuro dell'elettrificazione della linea ferroviaria Como-Lecco. In un comunicato ufficiale, il comitato ha evidenziato il silenzio delle istituzioni locali e le numerose incertezze che ancora gravano sul progetto.

Secondo quanto dichiarato dal Comitato, nonostante l'appello inviato il 30 gennaio 2025 ai consiglieri regionali di Como e Lecco, ai presidenti delle province e ai sindaci dei comuni interessati, solo un sindaco ha risposto, per giunta di un comune non direttamente coinvolto nel primo lotto dell'elettrificazione. Questo atteggiamento delle istituzioni locali aumenta i dubbi su quale tipo di servizio ferroviario potrà effettivamente essere garantito una volta completata l'elettrificazione, soprattutto in assenza di interventi infrastrutturali complementari.

Uno degli aspetti più critici riguarda l'assenza di un bando di gara per l’affidamento dei lavori. Nonostante RFI abbia dichiarato, in un'audizione del 27 febbraio 2025 presso la Commissione V della Regione Lombardia, che il Decreto conclusivo del MASE sia stato emesso il 17 febbraio e che a breve si chiuderà la Conferenza dei Servizi, la Como-Lecco non è stata inclusa tra le linee chiuse nel 2025. Questo solleva interrogativi su quando i lavori potranno effettivamente partire.

Il progetto attuale prevede la chiusura della tratta Albate-Molteno per ben 835 giorni consecutivi, creando disagi significativi per studenti, lavoratori e frontalieri che utilizzano quotidianamente la linea. Il Comitato Pendolari ha quindi avanzato una richiesta precisa: suddividere i lavori in tre fasi, come già suggerito da Regione Lombardia, al fine di ridurre il periodo di chiusura totale e garantire una riapertura più rapida della tratta Merone-Molteno, lunga solo 7 km e priva di gallerie.

Nel caso in cui la chiusura totale dovesse risultare inevitabile, il Comitato insiste affinché venga sfruttata per realizzare interventi infrastrutturali cruciali, tra cui:

  • Miglioramenti alla stazione di Cantù, con sottopasso pedonale, banchine alte e prolungamento dei binari.
  • Potenziamento degli incroci e fluidità della circolazione con l'aggiunta di deviatoi a 60 km/h.
  • Adeguamento delle banchine in tutte le fermate con pensiline e marciapiedi rialzati.
  • Soppressione del passaggio a livello della SP41 tra Anzano del Parco e Merone, sostituendolo con un cavalcavia.

La mancata risposta da parte delle istituzioni locali è vista come un segnale preoccupante. Il Comitato aveva chiesto una revisione del piano dei lavori, dando priorità all’elettrificazione tra Albate e Cantù per estendere il servizio TILO e limitare i disagi tramite un servizio sostitutivo di autobus.

Oltre all’attuale elettrificazione, il Comitato sollecita una pianificazione più ampia che includa il Lotto 2, Molteno-Lecco, con interventi strategici quali il raddoppio della tratta Molteno-Oggiono, l’eliminazione di alcuni passaggi a livello e miglioramenti infrastrutturali nelle stazioni per aumentare la capacità e ridurre i tempi di percorrenza.

Il Comitato Pendolari Como-Lecco ribadisce la necessità di risposte chiare e di azioni concrete. L’elettrificazione della linea non deve essere un intervento fine a sé stesso, ma deve tradursi in un reale miglioramento del servizio ferroviario, evitando il rischio di una chiusura prolungata che non porti benefici tangibili agli utenti della tratta.

giovedì 20 marzo 2025

Inizia il Concorso letterario legato alla ‘Festa delle Api’ di Ponte Lambro

Partecipazione aperta a bambini e adulti, che possono presentare poesie o racconti brevi, sul tema de ‘Il dolce perdono’


Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, in collaborazione con il Comune di Ponte Lambro, organizza il Primo Concorso letterario intitolato “Emily Dickinson” per poesia e racconti brevi, che avrà inizio il 21 marzo, giornata internazionale della poesia. Il Concorso è stato ideato da Simone Savogin, autore di testi teatrali e poeta slam.

Vi saranno tre categorie: under 10 anni e over 10 anni – i quali potranno presentare delle poesie –, e adulti – questi ultimi potranno presentare sia poesie che racconti brevi con un massimo di 5000 battute. Il tema proposto è “Il dolce perdono” liberamente ispirato a un breve messaggio che accompagnava un mazzo di fiori colto dalla poetessa Emily Dickinson.

Come detto, il Concorso avrà inizio il 21 marzo per concludersi l’1 giugno. Una giuria di qualità valuterà i testi e decreterà 6 finaliste e finalisti per le tre categorie; per i racconti brevi verranno ammessi alla finale 4 testi. Il giorno 1 settembre verranno comunicati i nomi di chi dovrà presentarsi alla 16^ edizione della ‘Festa delle Api’ che si terrà nel mese di settembre a Ponte Lambro, per esporre sul palco il proprio elaborato, così che la giuria popolare, ovvero il pubblico presente, possa aggiungere il proprio voto a quello della giuria di qualità. Quest’ultima sarà composta da Alessandra Racca (poeta e docente alla scuola Holden di Torino, edita da InternoPoesia e NEO), Davide Passoni (performer ed educatore, edito da Miraggi e MalEdizioni), Irene Milani (docente) e Paolo Agrati (autore e speaker, edito da Lietocolle e EdicolaEdiciones).

Gli elaborati per tutte le categorie dovranno essere inviati, completi di nome, cognome ed età, all’indirizzo mail: premioemilydickinson@gmail.com .


Per ogni altra informazione è possibile visitare la pagina: https://festadelleapi.it/concorso-il-dolce-perdono-2025/

mercoledì 19 marzo 2025

Densificazione, mobilità e clima: il futuro di Seregno al centro del dibattito

Isole di calore e consumo di energia degli edifici | Dati Provincia Monza e Brianza 2021
Estratto Piano Clima

Il Comune di Seregno ha recentemente pubblicato il documento delle linee strategiche per la costruzione del nuovo Piano di Governo del Territorio. Un testo che affronta tematiche cruciali per il futuro della città, dal consumo di suolo alla rigenerazione urbana, dalla sostenibilità ambientale alla mobilità dolce.

I punti chiave del documento:

  • La necessità di fermare il consumo di nuovo suolo e puntare sulla densificazione e rigenerazione urbana
  • Un approccio che integra ambiente, salute e qualità della vita
  • La volontà di trasformare spazi pubblici inutilizzati in servizi per la comunità
  • L’importanza del Piano Clima, con azioni per contrastare il riscaldamento urbano e migliorare la qualità dell’aria
  • Strategie per affrontare il problema della casa e dell’accesso alle abitazioni per le fasce più deboli


Per approfondire questi temi, l’amministrazione comunale ha organizzato un’assemblea pubblica dal titolo "Emergenza CLIMA? Serve un PIANO", che si terrà lunedì 24 marzo 2025 alle ore 21 presso la sala Mons. Gandini di via 24 Maggio a Seregno.

Interverranno:

  • Giuseppe Borgonovo, assessore alla pianificazione territoriale
  • Elena Granata, urbanista e docente al Politecnico di Milano
  • Enrico Boerci, presidente di BrianzAcque
  • Alessandro Ceppi, meteorologo

Coordinerà l’incontro Alberto Rossi, Sindaco di Seregno.

Un’occasione per approfondire il futuro della città e confrontarsi su strategie e prospettive.


Maratona artistica No Pedemontana a Bernate


Con l’intento di esprimere rabbia e indignazione per la devastazione dei boschi di Bernate, nasce una maratona artistica in difesa delle terre e dei corpi soggetti alla violenza del progetto dell’Autostrada Pedemontana. Poetə, musicistə e artistə sono invitatə a partecipare, portando le proprie opere per unirsi alla lotta e dichiarare il proprio amore per la Brianza.

Modulo di partecipazione: cliccare qui

Una scuola minacciata da Pedemontana: la voce di una mamma

Pubblichiamo il testo della testimonianza di una mamma della scuola Rodari di Bareggia, letta al presidio di sabato 15 marzo 2025.


Pedemontana, come sapete, passerà a pochi metri di distanza dalla scuola primaria Rodari, una scuola che accoglie i bambini delle famiglie di Bareggia da diverse generazioni… e ora anche i nostri figli.
La bellezza di questa scuola sta nella sua dimensione familiare: non è una scuola grandissima, ma uno dei suoi pregi è sicuramente quello di avere un giardino immenso, che ne abbraccia la struttura ed è parte integrante del suo ruolo educativo, un luogo di aggregazione e condivisione. Questo spazio, però, verrà in parte abbattuto per fare posto all’autostrada. Di fianco alla scuola c’è anche la pista di pattinaggio, che sarà addirittura completamente espropriata.

Nell’assemblea pubblica di qualche mese fa a Macherio, ci avevano detto che i lavori che avrebbero interessato direttamente la scuola sarebbero partiti fra qualche mese, con tutte le rassicurazioni del caso, in quanto si parla pur sempre di un sito sensibile: i lavori saranno eseguiti in assenza dei bambini, ci saranno barriere anti-rumore e altre misure di mitigazione…

È vero che i lavori veri e propri non sono ancora iniziati, ma già da qualche tempo il campo adiacente alla scuola è interessato dalla costante movimentazione e stoccaggio di terra e polvere, oltre che dal continuo passaggio di mezzi di cantiere. Quando si entra a scuola, sullo sfondo si scorge una montagna di terra con i mezzi che la sormontano, mentre il suono dei camion che vanno e vengono fa da sottofondo alle giornate dei bambini e del personale scolastico. La visione è impressionante: la scuola ha già provveduto a transennare una parte del giardino per evitare che i bambini si avvicinino troppo e, di fatto, Pedemontana se ne è già "mangiata" una striscia prima ancora che i lavori siano ufficialmente iniziati.
Appare evidente, quindi, come l’attenzione alla vita scolastica dei nostri bambini, promessa e offerta come rassicurazione a noi genitori, sia totalmente inesistente.

Non vogliamo Pedemontana, ma chiediamo a questo punto:

  • La condivisione delle fasi future del progetto,
  • Conoscere chi si occuperà dei controlli sulla struttura della scuola,
  • Comunicazioni tempestive da parte del Comune e del dirigente scolastico,
  • I nomi dei tecnici incaricati del monitoraggio del rumore e della qualità dell’aria,
  • Quali saranno le opere di compensazione previste per quel tratto di scuola.

È paradossale come, dentro la scuola, si lavori con attenzione per sensibilizzare i bambini e le famiglie sui temi del bullismo, della cura dell’ambiente e del rispetto degli altri e della natura… e intanto, fuori dalla porta, c’è quest’opera, Pedemontana, che con prepotenza arriva e si impone sul territorio e sui suoi abitanti, distruggendo la natura e arrivando al punto di sottrarre spazi a una scuola e ai suoi bambini.

Concludo condividendo con voi un episodio accaduto pochi giorni fa, che ancora mi tocca profondamente:
all’uscita da scuola, mio figlio, che frequenta la prima elementare, ha notato la locandina di invito al presidio di oggi. Gli ho spiegato di che cosa si trattasse e la sua risposta è stata: “Mamma, ma tanto a cosa serve? Ormai la stanno già facendo…”

Probabilmente ha soltanto ripetuto una frase sentita da qualche adulto, ma ho sentito il dovere, come genitore e come abitante di questo mondo, di spiegargli l’importanza di esserci e di far sentire la propria voce, soprattutto quando non si è d’accordo con quello che succede intorno a noi.
Siamo tutti responsabili di come decidiamo di vivere e custodire il nostro mondo, perché è quello che lasceremo ai nostri figli.

martedì 18 marzo 2025

Circolo Ambiente: 20.000 mq di verde a rischio! Fermiamo la speculazione edilizia ad Annone Brianza


di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"


L'Amministrazione comunale di Annone Brianza deve cancellare l'edificabilità del terreno verde compreso tra via San Cristoforo e via Lecco. Bene ha fatto la Soprintendenza a esprimere parere negativo alla cementificazione di questo bellissimo prato con una vista stupenda sul lago di Annone.

Un'area di oltre 20 mila metri quadri - equivalente a tre campi da calcio di Serie A - che, secondo il PGT vigente, potrebbe sparire sotto colate di cemento e asfalto per la costruzione di nuove palazzine e strade di accesso!

Anche secondo il nostro Circolo ambiente "Ilaria Alpi" quell’area va mantenuta verde e va evitata un’ulteriore cementificazione. Il prato esistente, che rientra nel comparto ATr06 (Ambito di Trasformazione), rischia di sparire, ma si tratta di una superficie con una notevole valenza ambientale e paesaggistica, come rilevato dalla Soprintendenza. Infatti, l'area è tutelata dalla legge paesaggistica che riguarda gli "Immobili ed aree di notevole interesse pubblico", in quanto rientra - come cita la norma - tra "le bellezze panoramiche e così pure quei punti di vista o di belvedere ... dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze". In tal caso, la "bellezza panoramica" è legata alla vicinanza del lago di Annone.

Inoltre, rileviamo che l'operatore immobiliare che dovrebbe procedere con l'edificazione è coinvolto in procedimenti giudiziari relativi a pratiche edilizie in un comune della Brianza monzese, il che rappresenta un ulteriore elemento di forte criticità.


Inoltre, il fatto che una parte degli edifici in progetto debbano essere destinati ad edilizia convenzionata sembra quasi un escamotage - quasi una foglia di fico - per giustificare una cementificazione assurda di quel terreno verde. La destinazione ad edilizia convenzionata potrebbe facilmente essere recuperata tra il patrimonio sfitto nel territorio di Annone e dei comuni confinanti, dove sicuramente esistono edifici o appartamenti non utilizzati che potrebbero essere offerti a costi calmierati, a vantaggio di famiglie in difficoltà ad accedere a prezzi di mercato.

Ricordiamo inoltre che ad Annone, già nei decenni passati, si è avuta una pesante cementificazione, che ha cancellato un'estesa area agricola di pregio lungo la provinciale per Oggiono, per fare spazio alla nuova zona industriale, ora piena di capannoni! Senza dimenticare che il PGT vigente prevede ulteriore consumo di suolo, tra cui l'area del Golf club e l'ampio prato compreso tra la strada provinciale e la via Castello; interventi che noi chiediamo che siano cancellati per evitare ulteriori cementificazioni!

Ritornando all'area di via San Cristoforo e via Lecco, il nostro Circolo ambiente "Ilaria Alpi" chiede all'Amministrazione comunale di Annone Brianza di fare un passo indietro, allineandosi al parere della Soprintendenza e cancellando quindi l'edificabilità su tutto il comparto, salvando così 20 mila metri quadri di suolo verde.

HUMANA e WWF Insubria: insieme per un futuro più verde, al via "Vestiamo le oasi di verde" 🌿🌍


HUMANA People to People Italia, in collaborazione con WWF Italia, lancia il progetto "Vestiamo le oasi di verde", un'iniziativa che prevede la messa a dimora di 30.000 alberi entro il 2027 su tutto il territorio nazionale.

💚🌳 Un'occasione per contribuire a rendere il territorio più resiliente. I partecipanti avranno l’opportunità di mettere le mani nella terra e dare il proprio contributo concreto alla tutela della biodiversità.

📅 Due gli eventi sul nostro territorio:
🌱 22 MARZO 2025 – ore 09:30
📍 Oasi WWF Fosso del Ronchetto, Via Boves angolo Via Monterosa, Seveso (MB)

🌱 29 MARZO 2025 – ore 09:30
📍 Oasi WWF Torbiere Bassone di Albate, Cascina Bengasi, Via del Piano, Como

Si consiglia di portare scarpe comode e guanti da giardinaggio per partecipare al meglio all’esperienza.

🔗 Per informazioni e prenotazioni, è possibile scansionare il QR Code dedicato.

 

 


domenica 16 marzo 2025

Grande partecipazione alla manifestazione NO Pedemontana a Lissone


Sabato 15 marzo, nonostante le pessime previsioni meteo, centinaia di persone – circa 250, forse 300 – hanno preso parte alla manifestazione NO Pedemontana a Lissone, dimostrando ancora una volta la crescente opposizione a un’opera ritenuta dannosa per il territorio.


Il corteo, organizzato dal Comitato NO Pedemontana, ha attraversato le vie attorno ai cantieri tra S. Margherita e il cimitero di Bareggia, riunendo cittadini e attivisti provenienti da diversi comuni della Brianza, tra cui Vimercate, Desio e Seveso. Striscioni, cartelli e testimonianze hanno dato voce a un movimento sempre più consapevole e determinato.


"Grazie davvero a tutti
– ha dichiarato Giacomo Mosca –. Eravamo in tanti, nonostante il meteo sfavorevole. Le testimonianze finali hanno mostrato un movimento unito e convinto. Regione Lombardia dovrà fare i conti con noi!"


Anche Roberto Tagliabue ha sottolineato il successo della giornata: "Parafrasando il famoso film Lassù qualcuno mi ama, anche il meteo si è accorto di noi, regalandoci una tregua proprio durante la manifestazione. Una partecipazione straordinaria ha reso questo evento un momento di forte condivisione e lotta."


Nel parchetto davanti al cimitero di Bareggia, il corteo si è concluso con interventi, poesie e racconti, mettendo in luce le preoccupazioni della cittadinanza. "Questa strada non ci porta da nessuna parte – ha ribadito Mosca –. Devasta i nostri territori, toglie fondi a sanità e scuola, ignora il cambiamento climatico e cancella gli ultimi spazi verdi. Mobilitarci è giusto e necessario!"

L’incontro si è chiuso con il tradizionale "terzo tempo" del Comitato, un momento conviviale per ribadire la determinazione della rete di attivisti.