lunedì 6 maggio 2024

Gran tour della Brianza classica. Prima tappa: escursione alle pendici del versante abduano del San Genesio


Domenica 19 maggio 2024

Brianza Classic / 1
Airuno, Rocchetta, Valgreghentino, Corte di Capiate

Classica escursione alle pendici del versante abduano del San Genesio. Agevole passeggiata di km 7.300 circa per antichi percorsi campestri, carrarecce e strade urbane a bassa intensità di traffico. Dislivello totale 160 m. circa.

Con l'affascinante escursione "LE BRIANZE raccontate e camminate", gli organizzatori danno inizio a quello che potrebbe essere considerato il Grand Tour dei luoghi più iconici della Brianza classica. La Valle dell'Adda diventa la cornice della prima tappa di questo viaggio di indubbio fascino. L'Adda, fiume che ha ispirato le gesta dei Promessi Sposi, viene osservato da una prospettiva insolita: dalla maestosa Rocchetta di Airuno, con il suo venerato santuario mariano, che offre uno straordinario balcone naturale da cui ammirare una vista mozzafiato a 360 gradi sull'ampio solco abduano, sui primi contrafforti orobici, sul San Genesio e sulle inconfondibili montagne di Lecco. Partendo da Airuno, si attraversa l'affascinante centro storico che funge da preludio all'unica asperità della giornata. La salita lungo la Via Crucis della Rocchetta è tutt'altro che un Calvario e viene superata agevolmente da tutti. Si prosegue seguendo le tracce dell'antica strada romana che collegava Milano al ponte di Olginate, per poi scendere dolcemente verso la verde e suggestiva conca di Valgreghentino. Da Ospedaletto, una località evocativa, attraverso sentieri campestri e scorci insoliti di rara bellezza, si contornano le pendici del Monte di Brianza, fino a giungere infine a Villa San Carlo. Dopo aver attraversato il Greghentino, ci si avvicina a Ca' Romano per concludere l'escursione alla magnifica Corte medievale di Capiate.

Informazioni pratiche:

  • Ritrovo a Macherio: ore 13:00 c/o Arci Macherio, Via V. Veneto 46
  • Ritrovo ad Airuno LC: ore 13:40 c/o parcheggio Via Postale Vecchia ang. Via Dante Alighieri
  • Termine escursione: ore 18:45 circa c/o corte medievale di Capiate, Via IV Novembre, Olginate LC
  • Iscrizione obbligatoria (numero massimo di 30 partecipanti), è prevista sottoscrizione di 3 euro. Gli organizzatori non si assumono responsabilità per eventuali incidenti e danni alle persone elo alle cose.
  • Organizzazione: Arci Macherio, in collaborazione con Associazione Capiate - Radici nel futuro Onlus
  • Per iscrizioni: cultura@arcimacherio.it - 335 632 8590 (Augusta)
  • Info: 339 844 6553 (Gianni)


Esplorando le grotte del Monte San Primo: successo per la camminata speleologica


Ieri, domenica 5 maggio, più di 100 persone (precisamente 110) hanno partecipato alla Camminata 'speleologica' alla scoperta delle grotte carsiche del Monte San Primo. L'evento, organizzato dal Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo', composto da 35 associazioni, in collaborazione con la Federazione Speleologica Lombarda, ha riscosso grande interesse.


Guidati dagli esperti speleologi Paola Tognini e Andrea Ferrario, i partecipanti hanno esplorato le affascinanti grotte del Monte San Primo e del Pian del Tivano, scoprendo uno dei più vasti sistemi carsici d'Italia, con decine di chilometri di gallerie sotterranee, estese fino a 70 km nella parte conosciuta.


Le gallerie carsiche rivestono un ruolo fondamentale sia dal punto di vista idrogeologico che ambientale. Al loro interno, scorre l'acqua che, originata dalle pendici del Monte San Primo, alimenta corsi d'acqua, incluso il fiume Lambro, e può raggiungere direttamente il suggestivo Lago di Como. Questo territorio è delicatamente bilanciato dal punto di vista idrogeologico, soprattutto per la vulnerabilità delle acque sotterranee.


Durante l'escursione, è stato possibile ammirare dall'esterno alcuni ingressi come quelli della 'Grotta del Cippei' e della 'Grotta Colma del Bosco', dove gli speleologi hanno illustrato e dimostrato le tecniche di esplorazione.


Il successo dell'evento ha soddisfatto pienamente il Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo'. Roberto Fumagalli, portavoce del gruppo delle 35 associazioni, ha sottolineato gli sforzi compiuti nell'ultimo anno e mezzo per opporsi al progetto della Comunità Montana Triangolo Lariano e del Comune di Bellagio, finanziato dalla Regione Lombardia e dal Ministero dell'Interno, che prevede la realizzazione di nuovi impianti sciistici, innevamento artificiale, parcheggi e altri interventi impattanti in località San Primo. Il Coordinamento ha annunciato ulteriori iniziative di informazione e sensibilizzazione per far conoscere il territorio del Monte San Primo e per contrastare il progetto proposto dalle istituzioni.


Per aggiornamenti, foto e video dell'evento, si possono consultare il sito web del Coordinamento: https://bellagiosanprimo.com

domenica 5 maggio 2024

A Seregno il Paradiso si nasconde tra le strade del passato

Via Paradiso

Nel cuore del pittoresco centro di Seregno, le vie raccontano storie di un passato che sfuma tra la leggenda e la realtà. Ci imbattiamo in vie dai nomi suggestivi che evocano immagini di luoghi idilliaci, eppure, con un'ironia crudele, la loro attuale apparenza non corrisponde affatto alle aspettative. Prendiamo ad esempio via Paradiso, che ben poco ha di celestiale, o via dei Fiori, il vicolo delle Rose e il vicolo Orti, che non conducono a giardini rigogliosi come ci si potrebbe aspettare. E poi c'è il sempre ombroso vicolo Sole, che sembra tradire il suo stesso nome.

Mappa attuale

Tuttavia, se torniamo indietro nel tempo, alle mappe del Catasto Teresiano del lontano 1722, scopriamo un'immagine diversa. In quei documenti antichi, via Paradiso e gli altri luoghi erano ricchi di giardini e orti. Ma cosa li rendeva così speciali da meritare tali nomi evocativi?

Copia ottocentesca del Catasto Teresiano

Il significato originario di "paradiso" ci porta indietro nell'etimologia, fino al latino tardo "paradīsu(m)", che a sua volta deriva dal greco "parádeisos", significante "parco", e dall'antica voce iranica "pairidaēza", che significa "luogo recintato". Inizialmente, quindi, il concetto di paradiso era legato a un giardino o a un orto ameno.

Vicolo Fiori

C'è anche un'altra ipotesi affascinante che associa il termine "paradiso" alla dolcezza della frutta, in particolare all'uva. Questo potrebbe spiegare perché la zona fosse rinomata per la sua produzione di vino, tanto è vero che la località poco più a nord viene chiamata ancora oggi Vignoli.

Vicolo Rose (sx) e Vicolo Sole (dx)

Così, passeggiando per le strade di Seregno, possiamo immaginare un tempo in cui il Paradiso non era un concetto astratto, ma una realtà tangibile, riflessa nella bellezza dei suoi giardini e nella dolcezza dei suoi frutti. E sebbene quei luoghi siano cambiati nel corso dei secoli, il loro fascino e il mistero dei lori nomi ci ricordano un paradiso perduto.

venerdì 3 maggio 2024

I costi del suolo perduto in Brianza

Vista aerea della Provincia di Monza e Brianza; la più cementificata d'Italia

Il Coordinamento Ambientalista Osservatorio PTCP di Monza e Brianza ha recentemente contattato tutti i 55 Sindaci dei Comuni della provincia, evidenziando i preoccupanti dati sul consumo di suolo, in continuo aumento nonostante gli sforzi per ridurlo, e i costi pubblici ad esso associati, spesso trascurati.

Basandosi sui dati ufficiali dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) dal 2006 al 2022, le lettere inviate riportano il consumo di suolo nel 2022 e l'andamento del consumo nel periodo considerato, oltre al valore economico delle perdite di servizi ecosistemici.

L'obiettivo è sensibilizzare gli amministratori comunali affinché rivedano le strategie urbanistiche e contrastino efficacemente l'espansione del cemento e dell'asfalto. Ridimensionare le previsioni urbanistiche del passato non è sufficiente; occorre affrontare le ingenti perdite economiche, ambientali ed ecosistemiche causate dall'incremento dell'impermeabilizzazione del suolo.

La provincia di Monza e Brianza si trova in una situazione critica, con il 40,72% del suolo consumato nel 2022. Questi dati sono allarmanti e richiedono azioni concrete.

I comuni che hanno registrato i maggiori incrementi nel consumo di suolo dal 2021 al 2022 sono Carate Brianza e Bovisio-Masciago, seguiti da Desio, Monza, Lentate sul Seveso, Caponago e Arcore.

In termini di percentuale di superficie artificiale complessiva, Lissone e Muggiò sono tra i comuni con le percentuali più elevate di suolo già consumato, insieme ad altri 14 comuni che superano il 50% di suolo urbanizzato.

Per ulteriori dettagli sui dati e sui risultati, è possibile consultare i seguenti link:

Scheda: I dati di Meda e Seregno

A Meda, il consumo di suolo nel 2022 è stato di 0,98 ettari, mentre a Seregno è stato di 0,21 ettari. Dal 2006 al 2022, sono stati consumati rispettivamente 14,17 ettari e 19,98 ettari di suolo libero.

Secondo i calcoli nazionali, le perdite di servizi ecosistemici addebitabili ammontano rispettivamente a:
  • Meda: 27.947.480,00 €
  • Seregno: 50.993.800,00 €

Il bilancio ambientale dovrebbe registrare, a partire dal 2024, una perdita annuale di servizi ecosistemici pari a:

  • Meda: 1.246.960,00 € 
  • Seregno: 1.758.240,00 €

Pedemontana, l'audizione in Regione e l'incertezza che circonda il futuro della tratta B2

L'audizione della società Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) in V Commissione Regionale Territorio e Infrastrutture

Le informazioni fornite sono tratte dal report pubblicato da Alberto Colombo (Sinistra e Ambiente Meda) sulla pagina Facebook di "Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile".

Il 2 maggio 2024, su iniziativa dei Consiglieri regionali Ponti e Negri, si è svolta un'importante audizione della società Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) presso la V Commissione Regionale Territorio e Infrastrutture. La riunione è stata convocata per fornire informazioni dettagliate sulla tratta B2 del progetto.

All'incontro hanno partecipato membri della commissione, rappresentanti dei sindaci dei comuni interessati dalla tratta B2, oltre alla Provincia di Monza e Brianza, il Centro Studi PIM e il direttore di Pedemontana con il suo staff tecnico.

Tuttavia, l'audizione non ha portato alla luce particolari novità. Il focus è stato sulle preoccupazioni espresse dai sindaci riguardo alle implicazioni sul traffico locale e intercomunale derivanti dalla fase di costruzione e dall'apertura al traffico della Pedemontana. Sono stati sollevati dubbi riguardo alla saturazione delle arterie stradali già critiche e alla possibile deviazione del traffico per evitare il pedaggio.

In particolare, si è discusso della necessità di esenzioni dal pedaggio per gli spostamenti tra i comuni interessati dalla tratta B2 e della valutazione delle opere di compensazione viabilistica, giudicate insufficienti per migliorare effettivamente la viabilità locale.

Sono emersi anche dubbi riguardo alla capacità della strada Comasina di gestire il flusso aggiuntivo di veicoli e alla necessità di potenziare la tratta B2 da due a tre corsie per affrontare il crescente traffico.

La società APL ha fornito risposte generiche, annunciando per l'ennesima volta l'avvio delle operazioni di bonifica da diossina e assicurando il rispetto delle prescrizioni per la gestione del traffico durante i lavori.

Tuttavia, molte questioni sono rimaste irrisolte, compresa la questione del pedaggio e le modalità di gestione del traffico durante la fase di costruzione.

In conclusione, l'audizione non ha portato a sviluppi significativi e molte questioni rimangono ancora aperte, con l'incertezza che circonda il futuro della tratta B2 della Pedemontana Lombarda.

Flussi di traffico SS35

Tabella riassuntiva dei flussi di traffico previsti per l'ora di punta del mattino sulla SS35 nello scenano attuale (Marzo 2023) e nello scenano programmatico (2035)

 

mercoledì 1 maggio 2024

La leggenda di viale Piave a Seregno

Immagine tratta da Google Maps

Seregno, una cittadina con un tocco di genialità nell'arte della frugalità amministrativa, dove una targa di marmo ha una doppia funzione indicando sia un viale che un piazzale. Un'efficienza che sfida la logica, o forse la abbraccia con una stretta di risparmio che lascia senza parole.

La targa stradale con la doppia denominazione: Viale Piave e Piazzale Santuario


Ma l'attenzione non dovrebbe essere sull'abilità economica cittadina, bensì sulle vicende del caro fiume Piave. Un fiume così sacro alla patria da meritare una promozione di genere passando dall'antico genere femminile "la Piave" a "il Piave" per rispecchiarne la virilità guerriera. "Come osate chiamare 'la Piave' un fiume che respinge gli invasori?!" devono aver esclamato indignati i nazionalisti. L’esempio ci viene da D’Annunzio: il poeta “vate” nella “Nave” (1908) scrive "la Piave e la Livenza coprono tutti i pascoli". D’Annunzio, dopo la prima Guerra Mondiale, userà solo il maschile, per di più con enfasi. Tanto basta per cambiare la carta d’identità del fiume.

 

Manifesto del film "La Nave", 1921

E che dire dell'inno? Una canzone così patriottica, così virile, che nella sua versione originale ha fatto storcere il naso alle sensibilità delicate, con quel passaggio sulla "onta consumata a Caporetto". Ma niente paura, nel 1928, il buon Ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Belluzzo si affrettò a chiedere una correzione, perché non si sa mai, potrebbe dar fastidio ai teneri orecchi dei nostri giovani patrioti. Il risultato? Un "fosco evento" al posto del "tradimento" e via con un'intonazione più politically correct.

La lettera del Ministro Giovanni Belluzzo a Giovanni Gaeta, 1928. Fonte Wikipedia.

E così, il fiume Piave, con la sua virilità rimodellata e il suo inno corretto, continua a scorrere tra le pagine della storia italiana. Che meraviglia, la nostra patria, dove anche i fiumi e le canzoni hanno le loro piccole storie di genere e politica.

 

Scheda / La seconda strofa de "La leggenda del Piave"

 

Prima versione, 1918:
 

Ma in una notte trista
si parlò di tradimento
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento...
Ahi, quanta gente ha vista
venir giù, lasciare il tetto,
per l'onta consumata a Caporetto.
 

Seconda versione, 1928:

Ma in una notte trista
si parlò di un fosco evento,
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento...
Ahi, quanta gente ha vista
venir giù, lasciare il tetto,
poi che il nemico irruppe a Caporetto!

Pedemontana: piantatela lì!


L'iniziativa "Pedemontana: piantatela lì!" rappresenta una vigorosa risposta dei Comitati locali contro l'implementazione della nuova autostrada Pedemontana. Attraverso assemblee pubbliche e azioni simboliche, il Comitato per la difesa del territorio NO Autostrada Pedemontana ha espresso il suo netto dissenso nei confronti di un progetto che ritiene dannoso per l'ambiente e per il tessuto sociale della zona.


L'assemblea pubblica prevista per martedì 7 maggio 2024 (ore 21 c/o Sala Civica Santa Margherita, via Savio 33, Lissone) è un'occasione importante per discutere le ultime novità riguardanti il progetto e per rafforzare il fronte di opposizione. Gli organizzatori informano che ci sono significative difficoltà emergenti nella realizzazione dell'ecomostro, sottolineando così le fragilità e le problematiche intrinseche del progetto. Inoltre, la continua lotta per evitare di essere soffocati da un cantiere ritenuto inutile e dannoso dimostra la determinazione della comunità nel proteggere il proprio territorio e il proprio stile di vita.

L'azione proposta per il successivo venerdì 17 maggio, ore 11, davanti a Regione Lombardia, è particolarmente simbolica. La consegna di 35 alberi, uno per ogni km di autostrada che vorrebbero realizzare, rappresenta in modo tangibile e viscerale il dissenso dell'intera Brianza nei confronti del progetto. Gli alberi, simboli di vita e di connessione con la natura, diventano strumenti di protesta, sottolineando la volontà di preservare il paesaggio e l'ecosistema locali.