martedì 30 dicembre 2014

Ritorna la Befana sul Lambro 2015

Disegno di Enrico Mason
BEFANA SUL LAMBRO   2015
5 gennaio 2015 - ore 18,30
Agliate (Carate Brianza)

Il prossimo 5 gennaio 2015 ritorna la Befana sul Lambro! A dargli il benvenuto ci saranno le animazioni curate dai numerosi volontari guidati da Enrico Mason e dal CCA di Carate Brianza. Previsto anche l'accompagnamento musicale della ”Rusty Random Band.”

La teatralizzazione prevede le seguenti azioni:

BUIO
  • I passaggi luminosi: fiori e lanterne sull’acqua
  • Pinguini dei ghiacci del nord
  • L’arrivo delle meduse dei mari del sud
  • L’accensione dei disegni di fuoco”salto della grande rana e della salamandra”
LUCE
  • I canti e i richiami, gli inviti alla Befana
  • L’apparizione del grande gambero
  • Appare la farfalla bianca
  • La discesa della barca della Befana
  • Il cibo per la Befana: i doni del pane e dell’acqua
  • La Befana e il rito pensieri-bambini
  • La festa sull’acqua(incontro tra il gambero e la befana)
  • Il saluto della Befana e il ritorno nel regno dei sogni
Contatti:

Befana sul Lambro
Sito web: www.befanalambro.net
e-mail: befana.lambro@libero.it

C.C.A.
Indirizzo: Piazza IV novembre 19, 20841 – Carate Brianza (MB)
Telefono: 0362.90.62.94 - Fax 0362.90.62.94
Sito web: www.ccalambro.it

venerdì 26 dicembre 2014

Dai lecchesi 1.000 Euro per la campagna WWF "STOP ai Crimini di Natura"


Il crimine usa la natura per finanziare guerre e terrorismo. Per questo motivo il 4 ottobre scorso, in occasione della giornata dedicata a San Francesco d'Assisi, il WWF Italia ha lanciati la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi "STOP ai Crimini di Natura: da che parte stai?", con lo scopo di aiutare le centinaia di Ranger, Guardie e volontari del WWF, attivi in Italia e nel mondo, per dotarle di attrezzature tecnologiche, medicine, fuoristrada, gps, camera-traps, binocoli, radiotrasmittenti e altri equipaggiamenti indispensabili a monitorare il territorio per sorprendere bracconieri e trafficanti.

L’insieme di altri crimini perpetrati a danno delle risorse naturali, come deforestazione, pesca illegale, estrazioni illegali e scarichi abusivi di rifiuti tossici fa poi lievitare la cifra dei crimini ambientali a 213 miliardi di dollari l’anno, come denunciato dall’Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e Interpol.

Il nuovo Dossier WWF “Natura connection" prodotto in occasione della Campagna (disponibile sul sito del WWF Lecco), accende i riflettori sulle connessioni globali del contrabbando mondiale di specie animali e vegetali protette, evidenzia i paesi più a rischio ed elenca le aree calde del bracconaggio di casa nostra, un paese dove l’assalto alle specie protette sta conoscendo una nuova recrudescenza. L’Italia, infatti, è terreno di ‘transito’ per alcuni prodotti illegali ed è paese importatore e consumatore ma soprattutto è ancora teatro di un intenso bracconaggio dal nord al sud del paese.

LA CAMPAGNA A LECCO

Per sostenere la campagna lanciata dal WWF Italia, l'Associazione WWF Lecco ha organizzato alcuni tavoli di raccolta fondi, proponendo i prodotti bio dell'Azienda Agricola Valpredina (Oasi WWF) e il cioccolato GoDo, della lecchese ICAM, un marchio che offre prodotti organici e naturali.

Gli attivisti lecchesi del WWF hanno organizzato tre tavoli nei fine settimana prenatalizi: grazie alla generosità dei lecchesi che si sono avvicinati ai banchetti presenti in centro città, sono stati raccolti oltre 600Euro. L'Associazione WWF Lecco ha poi integrato questa cifra portando a 1.000Euro la somma totale destinata al WWF Italia per la campagna "STOP ai Crimini di Natura".

WWF Lecco, orgoglioso di questo risultato, ringrazia tutti gli attivisti dell’Associazione che con il loro impegno hanno reso possibile questo gesto d'amore per la natura e tutti i lecchesi che con le loro donazioni hanno contribuito alla campagna.

mercoledì 24 dicembre 2014

Presentazione del progetto di Connessione Ecologica nella Brughiera Comasca


Fondazione Lombardia per l’Ambiente (FLA), Comune di Cantù, Parco della Brughiera Briantea e Agenzia InnovA21 per lo Sviluppo Sostenibile vi invitano all’incontro di presentazione del progetto

CONNESSIONE E FUNZIONALITÀ ECOLOGICA NELLA BRUGHIERA COMASCA, ELEMENTO CHIAVE PER LA RETE ECOLOGICA TRA PREALPI E PIANURA

che avrà luogo il giorno 15 gennaio 2015 alle ore 10.00 presso il Salone dei Convegni in piazza Marconi, Cantù.

Il progetto, finanziato dalla Fondazione Cariplo, ha l’obiettivo di individuare gli interventi utili a mantenere e ove possibile incrementare la connessione ecologica delle aree a cavallo tra le province di Como e Monza e Brianza che riguardano 30 comuni (Como, Tavernerio, Lipomo, Montorfano, Casnate con Bernate, Senna Comasco, Capiago Intimiano, Orsenigo, Alzate Brianza, Fino Mornasco, Vertemate con Minoprio, Cucciago, Cantù, Brenna, Inverigo, Cermenate, Carimate, Novedrate, Figino Serenza, Mariano Comense, Carugo, Arosio, Lazzate, Lentate sul Seveso, Meda, Cabiate, Misinto, Cogliate, Barlassina, Seveso).

Questa porzione del territorio lombardo, infatti, rientra tra le aree particolarmente importanti ai fini della salvaguardia della biodiversità regionale e dell’implementazione della Rete Ecologica Regionale (RER).

Per raggiungere questo importante obiettivo di salvaguardia del territorio è necessario il coinvolgimento dei soggetti che lo vivono; infatti, il progetto intende promuovere la partecipazione degli attori locali per la definizione degli obiettivi e la progettazione degli interventi di connessione ecologica. Quindi si invitano le pubbliche amministrazioni locali, gli enti parco, le associazioni e gli agricoltori a partecipare all’incontro di presentazione del progetto; nel corso dell’evento verranno
mostrati i risultati degli studi naturalistici e urbanistici sull’area e i presenti verranno invitati a contribuire alla mappatura delle criticità e delle risorse del territorio.

A questa prima consultazione seguirà un incontro, che si terrà approssimativamente tra la fine di febbraio e la prima metà di marzo, in cui gli attori del territorio saranno chiamati a contribuire alla definizione degli interventi di connessione ecologica.

Siete quindi invitati a partecipare all’incontro del 15 gennaio 2015.È richiesta conferma di partecipazione all’indirizzo info@agenziainnova21.org o al numero 0362/546210

martedì 23 dicembre 2014

Meda e Pedemontana: il Comune non dà voce ai cittadini


Comunicato stampa del Coordinamento No Pedemontana

In data 3 novembre 2014, su iniziativa del Coordinamento No Pedemontana, è stata depositata presso il protocollo del Comune di Meda  la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale, aperto agli interventi di Associazioni, Comitati e cittadini sul tema di Pedemontana. La richiesta, rivolta a Sindaco e presidente del Consiglio Comunale, è stata sottoscritta da 92 cittadini medesi che hanno apposto la propria firma ai banchetti allestiti dal Coordinamento.

In data 9 dicembre abbiamo ricevuto dall’Amministrazione una risposta negativa. Questo diniego, non tanto nei nostri confronti, ma nei confronti dei cittadini che hanno sottoscritto la richiesta, è la dimostrazione dell’indisponibilità dell’amministrazione medese a  coinvolgere la popolazione in momenti  importanti di confronto pubblico. La risposta, molto burocratica secondo cui l’istituto del Consiglio Aperto non è contemplato nei regolamenti comunali, non tiene conto della straordinarietà dell’impatto di Pedemontana (comunque la si pensi a riguardo) che deve indurre a momenti di discussione anche non usuali tra cittadini e istituzioni.
Risibile è poi affermare (come nella risposta inviataci) che sia un’alternativa sufficiente il Consiglio Comunale dedicato a Pedemontana del 10 dicembre, richiesto e ottenuto da cinque consiglieri comunali; senza nulla togliere a questa iniziativa, è evidente che si vuole che i cittadini rimangano solo spettatori.

Continueremo a batterci contro Pedemontana e a favorire in ogni modo il dibattito pubblico su questa grave minaccia che sempre più incombe sul nostro territorio e che oltre a costituire un pericolo per l’ambiente e per la salute, rappresenta un grave danno per la democrazia, dato che ai cittadini viene preclusa sistematicamente  ogni possibilità di incidere sulle decisioni che gravano sul territorio.

sabato 20 dicembre 2014

Due iniziative per sostenere la Befana sul Lambro 2015

NUOVO CENTRO, C.C.A., EN&RI, MENARESTA BIRRIFICIO, NEW JAZZ CLUB

vi aspettano
Sabato 20 Dicembre 2014 dalle ore 18.00
presso la sede dell'associazione culturale Nuovo Centro
Carate Brianza - Via Solferino, 29 a

Programma:

Ore 19,00 Concerto Acustic-Jazz
Ore 20,30 Degustazione Birre Artigianali con buffet a tema.
A seguire i racconti della Befana con la partecipazione della C.C.A. (E. Mason).
Mostra di alcune opere originali e in anteprima “Befana 2015" Asta Benefica.

Purtroppo il Lambro irrequieto ha invaso i “Laboratori della Befana “

Noi vorremmo che questo magico evento "Befana sul Lambro 2015” possa compiersi grazie al sostegno di tutti. I fondi raccolti vanno a sostegno dei “Laboratori della Befana”. Quota di partecipazione a partire € 20

Info e prenotazioni: tel. 393 9187507 - nuovocentro29@gmail.com - www.nuovocentro.net


Il progetto “CINQUEARCHI”: UNA BEFANA D.O.C

Anche questo anno abbiamo scelto di chiedervi di sostenere la Befana sul Lambro con la vendita del vino che conoscete. Sostenere la Befana, quindi sostenerci. Sì, perché di sostentamento si tratta. Le risorse sono già al minimo vitale come e peggio degli anni passati ed hanno raggiunto un'esiguità che davvero difficilmente permette la sopravvivenza di un'esperienza così grande e importante.
Le visite del Lambro con i suoi 90 cm d’acqua non ci ha demoralizzato negli intenti ma prosciugato risorse per i materiali rovinati e persi. Da qui l'idea del vino, che evoca immediatamente la convivialità, la conoscenza reciproca, la condivisione . Sentimenti questi che sono l’annima del Laboratorio della Befana. Abbiamo individuato attraverso la conoscenza personale il produttore che ci garantisce la fornitura di un vino di ottima qualità ad un prezzo che permette l'autofinanziamento e creato una etichetta particolare con un disegno di Enrico Mason che raffigura il Ponte di Agliate,e un nome “CINQUEARCHI”.

Si è individuato il contributo per una bottiglia in 5 euro. La confezione contiene sei bottiglie.
Il vino sarà disponibile approssimativamente dal 20 dicembre e si potrà ritirare al Laboratorio o con altre modalità da concordare.

PRENOTATEVI

C.C.A. Commissione di Cultura Alternativa
Laboratorio della Befana sul Lambro

Info: sangaldo@tiscali.it - rosesco@tin.it

Sindaci fermate la Pedemontana Lombarda!


Riceviamo e pubblichiamo

In questi giorni sono stati affissi nei Comuni di Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Lentate sul Seveso, Meda, Seveso i manifesti preparati da diverse forze civiche contrarie a Pedemontana e che contengono il semplice messaggio “SINDACO FERMA PEDEMONTANA UN’AUTOSTRADA INUTILE, DANNOSA, COSTOSA ! DIFENDI IL TUO TERRITORIO E LA SALUTE DEI TUOI CITTADINI !“.

Lo scopo di questa iniziativa è di sollecitare i Sindaci ad intervenire con atti istituzionali ed azioni legali contro la Pedemontana, i cui lavori della tratta B1 sono ormai giunti a Lentate sul Seveso sino alla connessione con la superstrada Milano-Meda, malgrado: siano evidenti i gravi danni al patrimonio ambientale (aree verdi, agricole e boschive); sia noto e da molti denunciato il rischio diossina, eredità del disastro ICMESA del 1976 nei comuni di Seveso, Meda, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Desio; la società Infrastrutture Lombarde sia stata travolta, lo scorso marzo, da uno scandalo giudiziario relativo ad un giro di appalti su varie opere, tra cui alcune consulenze per la Pedemontana; il Tar di Milano (con sentenza del 3 dicembre 2013) abbia stabilito che la società concessionaria deve risarcire il secondo classificato nella gara per il lotto 2 aggiudicato al gruppo Strabag, perché il progetto contiene modificazioni tali da alterarne le caratteristiche qualitative, e quindi i lavori sono stati illegittimamente assegnati (anche se il TAR non accolto la richiesta di annullamento dell’assegnazione).

L’iniziativa dei manifesti si collega con la richiesta del coinvolgimento della popolazione interessata, attraverso la convocazione di Consigli Comunali aperti nei comuni delle tratte B1, B2, C, D. nel corso dei quali i cittadini potranno confrontarsi con gli Amministratori su tutti gli aspetti del problema e su iniziative da prendere a riguardo.
E’ comunque nostro obiettivo che le amministrazioni locali si schierino a difesa del territorio e della salute dei cittadini e intraprendano azioni concrete finalizzate a: bloccare definitivamente i lavori della tratta B1 (vero e proprio eco-mostro che in quanto tale andrebbe poi smantellato); fermare la Pedemontana alla tratta A; portare avanti un progetto alternativo partecipato, basato sulla mobilità sostenibile.
In questo senso anche Mozioni o Ordini del Giorno che vanno nella giusta direzione, come quello approvato dal Consiglio Comunale di Desio il 3 aprile 2014, non sono certo sufficienti se non sono seguiti da azioni concrete che ostacolino attivamente la realizzazione di Pedemontana.

COMITATO AMBIENTE per BOVISIO MASCIAGO
COORDINAMENO NO PEDEMONTANA
COMITATO BENI COMUNI MONZA e BRIANZA
LEGAMBIENTE CIRCOLO ROBERTO GIUSSANI DESIO
COMITATO BASTA CEMENTO – MONZA
COMITATO “LA CITTA’ SIAMO NOI” - MEDA
COMITATO CIVES SAN GIORGIO - DESIO
COMITATO 5 D - SEVESO

Verdi Europei: "Basta regali di Stato alle autostrade!"


Monica Frassoni, Presidente dei Verdi europei, Anna Donati, esponente di Green Italia-Verdi Europei e gli eurodeputati ecologisti Ernest Urtasun (ES), Margrete Auken (DK) e Pascal Durand (FR), hanno presentato lo scorso 18 dicembre un dossier alle Commissarie Ue per la concorrenza, Margrethe Vestager, e per il mercato interno, Elzbieta Bienkowska, per denunciare possibili aiuti di Stato e altri vantaggi da parte del governo italiano nei confronti di numerose concessionarie autostradali, attraverso defiscalizzazioni e proroghe delle scadenze delle concessioni accordate con lo Sblocca Italia. Si tratta di pratiche in contrasto con la normativa comunitaria, che prevede di rimettere a gara l’assegnazione delle concessioni una volta che queste sono scadute. Poiché nello Sblocca Italia si prevede che prima di concedere tali vantaggi, sia necessario il parere delle autorità europee, l’obiettivo di questa iniziativa è di chiedere alla Commissione di non autorizzare questa evidente violazione delle regole vigenti, che peserebbe in modo considerevole sul bilancio pubblico italiano.

“Nel dossier – dichiarano Frassoni e Donati – denunciamo alla Commissione Ue il tentativo del governo italiano di tornare a concedere proroghe e vantaggi a concessionarie autostradali che già hanno goduto dello stesso privilegio in anni passati, e che oggi tornano a battere cassa. Tra i casi « fuorilegge » interessati dagli aiuti proposti, ci sono le autostrade del Gruppo Gavio, Autobrennero, Autovie, Brescia-Padova, oltre alla Pedemontana Lombarda per la quale è stata chiesta una ingente defiscalizzazione. Sulla Sat è appena stata aperta una procedura d’infrazione perché il governo non ha rispettato le norme in materia di appalti e di durata della concessione.

Quanto alla BreBeMi (direttissima Brescia-Bergamo-Milano) abbiamo segnalato che il Governo ha promesso di contribuire a coprire il crescente deficit di esercizio con 330 mln di euro, pur se la condizione per vincere la concessione era stata la promessa di non pesare sulle casse dello Stato.”


“Denunciamo, infine, l’esenzione fiscale proposta, su base retroattiva, per l’Autostrada Orte-Mestre, un faraonico progetto lungo 400 km che costerà ai cittadini italiani, nella migliore delle ipotesi, 1 milione di euro al km e la cui utilità e rentabilità è fortemente contestata.“

“Assieme a diversi comitati ed associazioni[1] avevamo già preso contatto con i commissari europei per il mercato interno e per la concorrenza nel corso della scorsa legislatura. Sulla base della nostra segnalazione, il Commissario Barnier aveva deciso, di chiedere alle autorità italiane di fornire maggiori informazioni sulll’art.5 dello Sblocca Italia e aveva aperto una procedura chiamata Eu-pilot, fase precedente all’avvio di una procedura di infrazione. Oggi, dopo l’approvazione definitiva dello Sblocca Italia e l’annunciata richiesta di autorizzazione alla Commissione da parte del governo italiano per concedere le proroghe e altri vantaggi, la Commissione Juncker deve agire – concludono Frassoni e Donati -. Anche perché l’Italia non è un caso unico: anche in Spagna e in Francia si verificano casi simili, pur se di portata minore rispetto al caso italiano. In tempi di grave crisi e nella prospettiva di un rilancio di investimenti pubblici è cruciale garantire che essi siano allocati in modo da garantire non solo il rispetto delle regole, ma anche un effettivo impatto sull’economia e sull’occupazione.”

[1] Coordinamento dei Comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre, Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, Comitato Stop Orte-Mestre, Legambiente Lombardia, Coordinamento Ambientalista “Insieme in Rete”.

domenica 14 dicembre 2014

Verso un grande Parco Regionale delle Groane e della Brughiera


Buone notizie relative all'iter di aggregazione delle aree della Brughiera al Parco Regionale delle Groane. I Comuni interessati facenti parte del territorio della Brughiera, stanno cominciando a pronunciarsi approvando delibere di Consiglio che chiedono l'adesione al Parco Regionale delle Groane, il primo passo per costituire l'ampia zona a tutela Regionale che comprende le Groane e la Brughiera (vedi la mappa sopra) .

Allo stato attuale risulta che i Comuni che hanno deliberato in Consiglio sono: Grandate, Carimate, Lentate Sul Seveso, Fino Mornasco.

L'articolo apparso su "La Provincia" del 10/12/2014
Il 18 novembre 2014 s'è inoltre tenuto un incontro a Cantù richiesto da alcuni Comuni del comasco per avere un confronto con la Provincia di Como in merito all'adesione al progetto sulla regionalizzazione delle aree della brughiera attraverso l'adesione al Parco delle Groane.
Erano presenti all'incontro i rappresentati di:
  • Comuni di Cantù, Lentate, Carimate, Mariano, Fino M., Vertemate, Carugo, Grandate, Orsenigo, Cabiate, Capiago e Cucciago;
  • Provincia di Como : Presidente (Maria Rita Livio) e il consigliere delegato in materia di Parchi (Alberto Crippa)
  • Parco delle Groane: Mario Girelli, Luca Frezzini e Fiore;
  • PLIS Brughiera: Daniele Piazza.
L'incontro è stato aperto dall'Assessore all'Ecologia del Comune di Cantù, Emanuele Tagliabue, che ha ripercorso le attività e gli incontri fatti dai Comuni con la Regione Lombardia in merito alla richiesta di istituire un parco regionale sulle aree interessate dalla brughiera briantea-comasca e di come gli stessi Comuni  hanno condiviso la proposta di chiedere l'adesione al Parco regionale delle Groane.

Al termine della presentazione è stato chiesto da diversi amministratori presenti alla Presidente della Provincia di Vomo Livio di portare in Giunta provinciale la proposta di adesione al Parco Groane proprio perchè la maggior parte del territorio che sarà annesso al Parco delle Groane interessa il comasco:  22 Comuni su 24.

Sia la Presidente che il Consigliere provinciale si sono dichiarati favorevoli all'entrata nell'Ente Parco Groane  e si sono impegnati a portare  la delibera di adesione al primo incontro di Giunta.

E' stato poi chiesto alle Amministrazioni presenti l'impegno all'approvazione della delibera nei rispettivi Consigli comunali.

Nell'incontro, i tecnici del  Parco Groane hanno nuovamente dichiarato la loro disponibilità a incontrare gli amministratori comunali  per illustrare gli aspetti positivi per un Comune che aderisce ad un parco regionale.

I Comuni di Cantù e Lentate, coordinatori del tavolo per la costituzione del parco regionale, si sono impegnati a sentire i Comuni assenti all'incontro per conoscere la data di Consiglio Comunale per l'approvazione delle delibere di adesione al Parco Groane.

Anche Meda già aderente al PLIS della Brughiera,  fa parte dei Comuni che hanno un territorio boscato e verde meritevole di ottenere la tutela Regionale.  Si attende la concretizzazione della delibera di Consiglio che formalizzi la volontà d'adesione al Parco Regionale delle Groane.


Fonte: Sinistra e Ambiente Meda

Botti di capodanno: una tortura per gli animali

Ogni anno a causa dei fuochi d'artificio col botto muoiono circa 5000 animali.

L'attivazione di petardi, botti, fuochi d'artificio e simili può configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti di cani, gatti, animali domestici ed uccelli.

Vorremmo che l'unico botto di Capodanno fosse quello dello spumante.

Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea forte stress e spavento tali da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare dal rumore a loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio.

L'uomo ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz. Cani e gatti, invece, dimostrano facoltà uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60.000 hertz mentre il gatto fino a 70.000 hertz.

Ogni anno i Vigili del Fuoco sono chiamati ad effettuare centinaia di interventi per recuperare cani e gatti terrorizzati rifugiati nei posti più impensabili.

Anche molti uomini - questi tuttavia spesso responsabili al contrario degli animali - pagano per i botti di Capodanno. Ogni anno abbiamo centinaia di feriti a volte anche gravi e purtroppo anche alcuni casi di morte.

Basta con questa storia, facciamo una legge che ci permetta di chiudere in serenità l'anno passato e cominciare per bene con il nuovo.

Ricordiamo che esistono dei fuochi artificiali altrettanto attraenti che non producono i fastidiosi botti. Sono fuochi artificiali composti da giochi di luci e musiche che vanno al ritmo dei fuochi producendo uno spettacolo "piromusicale" che non disturba gli animali ed è piacevole da vedere.

Per firmare la petizione "per sostenere la legge nazionale contro i botti" cliccare qui.

Domenica 14 dicembre il WWF Lecco torna in piazza con i prodotti bio


Domenica 14 dicembre tornano le idee regalo WWF Lecco per il Natale 2014.  L’evento rientra nella campagna internazionale del WWF “STOP ai Crimini di Natura”.

Distruzione illegale di habitat, prelievo e commercializzazione di specie selvatiche, taglio illegale delle foreste, pesca illegale, estrazione illegale di risorse minerarie e più in generale prelievo e uso di risorse naturali, fra cui lo scarico illegale di rifiuti tossici: sono questi i Crimini di Natura che stanno mettendo a rischio le sorti del nostro Pianeta.

Si tratta di azioni che ignorano e calpestano le leggi che le comunità nazionali e internazionali si sono date per preservare questo pianeta e la nostra esistenza.  Un vero e proprio saccheggio illegale di natura che produce localmente sofferenza, povertà e soprusi e che vale 213 miliardi di dollari all’anno, come denunciato dall’Unep (il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e dall’Interpol.


Tra questi, il solo traffico di specie, che fa viaggiare da un continente all’altro avorio, corni di rinoceronte, pelli e legname, alimenta un giro di affari di 23 miliardi di dollari all’anno, ed è il 4° mercato illegale mondiale dopo droga, armi e esseri umani.

I crimini ambientali negano diritti umani, sicurezza, pace e sviluppo: sconfiggerli è la nuova vera sfida per la conservazione di questo pianeta e per il benessere delle generazioni future. Scegli da che parte stare.

COSA FA IL WWF IN ITALIA


L’Italia è un Paese ad alto tasso  di illegalità e criminalità ambientale, ma anche il Paese in Europa a più alto  tasso di “ricchezza di biodiversità”.

Oltre ad attivare ogni anno centinaia  di azioni legali, giudiziarie e di lobby , finalizzate all’applicazione ed al rispetto delle leggi internazionali,  europee ed italiane sulla tutela dell’ambiente, della Natura e della fauna selvatica , il WWF Italia da oltre 30 anni ha creato dei Centri di Recupero Animali Selvatici (CRAS) e Centri di Recupero Animali Selvatici Esotici (CRASE): veri e propri Pronto Soccorso che ogni anno accolgono migliaia di animali in difficoltà.
Ogni giorno vengono curati nei CRAS aironi, cicogne, gru, ricci, ghiandaie, caprioli, tassi, poiane, civette, lupi, aquile... Sono feriti da fucili da caccia, dai bocconi avvelenati, dall'impatto con automobili o con i fili dell'alta tensione. Spesso sono vittima delle trappole dei bracconieri. Sono anch’essi vittime dei Crimini di Natura.

Il CRAS WWF Valpredina, in provincia di Bergamo, è una struttura realizzata dal WWF Italia che ha lo scopo di recuperare animali selvatici feriti o in difficoltà per curarli e rimetterli in libertà.

I TAVOLI NATALIZI DEL WWF LECCO
Per sostenere la campagna “STOP ai Crimini di Natura” il WWF lecchese propone anche quest'anno i tavoli natalizi di raccolta fondi.


Oltre alla distribuzione di materiale illustrativo sull’iniziativa, grazie alla disponibilità di ICAM Cioccolato, a fronte di una piccola offerta sarà possibile ritirare una delle confezioni regalo proposte dal WWF Lecco contenente cinque tavolette di cioccolato GoDo,  un marchio che offre prodotti organici e naturali.


Oltre al cioccolato ICAM quest'anno sul tavolo WWF saranno presenti anche altre idee regalo natalizie, con i prodotti biologici dell'Azienda Agricola Valpredina, realtà costituita nel gennaio 2006 per la gestione della Riserva Naturale di Valpredina che svolge attività di  gestione agro-forestale e produzioni eco-consapevoli. In particolare al tavolo WWF sarà disponibile l’olio di oliva extravergine di certificazione biologica e le confezioni di tisane prodotte nell’orto delle erbe officinali di Valpredina.

Piccole idee per piccoli regali natalizi che aiutano anche l’ambiente!

Tutte le donazioni raccolte quest'anno saranno destinate alla campagna del WWF Italia "STOP ai Crimini di Natura". Il primo appuntamento con i tavoli WWF è previsto per domenica 14 dicembre in piazza Garibaldi a Lecco.

martedì 9 dicembre 2014

Le Origini Svelate. I Romani e i Longobardi a Cornate d’Adda

Una mostra e un convegno dedicati ai ritrovamenti archeologici a Cornate d'Adda promossa dalla Pro Loco di Cornate d'Adda con il patrocinio del Comune di Vimercate MUST Museo del territorio vimercatese.

Vent'anni fa a Cornate d'Adda è partita un'avventura archeologica con risultati sorprendenti: nell'area di Villa Paradiso sono stati riportati alla luce l'antico Vicus romano con una Villa rustica, una cisterna, una necropoli, un butto ed inoltre diciassette tombe longobarde. Lungo l'Adda, sopra lo sperone roccioso della Rocchetta, sono emerse altre “sorprese” archeologiche: un pozzo trecentesco, alcune tombe longobarde, una cisterna, un forno e le fondazioni rocciose di residenze collettive di età tardo romana. La direzione degli scavi è stata affidata alla Soprintendenza dei Beni Archeologici della Lombardia e a docenti universitari con una vasta partecipazione di studenti italiani e stranieri.

Volendo approfondire questa straordinaria esperienza culturale vi presentiamo una affascinante mostra nella storica Villa Jodani - Sandroni.
La mostra si snoda in due percorsi: nella sala Jannacci Gaber viene ricostruita la storia dei vent'anni dell'avventura archeologica cornatese, curata dall'Assessorato alla Cultura e Turismo e dalla Proloco. Nella sala Pontiggia sono esposti i reperti archeologici ritrovati durante gli scavi, curati dalla Soprintendenza dei Beni Archeologici della Lombardia.

Programma:

13 dicembre 2014
ore 15,00 - Inaugurazione della mostra
ore 15,30 - Convegno

La mostra si svolgerà dal 13 dicembre 2014 al 24 gennaio 2015 negli orari di apertura della biblioteca civica di Villa Sandroni.

Per le visite guidate contattare la Pro Loco di Cornate d'Adda: cell. 349 6226178 - mail: proloco@cornatedadda.eu

Fonte: museomust

venerdì 5 dicembre 2014

Befana 2015 sul fiume Lambro: assalti dal cielo...

Disegno di Enrico Mason
Le piogge delle scorse settimane ha allagato il laboratorio dove diversi volontari, sotto la direzione artistica di Enrico Mason, stavano lavorando per la teatralizzazione della Befana sul Lambro 2015.
Sull'argomento abbiamo ricevuto il seguente contributo culturale che volentieri pubblichiamo.

FANGO E CIELO
di Aldo Sangalli 

Di nuovo inondato, due volte in cinque giorni. Hai voglia a fare e rifare, la fate facile, voi! Prima l'acqua, poi il fango e fai  e rifai.... e poi, quando finalmente l'acqua se n'è andata, ancora a buttar acqua per pulire. Per pulire dall'invasione dell'acqua ci vuole ancora acqua. Già. Acqua-vita, acqua-morte. Ancora una volta il fiume ha insegnato che ci sono cammini sbagliati, che sarebbe meglio farci i conti con l'acqua. Il fango assassino, la piena distruttrice, la pioggia che violenta...la colpa è sempre di qualcos'altro. E' un modo di guardare degli uomini, guardano solo gli effetti e con i loro occhi. Io vedo la distruzione, e basta.  Come si fa con gli anniversari delle guerre. Si vedono solo le proprie sorti, nefaste o vittoriose, e i morti e i vivi. Come dire.....come darsi una martellata su un dito e lamentarsi che si gonfi e diventi blu, che pulsi e faccia male. L'uomo è presuntuoso! 

Ma siamo ancora qui, nel capannone, e le scope e i tira acqua vanno che sembrano avere vita propria e io me ne sto in un angolo, quasi nascosto a guardare. Guardo i pulitori, come senza sonoro e vedo solo corpi che si muovono a riparare l'irreparabile. Forse sarebbe meglio  adeguarsi.....ma l'uomo questo non lo sa fare.  “ Il fiume ha invaso le strade e le case!”  Ecco uno splendido esempio di inversione tra soggetto e oggetto. A me sembra che le case e le strade abbiano invaso il fiume.

Mi capita spesso di guardare il cielo, magari la notte, e di vedere una via d'uscita. Mi sono quasi stancato di questo fare continuamente, di sopravvivere ai veleni e alle trappole, di difendermi dai predatori, di assecondare gli avvenimenti e mi piacerebbe possedere lo slancio, il salto per raggiungere quella scala che a volte immagino e che mi possa riscattare dalla condizione che mi hanno affibbiato. La condizione è quella di tutti, è quella di un sogno imprigionato, ognuno nella sua gabbia, grande, piccola, dorata, a due o tre piani, ma sempre gabbia. Di regole, obblighi, morali e moralismi...gabbie, gabbiette, voliere, case, capanne, ville, caverne o tane...
….ma la scala...ah, la scala è la porta aperta della gabbia, è la speranza, é quel formaggio che a volte sogno la notte...
Ah già, non ve l'ho detto ancora: io sono solo un topo, un topo che scappa dall'acqua del Lambrone.

Meda: Pedemontana arriva in consiglio comunale


Mercoledì 10 dicembre 2014 alle ore 20.30 si terrà, su richiesta da parte di 5 consiglieri, a Meda un Consiglio Comunale su Pedemontana (aula Consiliare di piazza Municipio).

Alberto Colombo, uno dei consiglieri richiedenti, ci ha dichiarato: "Avevo proposto che venissero presi in considerazione tra i relatori anche rappresentanti dell'ambientalismo che da tempo si occupano della questione Pedemontana e che anche la consigliera Galimberti aveva chiesto il coinvolgimento di un medico/ricercatore per relazionare sui rischi per la salute. Purtroppo il Presidente del Consiglio ci ha negato quest'opportunità. Avevo anche suggerito l'invito ad ARPA e a Regione Lombardia. La risposta è stata evasiva e nemmeno questi due soggetti saranno quindi presenti. Il Consiglio Comunale avrà quindi come relatori il dirigente dell'ufficio tecnico del Comune Camarda, il sindaco Caimi, il dirigente dell'ufficio territorio della Provincia di MB Infosini e forse un rappresentante di Pedemontana."


giovedì 4 dicembre 2014

Befana sul Lambro 2015: assalto al cielo, il fiume alza la testa

Nel corso degli anni abbiamo potuto constatare come l’evento “Befana sul Lambro” sia diventato una importante risorsa culturale per il territorio, che attraverso una originale animazione-festa socio-ambientale costruita con l’aiuto dei volontari, delle associazioni, delle istituzioni, ha avuto la forza sufficiente per diventare un appuntamento sociale e un evento culturale capace di incidere nell’immaginario collettivo.

La manifestazione “Befana sul Lambro” ha superato il considerevole traguardo di venticinque anni di vita, arrivando alla sua ventottesima edizione: un percorso ricco di esperienze, saperi, conoscenze e partecipazione, un patrimonio culturale, progettuale, creativo e di ricerca che non vorremmo venisse disperso, ma che, anzi, vorremmo veder crescere.

I Comuni del territorio, la Provincia di Milano, la Provincia di Monza e della Brianza e la Regione Lombardia hanno mostrato negli anni un’attenzione per la prosecuzione dell’esperienza del Laboratorio e della teatralizzazione sul fiume, ed hanno affiancato enti, associazioni e privati cittadini nel sostegno economico ed organizzativo alla Befana sul fiume Lambro.

Anche molte associazioni, come ricordato, negli anni si sono aggiunte al composito fronte che propone un modo diverso di fare animazione socio-ambientale. Tra le tante ricordiamo il patrocinio di Emergency, della Fondazione ABIO per il bambino in ospedale e dell’UNICEF.

Inoltre ci hanno dato e ci danno un’importante sostegno la Protezione Civile dei comuni di Carate Brianza e Verano Brianza, la Croce Bianca Brianza, la marching-band di Besana Brianza, il gruppo folk Muntanerada, l’associazione “La casa di Emma”, l’associazione dei genitori dell’istituto comprensivo “G. Romagnosi” di Carate Brianza, i Gruppi di acquisto solidale (G.A.S.) di zona e molti altri enti e associazioni.

In aiuto al Laboratorio si è anche radicata una solida tradizione di volontariato, che ha portato alla Befana sul Lambro centinaia di persone diverse, anche provenienti da altre nazioni.
Ai volontari del territorio si sono aggiunti, anno dopo anno, numerosi artisti e performer che hanno contribuito con le loro arti, la loro creatività e il loro specifico linguaggio a diffondere il messaggio della Befana sul fiume Lambro.

Nel corso di tutti questi anni gli operatori della C.C.A., nello spirito del Laboratorio, sono intervenuti con presentazioni creative nelle scuole elementari, nei centri di aggregazione giovanile e nei centri socio educativi. Qui abbiamo realizzato laboratori specifici per la realizzazione e la decorazione di piccole strutture e oggetti scenici per la festa finale.

Alcuni ospiti delle comunità terapeutiche del territorio, lavorando ai laboratori, hanno potuto integrare il loro percorso con una esperienza di volontariato, che è stata anche occasione di formazione e di reinserimento sociale.

FAI e WWF: "Subito una norma nazionale sul consumo di suolo"


Comunicato stampa di WWF Italia e FAI

La fragilità dei nostri territori è la diretta conseguenza della scelleratezza con cui, dal dopoguerra a oggi, abbiamo abusato di una delle nostre più preziose risorse: il suolo - denunciano FAI - Fondo Ambiente Italiano e WWF. Ma mentre viviamo il dramma e mentre langue alla Camera dei Deputati l'esame della proposta normativa sul consumo del suolo, un deprecabile emendamento alla Legge di Stabilità  approvato in Commissione (38.2 On. Marchi, PD) proroga per tutto il 2015 la possibilità di usare ancora almeno il 50% degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti dei Comuni. Si vuole perpetuare così un meccanismo perverso (più nuove costruzioni, più introiti per i Comuni) che ha contribuito a distruggere il nostro territorio,  in controtendenza con le proposte di legge sul consumo di suolo di iniziativa governativa e parlamentare nelle quali si chiede venga eliminato.

L'emergenza è tale da non rendere più possibile per il Parlamento dare messaggi contrastanti e procrastinare un impegno già preso due legislature fa: approvare una normativa sul consumo di suolo. FAI e WWF chiedono al Governo che prenda in serio esame la decretazione d'urgenza, sospendendo con una moratoria, fino alla piena realizzazione della pianificazione paesaggistica prescritta dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio (tutt'ora lettera morta in tutte le Regioni), il rilascio e l'esecuzione dei titoli abilitativi edilizi soprattutto per quelle aree territorialmente più delicate quali coste, argini fluviali, aree parco.

La proposta di iniziativa parlamentare sul consumo del suolo (AC 2039) è finalmente oggetto dei lavori delle Commissioni Ambiente e Agricoltura della Camera dei Deputati, ma i tempi lunghi con cui il Parlamento sta affrontando la materia e la quotidiana emergenza provocata dallo sviluppo caotico e ingiustificato delle nostre aree metropolitane, dalla costruzione di grandi opere inutili e dalla cementificazione dei corsi d'acqua, ci spingono a chiedere al Governo un decreto legge.

Si aggiunga che in questo mese di novembre due Regioni, la Toscana prima e la Lombardia poi, hanno approvato leggi sul consumo di suolo. Questi atti richiamano ancora di più la necessità e l'urgenza di una legge nazionale in materia, per evitare che ciascuna Regione si doti di norme "su misura".

La legge regionale della Toscana, sebbene criticabile per il numero e la capziosità delle disposizioni in essa contenute (256 articoli), è apprezzabile per la chiarezza con cui introduce il principio di consumo di nuovo suolo esclusivamente nell'ambito del territorio già urbanizzato.

La legge regionale della Lombardia dimostra invece come la giustezza di principi possa essere annullata dalle norme transitorie (articolo 5, in particolare i commi 4 e 5). In Lombardia, infatti, per i prossimi 2 anni si conferma tutto quanto a oggi previsto dai Piani di Governo Territoriale (PGT) comunali. A poco servirà la prescrizione che impone ai Comuni di approvare unicamente varianti del PGT che non comportino nuovo consumo di suolo, perché da questa misura vengono in ogni caso esclusi gli ampliamenti di attività economiche già esistenti e quanto in attuazione degli accordi di programma a valenza regionale.

Per questo FAI e WWF ribadiscono con forza l'assoluta necessità di una norma nazionale d'urgenza e di una moratoria che tuteli l'Italia più fragile.

Carugo: Festa alla Cascina Sant'Ambrogio


lunedì 1 dicembre 2014

La peggior ferrovia della Lombardia è la Como-Lecco

La linea ferroviaria Como-Lecco ad Alzate nei pressi della località Case Nuove
Comunicato delle associazioni:
COMITATO PENDOLARI COMO-LECCO 
CIRCOLO AMBIENTE "ILARIA ALPI"

Nonostante i risultati ottenuti dal Comitato Pendolari in merito alle nuove corse che verranno introdotte col cambio orario di dicembre, la ferrovia Como-Lecco è nuovamente la PEGGIORE DI TUTTA LA REGIONE LOMBARDIA: i dati pubblicati da Trenord e Regione Lombardia indicano 11,78 % come indice di INaffidabilità (ovvero i ritardi) della CO-LC! Magra consolazione sarà lo sconto (bonus) concesso agli abbonati.

In risposta ai reclami degli utenti per i continui ritardi, Trenord, nel suo sito, ha affermato: "Per lavori di manutenzione straordinaria lungo la tratta, il Servizio Regionale può subire un ritardo di 10 minuti."; tale avviso è pubblicato puntualmente ogni mese, da ben 13 mesi. Da novembre questo avviso non c’è più ma i ritardi sì!

Di tempo ne è passato ma RFI non ha ancora risposto alla domanda posta dal Comitato e successivamente dal Sindaco di Merone per iscritto: "Quale è la data di conclusione dei lavori al binario tra Merone e Cantù e di conseguenza la fine del rallentamento a 50km/h per 2-3km circa?". RFI invece ha replicato riferendosi al rallentamento a 30km/h presente in stazione a Merone (a causa dei lavori), una questione che niente ha a che vedere con la domanda posta e che non è nemmeno di competenza di RFI dato che la stazione di Merone fa parte della rete FerrovieNord. Pare quindi che RFI abbia trovato un espediente per deviare il discorso e non rispondere alle nostre richieste. Nel frattempo il binario tra Merone e Cantù resta ammalorato e il rallentamento a 50km/h perdura.

Chiediamo di mantenere sempre le coincidenze tra i treni provenienti da Milano e quelli diretti a Lecco (e viceversa), in modo da garantire il collegamento Seveso-Molteno/Lecco (e viceversa), sfruttando appieno le potenzialità della nuova stazione di Merone.

Ancora lacunoso è il sistema informativo: il servizio web/mobile mylink è insufficiente poiché i treni non vengono rilevati fra Albate-Camerlata e Molteno, così praticamente tutta la tratta è "cieca"; è fondamentale che RFI e Trenord si impegnino per rilevare il passaggio dei treni almeno a Cantù e Merone così da offrire un vero servizio agli utenti: verificare coincidenze ed essere informati sui ritardi.
Come Comitato Pendolari stiamo continuando col lavoro capillare di informazione tramite volantinaggio a bordo treno e nelle stazioni, e-mail alle scuole di Como, Lecco, Erba, Mariano Comense e Cantù, come pure tramite giornali e social network per far sapere delle nuove corse che verranno introdotte da metà dicembre.

A fronte dei silenzi di Rfi e Trenord chiediamo nuovamente l’intervento delle istituzioni locali e di Regione Lombardia, soprattutto per la manutenzione dell’infrastruttura e la sostituzione delle vetture più obsolete.
Per questo abbiamo avanzato ai Sindaci dei paesi interessati dalla tratta CO-LC e di quelli limitrofi, una proposta di delibera da adottare nei rispettivi Consigli Comunali . Ad oggi la proposta di delibera è stata approvata dai comuni di: Merone, Brenna, Rogeno, Molteno, Galbiate, Annone Brianza e Monguzzo.
Altri Sindaci hanno già comunicato l'intenzione di mettere in votazione la proposta di delibera non appena possibile; restiamo in attesa che i Consigli Comunali si pronuncino favorevolmente e soprattutto che si attivino nel richiedere tutti insieme un incontro con Regione Lombardia, Trenord, RFI e Ferrovie Nord per risolvere i problemi infrastrutturali e per migliorare il servizio con i potenziamenti proposti.