mercoledì 15 ottobre 2025

Grande successo per la passeggiata narrante alla scoperta delle vie vicinali del Quartiere Sant’Ambrogio

Foto di gruppo a Cascina Monti Brivio

Sabato 11 ottobre si è svolta la passeggiata narrante alla scoperta delle vie vicinali del Quartiere Sant’Ambrogio, che ha registrato il tutto esaurito. La grande partecipazione ha superato ogni aspettativa: i posti disponibili erano al completo e, visto l’interesse suscitato, gli organizzatori stanno già valutando di riproporre l’iniziativa la prossima primavera, per permettere anche a chi non ha potuto iscriversi di partecipare.


Dopo i saluti iniziali di David Savoca, presidente del Comitato di Quartiere, hanno preso la parola i rappresentanti del Parco GruBrìa, che ha concesso il patrocinio all’evento e, al termine della passeggiata, ha proposto coinvolgenti interventi di educazione ambientale rivolti ai bambini.

Il percorso è stato arricchito dai contributi di numerosi esperti:

  • Alberto Isnenghi del WWF Insubria ha curato la parte naturalistica, accompagnando i partecipanti alla scoperta della flora locale;
  • Zeno Celotto, presidente del Circolo culturale Seregn de la memoria, ha raccontato con passione aneddoti e curiosità storiche legate alle strade vicinali, alla crocetta votiva e alla toponomastica del quartiere;
  • Massimiliano Morelli ha illustrato la storia e le caratteristiche delle cascine del Parco del Meredo, offrendo uno sguardo approfondito sul passato agricolo della zona.


La passeggiata, lunga circa 4-5 km, ha condotto i partecipanti lungo antichi tracciati rurali, immersi nel paesaggio agricolo che ancora oggi caratterizza il Meredo. Si sono toccati luoghi significativi come la Strada Vicinale del Merè Nord, le Cascine Ciceri e Silva, il rimboschimento del 2009 e la suggestiva crocetta votiva, un tempo segnale sacro e pratico per orientarsi nei campi.


Tappe particolarmente apprezzate sono state il rimboschimento del 2017, esempio virtuoso di rinaturalizzazione, e la farnia monumentale, silenziosa testimone dei secoli trascorsi. L’itinerario ha toccato la Strada Vicinale alle Brughiere di San Pietro e Cascina Pelucchi, destinata a diventare un centro polifunzionale per persone con disabilità, segno di un futuro che intreccia memoria e nuove forme di socialità.


La conclusione del cammino, nel cortile di Cascina Monti-Brivio, è stata resa ancora più piacevole da un piccolo rinfresco offerto dagli abitanti, momento conviviale che ha chiuso la giornata in un clima di comunità e condivisione.



Questa iniziativa ha permesso a tutti di camminare dentro la storia del quartiere, riscoprendo vie vicinali, cascine e crocette votive come frammenti di un tempo che continua a parlare al presente. Le strade percorse non sono solo percorsi fisici, ma testimonianze vive di un patrimonio agricolo, culturale e sociale da custodire e valorizzare.

Allearsi per il clima: aGREENment cambia prospettiva alla Brianza

La mappa del Parco GruBrìa

In Brianza sta nascendo qualcosa di importante: una rete di enti pubblici e realtà ambientaliste si è unita per mettere in campo una vera e propria strategia locale contro la crisi climatica. Il progetto si chiama aGREENment e coinvolge il Parco GruBrìa insieme ai Comuni di Muggiò, Nova Milanese, Paderno Dugnano e Seregno, oltre al WWF Insubria.

L’obiettivo? Non una singola opera o iniziativa spot, ma un piano organico e integrato per rendere il territorio più verde, resiliente e vivibile nei prossimi anni.


aGREENment
è stato candidato al bando “Strategia Clima 2024” della Fondazione Cariplo, un programma che sostiene le alleanze territoriali capaci di sviluppare strategie climatiche a lungo termine.

Il progetto brianzolo è già passato alle prime due fasi del bando, superando una selezione molto competitiva, e ora si gioca l’accesso alla fase finale. A guidare la candidatura è il Consorzio Parco GruBrìa, che ha coordinato la stesura del dossier progettuale insieme agli enti partner e con il supporto tecnico del Politecnico di Milano, Consorzio Poliedra e TerrAria.

Uno degli aspetti più interessanti di aGREENment è proprio la cooperazione tra soggetti diversi. Non è scontato vedere cinque enti locali e un’associazione ambientalista lavorare fianco a fianco su un piano strategico condiviso.

L’idea è creare una Strategia di Transizione Climatica (STC) intercomunale che abbracci temi diversi ma collegati:

  • gestione delle acque meteoriche
  • forestazione urbana e potenziamento del verde pubblico
  • infrastrutture verdi e mobilità sostenibile
  • miglioramento ecologico delle aree agricole
  • monitoraggio climatico locale
  • formazione, partecipazione e comunicazione con i cittadini

Il piano prevede un investimento complessivo di 3,1 milioni di euro, di cui più della metà richiesti a Fondazione Cariplo. Gli enti locali metteranno sul piatto oltre 1,2 milioni di euro di risorse proprie, mentre altri 170 mila euro arriveranno da BrianzAcque e Gruppo CAP, due aziende pubbliche attive nel settore idrico.

Non si tratta quindi di una semplice richiesta di finanziamento, ma di un cofinanziamento condiviso, segno che il territorio ci crede davvero.

Il dossier di aGREENment mette insieme una serie di interventi ambientali e infrastrutturali che, se finanziati, cambieranno gradualmente il volto del territorio. Alcuni esempi:

  • Rimboschimenti e miglioramenti ecologici nelle aree verdi pubbliche dei Comuni partner
  • Realizzazione della ciclovia MI–ME (Milano–Meda) con infrastrutture verdi integrate
  • Nuova rete locale di sensori climatici, per raccogliere dati utili alla pianificazione
  • Laboratori e percorsi partecipativi nelle scuole e nei quartieri
  • Corsi di formazione e capacity building per tecnici comunali e operatori
  • Revisione degli strumenti urbanistici per renderli più coerenti con gli obiettivi climatici

È una strategia a più livelli: infrastrutturale, ecologica, sociale e amministrativa.

Molti Comuni si trovano ad affrontare in modo frammentato i problemi legati ai cambiamenti climatici: ondate di calore sempre più intense, gestione delle acque piovane, consumo di suolo, perdita di biodiversità, traffico. aGREENment prova a fare sistema, creando una visione comune e coordinando le risorse.

Questo approccio è esattamente ciò che serve per affrontare sfide complesse: nessun singolo ente può farcela da solo, ma una rete territoriale sì.

La candidatura è stata ufficialmente approvata da tutti i partner all’inizio di ottobre 2025. Il dossier è ora nelle mani della Fondazione Cariplo, che valuterà i progetti per l’accesso alla fase finale del bando.

Se approvato, aGREENment diventerà una delle principali strategie climatiche territoriali della Brianza centrale, con benefici concreti per ambiente e cittadini nei prossimi anni.

In sintesi

  • 4 Comuni + 1 Parco + 1 associazione ambientale uniti per il clima
  • 3,1 milioni di euro di investimenti tra contributi e risorse proprie
  • Una strategia climatica integrata: verde, mobilità, acqua, formazione, partecipazione
  • Un modello replicabile per altri territori

Parco GruBrìa: al via i lavori forestali a Seregno per rinforzare i boschi urbani


Nei prossimi giorni Seregno sarà protagonista di un importante intervento di cura e rinaturalizzazione dei propri boschi urbani. A partire dalla prossima settimana, infatti, prenderanno il via i lavori forestali in alcune aree verdi comunali: a San Carlo nei pressi del cimitero di Cassina Savina, in via Nazioni Unite, in località Meredo e in località Porada. In totale, si tratta di quasi 80.000 m² di superficie boscata coinvolta.

Questi interventi rientrano in un progetto più ampio che interessa diversi comuni del Parco GruBrìa, e che nel 2025 ha già coinvolto anche Paderno Dugnano e Varedo. L’obiettivo è ambizioso: rendere i boschi urbani più sani, resilienti e ricchi di vita, contribuendo al tempo stesso alla lotta contro i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico.

I lavori non si limiteranno a un semplice “taglio” degli alberi. Al contrario: prevedono un’azione ragionata e autorizzata da Regione Lombardia, seguita passo passo da tecnici forestali incaricati dal Consorzio Parco GruBrìa.
Verranno rimosse alcune piante instabili, malate o sradicate, mentre al loro posto saranno messe a dimora giovani piantine di specie autoctone, più adatte a rafforzare la struttura ecologica dei boschi nel lungo periodo.

Tra gli obiettivi principali:

  • Rendere la foresta più stabile e resiliente, favorendo la crescita di alberi forti e ben radicati.
  • Contenere la diffusione di specie esotiche invasive, che spesso minacciano gli ecosistemi locali.
  • Ridurre i rischi per la sicurezza, rimuovendo piante pericolanti o deperenti.
  • Aumentare la biodiversità vegetale, grazie alla posa di nuove piantine e al naturale sviluppo del sottobosco.
  • Favorire la fauna selvatica, ricreando ambienti complessi e ricchi di rifugi e fonti di cibo.
  • Ripulire le aree dai rifiuti plastici accumulati nel tempo.

Chi frequenterà questi luoghi dopo la fine dei lavori noterà qualche cambiamento.
Nei sentieri e ai margini del bosco si potranno vedere piccole cataste di legna e ramaglie: non si tratta di incuria, ma di una scelta ecologica. Lasciate a terra, infatti, queste cataste si decomporranno lentamente, restituendo al suolo nutrienti preziosi e creando habitat ideali per insetti e piccoli animali.

Anche il sottobosco sarà più vivo: rovi e arbusti torneranno a crescere, contribuendo alla complessità ecologica dell’area. Le nuove piantine – sia quelle messe a dimora sia quelle nate spontaneamente – beneficeranno dello spazio e della luce liberata dagli alberi rimossi, e saranno seguiti da un piano di manutenzione programmata per garantirne la crescita nei prossimi anni.

Durante i lavori sarà necessario limitare temporaneamente l’accesso alle aree interessate, per ragioni di sicurezza e per permettere agli operatori di lavorare al meglio. Ma la collaborazione dei cittadini sarà fondamentale anche dopo:

  • camminare solo sui percorsi segnati,
  • evitare di entrare nel bosco,
  • non lasciare liberi i cani tra la vegetazione.

Si tratta di piccoli gesti che possono fare una grande differenza per la rigenerazione di questi ecosistemi.

martedì 14 ottobre 2025

Passeggiata autunnale alla Madonna della Rocchetta – Domenica 26 ottobre 2025

Un’occasione per scoprire i paesaggi suggestivi del Parco Regionale Adda Nord, tra natura, storia e cultura.


Domenica 26 ottobre 2025, l’associazione ARCI Macherio propone una nuova escursione del ciclo “Le Brianze raccontate e camminate”, dedicata alla Madonna della Rocchetta.
L’itinerario si snoderà lungo il Naviglio di Paderno e la spettacolare valle dell’Adda, con visita guidata alla suggestiva Chiesetta di Santa Maria Addolorata, incastonata tra boschi e pareti rocciose.

Come scrive Rinaldo Beretta: “L’altura rocciosa della Rocchetta s’innalza in mezzo alla valle dell’Adda, poco sopra di Porto, tra il naviglio e il fiume. [...] le cui acque scendono vorticose, gagliarde, frementi senza posa fra i massi, è d’una bellezza selvaggia e superba. [...] e scorre calmo, solenne, quasi stanco per l’ampia valle”.

L’escursione prevede un anello di circa 7 km, con 160 metri di dislivello positivo, percorrendo facili sentieri, mulattiere, percorsi ciclabili, strade urbane e di campagna. È consigliato l’uso dei bastoncini da escursionismo.

Programma della giornata

  • Ritrovo: ore 8:30 presso il parcheggio pubblico di Via Giuseppe Garibaldi, località Porto d’Adda (Cornate d’Adda – MB)
  • Partenza escursione: ore 9:00 circa
  • Termine previsto: ore 13:15 circa, ritorno al punto di partenza

Iscrizioni e informazioni

  • L’escursione è riservata ai soci ARCI. È richiesta iscrizione obbligatoria (massimo 30 partecipanti) e un contributo di 5 euro.
  • Per iscrizioni: 📧 cultura@arcimachiero.it - 📞 335 632 8590 (Augusta)
  • Per informazioni: 📞 339 844 6553 (Gianni)

Più verde o più cemento? L’intesa provinciale e il consumo di suolo tra propaganda e realtà

Inquadramento dell’AIP (Ambito di interesse provinciale)

Nelle scorse settimane la stampa locale ha riportato con toni entusiastici una notizia che, a un primo sguardo, sembrerebbe positiva: “Più verde a ovest della Statale 36. L’accordo con la Provincia e i comuni di Seregno, Verano e Giussano porta al 77% la superficie da mantenere a suolo libero”, titolava Il Giornale di Seregno il 7 ottobre.
Dietro l’apparenza, però, si cela una realtà più complessa - e, per molti versi, preoccupante.

Il Giornale di Seregno, 7 ottobre 2025

Come ha sottolineato Alberto Colombo di Sinistra e Ambiente sulla pagina Facebook di Insieme in rete, l’area interessata è una delle ultime superfici libere tra Carate, Giussano e Seregno. Proprio qui, con l’intesa tra Provincia e Comuni, è stato autorizzato un nuovo consumo di suolo pari a 179.480 metri quadrati, pari al 23% della superficie totale. Si tratta di un’area strategica dal punto di vista paesaggistico, classificata come Ambito di Interesse Provinciale (AIP) dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Monza e Brianza.

La narrazione ufficiale sottolinea il mantenimento del 77% di suolo libero, ma omette di evidenziare che quel 23% urbanizzabile corrisponde comunque a quasi 18 ettari di nuovo territorio consumato, destinato a funzioni produttive, commerciali e residenziali. In altre parole, si urbanizza una fetta consistente di un’area che il PTCP stesso riconosce come strategica per preservare la separazione tra i tessuti urbani e l’identità dei centri abitati.

Individuazione dell’AIP in intesa

L’articolo 34 del PTCP definisce gli Ambiti di Interesse Provinciale come aree a rilevanza paesaggistica sovralocale, la cui tutela dovrebbe essere prioritaria. Per prevedere nuove urbanizzazioni in queste aree, le norme impongono azioni di coordinamento tra Provincia e Comuni, formalizzate attraverso un protocollo d’intesa.

Proprio questo è avvenuto il 2 settembre 2025, quando la Provincia ha approvato con Decreto Presidenziale n.116 lo schema di intesa con i Comuni di Carate Brianza, Giussano, Seregno e Verano Brianza. Tale intesa permette di concentrare e ridurre le previsioni edificatorie originarie, ma non le elimina: semplicemente riconfigura la distribuzione del cemento in modo da renderla formalmente coerente con gli obiettivi del PTCP.

È un meccanismo perfettamente legale, previsto dall’art. 34, comma 3, del Piano. Ma la domanda politica e ambientale è: ha senso consumare altro suolo in aree riconosciute come strategiche dal punto di vista paesaggistico?

La comunicazione istituzionale si è concentrata sulla percentuale di suolo “libero” che resterà tale, il famoso 77%. Tuttavia, questa cifra è fuorviante se non accompagnata dal dato assoluto e dal contesto territoriale.
In un territorio già fortemente urbanizzato come la Brianza, ogni ettaro libero ha un valore ecologico, paesaggistico e ambientale altissimo. La perdita di 179.480 mq non può essere considerata marginale: significa meno suolo agricolo, meno capacità di assorbire acqua piovana, meno spazi verdi fruibili e maggiore frammentazione ecologica.

Superficie urbanizzata allo stato di fatto e superficie urbanizzabile

Dettaglio tabella delle superfici (stato di fatto e urbanizzabili)

L’operazione è emblematica di una tendenza più ampia: usare la retorica della “tutela prevalente” per legittimare nuovi interventi edilizi, che diventano così più accettabili agli occhi dell’opinione pubblica.

La Provincia ha un ruolo chiave come ente di area vasta. Dovrebbe coordinare e limitare gli eccessi della pianificazione comunale frammentata. Ma in questo caso, l’intesa sembra aver legittimato una nuova urbanizzazione, piuttosto che porre un freno strutturale.

Lo stesso schema di protocollo - frutto di un lungo iter iniziato nel 2017 - è stato redatto per “definire le previsioni urbanistiche” dell’AIP condiviso tra i quattro Comuni. Nel documento, si riconosce esplicitamente la coerenza con gli obiettivi del PTCP, ma non viene mai messo in discussione se sia opportuno urbanizzare quell’area, bensì come farlo nel modo “più ordinato”.

Il caso dimostra come la normativa provinciale, pur nata per ridurre e razionalizzare il consumo di suolo, possa di fatto trasformarsi in uno strumento per autorizzare nuova edificazione sotto il cappello della tutela prevalente.

Suolo libero. Elementi di progetto per il paesaggio

Gli AIP dovrebbero servire a salvaguardare spazi aperti strategici. Ma nella pratica, tramite le intese, si aprono varchi all’edificazione.
La Provincia parla di “coerenza con gli obiettivi del PTCP”, ma l’effetto concreto è la perdita irreversibile di suolo libero.

Il caso dell’intesa provinciale per l’area ovest della SS36 dimostra come la retorica della “percentuale di suolo libero” possa mascherare decisioni di grande impatto territoriale. In un contesto come quello brianzolo, non basta mantenere il 77% di suolo libero per parlare di tutela effettiva: ogni metro quadro non urbanizzato rappresenta una risorsa preziosa.

Serve un cambio di paradigma nella pianificazione territoriale: da una logica di compensazione e “bilanciamento” tra cemento e verde, a una logica di rigida tutela e rigenerazione. Solo così sarà possibile affrontare seriamente la crisi ecologica e contrastare il consumo di suolo, oggi spesso travestito da pianificazione “sostenibile”.

A Biassono si parla di clima e meteo. Cambiamenti globali, effetti locali

 


lunedì 13 ottobre 2025

Grande successo per la 37ª Camminata Meda–Montorfano: solidarietà e natura protagoniste


Nonostante le difficoltà causate dall’alluvione del 22 settembre, la 37ª edizione della tradizionale Camminata Meda–Montorfano (ME–MO) si è svolta con grande partecipazione e successo. Domenica 12 ottobre, circa 250 camminatori hanno preso parte alla manifestazione organizzata da CAI, SEM e Comitato Parco Brughiera, con il supporto del Parco Regionale delle Groane e della Brughiera Briantea.



La maggior parte dei partecipanti è partita alle ore 8:00 da piazza Vittorio Veneto a Meda, mentre altri si sono uniti lungo il percorso, attraversando i comuni toccati dal sentiero ME–MO.
Quest’anno l’evento ha assunto un significato particolare: il nubifragio del 22 settembre ha colpito duramente le comunità di Meda, Cabiate, Mariano Comense, Carugo, Cantù e altri centri limitrofi, danneggiando anche i boschi e i 25 chilometri di sentiero. Grazie al lavoro intenso dei volontari e alla collaborazione con il Parco Regionale, il tracciato è stato messo in sicurezza in tempo per l’appuntamento.


Grande entusiasmo anche per la tradizionale “spaghettata” di benarrivato al Lago di Montorfano, dove si sono raccolte offerte record, superiori a quelle di qualsiasi altra edizione. L’intero ricavato sarà devoluto alla Fondazione Besana, casa di cura per anziani di Meda gravemente colpita dall’alluvione.

Tiziano Grassi, presidente del Comitato per il Parco Groane–Brughiera, ha espresso profonda soddisfazione per la riuscita della manifestazione: “Nonostante le difficoltà, la risposta dei partecipanti e dei volontari è stata straordinaria. Questo evento dimostra la forza della comunità e l’amore per il nostro territorio”.


L’appuntamento è già fissato per la 38ª edizione, in programma ottobre 2026, che vedrà il percorso invertito: partenza da Montorfano e arrivo in piazza Vittorio Veneto a Meda.

Seregno, una maratona di lettura per ricordare le vittime infantili in Israele e a Gaza


Domenica 19 ottobre in piazza Concordia, dalle 14.30 alle 18.00


«Per non dimenticare». Con queste parole l’ANPI di Seregno invita la cittadinanza a partecipare a un momento di memoria e solidarietà dedicato ai bambini e alle bambine uccisi nei tragici eventi che, dal 7 ottobre 2023, hanno sconvolto Israele e la Striscia di Gaza.

Domenica 19 ottobre, dalle 14.30 alle 18.00, in piazza Concordia, si terrà una maratona di lettura dei nomi delle vittime infantili, israeliane e palestinesi. Saranno letti ventimila nomi, senza distinzioni, in un gesto pubblico di commemorazione e pace.

«In questi mesi abbiamo promosso iniziative di diverso tipo, tutte volte a sostenere una cultura di pace e a ribadire la nostra ferma richiesta di fermare la guerra», afferma Maria Adele Frigerio, presidente dell’ANPI Seregno.


L’iniziativa arriva nei giorni in cui è entrata in vigore una tregua, offrendo un momento di pausa dopo mesi di violenze che hanno colpito in modo drammatico la popolazione civile, in particolare i più piccoli.

La lettura collettiva dei nomi vuole ricordare che dietro ogni numero c’è una vita spezzata, al di là delle appartenenze e delle divisioni. È un gesto di umanità e di memoria, per tenere viva l’attenzione sulla sofferenza dei civili e riaffermare la richiesta di pace.

L’ANPI rivolge un invito aperto a tutte e tutti a partecipare, per rendere possibile la lettura integrale dei nomi e dare forza a questo momento condiviso.

Chi desidera aderire e prendere parte alla lettura può contattare l’associazione scrivendo a: anpi.seregno@gmail.com

sabato 11 ottobre 2025

Seregno e la “Definettiana”: una proposta ferroviaria rimasta nel cassetto

S. Brenna, P. Enriquez, Alternativa progettuale alla soluzione di RFI per l'incrocio ferroviario nel nodo di Seregno tra la gronda Malpensa - Orio al Serio e la tratta Chiasso - Milano di Alptransit NFTA. Vedute prospettiche, dalla mostra "Periferie e Nuove Urbanità", Triennale di Milano, 2003

Tra le pieghe della storia urbanistica e ferroviaria della Brianza si trova un progetto che, pur non essendo mai stato realizzato, racconta molto sulle ambizioni infrastrutturali del territorio. Si tratta della cosiddetta “Definettiana”, una proposta di stazione doppia al bivio ferroviario di Seregno elaborata nel 2003 dagli architetti Sergio Brenna e Pedro Enriquez e presentata nella mostra Periferie e Nuove Urbanità alla Triennale di Milano.

L’idea prendeva ispirazione da uno schema di stazione doppia concepito nel 1937 da Giuseppe de Finetti per il bivio tra la Milano–Domodossola e la Milano–Torino. Brenna ed Enriquez lo reinterpretarono per l’incrocio tra la linea Milano–Chiasso e la cosiddetta Gronda ferroviaria Malpensa–Bergamo, cercando di risolvere l’attuale intersezione a raso, considerata poco compatibile con un eventuale potenziamento dei servizi.

Il progetto prevedeva di far sovrappassare (o, in alternativa, sottopassare) il ramo ovest della Gronda ferroviaria, accostandolo alla Milano–Chiasso da sud. La stazione doppia avrebbe potuto migliorare l’accessibilità interna al territorio, integrandosi con il tracciato della Pedegronda e con i collegamenti già previsti dai progetti comunali di Seregno e Cesano Maderno.

S. Brenna, P. Enriquez, Alternativa progettuale alla soluzione di RFI per l'incrocio ferroviario nel nodo di Seregno tra la gronda Malpensa - Orio al Serio e la tratta Chiasso - Milano di Alptransit NFTA. Vedute prospettiche, dalla mostra "Periferie e Nuove Urbanità", Triennale di Milano, 2003

Oltre alla funzione ferroviaria, l’intervento mirava a creare una polarità per servizi intercomunali, valorizzando l’area di tutela ecologico-ambientale adiacente, senza comprometterla. In questo senso, la proposta di Brenna ed Enriquez rappresentava un modello di stazione integrata, pensata come nodo funzionale e spazio urbano insieme.

Il progetto non è mai stato realizzato e rimane una testimonianza interessante delle riflessioni urbanistiche e infrastrutturali della Brianza negli anni Duemila. La sua rilettura oggi offre un’occasione per conoscere meglio le scelte progettuali che hanno interessato il nodo ferroviario di Seregno e per apprezzare la continuità tra le idee storiche di De Finetti e le sperimentazioni contemporanee.

In questo senso, la “Definettiana” è un esempio di come le proposte urbanistiche possano arricchire la memoria e la narrazione del territorio, anche quando rimangono nel cassetto. 

giovedì 9 ottobre 2025

Bosco delle Querce: prende forma l’ampliamento del Bosco delle Querce tra Seveso e Meda

Presentato lo studio del PIM: 15 ettari in più per contrastare la perdita di verde causata dalla Pedemontana


Il Bosco delle Querce di Seveso e Meda, luogo simbolo di memoria ambientale e polmone verde della Brianza, potrebbe presto crescere in estensione. Durante la Commissione Territorio del Comune di Seveso del 6 ottobre 2025, è stato infatti presentato lo studio elaborato dal PIM (Centro Studi per la Programmazione Intercomunale dell’Area Metropolitana) per l’ampliamento del Parco Naturale Regionale.

Un passo atteso da anni da associazioni e gruppi ambientalisti come Sinistra e Ambiente–Impulsi di Meda, Legambiente Seveso e Seveso Futura, che hanno sostenuto la proposta attraverso mozioni approvate sia dalla maggioranza sia dall’opposizione in Consiglio comunale.

L’ampliamento del Bosco delle Querce assume un valore strategico in un contesto pesantemente modificato dai lavori dell’autostrada Pedemontana Lombarda, che lungo le tratte B2 e C sta cancellando vaste aree verdi e frammentando ecosistemi consolidati.

La proposta di estensione considera due direzioni principali:

  • A ovest, nelle aree prossime a via Masciadri e via Redipuglia, dove è localizzata una delle Compensazioni Ambientali di Pedemontana (Progetto Locale 18).
  • A est, nelle aree libere lungo via della Roggia e via dei Vignee.

Lo studio PIM contempla complessivamente un’estensione di 169.400 mq. Sottratti i 2 ettari che verranno sacrificati per il passaggio della Pedemontana (con lo sbancamento e l’abbattimento di oltre 3.200 alberi), il parco passerebbe dagli attuali 43 ettari a circa 58 ettari.

L’ampliamento coinvolgerà aree già individuate dagli strumenti urbanistici vigenti:

  • Aree 1 e 2: destinate a compensazioni ambientali (PL18, art. 34 PGT);
  • Aree 3 e 4: classificate come “Parchi e Giardini” (art. 53 PGT);
  • Area 5: definita “Spazio Aperto di Compensazione ecologica-ambientale” (art. 33 PGT);
  • Aree 6 e 7: destinate ad attività agricola di interesse strategico secondo il PTCP (art. 6).


Per l’acquisizione dei terreni sono stati stanziati 1,78 milioni di euro, fondi che includono anche la quota di compensazione del Progetto Locale 19, legata al potenziamento (ancora ipotetico) della linea ferroviaria Saronno–Carnate.
Le aree ad est, considerate prioritarie, saranno oggetto di valutazione per determinarne il valore ai fini di eventuale esproprio bonario; molte delle superfici a ovest risultano già di proprietà comunale.

Inoltre, l’indennizzo di 910.000 euro per la perdita dei 2 ettari del Bosco sarà destinato a interventi di ripristino ambientale e creazione di nuovi habitat naturali.

Il Master Plan propone azioni mirate di:

  • messa a dimora di nuovi alberi e arbusti;
  • consolidamento dei prati esistenti;
  • creazione di piccole zone umide;
  • miglioramento complessivo degli ambiti boscati.

Per quanto riguarda la fruizione pubblica, il progetto prevede:

  • percorsi naturalistici e tematici con pannelli didattici;
  • punti di osservazione faunistica;
  • spazi di sosta e contemplazione;
  • percorsi sensoriali e olfattivi;
  • aree giochi, percorsi fitness e strutture didattiche all’aperto.

Gli ambientalisti sottolineano tuttavia la necessità di garantire che questi interventi non snaturino l’area, evitando un’eccessiva antropizzazione a scapito della naturalità.


Un elemento critico emerso riguarda il cosiddetto “Ponte Verde”, previsto in corrispondenza dell’attuale cavalcavia chiuso di via dei Vignee. L’opera, con una larghezza di appena 10 metri, non sembra poter garantire una reale continuità ecologica tra l’attuale Bosco e le aree di ampliamento a est, fungendo di fatto solo da passaggio ciclopedonale o di servizio.

La progettazione sarà a carico di Autostrada Pedemontana Lombarda, utilizzando fondi CIPESS destinati ai Comuni della tratta B2. Tuttavia, secondo gli ambientalisti, l’amministrazione comunale avrebbe dovuto spingere con maggiore decisione per l’avanzamento della galleria artificiale “Seveso”, che avrebbe permesso una connessione verde più ampia e funzionale.


Altro tema critico è la realizzazione della vasca di laminazione di Pedemontana, un manufatto in cemento che occuperà parte delle aree potenzialmente integrabili nel parco.

La scelta di un’infrastruttura “rigida” e impermeabile, secondo le associazioni, compromette la possibilità di creare un habitat naturale integrato: la vasca, spesso vuota, non potrà ospitare forme di vita significative e rappresenterà un elemento estraneo al paesaggio naturale del Bosco.

Dopo la presentazione in Commissione Territorio, il Documento di Indirizzo e il Master Plan passeranno all’esame della Giunta e del Consiglio comunale di Seveso, poi a quello di Meda, per avviare l’iter in Regione Lombardia. Sarà necessaria una legge regionale per recepire l’ampliamento e trasformare l’attuale Parco Naturale in Parco Regionale, dotandolo finalmente di un Piano Territoriale di Coordinamento (PTC), oggi mancante.

Per le associazioni ambientaliste, la crescita del Bosco delle Querce non è solo una misura compensativa: è un tassello di una visione più ampia che guarda a una futura connessione con il PLIS GruBria e alla nascita del Parco Fluviale e Territoriale del Seveso.

“Per conservare le poche aree libere rimaste in Brianza serve una strategia ampia e coerente”, sottolineano da Sinistra e Ambiente. “Le compensazioni non cancelleranno il danno prodotto dalla Pedemontana, ma seguirne con attenzione la realizzazione è indispensabile per evitare che vengano snaturate”.

Seregno. Inaugurata la nuova velostazione in piazza XXV Aprile

Oltre cento stalli per incentivare la mobilità sostenibile


Martedì 7 ottobre, alle ore 7.30, è stata inaugurata in piazza XXV Aprile (piazza della Stazione) la nuova velostazione, un servizio dedicato a chi sceglie di spostarsi in treno lasciando a casa l’auto.

L’apertura ha suscitato entusiasmo: nel giro di mezz’ora sono stati esauriti tutti i moduli di iscrizione disponibili. La struttura offre oltre 104 stalli gratuiti per biciclette, collocati in un locale videosorvegliato, aperto dalle 5.00 del mattino fino a mezzanotte e mezza, garantendo sicurezza e praticità agli utenti.

Per accedere al servizio è sufficiente ritirare il modulo di richiesta direttamente in velostazione, compilarlo e riconsegnarlo. Gli utenti verranno poi ricontattati per l’autorizzazione.


«Benvenuta velostazione!
– ha commentato il sindaco Alberto Rossi in un post su Facebook – È l’ultimo tassello della riqualificazione complessiva della piazza, uno spazio attraversato ogni giorno da decine di migliaia di persone. Lo abbiamo ripensato per renderlo più sicuro e accogliente. E non ci fermiamo qui».

Parallelamente, l’amministrazione comunale ha intenzione di potenziare la rete ciclabile cittadina. Grazie alla vittoria del bando “Bici in Comune”, in collaborazione con il Comune di Cesano Maderno e ai fondi del PNRR, sono previsti interventi per migliorare la segnaletica esistente e ampliare ulteriormente le piste ciclabili.

«Presto vi aggiornerò anche su questo», ha concluso il sindaco, sottolineando la volontà dell’amministrazione di favorire una mobilità più sostenibile e integrata.

domenica 5 ottobre 2025

Monza, in duemila per dire NO a Pedemontana: “Un vento nuovo soffia sulla nostra lotta”


Una piazza gremita, voci unite, striscioni colorati e tanta determinazione: ieri pomeriggio circa duemila persone hanno partecipato alla grande manifestazione a Monza per fermare la Pedemontana. L’iniziativa, organizzata dai Comitati NO Pedemontana, ha visto la presenza di tutte le anime ambientaliste che da anni si battono contro quella che definiscono “un’opera inutile e devastante”.


Oltre 150 associazioni, gruppi civici e forze politiche hanno aderito all’appello, insieme a 17 Comuni che hanno patrocinato ufficialmente la manifestazione, mentre altri hanno scelto di partecipare con rappresentanze istituzionali.


Luigi De Vincentis, uno dei portavoce dei comitati, a fine corteo ha espresso la propria soddisfazione per il successo dell’iniziativa: “È stata una bella, bella, bella manifestazione. Grazie a tutti, e che nessuno si senta escluso da questo ringraziamento. Adesso però comincia il dopo-manifestazione, che è il momento più difficile… dove non si deve disperdere tutto il patrimonio di partecipazione e passione che si sono espressi ieri”.


De Vincentis ha sottolineato anche il cambiamento che si respira nel territorio: “Ho l’impressione che stia tirando un’aria più favorevole tra la gente… la voglia di partecipazione, il desiderio di umanità espresso in questi giorni ha contagiato la lotta a difesa del territorio, del suolo, contro i mostri come Pedemontana, e non solo, producendo una discesa in piazza a Monza che è andata oltre le aspettative. Oggi ci sentiamo più forti nelle nostre convinzioni, ma ancora tanto abbiamo da fare e da pensare”.



La giornata ha rappresentato un punto di svolta per il movimento ambientalista lombardo, capace di mettere insieme esperienze, competenze e comunità diverse. Tra le realtà presenti c’era anche Sinistra e Ambiente Meda, come ha ricordato Alberto Colombo: “C’eravamo anche noi a Monza il 4 ottobre 2025 per dire che Pedemontana fa male. Eravamo presenti fisicamente e non virtualmente quali gruppi ambientalisti e liste civiche della tratta B2 e C che da due decenni si oppongono alla realizzazione dell’autostrada Pedemontana Lombarda e che continuano tuttora a farlo, occupandosi anche delle delicate e difficili partite della bonifica da diossina, delle compensazioni ambientali, delle proposte di Barriera Verde e di Dorsale Verde dei Parchi”.



Anche il Gruppo La Rondine di Concorezzo ha raccontato l’atmosfera della giornata con parole cariche di emozione: “Un pomeriggio meraviglioso per la nostra terra. Un fiume di persone per dire no a Pedemontana. Un’alternativa c’è. Questo è il messaggio delle 2000 persone che si sono ritrovate a Monza in un corteo pacifico e determinato. Mentre i promotori di Pedemontana provano a dividere il nostro territorio, ieri si è levata forte l’unità di intenti. Un abbraccio ai comitati promotori, protagonisti di un lavoro davvero eccezionale. Quattro realtà che abbiamo conosciuto e con cui è un piacere lavorare: Ferma Ecomostro D Breve, Comitato per la Difesa del Territorio, Suolo Libero e No Pedemontana. Un grazie a chi ha voluto manifestare al fianco di tante istituzioni del territorio, di tante associazioni di cittadini e tanti gruppi politici. Bisogna continuare ad insistere, uniti: siamo fiduciosi che le nostre buone ragioni potranno infine prevalere sulla prepotenza di chi confonde il dovere di governare con l’arroganza del potere”.


👉 Il manifesto ufficiale, con le adesioni e i patrocini istituzionali, è disponibile cliccando qui.

Una buona notizia per il Meredo: la rotonda di Pedemontana è “cancellata”, ma i cittadini meritano trasparenza


Dopo la pubblicazione del nostro post "Tangenziale Meda-Seregno: "Non faremo la rotonda" (infatti eccola qui)", la questione è stata ripresa dal settimanale Il Cittadino, che ha riportato la seguente dichiarazione del sindaco di Seregno:

«Le aree sono state acquisite e recintate sulla base del progetto iniziale. Durante l’incontro a Seregno è stato detto che sarebbero state sfruttate quelle aree per fare le mitigazioni. Ho anche per scrupolo verificato con Pedemontana: dal cantiere mi confermano che non si sta realizzando la rotatoria. In precedenza, è stata eseguita la bonifica degli ordigni bellici ed ora si sta realizzando la pista di cantiere».
(Fonte: Il Cittadino)

Apprendiamo con soddisfazione la smentita del sindaco. Il fatto stesso che abbia ritenuto opportuno, «per scrupolo», chiedere chiarimenti a Pedemontana dimostra però che anche per l’amministrazione i lavori in corso potevano quantomeno generare qualche legittima domanda. D’altronde, è difficile “smentire” delle immagini che documentano oggettivamente lo stato del cantiere..

Resta però un punto molto semplice: sul sito di Pedemontana i disegni aggiornati non ci sono ancora. E allora viene spontaneo chiedersi: cosa ci vuole a pubblicare online il progetto effettivo? E cosa ci vuole a esporre un cartello di cantiere con il disegno aggiornato dell’opera? Un gesto di trasparenza così banale eviterebbe allarmismi, equivoci e perdite di tempo.

Detto questo, prendiamo atto con piacere della precisazione, che contribuisce a rassicurare molti cittadini sulle sorti del parco.

Rimane però aperta un’altra questione importante: l’aumento del traffico nel quartiere Ceredo. Non sarà certo il limite dei 30 km/h su via Cadore a risolvere un problema che denunciamo da anni su questo blog - non per noi, ma per chi vive quotidianamente nel quartiere. È una questione che si può affrontare con soluzioni semplici: serve solo la volontà e la capacità politica di metterle in pratica.

sabato 4 ottobre 2025

Monza 4 ottobre 2025: FERMARE Pedemontana per RIPROGETTARE insieme una nuova Brianza

 


Tutti i cittadini sono invitati a partecipare e sostenere la mobilitazione. Maggiori informazioni e il manifesto ufficiale sono disponibili sul sito dedicato: Fermare Pedemontana

 

venerdì 3 ottobre 2025

Camminata Narrante nel Parco Agricolo del Meredo


Sabato 11 ottobre 2025 – ore 10
Ritrovo: Parcheggio Strada Vicinale del Merè Nord
Partecipazione gratuita – Iscrizione obbligatoria entro il 9 ottobre


Camminare può essere un modo per riscoprire luoghi familiari con occhi nuovi. È questo lo spirito della Camminata Narrante organizzata dal Comitato Sant’Ambrogio, insieme al Circolo Culturale Seregn de la memoria, il WWF Insubria e il Parco GruBrìa, in programma sabato 11 ottobre 2025 alle ore 10, lungo le strade vicinali del Parco Agricolo del Meredo.

Il ritrovo è fissato presso il parcheggio della Strada Vicinale del Merè Nord. Da lì partirà un percorso guidato che intreccia natura, storia rurale e memoria collettiva.

Il cammino segue il tracciato della Strada Vicinale, fiancheggiata da essenze autoctone e dalle Cascine Ciceri e Silva, quest’ultima con i suoi portici e loggiati che riportano all’organizzazione agricola di un tempo. Poco oltre si incontra un’area di rimboschimento realizzata nel 2009, dove querce, aceri e frassini raccontano la capacità della natura di rigenerarsi.

All’incrocio con la Strada Vicinale ai Boschi di San Pietro, una crocetta votiva testimonia l’antica funzione religiosa e pratica di questi segni: erano punti di orientamento, confini agricoli e tappe di processioni, vere e proprie “segnaletiche del sacro”.

La passeggiata si svolge nel Parco Agricolo del Meredo, il polmone verde più esteso di Seregno, con i suoi 70 ettari. Fino al 1798 apparteneva al Monastero di San Vittore di Meda; il suo nome antico, Ceredo, evocava i boschi di querce che un tempo ricoprivano la zona. Ancora oggi, lungo la Strada Vicinale del Merè, vicino al ponticello ferroviario, resiste una farnia monumentale, silenziosa testimone di secoli di storia.

L’ultima parte della camminata segue la Strada Vicinale alle Brughiere di San Pietro, fino a Cascina Pelucchi. Qui la natura appare più fragile, ma il futuro è carico di speranza: la cascina diventerà un centro polifunzionale per persone con disabilità, restituendo al luogo una vocazione sociale.

Lo sguardo si apre poi sul complesso di Cascina Monti-Brivio, custode della memoria contadina locale, e si prosegue fino a via Nobel, dove la camminata si conclude nel cortile della cascina. Qui i residenti offriranno un piccolo rinfresco finale, un momento conviviale per condividere l’esperienza.

Informazioni pratiche:

La partecipazione è gratuita, ma è necessaria l’iscrizione entro il 9 ottobre scrivendo a 
📧 comitato.santambrogio@seregno.info

Durante l’iniziativa sarà presente un gazebo informativo del Parco Grubria.

WWF Lombardia, cambia la guida: dopo sei anni il medese Del Pero lascia il posto ad Attalla

Gianni Del Pero, ex Presidente Delegato del WWF Lombardia

Il WWF Italia ha annunciato un avvicendamento nella rappresentanza lombarda. Un cambiamento che tocca da vicino il nostro territorio: l’ormai precedente Presidente Delegato del WWF Lombardia Gianni Del Pero, originario di Meda, è stato una figura molto presente e attiva nella realtà locale durante i suoi sei anni di mandato.

Del Pero ricopriva l’incarico dal 2019 ed era stato riconfermato nell’ottobre 2023 “grazie all’iperattività e ai risultati raggiunti nel territorio”, come riportato qui.

Al suo posto subentra il milanese Mario Attalla, nominato dal Consiglio Nazionale dell’associazione.

Mario Attalla, il nuovo Delegato WWF della Lombardia (Fonte immagine: Facebook)

In una nota, il WWF sottolinea che “il dott. Mario Attalla, da tre anni componente del Consiglio del WWF Italia e del CdA della Fondazione WWF, è un professionista con una lunga e consolidata esperienza nel settore del marketing e della comunicazione”. Nel corso della sua carriera, aggiunge l’associazione, “ha collaborato con numerose organizzazioni non governative, mettendo a disposizione le sue competenze per campagne di sensibilizzazione, raccolta fondi e comunicazione strategica”.

Il comunicato evidenzia inoltre che il nuovo Coordinatore Regionale sarà chiamato a “proseguire le attività in corso a livello regionale e consolidare il rapporto tra la dimensione regionale e quella nazionale del WWF, favorendo sinergie e promuovendo attività concrete e partecipate per la salvaguardia dell’ambiente in territorio lombardo”.

giovedì 2 ottobre 2025

Tangenziale Meda-Seregno: "Non faremo la rotonda" (infatti eccola qui)


Lo scorso luglio, durante l’assemblea pubblica dedicata alle ricadute di Pedemontana su Seregno, uno dei temi più caldi era la tangenziale Meda-Seregno. L’ing. Andrea Monguzzi di Pedemontana aveva illustrato alcune migliorie al progetto:
  • eliminazione della rotatoria originariamente prevista all’intersezione con via Po di Meda, sostituita da un raccordo circolare più contenuto;
  • cancellazione del raccordo tra la rotatoria e la Strada vicinale ai Boschi di San Pietro;
  • una lieve deviazione del tracciato per allontanare l’opera dalle aree più delicate del Parco GruBrìa.
A sx: il progetto con la rotatoria e il raccordo verso la Strada vicinale del parco. A dx: la soluzione presentata durante l'assemblea di luglio, senza rotatoria e raccordo verso la strada vicinale.

Non era la rivoluzione del secolo, ma almeno sulla carta sembrava un passo avanti per ridurre l’impatto della tangenziale sul parco del Meredo. Nel frattempo abbiamo continuato a monitorare il cantiere, l’evoluzione dei lavori e la trasformazione del paesaggio. Ci siamo anche occupati di un aspetto colpevolmente trascurato dai nostri amministratori: l’impatto del traffico sul quartiere Ceredo, avanzando proposte semplici e a costo zero che avrebbero potuto migliorare la situazione.

I lavori di scavo che "disegnano" la rotonda.

Poi, qualche giorno fa, siamo tornati sul posto. E sorpresa: le foto parlano da sole. La rotonda, quella che “non si sarebbe fatta”, è lì che prende forma, bella tonda. Insomma, tra parole e fatti c’è di mezzo… proprio una rotonda.

La freccia indica la recinzione di cantiere che segue il tracciato del peduncolo che delimita la Strada vicinale ai Boschi di San Pietro.


Forse è solo un problema di comunicazione con la ditta appaltatrice, o forse siamo noi che facciamo la parte di San Tommaso. Ma la scena sfiora l’assurdo, e viene da chiedersi se i nostri amministratori ogni tanto mettano piede sul territorio per controllare.

Morale: dalle promesse di “niente rotatoria” alla realtà del cantiere, il passaggio non è stato esattamente lineare. Anzi, circolare. Molto circolare.

 

📌 Aggiornamento 3/10/2025

In via informale ci è stato riferito che un membro dell’amministrazione comunale seregnese avrebbe definito “fantasioso” il nostro post, ribadendo che la rotonda è stata eliminata. Ne siamo sinceramente contenti: se davvero così fosse, sarebbe una buona notizia per il Parco del Meredo.

Tuttavia, da buoni “San Tommaso”, preferiremmo vedere la documentazione ufficiale di questo cambiamento. Al momento, infatti, l’unico riferimento è una slide dal titolo “Richiesta di modifica”, non un atto approvato né un aggiornamento progettuale ufficiale.


I lavori in corso non sono affatto immediati da interpretare: gli scavi sembrano ricalcare la forma della rotatoria, ma può darsi che - come ci è stato detto - si tratti “solo” di una pista di cantiere.
Proprio per questo, sarebbe un gesto di trasparenza e chiarezza esporre un cartello di cantiere con il disegno aggiornato dell’opera, come previsto dalle buone pratiche.

Il nostro invito resta semplice: rendere pubblici i progetti definitivi, non fermarsi a una slide intitolata “richiesta…”.

 

Rassegna stampa

Il Cittadino, 4/10/2025. Per leggere l'articolo cliccare qui