sabato 31 maggio 2025

Tangenziale Meda-Seregno: un tracciato ben delimitato, ma un progetto ancora invisibile

Gli scavi a nord della ferrovia (Seregno)

A distanza di una settimana dagli ultimi rilievi sul campo, i lavori per la realizzazione della tangenziale Meda-Seregno mostrano segnali tangibili di avanzamento. Il tracciato è ora completamente delimitato, sia a nord che a sud della ferrovia, offrendo un primo sguardo concreto sull’infrastruttura in fase di sviluppo.

Gli scavi a nord della ferrovia (Seregno)

Nella zona a nord della ferrovia, verso via Cadore, il terreno risulta già scavato lungo tutto il tracciato previsto. A sud, invece, sono comparse le reti di plastica che delimitano l’area di cantiere, comprese quelle all’ingresso in corrispondenza della contestata rotonda - la cui realizzazione, va ricordato, è ancora oggetto di forti perplessità da parte di cittadini e associazioni. Le buche documentate fotograficamente una settimana fa sono state nel frattempo ripianate.

Ingresso del cantiere da via Cadore, Seregno

Nonostante l’avanzamento dei lavori a sud della ferrovia, gli unici cartelli di cantiere sono visibili solo all'ingresso di via Cadore a Seregno.

L'ingresso del cantiere da sud (confine Meda / Seveso)

Permane tuttavia un nodo irrisolto, che solleva legittimi interrogativi: a oggi, nessun aggiornamento ufficiale è stato pubblicato sui siti istituzionali dei Comuni di Meda e Seregno, né da parte della società Pedemontana. Un silenzio che lascia spazio a incertezze e preoccupazioni, soprattutto in merito alla trasparenza e alla reale portata delle modifiche progettuali promesse.

Il progetto sul sito di Pedemontana (consultato il 31/05/2025)

E proprio oggi, consultando il sito ufficiale di Pedemontana, abbiamo verificato che la cartografia pubblicata online mostra ancora il tracciato originario comprensivo della rotonda. Nessuna traccia, quindi, delle modifiche annunciate negli scorsi mesi.

Il cantiere a sud della ferrovia (Seregno)

Abbiamo saputo che il gruppo civico medese Sinistra e Ambiente ha recentemente protocollato una richiesta di accesso agli atti per verificare se le modifiche annunciate - tra cui l’eliminazione della rotonda, l’avvicinamento del tracciato alle zone edificate di Meda per preservare le aree verdi a ridosso del Parco, e la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale - siano state effettivamente recepite nel progetto esecutivo.

Il cantiere a sud della ferrovia (Seregno / Meda)


Se tali interventi non fossero stati formalizzati, sarebbe grave che i sindaci abbiano lasciato intendere un’intesa politica che, nei fatti, potrebbe non essere mai stata concretizzata. Vogliamo sperare, però, che non si tratti solo di buone intenzioni annunciate a parole, e confidiamo che i rappresentanti istituzionali agiscano con la dovuta chiarezza e responsabilità nei confronti dei cittadini.

Nel frattempo, la tangenziale prende forma nel silenzio. Ma i cittadini meritano risposte concrete, e soprattutto il diritto di conoscere ciò che sta accadendo sul loro territorio.

 

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venerdì 30 maggio 2025

Pedemontana? No, grazie. Maglia rosa al dissenso: il Giro d’Italia incontra la protesta


Durante la giornata di ieri, alcuni membri del Comitato No Pedemontana hanno preso parte al passaggio della 18° tappa del Giro d’Italia con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’impatto del progetto Pedemontana. In occasione dell’importante evento sportivo, gli attivisti hanno esposto striscioni di protesta ai margini del percorso, senza ostacolare in alcun modo la circolazione né arrecare disturbo alla manifestazione.


Nonostante la natura dichiaratamente pacifica dell’iniziativa, le forze dell’ordine sono intervenute per identificare i manifestanti e raccoglierne le generalità, come già accaduto in altri tratti del Giro con attivisti che manifestavano per cause differenti, come quella palestinese.


Il Comitato ha definito l’accaduto come un episodio grave per un Paese democratico, sottolineando come l’identificazione dei manifestanti rappresenti, a loro avviso, una forma di intimidazione del dissenso. Secondo il gruppo, si inserisce in un contesto nazionale sempre più critico per quanto riguarda la libertà di espressione pubblica e le forme di protesta non violente.

Nonostante le difficoltà, il Comitato ha ribadito la propria determinazione a continuare la mobilitazione contro quella che definisce “un’opera inutile”, attraverso manifestazioni, flashmob, affissione di striscioni e assemblee pubbliche.


Due appuntamenti sono già stati fissati: il 5 giugno si terrà un’assemblea pubblica per rilanciare il confronto e organizzare le iniziative future. Il 12 giugno, invece, è previsto un presidio al Parco dei Pompieri di Lissone, area simbolica colpita due anni fa dagli effetti del cambiamento climatico e ora inserita tra le compensazioni previste dal progetto Pedemontana.

 


Seregno divisa in due: il Giro d’Italia evidenzia una frattura che a Sant’Ambrogio è permanente

Il passaggio a livello di via Bottego, spesso chiuso

Riceviamo e pubblichiamo


Mi chiamo Paola e vivo da oltre vent’anni nel quartiere Sant’Ambrogio. Questo pomeriggio [ndr: giovedì 29 maggio 2025], durante il passaggio della tappa del Giro d’Italia, mi sono ritrovata come tanti a dover riorganizzare la mia giornata: strade chiuse, traffico bloccato, città divisa in due. Un disagio, certo, ma passeggero. Eppure, per noi che abitiamo da questa parte della ferrovia, quella separazione temporanea è stata uno specchio di una realtà quotidiana.

Il nostro quartiere è fisicamente separato dal centro cittadino dalla linea ferroviaria. L’unico collegamento diretto è rappresentato da un passaggio a livello che, oltre a essere spesso chiuso per il passaggio dei treni, è destinato a venire eliminato definitivamente. Dopo di che? Cosa resterà per collegarci al resto della città?

Chi vive qui conosce bene la sensazione di essere ai margini. Anche all’interno del nostro stesso quartiere, c’è una zona ancora più isolata: il Meredo, racchiuso tra due linee ferroviarie, senza veri collegamenti e con prospettive ancora più incerte. Il rischio è che questa parte della città diventi una periferia dimenticata, una terra di mezzo priva di collegamenti efficienti.

Il passaggio del Giro è stato un evento festoso, certo, ma ha anche mostrato con estrema chiarezza quanto una divisione infrastrutturale possa condizionare la vita delle persone. Per noi, quel confine tracciato dalle transenne non è un’eccezione: è la norma.

Mi auguro che questa riflessione venga raccolta da chi amministra la città. Non basta riconoscere l’isolamento, serve un piano concreto per superarlo. Serve un sottopasso, un collegamento sicuro, un’idea di città che non lasci indietro nessuno.

L'opaca trasparenza di Pedemontana

Bonifica da diossina. Lotto 3A di Cesano Maderno

a cura di Sinistra e Ambiente, Meda

Il Tavolo Permanente sulla bonifica da diossina lungo la tratta B2 di Pedemontana è stato istituito su richiesta di Sinistra e Ambiente-Impulsi Meda, Legambiente Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano, Altra Bovisio, Comitato Ambiente Bovisio e Cittadini per Lentate.

Ha iniziato a riunirsi e a operare il 9 luglio 2024. Al suo interno, i gruppi ambientalisti e le liste civiche hanno sempre agito in piena autonomia e indipendenza, ribadendo costantemente un giudizio critico sull’inutilità e l’insostenibilità dell'infrastruttura autostradale Pedemontana Lombarda.

I suddetti gruppi si sono inoltre assunti la responsabilità di garantire un’informazione corretta ed efficace alla cittadinanza, attraverso pubblicazioni dettagliate anche su questo blog e momenti pubblici di confronto, come quelli organizzati a Seveso il 18 ottobre 2024 e a Meda il 16 aprile 2025. In tali occasioni sono state divulgate le informazioni trattate nel corso delle sedute del Tavolo di Bonifica, illustrando il proprio operato e le relative valutazioni.

Purtroppo, si registra un crescente atteggiamento poco collaborativo da parte della società Autostrada Pedemontana Lombarda, che si dimostra riluttante a condividere con i gruppi ambientalisti e le liste civiche la documentazione richiesta.

Già nel febbraio 2025, i responsabili della bonifica avevano risposto con notevole ritardo – dopo un mese e un sollecito – e con contenuti poco soddisfacenti, rispetto alle osservazioni puntuali avanzate dai gruppi, che evidenziavano incongruenze e preoccupazioni.

Ad oggi, la situazione si ripete. I gruppi hanno trasmesso un nuovo sollecito per ottenere riscontro a una nota letta durante l’incontro del Tavolo Permanente del 16 aprile 2025 e successivamente inviata via PEC il 18 aprile 2025. In tale nota si richiede copia delle analisi chimiche di caratterizzazione in banco, della classificazione del terreno contaminato come rifiuto, del piano degli smaltimenti con i relativi siti di destinazione, nonché della documentazione riguardante il piano operativo di sicurezza dei cantieri di bonifica attivi.

A più di un mese dall’invio, nessuno dei documenti richiesti è stato fornito, né sono stati considerati i chiarimenti di dettaglio contenuti nella stessa comunicazione.

Questa mancanza di trasparenza è in evidente contrasto con le dichiarazioni più volte espresse dalla società Autostrada Pedemontana Lombarda sulla volontà di informare in modo aperto e costruttivo in merito alla bonifica da diossina.

Il mancato riscontro alle richieste documentali, oltre a non essere in linea con lo spirito originario del Tavolo Permanente, impedisce la verifica puntuale della conformità degli interventi nei lotti di bonifica, alcuni dei quali già soggetti a classificazione dei terreni come rifiuti, con conseguente asportazione e trasferimento in siti di stoccaggio.

Alle dichiarazioni devono seguire azioni concrete e coerenti, anche nei confronti dei gruppi ambientalisti e delle liste civiche che, con un approccio critico ma legittimo, da anni monitorano l’impatto dell’autostrada sul territorio. È proprio in virtù di questo impegno che è stata richiesta e ottenuta l’istituzione del Tavolo Permanente sui Lavori di Bonifica.

Un Tavolo da noi voluto non come organismo di facciata, ma come sede di confronto operativo e costruttivo, nella quale abbiamo assunto responsabilmente il ruolo di monitoraggio e di trasparente informazione alla collettività, con comunicazioni tempestive e complete.

Comunicato stampa

Pedemontana: serve più trasparenza sulla bonifica da diossina

Riunione del "Tavolo permanente sulla bonifica da diossina"

Le associazioni, i gruppi ambientalisti e le liste civiche delle tratte B2 e C chiedono maggiore chiarezza e accesso alle informazioni.

Mentre proseguono gli interventi per la bonifica da diossina sulla tratta B2 di Pedemontana, i gruppi ambientalisti e le liste civiche presenti al Tavolo Permanente tornano a sollecitare le società Autostrada Pedemontana Lombarda e Pedelombarda Nuova affinché forniscano risposta alle richieste documentali già inoltrate.

Nel febbraio 2025, erano già state presentate osservazioni puntuali che evidenziavano incongruenze e criticità. Le risposte, oltre a giungere con ritardo, si sono rivelate poco esaustive.

Più recentemente, nel corso dell’incontro del Tavolo Permanente del 16 aprile 2025, i gruppi hanno letto e poi inviato via PEC (il 18 aprile 2025) una nuova nota contenente considerazioni dettagliate e la richiesta formale di documentazione: analisi chimiche di caratterizzazione in banco, classificazione del terreno contaminato come rifiuto, piano degli smaltimenti con i relativi luoghi di destinazione e piano operativo di sicurezza dei cantieri di bonifica attivi.

A distanza di oltre un mese, tali documenti non sono ancora stati consegnati, né è stato dato seguito ai chiarimenti richiesti.

Il Tavolo Permanente è stato istituito come buona prassi per facilitare il dialogo con il territorio in merito a una bonifica che si svolge in un contesto particolarmente sensibile, a cinquant’anni da un disastro ambientale che ha segnato profondamente le nostre comunità.

Ribadiamo quindi la necessità di garantire piena trasparenza e un’informazione continua sull’iter della bonifica. Non condividere i dati e i documenti in tempo reale è in aperto contrasto con gli obiettivi fondanti del Tavolo, soprattutto in considerazione del fatto che, su alcuni lotti, il terreno è già stato classificato come rifiuto, asportato e trasferito in siti di stoccaggio.

Tutte le componenti del Tavolo Permanente devono assumersi la responsabilità di garantire alla collettività e alla cittadinanza un’informazione tempestiva, chiara ed esaustiva.

Le Associazioni, i gruppi ambientalisti e le liste civiche delle tratte B2:
  • Sinistra e Ambiente – Impulsi Meda
  • Seveso Futura
  • Legambiente Seveso – Circolo Laura Conti
  • Passione Civica per Cesano Maderno
  • Lista Civica Altra Bovisio Masciago
  • Comitato Ambiente Bovisio Masciago
  • Cittadini per Lentate

mercoledì 28 maggio 2025

Bicinfesta per Seregno 2025: una pedalata per tutti tra verde e città


Bicinfesta per Seregno, storica pedalata non competitiva e aperta a tutte le età, giunge quest’anno alla sua 26esima edizione e si svolgerà lunedì 2 giugno 2025, in occasione della Festa della Repubblica. L’appuntamento, promosso dall’ASD Biketeam, rappresenta ormai una tradizione cittadina, pensata per valorizzare la mobilità sostenibile e riscoprire insieme il territorio attraverso un’esperienza condivisa su due ruote.

L’evento è pensato per essere inclusivo e accessibile: possono partecipare tutti dai 6 anni in su, con l’unico vincolo per i più piccoli (sotto i 13 anni) di essere accompagnati da un genitore. Le iscrizioni sono gratuite e possono essere effettuate presso la sede dell’ASD Biketeam in via San Carlo, oppure direttamente sul luogo di partenza il giorno stesso della manifestazione.

Il programma della giornata prevede il ritrovo alle ore 8.30 in via alla Porada, nella zona delle giostre. Le iscrizioni verranno chiuse alle 9.15, per consentire la partenza del gruppo alle 9.30. Durante il percorso sono previste alcune soste tecniche, soprattutto all’uscita dei parchi, per consentire il ricompattamento dei partecipanti, con una tappa intermedia presso l’Istituto Don Orione.

L’arrivo è previsto intorno alle 11.15 allo skatepark di via Nenni, dove si svolgerà anche l’estrazione dei premi.

martedì 27 maggio 2025

Il Comitato Parco della Brughiera presente alla Festa della rete associazioni a Villa Dho di Seveso


Domenica 1° giugno 2025, il Comitato Parco della Brughiera sarà nuovamente presente, come da tradizione, alla classica Festa della rete associazioni che collaborano con Villa Dho - Casa Aperta. Anche per questa edizione, il Comitato parteciperà con il proprio gazebo informativo, diventato ormai un punto di riferimento per amici, curiosi e sostenitori dell’associazione.

A partire dalle ore 14:00, il presidente del Comitato, Tiziano Grassi, sarà presente al gazebo per accogliere i visitatori, incontrare i simpatizzanti e raccontare le attività in corso per la tutela e la valorizzazione della Brughiera. L’iniziativa rappresenta una preziosa occasione di visibilità e di incontro con il territorio, in un contesto che ogni anno richiama numerosi cittadini e volontari. Chiunque desideri partecipare attivamente e offrire il proprio supporto sarà il benvenuto.

La montagna fragile: turismo, tutela, futuro


Montagne: luoghi da vivere, risorse da tutelare, bene comune da difendere

Giovedì 29 maggio 2025 – ore 20:45
Sala Civica Pertini – Osnago (LC)

Le montagne non sono solo mete per il tempo libero: sono ambienti preziosi, ecosistemi fragili e patrimoni collettivi da salvaguardare. Per questo motivo, le associazioni Legambiente Lombardia, Legambiente Merate, Progetto Osnago e il Comitato “Salviamo il Monte San Primo”, con il patrocinio del Comune di Osnago, vi invitano a un incontro di approfondimento e confronto.

L’obiettivo della serata è analizzare le criticità legate alla fruizione turistica e allo sviluppo delle aree montane, per promuovere una visione consapevole e sostenibile che concili la tutela del paesaggio naturale e il diritto collettivo alla bellezza con le esigenze di chi vive la montagna ogni giorno.

Programma dell’evento:

  • Introduzione a cura di Guido Raos, Progetto Osnago
  • Proiezione del documentario The Last Skiers, della regista Veronica Ciceri, una riflessione sulla crisi del turismo sciistico e sulle sue alternative
  • Intervento di Roberto Fumagalli, Comitato “Salviamo il Monte San Primo”
  • Intervento di Lorenzo Baio, Legambiente Lombardia, sul progetto Beyond the Snow, per la valorizzazione dei Piani d’Erna

L’incontro rappresenta un momento importante per chiunque abbia a cuore la montagna, non solo come spazio da vivere, ma anche come bene comune da difendere. Sarà possibile porre domande, condividere esperienze e conoscere più da vicino le realtà impegnate nella difesa di luoghi come il Monte San Primo e nel progetto Beyond the Snow per i Piani d’Erna.

Un’occasione per capire, partecipare, agire!
Ingresso libero.

Alla scoperta del Neolitico comasco: gli scavi svelati a Lipomo

Fonte immagine: Pagina FB Associazione Lepomis

Prosegue l'impegno culturale dell'Associazione Lepomis nel valorizzare il patrimonio storico del territorio comasco. Mercoledì 28 maggio alle ore 20:30, presso la Sala del Consiglio Comunale di Lipomo, si terrà l'incontro intitolato “Il Neolitico comasco e gli scavi svelati a Lipomo”.

La serata vedrà la partecipazione di esperti del settore: Stefano Rossi e Grazia M. Facchinetti della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, Clelia Orsenigo del Museo Civico di Erba e l'archeologa Giordana Ridolfi. L'evento offrirà l'opportunità di approfondire la conoscenza della preistoria locale, con un focus particolare sugli scavi archeologici effettuati nella zona del cimitero di Lipomo.

Il Neolitico, periodo compreso tra il 5500 e il 3300 a.C., rappresenta una fase cruciale nella storia dell'umanità, caratterizzata dalla transizione da società di cacciatori-raccoglitori a comunità agricole stanziali. Nel territorio comasco, siti come quello di Montano Lucino, associato alla Cultura dei Vasi a Bocca Quadrata, forniscono preziose testimonianze di insediamenti neolitici .


L'incontro di Lipomo si inserisce in un più ampio contesto di iniziative volte a promuovere la consapevolezza e la valorizzazione del patrimonio archeologico locale. Eventi come questo contribuiscono a rafforzare il legame tra la comunità e la propria storia, stimolando l'interesse per le radici culturali del territorio.

L'ingresso all'evento è libero, e l'Associazione Lepomis invita tutti gli interessati a partecipare a questa serata di approfondimento storico e culturale.

lunedì 26 maggio 2025

Ambiente batte cemento: il Consiglio di Stato dà ragione alla Provincia di Monza e Brianza


Una nuova sentenza del Consiglio di Stato, pubblicata il 29 aprile 2025, conferma un principio sempre più centrale nella gestione del territorio: la tutela dell’ambiente e del paesaggio viene prima del diritto a costruire.

La vicenda nasce nel Comune di Brugherio, dove alcuni proprietari terrieri e la società Immobiliare Gerla avevano fatto ricorso contro la Provincia di Monza e Brianza. Il motivo? Una modifica al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), approvata nel 2013, che aveva vincolato un’area inizialmente prevista come edificabile, impedendo nuove costruzioni.

Secondo i ricorrenti, si trattava di una decisione “a sorpresa”, presa solo al momento dell’approvazione finale del piano, e senza che fossero fornite motivazioni sufficienti o data la possibilità di partecipare e fare osservazioni. Ma i giudici hanno avuto un’altra opinione.

La terza sezione del Consiglio di Stato ha chiarito con forza che l’ambiente e il paesaggio sono beni primari, tutelati dalla Costituzione, e che le amministrazioni pubbliche possono - anzi devono - imporre limiti all’edificazione quando servono a proteggerli. Questo vale anche se l’area era originariamente destinata a nuovi edifici.


Il principio guida è quello dello “sviluppo sostenibile”, che non significa costruire sempre di più, ma mantenere una buona qualità della vita per tutti, anche per le generazioni future. E questo passa anche dalla riduzione del consumo di suolo, uno degli obiettivi centrali del PTCP.

Secondo la sentenza, la Provincia non ha preso una decisione arbitraria. Al contrario, ha seguito raccomandazioni della Regione Lombardia, ha valutato gli studi tecnici (tra cui quelli del Politecnico di Milano) e ha cercato di salvaguardare spazi aperti rimasti, in un’area - la Brianza - già pesantemente urbanizzata.

I giudici hanno ricordato che la pianificazione paesaggistica ha un valore superiore rispetto alla semplice pianificazione urbanistica comunale. Insomma, se un Comune dice “qui si può costruire”, ma il piano provinciale - per motivi ambientali - dice “no”, prevale il secondo.

Un altro punto sollevato dai ricorrenti riguardava la mancanza di ripubblicazione del piano dopo l’introduzione dei nuovi vincoli. Anche qui, però, il Consiglio di Stato è stato chiaro: non ogni modifica impone di ripubblicare tutto il piano. Questo sarebbe necessario solo se ci fosse stata una riscrittura radicale, cosa che non è avvenuta. Le modifiche, infatti, riguardavano solo una parte specifica del territorio e rientravano negli obiettivi già fissati.


Questa sentenza ha un significato molto chiaro: non esiste un diritto acquisito a costruire solo perché un’area era prevista come edificabile. Le esigenze di tutela ambientale possono (e devono) prevalere, specie in territori ad alta densità come quelli attorno a Milano.

Si tratta di un messaggio forte per chi si occupa di edilizia, urbanistica e sviluppo del territorio: la pianificazione non può più essere guidata solo dall’interesse economico o immobiliare, ma deve fare i conti con la crisi climatica, l’inquinamento, e la necessità di proteggere ciò che resta del nostro paesaggio.

NO al taglio del bosco di 25.000 mq al Polo Istituzionale di Monza


Con la delibera n. 5 del 6 febbraio 2025 la maggioranza di centro sinistra in Consiglio comunale di Monza ha adottato una variante al Piano di Governo del territorio (PGT – il PRG di una volta) che, stando agli azzonamenti indicati nella documentazione poi pubblicata per le osservazioni, provocherebbe il taglio di un bosco di circa 25.000 mq cresciuto spontaneamente alle spalle della Sede della Provincia di Monza e Brianza, al Polo istituzionale di via Grigna a nord ovest della Città.
Per fare che cosa? Uno studentato, con i suoi annessi e connessi, per circa 57.000 metri cubi di cemento armato. Si prevedono così complessivamente in quella zona 168.000 mc (56.000 mq di Slp) di costruzioni pubbliche a altrettanti metri cubi ad uso privato, in larga parte esistenti (centro commerciale) e ora si prevedono nuovi edifici residenziali con altezze fino a 13 piani.
Come Coordinamento di comitati e associazioni di Monza abbiamo presentato, prima dell’adozione della Variante in Consiglio comunale, un parere negativo e poi una serie di osservazioni che, in estrema sintesi, chiedono:

  1. Di realizzare altrove lo studentato, sulle aree dismesse di proprietà pubblica come la ex Fossati e Lamperti o sulle aree del vecchio Ospedale Umberto 1°, entrambe a poca distanza dalla stazione ferroviaria di Monza centro;
  2. Di non tagliare il bosco o, nel caso si volesse comunque rovinosamente procedere, di prevedere ampie compensazioni (da 2 a 5 volte l’area del bosco, come prevede la norma) da reperire comunque nelle adiacenze di quella zona;
  3. Che venga organizzata dal Comune un’assemblea pubblica su tale variante urbanistica, così come formalmente richiesta da 2 mesi dalla Consulta dei quartieri di San Biagio - Cazzaniga senza aver ricevuto ad oggi (22/05/2025) alcuna risposta. Inutile sbandierare la partecipazione dei cittadini se poi non ci si degna neppure di ascoltarli.

Promuovono la presente petizione: Circolo Legambiente Alexander Langer Monza - CCR - Gruppo Ambiente e territorio - Comitato Aria Pulita Monza - Comitato via Blandoria - Comitato per il Parco A. Cederna - Comitato “La Villa Reale è anche mia” - Comitato Gallarana - Comitato quartiere Sant’Albino - Comitato saicosavorremmoincomune (Quartiere San Donato) - Comitato via Boito Monteverdi - Comitato Ospedale Umberto 1° - Comitato Triante - Comitato Pro Buon Pastore - Comitato salvaguardia Buon Pastore - Comitato Bastacemento - Presidio ex Macello - Comitato San Fruttuoso Bene Comune - Osservatorio antimafie di MB Peppino Impastato.

Link alla petizione online: https://chng.it/CGHZbTqgWt

A Magreglio si è ribadito il 'no' all'assurdo progetto del Monte San Primo!


Molto interesse all'incontro pubblico dal titolo "Quale futuro per il Monte San Primo?", tenutosi lo scorso venerdì 23 maggio presso la sala conferenze del Museo del ciclismo del Ghisallo di Magreglio.

L’evento, promosso e organizzato dal Coordinamento ‘Salviamo il Monte San Primo’, aveva lo scopo di promuovere il dibattito sulla realizzazione di nuovi impianti sciistici e di innevamento artificiale al San Primo e di incoraggiare l'apertura di un tavolo di confronto con le Istituzioni interessate, che è stato più volte sollecitato dal Coordinamento e che, finora, ha non ha avuto alcun riscontro.

Moderata dalla giornalista de "Linkiesta" Emma Besseghini, la serata ha visto i portavoce del Coordinamento presentare al pubblico gli ultimi aggiornamenti del progetto "OltreLario: Triangolo Lariano meta dell'outdoor", finanziato con oltre 5 milioni di euro di soldi pubblici, ed illustrare le contro-proposte elaborate dal sodalizio.

Sono intervenuti a nome del Coordinamento:

Roberto Fumagalli (Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”) ha presentato il 'rinnovato' progetto - approvato lo scorso gennaio dalla Comunità Montana Triangolo Lariano e dal Comune di Bellagio - che prevede la sistemazione di 3 piste da sci con innevamento artificiale, 3 tapis roulant, un laghetto artificiale; tutte opere che avranno un forte impatto ambientale, incluso quello conseguente alla costruzione di nuovi parcheggi che determinerà consumo di suolo e il taglio di un bosco di pregio.

Nunzia Rondanini (architetto e membro attivo del Coordinamento) ha illustrato le contro-proposte elaborate dal sodalizio, tra cui: interventi di manutenzione dei boschi, dei pascoli e dei sentieri esistenti; indicazioni in materia di sviluppo economico e mobilità sostenibili.  

Massimo Lozzi (CAI Como) ha presentato una precisa analisi - utilizzando alcuni dati della vicina Svizzera - relativa all'andamento del clima e delle temperature negli ultimi decenni, dati che dimostrano l'assurdità di realizzare impianti sciistici a quote inferiori ai 2 mila metri di altitudine.

Roberto Cerati (Gruppo Naturalistico della Brianza) ha contestualizzato il concetto relativo all'andamento delle temperature nell'area del San Primo, sottolineando che il progetto è proprio carente di dati puntuali, visto che la stazione meteo - di proprietà della stessa Comunità Montana e ubicata presso l'Alpe Borgo -, è ferma da alcuni anni!

E' infine intervenuto Danilo Donadoni (CAI-Tam Bergamo), a nome del Comitato civico contrario al dissennato progetto del comprensorio sciistico “Colere-Lizzola”, un anacronistico piano di collegamento dei due comprensori, che mette in grave rischio la Val Sedornia e la Val Conchetta: due aree selvagge e non ancora antropizzate delle Orobie bergamasche.


Non sono poi mancati gli interventi da parte del pubblico, tesi a sottolineare l'assurdità del progetto e il fatto che il territorio del Monte San Primo avrebbe sicuramente bisogno di altri interventi, a salvaguardia della naturalità dei luoghi.

Una serata ricca di contenuti e di coinvolgimento, dunque, che ha lasciato il segno e che conferma l’importanza di continuare a portare avanti la vertenza contro il dissennato progetto del San Primo. Che non è soltanto un'iniziativa a difesa della montagna lariana, bensì rappresenta un’azione civica e politica (nel senso più alto del termine), che è emblematica per tutte le nostre montagne, sottoposte a progetti illogici e impattanti, siano essi turistici o meno.

Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito web del Coordinamento alla pagina https://bellagiosanprimo.com/

La gestione del verde urbano

Venerdì 30 maggio alle ore 20:45, a Villa Ghirlanda Silva (via Giovanni Frova, 10 - Cinisello Balsamo), Legambiente Cinisello Balsamo organizza un incontro pubblico dedicato alla gestione del verde cittadino.

L’evento sarà un’occasione importante per discutere dello stato attuale e delle prospettive future del patrimonio verde urbano, con un confronto diretto tra cittadini, rappresentanti del Comune di Cinisello Balsamo e un agronomo esperto nella gestione del verde nelle città.

L’iniziativa si propone di promuovere una maggiore consapevolezza sull'importanza degli spazi verdi per la qualità della vita urbana e di stimolare un dialogo costruttivo tra amministrazione e cittadinanza sul tema della tutela e valorizzazione del verde pubblico.

L’ingresso è libero e aperto a tutti.

domenica 25 maggio 2025

Tangenziale di Pedemontana nel Parco GruBrìa: cosa ne è stato dell’accordo Meda-Seregno?


Abbiamo nuovamente osservato l’area interessata dal percorso della tangenziale Meda-Seregno nel Parco GruBrìa: quanto visibile sul terreno non lascia molto spazio all’ottimismo.


I lavori sono iniziati anche nella zona a sud della ferrovia e l’area boschiva detta di San Pietro è ormai quasi del tutto scomparsa. Inoltre, sono partite le operazioni di bonifica da ordigni bellici, un chiaro passo avanti verso la costruzione dell'infrastruttura.


Nonostante le rassicurazioni verbali ricevute dalle amministrazioni comunali di Meda e Seregno, le delimitazioni del tracciato continuano a riflettere la configurazione originaria del progetto, comprensiva della rotonda posta a sud del parco. Non si tratta di semplici impressioni: le foto che pubblichiamo lo documentano chiaramente.


A questo punto ci chiediamo: le modifiche promesse sono state davvero approvate? Esiste un progetto aggiornato? Oppure ci troviamo di fronte all’ennesimo caso in cui le parole non si traducono in atti concreti?

Come abbiamo già scritto, attendiamo che i Comuni di Meda e Seregno rendano pubblici gli atti dell’accordo in cui si stabiliva:

  • l’eliminazione della rotonda,
  • lo spostamento del tracciato verso l’area edificata di Meda,
  • la realizzazione di un sottopasso ciclopedonale tra il Quartiere Polo e il Parco del GruBrìa.

Se quest’accordo esiste, riteniamo doveroso che venga pubblicato e messo a disposizione dei cittadini. Se invece si trattava solo di un’intesa verbale, allora possiamo solo sperare… o temere il peggio.


Nel frattempo, i lavori proseguono senza indugi, e il paesaggio cambia giorno dopo giorno. Continueremo a monitorare e documentare ogni evoluzione. Perché finché le carte non saranno rese pubbliche, rimangono solo dubbi, preoccupazioni e tante, troppe domande senza risposta.

 

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sabato 24 maggio 2025

Uniti contro la Pedemontana: informazione e azione in Brianza

Due iniziative in Brianza si inseriscono in un percorso comune di opposizione all’autostrada Pedemontana, un’opera che continua a sollevare dubbi e critiche per il suo impatto ambientale, sanitario e territoriale. In un momento in cui cresce la consapevolezza civica, comitati e cittadini si attivano con determinazione per informare e coinvolgere la comunità.


Si comincia lunedì 26 maggio 2025 a Oreno di Vimercate con la serata “Pedemontana: più autostrade, meno orizzonti”, organizzata da SPAZIO48 e dal Comitato Ferma Ecomostro. Un incontro pubblico di spettacolo e divulgazione per analizzare le conseguenze dell’autostrada sul territorio del Vimercatese. L’appuntamento è alle ore 21:00 in via T. Scotti 26, presso lo spazio culturale “Al Basell”. Il messaggio è chiaro: “Niente è come sembra, non è ancora detta l’ultima parola”. Un invito a informarsi, riflettere e partecipare attivamente.


A seguire, sabato 14 giugno, si terrà la camminata “Verso Nord - Diossina Tour”, con partenza alle ore 14:30 da via dei Mille a Cesano Maderno (parchetto Liate) e arrivo al parco Beretta Molla di Meda, nel quartiere Polo. L’iniziativa punta a denunciare una bonifica che, secondo i promotori, non garantisce sicurezza ambientale e sanitaria, soprattutto in un’area segnata dalla contaminazione da diossina. La camminata si concluderà con un aperitivo conviviale. Il tour è promosso dal movimento No Pedemontana, da sempre in prima linea per la difesa del territorio.

Manuela Meloni del Comitato Ferma Ecomostro ha voluto sottolineare l’importanza di questa rete di iniziative: “Monza ha recepito il lavoro di conoscenza e si sta attivando a supportare la nostra opposizione. I sindaci del Vimercatese hanno fatto un buon lavoro tornando a Bruxelles. Continuiamo a lavorare insieme, determinati, con costanza, affinché aumenti la massa critica”.

Il filo che collega queste due iniziative è quello della partecipazione attiva e della consapevolezza condivisa: ogni evento, ogni passo, ogni parola pubblica è un tassello nella costruzione di una mobilitazione territoriale concreta, informata e resistente. In Brianza, la voce del territorio non vuole essere ignorata.

La Brianza aderisce all’iniziativa “L’Ultimo Giorno di Gaza”


Il blog Brianza Centrale aderisce all'iniziativa "L’Ultimo Giorno di Gaza" pubblicando l’appello di Tomaso Montanari  che invita tutti quelli che credono che sia ancora possibile fare qualcosa, a partecipare ad una mobilitazione per Gaza.

“Da giorni, da troppi giorni, i SUDARI avvolgono a Gaza i corpi dei palestinesi morti.


I SUDARI che vediamo nei reportage da Gaza stretti tra le braccia di madri disperate, allineati macchiati di sangue su un pavimento coperto di macerie, delle macerie di quello che era Gaza, sono il simbolo della strage.


Il SUDARIO ricopre, protegge, sottrae alla vista curiosa, frettolosa, spesse volte indifferente del mondo un corpo di cui è stato fatto scempio.


Gesù fu avvolto in un sudario bianco. Fu avvolto come gesto di amore, di cura, di pietà da chi lo amava. Lo stesso gesto si ripete a Gaza  decine, centinaia di volte al giorno.


SABATO 24 MAGGIO stendiamo a finestre e balconi bianche lenzuola, esponiamo fuori dai negozi un drappo bianco. Invitiamo amici, conoscenti , vicini di casa a farlo.


A farlo perché quelle mamme che stringono forte tra le braccia un piccolo sudario sporco di sangue, perché quelle fila di sudari allineati sul nudo selciato non siano solo un’immagine del telegiornale ma diventino un impegno perché domani non sia l’ULTIMO GIORNO DI GAZA.”

 

 

I Comuni brianzoli aderiscono all’iniziativa “L’Ultimo Giorno di Gaza”
 
Esposto il sudario bianco fuori dai municipi in segno di lutto e solidarietà


Sono tanti i Comuni in Brianza che aderiranno all’iniziativa nazionale “L’Ultimo Giorno di Gaza”, promossa per denunciare il dramma umanitario in corso nella Striscia di Gaza e chiedere con forza un immediato cessate il fuoco e la protezione dei civili.
Gaza è teatro di una delle più gravi emergenze umanitarie del nostro tempo. Due milioni di persone vivono senza accesso ai beni di prima necessità quali l’acqua e il cibo. Il numero delle vittime civili è altissimo (oltre 40.000 di cui 13.000 bambini), mentre il 70% delle infrastrutture essenziali sono state danneggiate o distrutte.

Come gesto simbolico e civile di partecipazione, il 24 maggio verrà esposto un sudario bianco fuori dai municipi dei Comuni di Agrate Brianza, Albiate, Bellusco, Burago di Molgora, Cavenago di Brianza, Cesano Maderno, Ceriano Laghetto, Lesmo, Nova Milanese, Ronco Briantino, Seregno, Triuggio, Usmate Velate, Verano Brianza, Villasanta, Vimercate. A questi si aggiunge Monza che ha già esposto lo striscione "Cessate il fuoco in ogni luogo".
Un telo semplice e silenzioso che richiama le immagini delle vittime innocenti del conflitto. Un gesto sobrio ma potente per esprimere lutto, solidarietà e vicinanza al popolo palestinese.

"Non possiamo restare indifferenti di fronte al massacro in corso. La pace, la giustizia e il rispetto dei diritti umani sono valori fondanti delle nostre comunità e delle nostre istituzioni. Con questo gesto vogliamo unire la nostra voce a quella di migliaia di cittadini italiani che chiedono il rispetto del diritto internazionale e la fine delle ostilità" è il messaggio degli amministratori locali che hanno aderito.

venerdì 23 maggio 2025

Incontro pubblico sulla Canturina Bis: dibattito promosso da Cantù Civica con esperti e attivisti


Mercoledì 28 maggio alle ore 21.00, presso il circolo Arci di Mirabello, si terrà un incontro pubblico di grande interesse per la cittadinanza, organizzato dalla lista "Cantù Civica". Al centro del dibattito vi sarà il progetto della "Canturina Bis", una delle opere infrastrutturali più discusse degli ultimi anni a livello locale.

All'incontro interverranno figure del territorio e attori attivamente impegnati nel tema: il sindaco di Figino Serenza, Stefano Tomaselli, l’avvocato Vincenzo Latorraca e Matteo Aiani, in rappresentanza del "Coordinamento per una mobilità sostenibile – No Canturina Bis".

Durante la serata verrà illustrato il progetto della nuova arteria stradale, analizzandone nel dettaglio le criticità tecniche, ambientali e sociali. Al contempo, verranno presentate le alternative sostenibili proposte da associazioni e movimenti ambientalisti per una gestione più responsabile e lungimirante della mobilità cittadina.

giovedì 22 maggio 2025

23 maggio "Giornata della legalità": conoscere la 'ndrangheta per combatterla - Il caso Como


La provincia di Como è uno dei territori del Nord Italia più infiltrati dalla 'ndrangheta: la cronaca giudiziaria spesso ci restituisce notizie di sparatorie, intimidazioni, infiltrazioni nel tessuto imprenditoriale 'sano' della provincia, e poi ancora traffici illeciti di rifiuti e altri reati di stampo mafioso. Tutte situazioni connesse alla presenza della criminalità organizzata, e in particolare della 'ndrangheta, nel nostro territorio.

Questi temi vengono analizzati nel nuovo libro - in uscita il 30 maggio - dal titolo 'Mafia ed economia - Il rischio criminale in Lombardia', scritto dal professor Nando dalla Chiesa (sociologo, docente universitario, uno dei massimi esperti di mafie) e da Andrea Carnì (dottore di ricerca in studi sulla criminalità organizzata). I temi trattati nel libro derivano dall'ampia ricerca su «Mafia ed economia in Lombardia» svolta dal centro Cross dell’Università degli Studi di Milano in partnership con Cgil Lombardia.

Il libro verrà presentato in anteprima assoluta il prossimo 11 giugno a Tavernerio presso l'Auditorium comunale.
L'incontro, aperto al pubblico, è organizzato dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" - associazione che da molti anni si occupa di legalità - in collaborazione con i Comuni di Tavernerio, Ponte Lambro, Eupilio, Castelmarte, con la Cgil di Como e la Commissione Cultura di Tavernerio. L'incontro rientra nell'ambito della Rassegna antimafia "4 colpi alla 'ndrangheta".

Dichiara Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente: "L'11 giugno a Tavernerio, oltre alla presentazione del libro con la presenza degli autori Nando dalla Chiesa e Andrea Carnì, verrà fatto un focus specifico sulla presenza mafiosa nella nostra provincia, anche grazie al previsto intervento del pubblico ministero della DDA di Milano, Pasquale Addesso, fino al 2021 in carico alla Procura di Como.
Un'occasione quindi, quella di Tavernerio, per conoscere le dinamiche della presenza mafiosa nel nostro territorio e, come sempre, per diffondere la cultura della legalità".

Mafia ed economia - Il rischio criminale in Lombardia
https://www.futura-editrice.it/prodotto/mafia-ed-economia/
 

Quanto è presente il fenomeno mafioso in Lombardia? Qual è, più specificamente, il livello di infiltrazione della ’ndrangheta nella regione più popolosa, ricca e progredita d’Italia? Quale il suo grado di insediamento o – ancor più – di radicamento?
 Mafia ed economia. Il rischio criminale in Lombardia è un libro che non rimuove e non ambisce a stupire. Ma che responsabilmente sistematizza gli scomodi risultati di una recente, ampia ricerca su «Mafia ed economia in Lombardia» svolta dal centro Cross dell’Università degli Studi di Milano in partnership con Cgil Lombardia. Emerge l’ascesa degli interessi e delle logiche di mafia in un’area che un tempo ne era quasi immune. Si delinea la sagoma di un capitalismo pericolosamente ibrido. La cui realizzazione, come spiegano gli autori, va e può essere ancora contrastata.
Il libro contiene un focus specifico sulla presenza della 'ndrangheta in provincia di Como.

La tangenziale di Pedemontana, la fretta del Comune di Meda e i dubbi che restano

In giallo: la variante senza la rotonda

Nel nostro precedente post (leggi qui) avevamo sollevato perplessità sulla presenza della rotonda nel tracciamento dell’area a sud del Parco GruBrìa, in territorio medese, nonostante le rassicurazioni verbali da parte dei Comuni di Meda (leggi qui) e Seregno (leggi qui) secondo cui questa infrastruttura non si sarebbe realizzata.

Ai nostri timori ha risposto, seppur indirettamente nel corso dell'ultima riunione della Consulta Ambiente, l’assessore seregnese Borgonovo, ribadendo che l’orientamento politico delle due amministrazioni è quello di eliminare la rotonda. Tuttavia, ha anche spiegato che le delimitazioni attualmente visibili, ancora aderenti al progetto originario (comprensivo della rotonda), sono dovute alla volontà del Comune di Meda di accelerare l’avvio dei lavori per la Tangenziale.

Pedemontana e il tracciato della tangenziale Meda-Seregno

Un’accelerazione che solleva interrogativi e che appare legata a una strategia precisa: anticipare la costruzione della tangenziale rispetto ai cantieri autostradali della tratta B2 di Pedemontana.

L’avvio imminente dei lavori della tratta B2 dell’autostrada Pedemontana avrebbe infatti comportato un aumento di traffico veicolare e di mezzi di cantiere nel quartiere Polo di Meda. Realizzare per tempo la tangenziale, prima e non dopo l’autostrada, significa per il Comune di Meda dirottare questo traffico verso via Vignazzola e la nuova viabilità, allontanandolo così dalle aree residenziali del proprio territorio.

Il cantiere in via Cadore a Seregno

Questo spostamento rischia però di congestionare pesantemente via Cadore a Seregno, un’area già sotto pressione dal punto di vista viabilistico, esponendola a nuove ondate di traffico ordinario e potenzialmente anche di mezzi pesanti, utilizzati per il trasporto di materiali di cantiere e - si teme - anche delle terre provenienti dai lavori autostradali.