martedì 29 marzo 2016
Moregallo (Lecco): al via la campagna salvataggio rospi 2016
Eccoci a voi anche quest'anno per la campagna di salvataggio dei rospi del Moregallo, nella zona Melgone/Onno.
L'inverno non inverno di quest'anno potrebbe darci delle sorprese, e la migrazione potrebbe partire già nei prossimi giorni, quindi preparatevi e state pronti.
Avanti dunque! Non siate timidi nel dare le vostre disponibilità e diamo il via alla Campagna Salvataggio Rospi 2016. Chi fosse disponibile a partecipare come volontario può mandare la propria adesione scrivendo una mail a: rospi.moregallo@gmail.com
Ogni volontario dovrà essere munito di apposito giubbino catarifrangente, secchio, torcia elettrica con almeno 2/4 ore di autonomia (preferibilmente di tipo ricaricabile o con batterie ricaricabili), guanti leggeri e tanta buona volontà!! I coordinatori in genere hanno a disposizione qualche secchio, torcia e giubbetto in più da distribuire ai volontari, ma in numero molto limitato.. vi chiediamo quindi, nel limite del possibile, di venire con già tutto il necessario.
Inoltre è molto importante raccogliere i dati sugli andamenti della migrazione, quindi ogni sera sarà indispensabile tenere il conto degli individui in discesa e in risalita, divisi tra maschi e femmine, e anche del numero degli individui schiacciati dalle auto..
Questi dati andranno consegnati ogni sera prima di andare via al referente di turno, o, qualora non fosse possibile, mandati via e-mail o via sms, indicando anche la data e la località (Melgone - Cipressi - Onno).
Lo scorso anno durante la migrazione sono stati conteggiati più di 18.000 rospi in discesa e 12.000 in risalita . Si è trattato del piu grosso flusso migratorio della Lombardia.
Le uova sono racchiuse in lunghi filamenti gelatinosi che la femmina depone in acqua bassa attorcigliandoli a sassi o vegetazione per non farli portar via dalle onde. Mentre la femmina depone, il maschio prescelto, che è ben più piccolo, le sta saldamente aggrappato sul dorso e feconda le uova.
Purtroppo spesso capita che lungo il percorso che dal bosco dove vivono porta all'acqua dove si riproducono, siano costretti ad attraversare una o più strade.
Il rospo è lento, cammina o fa piccoli salti, e nell'attraversare la strada la probabilità che qualche auto lo investa è molto alta.
Per questo è necessario operare con campagne di salvataggio. Nell'area in cui operiamo noi sono state posizionate barriere di plastica in entrambi i lati della strada o appena dentro il bosco, in modo da bloccare si la discesa che la successiva risalita dei rospi, che non sono in grado di scavalcarle, ed evitando così che finiscano in strada schiacciati dalle auto.
I volontari, per tutta la durata della migrazione, percorrono la barriera a monte della strada, prendono i rospi che sono stati bloccati, li mettono in un secchio e li liberano in punti prestabiliti in riva al lago.
Un lavoro analogo va fatto anche alla barriera a valle per riportare nel bosco gli individui che hanno già deposto le uova. Questo va fatto tutte le sere, in ogni condizione meteo, giorni feriali e festivi.
Si inizia prima che faccia buio e si continua per 2, 3 o anche 4 ore, a seconda del periodo e dell'intensità dei passaggi.
Triuggio: una serata alla scoperta dei legumi nell'alimentazione
Venerdì 1 Aprile, presso la sede Amici della Natura di via delle Grigne, 32 a Canonica Lambro il dottor Vincenzo Tortora, nutrizionista e divulgatore scientifico, ci aiuterà a conoscere le proprietà di questi straordinari alimenti.
L'ingresso è libero e la serata è adatta a tutti.
Alla riscoperta delle cascine milanesi
Giovedì 31 Marzo 2016 - ore 18,00
Urban Center Milano
Galleria Vittorio Emanuele II, 11/12
tel. 02 88 45 65 55
Adriano Bernareggi
presenta
Cascine milanesi
Un suggestivo viaggio alla riscoperta di quegli edifici imponenti e vetusti che ancora compaiono inattesi nel panorama urbano.
Testimoni di una vita contadina che non appartiene solo al passato, e spesso centri di nuove forme di partecipazione sociale.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Un libro in omaggio a tutti i presenti
Urban Center Milano
Galleria Vittorio Emanuele II, 11/12
tel. 02 88 45 65 55
Adriano Bernareggi
presenta
Cascine milanesi
Un suggestivo viaggio alla riscoperta di quegli edifici imponenti e vetusti che ancora compaiono inattesi nel panorama urbano.
Testimoni di una vita contadina che non appartiene solo al passato, e spesso centri di nuove forme di partecipazione sociale.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Un libro in omaggio a tutti i presenti
VISITE GUIDATE PER TUTTI
alla (ri)scoperta di Milano
Tour + Libro in omaggio
Sabato 2 Aprile 2016 - ore 16,30
La Scapigliatura e il progresso di Milano
La Scapigliatura e la Milano dopo l'Unità d'Italia: una città «in vivace espansione, tra progresso galoppante e latenti piaghe sociali, tra l’avvento dell’elettricità e nostalgici ripiegamenti sentimentali».
Riscopriamo gli artisti, i letterati, i loro studi e i luoghi che, proprio alla fine del XIX secolo, cambiarono radicalmente, da piazza Beccaria ai Giardini di Porta Venezia, tra Esposizioni Universali, scioperi e ricerca di tranquillità.
PUNTO DI RITROVO:
Piazza Beccaria (presso il monumento a C. Beccaria)
DURATA: 90 minuti circa
Si consiglia di arrivare 15 min prima
Percorso in esterno
LIBRO IN OMAGGIO: Milano scapigliata di Giorgio Leonardi
INFO su costi e prenotazioni:
scrivendo a info@meravigliedizioni.it oppure inviando SMS al numero 333 63 77 831
alla (ri)scoperta di Milano
Tour + Libro in omaggio
Sabato 2 Aprile 2016 - ore 16,30
La Scapigliatura e il progresso di Milano
La Scapigliatura e la Milano dopo l'Unità d'Italia: una città «in vivace espansione, tra progresso galoppante e latenti piaghe sociali, tra l’avvento dell’elettricità e nostalgici ripiegamenti sentimentali».
Riscopriamo gli artisti, i letterati, i loro studi e i luoghi che, proprio alla fine del XIX secolo, cambiarono radicalmente, da piazza Beccaria ai Giardini di Porta Venezia, tra Esposizioni Universali, scioperi e ricerca di tranquillità.
PUNTO DI RITROVO:
Piazza Beccaria (presso il monumento a C. Beccaria)
DURATA: 90 minuti circa
Si consiglia di arrivare 15 min prima
Percorso in esterno
LIBRO IN OMAGGIO: Milano scapigliata di Giorgio Leonardi
INFO su costi e prenotazioni:
scrivendo a info@meravigliedizioni.it oppure inviando SMS al numero 333 63 77 831
Seregno: una rotonda che non convince
Viale Nazioni Unite: la rotonda in progetto |
Viale Nazioni Unite: l'incrocio esistente |
Il giorno 15 marzo 2016 è stato approvato dalla Giunta Comunale il progetto preliminare dell'opera "Realizzazione rotatoria di via Nazioni Unite".
La delibera è stata presa sulla base delle seguenti considerazioni:
- Nel quadro delle azioni finalizzate alla sicurezza stradale e alla riqualificazione del patrimonio stradale cittadino, già intrapresi negli anni precedenti, la realizzazione della rotatoria tra le intersezioni di via Nazioni Unite e strade vicinale del Merè Nord è stato individuata tra quelle prioritarie.
- Sulla base delle segnalazioni pervenute a seguito d’incidenti stradali, analizzata la problematica con la Polizia Locale, l’ufficio Tecnico Strade e Verde ha predisposto il presente progetto preliminare ai sensi del D.lgs. n. 163 del 12.4.2006 e ss.mm. e integrazioni.
- Sono previste altresì tutte le opere complementari necessarie alla corretta circolazione dei veicoli per garantire il più alto livello possibile di sicurezza stradale.
- Noi non siamo mai stati favorevoli alla realizzazione della rotonda in questione perché non troviamo un adeguato riscontro positivo tra benefici e costo dell'opera. Costi che assommano a ben 300 mila euro (di tutti). Benefici che si traducono in un risparmio di 400 metri e qualche minuto di tempo (solo per pochi automobilisti).
- Non ci risulta inoltre che esista uno studio riguardante le priorità viste le gravi carenze tutt'ora esistenti, da più parti riscontrate e per limitarci all'ambito viario, relative alla manutenzione ed alle barriere architettoniche.
- Avendo visto prima la cartografia del PGT e poi il progetto preliminare siamo anche in disaccordo col progetto preliminare per i seguenti motivi:
- La rotonda viene realizzata in curva e subito dopo un sottopassaggio: non diremmo che è il massimo della sicurezza per quanto riguarda la visibilità.
- L'opera non prevede nessun attraversamenti pedonale né di tipo continuo e nemmeno a isola come è d'uso fare nelle rotatorie. Risulta perciò intrinsecamente non sicura e fonte di pericoli dal momento che i pedoni da qualche parte dovranno pure attraversare sebbene a loro rischio. Con questo vengono contraddetti i punti 1 e 2 delle motivazioni della delibera laddove si fa riferimento alla sicurezza ed agli incidenti stradali.
- La rotonda è costeggiata da una pista ciclabile ma non esiste alcuna integrazione tra percorso automobilistico e ciclabile in modo che anche le biciclette potessero ottenere qualche vantaggio in termini di sicurezza e funzionalità. Quindi anche il punto 3 delle motivazioni risulta disatteso.
Aprile all'Oasi Lipu di Cesano Maderno
Domenica 3 APRILE, ore 15.00
Girini in giro
Visita guidata
Protagoniste dell’escursione saranno le rane e i girini. Con le guide volontarie Lipu, i partecipanti potranno scoprire le abitudini di questi piccoli anfibi che abitano l’Oasi naturalistica di Cesano Maderno.
Donazione a partecipante: € 3,50; bambini e Soci Lipu € 2,00
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
In caso di maltempo l’evento verrà rinviato
I venerdì nel bosco
Visita guidata notturna
8 aprile - 22 aprile, ore 21.00
Riprendono le visite notturne, a cadenza quindicinale, che proseguiranno fino a ottobre.
In ciascuna serata i volontari Lipu, dopo una breve presentazione sulla fauna presente in Oasi, accompagneranno i visitatori in una passeggiata alla ricerca di civette, allocchi e di altri piccoli abitanti del bosco.
Donazione a partecipante: € 5,00; bambini e Soci Lipu € 3,00
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
In caso di maltempo l’evento verrà rinviato
Domenica 10 APRILE, ore 15.00
La formica e la farfalla
Visita guidata
Passeggiata in Oasi accompagnati dai volontari Lipu per ammirare la brughiera – ambiente tipico delle Groane – e per conoscere il progetto FraGenziane.
Il progetto FraGenziane ha come obiettivo principale realizzare interventi concreti che permettano di rafforzare le popolazioni di G.pneumonanthe e delle specie ad essa associate, con particolare riferimento alla farfalla Maculinea alcon e la formica Mirmica, attraverso sia la conservazione attiva degli habitat in cui esse vivono, sia interventi diretti alle specie di interesse.
Per maggiori informazioni sul progetto clicca QUI
Donazione a partecipante: € 3,50; bambini e Soci Lipu € 2,00
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
In caso di maltempo l’evento verrà rinviato
Metrotramvia a Seregno: proposte per ridurre costi ed impatto ambientale
Il percorso della metrotramvia nel tratto seregnese |
Vorrei sottoporre anche al vs blog e rendere pubblica una proposta molto interessante per il tracciato della metrotranvia Bresso-Seregno.
La seguente proposta è già stata inviata da parte del sottoscrito (come privato cittadino ed informato su tematiche ambientali e territoriali) all'amministrazione comunale di Seregno, ai consiglieri di minoranza, ma non solo anche al Sindaco di Desio ed alcuni consiglieri di Desio, agli Organi della Pronvincia di Monza e Brianza, a quelli della Città Metropolitana.
L'idea nasce dal fatto che il progetto della metropolita pur paia sia definitivo già dal 2004, ma per mancanza di fondi e mancato accordo tra i Comuni interessati non sia mai stato attuato fino ad ora. I tempi per una modifica potrebbero esserci ancora, benché ridotti, visto che i lavori (se tutto va bene partiranno a fine autunno...).
Importante che la revisione dello stesso (tracciato, fermate, deposito) non comporti costi superiori a quelli stimati da ultima rivalutazione del 2014, ossia 240 milioni di euro circa.
La mia proposta è molto concreta e consta in due parti:
- revisione radicale e razionale del tracciato seregnese con una riduzione del tracciato di 1.3 km (sui 14km totali della linea, e sui 2.3 km del tratto seregnese).
In pratica la soluzione potrebbe essere quella di abolire il percorso a zig zag che il tram farebbe a Seregno da via Europa, passando per i campi del Plis Brianza Centrale (allungando artificialmente il percorso verso via Platone), passando da via Colzani per fermarsi lungo via Milano davanti ai locali dell'ex Mucca e Bufala.
La lunghezza di questo percorso (approvato ma mai realizzato) consta di Km 2.3 circa.
La mia proposta, invece, prevede il proseguo del percorso del tram da via Europa direttamente a via Milano e fermarsi allo stesso punto del progetto definitivo. In pratica un percoso a "L" e senza zig zag incomprensibili ai piu. Lunghezza del "mio" percorso di solo 1.0 km circa.
- meno costi di investimento per l'intera opera, se pensiamo che l'opera costa circa 15 milioni a km ed il risparmio sarebbe anche sui costi di esercizio (1.3 km in meno) per 160 corse previste nella tratta di seregno.
- quartiere S. Ambrogio meno ghettizzato.
- nessun costo di investimento ed impatto ambientale per prolungamento nel Plis Brianza Centrale di via Platone verso via Europa
Vengo alla seconda parte dell'interessante proposta:
Con i risparmi del tracciato suddetto, si potrebbe proporre a RFI la realizzazione di una passerella pedonale/ciclabile che arrivi in Stazione nel secondo sottopasso ferroviario pedonale/ciclabile che dovrebbe essere realizzato tra via sciesa e via Comina nell'ambito del progetto 500 stazioni (dove la stazione di Seregno sarà riammodernata e dotata di nuove infrastrutture).
Da ultimo sempre con i risparmi del nuovo tracciato seregnese proposto, si potrebbe proporre di eliminare la costruzione del nuovo deposito in via Europa tra i comuni di Desio e Seregno (che chiude un collegamento verde importante tra le due città e che consumanma quasi 10.000mq di terreno tutelato a Plis Brianza Centrale).
Questo perché dalla fermata dell'ospedale di Desio si potrebbe prolungare il percorso del tram fino all'attuale deposito Atm di Desio (meno di 700 metri che però sarebbero percorsi in totale 30/40 volte dai tram in uscita al mattino ed al rientro pomerigio/sera, contro 1.3km risparmiati a Seregno per 160 corse al giorno).
Considerando che il nuovo deposito costerebbe circa 26 mln di euro, mentre nelle varie presentazioni pubbliche della metrotranvia ai cittadini dei Comuni interessati non è stato mai detto quanto costerebbe riammodernare il depositio di Desio (probabilmente con meno costi). In aggiunta non esiste, da informazioni pubbliche comunicate ai cittadini, un progetto concreto di rivalorizzazione del'ex deposito di Desio che stimi dei ricavi certi per re-investirli nei costi del progetto della metrotranvia.
In aggiunta sarebbe opportuno valutare del computo economico il danno ambientale (costo per questa generazione e future generazioni) detta dal consumo di una grande fetta di territorio verde del nuovo deposito.
Addirittura se questa ultima parte della proposta fosse accolta, il tram potrebbe transitare a Seregno direttamente da via Milano (tratto di via del territorio di Desio, dove oggi ci sono ancora i vecchi binari, con un ulteriore probabile risparmio di centinaia di metri sul tracciato).
Da ultimo sarebbe interessante sapere se i tram saranno alimentati da energia 100% certificata da fonti rinnovabili e se la stima dei passeggeri calcolata nel 2004, non sia da rivedere sensibilmente al ribasso visto che dagli anni 2000 il numero di treni per Milano è notevolmente aumentato e la velocità media del tram è di soli 20 km / orari.
Siamo quindi sicuri che un'opera così costosa ed attualmente non connessa a nessun nodo ferroviario o metropolitano serva davvero?
Oppure si potrebbe investire in piccole navette ibride che colleghino e non siano un opera rigida come i binari di un tram (es. Il vecchio tracciato di Desio del tram in centro sarà rimosso con costi molto elevati).
Spero che possiate prendere in seria considerazione questa mia personale proposta e pubblicarla sul Vs blog, affinché i politici ed i tecnici competenti in materia di ogni estrazione politica e di ogni competenza territoriale possano discuterla, e se la trovassero interessante, sottoporre quanto prima uno studio tecnico economico imparziale e decidere se modificare o meno il progetto attuale (che giace da ormai da oltre più di 12 anni nel cassetto della politica)
Saluti,
Christian Brambilla
domenica 27 marzo 2016
Il Cammino di Sant'Agostino arriva in Brianza
Domenica 3 Aprile 2016: da Desio, Basilica di S. Siro e Materno (Chiesa Penitenziale) alla Porta Santa del Santuario di S. Pietro Martire a Seveso (Chiesa Giubilare), 12 km
L’Associazione culturale Cammino di Sant’Agostino nell’anno del Giubileo ha ritenuto utile, con spirito di servizio a beneficio di tutti i pellegrini (sia devozionali, che semplici amanti del cammino), organizzare sette pellegrinaggi a piedi al fine di valorizzare l’evento giubilare nei territori di pertinenza del Cammino agostiniano, ciò in quanto numerose Basiliche, Chiese e Santuari lungo il tragitto sono state indicate come giubilari dai Vescovi delle tre Diocesi che “ospitano” il Cammino di S. Agostino: Milano, Cremona e Pavia. L’iniziativa ha ricevuto il Patrocinio dal Ministero dei Beni Culturali, Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Credito Cooperativo di Barlassina.
Domenica 3 Aprile 2016 si terrà il secondo di questi sette pellegrinaggi, tutto nella Brianza monzese, partendo da Desio, Basilica di S. Siro e Materno (Chiesa Penitenziale) al Santuario di S. Pietro Martire a Seveso (Chiesa giubilare) varcando qui la Porta Santa.
Itinerario guidato dagli accompagnatori: lunghezza totale Km 12: possibilità di effettuare solo la seconda parte da Cesano Maderno a Seveso Km. 5 (in questo caso ritrovo a Binzago presso l'Oratorio di Binzago o il Santuario di S. Maria della Frasca per le ore 12.30 circa)
Ritrovo presso la Basilica di S. Siro e Materno a Desio (Piazza Conciliazione) dalle ore 9.30 di Domenica 3 Aprile. Come arrivare: dalla Stazione di Desio circa 10 minuti a piedi (è consigliabile lasciare l'auto nei pressi della Stazione per chi viene con mezzi propri)
Programma: Ore 10.00 S. Messa in Basilica a Desio per l'inizio della tappa. Al termine: partenza per il Santuario di S. Maria della Frasca a Binzago di Cesano Maderno con sosta e visita al santuario: trasferimento all'Oratorio di Binzago per pranzo al sacco. Una volta ristorati partenza alle ore 14:00 per il Santuario di S. Pietro Martire a Seveso con passaggio della Porta Santa. Arrivo previsto ore 16:00.
Rientro alle proprie abitazioni o al punto di partenza con mezzi pubblici (treno Ferrovie Nord con facile collegamento alle linee Trenord: Stazione a circa 10 minuti dalla Chiesa di S. Pietro Martire)
Per il rientro a Desio con Treno: dalla Stazione di Seveso Fnm ogni mezzora un treno in direzione Camnago dove si cambia e si prende il treno che porta a Desio (durata viaggio 23 minuti)
Per chi deve rientrare a Cesano Maderno ogni mezz'ora un Treno da Seveso a Cesano (durata viaggio 3 minuti)
Iscrizioni: info@camminodiagostino.it
Per scaricare la guida gratuita
del cammino di Sant'Agostino
cliccare qui.
sabato 26 marzo 2016
Desio: territorio, mobilità e infrastrutture
Studi, riflessioni, racconti ed esperienze sulla relazione tra costruzione del territorio e mobilità, tra infrastrutture e paesaggio, tra muoversi ed abitare i luoghi.
Ciclo di 3 incontri proposto dai Comuni di Desio e di Bovisio Masciago
Comune di Desio, Sala Pertini, ingresso da piazza Giussani
Venerdì 1 Aprile ore 21.00-23.30
Le Grandi Opere: politica, finanza, economia.
Banche, costruttori e politici: le nuove autostrade al centro di un colossale spreco di denaro pubblico.
Roberto Cuda (giornalista)
Andrea Di Stefano (giornalista)
Sabato 2 Aprile ore 15.00-18.30
Valutazioni economica e finanziaria dei progetti, impatti ambientali e sociali delle opere infrastrutturali.
Dottor Renato Pugno (economista)
arch. Maria Rosa Vittadini (IUAV - Venezia)
Avv. Emanuele Boscolo* (Insubria - Varese)
Cittadini attivi, Comitati e loro rappresentanti;
Sabato 9 Aprile ore 15.00-18.30
Il progetto condiviso di territorio come matrice degli interventi infrastrutturali. A partire da una ricerca sulla «rete pedemontana lombarda» - L’esempio del vimercatese
arch. Giorgio Ferraresi - (OSTEMI/Società dei Territorialisti)
Ing. Andrea Debernardi - (Metaplanning)
Vittorio Pozzati (Pres. Coop. Mezzago ex Sindaco di Mezzago)
Amministratori, Cittadini attivi e Comitati.
(* relatore invitato in attesa di conferma)
INGRESSO LIBERO
PER INFO:
ediliziaprivata@comune.desio.mb.it
tel.: 0362 392.374-375-300
Insieme in rete: "Basta finanziamenti alla Pedemontana"
Tratto dal blog Sinistra e Ambiente di Meda
Un incontro importante quello organizzato a Seveso il 18/3/2016 da Insieme in Rete con Anna Donati di Green Italia e con Monica Frassoni Presidente dei Verdi europei.
L'impossibilità per Monica Frassoni d'essere presente a causa di un lutto, non ha ostacolato l'argomentare con lei, a mezzo di mezzi telematici e in diretta.
Le comunicazioni della Frassoni e della Donati sulle pessime politiche italiane in tema di infrastrutture e grandi opere hanno portato a ragionare ad un livello più macro, utile a far capire le pesanti ricadute sui territori sia in termini di costi economici sia in termini di costi ambientali che le errate scelte trasportistiche causano.
Si sono così meglio comprese le disinvolte e miopi politiche d'investimento su infrastrutture poi rimaste incomplete per gli elevati e insopportabili costi.
Sono però le opere autostradali incomplete che servono a giustificare le continue richieste di nuovi fondi o di agevolazioni fiscali per i concessionari.
In questa categoria rientra ormai a pieno titolo l'inutile autostrada Pedemontana.
E sulla Pedemontana, chi ne vuole la realizzazione a tutti i costi (il Presidente di Regione Lombardia Maroni in primis), nella disperata ricerca di fondi, insiste per chiudere l'iter della DEFISCALIZZAZIONE e per avviare la possibilità di accedere ai fondi europei del Piano JUNCKER.
Quella della Pedemontana è una situazione fallimentare conclamata, con i previsti fondi privati del "project financing" venuti totalmente a mancare e il maldestro tentativo di sopperire ad essi con "aiuti di Stato" e cercando di convincere l'Europa a finanziarla. Proprio per evitare anche questo, Monica Frassoni e Anna Donati in collaborazione con molti gruppi ambientalisti e con il coordinamento di Insieme in Rete hanno presentato alla Commissione Europea per la Concorrenza un dettagliato rapporto che alleghiamo.
Nella serata, Gemma Beretta, Gianni Del Pero e Alberto Colombo per INSIEME IN RETE hanno dettagliato il disastro ambientale causato da Pedemontana sul territorio, il rischio DIOSSINA sulla Tratta B2 e C, l'assenza delle compensazioni ambientali sul tracciato già in esercizio (A, B1 e tangenziali di Como e Varese) e hanno rinnovato la richiesta a fermare l'infrastruttura e a lavorare per un progetto di potenziamento della viabilità intercomunale e locale potenziando prioritariamente il trasporto su ferro.
Presenti all'incontro i sindaci di Seveso e Bovisio Masciago, l'assessore alle Politiche di Governo del Territorio di Desio, il Presidente del Consiglio Comunale di Cesano Maderno.
Leggi anche i documenti distribuiti al pubblico durante la serata:
https://it.scribd.com/doc/305489571/Lettera-autostrade-definitiva
https://it.scribd.com/doc/305489953/Volainiz18-3-016-Seveso
Un incontro importante quello organizzato a Seveso il 18/3/2016 da Insieme in Rete con Anna Donati di Green Italia e con Monica Frassoni Presidente dei Verdi europei.
L'impossibilità per Monica Frassoni d'essere presente a causa di un lutto, non ha ostacolato l'argomentare con lei, a mezzo di mezzi telematici e in diretta.
Le comunicazioni della Frassoni e della Donati sulle pessime politiche italiane in tema di infrastrutture e grandi opere hanno portato a ragionare ad un livello più macro, utile a far capire le pesanti ricadute sui territori sia in termini di costi economici sia in termini di costi ambientali che le errate scelte trasportistiche causano.
Si sono così meglio comprese le disinvolte e miopi politiche d'investimento su infrastrutture poi rimaste incomplete per gli elevati e insopportabili costi.
Sono però le opere autostradali incomplete che servono a giustificare le continue richieste di nuovi fondi o di agevolazioni fiscali per i concessionari.
In questa categoria rientra ormai a pieno titolo l'inutile autostrada Pedemontana.
E sulla Pedemontana, chi ne vuole la realizzazione a tutti i costi (il Presidente di Regione Lombardia Maroni in primis), nella disperata ricerca di fondi, insiste per chiudere l'iter della DEFISCALIZZAZIONE e per avviare la possibilità di accedere ai fondi europei del Piano JUNCKER.
Quella della Pedemontana è una situazione fallimentare conclamata, con i previsti fondi privati del "project financing" venuti totalmente a mancare e il maldestro tentativo di sopperire ad essi con "aiuti di Stato" e cercando di convincere l'Europa a finanziarla. Proprio per evitare anche questo, Monica Frassoni e Anna Donati in collaborazione con molti gruppi ambientalisti e con il coordinamento di Insieme in Rete hanno presentato alla Commissione Europea per la Concorrenza un dettagliato rapporto che alleghiamo.
Nella serata, Gemma Beretta, Gianni Del Pero e Alberto Colombo per INSIEME IN RETE hanno dettagliato il disastro ambientale causato da Pedemontana sul territorio, il rischio DIOSSINA sulla Tratta B2 e C, l'assenza delle compensazioni ambientali sul tracciato già in esercizio (A, B1 e tangenziali di Como e Varese) e hanno rinnovato la richiesta a fermare l'infrastruttura e a lavorare per un progetto di potenziamento della viabilità intercomunale e locale potenziando prioritariamente il trasporto su ferro.
Presenti all'incontro i sindaci di Seveso e Bovisio Masciago, l'assessore alle Politiche di Governo del Territorio di Desio, il Presidente del Consiglio Comunale di Cesano Maderno.
Leggi anche i documenti distribuiti al pubblico durante la serata:
https://it.scribd.com/doc/305489571/Lettera-autostrade-definitiva
https://it.scribd.com/doc/305489953/Volainiz18-3-016-Seveso
RASSEGNA STAMPA
Da MBNews del 21 marzo 2016
Insieme in Rete: “No agli aiuti di Stato per Pedemontana”
di Giulia Santambrogio
di Giulia Santambrogio
«Pedemontana è un fenomeno italiano e in questo, purtroppo, poco anomalo»: Gemma Beretta, portavoce di Insieme in Rete, riassume così la situazione nell’incontro di venerdì 18 marzo a Seveso. La serata è stata un’occasione per presentare il documento presentato alla Commissione europea sui finanziamenti governativi alle opere autostradali, firmato, tra gli altri, da Anna Donati, di Green Italy, e da Monica Frassoni, presidente dei Verdi europei. La richiesta avanzata all’Europa è quella di indagare sugli aiuti di Stato ai titolari delle concessioni, e senza permettere che Pedemontana e altre autostrade ottengano ulteriori incentivi.
«Pedemontana è partita in termini sbagliati, è costruita a pezzi e passa a zig-zag nella pianura, devastando il territorio e isolando comuni – ha commentato il geologo Gianni Del Pero -. Come società ha mostrato di non saper gestire un’opera così, e, d’altra parte, non ha nemmeno i soldi per farlo: insiste nell’andare avanti, ma deve invece fermarsi e risarcire il danno». Difficile capire con quali soldi potrebbe farlo: Strabag sta licenziando gli operai che hanno lavorato alle prime tratte, e i proventi dei pur carissimi pedaggi non bastano a rientrare dalle spese. «Nel mondo delle fiabe, o per come ce la raccontano, le autostrade non costano mai nulla, perché riescono ad autofinanziarsi con il pedaggio – chiosa Donati -. Ma ovviamente non è mai così, interviene sempre lo Stato, con aiuti come il valore di subentro e le defiscalizzazioni, e il resto ce lo mette la concessionaria». Solo che gli aiuti statali sono già stati versati e Pedemontana è stata completata solo per un terzo, e mancano ancora 2 miliardi: l’ultima speranza per chi vuole l’autostrada è rientrare nel piano Juncker, cosa di cui il Pirellone sembra peraltro certo. Un’eventualità che Donati accoglie in modo molto scettico: «Nel piano Juncker dovrebbero rientrare cose concrete, a basso rischio e importanti per l’economia, come le energie rinnovabili e i treni per i pendolari – spiega -, e questo non è certo il caso di Pedemontana». «Stranamente da mesi il governo italiano non sta avanzando su questa tematica a Bruxelles – continua Frassoni, raggiunta via skype -. Può essere un buon segno, ma è anche vero che viste da qui ci sono questioni molto più pressanti, come il caso Ilva».
Di certo la situazione non può restare così com’è: se Paolo Butti, sindaco di Seveso, teme soprattutto lo stato attuale della “vetusta” Milano-Meda, che dovrebbe farsi carico del traffico di Pedemontana, Giuliano Soldà, il primo cittadino di Bovisio, lancia la proposta della riprogettazione: «Ripensare Pedemontana si può – ha affermato -. Sul territorio c’è bisogno di sostenibilità: siamo ancora in tempo per modificare il progetto». Evitando situazioni come quella di Cassano Magnago, punto zero di Pedemontana e ormai tagliato fuori dalla normale viabilità, come riporta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. E anche tenendo conto dei recenti dati di traffico, che mostrano come Pedemontana sia al momento molto poco usata e di come, in realtà, il tragitto quotidiano medio di chi usa la macchina per spostarsi nel tragitto casa-lavoro sia molto minore: tra i 10 e i 30 km.
«Diciamolo: Pedemontana è un fallimento, e i sindaci dovrebbero fare un passo in più in questa direzione – conclude Alberto Colombo di Insieme in Rete -. Faremo di tutto perché questi finanziamenti non arrivino mai».
«Pedemontana è partita in termini sbagliati, è costruita a pezzi e passa a zig-zag nella pianura, devastando il territorio e isolando comuni – ha commentato il geologo Gianni Del Pero -. Come società ha mostrato di non saper gestire un’opera così, e, d’altra parte, non ha nemmeno i soldi per farlo: insiste nell’andare avanti, ma deve invece fermarsi e risarcire il danno». Difficile capire con quali soldi potrebbe farlo: Strabag sta licenziando gli operai che hanno lavorato alle prime tratte, e i proventi dei pur carissimi pedaggi non bastano a rientrare dalle spese. «Nel mondo delle fiabe, o per come ce la raccontano, le autostrade non costano mai nulla, perché riescono ad autofinanziarsi con il pedaggio – chiosa Donati -. Ma ovviamente non è mai così, interviene sempre lo Stato, con aiuti come il valore di subentro e le defiscalizzazioni, e il resto ce lo mette la concessionaria». Solo che gli aiuti statali sono già stati versati e Pedemontana è stata completata solo per un terzo, e mancano ancora 2 miliardi: l’ultima speranza per chi vuole l’autostrada è rientrare nel piano Juncker, cosa di cui il Pirellone sembra peraltro certo. Un’eventualità che Donati accoglie in modo molto scettico: «Nel piano Juncker dovrebbero rientrare cose concrete, a basso rischio e importanti per l’economia, come le energie rinnovabili e i treni per i pendolari – spiega -, e questo non è certo il caso di Pedemontana». «Stranamente da mesi il governo italiano non sta avanzando su questa tematica a Bruxelles – continua Frassoni, raggiunta via skype -. Può essere un buon segno, ma è anche vero che viste da qui ci sono questioni molto più pressanti, come il caso Ilva».
Di certo la situazione non può restare così com’è: se Paolo Butti, sindaco di Seveso, teme soprattutto lo stato attuale della “vetusta” Milano-Meda, che dovrebbe farsi carico del traffico di Pedemontana, Giuliano Soldà, il primo cittadino di Bovisio, lancia la proposta della riprogettazione: «Ripensare Pedemontana si può – ha affermato -. Sul territorio c’è bisogno di sostenibilità: siamo ancora in tempo per modificare il progetto». Evitando situazioni come quella di Cassano Magnago, punto zero di Pedemontana e ormai tagliato fuori dalla normale viabilità, come riporta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. E anche tenendo conto dei recenti dati di traffico, che mostrano come Pedemontana sia al momento molto poco usata e di come, in realtà, il tragitto quotidiano medio di chi usa la macchina per spostarsi nel tragitto casa-lavoro sia molto minore: tra i 10 e i 30 km.
«Diciamolo: Pedemontana è un fallimento, e i sindaci dovrebbero fare un passo in più in questa direzione – conclude Alberto Colombo di Insieme in Rete -. Faremo di tutto perché questi finanziamenti non arrivino mai».
Itinerari nel Parco Valle Lambro: tra fate e streghe, arte e leggende a Eupilio
Itinerari nel Parco Valle Lambro: viaggio nella Brianza più autentica
Natura, storia, arte, tradizione e leggenda: il tutto ad un passo da casa
Domenica 3 aprile 2016
ritrovo ore 14.20 (con partenza alle 14.30) alla piazza di fronte alla chiesa parrocchiale di Eupilio, via SCHEIBLER
Tra fate e streghe, arte e leggende a Eupilio (CO)
Storia e leggenda si mescolano... Esplorando il territorio si può scoprire una villa nel verde: è il Casino delle Streghe, dove soggiornò anche l'importante pittore Segantini, ma anche il Casino delle Fate, struttura di origine medioevale. Tantissime le chiese, a memoria di una devozione diffusa quando ancora ogni frazione aveva il suo santo protettore: da San Martino a Carella, a San Vincenzo in Galliano, passando per San Giorgio, che proprio nelle acque del vicino lago di Pusiano sconfisse il temibile drago…
LABORATORIO: AMULETO SCACCIASTREGHE (per bambini a partire dai 4 anni)
In ogni tappa del nostro percorso costruiremo una parte del nostro speciale amuleto in grado di scacciare streghe e incubi delle notti più buie… oppure di attirare fate e maghi nei giorni più luminosi!
Costi: visita guidata con laboratorio: tariffa promozionale adulti 5 euro; bambini 4 / 13 anni 5 euro
COME ADERIRE:
E’ richiesta l’iscrizione, da effettuarsi contattando gli uffici del Parco, entro le ore 12 di venerdì 1 aprile, tramite:
- e-mail: eventi@parcovallelambro.it ; nella mail di richiesta specificare un cognome per ciascun nucleo familiare, il numero di persone (bambini /adulti), un recapito telefonico ed un indirizzo e-mail a cui confermare l'iscrizione e mandare le informazioni.
- telefono 0362.970961 int. 2
Per iscrizioni successive alle ore 12 di venerdì 1 aprile è possibile iscriversi telefonando al numero 335-7486957 (settore Educazione Ambientale – Demetra Soc. Coop. ONLUS, Besana Brianza)
L’uscita sarà attivata con un minimo di 18 partecipanti
In collaborazione con Demetra Soc. Coop. Soc. ONLUS
Pasqua e pasquetta con la Proloco di Montevecchia
La Proloco PROMONTEVECCHIA vi segnala e vi invita ad accompagnare i vostri figli o nipoti il pomeriggio di Pasqua a "Caccia alle Uova di Pasqua" ore 15.30 nei bellissimi prati attorno alla Casetta in Via del Fontanile e vi aspetta il Lunedì pomeriggio dalle 14.30 in piazzetta Agnesi a Montevecchia alta per la prima edizione di "Hobby in Piazzetta".
Per ulteriori informazioni scrivete a info@promontevecchia.it o visitate www.promontevecchia.it
Noi siamo per l'acqua pubblica!
di Marco Bersani, Attac Italia
Cinque anni dopo la straordinaria vittoria referendaria del movimento per l’acqua, Partito Democratico, governo Renzi e ministro Madia tentano un doppio affondo per chiudere definitivamente l’anomalia di un pronunciamento democratico dell’intero paese, frutto di un’esperienza di partecipazione dal basso senza precedenti e di un’alfabetizzazione sociale che ha imposto il paradigma dei beni comuni contro il pensiero unico del mercato.
Nei prossimi giorni la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua, presentata con oltre 400.000 firme nel 2007, approderà nell’aula parlamentare: vi arriverà, tuttavia, con una serie di emendamenti, portati avanti dal Partito Democratico, che ne stravolgerà il testo e il significato, eliminando ogni riferimento alla ripubblicizzazione del servizio idrico integrato e alla sua gestione partecipativa, che ne costituivano il cuore e il senso.
E’ bene che il PD sappia fin da subito che tutto questo non solo non viene fatto nel nostro nome, ma che è un’espressione di disprezzo della volontà popolare chiara, netta e senza ritorno.
E, mentre in Parlamento si consuma questa ignobile farsa, è finalmente disponibile il Testo Unico sui servizi pubblici locali, decreto attuativo della Legge Madia n. 124/2015.
Tuttavia, mentre il comma c) dell’art. 19 della legge cosi recita: “individuazione della disciplina generale in materia di regolazione e organizzazione dei servizi di interesse economico
generale di ambito locale (..) tenendo conto dell’esito del referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011”, ecco quali sono le finalità dichiarate del decreto attuativo, così come riportate nell’analisi di impatto allegata:
a) ridurre la gestione pubblica dei servizi ai soli casi di stretta necessità;
b) garantire la razionalizzazione delle modalità di gestione dei servizi pubblici locali, in un’ottica di rafforzamento del ruolo dei soggetti privati.
Il decreto è un vero e proprio manifesto liberista che –art. 4, comma 2- promuove “la concorrenza, la libertà di stabilimento e la libertà di prestazione di servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione dei servizi pubblici locali di interesse economico generale”.
Logica conseguenza di quest’assunto sono:
a) l’obbligo di gestione dei servizi pubblici locali a rete attraverso società per azioni (art. 7, comma 1);
b) l’obbligo, laddove la società per azioni sia a totale capitale pubblico, di rendere conto delle ragioni del mancato ricorso al mercato (art. 7 comma 3), di presentare un piano economico-finanziario relativo a tutta la durata dell’affidamento, sottoscritto da un istituto di credito (art. 7, comma 4), di acquisire il parere dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
E perché sia chiaro a tutti come l’anomalia referendaria vada definitivamente consegnata agli archivi, ecco ricomparire, dopo anni con cui si era tentato di nasconderla dentro la dicitura “oneri finanziari”, l’”adeguatezza della remunerazione del capitale investito” nella composizione della tariffa, nell’esatta dicitura che 26 milioni di cittadini avevano democraticamente abrogato.
Il totale disprezzo della volontà popolare e della democrazia non poteva essere meglio esternato.
Hanno annichilito il paese con la trappola-shock del debito pubblico e lo hanno rinchiuso nella gabbia del pareggio di bilancio, del patto di stabilità e dei vincoli monetaristi: ora si apprestano alla definitiva espropriazione di ciò che ci appartiene per consegnarlo ai grandi interessi delle lobby finanziarie.
Alle donne e agli uomini che in tutti questi anni hanno detto chiaramente come l'acqua e i beni comuni siano garanzia di diritti universali e, come tali, da sottrarre al mercato e da restituire alla gestione partecipativa delle comunità territoriali, il compito di fermare Renzi, Madia e le lobby della finanza, che hanno deciso di assecondare.
Oggi più che mai si scrive acqua, si legge democrazia.
domenica 20 marzo 2016
Viandando lungo il percorso altomedievale della Via Longa
Domenica 13 marzo 2016 oltre duecento persone si sono messe in marcia da Inverigo ad Alzate Brianza, lungo il percorso verosimilmente altomedievale della Via Longa.
Il percorso della passeggiata |
Di seguito il fotoracconto della bella escursione.
La partenza ha avuto luogo dall'esedra del Viale dei Cipressi presso il Santuario di Santa Maria alla Noce di Inverigo, uno dei luoghi più rappresentativi e suggestivi della Brianza.
Il ritrovo. Sulla destra, con il microfono, Luigi Perego |
L'altura di Pomelasca |
La campagna nelle vicinanze di Cascina Maria e Cascina Carolina detta 'tumba' |
Villa Sormani a Lurago d'Erba |
Lo stagno del Parco Locale di Interesse Sovracomunale ‘Zoc del Peric’ |
Visita alla cappella della Madonna del Viandante |
Il castello Durini |
Passaggio nella campagna alzatese |
Alzate Brianza. La torre medioevale |
Vista dalla torre |
Visita alla chiesa di San Giorgio nel Borgo di Alzate con ciclo di affreschi del 1531 |
Per approfondire leggi anche:
martedì 15 marzo 2016
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