Per approfondire l'argomento riportiamo di seguito alcuni link a post pubblicati su questo blog nonché il testo di alcuni articoli pubblicati sulla stampa locale.
LE DICHIARAZIONI DEGLI AMMINISTRATORI
- Seregno: cessato allarme per il Plis Brianza Centrale!
- Plis Brianza Centrale: le domande di Sambruni, il silenzio di Gavazzi
- Parco Brianza Centrale: il programma elettorale del sindaco Mariani è diventato carta straccia
LA TANGENZIALE NEL PARCO
- Pedemontana sbarca nel Parco Brianza Centrale
- Pedemontana e Plis Brianza Centrale: una strada di troppo
L'EDIFICAZIONE DI CASE NEL PARCO
- Seregno: gli espropri di Pedemontana fanno spuntare le case nel parco
- Macherio e Seregno: il FAI scrive alla Provincia di Monza e Brianza in sostegno all’azione dei comitati locali
- Case nel Parco Brianza Centrale: chi ha consigliato l’acquisto dell’area all’interno del PLIS?
LO SVINCOLO NEL PARCO
Trezzi: "Svincolo Valassina sottovalutato"
articolo di F. Col. tratto da Il Cittadino del 23/7/2011
La questione è stata forse sottovalutata. Adesso c’e comunque la volontà delle parti interessate di trovare una soluzione». Roberto Trezzi, consigliere comunale e provinciale della Lega Nord, commenta così quanto emerso martedì scorso in una seduta della commissione provinciale Infrastrutture, che ha affrorntato il problema della possibile chiusura degli svincoli della statale 36 di Cascina Aliprandi e Seregno Sud, conseguenza dell'eccessiva vicinanza al previsto maxisvincolo di Desio di Pedemonta. "Umberto Regalia, direttore generale di Pedemontana, e un suo collaboratore ci hanno confermato che la pratica dipende da Anas - continua l'esponente del Carroccio -, cui spetta la competenza del tracciato. Tutti sembra abbiano capito che sarebbe folle procedere ad una chiusura dei due svincoli, che andrebbe a penalizzare in primo luogo la nuova area industriale di Lissone, pensata proprio in virtù della facilità di accesso alla statale, e quindi la zona di San Salvatore, che finirebbe con 1’essere gravata di un volume di traffico superiore all’attuale".
Adesso si tratta di trovare un accorgimento che sia soddisfacente. "L'incompatibilità tra il maxisvincolo di Pedemontana e quelli della statale 36 deriva in fondo da poche centinaia di metri. Occorre pertanto individuare un punto di equilibrio, a vantaggio di tutti". La questione era gia stata affrontata il giovedi precedente, sempre in Provincia, nell’ambito di un incomro richiesto dall'amministrazione comunale seregnese.
Statale 36
articolo di F. Col. tratto da Il Cittadino del 6/8/2011
Pare sul punto di essere sbrogliata la matassa inerente le uscite di Seregno Sud e Cascina Aliprandi sul lato in direzione Lecco della statale 36, per cui era stata ventilata una possibile chiusura sulla scorta dell’eccessiva vicinanza con il futuro maxisvincolo della stessa Pedemontana. “Anas e Pedemontana - conferma l’assessore a1l'Urbanistica Edoardo Mazza - si stanno confrontando nel merito. Le ipotesi di lavoro sul tavolo sono due: una deroga alla distanza di sicurezza minima tra gli svincoli o uno spostamento in avanti di qualche centinaia di metri di quelli della statale 36. Credo che alla fine la scelta cadrà sulla prima, poiché la seconda comporterebbe la necessità di nuovi espropri per i raccordi viabilistici e quindi richiederebbe esborsi oggi non preventivati".
IL CAPANNONE DENTRO IL PARCO
Pedemontana sfratta ditta. Capannone dentro il parco?
"Marta Femando" vuole traslocare dietro il cimitero San Carlo
L'assessore Mazza "Cosi resta in città ma perderemmo verde"
articolo di F. Col. tratto da Il Cittadino del 23/7/2011
Quale futuro per la "Marta Femando"? Sistemate in via Ancona le tre famiglie sfrattate» da Pedemontana, che si sono avvalse della possibilita legislativa di ricostruire altrove i volumi di loro pertinenza, l'amrninistrazione comunale dovrà ora cercare una soluzione per la ditta di via Machiavelli 82, costretta a sua volta ad un trasloco dalla nuova autostrada.
LA PROPOSTA
La proprietà ci ha fatto pervenire una proposta - ha spiegato martedì scorso, durante la seduta della commissione consiliare Politiche di pianiticazione territoriale, l'assessore all’Urbanistica Edoardo Mazza, fmalizzata a un ricollocamento alle spalle del cimitero di San Carlo, su un’area dell’Ospedale Maggiore di Milano a fianco del deposito previsto nel progetto della nuova metrotranvia». ll componente della giunta ha quindi illustrato pro e contro della novità: "Il vantaggio principale sarebbe quello di mantenere in citta l'attività. Per giunta, la superficie in questione è al di fuori del centro storico e consentirebbe di evitare un intasamento ultericre della viabilità, poiché i mezzi pesanti potrebbero giovarsi della vicinanza alla statale 36 ed alla stessa Pedemontana. Lo svantaggio è che l’area è all’intemo del parco locale di interesse sovracomunale, per cui perderemmo del verde. L'acquisto dello spazio e 1o spostamemo di alcuni tralicci che insistono in zona sarebberc comunque a carico della ditta".
PERPLESSITA'
Le perplessità nel merito non sono mancate, anche se un esame della pratica avverrà in settembre, dopo che i commissari avranno ricevuto il materiale dettagliato necessario per esprimere un parere. Riguardo la questione più prettamente ambientale, il leghista Roberto Trezzi, che è anche consigliere provinciale, ha fatto presente come l’ente presieduto da Dario Allevi sia dell'idea "di inserire tra gli ambiti agricoli strategici tutto ciò che è azzonato come Plis".
VERSO ALBIATE?
Sulla superiore estensicne del sito accanto al deposito della metrotranvia rispetto a quello della sede attuale, l’assessore Mazza ha invece sottolineato come "alla Marta Femando oggi usufruisce anche di uno spazio sempre in via Machiavelli, di proprietà delle Ferrovie dello Stato, e che pertanto le metrature andrebbero più o meno a pareggiarsi. Noi preferiremmo che si puntasse sul terreno cemunale ai confini con Albiate, che intendiamo valorizzare, ma occorrerebbe aspettare l’approvazione del PGT e comunque andrebbe indetta una gara ad evidenza pubblica, che Marta potrebbe anche non vincere".
Pedemontana sfratta la “Marta”
Il progetto prevede di occupare l’area dalla ditta di trasporti eccezionali
Il titolare: “Non voglio lasciare la città, chiedo risposte certe alla politica”
articolo di F. Col. tratto da Il Cittadino del 6/8/2011
“Una cosa pretendo che sia chiara: non voglio che la mia ditta lasci Seregno e chiedo perciò che ci venga indicata al più presto una soluzione”. Parole e musica di Fernando Marta, titolare della omonima ditta che si occupa di trasporti eccezionali ed industriali con sede in via Machiavelli, che dovrà lasciare a causa del passaggio della Pedemontana al confine tra Desio e Seregno.
“Qui l’autostrada correrà in trincea con le sue otto corsie - commenta Marta, veneto di origine, ma trapiantato in città dal 1949 - e quindi saremo costretti a trasferirci. Il problema e che non abbiamo certezze: ad oggi, non sappiamo la data in ci sarà richiesto di lasciare libero il sito e nemmeno dove andare. Pedemontana ci ha suggerito un terreno che farebbe al caso nostro, in zona San Carlo , ma stiamo ancora aspettando che l'iter si definisca”.
L’amarezza qui la fa da padrona: “La superficie in questione ha un’estensione pari a 900 metri quadrati, inferiore ai 12mila metri quadrati, solo 2mila coperti, che oggi ho a disposizione sui due lotti di via Machiavelli di cui usufruisco. Il problema principale è che si trova nel parco locale di interesse sovracomunale e non vorrei che questo costituisse un pregiudizio, anche perché l'area circostante é destinata ad una compromissione importante. Saremmo infatti subito a fianco del deposito della nuova metrotranvia e a non molta distanza dal percorso della stessa Pedemomana: parlare di tutela dell’ ambiente per questo solo comparto, insomma, mi sembra fuori luogo. Io spero di avere riscontri il prima possibile, perché comunque il sito va attrezzato nel giusto modo. I dipendenti della ditta sono in totale una ventina, ma considerando anche i componenti delle loro famiglie, dall’attività dipendono una settantina di persone: il mio desiderio é quello di poter continuare a dare loro da mangiare”.
Alternative alla proposta sotto la lente d’ingrandimento per ora non ce ne sono: “Mi hanno parlato di un’area di proprietà comunale in zona Dosso, per la quale però dovrei aspettare l'approvazione del Piano di Governo del Territorio. In più, sarebbe indispensabile un'asta pubblica e non è detto che a vincerla sia proprio io”.
Aggiornamento:
- Capannone nel Parco Brianza Centrale, la commissione territorio esprime parere negativo
- Fermata la costruzione del capannone nel Parco Brianza Centrale