lunedì 3 ottobre 2011
Capannone nel Parco Brianza Centrale: la commissione territorio esprime parere negativo
Articolo di P.Col. tratto da "Il Cittadino" del 24 settembre 2011
Marta, il trasloco si complica
Parere negativo della commissione alla proposta di trasferimento a San Carlo. Il titolare: "Non capisco il perchè, noi chiediamo soltanto di poter lavorare"
"Vogliamo capire il perché di un parere negativo inaspettato. Per questo, abbiamo protocollato una lettera in municipio". Fernando Marta, l'imprenditore proprietario della omonima ditta di trasporti eccezionali ed industriali con sede in via Machiavelli, ai confini con Desio, inquadra così la sua decisione di inviare una missiva agli amministratori locali per chiedere le motivazioni che nel mese di luglio hanno spinto la commissione consiliare Politiche di pianificazione territoriale al pollice verso nei confronti della sua proposta di trasferimento dell’attivita in zona San Carlo, alle spalle del cimitero, sulla scorta dello sfratto determinato dal transito di Pedemontana.
"Sappiamo dai giornali -continua Marta- che il disaccordo dipende dal fatto che l’area sia oggi azzonata a parco. Ci sembra però che, per una valutazione completa, occorrerebbe considerare che, proprio a fianco, è contemplata l'autorimessa della nuova metrotranvia Milano-Seregno: pertanto, la zona di per sé e già destinata ad essere messa a soqquadro. Bocciare tanto per bocciare, nascondendosi dietro un falso spirito ambientalista, è sbagliato. Ripeto, se tutto fosse realizzato come preventivato, sul posto avremmo l'autorimessa della metrotranvia, la mia ditta, il camposanto ed uno sfasciacanozze: altro che parco". I1 ragionamento prosegue: "L'impatto che il trasloco avrebbe sul circondario sarebbe circoscritto. Dei 12mila metri quadrati in ballo, soltanto 2mila sarebbero coperti. Per il resto, adotteremmo ogni accorgimento per attenuare le ricadute negative, compreso un filare di alberi lungo il perimetro".
In attesa di una risposta da parte del govemo seregnese, l'amarezza prorompe "Se qualcuno pensa che di fronte ad un no noi ce ne andremmo o prenderemmo in consideiazione l'ipotesi della chiusura, è in errore. Non siamo noi a creare problemi agli altri, ma gli altri a noi: chiediamo quindi di essere messi nelle condizioni di poter continuare a lavorare ed a far lavorare la nostra ventina di dipendenti. Viceversa, spenderemmo ogni nostra energia per rimanere qui?".
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