FOSSO DEL RONCHETTO, TRA PASSATO E FUTURO
a cura del Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso
In questi giorni il Comune di Seveso ha affidato la gestione dell’Oasi del Fosso del Ronchetto (una piccola area verde parte del Parco delle Groane che collega Seveso-Altopiano a Seveso Centro), al WWF Insubria che, soggetto unico, ha risposto a una manifestazione di interesse indetta dall’Amministrazione. L’operazione di affidamento interrompe la continuità gestionale dell’area che ha avuto inizio nel 1994 ed è continuata per più di 30 anni con contratti di gestione ripetuti e rinnovati tra il Comune e il connubio, inedito in Italia, tra Legambiente e WWF. Che cosa cambia oggi e cosa ne pensiamo? Per capirlo partiamo dalla storia.
Negli anni Novanta il Fosso del Ronchetto era una zona in stato di abbandono, salva tuttavia dal danno diossina. Un terreno impervio che aveva allontanato gli appetiti edificatori e rimosso dalla topografia urbana. Una discarica a cielo aperto, dove venivano sversate macerie e rifiuti. Nel 1992, un giovane residente della zona – Damiano Di Simine, oggi più famoso per il suo ruolo in Legambiente Lombardia – interpellò il sindaco con una proposta di recupero e cura di quel bosco. Questa proposta raccolse il favore dell’Amministrazione che chiamò proprio quei giovani che si stavano costituendo in associazione ambientalista e vennero coinvolti anche il WWF e il gruppo degli Alpini. Fu un progetto di recupero “dal basso” con l’avallo istituzionale. “Non era scontato che l’amministrazione comunale di Seveso di allora aderisse al progetto – racconta Maurizio Zilio attuale presidente del Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso -. Ricordo che in quell’epoca ero consigliere comunale a Barlassina e che il sindaco in carica in sedute del consiglio, per giustificare l’urbanizzazione di aree naturali adiacenti al parco delle Groane ebbe a dire ‘molta parte del territorio di Barlassina è sacrificato al Parco delle Groane’. L’ambiente naturale per il sindaco di Barlassina era più un problema che una risorsa, un intralcio allo sviluppo”.
L’Amministrazione di Seveso di allora, quindi, si distinse per la sua capacità di sguardo sul futuro, compiendo un'operazione squisitamente sussidiaria.
Piantumazione al Fosso del Rochetto. A destra: Maurizio Zilio |
L’Oasi Naturalistica del Fosso del Ronchetto affonda le sue radici nella capacità di risposta della comunità sevesina al danno ambientale del 1976. Il Circolo Laura Conti di Seveso ha raccontato questa storia sulla rivista Una Città n. 50/1996 e più recentemente la sociologa Emanuela Macelloni ha dato nuova luce a questa narrazione spiegando che la trasformazione di quell’area da discarica a cielo aperto a Oasi Naturalistica da parte di un gruppo di cittadini e cittadine fu “un modo di assumersi una responsabilità diretta attraverso la pratica collettiva di cura di un bene comune, che non fu solo materiale ma soprattutto pratica relazionale. Il portato simbolico fu quello di mostrare come a Seveso era ancora possibile toccare quella terra di cui tutti avevano paura: una terra che da contaminata diventava agente contaminante di impegno, relazioni, responsabilità e restanza”.
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Per leggere l'articolo di Emanuela Macelloni cliccare qui |
Il Fosso del Ronchetto è ora a gestione del solo WWF, a seguito di un affidamento che segue a una manifestazione di interesse indetta dal Comune di Seveso, cui questa associazione ha risposto in modo del tutto subordinato, una operazione esattamente contraria a quella che fu fatta nel 1994: e c’è anche chi tra i responsabili del WWF se ne rallegra e forse corona un percorso che da tempo privilegia il rapporto con l’istituzione comunale piuttosto che la collaborazione orizzontale con le altre associazioni a partire dal partner storico Legambiente.
C’è un danno relazionale su cui riflettere, la gestione dell’area infatti perde la sua prima radice sevesina costituita dal Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso.
Il Circolo Laura Conti però non smette di amare e di prendersi cura di quest’area e, infatti, pensa a proporre al Comune e al territorio una esperienza simile a quelle di successo che animano dal punto di vista ambientale e culturale le altre due aree verdi di pregio della città di Seveso: il Bosco delle Querce, con l’attività di Fare di Meda nel progetto Insieme per il Bosco (che vede coinvolte moltissime realtà di Seveso e Meda) e il Parco Dho con l’attività di NATUR&-Musicamorfosi con le associazioni di Villa Dho Casa Aperta e più recentemente con la collaborazione della Commissione Servizi Sociali di Seveso e le associazioni che ne costituiscono la rete di solidarietà.
Il futuro è aperto, il Circolo Legambiente Laura Conti - nel dissentire da una operazione che, rispondendo a rigide modalità burocratiche, affida oggi ex novo l’Oasi al WWF cancellando un pezzo di storia -, rilancia altre pratiche già in corso proprio con l’istituzione locale e chiama a raccolta le realtà amiche dichiarando che questa sarà la sua scommessa per il rilancio socio-culturale dell’amato Fosso del Ronchetto.