sabato 30 novembre 2019

Le associazioni ambientaliste confutano il Parco Valle Lambro: “La diga delle Fornaci è un’opera invasiva; le aree golenali devono rimanere naturali”

Il fiume Lambro ad Inverigo a monte diga delle Fornacette. Foto del 24/11/2019
“A noi non risulta che negli scorsi giorni vi sia stata una piena del fiume Lambro fino a Inverigo, tale da aver giustificato l’attivazione della diga delle Fornaci”.  È così che le associazioni Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” e Le Contrade confutano le parole del Parco Valle Lambro, che nel suo comunicato diramato questa settimana ha affermato che “la Diga delle Fornaci, è stata determinante per risolvere una delicata situazione di pericolo che nelle ultime ore ha visto coinvolta la Valle del Lambro”.

Il fiume Lambro ad Inverigo a monte diga delle Fornacette. Foto del 24/11/2019
Così proseguono le associazioni ambientaliste: “La narrazione contenuta nel comunicato del Parco Valle Lambro serve solo a giustificare la realizzazione della diga. Invece nei nostri sopralluoghi sul fiume dei giorni scorsi non abbiamo notato alcun allarme nella zona a monte (Inverigo) e a valle (Briosco) della diga [vedi foto del 24/11]. Diversa invece la situazione a Monza, dove effettivamente il fiume ha toccato alti livelli di piena [vedi foto del 27/11], poiché evidentemente il fiume si è riempito a valle della zona del Caratese”.

Il fiume Lambro in piena a Monza. Foto del 27/11/2019
Le associazioni tornano quindi a criticare la realizzazione della diga, inaugurata in pompa magna nel 2018: “La diga delle Fornaci è un’opera invasiva per l’ambiente naturale del Lambro: non serviva alcuna opera artificiale, tantomeno nella zona delle Fornacette, una delle poche aree in cui il fiume aveva conservato la sua naturalità”.  

La diga delle Fornacette. Foto del 24/11/2019
Gli ambientalisti rammentano l’invasività degli interventi “idraulici” sul fiume, che non tengono conto della naturalità dei luoghi: “Le piene del fiume sono eventi naturali che si verificano in occasione delle forti piogge: anziché realizzare costose opere ingegneristiche, il compito prioritario della Regione e del Parco valle Lambro deve essere quello di “liberare” le aree golenali del Lambro, imponendo il divieto assoluto di edificazione in una fascia di qualche centinaia di metri dalle sponde del fiume”.

Ad Erba in mostra i presepi di carta di Giuseppe Carsana (1800) e Giuseppe Raverta (1900)


Festa di Sant'Ambrogio a Carugo: annullata la passeggiata "tra strade e sentieri"


Quali garanzie hanno gli alimenti prodotti nelle aree agricole interessate dalla ricaduta della diossina di Meda e Seveso?

Immagine tratta da Sapere n. 848 del 1982
di Gianni Del Pero, Presidente WWF Lombardia

La Direzione Generale di ATS Brianza con i Dirigenti preposti alle Unità Igiene degli Alimenti e Epidemiologia, il Direttore del Dip. ARPA di Milano e Monza, la Direttore del Settore Attività Produttive e Controlli di ARPA Lombardia, hanno riscontrato le istanze presentate da WWF Lombardia, Legambiente e Mov. 5 Stelle che richiedevano l'applicazione del decreto del Ministero dell'Ambiente 46/19 per quanto attiene alla garanzia della qualità degli alimenti prodotti nelle aree agricole interessate dalla ricaduta di Diossina prodotta dall'accidente Icmesa di Meda-Seveso.

Siamo stati informati che non risultano attività agricole con prodotti destinati all'alimentazione. Tale situazione preoccupa perchè in tal modo non può essere garantito il controllo di qualità degli alimenti prodotti (con tutta evidenza) nei territori di Meda, Seveso, Cesano Maderno e Desio.

ATS chiederà ai Comuni un mappatura di tali attività, valuterà l'attivazione di un orto sperimentale per studiare le interazioni tra prodotti e qualità dei terreni (come certificata da ARPA) mentre tutti gli Enti coinvolti predisporranno azioni informative relative alle buone pratiche da adottare per ridurre il rischio da esposizione, da ingestione e inalazione. (Si è parlato anche di orti sociali, ...zucchine e cucurbitacee tutte, e foraggi, distinguendo la filiera zootecnica).

Molto interessante l'analisi epidemiologica estesa all'intero territorio dell'ATS che è stata illustrata.
Possiamo dire che la disponibilità espressa e gli impegni presi soddisfano gli istanti che continueranno comunque a prestare la massima attenzione sulla effettiva applicazione degli impegni assunti.

venerdì 29 novembre 2019

Non vogliamo un Black Friday. Vogliamo l’Altro Friday!


a cura di Legambiente Cinisello Balsamo APS

In risposta a quell’onda consumistica sfrenata che sono i Black Fridays, l’ultimo dei quali è in programma proprio oggi, diverse iniziative in alternativa sono in programma sia oggi che domani.

Per oggi segnaliamo per esempio il Green Friday. Nato nel 2017 in Francia come forma di protesta contro il consumismo sfrenato previsto per il Black Friday, il venerdì verde è stato ideato con l'intenzione di sensibilizzare i consumatori a nuovi stili di vita.
Aderiscono 14 negozi italiani che fanno parte della "Rete di Botteghe sfuse indipendenti" e che vendono principalmente prodotti sfusi, che hanno deciso di donare il 10% del fatturato di oggi a Legambiente.

"È necessario un cambiamento di paradigma – spiega una nota della Rete di Botteghe Sfuse - quindi basta con il consumismo compulsivo dettato dal mercato. Ragioniamo con la nostra testa e per Natale regaliamo cose utili, sane, etiche e che abbiano dietro persone e non multinazionali".
Il ricavato devoluto a Legambiente sarà utilizzato per progetti di sensibilizzazione e informazione sulla produzione e riduzione dei rifiuti.

Altra iniziativa alternativa è l’Altro Friday, organizzato dalle Botteghe dell’AltroMercato (https://www.altromercato.it/it_it/altro-friday-2019/?*), di cui ricordiamo quella di Cinisello Balsamo in via Martiri di Fossoli 3.

Per domani Sabato 30 novembre sarà invece realizzata la seconda edizione del Saturdays for Future organizzati da NeXt e Asvis (https://www.nexteconomia.org/chi-siamo/).

Ad oggi NeXt unisce oltre 40 organizzazioni nazionali e locali (sindacati, associazione ambientaliste (tra cui Legambiente), associazione di consumatori, aziende, piccole botteghe, etc.) attive su tutto il territorio italiano che vogliono cambiare il sistema economico e restituirlo ai cittadini con l’obiettivo di uno sviluppo etico e sostenibile.

Lo scopo della giornata del 30 novembre è sensibilizzare e far conoscere ai cittadini/consumatori i prodotti delle aziende sostenibili dal punto di vista sociale, ambientale ed economico e le caratteristiche che li rendono tali in sintonia con gli Obiettivi dell’Agenda 2030).

Si parla quindi di un Cash Mob Etico, cioè un’iniziativa di consumo responsabile collettiva, connessa ai target dei Goals dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (https://unric.org/it/agenda-2030/), obiettivi per uno sviluppo sostenibile e per la scelta di un modello di produzione rispettoso dell’ambiente e delle persone.

A Cinisello Balsamo aderiscono diverse aziende e cooperative, tra l’altro segnaliamo a Cinisello B. il negozio di NATURASI’ di Viale Fulvio Testi, 111.




Seregno, la parola e il volto. Autobiografia di una comunità

giovedì 28 novembre 2019

Medici e guaritori in Brianza: incontro con l'autore a Barzanò e Seregno


Giovedì 28/11/2019 ore 20.45
presso PeregoLibri a Barzanò

Sabato 30/11/2019 ore 17.30 
presso Un Mondo di Libri a Seregno

verrà presentato il terzo volume della collana "Le Brianze"

MEDICI E GUARITORI
Malattia, cura e pratiche popolari in Brianza

con l'autore Vittorio Sironi
e il direttore della collana Giovanni Santambrogio


mercoledì 27 novembre 2019

Nel 2080 rischiamo di non avere più ghiacciai sulle nostre Alpi

Il ghiacciaio dei Forni a confronto 1890-2018
Sala piena anche per il secondo incontro della Rassegna "Il Pianeta sta bruciando!", organizzata dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”
 

Il glaciologo: “C’è poco tempo per fermare la scomparsa dei ghiacciai”

“Nel 2080 rischiamo di non avere più ghiacciai sulle nostre Alpi! Infatti i ghiacciai rischiano la scomparsa a causa dell’inquinamento prodotto dall'uomo”. È questo, in estrema sintesi, l'allarme lanciato venerdì scorso a Inverigo, in occasione del secondo appuntamento della Rassegna “Il Pianeta sta bruciando!”, organizzata dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi", in collaborazione con i comuni di Inverigo e Lurago d'Erba.


Ad ascoltare il ricercatore Roberto Sergio Azzoni, nell’incontro dal titolo “I ghiacciai stanno scomparendo", una sala consiliare gremita. Il relatore ha illustrato, anche con l'ausilio del raffronto di fotografie, i dati relativi alla progressiva riduzione dei ghiacciai, in particolare sulle nostre Alpi. Basti pensare che la superficie totale dei ghiacciai italiani era, fino a qualche decennio fa, pari alla superficie del lago di Garda; nel corso degli ultimi anni tali ghiacciai si sono ridotti per una superficie pari a quella del lago di Como. Un estremo allarme quindi, da attribuire alle attività umane, che causano le emissioni di anidride carbonica responsabili del progressivo aumento delle temperature che determinano lo scioglimento dei ghiacciai.


Inoltre il ricercatore Azzoni ha ricordato come, da studi eseguiti, sugli stessi ghiacciai è purtroppo possibile ritrovare tracce delle diverse forme di inquinamento: dai pesticidi utilizzati in agricoltura, ai contaminanti che ammorbano la nostra atmosfera, fino alle microplastiche.

In conclusione si tratta quindi, a parere del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, di invertire la rotta:  “Bisogna ridurre da subito le emissioni di CO2, abbandonando l'uso dei combustibili fossili per la produzione di energia, per il riscaldamento e per i trasporti, passando quindi alle fonti rinnovabili e in particolare all’energia solare. Solo così riusciremo a ripulire la nostra atmosfera e a evitare la scomparsa dei ghiacciai!”

Seregno comune riciclone: arriva il premio da Legambiente


di Antonello Dell'Orto, Legambiente Seregno

Martedì 26/11/2019, durante l'Ecoforum Rifiuti organizzato da Legambiente a Milano Palazzo Reale, il Comune di Seregno è stato premiato come COMUNE RICICLONE con l'81,3% di raccolta differenziata.


Ha ricevuto il premio, dalle mani del presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto, il Vicesindaco di Seregno Luigi Pelletti.

Il nostro ringraziamento come Circolo Seregnese di Legambiente va alle concittadine e ai concittadini di ogni età che ogni giorno separano attentamente i materiali che non servono più. Ma ora ci spetta la meta più ambiziosa, ridurre la produzione dei rifiuti all'origine, cambiare le nostre abitudini come ad esempio non comprare più l'acqua in bottiglia e depurarla comodamente a casa se non la si vuole bere direttamente come esce dal rubinetto, fresca e potabile! Per darvi informazioni e sostegno siamo al vostro fianco. Grazie di cuore!

lunedì 25 novembre 2019

Il Circolo Cooperativo Libertà di Seregno: settant'anni e non sentirli...


1949/2019
Settant'anni e non sentirli ...


Il Circolo Cooperativo Libertà invita i Soci e gli Amici a festeggiare i settant'anni dalla fondazione

30 novembre 2019 - ore 17.00

Presentazione del volume
"I settant'anni del Circolo Cooperativo Libertà"

Sala riunioni del Circolo
via Leonardo da Vinci 30 - 1° piano

Dalla Brianza all'Africa: la vita avventurosa di Giuseppe Cuzzi raccontata da Domenico Flavio Ronzoni


Domenico Flavio Ronzoni è nato e vive a Briosco, nel cuore della Brianza. Laureato in Lettere Moderne, da molti anni si è segnalato come ricercatore appassionato ai vari aspetti della sua terra, alla quale ha dedicato numerosi volumi. Da alcuni anni coltiva anche la passione per la narrativa, in particolare per il racconto, che gli ha meritato vari riconoscimenti in concorsi letterari a livello nazionale.

Tra i suoi titoli più recenti ricordiamo Achille Ratti. Il prete alpinista che diventò Papa (2009), Conti e racconti tra il Lambro e il Gran Zebrù (2012), Il curioso della Brianza. Saggi, articoli, spigolature tra le pieghe della storia (2016), Tre racconti, tre montagne (2018), tutti pubblicati da Bellavite Editore.

Nell’ottobre 2019 la Provincia di Monza e Brianza gli ha attribuito il Premio “Beato Talamoni” per la sua trentennale attività nel campo della ricerca storica e della produzione saggistica, sviluppata con una attenzione particolare alla Brianza.

Il saggio storico di Domenico Flavio Ronzoni ricostruisce la vita, quasi del tutto sconosciuta ai più, di Giuseppe Cuzzi, un brianzolo nato a Nava (Colle Brianza, LC) che, dopo aver combattuto in Italia con Garibaldi e successivamente in Francia e in Montenegro, si diede ai commerci in Africa. Giunto nel Sudan, dove era da poco scoppiata la rivolta islamica del Mahdi, conobbe il generale inglese Charles G. Gordon, inviato dal governo britannico per organizzare l’evacuazione di Khartoum, e accettò di diventare suo collaboratore. Cuzzi per più di due mesi, grazie al telegrafo, rappresentò l’unico collegamento tra Gordon, assediato in Khartoum, e i governanti inglesi al Cairo e a Londra.

Caduta la città, Cuzzi fu catturato dai ribelli e dovette trascorrere in prigionia ben quindici anni, durante i quali fu costretto a convertirsi all’Islam e vide morire la moglie e una figlia. Liberato dopo grandi sofferenze nel 1898, tornava in Italia l’anno dopo con una bimba di cinque anni, sistemandosi a Milano, facendo per breve tempo parlare di sé, ma morendo povero e dimenticato nel 1923.

Le città di Milano e Como gli hanno dedicato una via, così come ha fatto, in Brianza, il Comune di Missaglia, ma questo di Ronzoni è il primo libro che ne ricostruisce la sua così particolare vicenda biografica.

(Fonte: collegioballerini.it
)

Domenico Flavio Ronzoni presenterà il suo nuovo libro a:
  • Seregno - giovedì 28/11/2019 ore 21 Aula Magna del Collegio Ballerini
  • Briosco - giovedì 5/12/2019 ore 21 Salone polifunzionale dell’Oratorio
  • Carate Brianza - mercoledì 11/12/2019 ore 17 UniTre Nuovo palazzo comunale
  • Barzanò - giovedì 19/12/2019 ore 16 Open University - Liceo Parini
Leggi anche: Cuzzi, il Lawrence d’Arabia brianzolo prigioniero della prima jihad
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domenica 24 novembre 2019

Tra strade e sentieri della Brughiera, verso la festa di Cascina Sant'Ambrogio (Carugo)


ATTENZIONE: LA PASSEGGIATA A CAUSA DEL MALTEMPO E' STATA ANNULLATA

di Tiziano Grassi, Presidente del Comitato Parco regionale Groane - Brughiera

Domenica 1° dicembre 2019: "Festa alla Cascina Sant'Ambrogio di Carugo"

20^ edizione della festa con tante iniziative, mostre e proiezioni che parleranno della storia di questi vent'anni; di condivisione di importanti valori storici, naturalistici e culturali dei nostri territori. Il titolo di questa edizione è: "Lassù in cascina fra arte, ambiente e cultura".

Il Comitato Parco Regionale Groane - Brughiera participerà all'iniziativa con materiali divulgativi e la mostra sul parco Groane-Brughiera. Nella mattinata verrà organizzata anche un'escursione in Brughiera.


Non fatevi scappare questo appuntamento per grandi e piccini... ogni anno è sempre ricco di sorprese e di grande ospitalità offerta dagli organizzatori in un luogo veramente magico della Brughiera.

Oltre alle iniziative indicate, durante la mattinata sarà possibile partecipare ad una visita naturalistica nelle aree a verde intorno alla Cascina.

Organizzata dal nostro Comitato in collaborazione con il Parco Groane - Brughiera e con l' Associazione Amici della corsa di Carugo, sarà un'ulteriore occasione per visitare i boschi di Brughiera e le aree agricole intorno alla Cascina Sant'Ambrogio.Accompagnati da “appassionati” del luogo e dalle Guardie Ecologiche Volontarie del Parco, cammineremo lungo i sentieri fra boschi silenziosi e massi erratici in un ambiente con caratteri rurali rimasti ancora tali dopo tanti anni. A fine escursione arriveremo alla Cascina Sant'Ambrogio alle ore 12:00 dove si potrà partecipare alle iniziative della festa con possibilità di gustare su offerta, buoni panini e spuntini vari in compagnia di tanti amici e immersi in un ambiente da conoscere e apprezzare.

 RITROVO: ore 9.15 a Carugo (CO) 
al parcheggio delle scuole di Via XXV Aprile
Percorso su sentieri segnalati di circa 6 km
Scarpe idonee per escursionismo.

Per raggiungere la Cascina è possibile arrivare anche con il treno dalla  stazione di Carugo delle Ferrovie Nord Milano linea Milano-Cadorna / Canzo-Asso. Quando si arriva chiedere per la direzione per le scuole di via XXV aprile e poi per Cascina Sant'Ambrogio: tempo stimato a piedi per raggiungere la Cascina dalla stazione 30 minuti circa.
Per chi arriva in auto consigliamo di parcheggiare alle scuole di via XXV aprile Carugo (CO) così da evitare di rimanere bloccati sulle piccole strade di accesso alla cascina dove il passaggio di due auto in senso opposto a volte è problematico. Tuttavia per chi ha problemi di deambulazione è possibile arrivare in Cascina con l'auto e comunque per chi non vuole arrivare a piedi è garantito l'accesso al parcheggio nei prati in prossimità della Cascina.... ma è sempre meglio farsi due passi a piedi; dal parcheggio di via XXV aprile si arriva sul luogo della festa in un quarto d'ora.


sabato 23 novembre 2019

Fosso del Ronchetto: due farnie per Chiara


Sabato 23/11/2019 all'Oasi del Fosso del Ronchetto di Seveso, nonostante la pioggia, i volontari del WWF e di Legambiente hanno voluto ricordare Chiara Ballabio, recentemente scomparsa (leggi qui un suo ricordo), con la piantumazione di due farnie.


La piantumazione faceva parte di una più ampia riqualificazione dell'area naturalistica che i volontari ambientalisti hanno riprogrammato, tempo permettendo, per il prossimo fine settimana.


Alla cerimonia, molto semplice ma commovente, hanno partecipato tra gli altri Gianni Del Pero, Presidente Delegato del WWF Lombardia, Maurizio Borghi e Maurizio Zilio, i volontari che a nome del WWF e di Legambiente curano da sempre l'Oasi.

Legambiente Seregno: passeggiata e animazione nel Parco Brianza Centrale


giovedì 21 novembre 2019

Cento piantine all'Oasi Fosso del Ronchetto. La prima è per Chiara


di Gianni Del Pero, Presidente Delegato WWF Lombardia

Una brutta giornata metereologica accompagnerà molto probabilmente la messa a dimora di 100 nuove piantine al Fosso del Ronchetto di Seveso sabato 23/11/2019.

La prima la vogliamo dedicare alla memoria di Chiara Ballabio, lei che della memoria del nostro territorio si è fatta interprete.

Alle 9.30 vi aspettiamo in via Boves a Seveso (all'ingresso dell'Oasi).


Fridays For Future: in Lombardia è emergenza climatica e ambientale!


a cura di Fridays For Future Como

Il coordinamento di Fridays For Future Lombardia rappresentato anche dal gruppo locale di Como ha presentato nei giorni scorsi la richiesta di dichiarazione dell’emergenza climatica e ambientale agli uffici della regione. Il nostro movimento  da sempre convinto che la tutela dell’ambiente debba essere al centro dell’attuale agenda politica torna a chiedere che ogni ente all’interno delle sue competenze fissi un obiettivo di riduzione a zero delle emissioni di gas climalteranti entro il 2030, ritenendo l’obiettivo di zero emissioni nel 2050 insufficiente e incoerente con uno stato di emergenza.

Il coordinamento regionale di Fridays For Future ha individuato una serie di azioni, a titolo esemplificativo e non esaustivo, che la Regione Lombardia deve porre in essere per la lotta al cambiamento climatico.

A livello del nostro territorio chiediamo a regione Lombardia e agli enti istituzionali preposti di agire nel settore dei trasporti e della mobilità sostenibile. Per questo motivo chiediamo vengano sospesi e abbandonati i progetti del secondo lotto della tangenziale di Como. Questa, infatti,  è un’opera altamente impattante su un territorio fortemente connotato sotto il profilo paesistico. Inoltre risulterebbe essere un ennesimo incentivo alla mobilità privata, altamente inquinante.

Le soluzioni per risolvere il problema del traffico esistono già. E’ necessario che il servizio di trasporto pubblico locale venga pianificato in modo ampio su tutto il territorio, garantendo agli utenti (pendolari e non solo) di muoversi con l’uso esclusivo dei mezzi pubblici. Per questo chiediamo a regione Lombardia di investire sulla ferrovia Como – Lecco che realmente può sgravare il traffico del canturino e dell’alta Brianza. Chiediamo più corse dei treni e una pianificazione migliore dell’intermodalità tra i mezzi di trasporto per garantire collegamenti con i mezzi pubblici tra le stazioni della linea e le aree limitrofe. Ricordiamo inoltre che la linea oggi non è ancora elettrificata e l’elettrificazione della stessa consentirebbe oltre alla riduzione del carico inquinante anche il prolungamento del servizio ferroviario Tilo verso Lecco. 

Altra tematica emersa nel documento è la richiesta di fermare il consumo di suolo. Viviamo in uno tra i territori più urbanizzati d’Italia, per questo è necessario porre fine alla cementificazione del territorio. Questo processo sta portando alla perdita di servizi eco sistemici, biodiversità e ambiente naturale. Riteniamo importante che regione Lombardia si adoperi per l’azzeramento del consumo di suolo in qualsiasi suo strumento di pianificazione urbanistica. Allo stesso tempo, è necessario il recupero delle numerose aree abbandonate presenti sul territorio garantendo una riconversione del patrimonio edilizio sfitto.

Per questo torneremo in piazza a manifestare. Venerdì 22 novembre dalle ore 17.00 presidieremo davanti al palazzo di Regione Lombardia con gli attivisti e le attiviste di FFF da tutta la regione.

Link all'evento: https://www.facebook.com/events/749847155483723/

Il riscaldamento globale e i ghiacciai che stanno scomparendo. Secondo incontro della Rassegna "Il Pianeta sta bruciando!", organizzata dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”


Dopo il successo del primo incontro della Rassegna “Il Pianeta sta bruciando!”, il prossimo appuntamento è previsto per venerdì 22 novembre alle ore 21, presso la sala consiliare di Inverigo, ed avrà per titolo “I ghiacciai stanno scomparendo”.

Relatore sarà il ricercatore Roberto Sergio Azzoni, che parlerà appunto della riduzione dei ghiacciai a causa del riscaldamento globale; anche questo secondo incontro è organizzato dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, col patrocinio dei comuni di Inverigo e Lurago d’Erba.

Il ricercatore Roberto Sergio Azzoni è dottorando presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Milano; si occupa di glaciologia, geomorfologia glaciale e periglaciale e in particolare dell’evoluzione dei ghiacciai in risposta al cambiamento climatico.

Così il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” presenta l’appuntamento del 22 novembre a Inverigo: “Dopo il successo della serata di Lurago col climatologo Frank Raes, nel secondo incontro parleremo di uno degli effetti più diretti e infausti del riscaldamento globale, ovvero la riduzione dei ghiacciai, sia di quelli montani (a partire dalle nostre Alpi) sia delle aree polari. I ghiacciai rappresentano una riserva millenaria di acqua dolce, indispensabile per la continuazione della vita sul nostro Pianeta. La progressiva riduzione o, peggio, la scomparsa dei ghiacciai minaccia quindi la sopravvivenza della vita sulla Terra. Come in occasione del primo incontro, col pubblico vorremmo discutere anche dei possibili rimedi per creare un’inversione di tendenza del fenomeno del riscaldamento globale e della conseguente riduzione dei ghiacciai”.

L’invito alla partecipazione è esteso a tutti i cittadini, con ingresso libero. Hanno aderito alla Rassegna alcune associazioni: Le Contrade e il CAI di Inverigo, oltre al G.A.S.S. di Lurago.

N.B.: il ricercatore Azzoni sostituisce la glaciologa Guglielmina Diolaiuti, inizialmente prevista, che non potrà intervenire per impegni universitari sopraggiunti.

Cinisello Balsamo: Capire l'emergenza climatica


domenica 17 novembre 2019

A Meda si torna a tagliare alberi

I 4 pini di via Cialdini-angolo via Tiziano prima del taglio
a cura di Sinistra e Ambiente, Meda

Ecco, ci risiamo. A Meda si torna a tagliare alberi
E' successo in via Trieste e  in via Cialdini angolo via Tiziano dove sono stati rimossi una dozzina di pini.
Lo fa ora l'amministrazione Lega-FI-FdI.
Ancora una volta le motivazioni sono risibili. Sui social, un Consigliere di maggioranza si sente in obbligo d'intervenire per giustificare il taglio perchè ...... "le radici sollevano il manto stradale"
Sulla stampa locale, il sindaco ripropone le stesse motivazioni, con in aggiunta generici problemi di "sicurezza" asserendo poi che vi saranno (quando non è specificato) nuove piantumazioni con specie più idonee (quali non e noto).
Come in casi precedenti, non si conosce ne viene comunicato sulla base di quale parere tecnico qualificato si sia deciso.
Ancora una volta, totalmente incuranti del beneficio che gli alberi adulti danno al genere umano e all'habitat, si sceglie con leggerezza d'intervenire nel modo più facile, quello disastroso e irreversibile del taglio di  piante sane.

Gli 8 pini di via Trieste anch'essi tagliati
Alla prova dei fatti, la sbandierata "sensibilità ambientale" di chi è parte di questa maggioranza si rivela come un mero "annuncio" con azioni che vanno in tutt'altra direzione con i soliti drastici interventi.
Gli alberi presenti nell'area urbanizzata medese meriterebbero ben altro trattamento, sopratutto in considerazione della pesante conurbazione e della scarsità di aree di verde pubblico catatterizzate da specie arboree adulte e/o di alto fusto.
A questo dato di fatto va aggiunto che il Comune di Meda è da anni totalmente inadempiente nell'applicazione della legge 10/2013 rispetto alla piantumazione di un albero per ogni neonato (come già evidenziato anche dal gruppo IMPULSI-SOSTENIBILITÀ e SOLIDARITÀ nel suo post  IL VERDE URBANO: UN PATRIMONIO DA VALORIZZARE E SVILUPPARE ANCHE A MEDA ) .
Dal 15/12/2017 c'è inoltre l'opportunità di dare seguito alla mozione presentata da Sinistra e Ambiente e allora approvata dal Consiglio Comunale che impegna la Giunta e il sindaco ad elaborare un documento organico, un Regolamento Comunale per il Verde urbano che contempli un albo degli alberi di pregio, regole d'intervento, di manutenzione, mantenimento e linee guida per la realizzazione di nuovi ambiti verdi nonchè norme per parchi e giardini - comunali e privati, verde di arredo, spazi verdi a corredo di strutture pubbliche, orti urbani, fasce di rispetto, aree incolte.
Ecco, ci risulta che all'oggi NULLA sia stato scritto e nella gestione del patrimonio verde urbano si continua ad affidarsi all'improvvisazione .

Medici e guaritori in Brianza

Tra i ceti umili la ricerca di aiuto, di assistenza e di cura in caso di malattia si è per lungo tempo rivolta in ogni direzione, prima di fissarsi sul medico. Innanzitutto in seno alla famiglia, l’ambito naturale entro il quale si svolgevano gli eventi cruciali dell’esistenza: le nascite, le malattie, le morti. La famiglia non chiedeva aiuto alla medicina dotta, quella “scientifica” dei dottori, ma si rivolgeva in prima istanza alla medicina popolare, quella “empirica” del popolo, col suo corteo di pratiche consolidate dalla tradizione.

Era questa una medicina semplice, che rispecchiava le virtù salutari delle erbe medicinali (i “semplici” appunto). Era una medicina povera, come le risorse impiegate e le pratiche attuate per riconquistare la salute. Era una medicina umile, che traeva dalla terra (humus) i suoi rimedi. Era, in ultima analisi, appunto una medicina popolare, a somiglianza del ceto sociale che ne costituiva l’utenza.

Rimedi curativi realizzati utilizzando le proprietà medicamentose della piante, pratiche sanitarie tramandate nel tempo la cui efficacia era indiscussa, ritualità magico-religiose in grado di guarire attraverso il potere dei segni anche i mali più misteriosi e complessi. Medici e guaritori, terzo volume della collana “Le Brianze”, esplora un mondo scomparso e in via di estinzione, indagato con le competenze storiche e l’approccio antropologico delle ricerche sul campo condotte in molte comunità della Brianza da Vittorio A. Sironi.

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Pedemontana e diossina: pareri, valutazioni ed osservazioni al Piano Operativo di Bonifica


A cura di:
Sinistra e Ambiente di Meda
Circolo Laura Conti di Legambiente Seveso

Lo scorso 11/10/2019 è stato emanato e successivamente pubblicato sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia (BURL) il Decreto 14639 della Direzione di Settore (DDS) Struttura Bonifiche avente oggetto l' ADOZIONE DELLA DETERMINAZIONE DI CONCLUSIONE POSITIVA DELLA CONFERENZA DI SERVIZI DECISORIA del 17/9/2019 riguardante il Progetto Operativo di Bonifica  elaborato da Autostrada Pedemontana Lombarda.
Il Decreto formalizza i contenuti della Conferenza dei Servizi del 17/9/2019 disponendo che "tutte le osservazioni e prescrizioni impartite dalle Amministrazioni presenti in Conferenza di Servizi, per quanto non modificate e/o integrate dalla determinazione di conclusione della stessa ed evidenziate nei punti precedenti dovranno essere recepite dalla Società Autostrada Pedemontana Lombarda, attraverso la presentazione di un documento di aggiornamento del Progetto Operativo di Bonifica (P.O.B.) che sarà oggetto di valutazione da parte delle Amministrazioni interessate circa la congruità delle prescrizioni impartite; le eventuali difformità a quanto prescritto e approvato potranno eventualmente essere oggetto di una nuova indizione di Conferenza di Servizi".
Il Decreto definisce che i nuovi e più stringenti limiti (6 ng/kg invece degli attuali 10 ng/kg) previsti dal d.m. 46/2019, per le aree ad uso agricolo (alcune ricadono nei lotti del POB) non è applicabile per il procedimento di bonifica di APL in quanto lo stesso d.m 46/2019 prevede che: ”I procedimenti di bonifica e messa in sicurezza di aree agricole già avviati ai sensi della disciplina di cui alla parte quarta, titolo V, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e non conclusi alla data di entrata in vigore del presente regolamento restano disciplinati dalle relative disposizioni…..”. Viene dunque confermato l’approccio metodologico già avviato e gli obiettivi indicati nel POB presentato da APL.. Nel testo del Decreto 14639 sono richiamati gli allegati con i pareri, le osservazioni e le prescrizioni della Provincia di Monza e Brianza, dei Comuni di Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Seveso, Barlassina, Desio, di A.T.S. Brianza – Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, di ARPA Lombardia – Dipartimenti di Milano e di Monza Brianza.
L'amministrazione di Meda, anche questa volta, s'è pronunciata separatamente dagli altri comuni esplicitando anch'essa parere favorevole condizionato al POB, in accordo con le osservazioni della Provincia di Monza e Brianza e di ARPA, ma dichiarandosi contraria all'estensione a priori dello scavo fino a 0,50 m. dal piano campagna nelle zone con Top Soil (primi 20 cm) inquinato da diossina.


PARERI, OSSERVAZIONI, RICHIESTE E PRESCRIZIONI 
ACQUISITI IN SEDE DI CONFERENZA DEI SERVIZI

Grazie alla collaborazione del Cons. Regionale dell'M5S, Marco Fumagalli, che ne ha fatto richiesta e al supporto di alcuni Consiglieri Comunali, abbiamo potuto verificare i contenuti degli allegati richiamati nel Decreto.

PARERE TECNICO DELLA PROVINCIA DI MB
Puntuali e dettagliate le osservazioni della Provincia di MB che ha chiesto:
  • revisioni e aggiornamenti di tabella e di planimetria a completamento della situazione aree contaminate
  • chiarimenti sulla fruibilità effettiva  di alcune aree contaminate e modalità di posa del geotessuto
  • adeguamenti ed obblighi da riportare nella documentazione dei PGT per la destinazione d'uso delle aree ove s'è applicata l'analisi di rischio
  • almeno due punti di analisi chimiche aggiuntive per definire se siano o meno stralciabili dall'attività di bonificale aree medesi in scarpata agli svincoli e sulla sponda Tarò.
  • per le terre contaminate, scavo con asportazione disgiunta tra il top soil e il terreno sottostante, con le due tipologie di rifiuto gestite separatamente e con analisi di omologa eseguita in ogni cella sia per il top soil che per lo strato di terreno “intermedio”.
  • chiarimenti sulle analisi preventive di omologa del rifiuto da stoccare (terra contaminata) effettuate da APL e giudicate poco corrispondenti alla realtà
  • per il collaudo di "avvenuta bonifica" l'esecuzione anche di collaudi di parete degli scavi a ridosso della strada (a mezzo campioni da analizzare) .
  • il riempimento degli scavi di bonifica con terra nuova "pulita" debitamente certificata.

PARERE DELLE AMMINISTRAZIONI
I Comuni di Seveso, Cesano Maderno e Bovisio Masciago (cui si sono uniti anche Barlassina e Desio che non hanno però aree interessate alla bonifica) hanno presentato un parere.
Tra le richieste, quella di assoggettare quella parte delle aree interessate da bonifica corrispondente ai terreni ad uso agricolo, al più stringente valore di soglia CSC del  DM 46/19 (6 ng/kg invece dei 10 ng/kg).
La richiesta non è però stata accettata in sede di Conferenza dei Servizi e il diniego risulta esplicitato  anche nel Decreto Regionale.
Sull'Analisi di Rischio e sul Modello Concettuale di Sito, le amministrazioni hanno rilevato la necessità di una verifica di congruenza rispetto alle varianti progettuali.
Le amministrazioni hanno chiesto un "franco di sicurezza" cioè una profondità di scavo maggiore (50 cm) sulle aree con contaminazione del top soil e iltre l'intermedio. La proposta non è stata accettata e si rimanda eventuale ulteriore scavo qualora si si evidenziassero situazioni di contaminazioni ulteriori rispetto alla quota prevista di 0,20 m. dal p.c..
Come avevamo già scritto nella lettera ai sindaci (vedi: PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA DI PEDEMONTANA: GLI AMBIENTALISTI SCRIVONO AI SINDACI ) sarebbe stato opportuno insistere con più decisione su una profondità di scavo maggiore rispetto ai previsti 20 cm laddove il Top Soil e l'intermedio risultano inquinati da Diossina così come su molti altri aspetti critici.
Per questo successivamente Sinistra e Ambiente e Legambiente Seveso hanno considerato eccessivamente trionfalistico il comunicato dell'amministrazione sevesina.


OSSERVAZIONI DELL'ATS BRIANZA
Le richieste dell'Unità Operativa Salute e Ambiente dell'ATS Brianza sono focalizzate sugli aspetti sanitari di competenza durante tutte le fasi della bonifica.
ATS chiede l'operatività continua dei presidi ambientali durante la lavorazione, lo scotico, la movimentazione e il caricamento del terreno contaminato onde contenere la diffusione di polvere nonchè la pulizia delle ruote dei mezzi impiegati ogniqualvolta vi sia transito di autocarri verso l'esterno delle aree di bonifica.
Anche ATS chiede di riportare i parametri ambientali espressi nell'Analisi di Rischio nonchè la situazione di potenziale contaminazione delle aree in oggetto, all'interno dei documenti dei PGT al fine di costituire vincolo edilizio.


VALUTAZIONI TECNICHE DI ARPA
ARPA dipartimento di Milano e di MB, dopo un'illustrazione di sintesi del Progetto Operativo di Bonifica presentato da APL, formula alcune osservazioni sullo stesso prescrivendo che le indagini integrative per le aree oggi escluse dal POB (A3, A5, A24 nel lotto 1 a Meda) siano effettuate in contradditorio con ARPA.
C'è poi riserva di valutazione circa il prelievo di campioni per il collaudo delle pareti degli scavi per la bonifica del Top Soil, sinora non considerato da APL.
Sulla prevenzione dell'aerodispersione delle polveri e sulla pulizia/lavaggio ruote dei mezzi che trasporteranno terreno contaminato, vengono chieste delucidazioni delle modalità che si intendono applicare.
Per il monitoraggio dell'aria "ante operam" cioè prima dell'intervento, per avere parametri per un confronto con quelli che si registreranno durante la fase dei lavori di bonifica, ARPA propone un'attività a campione sui primi lotti funzionali per verificare se l'operatività di bonifica causa modifiche allo stato "ante operam" e se si rende necessario intervenire con azioni di mitigazione.
Vi sono poi richieste di chiarimento sul Modello Concettuale di Sito e sugli esiti dell'Analisi di Rischio, non rilevando comunque  elementi ostativi a quanto elaborato da APL.


Continuiamo e continueremo a seguire con attenzione l'iter del DL 152  e tutto ciò che riguarda l'autostrada Pedemontana Lombarda e il connesso rischio diossina.