lunedì 29 ottobre 2012

Seveso e Pedemontana, devastazione per deroga


di Sofia Basso, tratto da Left del 27/10/2012

A 36 anni dall’incidente che devastò la cittadina lombarda, il progetto della Pedemontana riporta l’incubo della contaminazione. Perché il tracciato della nuova autostrada passa proprio sopra l’area maggiormente colpita. Anche se l’Arpa ha rilevato concentrazioni tossiche ancora fuori legge. La protesta dei cittadini.

L’aria irrespirabile, il fischio assordante, le facce gonfie dei bambini. Anche quelli che in quel torrido sabato erano piccoli se lo ricordano bene l’incidente che il 10 luglio 1976 colpì Seveso, travolta dalla nube tossica sprigionata dall’Icmesa di Meda, in Brianza. A 36 anni di distanza, il progetto della Pedemontana riporta l’incubo diossina in un territorio ancora ferito dalla scia di malattie e tumori. Perché l’autostrada che dovrebbe collegare Varese a Bergamo passerà proprio sull’area che all’epoca fu maggiormente contaminata. I rilievi Arpa del 2008 non lasciano dubbi: nelle zone interessate dal disastro, gli sforamenti dei limiti per la presenza di diossina sono stati 52. Spesso con concentrazioni molto elevate. E se nell’area bonificata i campioni fuori legge sono stati trovati a una profondità di 60-75 cm, nelle porzioni limitrofe sono addirittura superficiali. Perché invece di essere rimossa, la terra inquinata là fu solo rigirata. Tra gli sbancamenti previsti per allargare l’attuale superstrada e gli scavi per le uscite e le rotonde, il rischio di riportare la sostanza cancerogena nell’aria è altissimo: «Se si alza polvere contaminata da diossina si mette a rischio la salute dei lavoratori e degli abitanti. Il pulviscolo può essere respirato oppure ingerito quando si deposita sugli alimenti», denuncia l’ingegner Paolo Rabitti, consulente tecnico delle procure nei principali processi per inquinamento ambientale. «Nei casi di superamento dei limiti di legge, la normativa prevede che si faccia un’analisi di rischio. Le autorità sanitarie devono intervenire. Non si può fare finta di niente. O bonificano l’area o spostano il tracciato». Quando la diossina si diffonde, i soggetti più esposti sono i bambini: «La diossina è tossica a livelli molto bassi – spiega Rabitti – il limite tollerabile per gli esseri umani è 2 picogrammi (millesimi di nanogrammi) per ogni chilo di peso corporeo». Quindi più si è esili, più si rischia di ammalarsi.

Devastazione per deroga

I lavori per la Pedemontana coinvolgeranno anche il Bosco delle Querce, il parco simbolo del risarcimento del danno provocato dall’industria chimica. Nata sull’area A, quella i cui abitanti furono evacuati e le cui case furono distrutte, la nuova foresta rappresenta la resurrezione di Seveso e un luogo della memoria.
Per tutelare quei 40 ettari di area verde,nel 1985 una legge regionale vietava esplicitamente qualsiasi opera o edificazione. Ma quando spuntò il progetto della Pedemontana, concepito circa 50 anni fa e rivitalizzato dalla legge obiettivo del 2003 e dai preparativi per Expo 2015, la giunta di Roberto Formigoni preferì cambiare le norme invece del tracciato. E inserì una deroga ad hoc per la nuova autostrada: «Nel Parco naturale del Bosco delle Querce sono ammesse le attività per la realizzazione del collegamento autostradale “Dalmine-Como-Varese-Valico del Gaggiolo” e delle opere connesse», recita l’articolo 9 della legge regionale del 15 maggio 2008. «Il progetto originario era devastante perché prevedeva uno sbancamento di 12 ettari sui 40 del parco», spiega Alberto Colombo, consigliere comunale di Sinistra e ambiente a Meda e in prima fila nel movimento No Pedemontana. Dopo le proteste dei comitati, l’azienda ha rinunciato al raddrizzamento della tratta: «Il nuovo progetto, però, non risolve il problema», continua Colombo, «perché nel lato del bosco ci saranno comunque 2 ettari di sbancamenti e i lavori sull’altra sponda della superstrada andranno a toccare zone contaminate ma mai bonificate». Sepolto sotto il bosco, e protetto da due vasche impermeabili, c’è il materiale inquinato dalla diossina: case, alberi, terra e animali. Il nuovo progetto riduce il rischio di danneggiare le piscine, ma non lo esclude. «L’area dove vogliono fare le opere per la Pedemontana è il luogo del naturale allargamento del bosco», precisa Gemma Beretta, presidente del circolo Legambiente di Seveso. «Noi chiediamo che si fermi la nuova autostrada, che tra l’altro andrebbe ad aggiungere consumo di suolo in una provincia che ha già il record nazionale. Tutto per guadagnare 4 minuti all’ora di percorrenza».

Una costosa colata di cemento


L’avvio del cantiere di Seveso, comunque, è in ritardo. Il progetto esecutivo dell’azienda che ha vinto l’appalto, la Strabag, doveva essere consegnato in agosto e i lavori dovevano partire in ottobre. Più che le proteste dei cittadini, ad azzoppare la Pedemontana potrebbe essere la mancanza di soldi. La Varese-Bergamo, infatti, è tra le autostrade più care d’Italia (47 milioni di euro al chilometro contro una media
nazionale di 32). Costo totale: circa 5 miliardi di euro (4,1 per l’infrastruttura vera e propria), di cui 1,2 statali. Composta da 67 km di autostrada, 20 di tangenziale e 70 di nuova viabilità, dovrebbe collegare cinque province in un territorio abitato da 4 milioni di persone.
L’obiettivo è aprirla al traffico entro il 2015, in tempo per l’Esposizione universale di Milano. Il tutto senza contare i costi e i ritardi per eventuali bonifiche. Già sulla tratta di Desio la società deve affrontare il problema di una discarica abusiva della ’ndrangheta, molto vicina a dove si vorrebbe fare lo svincolo più grande d’Europa.
E adesso Pedemontana spa deve valutare come procedere a Seveso. La linea ufficiale è che «tutto sarà fatto secondo le leggi vigenti».
Ma senza precisare come sarà tutelata la salute pubblica. I comitati locali sono sul piede di guerra perché non riescono ad avere informazioni sui carotaggi che la Strabag sta portando avanti da settembre: «I documenti ufficiali dei sondaggi ambientali non parlano di diossina. E se non la cerchi, non la trovi», lamenta Gianni Del Pero, geologo del Wwf. «Già il dato che l’azienda abbia fatto marcia indietro sul progetto originario dimostra che il problema esiste. Anche se ha tutto l’interesse a minimizzare ». Il riconoscimento del rischio, comunque, è certificato nero su bianco in un documento interno di Autostrada Pedemontana lombarda (Apl): «Le campagne di indagini effettuate da Apl hanno rilevato la presenza di diossina residua nei terreni interessati dal tracciato e ricadenti nelle aree influenzate dall’incidente Icmesa. Nella realizzazione dell’infrastruttura particolare attenzione dovrà essere posta nella gestione delle terre e rocce da scavo», si legge in una relazione interna del luglio 2011, che avverte che quasi «tutti i superamenti del limite industriale (quelli a maggior contaminazione, ndr) avvengono nel top soil (lo strato più superficiale, ndr)». Impossibile, quindi, non rimettere la diossina in circolo con i lavori senza una bonifica.

Verità nascoste

A sollevare un’ulteriore questione è l’ingegner Rabitti, che ricorda che l’inquinamento dell’Icmesa non si limitò al momento dello scoppio del reattore, ma fu costante nel tempo, come avevano del resto denunciato per decenni gli abitanti che si lamentavano del cattivo odore e della moria degli animali. «Dopo l’incidente furono delimitate e bonificate le aree contaminate sulla base della ricaduta del vento che soffiava in quel momento. Ma se l’inquinamento era pregresso, è evidente che la diossina si trova anche fuori le zone A e B», fa notare il consulente, autore del libro Diossina, la verità nascosta.
Andare a scavare in quell’area, assicurano i rappresentanti dei comitati locali, è un rischio non solo per gli abitanti di Seveso ma anche per i Comuni limitrofi. Da qui l’esposto firmato a marzo da Gemma Beretta (Legambiente), Alberto Colombo (Sinistra e ambiente) e Paolo Conte (coordinamento Insieme in Rete per uno sviluppo sostenibile), per chiedere al prefetto di Monza e Brianza di «intervenire al più presto» visto che «l’attuale progetto definitivo ancora non ottempera alle vincolanti prescrizioni del Cipe» e che «paiono sottovalutati i pericoli che possono derivare dalla movimentazione di terreno ancora contaminato da Tcdd (diossina)».
Le generiche assicurazioni di Pedemontana spa non possono certo tranquillizzare i cittadini di un’area colpita in modo irreversibile da un comportamento che la commissione parlamentare d’inchiesta definì «colposo». Perché i dirigenti dell’Icmesa non solo non si preoccuparono della sicurezza del proprio reattore, ma dopo l’incidente minimizzarono l’episodio. E per otto giorni non fecero riferimento alla fuoriuscita di diossina, lasciando gli abitanti in balia dell’incertezza e di un veleno invisibile. «Seveso è successo. Seveso non deve ripetersi», dichiarò in seguito il gruppo svizzero Givaudan La Roche, sospettato di produrre anche materiale bellico nell’impianto brianzolo. Da qualche anno, però, in troppi sono pronti a riaprire quella ferita.

left 43 - 27 ottobre 2012   

Left 43 - Seveso, Il Ritorno Della Diossina

Aldebaran, Luna e Giove sulle rive del lago di Alserio

Immagine tratta da http://www.skylive.it

COSI’ LONTANI, COSI’ VICINI: ALDEBARAN, LUNA E GIOVE A BRACCETTO IN UNA SERA D’AUTUNNO

E’ in programma il prossimo 1 novembre 2012 l’ultimo appuntamento di osservazione organizzato per l’anno astronomico del Parco Valle Lambro lungo la suggestiva cornice del lago di Alserio

L’anno astronomico del Parco Valle Lambro si chiude il prossimo 1 novembre con la congiunzione tripla tra Aldebaran, Giove e la Luna. Per gli amanti dei segreti del cielo già l’osservazione della congiunzione stretta tra Giove e la Luna rappresenta uno dei fenomeni più spettacolari che il cielo possa offrire; la presenza contemporanea di addirittura tre elementi in un'unica congiunzione rappresenta poi uno spettacolo ancora più avvincente e raro. In occasione del fenomeno, il Parco Valle Lambro e il circolo astrofili “La Famiglia Adams” organizzano un’osservazione guidata del cielo con l’ausilio di telescopi e cannocchiali e l’aiuto di esperti astrofili. Gli incontri-osservazione prevedono una conferenza introduttiva di durata limitata, seguita appunto dall’osservazione sul campo, che si svolge con l’ausilio di telescopi e cannocchiali. Il luogo scelto per detta osservazione, che avrà inizio alle 21, sono i Giardini a Lago di Alserio (CO), via Carcano, uscendo dal paese verso Erba. La serata si avvale della preziosa e consolidata collaborazione tra il Parco, il circolo La famiglia Adams, il Gruppo Amici del Cielo di Barzago , il Gruppo Astrofili di Villasanta e l'esercizio commerciale Miotti-Salmoiraghi di Milano.

Prenotazione gratuita e obbligatoria all’indirizzo ilcieloenoi@famigliadams.it

sabato 27 ottobre 2012

Inceneritore di Desio: vince la Brianza che guarda indietro e rinuncia al futuro


Piano industriale di BEA approvato

di Gianmarco Corbetta, del Comitato per l'alternativa all'inceneritore di Desio

E' passato il Porcellum di Bea.

Questa è una sconfitta per tutta la Brianza, quella Brianza che vent'anni fa per prima ha saputo scommettere su una gestione virtuosa dei rifiuti (il primo comune d'Italia ad introdurre il porta a porta è brianzolo). Quella Brianza che ha insegnato la strada del riciclo alle altre zone d'Italia.

Quella stessa Brianza che però già oggi è rimasta indietro rispetto ad altri, che si è fatta superare in intelligenza e lungimiranza nella raccolta dei rifiuti, oggi definitivamente rinuncia al progresso, rinuncia al futuro.

Desio e la Brianza pagano pegno alla presenza di un forno inceneritore minacciato a morte dal potenzialmento della raccolta differenziata e dalla diminuzione dei rifiuti in corso da tempo. E così in Brianza per 20 anni si congela il progresso. Si nega l'evidenza, e cioè che i sistemi di gestione dei rifiuti sono in costante evoluzione, in costante miglioramento e vincolarsi per altri 20 anni a bruciare è una scelta retrograda, frutto della totale inadeguatezza culturale, ancor prima che politica, dei nostri politici locali.

Un'ultima considerazione sul Partito Democratico. Un partito grande all'interno del quale si trova di tutto. Dalle persone più illuminate come Mirko Tutino (assessore all'Ambiente della provincia di Reggio Emilia) che ha spento il forno inceneritore locale e ha dato vita al progetto della "Fabbrica dei Materiali"  (qua sotto la mail che mi ha gentilmente inviato) o come Laura Puppato che ha iniziato il suo percorso politico con la battaglia contro il forno di Montebelluna, fino alle persone più retrograde come Matteo Renzi, che insulta in diretta tv un medico che parla dei danni alla salute provocati dagli inceneritori o Pierluigi Bersani che minaccia di denuncia l'Ordine dei Medici dell'Emilia Romagna per la loro richiesta di una moratoria contro i forni.

Spiace constatare che, ad esempio, il sindaco di Cesano Maderno faccia pienamente parte di quest'ala più becera del partito.

Di contro, va rivolto un caloroso ringraziamento al sindaco Corti, che ha votato contro questa follia chiamata Piano Industriale Bea.

Spero che il comune di Desio adesso coerentemente esca da Bea e conferisca i rifiuti altrove. E poi mi auguro che possa fare ostruzionismo attraverso controlli e autorizzazioni. Chissà se la polizia locale di Desio passerà più spesso a controllare i camion che entrano ed escono dal forno, magari nottetempo.

E- mail ricevuta da Mirko Tutino:

Buongiorno Gianmarco
sono Mirko Tutino, Assessore all'Ambiente della Provincia di Reggio Emilia.
Ho letto con piacere che ha citato la nostra esperienza in un recente intervento pubblico a Cesano Maderno. In questi mesi, oltre a decine di assemblee di presentazione del nostro piano in provincia di Reggio Emilia, ho presentato la nostra esperienza a Genova, Vercelli, Napoli ed in diverse realtà italiane. Conosco bene la situazione lombarda attraverso l'amico Pippo Civati, che con me condivide l'idea che l'unico inceneritore buono è quello spento.
E Reggio è una delle poche città ad aver spento un impianto.
Le inoltro un link, ancora non divulgato (ma lo sarà a giorni), che racchiude tutti gli elementi della nostra esperienza. Sono a disposizione qualora volesse organizzare nel suo territorio un'iniziativa/evento pubblico sui temi che ho citato.
Buona giornata e di nuovo grazie della citazione.
Mirko Tutino


www.lafabbricadeimateriali.it
Mirko Tutino
Assessore Pianificazione Cultura Paesaggio Ambiente
Provincia di Reggio Emilia

Acque agitate sull'ATO MB e su Brianzacque


Acque agitate sull'ATO MB e su Brianzacque. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato interviene sull'affidamento del servizio idrico integrato a Brianzacque e non lascia spazio ad interpretazioni: l’affidamento in house è avvenuto in assenza dei requisiti richiesti.

Questo il testo della lettera che Roberto Chieppa, segretario generale dell'AGCM, ha inviato al Comitato Provinciale Acqua Pubblica (ora Comitato Beni Comuni MB):

"Con riferimento alla segnalazione in oggetto, anche alla luce della risposta alla richiesta di informazioni fornita dall’Uffìcio per l’ATO MB, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella sua adunanza del 17 ottobre 2012, ha deliberato di inviare alla Provincia ed all’ATO MB una lettera in cui si sottolinea che l’affidamento in house a Brianzacque S.r.l. è avvenuto in assenza dei requisiti richiesti per tale forma di affidamento, sottolineando la portata anticoncorrenziale della condotta tenuta che ha precluso la possibilità ad altre imprese di competere per l’affidamento del servizio in un contesto di procedura ad evidenza pubblica. Infatti, in osservanza dei principi comunitari, l’evidenza pubblica rappresenta la modalità ordinaria di affidamento dei Servizi Pubblici Locali, mentre l'in house providing resta relegato ad ipotesi eccezionali.
L’Autorità si è altresì riservata di monitorare l’operato delle amministrazioni interessate."


Dura la posizione del Comitato Beni Comuni MB che in un comunicato richiede:

la convocazione dell'Assemblea dell'Azienda Speciale dell'ATO con all'ordine del giorno la revoca di ogni parere o atto che abbia come oggetto l'affidamento a Brianzacque del servizio idrico integrato in Brianza;
la revoca dell'attuale consiglio di amministrazione per gravi negligenze e imperizia.
La diffida a Brianzacque srl ad utilizzare impropriamente il titolo di affidatario del servizio idrico integrato di Monza e Brianza e la rimozione di tutti gli atti conseguenti a questa illegittima attribuzione;
la convocazione dei Consigli di Amministrazione delle Patrimoniali per deliberare la convocazione dell'Assemblea dei Soci di Brianzacque per la revoca del Consiglio d'Amministrazione per giusta causa ed esperimento delle azioni di responsabilità e atti conseguenti;

la convocazione dell'Assemblea della Idra Patrimonio Spa per revocare quanto deliberato nell'ultima assemblea del 15 ottobre 2012 e deliberare la revoca del Consiglio d'Amministrazione per giusta causa ed esperimento delle azioni di responsabilità anche della società Costruzion.e srl;
la Convocazione del Consiglio d'Amministrazione della Alsi Spa per la revoca in autotutela della gara affidata al raggruppamento di imprese con capogruppo Artifoni oggetto di ricorso al TAR;

Occorre prendere immediatamente questi provvedimenti al fine di non determinare ulteriore sperpero di denaro pubblico e correre il rischio che l'acqua pubblica in Brianza diventi un miraggio.
(...)
Contestualmente, occorre dare avvio ad un nuovo percorso, rispettoso della normativa, che porti alla riorganizzazione del servizio idrico nell’unico modo possibile: quello da sempre sostenuto dal Comitato Beni Comuni, che risulta identico a quello che l’ATO di Milano sta realizzando, ovvero affidamento del servizio idrico a un soggetto in possesso dei necessari requisiti (la grande patrimoniale brianzola che nascerebbe a seguito delle varie operazioni di incorporazione tra quelle storicamente esistenti sul territorio) e sua erogazione tramite la controllata Brianzacque.

Lettera AGCM Valutazioni Sul Provvedimento Dell'Autorita' Garante(Sul Progetto Ato Della Brianza) Bis

venerdì 26 ottobre 2012

Una brutta notizia per la Brughiera ma un respiro di sollievo per il futuro dell'Orrido di Inverigo


di Tiziano Grassi, Presidente del Comitato per il Parco Regionale della Brughiera

Ieri su "La Provincia" sono apparsi due articoli di nostro interesse.

Il primo contiene la brutta notizia e riguarda l'accoglimento di un ricorso al TAR fatto da Regione Lombardia contro il Comune di Orsenigo che si era opposto (quando c'era come sindaco Licia Viganò) al progetto dell'inutile Autostrada Varese - Como - Lecco, opera considerata "Strategica" dagli amici degli amici e dagli ex assessori lombardi. Fortunatamente, è notizia di oggi, questo Consiglio Lombardo, travolto da 15 tra condanne, arresti, indagati ecc... si è dimesso e si andrà a nuove elezioni. Tuttavia la vittoria di Regione Lombardia contro un piccolo Comune che ha cercato di difendere il proprio territorio dall'aggressione di un'opera devastante come quella prevista, è un duro colpo al già debole fronte istituzionale che si oppone a questi progetti. Sicuramente si deve ripartire con più forza per convincere e sollecitare le altre Amministrazioni Comunali a fare fronte comune contro questo ennesimo e inutile progetto autostradale. 

Il secondo articolo contiene invece una buona notizia  e riguarda l'annullamento del ricorso presentato dalla società proprietaria della ex area Victory  di Inverigo che chiedeva un risarcimento di 41 MILIONI di Euro al Comune di Inverigo per la mancata autorizzazione a costruire sulle bellissime aree dell'Orrido di Inverigo.

Consoliamoci con la seconda notizia ma prepariamoci ad un impegno maggiore per difendere la Brughiera e il Parco Valle del Lambro (così come il Parco Pineta ecc...)  dalle cosiddette "Grandi Opere"!

Per leggere l'articolo su Orsenigo cliccare qui
Per leggere l'articolo su Inverigo cliccare qui

giovedì 25 ottobre 2012

Scoperto deposito abusivo di rifiuti a Bovisio Masciago al confine con Desio

Ieri mattina, 24 ottobre 2012, si è svolta un’operazione congiunta della Polizia Provinciale con quella locale di Bovisio Masciago. Il blitz ha interessato un’area di circa 1000 mq, nel comune di Bovisio Masciago ai confini con Desio, gestita da un pluri-pregiudicato di origine calabrese.

Gli agenti hanno contestato sul luogo alcuni abusi edilizi che risultavano mascherati visto che l’intera area era recintata e percorsa da una fitta siepe; nonostante al catasto il terreno risulti agricolo e non sia mai stato autorizzato il cambio di destinazione d’uso, la superficie veniva utilizzata per deposito di mezzi d’opera e rifiuti di varia natura.

Al gestore del terreno, R.A. di 45 anni, con precedenti penali per associazione a delinquere, rapina, stupefacenti e riciclaggio sono stati contestati i reati di gestione abusiva e deposito incontrollato di rifiuti, oltre ad abuso edilizio ed è stato denunciato a piede libero.

Fonte: Provincia MB

Il Piano cave di Lecco rende la Brianza un colabrodo

Immagini tratte dal sito del Comitato No Cave
Arrivano dieci cave, la Brianza è in rivolta

Brianza in rivolta contro la possibilità di decine di crateri fondi fino a trenta metri che rischiano di costellare per sempre il territorio lecchese. Li prevede il nuovo Piano cave provinciale

di Daniele De Salvo, tratto da Il Giorno - Ed. Lecco del 22/10/2012

LECCO - Brianza in rivolta contro la possibilità di decine di crateri fondi fino a trenta metri che rischiano di costellare per sempre l'intero territorio lecchese. Li prevede il nuovo Piano cave provinciale a Belledo, Maggioanico, Galbiate, Civate, Cremeno, Mandello del Lario, Colico, Cortenova, Pescate, Annone Brianza, Missaglia, Merate, Robbiate, Paderno d'Adda, Osnago, Verderio Inferiore e Verderio Superiore.

Il progetto interessa una superficie di circa 600 ettari, pari a una sessantina di campi da calcio tra ampliamento dei poli già attivi e soprattutto l'apertura di ulteriori siti. L'obiettivo è quello di recuperare mediamente 1.300.000 metri cubi di ghiaia, terra, sabbia, pietrisco all'anno da qui fino ai prossimi due lustri. Dovrebbero consentire di soddisfare il bisogno di materie prime per strade, edifici residenziali e capannoni industriali, oltre che per ristrutturare e manutenere il patrimonio immobiliare e infrastrutturale esistente. Le stime indicano che in tutto occorreranno da un minimo di 9 milioni di mc ad un massimo di 17 milioni a seconda delle varie proiezioni, tanto quanto il volume di un lago alpino.

L'ipotesi di perforare la provincia e di ridurla ad un colabrodo ha scatenato una levata di scudi trasversale da parte di ambientalisti, amministratori e politici locali e soprattutto dei cittadini, specie appunto in Brianza, dove è nato il Comitato No cave Meratese e Casatese ed è stato istituito da tempo anche il Comitato Indignados no cava di Civate per quanto riguarda il Cornizzolo. I responsabili dei gruppi hanno avviato una massiccia campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e di protesta, raccogliendo migliaia di firme a una petizione che intima lo stop ai vertici di Villa Locatelli.

"Diciamo no alle cave perchè deturperanno gli ultimi polmoni verdi e luoghi che invece sono da proteggere per la valenza paesaggistica in una delle zone più densamente abitate, ma anche perchè porteranno traffico, inquinamento, rumore - spiega Alessandro Pozzi, consigliere provinciale di minoranza e portavoce del Comitato No cave in Brianza, oltre che esponente di Legambiente -. Inoltre il settore edile è in crisi, le imprese del comparto stanno chiudendo. Il suolo è un bene non finito, dobbiamo proteggerlo".

Festa delle foglie nel Parco del Molgora

Domenica 28 ottobre 2012
Festa per bambini


Ritrovo: dalle ore 14.30 alle 17.30 allo “Spassio” di Passirano (accanto al bar), via Verdi 9
CARNATE

Tradizionale appuntamento per famiglie che conclude in bellezza ed allegria le iniziative autunnali del Parco del Molgora

“Una passeggiata a raccogliere i colori che con l’Autunno sbocciano…
un laboratorio
il racconto animato
…e un dispositivo per l'effusione con foglie
...non mancherà L'INFUSIONE DI FOGLIE aromatiche ”
e non mancherà la MARMELLATA DI FOGLIE dalla ricetta segretissima
e poi foglie fogli e ancora foglie


Note: in caso di maltempo l’iniziativa si terrà ugualmente nello "Spassio" con qualche modifica sul programma delle attività.

In collaborazione con: Associazione Teatro dell’Equinozio

mercoledì 24 ottobre 2012

Ville di delizia al nord di Milano nell’età barocca

Bollate - Villa Arconati
VIAGGIO NELLA STORIA E NELL’ARTE LOMBARDA ATTRAVERSO I GRANDI CASATI NOBILIARI

Un convegno promosso dal Sistema delle Ville Gentilizie Lombarde e da ISAL (Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda)

Le vicende storiche, i soggetti promotori e le famiglie committenti che hanno portato alla realizzazione di alcune fra le più belle ville di delizia lombarde, dei loro giardini e dei loro parchi: dimore storiche nobiliari che compongono un patrimonio vasto, non abbastanza conosciuto e tuttora a rischio ma di grande pregio. Sono questi i temi del Convegno che si terrà il 25 e 26 ottobre prossimi, nelle sale di Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno.

Protagonisti dell’incontro saranno i prestigiosi mecenati appartenenti alla vecchia nobiltà lombarda ma anche i personaggi di quel ceto emergente di nobili giunti alla conquista del titolo per meriti personali. Questa infatti è la grande committenza che tra il Sei e il Settecento ha dato vita nelle campagne lombarde a insediamenti grandiosi, celebrativi, ricchi di ogni forma d’arte. Sono le ville gentilizie che, diffondendo il concetto di dimora per il soggiorno estivo, davano visibilità a un movimento politico-culturale teso soprattutto al potenziamento e al prestigio delle nobili casate. Solo molto più tardi nei confronti  di queste dimore viene attivata una strategia, tipica della società democratica, che le apre al pubblico, escluso per secoli, e avvia progetti di indagine artistica e valorizzazione culturale.

L’analisi delle relazioni tra le famiglie committenti e le ville di delizia e i giardini lombardi porrà l’accento su alcuni aspetti fondamentali quali l’importanza della rete che si costituì tra i casati, il rapporto tra palazzo di città e villa di campagna, la relazione che le famiglie instaurarono con il contesto territoriale agricolo, la circolazione di artisti, le scelte architettoniche, iconografiche e stilistiche. In definitiva l’orizzonte culturale in cui il processo di espansione delle ville di delizia si è sviluppato. Senza tralasciare le scottanti e più attuali questioni di tutela.

Al tavolo dei relatori, in un’analisi aperta ai più vasti orizzonti geografici e temporali, si avvicenderanno esperti delle dinamiche storiche di committenza e di trasformazione territoriale, e studiosi di arte e architettura: temi di cui le ville lombarde sono un emblema.
In agenda l’inquadramento degli studi già condotti, la messa a fuoco di inedite interpretazioni, l’apertura di nuove prospettive di ricerca.

A conclusione delle due giornate, è prevista anche una visita al Cantiere della Villa Reale di Monza, residenza nobiliare d’eccellenza, ora investita da un importante progetto di recupero e, in parte, di restauro.

Lainate - Villa Litta

IL PROGRAMMA DELLE DUE GIORNATE

Giovedì 25 ottobre 2012
Ore 9,30 - Saluti istituzionali. INIZIO LAVORI. Introduce e coordina: Maria Antonietta Crippa
Ore 10,15 - Le ville gentilizie del milanese: cronache di una presa di  coscienza.
Pietro Petraroia, Eupolis Lombardia
Ore 11,00 - Comportamenti sociali, allineamenti politici, orientamenti culturali della élite lombarda tra Sei e Settecento.
Cinzia Cremonini, Università Cattolica di Milano
Ore 11,40 - “A gloria della nobiltà milanese”. Le ville e i loro committenti a partire dall’opera di Marc’Antonio Dal Re.
Alessandra Kluzer, Politecnico di Milano
Ore 12,10 -La civiltà delle ville nell’alto milanese: valorizzazione nuovi utilizzi e modifiche territoriali.
Maria Antonietta Crippa, Politecnico di Milano
12,50-13,15 - Dibattito - Pausa pranzo
Ore 14,30 - INIZIO LAVORI. Introduce e coordina: Cinzia Cremonini
Ore 14,40 - I giardini delle ville nobiliari nell’alto milanese.
Margherita Azzi Visentini, Politecnico di Milano
Ore 15,20 - Spazio rituale e iconologia politica a Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno.
Andrea Spiriti, Università degli Studi dell’Insubria
Ore 16,00 - Committenti e architetti delle ville lombarde: Villa Arconati a Castellazzo, Villa
Crivelli a Limbiate e altri casi. Lettura del testo di Patrizia Ferrario, storico dell’architettura, e intervento in suo ricordo.
Ore 16,40 SEZIONE DEDICATA AI POSTER

Venerdì 26 ottobre 2012
Ore 9,30 - INIZIO LAVORI. Introduce e coordina: Simonetta Coppa
Ore 9,40 - "Grandissime stanze [...] tutte in volta di cotto ornata di stucchi e scudi, dipinti da' più
famosi pennelli milanesi e forastieri". La grande decorazione ad affresco nelle ville di delizia lombarde fra committenti di vecchia e nuova nobiltà.
Simonetta Coppa, Università Cattolica di Milano
Ore 10,10 - Bartolomeo Arese, il cantiere di Cesano Maderno e la pittura barocca lombarda.
Alessandro Morandotti, Università degli Studi di Torino
Ore 10,50- I Litta-Visconti-Borromeo di Lainate e i Visconti di Brignano: scultura tardo barocca
lombarda nei giardini delle ville lombarde.
Susanna Zanuso, storica dell’arte
Ore 11,20 - La villa di Desio. Economia e cultura dai Cusani ai Tittoni Traversi.
Marinella Pigozzi, Università di Bologna
Ore 12,00 - Dibattito e conclusioni - Pausa pranzo
Ore 14,30 - VISITA AL CANTIERE, Partenza bus per Villa Reale di Monza.
Visita a cura di Italiana Costruzioni Spa, con introduzione di Maria Antonietta Crippa
Ore 17,00 - RIENTRO A CESANO MADERNO

Un grande parco agricolo nel futuro del Vimercatese?


Sabato 10 novembre 2012 – dalle ore 10 alle ore 16
Vimercate – Municipio – piazza Unità d’Italia

Convegno
P.A.N.E. – Parco Agricolo Nord Est
Istituzioni e territorio si confrontano


Programma:
ore 10.00 – apertura dei lavori e saluti iniziali
ore 10.30 – apertura workshop tematici: agricoltura e paesaggio, governance, turismo e cultura
ore 12.30 – rinfresco a km zero offerto da La Fata Verde
ore 14.00 – dibattito sui temi emersi nei workshop e firma della Carta d’Intenti
ore 16.00 – chiusura dei lavori
La sessione pomeridiana è aperta al pubblico che vorrà intervenire

Informazioni: Ufficio Comunicazione e Cerimoniale – Comune di Vimercate - 039.6659.234
Promuovono l’iniziativa: Parco della Cavallera – Parco del Molgora – Parco del Rio Vallone – Comune di Vimercate
Con la collaborazione di: Associazione Parchi del Vimercatese – Associazione Amici della Storia della Brianza – DesBri, Distretto Economia Solidale Brianza – MUST Vimercate

Inceneritore di Desio: tutto quello che è giusto sapere e non vi hanno mai detto

PRESENTAZIONE_Cesano_23ottobre12
Leggi anche: Il porcellum di BEA

domenica 21 ottobre 2012

Martedì 23 ottobre a Cesano Maderno consiglio comunale sull'inceneritore

di Gianmarco Corbetta 
Comintato NoInc di Desio

Martedì 23 ottobre sarà una data importante nella nostra pluriennale lotta all'inceneritore di Desio.

I due consiglieri comunali di Cesano Maderno del Movimento 5 Stelle, Sergio Mazzini e Walter Mio, sono riusciti (a gran fatica) ad ottenere un confronto pubblico sul nuovo piano industriale di Bea (la società che gestisce il forno) che prevede che l'inceneritore funzioni per altri vent'anni, grazie ad una profonda ristrutturazione a carico dei privati.

Martedì prossimo è in programma un consiglio comunale speciale, dedicato esclusivamente al tema inceneritore, dove sono stati invitati a parlare due uomini Bea e un esperto, contrario al progetto, designato dall'opposizione (al momento si stanno attendendo le disponibilità di alcuni esperti no-inc).

Purtroppo solo i consiglieri comunali potranno prendere parola e fare domande agli esperti (evidentemente hanno valutato troppo rischioso dare la parola ai cittadini) ma è DAVVERO FONDAMENTALE la presenza di tutti i cittadini per far capire a chi ci governa che con questa storia dell'inceneritore CI HANNO VERAMENTE ROTTO I POLMONI!!!!

Quindi vi aspettiamo martedì 23, ore 20.30, presso l'Aula Magna della Scuola Media Salvo D'Acqusito, Piazza Duca D'Aosta, Cesano Maderno!

A martedì!

sabato 20 ottobre 2012

Aguzzate la vista! Il cemento è per sempre!


Guardate l'immagine sopra. L'area si trova a Monza in viale Libertà, via Stucchi e risulta inserita nella “rete verde di ricomposizione paesaggistica” del PTCP Monza e Brianza, in grado di collegare il Parco di Monza con il Parco della Cavallera e con il sistema dei PLIS che faticosamente si stanno concretizzando.

Ora aguzzate bene la vista e cercate i particolari che lo differenziano dal sottostante progetto.


Se pensate ... "che si vada a costruire su un'area verde" avete sbagliato tutto.

Il PD monzese ci spiega infatti che se anche "così appare al momento il terreno" ...in realtà... "l'area ... in cui andrebbe a sorgere in nuovo supermercato e 2 Palazzi  Uffici, non è verde o agricola, nel senso tecnico del termine in quanto la sua destinazione è infatti “Produttiva” come da PGT vigente (Faglia-Vigano 2007)  e dai precedenti piani regolatori".

Poco importa che dal 2007 nessun operatore abbia dimostrato interesse per l'area in questione e che quindi sarebbe opportuno un ripensamento.

Incendio di Concorezzo. Le preoccupazioni della Lista Civica: "Attenzione alla ricaduta di sostanze tossiche"

Foto tratta da MBNews
Comunicato stampa

La lista civica chiede di applicare il principio di precauzione per l'incendio del magazzino ABM di via Brodolini

La Lista civica chiede all’amministrazione comunale, in attesa dei dati definitivi, di applicare il principio di precauzione, suggerendo ai cittadini di non consumare verdura e frutta proveniente da orti e terreni interessati dalla ricaduta di sostanze tossiche.

A quattro giorni dall’incendio del magazzino ABM in via Brodolini, la Lista Civica Concorezzo si è rivolta al Dipartimento Arpa di Monza, che sta eseguendo i campionamenti e le analisi delle sostanze rilasciate, per avere aggiornamenti sugli eventuali pericoli per la salute pubblica.

La dottoressa Serentà dell’Arpa, dopo averci tranquillizzato citando quanto già detto nel comunicato del 16 ottobre (che riportiamo in calce), ha informato che al 19 ott 2012 non sono ancora disponibili i dati relativi ai campioni raccolti nei giorni successivi.

La Lista civica ritiene che, oltre alle eventuali rassicurazioni, i cittadini vogliano conoscere con esattezza le sostanze rilevate che dipendono dal tipo di materiali bruciati, i quantitativi e i relativi limiti legali, i luoghi dove sono stati raccolti i dati e le eventuali precauzioni da prendere.
Per questa ragione la Lista Civica farà richiesta all’Ufficio Ecologia per avere i risultati delle analisi con l’impegno di pubblicarli non appena disponibili.


Testo del comunicato ARPA del 16/10/2012

INCENDIO MAGAZZINO A CONCOREZZO - AGGIORNAMENTI
Anche oggi ARPA è sul posto per ulteriori campionamenti dell'aria

Gli operatori del Gruppo di Supporto Specialistico Contaminazione Atmosferica di ARPA Lombardia, intervenuti sul luogo dell’incendio del magazzino ABM di Concorezzo nella giornata di ieri, 15 ottobre, hanno effettuato campionamenti con fiale draeger per la rilevazione di acidi inorganici, cloro, formaldeide, idrocarburi, nell’area circostante il capannone maggiormente interessata dalla ricaduta del fumo. Dai campionamenti è risultata una concentrazione inferiore al limite di rilevabilità delle fiale stesse.
Inoltre, nel pomeriggio è stato posizionato un campionatore per la rilevazione di eventuali altre sostanze inquinanti, nei pressi di un centro sensibile in un’area del Comune di Concorezzo verso cui si era, nel frattempo, rivolto il pennacchio di fumo.
In queste ore i tecnici ARPA sono ancora sull’area dell’incendio, che ad oggi non è stato ancora completamente spento a causa della difficoltà di intervento da parte dei VVF, per il pericolo di crolli del capannone.
Il filtro posizionato ieri pomeriggio è stato prelevato dal campionatore e sostituito con uno nuovo.
I risultati delle analisi saranno resi noti appena disponibili.

Gli eventi di novembre all'Oasi LIPU di Cesano Maderno


SABATO 10 E 24 NOVEMBRE
"NATURARTE"
DISEGNO NATURALE PER BAMBINI


L’Oasi LIPU di Cesano Maderno organizza per i più piccoli dei laboratori, durante i quali si sperimenterà e si faranno esercizi per stuzzicare l’immaginazione, come il disegno ad occhi chiusi e il disegno collettivo. Non mancheranno escursioni nel bosco per raccogliere materiale e osservare i vivaci colori dell’autunno. Gli incontri saranno seguiti da Francesca Ghidelli, laureanda presso la Nuova Accademia di Belle Arti nonché volontaria LIPU. Il corso è rivolto ai bambini dai 7 ai 10 anni.

Donazione a incontro: 5 euro, soci LIPU 3 euro
Iscrizioni allo 0362.546827 oppure oasi.cesanomaderno@lipu.it
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

DOMENICA 11 NOVEMBRE, ORE 14.30
“ADOTTA UN ALBERO”
PIANTUMAZIONE PUBBLICA ANNUALE

Una giornata per far conoscere al pubblico le differenti specie di alberi e arbusti autoctoni presenti in Oasi durante la quale ciascuna famiglia “adotterà” una piantina che verrà collocata nel bosco per continuare ad arricchire l’area naturalistica. A fine evento i partecipanti riceveranno un “certificato di adozione”.

Evento gratuito
Prenotazione obbligatoria.
Informazioni e prenotazioni: 0362.546827


DOMENICA 18 NOVEMBRE, ORE 14.30
VISITA GUIDATA ALL’OASI LIPU
“IL RIPOSO DELLA NATURA”


La domenica pomeriggio i volontari LIPU vi accompagneranno sui sentieri dell’Oasi per scoprire come si preparano piante e animali all’arrivo del periodo invernale. Vi attendono brughiere, boschi e stagni dove poter scoprire la natura che si addormenta.

Donazione:
€ 3 a persona; Soci LIPU gratis
Prenotazione obbligatoria.
Informazioni e prenotazioni: 0362.546827


DOMENICA 25 NOVEMBRE, ORE 14.30
“NON LASCIARE TRACCIA”
GIOCHI A SQUADRE PER FAMIGLIE SUL  TEMA DELLA SOSTENIBILITA’


La giornata rientra nel progetto “Madre Terra: alimentazione, agricoltura ed ecosistema”, settimana UNESCO dedicata all’educazione ed allo sviluppo sostenibile. Attraverso quiz, giochi e attività in Oasi ciascuna famiglia sarà portata a riflettere su come le scelte quotidiane, ogni volta che si fa la spesa, incidano fortemente sulla qualità dell’ambiente e su come con piccole scelte sostenibili si possa contribuire a migliorare la natura che ci circonda.

Evento gratuito
Prenotazione obbligatoria.
Informazioni e prenotazioni: 0362.546827

Le iniziative rientrano nel calendario degli “Eventi Natura: Autunno-Inverno 2012” dell’Oasi organizzati in collaborazione con il Comune di Cesano Maderno.

venerdì 19 ottobre 2012

Parco Brianza Centrale. Vietato l’ingresso ad uccelli ed altri animali


L'interpellanza presentata dalla consigliera comunale Giusi Minotti (capogruppo FdS) in merito al capanno da caccia posto all'interno del Parco Brianza Centrale (leggi qui) ha ricevuto in questi giorni la risposta da parte del Sindaco e dell'assessore Sambruni.

Dalla risposta, molto scarna, che riprende una nota del Direttore del Settore caccia e pesca della Provincia MB si apprende che: "L'appostamento fisso di caccia a Seregno frazione Meredo è regolarmente autorizzato con atto dirigenziale scadente il 11-09-2022. Inoltre, si informa che non è prevista la possibilità di inibire l'attività venatoria nei PLIS come prescritto dalla L. 157/92, L.R. 26/93 e dal P.F.V. vigente"

SCHEDA

Regole relative agli appostamenti fissi per la caccia

L’appostamento fisso non può essere collocato a distanza inferiore di:
• metri 400 dai confini delle oasi di protezione, delle zone di ripopolamento e cattura nonché dei parchi nazionali e riserve naturali;
• metri 200 da altro appostamento fisso preesistente;
• metri 100 da immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro;
• metri 50 da vie di comunicazione ferroviaria e da strade carrozzabili, eccettuate le strade poderali ed interpoderali;

L'appostamento fisso:
• non può essere ricavato da immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro;
• non può sparare da distanza inferiore a 150 metri in direzione di immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro, di vie di comunicazione ferroviaria e di strade carrozzabili, eccettuate quelle poderali ed interpoderali;
• non può essere collocato in un fondo rustico chiuso da muro o da rete metallica o da altra effettiva chiusura di altezza non inferiore a metri 1,20 o da corsi o da specchi d’acqua perenni il cui letto abbia profondità di almeno 1,50 e la larghezza di almeno 3 metri;
(...)
Il proprietario del fondo deve sottoscrivere il consenso all'occupazione decennale stabile del terreno di proprietà o di affitto.

mercoledì 17 ottobre 2012

Triuggio. Alla ricerca delle erbe selvatiche utili e buone in cucina


Domenica 21 ottobre 2012 - ore 9,30

Uscita organizzata dall’Associazione Amici della Natura di Triuggio e dall'Associazione Piante spontanee in cucina, per conoscere  sul campo, frutti spontanei, erbe ed erbacce utili e buone in cucina.  Il ritrovo è fissato presso il Centro Civico di Canonica di Triuggio (MB), in Via delle Grigne.

Per iscrizioni o info: adn.triuggio@gmail.com

domenica 14 ottobre 2012

Lungo le trincee del Parco della Spina Verde

Presentiamo alcune immagini dell'escursione organizzata lo scorso 30 settembre dal Comitato per il Parco Regionale della Brughiera insieme a Legambiente di Como all'interno del Parco Regionale Spina Verde.

La descrizione del percorso  si trova in questo post.

Cavallasca - La sede del Parco Regionale della Spina Verde
Segnavia del percorso prescelto
Si cammina lungo il percorso delle trincee della Linea Cadorna
Un tratto delle trincee non ancora restaurate
La costruzione delle trincee è avvenuta tra il 1915 e il 1917
Alle sorgenti del fiume Seveso
Foto di gruppo
Fortino di Monte Sasso. La galleria a U
Il ricovero di Monte Sasso e il camminamento scavato nella gonfolite
Una delle varie soste con spiegazioni
Camminamento in trincea
Postazioni con nicchie per il ricovero di munizioni e generi di conforto
Postazioni sulla parte sommitale del Monte Sasso
Abbeveratoio. Anno 1917
Trincea sotteranea, verso il Pin Umbrela
Maniglie in tondino d'acciaio. servivano ai militari per salire velocemente in postazione
Panorama sul Lago di Como
Vista sul Montorfano
Sulla strada militare
Masso erratico di granito ghiandone del Masino

Salamandra pezzata  - Salamandra salamandra Linnaeus
Centro storico di Cavallasca
Pannello indicatore lungo il percorso

La strana gestione del Servizio Idrico Integrato della Brianza

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato del Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza

Ogni operazione poco trasparente fa leva sull’ignoranza e la subalternità culturale alle caste.

Quanto sta accadendo in Brianza per la riorganizzazione del servizio idrico, è veramente un caso emblematico per capire come la cattiva informazione e il completo rifiuto del confronto abbia portato a una situazione paradossale da cui non è possibile uscire legittimamente, se non azzerando quanto fatto finora e avviando un nuovo percorso: quello proposto dal Comitato più di un anno e mezzo fa.

La Provincia e i suoi “collaboratori”, con la continua violazione delle regole che governano la materia degli affidamenti in house, stanno arrecando danni gravissimi al servizio idrico, alle amministrazioni comunali, ai cittadini e ai lavoratori del settore, questi ultimi, poi vengono strumentalizzati e turlupinati, sull'altare di una presunta sicurezza del posto di lavoro,  portandoli ad essere complici di operazioni poco chiare e trasparenti.
Quello che fa inorridire, è constatare come sia diffusa in quasi tutte le forze politiche e sindacali la volontà di non vedere e spesso subalterni ai poteri forti che sono dietro l'affare Acqua. Le voci scomode sono addirittura oggetto di continui tentativi di delegittimazione.

Ignoranza e delegittimazione di quelli che non si schierano sono esattamente le stesse cose su cui puntano altre organizzazioni che non operano proprio nell’ambito della legalità.
La situazione, insomma, non è bella e l’incontro che si terrà il 20 di ottobre dalle ore 9.30 alle 18.00, presso il Circolo Libertà, Via Libertà 33 Monza, rappresenta un’occasione un’unica per fare un po’ di chiarezza su quanto sta accadendo in Provincia di Monza e Brianza.

La giornata volutamente intitolata “giornata di formazione- informazione sulla strana gestione dell'Acqua in Brianza”, rappresenterà un caso unico di impegno civico di tante persone che spendono il  proprio tempo, energie e anche soldi(propri), per donare alla comunità brianzola un vero sforzo progettuale, legittimo, trasparente e negli interessi della tutela democratica e partecipata del Bene dell'Umanità Acqua.
Se fossimo in un paese normale tutto ciò, doveva essere fatto dagli enti preposti, i quali gestiscono immense risorse economiche dei cittadini, e in spregio a qualsiasi principio, gli staff dirigenziali utilizzano tali risorse per consulenze e stipendi da favola, per loro medesimi e per i clan di cui si avvalgono, senza che allo stato attuale abbiano avuto la capacità di elaborare uno straccio di piano industriale e di proposta credibile; noi si, e lo dimostreremo il 20 di ottobre.

Per questo tutti i Sindaci, i Consiglieri Comunali, gli operatori del settore idrico pubblici e i cittadini che vogliono approfondire il tema sono invitati a parteciparvi.

Comitato Beni Comuni MB
http://www.facebook.com/ComitatoBeniComuniMonzaEBrianza
http://www.facebook.com/#!/groups/comitatobenicomuni/

Biomasse e Biogas: i pro e i contro in un convegno


Domenica 21 ottobre 2012 c/o Sala Civica di Calvatone (Cremona)

Dalle 10 alle 13 con possibilità di pranzo biologico (da prenotare a fondazioneiris@gmail.com 15 euro ) e piccola continuazione nel pomeriggio avrà luogo un convegno regionale sulle biomasse, uno dei temi attualmente più spinosi per ambiente e agricoltura. 

Organizza il convegno la Fondazione Iris di Calvatone - www.irisfondazione.org - che ha, fra i suoi scopi, la difesa dell'ambiente e la diffusione dell'agricoltura biologica.