sabato 30 aprile 2011

AGRI-CULTURE: a Como dal 6 al 21 maggio Spettacoli, Convegni, Laboratori, Degustazioni


AGRI-CULTURE: L’agricoltura comasca tra tradizione e opportunità
Dal 6 al 21 maggio a Como spettacoli, convegni, laboratori e degustazioni

L’Associazione L’isola che c’è e la Cooperativa Sociale Corto Circuito organizzano e promuovono Agri-culture, una proposta per riflettere sulle opportunità che l’agricoltura locale offre oggi: dalla riscoperta delle tradizioni agricole e alimentari del territorio al rapporto città-campagna, dalle pratiche di filiera corta e di consumo responsabile alla riappropriazione dei saperi, fino alla cura e alla valorizzazione del territorio.

Tutte le iniziative sono gratuite e aperte al pubblico. È gradita l’iscrizione.

Scarica il programma completo di orari e sedi (pdf, 351kb)

Il programma completo: 

VENERDÌ 6 MAGGIO Cinema-Teatro “La Lucernetta” (Como, Piazza Medaglie D’Oro 1)
ORE 21: Spettacolo teatrale Mapu Terra - Compagnia Alma Rosè (www.almarose.it)
Dalla Patagonia a Milano: un viaggio alla ricerca della propria terra attraverso gli occhi di una coppia mapuche sfrattata dalla sua proprietà, messo in scena dall’Associazione culturale Alma Rosé di Milano.

SABATO 7 MAGGIO “Casa di Gino” - Opera Don Guanella (Como - fraz. Lora, Via Oltrecolle 36)

ORE 14.30: Convegno L’agricoltura è un bene comune: quale sostegno pubblico?
Riconosciamo nell’agricoltura locale, contadina, biologica un grande valore sociale, culturale, ambientale, di cura del territorio, oltre che economico. Le istanze anticipate nella prossima riforma della PAC (Politica Agricola Comune) e imposte dall’emergenza del consumo di suolo obbligano gli attori economici e istituzionali a identificare una nuova agenda operativa in cui valore agricolo, comunità e saperi rurali, insieme alla qualità dell’ambiente e del paesaggio siano poste al centro di un processo di produzione e consumo di cibo. Al di là dei principi, rimane aperte la questione di quali strumenti, quale modello di sviluppo e quale ruolo per la comunità locale possano assecondare quest’ambizione.
Intervengono:
- Adonis Bettoni, Presidente CIA Como - Confederazione Italiana Agricoltori
- Emanuele Bezzi, Coldiretti Como
- Giulio De Capitani, Regione Lombardia - Assessore Agricoltura
- Andrea Ferrante, Presidente AIAB - Associazione Italiana Agricoltura Biologica
- Achille Mojoli, Provincia di Como - Assessore Marketing Territoriale
- Fabrizio Santantonio, Consigliere PD in Regione Lombardia, Commissione Agricoltura
- Giuseppe Vergani, Retina GAS Brianza

ORE 14.30: Laboratorio per bambini: Costruiamo giocattoli da cortile, con merenda finale

ORE 17.30: Aperitivo conclusivo con degustazione di prodotti locali

SABATO 14 MAGGIO Sala Civica di Camnago Volta (Como - fraz. Camnago Volta, P.zza Martignoni 2)

ORE 14.30: Laboratorio per bambini Pasta e gnocchi fatti a mano, con merenda finale

VENERDÌ 20 MAGGIO Auditorium Camnago Volta (Como - fraz. Camnago Volta, Via Clerici)

ORE 21: Spettacolo teatrale Label: Questione di etichetta - con Claudia Facchini
Un monologo nato da un’idea del dipartimento Pace e Stili di Vita delle Acli Nazionali  per presentare, con ironia, trucchi e astuzie nella vendita del cibo e le ombre delle catene distributive.

SABATO 21 MAGGIO “Casa di Gino” - Opera Don Guanella (Como - fraz. Lora, Via Oltrecolle 36)

ORE 9.30: Workshop "PGS: Sistemi di Garanzia Partecipata" (Workshop di approfondimento curato dalla cooperativa SCRET, con la presenza di esperti internazionali; è previsto il numero chiuso, si richiede l'iscrizione a corsi@scret.it e un contributo di partecipazione)

ORE 14.30: Convegno L’agricoltura è un bene comune: come la comunità può farsene carico?
Le esperienze di filiera corta, in particolare attraverso i Gruppi di Acquisto Solidale, evidenziano l’importante ruolo della relazione diretta nel riconoscimento del reale valore dell’agricoltura. In queste relazioni un fattore importante è giocato dalla qualità degli stili di produzione, in particolare la biologicità e la tipicità. Pur riconoscendo un ruolo importante alle varie forme di certificazione, la centralità delle relazioni nei territori apre scenari per sperimentare nuove forme partecipative di garanzia dei produttori e dei prodotti locali. Un’esperienza da approfondire e sperimentare è quella dei sistemi di garanzia partecipata (PGS), che, valorizzando il ruolo delle comunità locali nel sostegno all’agricoltura locale, si stanno sviluppando in tutto il mondo, dai contesti rurali del sud a quelli urbani del nord.
Intervengono:
- Cristina Grandi, AIAB - Associazione Italiana Agricoltura Biologica
- Saverio Nannini, ASCI Toscana - Associazione Solidarietà Contadina
- Roberto Schellino, ARI - Associazione Rurale Italiana
- Eva Torremocha, Andalusian PGS movement (Spagna) - IFOAM PGS Committee

ORE 14.30: Laboratorio per bambini L’orto volante, con merenda finale

ORE 17.30: Aperitivo conclusivo con degustazione di prodotti locali

Agri-culture è stata finanziata con il contributo della Regione Lombardia ed è realizzata in collaborazione con Cooperativa Sociale SCRET e Associazione Famiglie in cammino - ACLI Como e con il patrocinio di Provincia di Como - Settore Agricoltura, Comune di Como e Circoscrizione 4 - Camnago Volta. Partner del progetto è la fiera AGRINATURA - Il territorio consuma ciò che produce.


Per informazioni: Tel: 031.4451154 o 331.6336995
Email: info@lisolachece.org
Sito: www.lisolachece.org

giovedì 28 aprile 2011

Sketchbook – La natura in un taccuino

L’Associazione WWF Lecco e il Parco Monte Barro propongono “Sketchbook – La natura in un taccuino”, un incontro con Maria Elena Ferrari biologa e illustratrice naturalistica .

“Sketchbook” è appunto il taccuino da campo su cui il disegnatore riporta schizzi, impressioni di un viaggio o di un’escursione, immagini, sfumature e colori della natura...

L’appuntamento è dedicato agli amanti del disegno naturalistico e ai curiosi “per natura” ed è previsto per la giornata di sabato 7 maggio a Galbiate, presso Villa Bertarelli, sede del Parco Regionale Monte Barro, con apertura dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.30.

Maria Elena Ferrari, originaria di Parma, disegna da sempre. Dal 1997 ha coniugato la passione per il disegno con quella per la natura e gli animali e svolge in maniera continuativa la professione di illustratrice naturalistica come freelance. È un’autodidatta anche se ha frequentato corsi e workshop di illustrazione naturalistica con Lorenzo Dotti, Gabriele Pozzi, Grazia Crosazzo, Hans Larsson.. .
Dal 1998 tiene corsi di disegno naturalistico soprattutto per principianti perché pensa “che ci sia un potenziale artista in ognuno di noi e che a disegnare si possa imparare!”.

Nel corso della giornata proposta dal WWF Lecco sarà anche possibile cimentarsi sul campo. Chi lo desidera infatti potrà portare l’occorrente per disegnare: matita, tempera, china o acquerello... Chiunque potrà intervenire comunque anche solo per "curiosare" e ammirare gli splendidi lavori di Maria Elena Ferrari. Saranno infatti esposte tavole originali e disponibili stampe, gadgets e segnalibri di produzione dell’artista. Il WWF lecchese proporrà anche in questa occasione cassette nido e batbox per pipistrelli, che tanto successo stanno riscuotendo e che continuano ad essere richiestissime dai cittadini.

Una giornata di emozioni, curiosità e chiacchiere sull’arte e sulla natura.

La giornata è organizzata con il patrocinio del Comune di Galbiate e la collaborazione di ACEL Service.

Il volantino con il programma delle serate: http://www.wwf.lecco.it/Documenti/disegnonat.pdf

mercoledì 27 aprile 2011

Lavoro e religione lungo l'antica via Albiate-Meda


Domenica 1° maggio 2011
Visita guidata a piedi
Ritrovo: Seregno (MB), presso l'ingresso del Campanile di Santa Valeria
Due partenze: ore 9.45 e 15.30.
Partecipazione gratuita.
Informazioni: 329.4388933

Presentazione di Franco Formenti

Sortavi Seregno all'incrocio con la Vallassina, l'antica via Albiate-Meda portava in una direzione al Lambro e nell'altra al Monastero di San Vittore a Meda.
Lungo di essa, oltre al Santuario di Santa Valeria,  segni religiosi che tracciano un percorso ideale e, in virtù dell'importanza che aveva, anche una gran quantità di attività lavorative di varie dimensioni.  
Ma, soprattutto, si visiteranno edifici di vecchio impianto, sia nobiliari che popolari, forse per l'ultima volta, rischiando essi di essere a breve o demoliti o pesantemente snaturati (conseguenza anche della moderna mancanza di un legame, una volta molto forte, con il lavoro e col territorio)
Durante la visita, invece, particolari e luoghi che normalmente non vengono riconosciuti potranno apparire agli occhi dei seregnesi in altro modo, nella speranza che possano essere conservati e valorizzati, almeno come memoria dei buoni vecchi valori.

martedì 26 aprile 2011

Seveso: quale futuro per il Bosco delle Querce?


Seveso: dalla diossina del 1976 al Bosco delle Querce di oggi. 
Quale futuro per questo giovane “monumento intenzionale”?

Giovedi’ 5 maggio 2011 - dalle 11.00 alle 14.00

Luogo:
Politecnico di Milano - Sede di Piacenza
Urban Center - Padiglione Manfredi
via Scalabrini 113 - Piacenza

Il parco regionale del Bosco delle Querce di Seveso, è un parco speciale per varie ragioni. Naturale, per definizione legislativa, ma quanto mai artificiale per costituzione. Inoltre è un “monumento intenzionale”, per citare una definizione di Alois Riegle, in quanto esso è stato voluto dall’amministrazione pubblica per “valorizzare l’origine storico-ambientale dell’area a seguito della bonifica effettuata dopo la fuoriuscita della nube tossica di diossina”.

Il perimetro del parco, infatti, ricalca esattamente il territorio della cosiddetta “zona A”, l’area maggiormente colpita dalla nube di diossina diffusasi nell’atmosfera a causa dell’esplosione del reattore dell’industria chimica ICMESA nel 1976. Tutti gli edifici inclusi nella zona A, comprensivi di tutti gli oggetti in essi contenuti, furono abbattuti ed il primo strato di terreno venne rimosso. Successivamente, all’interno dell’area vennero realizzate due enormi vasche di contenimento, ancora oggi monitorate, destinate a custodire: tutto il materiale derivato dalle demolizioni effettuate nella zona A; il terreno rimosso; i macchinari utilizzati per le demolizioni e gli scavi. Sulle ceneri di questo territorio bonificato sorse anni dopo il Bosco delle Querce.

E’ dunque palese l’intenzionalità, in quanto, se non ci fosse stato il disastro del 1976, oggi il parco non esisterebbe. Una interessante ricerca antropologica recentemente condotta (che verrà presentata durante il seminario) ha inoltre evidenziato un interessante plurima scissione percettiva dell’utenza derivante tanto dal suo aspetto attuale, quanto dalla sua valenza simbolica intenzionale. C’è chi vorrebbe dimenticare l’incidente del 1976 e chi no, c’è chi conosce la “storia” del parco e chi no, c’è chi ci va per svago e chi ci va con timore reverenziale come nei parchi della rimembranza. Tuttavia, è proprio da queste innumerevoli percezioni, che emergono i punti focali per una pianificazione che potrebbe proiettare, attraverso una sintesi progettuale condivisa, il Bosco delle Querce nel futuro. Esso, infatti, è per sua natura, un “monumento vivente”, impossibile da arrestare nel suo sviluppo, per il quale è immaginabile solamente una oculata regolamentazione.

Il parco dunque possiede “un valore intenzionale in quanto memoria” che però non è materialmente intramontabile, né potrà essere eternamente presente, se non solamente nel suo perimetro “intenzionale”. Ed è proprio qui però, nell’unico suo carattere che potrebbe /dovrebbe essere realmente “intramontabile” ed “eternamente presente”, in quanto proprio su di esso si basa  la sua intenzionalità, che nascono i problemi legati alla sua conservazione. Il Bosco delle Querce, infatti, nonostante tutto questo, non è abbastanza “antico” per essere difeso, nel suo essere “valore contemporaneo”, dalle leggi di tutela. E’ su questa, per certi versi, alterata percezione simbolica del parco e sulla mancata tutela che si innestano gli attuali grossi problemi del parco – che ruotano attorno alla realizzazione di Autostrada Pedemontana – che verranno affrontati durante il seminario.

Relatori:
Paolo Conte – Politecnico di Milano, Dipartimento di architettura e pianificazione;
Massimiliano Fratter – Direttore del Parco Regionale Bosco delle Querce di Seveso (Mb);
Oriana Oliva – Legambiente Lombardia;
Stefano Pontiggia – Antropologo e dottorando di ricerca dell’Università Statale di Milano Bicocca

lunedì 25 aprile 2011

Una camminata per ascoltare il canto degli uccelli del Parco Molgora

Camminata a tema
“I CANTI DEGLI UCCELLI”
sabato 30 aprile 2011
Ritrovo: ore 9.00 – parcheggio del Centro Sportivo di via del Ginestrino - CARUGATE

Spesso gli uccelli più che vedersi si sentono: canti territoriali che allietano le mattine di primavera in una melodiosa sinfonia. Riconoscere un canto da un altro non è però cosa facilissima, né che si impara… da una mattina all’altra. A meno di avere una valente guida che ci aiuti a muovere i primi passi in questo bellissimo mondo sonoro.

Note: per chi vuole può essere utile comunque portarsi un binocolo; dotarsi di abbigliamento e calzature idonee.

A tutti i partecipanti sarà data in omaggio una copia del libro “Gli uccelli del Parco Molgora”, con immagini di tutte le specie presenti

Organizzazione: Parco del Molgora, in collaborazione con Centro Ecostudi Onlus e Comune di Carugate

giovedì 21 aprile 2011

Parte da Bresso la difesa dei parchi lombardi


di Arturo Calaminici
Coordinatore del Comitato No Eliporto nel Parco Nord e dell’Associazione Amici Parco Nord

Mercoledì scorso, 13 aprile 2011, l’Associazione Amici Parco Nord e il Comitato No Eliporto hanno tenuto, nella sede dell’A.A.P.N. via Suzzani 273 Milano, una riunione alla quale hanno partecipato alcune altre associazioni, tra cui quella degli Amici del Parco Grugnotorto-Villoresi, quella del parco delle Groane e dell’Associazione Parchi del Vimercatese. Obiettivo dell’incontro, creare un Coordinamento di tutte le Associazioni parchi lombarde per contrastare con risoluta determinazione il progetto di legge regionale di modifica della legge 86 sui parchi.

Tale progetto di legge, fermato per ora in Commissione e che dovrebbe andare in discussione in Consiglio regionale a giugno, è nello stesso tempo una proposta debole e pericolosa. E’ insufficiente perché si limita a considerare il solo aspetto della gestione dei parchi; e pericolosa perché vorrebbe introdurre un modello di governance che accentrerebbe il potere e le decisioni nelle mani della Regione stessa, estromettendone di converso e di pari grado i Comuni.

In sintesi: al posto dei Consorzi dei Comuni ci sarebbero dei non meglio specificati Enti pubblici, nei quali la presenza della Regione sarebbe incombente e dominante. Infatti, nei Consigli di gestione dovrebbe farsi posto ad un componente regionale (non revocabile) su tre (o cinque) membri; il revisore sarebbe nominato dalla Regione e il direttore, scelto dal presidente, sarebbe tratto da un albo regionale di cui non vengono definiti i criteri di gestione. Con l’aggravante, in questo caso, di un rapporto siamese tra presidente e direttore, per cui il direttore sarebbe tenuto a seguire la sorte del presidente e quindi financo a dimettersi se il presidente dovesse interrompere per qualsiasi motivo il suo mandato. Addio autonomia della funzione tecnica e manageriale, il direttore praticamente sarebbe declassato ad uomo dello staff del presidente!

A quanto sopra si aggiunge, e questo ci sembra il cuore effettivo del problema - certamente delle nostre preoccupazioni- la modifica dell’art. 20 della legge 86. Leggiamo assieme il comma 1° dell’articolo 20 bis, quindi dell’articolo sostitutivo (Poteri di deroga e misure di compensazione): “L’ente gestore del parco, previo parere obbligatorio e vincolante della Giunta regionale, e sentiti gli enti interessati, può autorizzare, in deroga al regime proprio del parco, la realizzazione di opere pubbliche previste dalla legislazione nazionale, esclusivamente nel caso in cui non possano essere diversamente localizzate...”. Sembra molto chiaro!

Che fare? Saldare, questo ci pare il primo nostro compito, la risposta inevitabile dei Comuni, espropriati del loro ruolo, ma non dei loro quattrini (infatti continuerebbero a scucirne almeno per il 70% dei costi di gestione dei parchi), alla protesta delle associazioni ambientalistiche e dei cittadini. Farlo in fretta, prima che il progetto di legge arrivi in Consiglio regionale. A tale scopo, l’idea è di costruire un Coordinamento regionale che si raccordi con tutto il mondo ambientalistico e con la più vasta platea dei cittadini che vogliono difendere il territorio, il paesaggio e l’ambiente, cioè la nostra Regione e il nostro Paese.

Vogliamo dare solo qualche dato per avere l’idea dell’opera incessante di devastazione del territorio italiano e lombardo? Traggo i dati che seguono dal bellissimo libro di Salvatore Settis "Paesaggio Costituzione Cemento" Einaudi 2010. Dal 1956 al 2001, secondo i dati Istat, in Italia la superficie urbanizzata è cresciuta del 500%, il consumo di suolo è viaggiato al ritmo di 244.000 ettari l’anno; dal 1996 al 2006 i Comuni italiani hanno rilasciato permessi di costruire per 3,1 miliardi di mc (dato sottostimato perché non comprende le costruzioni abusive); ogni anno, per la sola edilizia residenziale, si costruiscono in media 22,3 mc per abitante; dal 1991 al 2001 l’incremento delle superfici urbanizzate rispetto all’incremento demografico è stato ben 37,5 volte superiore; in Lombardia e in Veneto ci approssimiamo a “situazioni di saturazione territoriale”.
In Lombardia che nel 1990-2005 ha ridotto del 18% la superficie agricola, le sole autostrade in costruzione o in progetto stanno distruggendo altri 2670 ettari di suolo: in totale 13 ettari al giorno, ogni anno una superficie pari alla città di Brescia.
La morfologia del territorio italiano lo rende notoriamente esposto a terremoti, eruzioni vulcaniche, alluvioni e altre calamità, basta ricordare che negli anni 1999-2007 sono state censite in Italia 482.272 aree franose, quasi il 7% dell’intero territorio nazionale. Per concludere, l’Italia ha il più basso tasso di crescita demografica d’Europa, ma ha il più alto tasso di consumo di territorio.

Tornando al nostro problema, la proposta che rivolgiamo a tutti gli amici delle associazioni e dei parchi è, ripeto, coordiniamoci, organizziamoci, facciamo sentire forte e risoluta la nostra voce.

Appuntamento prossimo Mercoledì 4 maggio ore 18.30 nella sede dell’Associazione Amici Parco Nord Milano, via Suzzani 273, per: formalizzare la costituzione del coordinamento: firmare un documento che esprima chiaramente le critiche al progetto di legge e avanzi le nostre proposte; redigere un comunicato stampa da diffondere su tutti i mezzi di comunicazione possibili; organizzare iniziative di incontro, di festa e di mobilitazione pubblica.

Infine, lunedì scorso il Consiglio comunale di Bresso ha approvato quasi all’unanimità (hanno votato a favore otto Gruppi consiliari su nove, si è astenuto solo quello del Pdl) un Odg presentato dal sottoscritto (vedi sotto) perché può essere utile partire da un documento condiviso trasversalmente da (quasi) tutti gli schieramenti politici.

Per contatti: 335 8256015
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Documento
Ordine del Giorno relativo al progetto di legge regionale per la nuova organizzazione degli enti gestori delle aree regionali protette e modifiche della legge regionale 30 novembre 1983, n. 86.

Il Consiglio Comunale di Bresso
Premessa:
dopo quasi 30 anni dalla legge regionale lombarda istitutiva delle aree protette, la Regione Lombardia oggi dovrebbe essere nelle condizioni, culturali e sociali, di produrre una grande riforma: un testo unico, una legge quadro che transiti gli attuali consorzi dalla funzione di esclusiva “salvaguardia” delle aree protette, ad una funzione di “tutela e fruizione” delle stesse in sinergia con uno sviluppo sostenibile dei territori limitrofi.
 

L’aspettativa è stata delusa dal testo di questo nuovo progetto di legge. Ancora una ulteriore parziale modifica alla L.R. n. 86 del 1983 che ha come unico obiettivo quello di mettere mano alla governance, riconoscendo un ruolo centrale a Regione Lombardia a scapito dei Comuni, a cui viene comunque richiesta una partecipazione “economica” a copertura del 70% dei costi di bilancio.
 

Il  progetto di legge di riforma dei parchi licenziato dalla Giunta regionale è il potenziale grimaldello per il commissariamento politico dei parchi da parte della Regione e la conseguente mortificazione delle rappresentanze locali.
E’ molto pericolosa la sostituzione (ancorché prevista dalla legge finanziaria 2010 e ribadita dal decreto milleproroghe) degli attuali consorzi obbligatori, che hanno garantito per anni il contributo  di comuni e province alla vita dei parchi, con un non meglio precisato “ente di diritto pubblico”, di cui nessuno riesce a capire l’efficacia reale.
 

La pur giusta scelta di ridurre il numero dei componenti dei consigli di amministrazione, per risparmiare e razionalizzare i processi decisionali, evidenzia in controluce la volontà della Giunta Formigoni di mettere le mani sui parchi attraverso la nomina di un componente regionale (non revocabile) nei consigli di amministrazione e con l’istituzione di un albo regionale per i direttori di cui non si conoscono i criteri di gestione. Ancor meno convincente è l’idea di legare strettamente le sorti del direttore a quelle del presidente del parco. Il direttore, infatti, scelto dal presidente dall’albo, sarebbe poi costretto a seguirne il destino e, perfino, a dimettersi nel caso il presidente per qualsiasi ragione dovesse venir meno al suo incarico. Tutto ciò sottolinea la mortificazione dell’autonomia del ruolo tecnico-manageriale e la completa subordinazione al ruolo politico.
 

L’unica certezza, riguarda il fatto che con questa riforma il controllo della Regione sui parchi rischia di diventare pesante, senza nessun bilanciamento né cambiamenti sostanziali per quanto riguarda le risorse regionali e soprattutto in assenza di una prospettiva di gestione in grado di valorizzare il grande patrimonio verde della Lombardia.
Nessuno sforzo è stato compiuto per disegnare una prospettiva al passo coi tempi,  che permetta cioè ai parchi lombardi di divenire un reale fattore di sviluppo, mantenendo comunque netta e salda la tradizionale vocazione alla tutela dei territori. 
Sotto il profilo strategico, dunque, la montagna ha partorito un topolino.
 

E’ sconcertante che questo avvenga nella Regione che negli anni ‘80 ha emanato una normativa di tutela delle aree verdi all’avanguardia in Europa e presa ad esempio nel resto del Paese. Una legge che ha consentito di tutelare zone di grande pregio ambientale e vaste porzioni di territorio, spesso fortemente antropizzate. A distanza di quasi 30 anni le ragioni della tutela restano sostanzialmente intatte, si affacciano però nuove esigenze e prospettive dettate dalla consapevolezza che paesaggio, territorio e ambiente sono fortemente interconnessi e che la qualità dei luoghi è oggi un fattore di sviluppo della comunità regionale.
 

Per tutto ciò il Consiglio Comunale di Bresso chiede con forza alla Regione Lombardia:
-    il consolidamento delle tutele e dei  confini delle aree protette, per evitare ulteriori cementificazioni. A tale proposito si ricorda che ancora oggi l’avanzamento inarrestabile dell’urbanizzazione comporta una perdita di suolo libero di tredici ettari/giorno  in Lombardia e che, per la prima volta da secoli, la nostra regione ha visto scendere sotto la simbolica cifra del milione di ettari la superficie agraria utile;
-     un sistema di tutela dei territori verdi, di connessione tra parchi, di valorizzazione intelligente delle risorse ambientali e culturali; ed il mantenimento di un ruolo forte e decisivo delle comunità locali nella gestione e nelle decisioni sui loro territori;
-    la valorizzazione dei parchi in modo che nel futuro siano ancor di più luoghi di difesa della natura, del paesaggio, della cultura, della vivibilità delle città e della salute dei cittadini in una dialettica positiva con le esigenze dello sviluppo economico, dell’occupazione e dell’imprenditoria, dell’agricoltura, dell’esercizio della caccia e della pesca;
-    la rinuncia all’idea di centralismo regionale che traspare da tutta la legge, e, al contrario, il rafforzamento dei ruoli di comuni e province, in una vera strategia di sussidiarietà.
 

Solo a queste condizioni,  solo con un’idea strategica e innovativa, capace di unire ferma tutela e sviluppo intelligente dei territori, ha poi senso parlare di taglio dei consigli di amministrazione e di contenimento dei costi. In caso contrario, saremmo di fronte ad una controriforma mascherata: la Lombardia merita di più e meglio.

Pasquetta con Equibici

Lunedì 25 Aprile 2011
Pasquetta in bici
Gita al Lago di Alserio
Ritrovo e partenza alle ore 9,45 davanti alla biblioteca civica di Lissone.
Il percorso è di circa 50Km (25 + 25) ... con qualche salita.
Rientro previsto verso le 17,30
Colazione al sacco

Un libro per (ri)scoprire il Seprio

Approda nelle Groane il nuovo libro di Matteo Colaone dedicato alla (ri)scoperta del Seprio. Tema della pubblicazione, ricca di testi, fotografie e carte storiche, è il problema di questo territorio il cui nome occhieggia fra le pagine dei giornali, nei nomi delle vie, dei paesi, finanche delle attività commerciali. Ma, per l’appunto, se si chiede a qualcuno dove sia, allora diventa un'araba fenice.

Presentazione del libro "Il Seprio"

Giovedì 21 aprile 2011, h. 22
MISINTO (MB), presso l'Antiga Osteria Sant Andrea, via Sant'Andrea 13.

Giovedì 28 aprile 2011, h. 21
BRIOSCO (MB) al Mulino di Peregallo - via dei Mulini, 4

Interverrà l'autore.

Questo contributo vuole svelare il mistero Seprio tramite un'analisi agile, moderna e completa che include storia, ambiente, immagini e simboli di una regione fino ad ora poco inquadrata, a cavallo fra Milano e la Svizzera. Una terra fra monti e pianura, bagnata dall'Olona, dal Ticino e dai suoi laghi, che ha perso il suo riconoscimento istituzionale, ma abitata a tutt'oggi da quasi un milione di persone. Il volume illustra la vera identità del Seprio, raccontando l'evoluzione di un territorio ricco di tesori e quindi da sempre ambito e assediato. Un percorso illustrato,  perché non è solo da leggere, ma si completa di tavole fotografiche, che raccontano - superando le parole – la terra, le acque, gli uomini e i cieli sepriesi. Ma con questa pubblicazione si è voluto anche illustrare il Seprio, ovvero dargli lustro: i lettori più attenti potranno seguire questo filo rosso e dimostrare come ci si possa ricollegare a questa terra e alla sua complessa eredità.

Tutte le informazioni e molte immagini sono disponibili sul sito [www.ilseprio.net]

martedì 19 aprile 2011

BIMBIMBICI: Pedaliamo insieme alla scoperta del Parco della Boscherona

 
“BIMBIMBICI”
 e la ‘giornata nazionale della bicicletta’
Domenica 8 maggio 2011

L’associazione  eQUIbici con il patrocinio e contributo del Comune di Lissone, in collaborazione con le associazioni MONZAinBICI di Monza

INVITA

tutti i bambini fino agli 11 anni di età ed  i loro genitori, e tutti quanti interessati a sostenere l’utilizzo della bici nei percorsi quotidiani, a partecipare numerosi alla “pedalata gioiosa” che si terrà domenica 8 maggio 2011   in occasione della giornata nazionale “Bimbimbici”  e della ‘giornata nazionale della bicicletta’.  

Quest’anno lo slogan è:

PEDALIAMO INSIEME ALLA SCOPERTA DEL 
PARCO DELLA BOSCHERONA

Parco situato all’interno del Parco Villoresi inaugurato nel 2010 con percorso ciclabile, fitness, scivoli per bici e tanti altri giochi per bimbi di tutte le età!

PROGRAMMA della GIORNATA:
  • per iscrizione ritrovo ore 14.00 in P.zza IV Novembre (di fronte alla Biblioteca Comunale)
  • partenza ore 14.30
  • arrivo al Parco della Boscherona ore 15.30
  • festa  con animazione inizio ore 16.00
  • merenda ore 17.00
  • rientro previsto entro le 18.30 à  per un totale andata e ritorno di 9 km
Festa con animazione e merenda offerta a tutti i bambini partecipanti
Contributo euro 3,00 – ridotti (soci e bambini) euro 1,00

Si consiglia sempre l’uso del casco e la presenza di un adulto.

Per informazioni:  info@equibici.it
Tel. 039-461308 (Franco Ferrario)

Comici per l'acqua

Spettacolo a sostegno dei Referendum per l'Acqua bene comune

Con l’esibizione dei comici:
Claudio Batta, Gianluca De Angelis, Luca Klobas, Leonardo Manera, Diego Parassole, Antonello Taurino, Alberto Patrucco, Flavio Pirini

venerdì 29 aprile 2011  ore 21.00

Parco della Besozza
Limito di PIOLTELLO (MI)
Località Malaspina

Informazioni per raggiungere il Parco: cliccare qui.

lunedì 18 aprile 2011

Puliamo i boschi di Tradate con Legambiente

Legambiente, il Comune di Tradate e Seprio Patrimonio ti invitano a partecipare ad una mattinata speciale dedicata all’ecologia, alla conoscenza del territorio e alla PULIZIA DEI BOSCHI

Martedì 19 Aprile 2011
alle ore 9.00 presso la Scuola Media “Galilei” via Trento Trieste, Tradate
o alle ore 9,30 c/o parcheggio centro commerciale "La Fornace"

Distribuzione attrezzatura e formazione delle squadre

Pulizia bosco dei 3 castagni in prossimità della provinciale Tradate - Cassano

Merenda e rientro a scuola ore 12.00

sabato 16 aprile 2011

Non ci siamo svegliati un bel giorno circondati dai capannoni

Nel breve spazio della mia lunga vita l’Italia è cambiata in una maniera spaventosa. 
É tutta una lotta contro il tempo, bisogna riuscire a diventare civili prima che il disastro sia completo. Bisogna vedere se arriviamo ancora in tempo a salvare questo paesaggio.
Per me in gran parte l’abbiamo già distrutto.
Giorgio Bocca in “Langhe Doc” 

Vi segnaliamo l'uscita del film documentario
Langhe Doc. Storie di eretici nell'Italia dei capannoni

Paolo Casalis, regista del film, ci ha raccontato: "In “Langhe Doc” volevo raccontare la trasformazione di un territorio e, se possibile, capirne le ragioni. Un racconto difficile, perché non si è trattato di una trasformazione repentina, non ci siamo svegliati un bel giorno circondati dai capannoni.
Negli anni ‘80 abbiamo iniziato a fare la spesa nei primi supermercati costruiti fuori città, in piccoli capannoni. Poi i supermercati sono diventati più grandi, ospitati in capannoni più grandi; per comprare le scarpe non andavamo più in un negozio ma in un capannone; per andare dal ciclista, dal meccanico, dall’estetista entravamo in un capannone, per comprare un piccolo elettrodomestico andavamo in un capannone, e di fianco nascevano villette, e palazzine, e capannoni dove si costruivano i pezzi di futuri capannoni.
E’ difficile raccontare ciò che è quotidianamente sotto i nostri occhi, una trasformazione talmente lenta che sembra quasi non avvenire."

Info:  http://www.langhedoc.it
Trailer: http://vimeo.com/12433551

Agrate Brianza: Una serata per imparare a riconoscere le erbe in cucina

Erba: "Un altro mondo è possibile" 2011


Per contatti: Pierluigi Cogliati 3356700766 thomas.sankara@davide.it

I relatori:

Christoph Baker, nato a Ginevra nel 1955 ha studiato letteratura francese a Strasburgo e Aix-en-Provence. In quel periodo scrive canzoni e canta in pubblico. Poi per tre anni vive a Boston dove gestisce un’enoteca. Dal 1984 vive a Roma. E’ scrittore e collaboratore di diverse organizzazioni umanitarie e ambientaliste, ha pubblicato vari saggi sulla critica allo sviluppo. Ha precedentemente lavorato all' Onu a Ginevra, alla Society for International Development e al Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo. È stato coordinatore nazionale della Campagna "Nord-Sud, biosfera, sopravvivenza dei popoli, debito" fondata da Alexander Langer. Nel 2010 ha vinto il Premio Nazionale Nonviolenza, promosso dall’Associazione Cultura per la Pace di Sansepolcro (Arezzo), per aver saputo interpretare la crisi del nostro tempo ed essere riuscito a trovare una eventuale via d’uscita nel modello della decrescita e nel recupero di un intenso rapporto con l’altro, con l’ambiente sociale e naturale e con se stessi, all’insegna della riscoperta di sensazioni, emozioni e intuizioni dell’esistente come interagenti con il nostro essere. Collabora con la rivista Azione nonviolenta del Movimento Nonviolento, sulla quale tiene la rubrica mensile "Il Calice". I suoi libri più noti sono Ozio, lentezza e nostalgia e Ama la terra come te stesso.

Marcelo Barros, 67 anni, è un monaco benedettino brasiliano, biblista e teologo della liberazione fra i più stimati a livello internazionale, priore del Monastero dell'Annunciazione, da lui fondato trenta anni fa, a Goiás Velho, nello Stato brasiliano di Goiás vicino al Mato Grosso. Entra nel monastero benedettino di Recife a 18 anni dove è ordinato sacerdote nel 1969 dall'arcivescovo dei poveri, dom Helder Camara, di cui è stato stretto collaboratore per quattro anni soprattutto sui temi della pastorale giovanile, della pastorale indigena e dell'ecumenismo. E’ stato inoltre per otto anni referente della pastorale della terra dove ha potuto rendersi conto delle condizioni di estrema povertà ed emarginazione dei contadini rurali e ha sostenuto le battaglie del movimento “Sem terra”. E' stato tra i fondatori del CEBI, centro studi biblico, membro della Commissione Pastorale della Terra e della Comunità Ecclesiali di Base che sono espressioni della Conferenza Nazionale dei Vescovi Brasiliani. Ogni settimana scrive un articolo per vari quotidiani brasiliani su spiritualità e le sfide della vita. Marcelo Barros ha scritto trenta libri sui temi della spiritualità, della pace, della giustizia e delle sfide che attanagliano la Chiesa. Nel suo ultimo libro “Ecologia e Spiritualità” si occupa dei beni della Terra per dire che essi sono sotto la protezione dei profeti, per cui oggi le politiche che vorrebbero appropriarsi delle fonti fondamentale della vita sono politiche che vanno contro Dio ancor prima che contro gli uomini. Sono ingiuste, inique, maledette dai profeti.

Riccardo Petrella, nato a La Spezia nel 1941, ha studiato Economia Politica presso l’Università di Firenze. Dal 1967 al 1975 è stato segretario scientifico e direttore del Centro europeo di Ricerca in Scienze Sociali a Vienna. Dal 1976 al 1978 è stato ricercatore presso il Consiglio Internazionale delle Scienze Sociali a Parini. Dal 1978 al 1994 ha guidato la commissione di previsione e valutazione in scienza e tecnologia della Comunità Europea a Bruxelles. Dal 1982 è professore presso l'Università Cattolica di Lovanio (Belgio), dove insegna «globalizzazione dell'economia », presso l’università di Bruxelles. Nel 1991 ha fondato il Gruppo di Lisbona, formato da docenti, imprenditori, giornalisti e leader culturali, per promuovere un’analisi critica delle attuali forme di globalizzazione e nel 1997 ha istituito il Comitato Istituzionale per il Contratto Mondiale dell’acqua. Nel 2001 ha pubblicato Il manifesto dell’acqua, dove si afferma che l’acqua deve essere considerata come “bene comune”, patrimonio dell’umanità. Da sempre impegnato per la difesa dei beni comuni, continua a sollecitare i governi a riappropriarsi di tali beni attraverso gestioni pubbliche e democratiche. Si definisce un “operaio della parola”, presente ovunque è possibile proporre soluzioni alternative alla mondializzazione dell’economia di mercato. Petrella è stato nominato Dottore Honoris Causa dalle Università di Umea e di Roskilde, dalla Katholieke Universiteit Brussel, dai Politecnici di Mons e di Grenoble e dall’Università del Quebec a Montreal.

Roberto Mancini, nato a Macerata nel 1958, è professore ordinario di Filosofia Teoretica presso l’Università di Macerata, dove è anche Presidente del Corso di Laurea in Filosofia e Vice Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia. Collabora con le riviste Servitium, Ermeneutica Letteraria e Altreconomia; tra il settembre 2008 e l’agosto 2009 ha collaborato con il quotidiano Avvenire. Dirige le collane Orizzonte Filosofico e la collana Tessiture di laicità presso la Cittadella editrice di Assisi. E’ membro del Comitato scientifico delle Scuole di Pace della Provincia di Lucca e del Comune di Senigallia. Collabora da anni con il “Centro Volontari per il Mondo” di Ancona e con il Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza. Nel novembre 2009 ha ricevuto il premio “Zamenhof – Voci della pace” dall’Associazione Italiana per l’Esperanto e dalla Regione Marche. Oltre a circa 250 articoli di etica, antropologia filosofica, e filosofia della religione, ha pubblicato circa 20 volumi tra cui, appunto, “Idee Eretiche - Percorsi verso un’economia delle relazioni, della cura e del bene comune, Edizioni Altreconomia, 2010”, nel quale sostiene che l'economia di può cambiare. Una rivoluzione che porta "dal profitto al dono, dalla proprietà all'affidamento responsabile, dall'accumulazione alla condivisione, dalla competizione alla cooperazione, dalla flessibilità alla dignità, dall'esclusione all'ospitalità reciproca". Questa è l'eresia di Roberto Mancini: 33 "illuminazioni" che anticipano un'altra economia, al servizio delle persone e della comunità.

giovedì 14 aprile 2011

Bernareggio: il parco possibile


Nella serata di Martedì 12 aprile che si è svolta all'auditorium della scuola media di Bernareggio si è discusso di parchi locali e della situazione di Bernareggio, unico comune del vimercatese che non appartiene ad alcun parco.

Un problema che nasce da lontano, visto che di partecipazione del comune al parco del Rio Vallone si parla da diversi anni e l’amministrazione precedente aveva già individuato le aree di pregio su cui sarebbe possibile estendere il PLIS del Rio Vallone. Si tratta principalmente di tre aree:
  • La piana di Castel Negrino che si estende ad Est del centro abitato verso Aicurzio
  • Il paleoalveo, la spina dorsale verde miracolosamente conservata e di notevole importanza, che attraversa tutto il territorio comunale da nord a sud 
  • Le aree di rilievo poste a nord-ovest: l’oasi del casategneto, il roccoletto, le aree a verde del CTL3
La situazione attualmente è congelata. L’Assessore Torrnaghi, in attesa dell’avvio  della discussione del PGT, dichiara che l'amministrazione non dispone attualmente di mezzi economici per l’adesione ad un parco pur riconoscendo il pregio delle aree indicate.

AssoParchi durante la serata  ha puntato l’accento sulla questione del  consumo di suolo in Brianza, ricordando che la provincia h già oggi un indice di cemnetificazione secondo in Italia alla sola provincia di Napoli. In quest’ottica i cittadini si aspettano dalle amministrazioni scelte lungimiranti e coraggiose ed anche a  Bernareggio l’adesione ad un parco locale sarebbe salutata come una, provvidenziale , inversione di tendenza rispetto allo sviluppo urbanistico esagerato verificatosi nel territorio  comunale negli ultimi dieci anni.
Molte le possibilità di promozione del territorio legate ai parchi:  iniziative, eventi, educazione ambientale, partecipazione a progetti promossi da enti pubblici e fondazioni, agricoltura periurbana, promozione dei prodotti a filiera corta, kilometro zero, progetti paesistici e legati al turismo di prossimità.

L’intervento dell’architetto Varisco Presidente del Parco del Rio Vallone è stato incentrato principalmente sul funzionamento e sull’esperienza, davvero significativa, compiuta dall’ente nella sua esperienza quasi ventennale.
Un parco natto dal coraggio di 5 comuni  che hanno deciso di tutelare circa 600 ettari del loro territorio lungo l’asta del Rio Vallone e che oggi si estende su ben 12 comuni pe run totale di 12 comuni e tre province coinvolte (LC, MB e MI).  Ogni anno i comuni aderenti aumentano la superficie da destinare a prco a testimoniare che il parco rappresenta per quelel amministrazione una scommessa vincente, un investimento ‘redditizio’.
Il parco nel corso degli anni ha promosso decine di progetti finanziati da enti pubblici e fondazioni, dimostrando una capacità operativa ed un’efficienza riconosciuta non solo a livello regionale ma anche a livello nazionale.
Il presidente ha evidenziato l’attività del parco in termini di educazione ambientale, un’attività che coinvolge già oggi centinaia di bambini dei comuni del parco che oltre alle attività in classe partecipano ad eventi organizzati nelle due fattorie didattiche del parco o direttamente in natura sotto la guida esperta dei naturalisti ed educatori del parco.

L’incontro si è concluso con la richiesta del parco e delle associazioni all’assessore Tornaghi, in rappresentanza dell’amministrazione, di poter  partecipare attivamente al processo di stesura del PGT, nel quale si spera che l’amministrazione colga l’opportunità di tutelare concretamente il territorio e aderire ad almeno un parco locale.
 Il PGT potrebbe davvero essere l’ultima occasione per salvaguardare l’identità del borgo di Bernareggio preservandolo da quel processo di ‘saldatura’ urbanistica con i paesi vicini che ha fatto di gran parte della Brianza di oggi, la ‘Città continua’  che si stende davanti ai nostri occhi.
Se quindi l’annessione ad un parco ha un costo questo si ripaga abbondantemente in termini di gestione efficiente del territorio e soddisfazione dei cittadini che non potranno che apprezzare un intervento che migliora la qualità della vita anche a  Bernareggio che oggi, per tanti motivi, è la Cenerentola dei comuni dell’Est  Brianza non aderendo nemeno ad un parco locale o regionale.

Comitato Un Parco per Bernareggio
Associazione per i Parchi del Vimercatese

martedì 12 aprile 2011

Il nostro benessere (un PGT sostenibile)


di Gianni Casiraghi
Presidente dell'Associazione Torrette Bini Dosso Boscone di Macherio

“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo. Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle […]. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. […] Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”.

 Robert Kennedy
18 marzo 1968, Università del Kansas

Sono passati più di quarant'anni da queste parole pronunciate da Robert Kennedy, poche settimane prima di essere assassinato, sono passati più di quarant'anni e sembra non sia cambiato nulla. Che cosa rimane di quella salvifica utopia?

Qui nella Brianza della diossina, della catastrofe ecologica di Seveso, dei vergognosi quanto incivili sversamenti di idrocarburi nel Lambro (il suo fiume simbolo), del mostro di cemento e asfalto della Pedemontana ormai alle porte, dello sconsiderato consumo di territorio, qui nella Brianza del 2011 sembra che non sia proprio cambiato nulla.

Per quanto tempo dovremo ancora assistere impotenti allo sfrenato spreco delle risorse di questa terra? Per quanto tempo ancora sarà anteposto l'interesse e l'egoismo di pochi al bene comune delle presenti e delle future generazioni?

L'indifeso territorio della Brianza in questi ultimi decenni ha subito una vera e propria aggressione dal partito del cemento in linea con un modello di sviluppo superato e ormai inadatto ai nostri tempi, che però rimane unico e, purtroppo, insostituibile nella cultura di buona parte della nostra classe dirigente.

I dati ufficiali ci dicono che nella Provincia di Monza Brianza il consumo di suolo ha ormai raggiunto dimensioni molto significative, toccando livelli che, purtroppo, collocano la neonata provincia ai primissimi posti a livello europeo. In Italia, tanto per capirci, in questa tristissima classifica, è superata solo da quella di Napoli.

E pensare che la corsa sfrenata verso la distruzione degli ultimi spazi agricoli e naturali non ci restituisce una migliore qualità della vita. I centri commerciali, i poli logistici, le speculazioni edilizie non ci creano ne sviluppo ne occupazione. Ma “ancora ci sentiamo ripetere che bisogna crescere, crescere, crescere, essere competitivi, l'economia non può rallentare, costi quel che costi. E poi non è raro che il consumo del suolo diventi addirittura spreco ed alla fine si hanno centinaia di capannoni vuoti, decine di migliaia di case sfitte, sprechi in ogni luogo, sprechi che non hanno nessun beneficio, ne sull'occupazione, ne sulla qualità della vita dei cittadini....”  

Sembra che ancora non sia cambiando nulla, eppure, a ben guardare, con un po' di attenzione, qualche segnale positivo si può notare, anche non lontano da noi.

C'è, ad esempio chi, come alcuni comuni virtuosi, ha deciso, da tempo, di voltare pagina e di adottare modelli di sviluppo sostenibili, compatibili con l'ambiente, modelli che aumentano in modo tangibile il benessere e la qualità della vita di tutti gli esseri viventi.

Prendiamo il PGT: il Piano di Governo del Territorio dei nostri comuni,  è possibile pensarlo a misura di cittadino e non di speculatore, in funzione di un rilancio delle buone pratiche agricole piuttosto che dell'ennesimo supermercato, in difesa della natura e non del cemento? E' possibile immaginare un Piano di Governo del Territorio che riduce al massimo il consumo di suolo e, ciò nonostante, riesce a far
quadrare i conti comunali?

Mercoledì 20 aprile, alle ore 21
presso la Sala Mostre della Biblioteca Civica
Via Roma, 38 - Macherio MB
         
nel corso dell'incontro pubblico

un PGT sostenibile
si può ridurre il consumo di suolo e far quadrare il bilancio comunale?

promosso dall'Associazione Torrette Bini Dosso Boscone di Macherio in collaborazione con “Insieme in Rete per uno sviluppo sostenibile”, l'Osservatorio PTCP di Monza e Brianza, il Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale, Legambiente Lombardia.

Queste tematiche saranno oggetto di una approfondita riflessione con i contributi di:                    
  • Domenico Finiguerra, Sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI) - il primo comune ad adottare un PGT a zero consumo di suolo;
  • Francesco Colombo, Sindaco di Ronco Briantino (MB) - il primo comune della Provincia di Monza e Brianza con un PGT a crescita zero;
  • Damiano Di Simine, Presidente di Legambiente Lombardia;Paolo Conte, Docente a contratto del Politecnico di Milano, portavoce del coordinamento regionale lombardo di gruppi per l'ambiente "Insieme in Rete  per uno sviluppo sostenibile" e dell'Osservatorio PTCP di Monza e Brianza.
Durante l'incontro l'Osservatorio sul PTCP di Monza e Brianza, Insieme in Rete per uno sviluppo sostenibile con l'Ass. Torrette Bini Dosso Boscone di Macherio presenteranno una NUOVA PROPOSTA DI AMPLIAMENTO DEL PARCO LOCALE DI INTERESSE SOVRACOMUNALE DELLA BRIANZA CENTRALE (già Alma Solis).

lunedì 11 aprile 2011

Scopriamo la primavera passeggiando nei boschi del Parco delle Groane


Un invito speciale per tutti dall’ Associazione Genitori Scuola in Marcia 
e dal WWF Groane

Scopriamo la Primavera
passeggiata guidata tra i boschi del Parco delle Groane 
alla scoperta della primavera tra le meraviglie della natura al suo risveglio.

Al ritorno dall’escursione una buona merenda per tutti 
offerta dal Crazy Ranch che ci aspetterà 
con Pony e Cavalli per “giro bimbi”

Sabato 16 aprile 2011 - ritrovo ore 15.30  
Centro Sportivo Cesate 
  

Si consigliano stivali in gomma o scarpe da trekking   

Informazioni: www.genitorinmarcia.it - info@genitorinmarcia.it

Un'altra Triuggio... è possibile? Serata informativa sul PGT con Domenico Finiguerra e Sergio Cannavò

Nasce il coordinamento delle associazioni dei parchi a nord di Milano

L'Associazione "Amici Parco Nord" ha indetto una riunione a cui sono stati invitati i rappresentanti delle associazioni del Parco Grugnotorto-Villoresi, del Parco delle Groane e del Parco della Media Valle Lambro.
L'intenzione è quella di costituire un primo nucleo del coordinamento delle associazioni di tutti i parchi milanesi.

Tra le proposte quella di estendere a tutti i comuni un ordine del giorno a tutela dei vari parchi.

La riunione, aperta a tutte le associazioni interessate, è prevista per mercoledì 13 aprile 2011 alle ore 18.30 in via Suzzani, 273 - Milano

Info: arturocalaminici@tiscali.it

sabato 9 aprile 2011

Naturalmente Brianza 2011


Il Gruppo Valle della Nava
presenta
“Escursionismo e Turismo Lento”
NATURALMENTE BRIANZA 2011
15 – 17 aprile 2011, Villa Mariani di Casatenovo (LC)

Anche quest’anno, per il quarto consecutivo, torna Naturalmente Brianza la manifestazione che si propone di trattare i temi legati all’ambiente, all’ecologia  e al territorio coinvolgendo associazioni, enti e cittadini della Brianza lecchese e monzese. Dopo le edizioni passate, dedicate rispettivamente al tema della Dorsale verde, del rapporto tra agricoltura e difesa dei suoli e della filiera dei rifiuti, quest’anno l’obiettivo del Gruppo si è focalizzato sulla conoscenza del territorio attraverso l’escursionismo e il turismo di prossimità.
Andare a piedi, in bicicletta o a dorso d’asino – modalità che potranno essere sperimentate concretamente durante i tre giorni della manifestazione – non è solo un modo per spostarsi nello spazio in modo rispettoso dell’ambiente, ma è anche la modalità più efficace per conoscere e riconoscere ambiente e luoghi e farlo in un modo vecchio ma nuovo.
L’intento delle iniziative presenti all’interno di questa quarta edizione è quindi quello di offrire una panoramica sintetica e concreta riguardo ai mezzi e alle effettive possibilità di esperire il territorio in un modo diverso e rispettoso. Per far questo abbiamo previsto un mix di appuntamenti adatti a pubblici diversi: conferenze di presentazione per i più grandi, giochi didattici per i bambini, escursioni all’aria aperta per tutti. Al di fuori dei singoli eventi sarà possibile visitare gli spazi permanenti allestiti dai diversi enti parco e dalle associazioni brianzole che si occupano di tutela e valorizzazione del territorio, con tanto materiale a disposizione per gli amanti delle camminate all’aria aperta.

Programma

Venerdì 15 aprile 2011

ore 21:00
Saluti e apertura lavori

a seguire   
“Il sentiero dei Quattro Parchi”
Un percorso escursionistico che da Arcore porta a Lecco, utilizzando (quasi) esclusivamente la rete sentieristica di quattro parchi naturali.

Presentazione dell’itinerario attraverso immagini e contributi dei rappresentanti dei parchi:
- Parco dei Colli Briantei
- Parco di Montevecchia e della Valle  del Curone
- Parco del Monte Barro
- Comitato Parco Monte di Brianza e Parco del Rio Vallone
modera Alfio Sironi

Sabato 16 aprile 2011


ore 15:00
“Con bussola & carta geografica scopriamo il nostro territorio”
Introduzione pratica all'orientamento (per i più piccoli)

ore 15:00
“Il Cammino di Sant’Agostino”
Presentazione di un’esperienza di turismo lento in Brianza
a cura di Renato Ornaghi

ore 16:00
“I sentieri di Casatenovo: un’antica e nuova risorsa”.
Presentazione del progetto di segnaletica del sistema sentieristico casatese.
Risultati e nuovi obiettivi.
a cura dell’Associazione “Sentieri & Cascine

ore 21:00
"Parco dei Colli Briantei: immagini ed emozioni dalla Brianza"
Un percorso per splendide immagini naturalistiche realizzate dai fotografi Luca Fantoni e Danilo Porta, un angolo privilegiato per guardare ai nostri spazi verdi attraverso l’obbiettivo attento e raffinato dei due autori. La presentazione fotografica sarà intervallata dal racconto di miti e leggende sulle piante di Brianza a cura di Marco Monguzzi.

Domenica 17 aprile 2011


ore 09.00
“La Valle Nava... dalle glaciazioni ad oggi”
Affascinante viaggio alla scoperta del paesaggio casatese
a cura di Francesco Galbusera

ore 14:30
“A piedi, in bici o a dorso d’asino! Tre modi per vivere diversamente il nostro territorio”

Muoversi a piedi: durante il pomeriggio saranno presenti numerosi rappresentanti di parchi che illustreranno tutte le offerte della rete sentieristica brianzola

Muoversi in bici: l’associazione “Giretto” organizzerà un percorso per i più piccoli, offrendo consigli per muoversi su due ruote in sicurezza (ai bambini interessati  consigliamo di raggiungere Villa Mariani con la propria bicicletta)

Muoversi a dorso d’asino: l’Associazione “Somarelli” proporrà un divertente trekking a dorso di asini che da Ossola (Missaglia) arriverà in Villa Mariani. Nel giardino della villa i più piccoli potranno familiarizzare e provare brevi percorsi con gli animali

ore 16:30
Merenda per tutti!

ore 18:00
Aperitivo a chilometro zero con prodotti agricoli del territorio 
‘Non ho mai voluto essere una pop star’, da Cat Steven a Yusuf Islam - spettacolo musicale che ripercorre la carriera artistica del celebre cantautore inglese

Presentazione delle giornate:


Venerdì
Durante la prima serata verrà presentato il Sentiero dei Quattro Parchi: da Arcore a Lecco interamente attraverso sentieri e strade di campagna. Associazione Parchi del Vimercatese e Gruppo Valle Nava illustreranno i motivi che hanno spinto a proporre l’itinerario, di che si tratta e quali prospettive di sviluppo sono all’orizzonte. Per meglio parlare di questo, presenzieranno come graditi ospiti della serata i rappresentanti dei quattro parchi attraversati dall’itinerario. Un evento unico per conoscere e vivere attraverso le immagini l’itinerario che il 7-8 maggio sarà possibile affrontare, insieme agli accompagnatori del Gruppo Valle Nava, direttamente on the road!

Sabato
La giornata di sabato si aprirà alle ore 15 con un laboratorio di orientamento con carta e bussola dedicato ai più piccoli; per i più grandi sarà invece possibile assistere alla presentazione del Cammino di Sant’Agostino, uno dei più rilevanti e interessanti esempi di turismo lento in Lombardia e in Italia. La presentazione sarà svolta direttamente dall’ideatore del percorso Renato Ornaghi.
A seguire l’Associazione casatese Sentieri e Cascine presenterà il proprio prezioso lavoro di valorizzazione del territorio attraverso l’impianto di un sistema di segnaletica che sta facendo scuola anche per le esperienze nello stesso campo di altri comuni vicini. La presentazione sarà curata da Francesco Biffi e supportata dalle immagini del gruppo AFCB.
In serata ci immergeremo nell’atmosfera incantata delle immagini dei fotografi Danilo Porta e Luca Fantoni: scopriremo una Brianza segreta che si muove per boschi e campi, sempre più distanti dal nostro vissuto quotidiano. Ad intervallare una presentazione fotografica di altissima qualità, saranno le favole, i miti e le leggende delle piante brianzole raccolte e presentate da Marco Monguzzi dell’Associazione per i parchi del vimercatese.
Durante tutta la giornata sarà possibile consultare i materiali presenti ai vari stand permanenti delle associazioni e dei parchi partecipanti.

Domenica
Al mattino di domenica grazie all’intervento del presidente del Gruppo e geologo Francesco Galbusera, affronteremo una particolare escursione alla scoperta delle caratteristiche della morfologia del suolo brianzolo e in particolare casatese. Un evento unico per passare una mattina all’aria aperta, in compagnia, imparando qualcosa di più sulla nostra terra!
Durante il pomeriggio ritorno in Villa Mariani dove saranno ad attenderci diverse opportunità per scoprire mezzi e modi per vivere il nostro territorio a passo lento: in bici o a dorso d’asino, ai più piccoli verrà offerta la possibilità di provare brevi percorsi e giochi didattici.
Infine, alle ore 18, concluderemo la manifestazione in festa con un aperitivo con prodotti di qualità e rigorosamente a chilometro zero e con un concerto dedicato alla carriera di Cat Stevens.

La manifestazione si svolgerà con il patrocinio di:
Comune di Casatenovo, Comune di Camparada, Comune di Missaglia, Comune di Monticello Brianza, Comune di Usmate-Velate, Provincia di Monza e Brianza, Provincia di Lecco, Parco dei Colli Briantei.






















Per maggiori informazioni e aggiornamenti cliccare qui.

venerdì 8 aprile 2011

Pedemontana e Bosco delle Querce: "Non possiamo accettare sbancamenti"


"Non possiamo accettare sbancamenti e riduzioni del territorio del Bosco delle Querce: ci aspettiamo che Pedemontana non solo non manometta la foresta sorta sull'area inquinata, ma che le compensazioni permettano di estendere l'area protetta, tanto a Seveso quanto a Meda, su tutte le aree ancora libere da edificazione: dopo che la Pedemontana sarà stata realizzata, ci aspettiamo che il Bosco delle Querce risulti più grande, più tutelato e più fruibile di quanto non sia oggi.Per questo, i gruppi locali aderenti a Insieme in Rete per uno sviluppo sostenibile, hanno da tempo identificato e proposto ampliamenti del Bosco delle Querce alle Amministrazioni Comunali, alla Provincia di Monza e Brianza e alla stessa Regione Lombardia . Pedemontana non può brutalizzare un territorio che ha già subito la violenza dell'inquinamento, dell'evacuazione, degli espropri: ora il Bosco è un patrimonio dell'intera comunità di Seveso e della Lombardia, non vogliamo che venga nuovamente espropriato". Con queste parole Gemma Beretta, presidente del Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso, argomenta la decisione condivisa con le realtà che fanno capo al coordinamento Insieme in Rete per uno sviluppo sostenibile di giocare ogni carta in proprio possesso per evitare lo sbancamento del Bosco delle Querce.

Tra queste realtà ambientaliste, Legambiente Lombardia, il Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso, WWF Lombardia, l’Associazione La Puska – Onlus di Lentate sul Seveso e il cittadino Alberto Colombo (in nome e per conto di Sinistra e Ambiente di Meda) hanno firmato una memoria procedimentale curata dallo Studio Legale Ribolzi di Milano che punta diritto al cuore del progetto.

La memoria – afferma l’avv. Giovanni Cocco - ha l’obiettivo di invitare gli Enti competenti a verificare se la prescrizione n. 2 del CIPE, relativa al Bosco delle Querce è stata rispettata, e, in caso contrario a intervenire, dando, in ogni caso, riscontro su questo aspetto. Nella memoria viene è quindi evidenziato che la prescrizione del CIPE sopra indicata risulterebbe non ancora ottemperata, nonostante debba comportare una sensibile variazione di cui tener conto sin d’ora (e non nella progettazione “di dettaglio”): infatti, traslando – come chiede il CIPE - alcuni tratti di viabilità, nuove aree dovrebbero essere interessate dai lavori”. Proprio il contrario di quanto affermato da Umberto Regalia, direttore di Pedemontana, nell’ambito della Commissione Ambiente della Provincia di Monza e Brianza.

Del resto ha ragione Regalia – osserva Iolanda Negri dell’Associazione la Puska di Lentate sul Seveso - che l’ottemperanza di questa prescrizione non eviterà il danno più grosso: il tracciato di Pedemontana, comunque, prevede lo sbancamento del Bosco e nessuna autorità politica istituzionale ha preso parola per opporsi a questo forsennato progetto”. Questa situazione, oltre al danno ambientale per la riduzione del Bosco che è Parco Naturale Regionale, con lo sbancamento previsto, comporterà per  la cittadinanza di Meda e Seveso un rischio sanitario, sinora volutamente sottaciuto.

“Queste aree e quelle occupate dal futuro tracciato autostradale, risultano, infatti, ancora inquinate da DIOSSINA. Ne fanno testo le analisi e i carotaggi svolti dal 2008 da ARPA che identificano ben 52 superamenti dei valori limite di TCDD (diossina) per  le aree ad uso pubblico e 10 campionamenti pure superiori al limite per siti ad uso industriale. Tali sforamenti sono stati rilevati sia in aree del Bosco delle Querce (ex zona A) sia in aree prospicienti l’attuale sedime della superstrada (ex zona B e di rispetto), nonché futuro tracciato dell’autostrada Pedemontana”, dice Alberto Colombo di Sinistra e Ambiente di Meda.

Oltretutto, all’oggi, non si hanno notizie di ulteriori analisi di approfondimento così come chiesto dalla  prescrizione CIPE N°3. Anche queste, come ricordato da Regalia, sono demandate all’azienda che vincerà l’appalto! In altri termini: “quando le ruspe saranno accese e non si potrà dire più nulla” è la comune riflessione.

"Siamo estremamente preoccupati per gli scavi e la movimentazione di terreni”, afferma Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia. “La scelta di Pedemontana di incidere il Bosco sembra un’operazione di bieco opportunismo, che fa leva fatto che il Bosco, notoriamente, è un'area bonificata con grande investimento di soldi pubblici, evitando in questo modo di intervenire nei terreni ancor più contaminati. Quella bonifica - che, come ci ricordano i dati sopra esposti è una bonifica continua e quindi per nulla compiuta -  fu fatta per restituire un territorio sicuro alla comunità di Seveso e Meda, non certo per offrirlo in pasto al primo costruttore di autostrade!".

Ci vuole un parco anche a Bernareggio

Martedì 12 aprile 2011
ore 20.45

Auditorium scuole Medie
Via Europa, 2 - Bernareggio
  • I parchi del Vimercatese e l'importanza dell'adesione ad un parco locale.
  • Il Paleoalveo di Bernareggio: cos’è, dov’è e perchè è così importante.

Info:  
unparcoperbernareggio@gmail.com
parchivimercatese@brianzaest.it


Seregno "con il tricolore al collo"

Sabato 16 aprile 2011 ore 16.00
Biblioteca civica "Ettore Pozzoli"
piazza Monsignor Gandini 9
Seregno(MB)

Gianluca Alzati presenta il romanzo "Con il tricolore al collo. 
Il romanzo di Luciano Manara e del sogno di un'Italia Unita".
«Con il tricolore al collo» racconta la storia di Luciano Manara, dai giorni precedenti le Cinque Giornate di Milano (siamo tra il 18 e il 22 marzo 1848) fino alla sua morte, attraverso gli occhi di Bepi, un orfano dei Martinitt, l’istituzione di assistenza milanese la cui origine risale al XVI secolo. Con Manara, Bepi condivide ansie, speranze e timori fino all’epilogo finale della battaglia di Villa Spada a Roma, dove Manara muore il 30 giugno 1849 a 24 anni.

L'autore canterà le canzoni che ha appositamente scritto e che fanno da colonna sonora al romanzo.

L’iniziativa è stata promossa dal Circolo Acli Leone XIII, Casa della Sinistra, Circolo Culturale San Giuseppe, Comitato XXV Aprile, Dare un’anima alla città, Libera Gioventù, Punto Rosso, Seregn de la Memoria, con il patrocinio del Comune di Seregno.

Leggi anche:
- L'unità d'Italia fa bene all'ambiente
- Luciano Manara, l'eroe di Barzanò

Foto tratta dal web

Un concerto per la difesa dell'acqua pubblica

mercoledì 6 aprile 2011

Seregno diventa più verde con Legambiente

Sabato 9 aprile 2011 alle ore 9.00 i volontari del circolo seregnese di Legambiente si ritroveranno in Via San Vitale angolo Via Monte Rosa a Seregno per una piantumazione di essenze arboree. 
La cittadinanza è invitata a partecipare con "scarponi e guanti".
In tale occasione sarà possibile iscriversi o rinnovare l'iscrizione annuale al circolo.

Oasi WWF Vanzago: raddoppiati i boschi, nuovi sentieri per non vedenti e nuove zone umide

Raddoppio del bosco, due chilometri e mezzo di percorso per non vedenti, produzione di miele e riso biologici, quattro ettari di nuove zone umide sono i risultati già conseguiti ad oggi nell’oasi WWF e Riserva naturale regionale Bosco di Vanzago e in progetto c’è anche la naturalizzazione del canale Villoresi.

Il “Bosco Wwf di Vanzago” è un sito di “Natura 2000” Sito di Importanza Comunitaria dal 2003, Zona di Protezione Speciale dal 2006, nonché riserva naturale regionale  dall’83. E’ un’area protetta gestita dal Wwf Italia e fa parte del sistema delle oltre 100 oasi dell’associazione dalla fine degli anni ’70 ed è oggetto di diversi interventi, di varia natura, che ne stanno migliorando la valenza naturalistica e gli aspetti di fruizione, elencati di seguito.

Il presidente onorario e fondatore del Wwf in Italia, Fulco Pratesi, che ha concluso la conferenza organizzata domenica 3 aprile presso il centro visite del “Bosco Wwf di Vanzago”, ha commentato: “Il Wwf Italia ha un sistema di oltre 100 aree protette distribuite in tutta la penisola: un vero e proprio parco nazionale diffuso. L’Italia a 150 anni dell’unità, accanto a devastazioni del proprio patrimonio naturale, può anche vantare aspetti di salvaguardia alla pari di altri paesi europei più sensibili alle questioni ambientali. Un esempio sono appunto le oasi del Wwf, ma anche i progetti sul ritorno degli orsi in Trentino a di diversi ungulati nell’arco alpino“.

Questi, nell’ultimo periodo, gli interventi già effettuati nell’oasi WWF:
  • Aumento superficie boscata (progetto realizzato dall’azienda agricola Guzzafame e finanziato con fondi europei e Regione Lombardia Misura 221 PSR 2007/2013). Circa 22 ettari realizzati che rappresentano più del 50% della superficie a bosco già esistente (circa 40 ettari).
  • Percorso non vedenti lungo un sentiero di 2,5 km (progetto finanziato dalla Provincia di Milano).
  • Trasformazione di un bosco di abeti in un bosco planiziale (progetto finanziato da Fondazione CARIPLO e da Regione Lombardia). Circa 3 ettari realizzati
  • Wildlife management (progetto finanziato da Fondazione CARIPLO e da Regione Lombardia).
Questi, quelli in corso:
  • Terre dell’Oasi”. Produzione di due articoli: miele e riso all’interno dell’area protetta che, con il marchio Wwf “prodotti all’interno del bosco Wwf di Vanzago” saranno distribuiti nel circuito delle “Terre dell’oasi”. “Terre dell’oasi” è un progetto nazionale nato per difendere la biodiversità e i paesaggi agrari grazie ad un’agricoltura pulita e sostenere, attraverso la vendita diretta dei prodotti,  la gestione delle aree protette gestite dal Wwf e dei progetti di conservazione che si svolgono al loro interno.
  • Aumento superficie boscata (progetto realizzato dall’azienda agricola Guzzafame e finanziato da Regione Lombardia “!0.000 ettari di nuovi boschi”). Circa 17 ettari già realizzati e ancora da rimboschire circa 4 ettari per un totale di circa 21 ettari. Unitamente ai 22 ettari già realizzati, si è più che raddoppiata la superficie a bosco al “Bosco Wwf di Vanzago”.
  • Realizzazione aree umide (progetto realizzato dall’azienda agricola Guzzafame e finanziato da Regione Lombardia “!0.000 ettari di nuovi boschi”). Arbusteti, zone lentiche, lanche, prati marcitoi, prati irrigui indirizzati al mantenimento di acqua utile alle catene trofiche, soprattutto in periodo invernale. Totale della superficie: circa 4 ettari.
Infine, quelli prossimi a essere “cantierati”:
  • Naturalizzazione canale Villoresi (intervento in corso di progettazione e finanziato dalle ferrovie RFI nel progetto complessivo di ampliamento del 4° binario ferroviario fra Milano e Varese).Recinzione perimetro area protetta (intervento da realizzare con progetto di compensazione ambientale).
  • Ristrutturazione locali per ospitalità diffusa (intervento da realizzare con progetto di compensazione ambientale).
  • Eradicazione piante esotiche infestanti con interventi di sottopiantagione con metodo di macchie seriali (intervento da realizzare con bandi diversi). L’eradicazione delle infestanti nel sottobosco che rappresenta il principale problema di gestione naturalistica del “Bosco Wwf di Vanzago”.
  • Realizzazione di ulteriori “articoli” da inserire, come prodotti ricavati al “Bosco Wwf di Vanzago”, nella linea nazionale “Terre dell’oasi”.
Andrea Longo, direttore del “Bosco Wwf di Vanzago” ha dichiarato: “L’ONU ha dichiarato il 2011 l’anno internazionale delle foreste. Con orgoglio possiamo affermare che proprio entro la fine dell’anno la nostra area protetta raddoppia la superficie boscata grazie agli interventi in corso. Quest’aumento della superficie di foresta planiziale ha anche una valenza maggiore se si considera che proprio la Lombardia è, purtroppo, tra le regioni italiane con maggiore consumo del suolo: ben 19 ettari giornalieri”.

Antonio Canu, direttore di Wwf Oasi, ha sottolineato: “Il progetto TERRE DELL’OASI a cui partecipa anche Vanzago con due prodotti (miele e riso) che incrementano il paniere degli articoli realizzati nelle oasi Wwf, rappresenta un esempio di come si può salvare la natura anche a tavola se il cibo, come l’olio, la pasta, il miele biologici provengono da aree protette come le Oasi WWF.  E’ questo lo spirito del nuovo progetto Terre dell’Oasi, promosso da WWF Oasi. Nato per difendere la biodiversità e i paesaggi agrari grazie ad un’agricoltura pulita e sostenere, attraverso la vendita diretta dei prodotti,  la gestione delle Oasi e dei progetti di conservazione che si svolgono al loro interno”.

Il Parco delle Groane allarga i propri confini

Il Parco delle Groane allarga i propri confini e destina una porzione del proprio territorio a parco naturale. Lo ha stabilito, oggi 6 aprile 2011, la Commissione regionale Agricoltura e Parchi approvando all’unanimita’ il progetto di legge che era stato proposto nell’autunno del 2009 dall’assemblea dei sindaci del consorzio. Il 12 aprile il provvedimento sarà preso in esame dal Consiglio Regionale per il voto finale.

Gli ampliamenti del perimetro del parco sono localizzati sui territori provinciali di Milano e della Brianza nei Comuni di Arese, Bollate, Cesano Maderno, Cesate, Lentate sul Seveso, Limbiate, Senago, Seveso e Solaro; hanno una superficie complessiva di 395,82 ettari, portando cosi’ la superficie totale dell’area a 3.840,85 ettari, con un incremento dell’11%.

In particolare a Cesano Maderno entreranno nel Parco delle Groane una nuova area a Villaggio Acna (19 ettari), una in via Groane (16 ettari) e due piu’ piccole tra la Fornace Snia e il Centro Alex Langer, oltre alla vasta area del Biule’ che si estende per 21 ettari anche in territorio di Seveso.

A Lentate sul Seveso entrano nel perimetro del Parco i 40 ettari intorno alla Cascina dei Grigioni; tra Solaro e Cesate 88 ettari di aree agricole tra Cascina Emnauela e Cascina Selva; a Seveso i 5 ettari del Fosso del Ronchetto, il Fosso delle Brughiere e un corridoio ecologico di 3 ettari in via San Matteo; a Limbiate in via Cacciatori delle Alpi poco meno di 2 ettari.

Il progetto di legge istituisce anche un Parco naturale che va a tutelare gli ambiti che presentano maggior valenza naturalistica e paesaggistica. L’area del nuovo Parco naturale e’ distribuita su una superficie di 1.288 ettari sui complessivi 3.840,85 del Parco delle Groane (ossia il 33,5%) e godra’ di un regime di maggior protezione soprattutto nei cosiddetti ‘’siti di importanza comunitaria” come i Boschi delle Groane e la Pineta di Cesate.