sabato 30 novembre 2019

Le associazioni ambientaliste confutano il Parco Valle Lambro: “La diga delle Fornaci è un’opera invasiva; le aree golenali devono rimanere naturali”

Il fiume Lambro ad Inverigo a monte diga delle Fornacette. Foto del 24/11/2019
“A noi non risulta che negli scorsi giorni vi sia stata una piena del fiume Lambro fino a Inverigo, tale da aver giustificato l’attivazione della diga delle Fornaci”.  È così che le associazioni Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” e Le Contrade confutano le parole del Parco Valle Lambro, che nel suo comunicato diramato questa settimana ha affermato che “la Diga delle Fornaci, è stata determinante per risolvere una delicata situazione di pericolo che nelle ultime ore ha visto coinvolta la Valle del Lambro”.

Il fiume Lambro ad Inverigo a monte diga delle Fornacette. Foto del 24/11/2019
Così proseguono le associazioni ambientaliste: “La narrazione contenuta nel comunicato del Parco Valle Lambro serve solo a giustificare la realizzazione della diga. Invece nei nostri sopralluoghi sul fiume dei giorni scorsi non abbiamo notato alcun allarme nella zona a monte (Inverigo) e a valle (Briosco) della diga [vedi foto del 24/11]. Diversa invece la situazione a Monza, dove effettivamente il fiume ha toccato alti livelli di piena [vedi foto del 27/11], poiché evidentemente il fiume si è riempito a valle della zona del Caratese”.

Il fiume Lambro in piena a Monza. Foto del 27/11/2019
Le associazioni tornano quindi a criticare la realizzazione della diga, inaugurata in pompa magna nel 2018: “La diga delle Fornaci è un’opera invasiva per l’ambiente naturale del Lambro: non serviva alcuna opera artificiale, tantomeno nella zona delle Fornacette, una delle poche aree in cui il fiume aveva conservato la sua naturalità”.  

La diga delle Fornacette. Foto del 24/11/2019
Gli ambientalisti rammentano l’invasività degli interventi “idraulici” sul fiume, che non tengono conto della naturalità dei luoghi: “Le piene del fiume sono eventi naturali che si verificano in occasione delle forti piogge: anziché realizzare costose opere ingegneristiche, il compito prioritario della Regione e del Parco valle Lambro deve essere quello di “liberare” le aree golenali del Lambro, imponendo il divieto assoluto di edificazione in una fascia di qualche centinaia di metri dalle sponde del fiume”.

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