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Dante tra i Resistenti: il Poeta incontra il popolo che lotta per difendere la terra e la bellezza |
Dopo il "Canto della Brianza tradita" il Sommo Poeta, in un sogno nuovo, ci conduce oltre le tenebre dell’Inferno, là dove le anime che non si sono arrese cercano riscatto e redenzione. È il Purgatorio della Brianza, popolato da cittadini, associazioni e comitati che, con tenacia e speranza, si oppongono alla Pedemontana. Non più cortigiani ciechi e servi del potere, ma uomini e donne che si uniscono, discutono, organizzano e resistono. La loro salita è faticosa, ma la luce in cima al monte è chiara: il 4 ottobre a Monza, oltre 80 tra associazioni, gruppi civici e partiti scenderanno in piazza per manifestare insieme. Se la voce sarà forte e la partecipazione grande, forse l’autostrada sarà fermata, e la Brianza potrà finalmente intravedere il Paradiso.
Uscito fuor da quell’aura malnata,
mirai un colle ove il popolo s’aduna,
con fronte fiera e voce mai piegata.
Non v’era polver, né calig’ alcuna,
ma un chiaror che nel cielo si levava,
come novella e generosa luna.
“Maestro,” dissi, “qual forza qui trovava
tanti fratelli uniti in compagnia,
ché ognun con l’altro lieto marciava?”
Ed ei: “Son l’alma gente che sfida
la serpe d’asfalto e l’empio cantiere,
con cori e passi contro l’avidia.
Qui vedi il cor che non si fa cadere,
qui non son servi, né corti compiaciute,
ma cittadini forti del volere.
Ottanta voci, e più, già son compiute
in patto chiaro, saldo e fraterno,
ché l’union fa salde mura e scute.
E il dì che porta il nome del gran eterno,
di Francesco che spogliò ogni possanza,
si leveran da Monza al suon moderno.
Vedrai corteo che spezza l’arroganza,
bandiere mosse come al vento vele,
e grido chiaro: ‘Basta! È la speranza.’
Se molti alzaran l’anime fedeli,
la via s’aprirà al Paradiso umano,
dove fioriscon campi e non trincee crudeli.
Qui ogni seme sarà dato in mano
ai figli, che vedranno il verde crescere
e non l’asfalto freddo e sovrumano.”
Così cantai di popolo che tessere
saprà con mani nuove il proprio fato,
ché nulla vale il potere senza l’essere.
E un lume acceso, chiaro e mai piegato,
mostrava il Purgatorio come via
che dal dolore muove al risvegliato.
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