Il Consiglio comunale di Monza, nella seduta del 24 luglio 2025, ha approvato una variante al Piano di Governo del Territorio (PGT) che prevede l’eliminazione di circa 25.000 mq di bosco urbano situato tra via Grigna e il Polo Istituzionale, malgrado la mobilitazione di cittadini, associazioni e oltre 29.000 firme contrarie al progetto.
Tra gli alberi destinati al taglio ci sono querce, pioppi, robinie e molte altre specie che, negli anni, hanno rigenerato un’area precedentemente degradata, creando un ecosistema spontaneo di grande valore ambientale.
In risposta a questa decisione, e al silenzio calato sul bosco nei documenti ufficiali, è proprio il Bosco di via Grigna a prendere parola. Una lettera simbolica, scritta con il tono di chi non può parlare… ma ha molto da dire.
Dal Bosco di via Grigna – 28 luglio 2025
Caro Sindaco Pilotto,
Gentili Consiglieri e Consigliere,
ci presentiamo: siamo il Bosco. Sì, proprio noi. I 25.000 metri quadrati di vita vegetale che respirano silenziosamente tra via Grigna e il Polo Istituzionale.
Forse non ci avete notati nei documenti, visto che nella Variante al PGT siamo… scomparsi. Ma esistiamo.
Eccome se esistiamo.
Siamo querce, robinie, aceri, pioppi. Siamo radici che frenano le alluvioni, tronchi che assorbono CO₂, rami dove tornano a nidificare gli uccelli. Siamo insetti impollinatori, funghi, erbe spontanee, tane di ricci. Siamo tutto ciò che i vostri rendering non riescono a prevedere.
Non siamo nati con un progetto. Non abbiamo vinto bandi. Non abbiamo richiesto incentivi.
Siamo cresciuti da soli, nel silenzio.
Là dove c’era abbandono, degrado, terreno sterile… noi abbiamo fatto spazio alla vita.
E adesso, ci dite che non siamo “di pregio”, che “è solo robinia”, che “si può tagliare, tanto poi si compensa”.
Come se la vita fosse sostituibile con la stessa facilità di un parcheggio.
Come se 29.000 firme contrarie non avessero radici nel cuore.
Dite che costruire è necessario. Ma necessario per chi? Per noi, non lo è. Per la città che volete davvero rappresentare, lo è?
In un’epoca in cui ogni metro verde dovrebbe essere protetto come un polmone d’oro, voi lo condannate al silenzio dell’asfalto.
Noi alberi non votiamo, è vero. Non firmiamo petizioni. Non abbiamo portavoce.
Ma abbiamo testimoni: sono i cittadini che camminano sotto la nostra ombra, i bambini che ci usano come rifugio, le api che raccolgono il nostro nettare.
Siamo qui. Ancora per poco, forse.
Ma vi chiediamo: fermatevi. Venite tra noi. Non con le ruspe, ma con l’ascolto.
Guardateci non come un intralcio, ma come un alleato nella battaglia più urgente di tutte: quella contro la crisi climatica e l’impoverimento della biodiversità.
Se ci taglierete, qualcosa più di noi scomparirà.
Scomparirà la possibilità, per Monza, di essere una città lungimirante. Una città che cura, anziché cancellare.
Con fogliosa gratitudine,
Il Bosco di via Grigna
(che non ha bisogno di un permesso per fare del bene) 🌳🌾🐝
Per favore, ripensateci. Monza è una città con un altissimo consumo del suolo. Le estati diventano sempre più roventi e abbiamo bisogno più che mai di boschi urbani. Servono a mitigare il clima, sono la casa di animali, insetti impollinatori e uccelli.
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