mercoledì 30 luglio 2025

Monte San Primo: il Coordinamento chiede un’audizione in Regione


a cura del Coordinamento ‘Salviamo il Monte San Primo’
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Il Coordinamento “Salviamo il Monte San Primo” ha inviato alla Regione Lombardia una richiesta di audizione alle Commissioni regionali Territorio e Ambiente, allo scopo di discutere delle criticità relative all’individuazione di un’area sciabile in località San Primo sotto i 1200 metri di altitudine, come ipotizzato dal progetto ‘OltreLario’ che prevede un importante investimento di fondi pubblici da parte della Comunità Montana Triangolo Lariano e del Comune di Bellagio.

La richiesta di audizione è stata inviata alcuni giorni fa ai presidenti delle Commissioni regionali interessate, oltre che ai Consiglieri regionali eletti in provincia di Como: Marisa Cesana, Anna Dotti, Alessandro Fermi, Sergio Gaddi, Angelo Orsenigo.

Le perplessità del Coordinamento San Primo (che riunisce ben 39 associazioni) prendono spunto anche da documenti ufficiali approvati dalla stessa Regione Lombardia, coi quali vengono messe in evidenza le problematiche relative agli impianti sciistici sotto i 1500 m, come si rileva ufficialmente nel “Documento di Azione Regionale per l’Adattamento al Cambiamento Climatico” [approvato con D.g.r. 19 dicembre 2016 - n. X/6028].  


Il documento della Regione riporta testualmente:  “Allo stato attuale, fatte salve particolari eccezioni, in generale gli scenari climatici tenderebbero ad escludere che impianti con prevalente sviluppo al di sotto dei 1.500 metri possano rivelarsi economicamente fruttuosi. Stante le attuali conoscenze e i dati di proiezione a disposizione, tali impianti, se anche risultassero economicamente produttivi nel breve periodo, diventerebbero inservibili su un orizzonte temporale medio-lungo (2030-2050).”

Pertanto l’attuale orientamento della Regione Lombardia dovrebbe essere già indirizzato ad escludere finanziamenti legati a riattivazione di impianti sotto i 1500 metri.

Tali dati concordano con gli scenari di ARPA Lombardia. Non sembra invece che per il progetto ‘OltreLario’ siano stati utilizzati dati specifici sull’innevamento e sulle temperature rilevate sul monte San Primo, considerato che – come più volte denunciato dal nostro Coordinamento - dal 2008 la stazione meteorologica ubicata all'Alpe di Borgo – proprio dove si intendono realizzare i nuovi impianti sciistici con innevamento artificiale - è guasta, così la serie storica di dati sul campo è interrotta, con danno per la ricerca scientifica e la possibilità di avere informazioni dirette per validare il progetto di investimento.


Per tutti questi motivi, il Coordinamento San Primo intende discutere con le Commissioni Regionali competenti delle incongruenze e criticità per l’impatto sull’ambiente e l’uso di fondi pubblici in progetti anacronistici di impianti a bassa quota a causa delle mutate condizioni climatiche. L’appuntamento sarebbe l’occasione anche per presentare le osservazioni inviate lo scorso aprile dal Coordinamento alla Giunta Regionale e al Comitato tecnico per le aree sciabili.

Si ricorda che il progetto ‘OltreLario’ è promosso dalla Comunità Montana Triangolo Lariano e dal Comune di Bellagio, attraverso l’utilizzo di fondi totalmente pubblici, messi a disposizione dal Ministero dell’Interno e dalla stessa Regione Lombardia, tramite fondi di un bando AREST. Dei 5 milioni disponibili, una quota di almeno 2 milioni è riconducibile a interventi dedicati alla riattivazione di una stazione sciistica a bassa quota (1200 metri) non a caso dismessa già da una decina di anni, proprio a causa della mancanza di neve sul monte San Primo.

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