lunedì 30 settembre 2024

Briosco celebra il mese della torta paesana: un dolce simbolo della tradizione


Dal 6 al 27 ottobre, Briosco si trasforma in un dolce paradiso con l'iniziativa "Il Mese della Torta Paesana", promossa dall'Assessorato al Commercio guidato da Antonella Casati. In questo periodo, le attività commerciali del paese aderenti all'iniziativa offriranno ai loro clienti la possibilità di gustare la Torta Paesana, un dessert tipico della tradizione contadina, profondamente legato alla cultura locale.

La Torta Paesana, conosciuta anche come "torta nera", rappresenta una vera icona della tradizione brianzola. Antonella Casati sottolinea l'importanza del legame affettivo che unisce i brioschesi a questo dolce, raccontando un ricordo personale: "Il felice ricordo della famiglia riunita, la domenica della festa, attorno alla tavola della sorella di mia nonna, la zia Carlottina, che per l’occasione deliziava tutti con una ‘torta nera’ così alta e saporita da avermi lasciato un ricordo indelebile". Questa prelibatezza non solo porta con sé il sapore dell'autunno, ma rievoca momenti di convivialità e celebrazioni familiari, specialmente durante la Festa Patronale dedicata alla Madonna del Rosario, che si tiene ogni prima domenica di ottobre.

Casati ricorda anche le tradizioni legate alla preparazione del dolce: molte massaie, come la sua zia Carlottina, preparavano l’impasto con cura e lo affidavano al forno locale per la cottura, donandogli quella consistenza inconfondibile che ha reso la torta così amata. Oggi, pasticcerie, bar, ristoranti e alimentari di Briosco ripropongono questa delizia, sia nella sua versione tradizionale che in varianti rivisitate, dimostrando come la tradizione culinaria si sia evoluta senza perdere la sua autenticità.

L'iniziativa non è solo un'opportunità per gustare la Torta Paesana, ma anche un'occasione per riscoprire le radici culturali del territorio. Domenica 6 ottobre 2024 alle ore 17.00, presso il Centro Socio Ricreativo Anziani di Via Pasino 26, ci sarà un incontro per approfondire la storia di questo dolce e la sua evoluzione nel tempo. L'evento vedrà l'intervento di Angelo Cecchetti, storico di Triuggio, che ha dedicato diversi studi alla gastronomia locale. Cecchetti evidenzia come la Torta Paesana rappresenti "un simbolo culinario della nostra storia locale" e come la gastronomia sia un modo per preservare la memoria culturale di un territorio. "È importante ricordare e apprezzare il lavoro e il sacrificio di coloro che hanno contribuito a costruire il mondo in cui viviamo oggi", afferma lo storico.

L'assessora Casati invita quindi tutta la cittadinanza a partecipare e a recarsi nelle attività commerciali aderenti per gustare questo dolce dal sapore rustico e inconfondibile. La Torta Paesana non è solo un piacere per il palato, ma un vero e proprio simbolo della cultura brianzola, capace di evocare atmosfere di festa e tradizione.

Ecco l’elenco delle attività coinvolte nell'iniziativa:

  • Al Quindes, Via Roma 15
  • Alimentari Casati, Via Trivulzio 21
  • Bar Mimosa, Via Trieste 18
  • Borgo Market, Piazza della Chiesa 20
  • F.lli Bencini, Via XI Febbraio 42
  • I Dolci di Ivan, Via Puccini 13
  • Il Dollaro, Via Garibaldi 1
  • Il Fienile, Via dei Fornaciai 16
  • Lear Dining Club, Via Col del Frejus 3
  • La Pastizzeria, Via Buonarroti 4
  • Pasticceria Civillini, Via Trivulzio 39

Un appuntamento da non perdere per chi ama le tradizioni e i sapori autentici della Brianza.

Uno ‘sciame’ di visitatori alla ‘Festa delle Api’ di Ponte Lambro. Interesse anche per il San Primo


Uno ‘sciame’ di visitatori ha invaso nello scorso weekend il parco di Villa Guaita di Ponte Lambro per partecipare alla 15^ edizione della ‘Festa delle Api’, organizzata come sempre dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, in collaborazione con ApiLombardia e con un gruppo di apicoltori biologici del territorio.
Sia nel pomeriggio di sabato che nell’intera giornata di domenica il pubblico ha potuto prendere parte ai diversi eventi organizzati nell’ambito della Festa. Molto partecipate le visite guidate agli alveari, in cui adulti e bambini hanno potuto vedere da vicino - sotto la guida degli apicoltori - la vita delle api. Interesse anche per i momenti di degustazione dei mieli del territorio.


I bambini hanno potuto divertirsi e apprendere nuove esperienze grazie ai numerosi laboratori organizzati dalle associazioni presenti; molto partecipati anche i momenti di animazione con pupazzi, burattini, giochi di legno, candele di cera. Nel corso della Festa sono stati premiati - a cura dell’associazione TicTac e del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” - i migliori disegni realizzati dagli alunni di alcune scuole del territorio che hanno partecipato al mini-concorso “Un disegno per salvare le api”.


Agli stand degli espositori del mercatino bio agricolo, come sempre i visitatori hanno potuto acquistare miele e altri prodotti dell'apicoltura e prodotti agricoli delle aziende biologiche del territorio.
Gli apicoltori, professionisti e hobbisti, hanno potuto partecipare agli incontri di aggiornamento organizzati da ApiLombardia, tra cui laboratori sulla propoli e sul polline.


Interesse anche per lo spazio dedicato alla tutela del monte San Primo, in cui sono state raccolte ulteriori firme contro il progetto di nuovi impianti sciistici e innevamento artificiale.
 
La Festa ha avuto ovviamente anche occasioni di relax e di divertimento, con lo spazio ristoro e i momenti musicali a cura dei gruppi ‘Blues Society di Per & Raf’ e ‘D’Altrocanto’.


Soddisfazione da parte dei membri del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”: dichiarano Moreno Casotto e Loris Galliani, che hanno curato l’organizzazione: “La ‘Festa delle Api’ continua a destare molta attenzione nelle persone, interessate sia ad approfondire la conoscenza del mondo delle api e dell’apicoltura, sia ad acquistare ottimi mieli e prodotti biologici del territorio. Ringraziamo il gruppo di giovani apicoltori con cui collaboriamo per l’organizzazione, così come con ApiLombardia che ha curato alcuni incontri tecnici. Un ringraziamento all’Amministrazione Comunale di Ponte Lambro per il sostegno alla Festa e per aver messo a disposizione il parco di Villa Guaita”.

domenica 29 settembre 2024

Poesia d'ombra e de lûs a Carugo


Il libro "Poesia d’ombra e de lûs - La Brianza di Giuseppe Croci", dedicato al celebre fotografo seregnese Giuseppe Croci e alla bellezza della Brianza, ha riscosso diversi interessi. Dopo la presentazione avvenuta con successo lo scorso anno a Seregno e al Mulino di Peregallo di Briosco, l’opera sarà protagonista di un nuovo evento che si terrà il prossimo 10 ottobre alle ore 21 presso il Museo "Nel Novecento" di Carugo, in via Don Gnocchi, 1.

Il luogo scelto per l’incontro è particolarmente in sintonia con le immagini di Croci, in quanto il museo ospita una ricca collezione di testimonianze legate al mondo agricolo, un tema centrale nelle fotografie del maestro seregnese. Croci, con il suo obiettivo, ha saputo immortalare magistralmente scene di vita rurale e paesaggi suggestivi, riuscendo a catturare l’anima di una Brianza che sta lentamente scomparendo.

Il libro, che raccoglie un prezioso archivio fotografico di Croci, creato tra il 1950 e il 1980, non è solo un omaggio alla sua opera, ma anche una celebrazione della poesia visiva che caratterizza il suo lavoro. Ad arricchire il volume, le liriche inedite di due importanti poeti dialettali, Alberto Airoldi e Augusto Banfi, che con i loro testi hanno contribuito a esaltare ulteriormente la bellezza delle fotografie, aggiungendo un tocco di profondità e sentimento alle immagini.

L’evento del 10 ottobre rappresenta quindi un’occasione unica per immergersi nel mondo artistico di Giuseppe Croci e riscoprire, attraverso i suoi scatti, una Brianza che vive ancora nei paesaggi e nelle tradizioni rurali, perfettamente in linea con le memorie custodite nel museo.

Le associazioni ambientaliste della Provincia di Monza e della Brianza propongono Giorgio Majoli per l'Osservatorio del paesaggio rurale e della rete ecologica provinciale

Giorgio Majoli, in secondo piano, durante uno dei tanti sopralluoghi nel territorio

Su invito della Provincia di Monza e della Brianza, le associazioni ambientaliste del territorio hanno scelto Giorgio Majoli come loro rappresentante presso l'Osservatorio provinciale del paesaggio rurale, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali, oltre che della rete ecologica provinciale. La decisione è stata presa a seguito di un confronto tra i gruppi e le associazioni del Coordinamento ambientalista dell'Osservatorio PTCP di Monza e Brianza, che hanno espresso il loro sostegno unanime a Majoli, figura di rilievo nell'ambientalismo locale.

Giorgio Majoli, noto per il suo impegno in Legambiente Monza e come portavoce di diversi comitati monzesi, si è distinto per le sue competenze e l'esperienza maturata nel tempo a difesa dell’ambiente e del territorio. Il blog Brianza Centrale auspica la sua nomina ufficiale da parte della Provincia, ritenendolo la persona più qualificata per rappresentare gli interessi ambientali all'interno dell'Osservatorio.

Tra i gruppi del Coordinamento ambientalista dell'Osservatorio PTCP di Monza e Brianza che hanno sostenuto la candidatura di Majoli figurano:

  • Alternativa Verde Desio
  • Amici della Natura Triuggio
  • Associazione Parchi del Vimercatese
  • Centro Culturale Ricerca Monza
  • Comitato per il Parco Antonio Cederna
  • Comitato "La Villa Reale è anche mia"
  • Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera
  • Comitato per l’ampliamento del Parco Brianza Centrale
  • Legambiente circolo Alexander Langer di Monza
  • Legambiente circolo Laura Conti di Seveso
  • Legambiente circolo Gaia di Usmate
  • Legambiente circolo di Seregno
  • Sinistra e Ambiente di Meda
  • Gruppo Un Parco per Bernareggio

Oltre a questi, hanno confermato il proprio sostegno:

  • Legambiente Lombardia
  • Italia Nostra, Monza
  • Oasi Lipu di Cesano Maderno
  • WWF Lombardia
  • OA WWF Insubria
  • FAI Monza

La candidatura di Giorgio Majoli, sostenuta da queste numerose e importanti realtà, conferma il suo ruolo centrale nella difesa dell’ambiente e del territorio della provincia di Monza e della Brianza.

venerdì 27 settembre 2024

Il Comitato Unitario Antifascista di Seregno ricorda la vita straordinaria e dimenticata di Teresa Noce


Il Comitato Unitario Antifascista "Pierino Romanò" organizza una significativa iniziativa culturale per sabato 5 ottobre 2024 alle ore 17.00, presso l'Auditorium Ettore Pozzoli in Piazza Risorgimento, Seregno. In questa occasione, lo scrittore Valerio Varesi presenterà il suo libro intitolato "Estella – La vita straordinaria e dimenticata di Teresa Noce".

Il libro racconta la vita di Teresa Noce, una figura straordinaria del panorama politico e sociale italiano del Novecento. Operaia, comunista e partigiana, Teresa ha lottato fin da giovanissima per i diritti dei lavoratori, diventando una delle fondatrici del Partito Comunista Italiano. Dopo aver partecipato alla Resistenza, combattuto in Spagna, e vissuto l’orrore dei campi di concentramento, tornò in Italia per contribuire alla ricostruzione del Paese come parlamentare e sindacalista.

Sotto lo pseudonimo di Estella, Noce fu una delle protagoniste delle battaglie a favore dei diritti delle donne, lottando per la parità salariale, la protezione della maternità e l’uguaglianza di genere. Fu anche ideatrice dei "Treni della felicità", che salvarono molti bambini dalla povertà dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Valerio Varesi, attraverso questo libro, porta alla luce la storia dimenticata di una donna straordinaria, che nonostante i successi in ambito politico, subì la discriminazione e il tradimento in un mondo ancora dominato dagli uomini. Questa presentazione offre l'opportunità di riflettere sul valore delle conquiste politiche e sociali di figure come Teresa Noce, e sulla loro attualità oggi.

L’evento è un'occasione per ricordare e rendere omaggio alla memoria di una grande protagonista della storia italiana.

giovedì 26 settembre 2024

Continua LAMBRADA 2024: un omaggio speciale a Fabrizio De Andrè sulle rive del Lambro


Domenica 29 settembre 2024, alle ore 16.30, presso il Mulino di Peregallo a Briosco, si terrà un evento imperdibile per gli appassionati di musica e cultura locale. Nell'ambito della rassegna LAMBRADA 2024, Renato Ornaghi si esibirà con lo spettacolo "Sentee de mar", un omaggio inedito a Fabrizio De Andrè eseguito interamente in lingua lombarda, sulle rive del Lambro. L’ingresso è gratuito, ma è richiesta la prenotazione, contattando Gabriella al numero 3338024913.

Renato Ornaghi, cantautore e musicista brianzolo, offrirà al pubblico una reinterpretazione unica di uno dei più grandi capolavori di De Andrè, Creuza de mä, un disco che ha segnato la storia della musica italiana. L’evento sarà un’occasione speciale per rivivere le atmosfere di questa opera straordinaria, trasportata dalle coste genovesi fino al cuore della Lombardia, lungo un altro corso d’acqua, il Lambro.
 


"Sentee de mar": un viaggio tra Lombardia e Liguria


Il progetto "Sentee de mar" nasce dal desiderio di Renato Ornaghi di tradurre e reinterpretare in dialetto meneghino le celebri canzoni di Creuza de mä. Il titolo fa riferimento a un fenomeno suggestivo del mare ligure: quando il vento sfiora la superficie calma dell’acqua, si formano strade luminose che sembrano percorrere l'orizzonte, fenomeno che in Liguria viene descritto con l'espressione "o mä o fa e creuze" (il mare crea sentieri). Ornaghi ha sapientemente trasposto queste immagini in una realtà più familiare alla sua terra, trasformando l’acqua salata del mare in quella dolce del Lambro, e le strade luminose liguri in sentieri lombardi.
 

Un anno speciale per ricordare Fabrizio De Andrè

Il 2024 segna due anniversari importanti legati a Fabrizio De Andrè: il 25° anno dalla sua scomparsa e il 40° anniversario della pubblicazione di Creuza de mä, considerato uno dei più grandi capolavori della sua carriera. Pubblicato nel 1984, questo disco rappresenta un'opera fondamentale non solo per la musica italiana, ma anche per quella internazionale, grazie alla sua fusione di sonorità mediterranee e alla scelta inedita di utilizzare il dialetto genovese come lingua principale.

Il successo di Creuza de mä fu immediato. Celebre anche a livello internazionale, il disco fu lodato da artisti come David Byrne dei Talking Heads, che lo inserì tra i dieci album più importanti degli anni '80. Più di tutto, quest’opera ebbe il merito di dare un contributo fondamentale alla nascita della World Music, grazie alla sua capacità di unire culture e tradizioni diverse attraverso la musica. Il genovese, lingua un tempo usata dai commercianti e navigatori del Mediterraneo, divenne la voce perfetta per raccontare le storie di mare di De Andrè, conferendo una profondità e un’autenticità uniche.
 

Dalla Liguria alla Lombardia: la sfida di tradurre Creuza de mä

Con il suo progetto Sentee de mar, Renato Ornaghi si è cimentato in un'impresa delicata: trasporre in lingua lombarda l’atmosfera marina di Genova, adattando le sonorità e i testi di Creuza de mä a un contesto territoriale profondamente diverso. La sfida era quella di raccontare il mare attraverso una lingua e una cultura, quella insubre, che di mare ne vede poco. Eppure, grazie alla sua sensibilità artistica e al suo amore per le tradizioni, Ornaghi è riuscito a creare un ponte simbolico tra le due regioni, regalando una nuova vita a questo capolavoro musicale.

L’evento del 29 settembre sarà quindi un momento di celebrazione sia della memoria di De Andrè, sia della cultura lombarda, in un connubio che unisce acqua, musica e poesia. Un viaggio tra mari e fiumi, tra Liguria e Lombardia, che porterà gli spettatori a percorrere, ancora una volta, quei sentieri tracciati dall’acqua, siano essi le creuze genovesi o i sentee brianzoli.

Non resta che prenotarsi e lasciarsi trasportare dalle note e dalle parole di Sentee de mar, un sentiero di musica e tradizione che corre lungo le rive del Lambro.

Seregno in azione: Legambiente e i Comitati di Quartiere per una città più pulita


Sabato 28 settembre 2024, la città di Seregno aderisce alla proposta di Legambiente per l'iniziativa "Puliamo il Mondo". Questo evento, il più grande appuntamento di volontariato ambientale a livello mondiale, rappresenta un’occasione imperdibile per tutti i cittadini di contribuire attivamente alla cura del proprio ambiente.

La giornata si svolgerà in due momenti distinti, pensati per coinvolgere l'intera comunità.


Nella mattinata, a partire dalle 9:30
, i cittadini si ritroveranno in vari punti della città, in collaborazione con i Comitati di Quartiere, per un'azione di pulizia degli spazi pubblici. I partecipanti sono invitati a unirsi presso i seguenti punti di ritrovo, dove saranno messi a disposizione i kit di pulizia forniti da GelsiaAmbiente:

  • Viale dei Giardini (quartiere CENTRO)
  • Via Edison (quartiere SANT'AMBROGIO)
  • Parco Falcone e Borsellino (quartiere SAN CARLO)
  • Parco di Viale Tiziano (quartiere CEREDO)
  • Via Macallè (quartiere LAZZARETTO - SAN GIUSEPPE)
  • Via Orcelletto - zona Cascina numero 2 (quartiere SANTA VALERIA)


I volontari di Legambiente si riuniranno all’ingresso del Parco Falcone e Borsellino (via Borromeo, presso la stele commemorativa) per un'attività di raccolta rifiuti e pulizia del parco e del laghetto. Si tratta di un’importante iniziativa all'insegna del senso civico, che dimostra come ogni piccolo gesto possa contribuire a un cambiamento significativo.

Nel pomeriggio, a partire dalle 15:00, il Parco della Pace (in via Marzabotto) diventerà il fulcro di una festa dedicata a tutti. GelsiaAmbiente organizzerà laboratori per bambini e bambine, focalizzati sull'importanza del corretto conferimento dei rifiuti. La giornata si concluderà con una merenda per tutti i partecipanti.


Uno dei manifesti predisposti dall'amministrazione comunale

Non si può mancare! Sabato sarà un'opportunità imperdibile per unirsi in un grande sforzo collettivo per la città e il pianeta. Tutti sono invitati a partecipare al parco!

Pedemontana: un nuovo colpo al territorio e alla socialità a Desio


L'avanzamento dell'autostrada Pedemontana sta colpendo duramente una delle ultime aree verdi tra Desio e Seregno. Tra le vittime di questa devastazione c'è il Quagliodromo San Carlo, una struttura che, pur avendo legami con l'attività venatoria, è stata per decenni un punto di aggregazione sociale per molte persone, in particolare anziani.

Come blog ambientalista, Brianza Centrale si oppone al consumo di suolo causato da Pedemontana. Sebbene non condividiamo l'attività principale del Quagliodromo, riconosciamo l'importanza di tutelare il territorio e i luoghi di socialità. 



La distruzione di quest’area è solo l’ultima di una serie di conseguenze negative di Pedemontana, nonostante le battaglie portate avanti dal movimento “No Pedemontana” e dalle associazioni presenti sul territorio. Ora, più che mai, è necessario riflettere su come riconvertire questi spazi in luoghi di incontro e attività sostenibili che non coinvolgano la caccia.

Il prossimo 28 settembre 2024 si terrà un pranzo conviviale in sostegno dell’associazione Quagliodromo San Carlo, per dare un ultimo saluto a questo spazio. Pur non sostenendo le attività legate alla caccia, riteniamo fondamentale che il Comune di Desio si impegni a trovare una soluzione che permetta di preservare il ruolo sociale di questa struttura senza coinvolgere la caccia.

L’appuntamento è fissato alle ore 12:40 presso la Strada Comunale dei Boschi, Desio. Per maggiori informazioni e prenotazioni, contattare via WhatsApp il numero 3519750314 entro il 26 settembre.

La difesa del territorio passa anche dalla tutela dei luoghi di socialità. 

 

Il suolo va salvato, sempre!

 


 

Con WWF Lecco alla scoperta della natura in città! Partecipa all’evento Urban Nature

Sabato 28 e domenica 29 settembre torna “Urban Nature: la festa della Natura in città”, l’evento nazionale organizzato dal WWF. A Lecco, i volontari della sezione provinciale ti aspettano in piazza Garibaldi dalle 10:00 alle 17:00.


“Urban Nature
– spiega Giovanna Corti, presidente del WWF Lecco – è un’iniziativa promossa da WWF Italia per sensibilizzare sul valore e la cura della natura in contesto urbano. La natura in città è fondamentale per il benessere delle persone, e la campagna mira a rinnovare il modo in cui pensiamo e pianifichiamo gli spazi urbani. Vogliamo incoraggiare amministratori, comunità, cittadini, imprese, università e scuole a intraprendere azioni concrete per proteggere e potenziare la biodiversità nelle aree urbane”.

Il programma di sabato prevede un’attività pensata principalmente per le famiglie, ma aperta a tutti: una caccia al tesoro per le vie del centro, alla scoperta delle specie animali e vegetali nascoste tra le strade e i palazzi. Il ritrovo per partecipare alla gara, aperta a tutti, è fissato per le 14:30 in piazza Garibaldi. Le premiazioni si terranno alle 16:30, con premi esclusivi offerti dal WWF. Inoltre, dalle 10:00 alle 17:00, sarà possibile contribuire ai progetti per il verde urbano con una piccola donazione, portandosi a casa una pianta di Erica Calluna.

I fondi raccolti sosterranno progetti di educazione sul valore della natura negli spazi urbani, fondamentali per il nostro benessere e per contrastare il cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico, temi sempre più attuali. In più, aiuteranno a finanziare iniziative nelle città e nelle oasi WWF, rafforzando la presenza della natura nelle aree urbane, con particolare beneficio per i giovani e gli anziani.

 


 

domenica 22 settembre 2024

Sostieni la Riserva Naturale "Fontana del Guercio" di Carugo: un gioiello di storia e natura da proteggere!

Il fontanile "Testa del Nan"

La Riserva Naturale "Fontana del Guercio", situata nella parte meridionale della Provincia di Como, è un luogo di straordinaria bellezza e valore storico. Candidata al progetto nazionale "I luoghi del cuore", promosso dal FAI (Fondo Ambiente Italiano), la Riserva ha bisogno del nostro aiuto per raccogliere almeno 2.500 voti, necessari per ottenere un contributo economico per progetti di restauro o valorizzazione. Il tuo voto può fare la differenza per preservare questo angolo di natura e memoria storica.

Vota ora e proteggi un patrimonio unico!

La Riserva prende il nome dall'omonimo fontanile "Fontana del Guercio", uno dei numerosi fontanili presenti nell’area e sicuramente preesistente al più scenografico fontanile della "Testa del Nan", costruito nel 1580 per volere del Conte Giorgio Manriquez. Quest’ultimo fontanile fu progettato per portare l’acqua fino a Seregno, ma è probabile che il Manriquez non sia riuscito a realizzare completamente il suo ambizioso progetto. Infatti, dopo una serie di vicissitudini, i fontanili passarono nelle mani della nobile famiglia Marliani, e alla fine del 1600 furono acquistati dalla famiglia Arese Borromeo.

Data incisa nel muro di contenimento del fontanile "Testa del Nan"

Gli Arese Borromeo, celebri per la loro splendida villa a Cesano Maderno, usarono le acque del sistema di fontanili per alimentare le fontane dei loro giardini, trasformando la roggia Borromeo in una risorsa idrica essenziale per la loro residenza. Furono loro a potenziare e rinforzare gli argini del fontanile "Testa del Nan" con imponenti manufatti murari, che ancora oggi possiamo ammirare. Le iscrizioni sui manufatti, con date comprese tra il 1682 e il 1703, testimoniano l'accurata opera di consolidamento voluta dagli Arese Borromeo. La roggia Borromeo rimase attiva fino agli anni '60 del secolo scorso, un segno tangibile della sua importanza storica e funzionale nel territorio.

La "Fontana del Guercio"

La Riserva Naturale "Fontana del Guercio" si estende su 34,8 ettari e include la valle della Roggia Borromeo e ben 14 fontanili. Questo sistema di risorgive rappresenta uno degli ultimi esempi di fontanili dell'alta pianura padana, e la sua conservazione è essenziale per mantenere l'equilibrio dell'ecosistema locale. Il complesso di fontanili, tra cui la storica "Fontana del Guercio", è alimentato dalla Falda sotto il Ceppo, un acquifero che fornisce acqua pura e fresca, garantendo un ambiente ideale per la flora e la fauna della zona.

L’area protetta offre un rifugio prezioso per molte specie animali e vegetali, un'oasi di tranquillità in un territorio sempre più minacciato dall’urbanizzazione. La tutela di questo sistema di fontanili è fondamentale non solo per la salvaguardia delle risorse idriche, ma anche per la protezione della biodiversità della zona.

Uno scorcio della Riserva Naturale

La candidatura della Riserva Naturale "Fontana del Guercio" al concorso "I luoghi del cuore" del FAI rappresenta un’opportunità imperdibile per ottenere i fondi necessari alla tutela e valorizzazione di questo sito di importanza storica e ambientale. Per raggiungere questo obiettivo, è essenziale raccogliere almeno 2.500 voti.
 

Vota ora e proteggi un patrimonio unico!

Con il tuo voto, puoi fare la differenza: ogni singolo voto conta per preservare la storia, la natura e la bellezza di questo luogo straordinario. Votare è facile e veloce: basta seguire il link qui sotto e seguire le istruzioni.

👉🏻 Vota ora: Riserva Naturale Fontana del Guercio - FAI

Non perdere l'occasione di contribuire alla conservazione di questo angolo di storia e natura. La Riserva Naturale "Fontana del Guercio" ha bisogno del tuo sostegno per continuare a raccontare la sua storia e offrire un rifugio prezioso alla biodiversità locale. Vota oggi stesso e diventa parte di questa missione di tutela!

 

Vota ora e proteggi un patrimonio unico!


Brianza Pride 2024: diritti e ambiente si incontrano, la voce dei Comitati No Pedemontana


Sabato 21 settembre 2024, la città di Seregno ha ospitato con grande successo il Brianza Pride, un evento che ha visto la partecipazione di oltre 2500 persone provenienti da tutta la provincia. Il corteo, partito dal piazzale antistante l'Istituto Bassi in via Briantina, ha percorso circa 2 km, fino ad arrivare al Parco della Porada. Lì, tra stand delle associazioni organizzatrici, punti di ristoro e un palco per discorsi ed esibizioni artistiche, la giornata si è conclusa in un'atmosfera festosa e inclusiva.


Gli organizzatori si sono detti entusiasti per la numerosa partecipazione, che testimonia la crescente attenzione e sensibilità verso i diritti della comunità LGBTQIA+. La manifestazione è stata accompagnata da bande musicali, contribuendo a creare un clima di gioia e condivisione, con molti partecipanti che hanno sfilato con bandiere arcobaleno e cartelli a favore dell'uguaglianza e del rispetto.


Oltre al supporto delle associazioni LGBTQIA+, il Brianza Pride ha visto anche la significativa presenza dei Comitati Antipedemontana del territorio, che hanno voluto sottolineare l'importanza della difesa dei diritti umani legata a quella del territorio. Un tema cruciale, che quest'anno ha trovato spazio nel discorso di Leonardo Mattia, rappresentante dei Comitati No Pedemontana di Lissone e del Vimercatese, intervenuto dal palco per spiegare i motivi della mobilitazione contro l'autostrada Pedemontana Lombarda.


Mattia ha ricordato come il progetto Pedemontana rappresenti un modello di sviluppo obsoleto, risalente agli anni '60, che oggi mette a rischio il territorio e le comunità locali, con un impatto ambientale devastante. Tra i punti salienti del suo discorso, la preoccupazione per le zone contaminate dalla diossina a Seveso, mai bonificate adeguatamente, e il consumo di suolo che Pedemontana comporterà, peggiorando la situazione già critica dei comuni più cementificati, come Lissone.


Ha inoltre sottolineato come l'autostrada taglierà i corridoi ecologici essenziali per la fauna selvatica e come le tariffe elevate e il modello finanziario dell'opera graveranno sulle future generazioni, senza risolvere i problemi di traffico che l'opera promette di affrontare. Infine, ha ribadito la stretta connessione tra la difesa dei diritti delle persone e la tutela dell'ambiente, lanciando un appello per una politica più attenta ai bisogni delle comunità locali e meno legata agli interessi dei costruttori.


L'intervento di Leonardo Mattia si è concluso con un invito a partecipare attivamente alle iniziative dei comitati, per fermare un'opera ritenuta dannosa e non necessaria. Di seguito riportiamo integralmente il discorso tenuto da Mattia:

Sono qui in rappresentanza dei vari comitati che hanno deciso di mobilitarsi in difesa del territorio e dei cittadini messi a repentaglio dal progetto Pedemontana Lombarda.


L’autostrada Pedemontana è un’infrastruttura legata ad un modello di mobilità del passato. La prima versione del progetto risale al 1963 e, come dice il nome stesso, doveva passare ai piedi dei monti, collegando le provincie di Varese, Como, Lecco e Bergamo. La versione attuale è anch’essa molto recente, infatti risale al 1985!
L’obiettivo di Pedemontana è quello di intercettare il traffico da ovest, partendo da Varese, deviandolo in direzione est verso Bergamo, per evitare il continuo accentramento su Milano, in un progetto che termina ad Osio Sotto. Ad oggi, per mancanza di fondi, anche questa versione è stata modificata nell’ultima tratta, la D, che ha lasciato il posto alla D breve, che terminerà, se realizzata, ad Agrate Brianza… pensate, voi venite presi in giro per tutte le lettere dell’alfabeto che vengono aggiunte alla sigla LGBT, ma anche a Pedemontana piace l’alfabeto: tratta A, B1, B2, C, D lunga e D breve… e chissà se un giorno la TEEM diventerà la tratta E. A proposito, con TEEM e Brebemi ci hanno già dimostrato che questo modello non è funzionale, lo si vede bene in un video sulla Brebemi che mostra dei ragazzi che giocano a calcio indisturbati in mezzo all’autostrada da quanto è deserta.


Tutti i Comuni interessati da Pedemontana saranno colpiti duramente nelle loro peculiarità territoriali.
Partiamo da Seveso, dove Pedemontana attraversa le zone contaminate dalla diossina dopo il disastro dell’ICMESA del 1976 e mai bonificate. Ad oggi il Piano di bonifica che la Società Pedemontana è tenuta ad eseguire genera preoccupazione e dubbi sull’effettiva protezione della popolazione. Per chi non lo sapesse il 10 luglio del 1976 all’interno dell’azienda ICMESA, produttrice di diserbanti, fungicidi e battericidi, il reattore principale andò in avaria ed esplose, rilasciando TCDD, che appartiene al gruppo delle diossine, creando un disastro ambientale noto ancora oggi come la Chernobyl italiana. Dove oggi sorge il Bosco delle Querce si trovano sottoterra delle vasche contenenti il reattore, le macerie dell’azienda e delle abitazioni più vicine, con ciò che c’era al loro interno, compresi effetti personali, poiché tutto contaminato.


In tutti i Comuni limitrofi ancora oggi si rilevano nel suolo tracce di diossina, pertanto smuovere la terra in quelle aree significa liberarla in atmosfera.
Proseguendo lungo il percorso, Pedemontana si sovrapporrà al tracciato della Milano Meda, da Lentate sul Seveso a Cesano Maderno, che attualmente è una superstrada gratuita, rendendola a pagamento. Ne conseguirà che parte dei veicoli defluirà su strade cittadine andando ulteriormente a congestionare il traffico locale.
Proprio per ovviare a questo, in corrispondenza dello svincolo di Meda, è prevista un'opera complementare a Pedemontana, la Tangenziale Meda-Seregno, conosciuta anche come Tangenzialina del Meredo. Un tratto di strada aggiuntivo che stravolgerebbe il Parco agricolo del Meredo, nel comune di Seregno, un'area verde e agricola tra le più incontaminate di tutta la Brianza.


Le tariffe del tratto esistente di Pedemontana sono già oggi le più elevate in Italia, ammontano infatti a più del doppio del pedaggio delle altre autostrade. Questo perché il costo di cantierizzazione chilometrico è addirittura più elevato di quello della Brebemi. È già stato dichiarato in più occasioni, dall’Ing. Fusco, direttore generale di APL, Autostrada Pedemontana Lombarda, che la riduzione delle tariffe non è perseguibile, dato l’elevato indebitamento della Società che, per il quarto anno consecutivo, ha registrato perdite che ammontano a 100 milioni, a cui si aggiungono debiti verso le banche finanziatrici per ulteriori 162 milioni di euro.
Ad oggi Pedemontana Lombarda si regge totalmente sulla finanza pubblica dopo il tentativo fallito in project financing. Proprio per questo motivo, il quadro economico e finanziario è sotto l’osservazione della Corte dei conti, la quale, testuali parole, “non riesce a valutare la sostenibilità economica e finanziaria dell’operazione, definendo come l’onere ricadrà interamente sulle future generazioni”. (giudizio di parifica del luglio 2022).


Dopo Cesano Maderno, troviamo Desio, dove Pedemontana spazzerà via un milione di metri quadri di parco GruBria, un PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) parte di un più ampio progetto della città metropolitana di Milano, la Dorsale Verde, formata da un insieme di parchi urbani e regionali uniti da corridoi ecologici necessari per la conservazione della fauna selvatica. Pedemontana impatterà su questi corridoi tagliandoli da parte a parte, interrompendone la continuità.
In merito al movimento terra sono già note e riportate dai giornali indagini per ingerenze già sulle prime tratte di Pedemontana. Questo si aggiunge alla realtà di Desio, che è già nota per le infiltrazioni della ‘ndrangheta.


Sempre a Desio la situazione della qualità dell’aria, già critica per la presenza dell’inceneritore, peggiorerà ulteriormente mettendo ancor più a rischio la salute dei residenti.

Pedemontana peserà anche sul consumo di suolo. La crisi climatica ci esporrà sempre di più a eventi atmosferici estremi, tra cui l’alternanza tra siccità e bombe d’acqua. Contemporaneamente alla risoluzione di tale crisi, dobbiamo quindi anche ragionare sulla mitigazione, ovvero tutto ciò che ci serve per ridurre le conseguenze negative dei cambiamenti climatici. Impermeabilizzare ulteriormente un territorio già pesantemente urbanizzato, va nella direzione opposta. In sintesi, se piove di più, bisognerebbe aumentare la quantità di suolo libero in grado di assorbire l’acqua piovana, non diminuirla. Questo ci espone maggiormente ad alluvioni, con le tragiche conseguenze già vissute anche di recente…


Lissone è il terzo Comune più cementificato d'Italia, con un consumo di suolo pari al 71%. Proprio qui Pedemontana, oltre a cementificare gli ultimi spazi verdi rimasti, verrebbe costruita letteralmente "sotto le case". Le frazioni di Santa Margherita e Bareggia verrebbero divise dall’autostrada, obbligando i residenti a giri improponibili, allontanando i territori piuttosto che avvicinarli, come vorrebbe invece far credere l’idilliaca narrazione di Regione Lombardia. In più questa porzione di territorio verrebbe stretta tra due svincoli a distanza di solo 1,5 km: il mega svincolo di Desio, tra i più grandi in Europa, e lo svincolo di Macherio. Questo a lavori finiti, perché nel frattempo i residenti saranno costretti a vivere prigionieri di un cantiere enorme e infinito.


Ad Arcore un grosso problema sarà lo sbancamento dei Colli Briantei, patrimonio naturalistico boschivo parte dell’omonimo PLIS. All’interno un importante sistema di rogge e vasche naturali integrato nel bosco, che permette l’assorbimento delle acque meteoriche. La mancanza di questo complesso sistema andrebbe ad inasprire il problema già esistente degli allagamenti in paese che, rispetto ai Colli, si trova più in basso.


Ritornando alla crisi climatica non possiamo omettere di evidenziare che opere di questa portata hanno un alto impatto climalterante. Vengono eliminate aree verdi in grado di assorbire CO2, viene tolto il primo strato di suolo anch’esso fondamentale per l’assorbimento di CO2, data la presenza di microrganismi come cianobatteri, funghi e spore; suolo che è anche un contenitore di carbonio che se smosso si libera nell’aria. Al posto di tutto questo viene realizzata un’autostrada che a sua volta implica emissioni di CO2, sia durante le fasi di cantierizzazione, sia durante il suo utilizzo, incentivando un modello di mobilità insostenibile.


L’impatto sul piano di campagna più evidente sarà sull’ultima tratta, la D breve, perché si dovrebbe sviluppare all’interno del Parco Agricolo Nord Est, il quale interessa 24 Comuni per un’estensione di 4.150 ettari. Giusto per darvi un’idea di confronto: il Parco di Monza ha un’estensione di 700 ettari.
Le aree interessate dal cantiere all’interno del Parco saranno in totale un milione di Mq (1.009.666mq), di cui 800.000 mq da espropriare.
Il tracciato interesserà 442.000 mq, di cui il 79% all’interno del Parco P.A.N.E.


Il Parco risponde all’esigenza di valorizzare un territorio, ed è il lavoro di collaborazione dei comuni. Un importante polmone verde, ad alta vocazione agricola. Le attività presenti sono a conduzione familiare e sono parte di un patrimonio di cultura contadina della Brianza. Inoltre, l’Ente Parco, organizza varie attività formative anche con le scuole. Questi luoghi sono già al limite, minacciati da un tessuto urbano sempre più in espansione.


Offensiva è la relazione paesaggistica che accompagna il progetto della D breve. Da questa relazione il vimercatese ne esce come un luogo marginale, uno spazio vuoto da riempire, privo di interesse naturalistico. Tale espressione è frutto dell’evidente mancanza di conoscenza dei territori, oltre ad essere poco rispettosa dell’impegno che le amministrazioni hanno messo nella conservazione e nella cura del Parco. Di recente è stato inaugurato un sentiero storico che era una vecchia via romana, oggetto di riqualificazione, e finanziato proprio da Regione Lombardia, la stessa che intende passarci sopra con l’autostrada.


Ma la cosa più assurda di quest’ultima tratta è che corre parallela alla A51 (tangenziale est di Vimercate) a meno di 3km di distanza, partendo e terminando negli stessi punti: a nord Vimercate, e a sud Agrate, immettendosi nella TEEM. La A51 è gratuita in quel pezzo, al contrario di Pedemontana che, ricordiamo, ha tariffe più che doppie rispetto alle autostrade italiane.

Il motivo di questa tariffa risulta dall’analisi del Centro Studi PIM. Il valore del tempo (VOT, Value Of Time), ossia la propensione che le persone hanno di pagare un’autostrada pur di guadagnare tempo, è stato sovrastimato dalla società Pedemontana, tant’è che le stesse linee guida di Regione Lombardia richiamano alla cautela nella valutazione di tale dato. Inoltre il dimensionamento di Pedemontana si basa su studi di traffico errati che, se corretti, ne invaliderebbero il rapporto costi-benefici.


Oggi gli 11 Comuni coinvolti stanno portando avanti un’azione legale condivisa in maniera trasversale, indipendentemente dall’appartenenza politica, che sottolinea la violazione del quadro normativo di Legge: la tratta D breve non è una variante ma una nuova opera.
Proprio per questo la modifica al tracciato ha provocato un’attenzionamento della BEI (Banca Europea degli Investimenti), capofila tra gli Istituti finanziatori dell’opera. Per le tratte già a progetto esecutivo, B2 e C, il finanziamento era stato concesso a seguito del tragitto originario, cambiando il percorso la BEI valuterà se erogare ancora il prestito, mettendo in discussione l’intera opera.


In merito alla tratta D breve i Comuni e i cittadini hanno inviato le osservazioni sulla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) al Ministero dell’Ambiente, che ha chiesto a CAL una serie di integrazioni, evidenziando anche che è d’obbligo una risposta a tutti coloro che hanno inviato le osservazioni. La conseguenza è stata che il proponente, APL, ha chiesto una sospensiva del progetto definitivo.
Tutte le risposte della politica sono la conseguenza delle attività dei comitati e della risposta dei cittadini. I problemi per Pedemontana sono tanti e non facilmente risolvibili, fermarla è possibile, anche se Regione Lombardia e APL, nella loro azione di propaganda, dipingono l’opera come qualcosa di già deciso e avviato contro cui ormai non si può far più nulla. Proprio per questo è importante partecipare alle iniziative dei comitati.


I comitati agiscono sia sul territorio, organizzando manifestazioni e passeggiate sul tracciato, che tramite i social. Tra le attività diverse raccolte firme che hanno anche un valore informativo verso la cittadinanza, la più numerosa ha raggiunto le 6.000.
Non dimentichiamo, in ultima analisi, che il genere umano si alimenta con cibo, acqua e aria pulite. Togliere campi agricoli significa diminuire la possibilità dei nostri territori di autosostentarsi producendo cibo localmente. Tutto ciò va in contrapposizione con il concetto di sovranità alimentare, fortemente voluto anche dall’attuale governo, che ha creato appositamente un Ministero.
Lo sviluppo agricolo è davvero sacrificabile in nome di un’infrastruttura che non risolve i problemi di traffico, e non sviluppa in alcun modo il settore dei trasporti?


Pedemontana è l’esempio più evidente di una politica miope, oggi scollegata dalle comunità locali, che mette al centro l'interesse dei costruttori, amici degli amici, e di nessun altro; manchevole nel suo ruolo principale, ovvero difendere il bene comune e la collettività. La politica deve avere l’onestà intellettuale di riconoscere il fallimento di Pedemontana.



La partecipazione al Brianza Pride di quest’anno è stata una dimostrazione di come la lotta per i diritti civili e quella per l’ambiente siano interconnesse, unendo le forze di diverse comunità per creare un futuro più equo e sostenibile.