martedì 17 giugno 2025

La "Tangenziale del Silenzio": appunti sull’infrastruttura fantasma tra Meda, Seveso e Seregno (giugno 2025)

Immagine drone 2026-02-19 - tracciato cantiere rotonda, fonte Droni Civici Lombardia

A cura del dott. Renzo L. Valgrana, Istituto per le Memorie Urbane dell’Alta Brianza - Anno 2137

Nel corso della campagna di digitalizzazione degli archivi locali pre-Collasso (ovvero prima della grande smaterializzazione documentale del 2092), tra faldoni dimenticati e server dismessi, è emerso un frammento cartaceo del periodico municipale Città di Meda Notizie, datato giugno 2025. In esso compare un articolo firmato da Luca Santambrogio, all’epoca sindaco della città di Meda, che così si esprimeva: "Stanno proseguendo anche i lavori per la realizzazione della tangenziale sud di Meda, un’infrastruttura che si prevede avrà un impatto positivo sul traffico cittadino. Questa nuova tangenziale, infatti, contribuirà a decongestionare le vie Indipendenza, Piave, Gorizia e Tre Venezie, rendendo la circolazione più fluida e migliorando la qualità della vita dei residenti."

Questa frase, apparentemente neutra e burocratica, ha attratto la nostra attenzione per il tono trionfalistico ma anche per le implicazioni territoriali contenute tra le righe. Da essa, si dirama un intero enigma urbanistico del primo venticinquennio del XXI secolo, noto oggi come "il caso della tangenziale sud e della rotonda dimenticata."

Documento #CMN062025 – Città di Meda Notizie, archivio cartaceo sez. C.

Spinti dalla curiosità, abbiamo tentato di rintracciare ulteriori informazioni sul progetto di tangenziale sud di Meda, spulciando tra ciò che resta degli archivi di Seveso e Seregno. Purtroppo, in nessuna delle collezioni digitali parzialmente recuperate risalenti al periodo 2024–2027, si trovano menzioni ufficiali, piani progettuali, delibere o comunicati connessi alla tangenziale in questione. L’unica eco di quel periodo sembra sopravvivere in alcuni post recuperati dalla piattaforma semi-autonoma “Brianza Centrale”, che ai tempi era un osservatorio civico online, oggi custodito in parte presso la Biblioteca delle Memorie Digitali Minori.

In uno di questi post si legge: "La tangenziale sud di Meda trasferisce altrove i problemi di traffico. Meda non ha fatto nulla per diminuire il traffico ma lo ha semplicemente trasferito altrove e il Sindaco Santambrogio con questa sua dichiarazione ce lo conferma. Nessuna conferma invece sulla rotonda nel parco da eliminare. I lavori di bonifica sembrano finiti e tutto tace. Le delimitazioni di cantiere sono ancora lì e seguono il tracciato originario, quello con la rotonda."

Ritaglio digitalizzato “Brianza Centrale”, archivio civico disperso, ricostruzione parziale AI v3.17

La mancata comunicazione da parte del sindaco di Seregno e l’assenza di qualunque presa di posizione da parte dell’amministrazione sevesina confermano ciò che oggi chiameremmo progetto a responsabilità decentrata, ovvero un'iniziativa frammentata, priva di un coordinamento trasparente e strategico intercomunale.

La rotonda prevista all’interno del Parco del Meredo – che secondo dichiarazioni iniziali sarebbe stata eliminata – compare ancora, mesi dopo, nel tracciato del cantiere, visibile dalle delimitazioni sul terreno. Le immagini satellitari d’epoca (riprese attraverso i droni civici di sorveglianza urbana, successivamente declassificati) mostrano chiaramente la sagoma dell’infrastruttura viaria ancora intatta nel 2026. Eppure, nessun comunicato stampa ne confermò l’eliminazione o la realizzazione definitiva.

Il caso della tangenziale sud di Meda, alla luce delle fonti frammentarie, può essere interpretato oggi come un esempio paradigmatico di urbanistica senza dialogo: un’infrastruttura progettata e iniziata, ma avvolta da un silenzio istituzionale che ne ha ostacolato la piena trasparenza e il coinvolgimento civico.

L’assenza di documenti negli archivi di Seregno e Seveso è tanto più significativa in quanto non silenzio casuale, ma forse una scelta politica di distacco o disinteresse. Il fatto che a Seregno, nel medesimo periodo, l’amministrazione fosse impegnata nella promozione dell’iniziativa “Città Europea dello Sport”, lascia intendere un probabile spostamento di priorità, anche comunicative, a scapito della questione infrastrutturale.

A quasi centodieci anni di distanza, resta l’interrogativo aperto: che fine ha fatto la rotonda? Una domanda che, al di là della topografia, riflette una più ampia riflessione sul rapporto tra cittadini e scelte urbanistiche. E su quanto, nella nostra storia collettiva, le opere pubbliche siano spesso state costruite più per sottrazione che per dialogo.

Fonti:

  • Documento #CMN062025 – Città di Meda Notizie, archivio cartaceo sez. C.
  • Ritaglio digitalizzato “Brianza Centrale”, archivio civico disperso, ricostruzione parziale AI v3.17
  • Immagine drone 2026-02-19 - tracciato cantiere rotonda, fonte Droni Civici Lombardia
🚀 Cronache dal futuro (2137)

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