lunedì 31 ottobre 2016

La strada dei Visconti nella Corte di Casale

Domenica 13 Novembre 2016

Percorso lento e gradevole lungo la via dei Visconti nella Corte del Casale, per meglio conoscere il nostro territorio nei comuni di Eupilio, Canzo, Castelmarte e Proserpio.

Sono previste  tre visite straordinarie (Torre del  Castello di Eupilio - Villa Baroggi di Proserpio - Salita sulla torre di Castelmarte); tre realtà private che aprono per l'occasione.

Una  giornata da non perdere

Programma
  • Ore 8 Ritrovo al parcheggio del Lido Lago del Segrino
  • Ore 8,30 Visita alla torre del Molvesio ad Eupilio
  • Ore 9 Lago Segrino lato est
  • Ore 9,30 Canzo Villa Meda - battistero - teatro
  • Ore 10,30 Strada del ferro verso Castelmarte
  • Ore 11,30 Visita Castelmarte - Torre del Municipio
  • Ore 12,30 Pranzo al sacco nel salone del Municipio
  • Ore 14,00 Strada per Proserpio
  • Ore 14,30 Visita Proserpio e Villa Baroggi
  • Ore 15,30 Strada per Inarca
  • Ore 16,30 Merenda Località Inarca
  • Ore 17,30 Rientro Lido Segrino
Per Informazioni: cell. 3348754952 - 3355933505  LA MARTESANA
In caso di pioggia l’uscita sarà rinviata alla domenica successiva

sabato 29 ottobre 2016

Alla scoperta del "mondo della terra" con Legambiente Seregno


a cura di Legambiente Seregno

Nei giorni scorsi i bambini dell'asilo Maria Immacolata di Seregno hanno trascorso un bel pomeriggio presso il Centro di Educazione Ambientale Legambiente di Via Gran Sasso, oggi diventato anche asilo famiglia durante tutto l'anno.


Con i mezzani e i grandi delle sezioni abbiamo organizzato la gita per tuffarsi nel "mondo della terra": dalla scoperta dell'argilla alla semina, poi allo scavo e raccolta degli elementi che vivono sul terreno.


WWF Lecco: il problema cinghiali non si risolve con le doppiette

Immagine tratta da resegoneonline.it
a cura dell'Associazione WWF Lecco

Studi scientifici e l’esperienza di altre realtà locali hanno ampiamente dimostrato l’inefficacia e l’inutilità dei “piani di abbattimento”.

Via libera alle doppiette per la caccia al cinghiale, specie non autoctona, bensì introdotta negli anni passati nei nostri territori a scopo venatorio e oggi considerata dannosa e troppo invasiva. Questo è quanto deciso lunedì 24 ottobre dalla Giunta di Regione Lombardia, con approvazione della delibera che affida di fatto ai cacciatori il compito di contenere la popolazione dei cinghiali presenti sul nostro territorio.

Se è pur vero che esiste un’emergenza degna di considerazione relativa ai danni causati dai cinghiali alle colture e allo stesso ecosistema nel quale si muovono, è anche vero che delegare i cacciatori nella gestione di questo complesso problema è molto rischioso sotto diversi punti di vista oltre che essere praticamente inefficace nel medio- lungo termine se non addirittura controproducente.

Pur riconoscendo pienamente la necessità di mettere in atto un piano di gestione volto alla riduzione del numero di individui presenti nel lecchese, siamo fermamente convinti che una tale operazione non possa e non debba essere affidata ai cacciatori.

Una qualsiasi attività di gestione del cinghiale non può prescindere dai principi fondamentali di ecologia, biologia e dinamica di popolazioni, ma al contrario deve essere subordinata ad uno specifico piano di prelievo derivante da uno studio tecnico preciso che prenda in considerazione i parametri fondamentali che caratterizzano una popolazione di cinghiali in un determinato territorio. Tra essi è necessario conoscere la distribuzione e la consistenza della popolazione nelle varie stagioni, le classi di età, il rapporto numerico maschi/femmine. Importante anche conoscere i tassi riproduttivi per classi di età nonché i tassi di sopravvivenza.

Affidare ai cacciatori l’azione contenitiva, significa voler ignorare completamente le linee guida da seguire in situazioni come queste. I diversi ricercatori che si sono occupati di fenomeni di “eccessiva proliferazione” di questi ungulati sono tutti concordi nell’affermare che l’espansione delle loro popolazioni non può essere controllata tramite prelievo venatorio che risulta essere totalmente inefficace nel ridurne l’accrescimento.

É stato invece osservato dai ricercatori che un esasperato prelievo venatorio, quindi non selettivo, pur portando nell’immediato ad una riduzione degli individui, determinerebbe anche un aumento del tasso di incremento utile annuo della specie che compenserebbe in tempi brevi la riduzione subita. Questo significa che l’abbattimento non selettivo fornirebbe soltanto una “soluzione apparente” ma che in capo a breve tempo ci si troverebbe di fronte ad una popolazione altrettanto numerosa rispetto all’attuale, se non ancor di più. Dovrebbe far scuola quanto avvenuto nei Colli Euganei dove,  nonostante le massicce azioni di abbattimento dei cinghiali, la popolazione non è affatto diminuita, con conseguente inutile sperpero di denaro pubblico per organizzare e autorizzare centinaia di cacciatori di cinghiali ed ottenere come conseguenza l’aumento dei danni a spese delle aziende agricole.

Oltre alla provata inefficacia del metodo consentito dalla delibera regionale, bisogna considerare anche che la caccia al cinghiale, per i metodi con cui viene praticata, è quella a cui le statistiche attribuiscono il maggior numero di vittime, tra decessi e ferimenti gravi. Quindi consentire una simile metodica significa mettere in serio pericolo tutti coloro che nelle nostre zone sono soliti passeggiare nei boschi e sulle montagne e quindi costituisce un grave pericolo per l’incolumità pubblica.

Siamo altresì convinti che nell’immediato il contenimento per abbattimento possa essere considerato accettabile solo se strutturato e selettivo, come operato finora dall’Amministrazione Provinciale di Lecco mediante trappolaggio, metodica di gestione sicuramente più controllabile e affidabile.

Riteniamo inoltre che nel prossimo futuro debbano essere prese in considerazioni metodiche di contenimento alternative che agiscano sulla natalità e non sulla mortalità della fauna selvatica ritenuta invasiva, metodiche che garantiscano un’efficacia duratura nel lungo termine che limiti al minimo le azioni periodiche di cattura e abbattimento.

In merito, un’attenta osservazione andrebbe riservata ai recenti progetti messi in opera sperimentalmente non soltanto all’estero ma anche nella Maremma toscana, progetti che utilizzano la sterilizzazione farmacologica come metodo sicuro e non cruento per ridurre la popolazione a livelli del tutto accettabili in modo duraturo nel lungo termine.

Tale metodo messo a punto da una ricercatrice italiana molto esperta in materia, la dottoressa Giovanna Massei, prevede l’utilizzo di un vaccino che blocchi la fertilità dei cinghiali. Tale vaccino viene somministrato sotto forma di esche posizionate in appositi distributori apribili soltanto dai cinghiali stessi. Questo nuovo approccio alla sterilizzazione degli animali selvatici permetterebbe di abbattere i costi che in passato prevedevano la cattura e la successiva sterilizzazione ad opera di un veterinario, e quindi rendevano di fatto la sterilizzazione stessa poco conveniente. Oggi questo ostacolo, alla luce di questo nuovo metodo di somministrazione del farmaco, parrebbe superato.

Tutti gli studi condotti finora sulla dinamica di popolazione della fauna selvatica dimostrano scientificamente che il controllo della fertilità è più efficace dell’abbattimento e che solo utilizzando tale metodica è possibile ridurre davvero il numero degli individui di una popolazione di cinghiali in un determinato territorio.

mercoledì 26 ottobre 2016

Un mese per la Brughiera: geologia e regime delle acque nel bacino Seveso / Tarò


Dopo il successo della serata di venerdì 21 ottobre scorso proseguono gli incontri con la Brughiera.

Venerdì 28 ottobre 2016, ore 21,00 presso la sala Civica del Comune di Mariano Comense (CO), Piazza Roma 52 si parlerà di:

Geologia e regime delle acque: le cause delle alluvioni del Seveso/Tarò e gli interventi per ridurne gli effetti 
Relatori: Gianni Del Pero e Umberto Guzzi.

Una interessante occasione per discutere e conoscere la storia geologica del nostro territorio e le problematiche ambientali che causano purtroppo le ripetute esondazioni del torrente Tarò e del Seveso. Uno sguardo sarà rivolto dai due geologhi relatori della serata, anche alle scelte che si stanno facendo per cercare di contenere i danni causati dalle piene dei fiumi e a quello che si dovrebbe fare ancora sia come cittadini che come Amministrazioni Comunali.

Prossini incontri:

Venerdì 4 Novembre 2016   Titolo della serata: Storia del paesaggio agricolo lungo i sentieri del parco.
Relatori: Zeno Celotto, Giancarlo Montorfano

Venerdì 11 Novembre 2016   Titolo della serata: Flora del parco, gestione del bosco e connessioni ecologiche.
Relatori: Angelo Biacoletto, Daniele Piazza

COMITATO PER IL PARCO REGIONALE DELLA BRUGHIERA

domenica 23 ottobre 2016

Muri a secco sul Monte Barro


E' il sesto anno ormai che Parco Monte Barro e WWF Lecco propongono con successo l'attività sui "muretti a secco", manufatti di ingegneria edilizia a cui l’uomo ricorre per conquistare nuovi spazi, spesso da destinare alla coltivazione su pendii collinari o montuosi altrimenti impossibili da sfruttare, ma anche luoghi di importante valenza ambientale per le numerose specie vegetali e di microfauna che queste strutture possono ospitare.


Sabato 22 ottobre, in una fredda mattina autunnale, un gruppo di una decina di volontari coordinati dal tecnico Michael Wolfger, ha provveduto alla ristrutturazione di un tratto di muretto a secco lungo un sentiero che collega Camporeso a Migliorate, sulle pendici sud occidentali del Monte Barro. Dalla preparazione dei sito alla ricostruzione del basamento e via via fino alla finitura, un tratto di muro ha ripreso vita in tutto il suo originario splendore.


L’iniziativa sui muri a secco è solo una delle numerose attività che gli attivisti del WWF Lecco portano avanti all’interno dell’area protetta del Parco Barro, andando ad affiancarsi alle ricerche sul gambero di fiume, alle bugbox per favorire la presenza di insetti impollinatori, alla manutenzione naturalistica degli stagni... in un susseguirsi di impegni per la tutela dell’ambiente e della biodiversità.


Immagini di proprietà WWF Lecco

sabato 22 ottobre 2016

Pedemontana è insostenibile. Di Pietro ne prenda atto e restituisca la concessione!

In nero le tratte di Pedemontana realizzate ad oggi (in alto le tangenziali di Varese e Como, sotto la tratta da Busto Arsizio a Lentate sul Seveso)
Giovedì scorso Antonio Di Pietro, presidente di Pedemontana, nel corso di un incontro con i sindaci del varesotto ha avanzato la proposta di nazionalizzare o regionalizzare le tangenziali di Como e Varese. [Per approfondire leggi qui e qui]

Pubblichiamo di seguito il commento che ci ha inviato Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia.

Secondo il pef (piano economico finanziario)  del 2009 le tangenziali avrebbero dovuto costare 420 mln di opere e 130 di somme a disposizione per un totale di 550 mln su 4,7 mld complessivi, quindi circa il 12% dell'investimento. Nel pef 2013 il conto finale è aggiornato a  600 mln.

Per l'80% le tangenziali di Como e Varese sono state pagate con il contributo pubblico, quindi se si statalizzano come chiede Di Pietro lo Stato o la Regione ci devono mettere tra i 100 e i 150 mln.

Questa soluzione, proposta dal presidente di Pedemontana Antonio Di Pietro,  richiede la revisione radicale del PEF ed un nuovo passaggio al CIPE, che per poter approvare la revisione del PEF deve avere sul tavolo un altro  PEF, credibile, per il completamento dell'opera, che è cosa impossibile.

Proporre la nazionalizzazione delle tangenziali senza un piano per il resto dell'opera serve solo a non affrontare il problema centrale della insostenibilità dell'intero progetto e del rischio di fallimento. Rischio traffico, rischio ambiente (carotaggi Seveso) e mercato finanziario che ha voltato le spalle al progetto dovrebbero spingere ad un ripensamento e ridimensionamento dell'opera.

Quindi per salvare gli interessi dei due capoluoghi si sacrificano quelli di tutto il resto del territorio.

Ma se Di Pietro vuole salvare l'opera e fare l'interesse pubblico una soluzione ce l'ha, ed è quella che lui stesso ha firmato nella convenzione 2007: è la restituzione della concessione per impossibilità di rispettarla, che oggi può essere concertata senza particolari problemi mentre se si aspetta ancora ci sono almeno due gravi rischi:
  • che Pedemontana fallisca e la concessione intera torni a CAL(Concessioni Autostrade lombarde di Regione e Anas), ma dopo una procedura che potrebbe durare anni a danno del territorio
  • che sia CAL a svegliarsi, finalmente - o il ministero dei Trasporti ad intervenire - per denunciare il mancato rispetto della convenzione e revocare la concessione, con una procedura che può chiedere i danni a Pedemontana e ai sui soci (quindi a Serravalle che detiene l'80% delle azioni di Pedemontana).
Invece se oggi Di Pietro restituisce la concessione fa un atto di onestà e correttezza e fa l'unico atto che può permettere di rendere meno cara o gratuita da subito la parte già realizzata e forse anche di proseguire l'opera, che oggi come oggi non ha speranze.

Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente Lombardia

venerdì 21 ottobre 2016

Pedemontana e diossina: i dati e le conseguenze della "caratterizzazione"


a cura del Coordinamento ambientalista 
INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
 
E' ormai agli atti dei Comuni interessati la documentazione della Caratterizzazione dei suoli delle zone A, B, R del disastro ICMESA che sono interessate dal progetto della Pedemontana.
Una corposa documentazione il cui fulcro centrale è la relazione tecnica descrittiva elaborata da "Nuova Briantea" cioè dal Raggruppamento Temporaneo d'Imprese (RTI) con capogruppo Strabag, su mandato di Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) e Concessioni Autostradali Lombarde (CAL).

"Insieme in rete" ne è entrata in possesso a mezzo di accesso agli atti fatto da una sua componente presente in un Consiglio Comunale.


Nella relazione, per la prima volta, appare in un elaborato ufficiale, oltre alle due note vasche/discariche di Meda e Seveso presenti nel Bosco delle Querce, quelle che vengono definite come la terza vasca di Cesano Maderno e una fossa approssimativamente ubicata al confine tra Bovisio e Desio.

Della vasca di Cesano Maderno e della fossa tra Bovisio e Desio le capacità volumetrica non sono note, "non si hanno informazioni certe" e lì  vennero presumibilmente sepolti gli animali contaminati da diossina TCDD e abbattuti nel 1976.

Con il piano di caratterizzazione sono stati indagati 214 punti così suddivisi:
  • 22 punti in zona A con 66 campioni
  • 45 punti in zona B con 135 campioni
  • 137 punti in zona R con 411 campioni
  • 10 punti esterni anche alla zona con 30 campioni.
Il prelievo dei campioni ha subito modifiche sul campo rispetto al Piano, in particolare per i sondaggi nel livello superficiale dei terreni, il “Top Soil” per la presenza di terreni di riporto e di superfici coperte da pavimentazione posteriori al 1976. In questo caso sono stati prelevati campioni a profondità maggiori.
Ogni campione è stato gestito con un'aliquota analizzata dal laboratorio di fiducia di Nuova Briantea, una consegnata ad ARPA per le analisi di contradditorio e una terza aliquota sigillata e conservata dall'appaltatore per eventuale e successivo controllo.
Le analisi chimiche, espresse come sommatoria delle componenti PCDD (tutte le policloro-dibenzo-p-diossine) + PCDF (furani) e condotte secondo un ben definito protocollo nel Top Soil (primi 20 cm), nel livello intermedio (da 20 cm a 1 metro) e nel livello profondo (da 1 metro a 2 metri) hanno ricercato la presenza di diossine e in particolare della “nostra diossina”, la TCDD, la più tossica e pericolosa.

Sono 387 dati analitici suddivisi per zone (ogni dato è un valore) che hanno portato ai seguenti risultati:

nel livello superficiale, TOP SOIL,
37 superamenti del limite per siti a verde pubblico e privato oltre quindi il limite di 10 ngE kg-1 SS (nano grammi equivalenti, unità di misura che unisce il peso del contaminante alla sua pericolosità)
4 superamenti del limite per siti ad uso commerciale industriale (100ngE kg-1 SS)

nel livello intermedio
22 superamenti del limite per siti a verde pubblico e privato (10 ngE kg-1 SS)

nel livello profondo
4 superamenti del limite per siti a verde pubblico e privato (10 ngE kg-1 SS)

Quindi dalle analisi APL abbiamo 63 superamenti del limite a verde e 4 superamenti del limite industriale.

ARPA ha per parte sua analizzato 46 campioni relativi a 46 differenti sondaggi.
Il contradditorio ha portato ad attribuire a ciascun campione specifico la maggiore tra le concentrazioni ottenute nel confronto del dato di ARPA con quello del laboratorio di Nuova Briantea.
Il contradditorio porta all'aumento del numero dei superamenti dei livelli di CSC:
  • 68 superamenti del limite verde (di cui 16 in aree definite da APL “con destinazione d’uso verde” ed altri 17 “in aree in corrispondenza delle quali si prevede la realizzazione di interventi di mitigazione ambientale e le aree tecniche/di cantiere, avranno una destinazione d’uso di tipo verde”.  Quindi ulteriori 33 ambiti che dovrebbero essere sottoposti a bonifica o ad altra azione conseguente alla individuazione del superamento del limite di legge)
  • 5 superamenti del limite industriale
In percentuale, si riscontra un superamento dei valori di soglia del 13,8% in zona A, del 37,9 % in zona B (valore che sale alla percentuale del 56% prendendo in considerazione solo i campioni superficiali, quelli che effettivamente sono stati “più esposti” alla ricaduta della Diossina TCDD)  e del 9,1% in zona R.

Ai risultati di questa fase di caratterizzazione vanno aggiunti  i risultati delle precedenti indagini APL del 2008 (vedi mappa qui) che tra indagine preliminare e indagine integrativa rilevò:
  • 55 superamenti del limite verde
  • 15 superamenti del limite industriale.
La relazione poi considera anche agli effetti conoscitivi l’indagine senza contradditorio e senza validazione di ARPA condotta nel 2012 da Nuova Briantea che comunque registrò 6 superamenti del limite verde e 1 superamento del limite industriale

Arriviamo dunque a 61 superamenti del limite verde e a 16 superamenti del limite industriale nelle analisi precedenti il 2016.

Prendendo quindi in esame, come è corretto fare, tutte le analisi sinora fatte, su tutta la tratta B2 e inizio C troviamo complessivamente 129 superamenti del limite verde, di cui almeno 43 ambiti che dovrebbero essere sottoposti a bonifica o ad altra azione conseguente alla individuazione del superamento del limite di legge e 21 superamenti del limite industriale anch’essi da assoggettare a bonifica.

Le azioni da intraprendere in relazione al progetto dell'autostrada, alla bonifica dei terreni interessati o ad altre differenti soluzioni sarà conseguente alle valutazioni che si daranno rispetto ai risultati di questa caratterizzazione.

Regione Lombardia nel tavolo tecnico del 19 ottobre 2016 ha evidenziato alla soc. Pedemontana che i termini per la presentazione di Analisi di Rischio e Piano di Bonifica sarebbero scaduti (entro sei mesi dall’ Approvazione del Piano di Caratterizzazione, sia che si conteggi dalla Conferenza dei Servizi del 29 luglio 2015 o dal Decreto Regionale di Approvazione dell’ottobre 2015) ed ha concesso 30 giorni di tempo per presentare un pre-piano che delimiti gli ambiti contaminati sui quali poi dovrà sviluppare Analisi di Rischio e Progetto di Bonifica.
Nel caso  APL non confermasse il suo interesse nella realizzazione dell’opera dando seguito alle obbligazioni conseguenti con esproprio delle aree e attuazione della bonifica, il procedimento risulterebbe concluso.

Alla luce dei dati disponibili viene dunque confermato il rischio legato all'escavazione e alla movimentazione del terreno, mostrando una contaminazione diffusa lungo le aree intersecate dal tracciato autostradale con un rischio sanitario connesso anche laddove il valore assoluto delle diossine non supera i limiti stabiliti dalla normativa ambientale per l’attivazione di operazioni di bonifica.

L’aerodispersione della diossina  con gli scavi, potrebbe  costituire un pericolo per l’esposizione di cittadini ed operatori in tali aree.

Vorremmo rimarcare che il coordinamento ambientalista "Insieme in rete", sin da subito si è speso con intense interlocuzioni a tutti i livelli affinché venisse recepita la necessità e l’obbligatorietà di una caratterizzazione dei suoli per definire il livello di contaminazione da Diossina TCDD.
E’ quindi anche grazie all’insistenza e al nostro assiduo operare che la soc. Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) e, per la parte che gli compete, Regione Lombardia si trovano ora a dover trovare soluzione a una criticità complicata ma reale che non può più essere sminuita.

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Rassegna stampa

Il Giorno - 22/10/2016
Il Cittadino - 22/10/2016

 

giovedì 20 ottobre 2016

Campi e cascine a San Carlo


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Diossina: le verità evidenti

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato del  
Coordinamento No Pedemontana

Apprendiamo attraverso il comunicato stampa congiunto dei Sindaci di Barlassina, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Desio, che sono stati comunicati da Società Pedemontana i risultati del piano di caratterizzazione eseguito tra maggio e giugno nelle aree interessate dal tracciato previsto per l’Autostrada.

Leggendo il comunicato degli Amministratori sembrano confermate le aspettative più preoccupanti. Nei campioni prelevati nella ex Zona B il 40% presenta superamenti della soglia di rischio prevista per legge; alcuni superamenti addirittura sarebbero stati rilevati anche nella ex zona A (quella bonificata!!!) e nella ex zona di rispetto (quella appena sfiorata dall’inquinamento!!!). Naturalmente sarà necessario vedere in dettaglio i dati elaborati, accostandoli poi a quelli delle precedenti campagne di indagine. Ma già ora si possono trarre alcune conclusioni.

Questa caratterizzazione conferma quello che tutti sanno da sempre: la zona interessata dal passaggio di Pedemontana è piena di diossina, eredità del “disastro ICMESA del 1976. Siamo messi una volta di più di fronte alla fragilità del nostro territorio e alla necessità di tutelarlo, insieme alla nostra salute. Questa tutela deve essere la priorità, e non una Autostrada insostenibile (da tutti i punti di vista, ambientale e finanziario) e che invece VA FERMATA.

Per una amara coincidenza, nella stessa settimana della comunicazione dei dati sulla persistente presenza di diossina nei nostri territori, è previsto il Convegno del 20 e 21 ottobre presso la FLA dal titolo “Resilienza e rischio nei 40 anni di Seveso” perfetta conclusione di un ciclo di iniziative commemorative (Seveso + 40) imperniate sulla “resilienza” (termine quanto mai di moda) e sulla retorica della “rinascita della comunità” e del recupero ambientale. Una narrazione che ha edulcorato e ripulito il passato e si propone di rassicurare per il futuro, ma che si scontra con i dati di realtà.

Ed è sconcertante ma in fondo indicativo, che ad officiare il secondo giorno del convegno intervenga quel Raffaele Cattaneo di cui molti a Seveso – e negli altri comuni colpiti dall’inquinamento -, ricordano le performances in materia di rischio diossina: dalle dichiarazioni alla TV Svizzera nel 2013 all’intervento presso la il Comitato delle Regioni presso l’Unione Europea a Bruxelles, nel giugno scorso (“ha fatto più danni l’allarmismo della diossina”).

Il problema diossina non è stato risolto veramente ma soltanto sminuito. Oggi ne abbiamo l’ennesima conferma.

Chiediamo alle Amministrazioni locali non solo di rendere disponibili ma di divulgare al più presto i dati della caratterizzazione, non per una procedurale “trasparenza” ma per l’assoluto e inviolabile diritto della popolazione a conoscere la situazione reale.
Chiediamo inoltre alle Amministrazioni di prendere atto una volta di più che l’unico modo per tutelare territorio e cittadini – per il problema diossina e non solo – è farla finita con questo inutile e dannoso progetto di Autostrada.

Si fermino per sempre i lavori di Pedemontana e si realizzino quanto prima un’ indagine su tutta l’area inquinata e un piano di messa in sicurezza definitivo del territorio a tutela della salute di tutti noi.

Coordinamento No Pedemontana
blog: https://nopedemontana.wordpress.com
Facebook: https://www.facebook.com/No-Pedemontana-574408359298181/?fref=ts

mercoledì 19 ottobre 2016

Ragazzi in Brughiera per la tutela della Genziana


Venerdì 28 ottobre 2016 alcuni ragazzi dell’istituto d’istruzione superiore “Luigi Castiglioni” di Limbiate saranno impegnati in una uscita didattica molto particolare a conclusione di un percorso iniziato nell’anno scolastico 2015/2016 nell’ambito di un progetto cofinanziato da Fondazione Cariplo.

Circa 35 ragazzi e ragazze delle classi quarte saranno accompagnati da alcuni professori dell’istituto superiore e dai ricercatori del Centro Flora Autoctona della Regione Lombardia e dell’Università degli Studi di Milano, in una brughiera degradata nel Parco delle Groane per riqualificare l’area e ripopolarla con una specie floristica molto rara e delicata ossia la Gentiana pneumonanthe.

La giornata inizierà con la pulizia dell’area dalla vegetazione in eccesso e da eventuali rifiuti per poi procedere alla messa a dimora delle piantine prodotte nei laboratori della scuola.
I nuovi "nuclei” serviranno da base di partenza per la ricolonizzazione dell'area da parte della pianta e verranno monitorati nei mesi successivi.

L’evento rientra in una delle azioni previste nel “Progetto FraGenziane Fragmented Gentiana pneumonanthe populations, habitats and associated fauna in local ecological network” iniziato nel 2015 i cui capofila sono  il Parco Regionale del Monte Barro e il Centro Flora Autoctona della Regione Lombardia affiancati da Parco Regionale delle Groane, Consorzio Parco Brughiera Briantea, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano Bicocca, Università degli Studi di Pavia, Associazione LIPU onlus e Istituto di Istruzione Superiore Luigi Castiglioni oltre a degli Distretto Florovivaistico Alto-Lombardo WWF Lombardia.

In caso di previsioni meteo avverse l’uscita verrà rinviata a venerdì 11 novembre 2016.

martedì 18 ottobre 2016

Pedemontana e diossina: la contaminazione riguarda tutta l'area, anche quella relativa a Meda (ditelo al sindaco Caimi)


di Sinistra e Ambiente - Meda

Escono le prime notizie relative ai dati della Caratterizzazione dei suoli contaminati da diossina TCDD che verranno interferiti dal tracciato dell'autostrada Pedemontana e, come era prevedibile, l'amministrazione di Meda continua a restare nella sua nicchia di compiacente passività, staccata rispetto alle azioni, alle valutazioni e alle comunicazioni dei Comuni di Cesano Maderno, Seveso, Barlassina, Desio e Bovisio Masciago.

Escono dunque due comunicati dai contenuti differenti uno collettivo siglato dai cinque Sindaci e uno, separato dagli altri, dell'amministrazione medese di Caimi che segna il suo isolamento costruito sull'unica ossessione che la Pedemontana possa andare avanti comunque con l'auspicio unicamente di un tavolo tecnico di informazione e condivisione "nelle fasi di realizzazione dell'opera".

Un po' "poco" rispetto a quanto le analisi chimiche dellla Caratterizzazione hanno riscontrato.
Pare che il sindaco Caimi e la sua amministrazione ancora non si siano resi conto delle conseguenze di ciò che, probabilmente involontariamente, è stato anche scritto nel comunicato medese riprendendolo dal ben più corposo testo divulgato degli altri sindaci e cioè che "la contaminazione residua derivante dall'incidente Icmesa comprende tutta l'area interessata dalla realizzazione della Pedemontana".

C'è scritto di tutta l'area interessata dalla Pedemontana e cioè anche quella relativa a Meda.
C'è un altro passaggio dove appare evidente che Caimi e i suoi hanno poco compreso i contenuti dei report della Caratterizzazione e quanto gli altri Comuni invece dettagliano.

ARPA ha infatti chiesto nel suo rapporto di commento alle risultanze analitiche di APL, l'effettuazione di ulteriori approfondimenti consistenti in altre analisi dei campioni prelevati oppure nuovi sondaggi per una corretta definizione del modello concettuale della contaminazione.
Non una cosa da poco. Significa che potrebbero esserci altri superamenti oltre a quelli già certificati pari a un 40% di analisi oltre i limiti di legge sia in zona A che in B e R, che si vanno oltretutto a sommare ai superamenti del 2008.

Questo definisce una contaminazione da diossina TCDD diffusa su tutte le aree intersecate dall'autostrada.

Dinanzi ad una simile e grave situazione risulta pertanto a dir poco stupefacente il finale del comunicato dell'amministrazione medese che nelle sue contorsioni bizantine evidenzia ancora una "granitica volontà" affinchè la Pedemontana sia comunque realizzata.

Del resto, come gruppi ambientalisti e come ricordiamo ancora bene le strampalate affermazioni del sindaco di Meda quando si smarcò dagli altri 5 comuni non condividendo la scelta da loro fatta nell'avvalersi del supporto tecnico del geologo Gianni Del Pero. (vedi MEDA: LE POLEMICHE PRETESTUOSE DEL SINDACO CAIMI).

Così come indimenticabile fu, nel corso di un'assemblea di Insieme in Rete a Meda nel 2014 il suo polemizzare contro di noi proprio sulla validità dei dati del 2008 che, a suo dire, potevano ingenerare allarmismo  (vedi  IL 16-04-014 A MEDA, CON INSIEME IN RETE, S'E' DISCUSSO DI PEDEMONTANA).

Anche sul Piano di Caratterizzazione, il contributo da parte del Sindaco Caimi è stato nullo, l'amministrazione medese non ha mai avanzato proposte integrative e migliorative, contrariamente agli altri 5 comuni che hanno invece raccolto anche le istanze dei gruppi ambientalisti portandole al tavolo di discussione. (vedi PEDEMONTANA, DIOSSINA TCDD e PIANO DI CARATTERIZZAZIONE).

Insomma, l'isolamento di Meda è frutto delle scelte di un sindaco che con la sua giunta e maggioranza ha sempre mostrato la sua cieca volontà di voler vedere realizzata l'autostrada Pedemontana. Una volontà ormai completamente avulsa dalla realtà.

A breve, non mancheremo di dire la nostra come coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE sui risultati della caratterizzazione.

Cliccando qui potete trovare il comunicato unitario dei 5 Comuni (Cesano Maderno, Seveso, Barlassina, Desio e Bovisio Masciago) e a seguire quello del Comune di Meda.

Seregno: una petizione per fermare la megarotonda di via Milano


Riceviamo e pubblichiamo il testo della petizione che gli abitanti del quartiere Sant'Ambrogio hanno indirizzato all'Amministrazione Comunale di Seregno. L'attenzione dei residenti verte in particolar modo sulle problematiche relative alle variazioni viabilistiche previste dal Comune per agevolare il nuovo complesso commerciale che dovrebbe sorgere all'interno dell'area verde posta tra le vie Milano e allo Stadio (Pac-1).

Egr. Sindaco Edoardo Mazza
Egr. Assessore Barbara Milani
Egr. Pres. Consiglio Comunale Andrea Cattaneo

I sottoscritti firmatari, avendo preso visione del progetto di variazione viabilistica in funzione della realizzazione di due edifici commerciali nell'area a cavallo tra via Stadio e via Milano richiamano l'attenzione dell'Amministrazione Comunale sulla zona corrispondente alla via Edison - via Milano.

Premesso che
  • via Edison è una strada a fortissimo traffico veicolare;
  • l'incrocio via Edison-Oriani-Toselli è, nelle ore di punta, molto pericoloso ;
  • via Edison è la via principale di collegamento diretto con l'intero quartiere S.Ambrogio (dal Crocione allo Stadio) (l'alternativa non può essere via Fermi che è più di collegamento interno oltre ad essere di dimensioni molto più ridotte);
  • i residenti non sono mai stati oggetto di adeguata informazione e partecipazione a qualsiasi progetto di pubblico interesse pertinente la zona.
Si fa presente che le variazioni previste
  • obbligherebbero i residenti provenienti da sud a non poter più accedere da via Milano (angolo ex Colzani Ricambi);
  • obbligherebbero i residenti che intendano andare in centro città presso luoghi di interesse pubblico (Posta, Comune...) a percorrere dei lunghi percorsi ;
  • obbligherebbero i residenti a percorrere per anni tragitti non logici, inutili e con oneri (tempo e benzina) assolutamente non plausibili.
Si sottolinea che le variazioni previste
  • a fronte dei "sacrifici" di tempi e costi di mobilità non appaiono, per i residenti, plausibili e giustificati;
  • l'interesse comune o meglio il "vantaggio per la comunità" a fronte delle modifiche in progetto non risulta evidente non risolverebbero la problematica del traffico ma esasperrerebbero la situazione esistente, già caotica soprattutto in alcune ore diurne;
  • penalizzerebbero i cittadini-residenti (con annesse attività commerciali), soprattutto quelli di via Edison (tratto sud) perchè sarebbero situate su un tratto esclusivamente a senso unico;
  • agevolano esclusivamente le attività commerciali in progetto all'interno del lotto, ora a campo a verde, modificando una zona periferica già particolarmente problematica;
  • aumenterebbero i problemi di sicurezza stradale dei pedoni e dei ciclisti;
  • porterebbero allo spostamento della fermata dell'autobus proveniente da Saronno e diretto alla Stazione Ferroviaria molto probabilmente sul di via Edison (sud), tratto via Oriani - via Milano;
  • non risultano coordinate/integrate con il progetto approvato dal Consiglio Comunale (cfr PGT del 2014) che prevede una nuova strada dal Lazzaretto con rotonda “finale” a poco meno di 100 metri a sud dalla prevista curva a gomito sulla punta del distributore di benzina.
  • Si verrebbero a creare due nodi molto problematici che esaspererebbero non solo il traffico (attuale) proveniente da Desio ma anche quello che giungerebbe dal Lazzaretto e dalla Superstrada Valassina (uscita di S. Margherita).
  • Si chiede che il progetto venga modificato secondo criteri favorevoli e non penalizzanti per la popolazione residente, avendo come priorità la qualità dell'ambiente (inquinamento, verde pubblico), la sicurezza (attraversamenti), il decoro urbano.

lunedì 17 ottobre 2016

Pedemontana e diossina: arrivano i dati dei carotaggi e superano i limiti di legge


Pubblichiamo di seguito i comunicati stampa dei Comuni della tratta B2. 
Il Comune di Meda ha diffuso un comunicato "diverso" soprattutto nelle conclusioni. Qui potete trovare il commento di Sinistra e Albiente di Meda.

Pedemontana ha consegnato i risultati del Piano di Caratterizzazione delle aree coinvolte nell'incidente ICMESA 

Comunicato stampa dei Comuni di 
Barlassina, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Seveso

Nei giorni scorsi la società "Pedemontana" ha consegnato ai Comuni della tratta B2 e C, gli esiti del piano integrativo di caratterizzazione sui terreni interessati dal passaggio della futura autostrada e colpiti dall'incidente Icmesa del 10 luglio 1976. Si tratta della relazione di accompagnamento che comprende i referti analitici di ogni singolo campionamento effettuato prima dell'estate, le relative tavole e il rapporto di commento predisposto dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA).

La corposa documentazione conferma sostanzialmente quanto le Amministrazioni Comunali hanno sempre sostenuto e cioè che la contaminazione residua derivante dall'incidente Icmesa comprende tutta l'area interessata dalla realizzazione della Pedemontana. E' la stessa società ad affermare che: "Le analisi effettuate sui campioni prelevati hanno evidenziato, in corrispondenza di aree che saranno interessate dal progetto della futura autostrada, condizioni di esubero dei limiti previsti per il parametro diossine sia per aree a destinazione verde/residenziale  [...]  nella zona B", che in aree a destinazione d'uso industriale". Nella zona "B", infatti, il limite previsto dalla legge rispetto alle concentrazioni di diossina presenti nei campioni è stato superato per circa il 40%, mentre si sono rilevati superamenti anche in "Zona A" (aree attigue al sedime della Milano-Meda) ed in "Zona R".

Dopo l'esame approfondito dei risultati della caratterizzazione i Comuni di Seveso, Cesano Maderno, Desio, Bovisio Masciago e Barlassina ribadiscono quanto già più volte affermato anche a Palazzo Lombardia: nessun intervento potrà essere effettuato senza un adeguato e condiviso consenso delle amministrazioni comunali, ed oggi, vista la documentazione prodotta, chiedono che vengano effettuati gli approfondimenti richiesti da ARPA nel suo rapporto di commento alle analisi, per una corretta definizione del modello concettuale della contaminazione, consistenti in ulteriori analisi dei campioni prelevati oppure l'effettuazione di nuovi sondaggi.

L'attenzione e la precauzione richiesta dalle varie amministrazioni comunali, che hanno risposto anche alle corrette sollecitazioni delle Comunità, ha portato alla realizzazione del nuovo piano di caratterizzazione con l'integrazione di quello del 2008. Ogni fase successiva dovrà obbligatoriamente coinvolgere i Comuni interessati dall'incidente Icmesa, visto che gli ultimi dati hanno evidenziato come non fossero sufficienti, per la tutela dei cittadini in particolare, proprio le analisi del 2008 come invece sempre sostenuto dalla società incaricata di realizzare l'autostrada con, almeno inizialmente, l'avvallo di Regione Lombardia.

La documentazione consegnata è agli atti delle singole Amministrazioni Comunali.

Firmato:
Piermario Galli, Sindaco di Barlassina
Paolo Butti, Sindaco di Seveso
Pietro Luigi Ponti, Sindaco di Cesano Maderno
Giuliano Soldà, Sindaco di Bovisio Masciago
Roberto Corti, Sindaco di Desio

Comunicato stampa del Comune di Meda

Nei giorni scorsi la società “Pedemontana” ha consegnato ai Comuni della tratta B2 e C, gli esiti del piano integrativo di caratterizzazione sui terreni interessati dal passaggio della futura autostrada e colpiti dall'incidente Icmesa del 10 luglio 1976. Si tratta della relazione di accompagnamento che comprende i referti analitici di ogni singolo campionamento effettuato prima dell'estate, le relative tavole e il rapporto di commento predisposto dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA).
La corposa documentazione conferma sostanzialmente quanto la Amministrazione Comunale di Meda ha sempre sostenuto e cioè che la contaminazione residua derivante dall'incidente Icmesa comprende tutta l'area interessata dalla realizzazione della Pedemontana. E' la stessa società ad affermare che: “Le analisi effettuate sui campioni prelevati hanno evidenziato, in corrispondenza di aree che saranno interessate dal progetto della futura autostrada, condizioni di esubero dei limiti previsti per il parametro diossine, confermando sostanzialmente quanto emerso nelle analisi del 2008.
Ovviamente, chiediamo di ottemperare a quanto richiesto da ARPA.
L’Amministrazione Comunale di Meda ribadisce quanto già più volte affermato anche a Palazzo Lombardia: consolidare il tavolo tecnico come momento istituzionale di informazione e coinvolgimento dei Sindaci delle tratte interessate,ai fini di una corretta informazione ai cittadini delle fasi di realizzazione dell’opera.
L'attenzione e la precauzione richiesta dalle varie amministrazioni comunali, che hanno risposto anche alle corrette sollecitazioni delle Comunità, ha portato alla realizzazione del nuovo piano di caratterizzazione con l'integrazione di quello del 2008.
Solo in questo modo si potrà procedere alla realizzazione dell’intera opera infrastrutturale.
 

L’amministrazione comunale di Meda 

Aspettando Halloween all’Oasi Lipu di Cesano Maderno

Aspettando la notte di Halloween, l’Oasi Lipu di Cesano Maderno organizza un fine settimana con spettacoli  e laboratori a tema che coinvolgeranno i bambini all’insegna del divertimento e del brivido.

 Sabato 29 ottobre 2016, ore 18.00

“IL TESORO DI ELISABETH” - Spettacolo itinerante nel bosco

Sabato 29 ottobre i bambini dai 6 agli 11 anni saranno accompagnati nel bosco alla ricerca di un tesoro nascosto e per raggiungerlo dovranno affrontare diverse prove di coraggio.
Al termine delle attività ai partecipanti verrà offerto cibo e bevande calde.
Evento organizzato in collaborazione con l’associazione culturale “Luna rossa” di Cesano Maderno, una compagnia teatrale nata sui banchi di scuola dell’istituto scolastico Ettore Majorana di Cesano Maderno da un ngruppo di studenti che è rimasto unito e attivo anche una volta concluso il ciclo di studi superiori.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA allo 0362.546827, POSTI LIMITATI.
In caso di maltempo l’evento verrà rinviato a sabato 5 novembre
Donazione richiesta a partecipante, per ciascuna data:
bambini € 12; bambini Soci Lipu € 8; accompagnatori € 4.

Domenica 30 ottobre, ore 15.30

“MOSTRI…AMICI!” – Laboratorio artistico in centro visite 

Domenica 30 ottobre verranno coinvolti  invece i bambini dai 3 ai 5 anni in un laboratorio pomeridiano per la preparazione di maschere mostruose da indossare durante la notte di Halloween.
Al termine delle attività ai partecipanti verrà offerto cibo e bevande calde.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA allo 0362.546827, POSTI LIMITATI.
Donazione richiesta a partecipante, per ciascuna data:
bambini € 12; bambini Soci Lipu € 8; accompagnatori € 4.

domenica 16 ottobre 2016

WWF Lecco: “Il mio amico è selvatico!” riempie Villa Bertarelli


Un pomeriggio per avvicinare i bimbi alla natura.
La proposta di WWF e Parco Monte Barro tra immagini, versi e tracce di animali.


All’apertura dei cancelli di Villa Bertarelli una piccola folla di mamme, papà, nonni… che accompagnavano una trentina di bambini, di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, “affidati” per un intero pomeriggio alle cure degli attivisti WWF Lecco, nella splendida cornice della sede del Parco Monte Barro, per apprendere segreti e curiosità e caratteristiche degli animali selvatici presenti nel nostro territorio.


Dopo i saluti iniziali e la proiezione di un video sulle attività del WWF, la più grande associazione ambientalista presente in tutto il mondo, una serie di immagini ha presentato ai bambini il riccio e la volpe, il lupo e il capriolo… di ogni animale sono state illustrate alcune caratteristiche, gli ambienti in cui vive ed è stato possibile ascoltare il “verso”: dal grugnito del cinghiale al bramito del cervo, la sala CFA di Villa Bertarelli si è riempita dei suoni della natura. La bravura nel distinguere le diverse specie e le conoscenze di alcuni bambini hanno stupito persino gli stessi organizzatori. A seguire i bambini sono stati divisi in squadre per un gioco in cui, su dei tabelloni che illustravano i vari ambienti naturali, i bambini dovevano collocare le sagome degli animali selvatici nel giusto habitat: pianura, collina, montagna...

E’ stata poi la volta della merenda “salvambiente” con pane, marmellata, nocciolata e succo di mele, offerti dall’Azienda Agricola La Traccia di Colle Brianza e dal Panificio Ronchetti di Galbiate, tutto molto gradito vista la velocità con cui è scomparsa ogni traccia di cibo.


A seguire, il laboratori con la creta ha permesso ai bimbi di cimentarsi nella riproduzione delle tracce degli animali: impronte di orso e capriolo hanno preso forma dalle mani dei bambini, ciascuno dei quali ha potuto portarsi a casa l’impronta del “suo” animale come ricordo della giornata.

Il tempo è volato via velocemente e al termine del pomeriggio tutti i partecipanti hanno ricevuto un ricordo della giornata: il diploma di partecipazione al corso sugli animali selvatici e un segnalibro, splendidamente illustrati da Raffaella Mastalli e Stefania Berna del WWF Lecco, oltre ad alcuni materiali offerti da WWF e Azienda Agricola La Traccia.

“La cosa più bella” -ha dichiarato Lello Bonelli, Presidente WWF Lecco- “è stato ritrovare Emanuele, Beatrice, Federico e altri bambini che avevano già partecipato lo scorso anno a un evento analogo proposto dalla nostra Associazione. Allora si trattava di un minicorso di birdwatching, quest’anno abbiamo parlato degli animali dei boschi e delle montagne, ma l’entusiasmo e l’interesse dei bambini per la natura è sempre contagioso. Naturalmente li aspettiamo tutti per l’anno prossimo!“.


Chiusa la bellissima esperienza con i bimbi il prossimo appuntamento, sabato 22 ottobre, sarà invece riservato agli adulti con la giornata sulle tecniche di costruzione dei muretti a secco, affascinanti manufatti, elementi del paesaggio tipici dei terrazzamenti del Monte Barro e della collina brianzola, ma soprattutto habitat importante per la salvaguardia del territorio e la biodiversità.

sabato 15 ottobre 2016

Infuria la bufera sulle sorti del Parco Adda Nord

Comunicato stampa delle associazioni ambientaliste del PARCO ADDA NORD

Le associazioni WWF e Legambiente chiedono unite a gran voce che la politica eviti di fare del Parco il pretesto per uno scontro che invece è di altra natura.

Le dimissioni anticipate del Presidente Agostinelli e di 3 su 5 dei membri del Consiglio di Gestione, hanno certamente aperto un periodo di pericolosa paralisi dell'attività dell'ente, che in questi anni ha comunque permesso di far rientrare all'interno del parco, e dunque sottoporre alla relativa tutela, centinaia di ettari di aree agricole, sottraendole alla speculazione divorante di molti Comuni.

Ecco dunque che si chiede alla politica di fare un passo indietro, di evitare inutili speculazioni e di collaborare, non solo tramite proclami, per garantire il miglior futuro possibile al Parco Adda Nord, costruendo un percorso che abbia quale obiettivo la tutela dell'ambiente e l'incremento del valore e della bellezza del nostro patrimonio agricolo e naturalistico, a vantaggio di tutta la collettività.

È infatti fondamentale che si proceda immediatamente all'avvio della variante del PTC del Parco, al fine di giungere ad una tutela che ricomprenda non solo lo storico territorio del Parco ma anche tutte le nuove aree acquisite dal 2015 e che la salvaguardia preserva ancora per poco tempo, ovvero solo fino a maggio 2017. Corollario necessario di questo piano dovrà poi essere la redazione di un apposito Piano di Gestione.

Inoltre non bisogna dimenticare l'impellenza di alcuni interventi sul territorio quali la riqualificazione ambientale della Palude di Brivio e la messa in sicurezza dell'alzaia lungo l’asta dell’Adda.

Infine le associazioni ricordano come sia di non secondaria importanza l'avvio di un Programma di Educazione Ambientale, necessario per dare la massima condivisione ai valori di tutela dell'ambiente che muovono i rappresentanti tutti delle scriventi associazioni.

WWF e Legambiente lanciano dunque un appello affinché tutti i soggetti interessati, messi da parte le proprie divergenze, assicurino agli ecosistemi preziosi del Parco Adda Nord la tutela che meritano.

Legambiente Lombardia
WWF Lombardia

venerdì 14 ottobre 2016

Un mese per la Brughiera


a cura del Gruppo Naturalistico della Brianza

Che sia la volta buona, detto con un po' di scaramanzia, per il territorio della Brughiera Briantea di diventare un parco regionale?
L'ampliamento del Parco delle Groane su tale area è stato ufficialmente richiesto il 15 Aprile dal Parco delle Groane e dai comuni della Brughiera Briantea alla Regione Lombardia: il Gruppo Naturalistico della Brianza vuole sottolineare l'importanza dell'avvenimento confidando che dalla Regione arrivi presto il via libera.

Sono anni che grazie all'azione di diversi gruppi locali, del Comitato per il Parco regionale della Brughiera e del PLIS Brughiera Briantea, ognuno secondo proprie competenze, il territorio del Parco viene promosso e fatto conoscere, poiché dalla conoscenza può scatturire il desiderio di considerare l'ambiente oltre che per la sua utilità, anche per la sua bellezza che nutre lo spirito.

In ogni incontro la parte descrittiva di una presentazione sarà la base per presentare temi di attualità, per esempio è almeno dagli anni '50 che l'esondazione del Seveso rappresenta un problema per le aree urbanizzate, e la geologia che racconta la formazione del nostro territorio spiega come si comporta il fiume nella piana alluvionale che ha creato, ora occupata dalle costruzioni. E' cronaca il racconto degli interventi di realizzazione delle vasche di laminazione e l'utilizzo di aree golenali per il contenimento del rischio di esondazione.

L'attenzione alle funzioni del bosco (oggi ribattezzate servizi ecosistemici, con definizione forse più ampia della precedente) e agli ambienti vitali per gli animali, è accompagnata dalla presentazione di studi sulle connessioni ecologiche quali proposte scientifiche di supporto alla pianificazione urbanistica territoriale.

Una parte interessante riguarda anche il ricordo o la riscoperta delle tracce delle attività agricole e non che si incontrano percorrendo i sentieri del parco: sono una parte di storia locale per capire il presente.

Appuntamento dunque agli incontri.



Il Gruppo Naturalistico della Brianza organizza quattro incontri per conoscere e ricordare i pregi del nostro territorio.

Venerdì 21 ottobre 2016
La Brughiera e il suo Parco
Relatori:
Tiziano Grassi, Presidente Comitato Parco Regionale della Brughiera
Gianni Castoldi, Presidente PLIS Brughiera
Luca Frezzini, Direttore PLIS Brughiera
Saluto dell'Amministrazione Comunale

Venerdì 28 ottobre 2016
Geologia e regime delle acque
Relatore: Gianni Del Pero

Venerdì 4 novembre 2016
Storia del paesaggio agricolo lungo i sentieri del parco
Relatori: Zeno Celotto, Giancarlo Montorfano

Venerdì 11 novembre 2016
Flora del parco, gestione del bosco e connessioni ecologiche
Relatori: Angelo Bincoletto, Daniele Piazza

Tutti gli incontri si terranno presso la sala Civica del Comune di Mariano Comense, Piazza Roma 52, alle ore 21,00

Con il patrocinio di:
Comune di Mariano Comense 
Parco Sovraccomunale Brughiera Briantea

giovedì 13 ottobre 2016

Monza, nel Parco di Villa Reale: storie di… regine, condottieri e cardinali


Domenica 16 ottobre 2016, ore 14.30

ITINERARI NEL PARCO VALLE LAMBRO: VIAGGIO NELLA BRIANZA PIÙ AUTENTICA

Natura, storia, arte, tradizione e leggenda: il tutto ad un passo da casa

“Monza, nel Parco di Villa Reale: storie di… regine, condottieri e cardinali”

Numero posti limitato, attività a pagamento con prenotazione obbligatoria e laboratorio per bambini.

A guidarci nella visita saranno storie, racconti e pettegolezzi di epoche lontane che hanno fatto, e fanno ancora oggi, sognare. Tra cavalieri e gentildonne, cardinali e regine, scopriamo all’interno del Parco della Villa Reale angoli pittoreschi e belvedere nascosti, ville di delizie e casino di caccia…. All’uscita si abbina un momento dedicato esclusivamente a bambini e ragazzi, che saranno coinvolti dagli educatori in attività laboratoriali specifiche.

Laboratorio per bambini: Diario di Bordo: racconto di un viaggio nel tempo. Il nostro viaggio si snoda nel tempo, tra re e regine, alberi centenari e leggende dimenticate..

ORARIO: domenica 16 ottobre 2016, ritrovo ore 14. 30, per partenza alle ore 14.45
INDIRIZZO: entrata pedonale Porta del Serrone, Parco di Monza Viale Brianza
COSTI: Visita guidata con laboratorio: tariffa promozionale adulti 5 euro; bambini 4 / 13 anni 5 euro

COME ADERIRE: E’ richiesta l’iscrizione, da effettuarsi contattando gli uffici del Parco, entro le ore 12 di venerdì 14 ottobre, tramite:
E-mail:  eventi@parcovallelambro.it; nella mail di richiesta specificare un cognome per ciascun nucleo familiare, il numero di persone (bambini /adulti), un recapito telefonico ed un indirizzo e-mail a cui confermare l’iscrizione e mandare le informazioni. Telefono 0362.970961 int. 2

Per iscrizioni successive alle ore ore 12 di venerdì 14 ottobre è possibile iscriversi telefonando al numero 335-7486957 (settore Educazione Ambientale – Demetra Soc. Coop. ONLUS, Besana Brianza)

L’uscita sarà attivata con un minimo di 18 partecipanti in collaborazione con Demetra Soc. Coop. Soc.ONLUS

mercoledì 12 ottobre 2016

Parco di Monza: Racconti sotto l'albero


Sabato 15 ottobre 2016, ore 15.30

DENTRO IL PARCO “RACCONTI SOTTO L’ALBERO”

Parco di Monza
Ritrovo alla Porta di Monza

Un momento “speciale” per i bambini in cui poter gustare le meraviglie delle stagioni: ci sembra che siano scomparse, ma forse siamo noi che non siamo più in grado di vederle! Una breve passeggiata in luoghi diversi del Parco ci può dare l'opportunità di coglierne i segni. Se poi aggiungiamo un momento magico e di immaginazione, vissuto attraverso delle letture ad alta voce, il gioco è fatto.

Un'iniziativa dedicata ai bambini che prevede l'esplorazione della natura, attraverso una breve passeggiata, seguita da letture ad alta voce ed una piccola merenda offerta dal Parco. A cura delle Guardie Ecologiche Volontarie del Parco

Adatta a bambini dai 4 agli 8 anni; l’attività non è adatta a bimbi più piccoli e, per la presenza di una breve escursione in natura, non è adatta a passeggini.

COME ADERIRE:
E’ richiesta l’iscrizione, da parte di ciascun nucleo familiare, che può essere effettuata sino alle ore 12 del Venerdì precedente ciascuna iniziativa, tramite:
  • e-mail:  eventi@parcovallelambro.it ; nella mail di richiesta specificare un cognome per ciascun nucleo familiare, il numero di persone (bambini /adulti), il Comune di provenienza, un recapito telefonico ed un indirizzo e-mail a cui confermare l'iscrizione e inviare tutti i dettagli organizzativi.
  • telefono 0362.970961 int. 2
NON si accettano prenotazioni per gruppi.
IN CASO DI MALTEMPO, LE USCITE SONO ANNULLATE

Alserio: plenilunio sul lago argentato


Sabato 15 ottobre 2016, ore 15.30

IL CIELO DEL PARCO - Sul lago argentato: osservazione ed escursione in barca in una notte di Luna
Ritrovo: Giardino a Lago di Alserio (CO)

Osserveremo il plenilunio prima dalla riva, con l’ausilio di strumenti ottici, e poi immergendoci nella luce argentata che ricopre il lago di Alserio. Completano l’offerta Marte e Urano, il pianeta rosso e il pianeta blu, e una bella manciata di stelle doppie

Per adesioni:
indicare un cognome per il nucleo familiare, il numero di partecipanti (adulti, bambini) un indirizzo e-mail ed un recapito telefonico via:

Mail: ilcieloenoi@famigliadams.it (gruppo Astrofili la Famiglia Adams)

Telefono: 0362 970 961 int. 2

lunedì 10 ottobre 2016

Lipu Cesano Maderno: Festa d'autunno in Oasi


Domenica 16 ottobre 2016

Visite guidate, laboratori artistici, dimostrazioni di Nordic walking per trascorrere una colorata giornata all’aperto all’insegna di natura, benessere, sport e aggregazione.

Programma della giornata:

dalle ore 10:  Accoglienza dei visitatori presso il Centro Visite “Alex Langer” e iscrizione alle attività
dalle ore 10.30: inizio delle attività
  • Fall foliage: laboratori natural-artistici per bambini dai 3 ai 5 anni;
  • Alla scoperta dell’Oasi: visita guidata autunnale
ore 12.30-14.30: Pranzo libero nell’area pic nic (*)

dalle ore 15: ripresa delle attività
  • Nordic walking: dimostrazione audio video pratica a cura degli istruttori della scuola italiana Nordic Walking del Team Triangolo Lariano;
  • Fall foliage: laboratori natural-artistici per bambini dai 6 agli 12 anni;
  • Alla scoperta dell’Oasi: visita guidata autunnale
Inoltre saranno presenti per tutta la giornata:
(*) Street Food con caldarroste e “Mr Paip and the Sicilian Carretting”  con cibo salato, dolce e bevande.

Donazione richiesta per le attività, a partecipante:
visita guidata: adulti € 3,50; bambini e Soci Lipu € 2, GRATUITO per bambini Soci Lipu.
laboratorio: € 4, GRATUITO per bambini Soci Lipu.

sabato 8 ottobre 2016

Pedemontana e l'insostenibile richiesta di completamento

di Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile

La Società Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) con il suo attuale presidente Antonio Di Pietro, e  Concessioni Autostrade Lombarde (CAL), hanno portato un nuovo argomento per sostenere la tesi di proseguire con la realizzazione dell’autostrada: lo spauracchio delle penali da pagare agli appaltatori in caso di rinuncia al completamento dell’opera. Un’argomentazione che omette il fatto che delle tratte B2, C e D non esiste nemmeno un progetto esecutivo, ragion per cui qualsiasi penale sarebbe sicuramente rapportabile allo stato dell’iter e quindi di gran lunga inferiore ai costi totali previsti per la realizzazione delle parti mancanti dell’autostrada.
Il Cittadino - 8/10/2016
Insomma quella fatta da APL e CAL nel consesso voluto dal Presidente della Provincia di Monza e Brianza è da ritenersi una forma di indebita pressione.
Nel complesso non stupisce che l’esito dell’incontro lasci i Sindaci della Tratta B2 del tutto insoddisfatti: il modo in cui è stato realizzato questo incontro e quanto emerso ha qualcosa di surreale.

In primo luogo è criticabile che siano stati coinvolti soltanto i Sindaci della Tratta B2. Trattandosi di un appuntamento di livello provinciale ci saremmo aspettati la partecipazione di tutti i Sindaci. Sabato 8 ottobre su Repubblica il Sindaco di Mezzago ribadisce la contrarietà del suo Comune al proseguimento dell’autostrada, con una posizione coerente e condivisibile che avrebbe dovuto essere presa in considerazione. Altri Sindaci della tratta C hanno posizioni simili e non sono stati invitati.
Mb News - 6/10/2016
Questa impostazione mostra come lo sguardo sull’infrastruttura non sia mai di insieme e, infatti, non è mai presa in considerazione l’idea di fare un punto della situazione con tutti i Sindaci, compresi quelli delle tratte già in esercizio, laddove il territorio è stato letteralmente massacrato e dove i soldi residui dovrebbero servire a risarcire i danni piuttosto che ad avviare altrove inutili cantieri.
Nel merito poi dei contenuti dell’incontro, invece di ripetere il solito mantra dell’autostrada che si deve fare tutta e se si farà tutta sarà una “bella” autostrada andrebbe esplicitato che Il Project Financing con cui molti si son riempiti la bocca è ormai un pallido ricordo e un totale fallimento per la mancanza del capitale privato.

La “commedia” raggiunge l’apice con APL che continua a promettere ai Comuni l’anticipo delle opere di viabilità locale e intercomunale connesse con risorse economiche che non ci sono e quindi chiedendo alle stesse Amministrazioni di coprirle preventivamente di tasca propria. E’ noto che quando le società non riescono a mantenere i propri impegni, falliscono e pagano le conseguenze dei danni che hanno contribuito a realizzare, invece, in linea con l’italico sistema la Soc. Autostrada Pedemontana Lombarda chiede alla Regione “l’anticipo delle risorse a preventivo”. Chiede cioè un altro intervento pubblico da sommare all’incentivo “virtuale” della defiscalizzazione per 800 milioni voluta dal governo. Un’istanza che va nella direzione di buttare denaro PUBBLICO nella voragine, in aggiunta alla quota “dell’aiuto di Stato” della defiscalizzazione la cui legittimità  è sotto esame della Commissione Europea per la Concorrenza.

Il Giorno - 1/8/2016
Dai comunicati e dagli articoli, inoltre verifichiamo che il bilancio ambientale e la criticità  Diossina TCDD sulla tratta B2 e inizio C sono spettri da non evocare mentre per quanto riguarda il territorio di Seveso e comuni limitrofi la questione dovrebbe stare al centro dell’attenzione e non solo perché la presenza di diossina TCDD potrebbe comportare una ulteriore e aggiuntiva previsione di spesa ma anche perché non basta ricordare il danno di 40 anni fa, ma bisogna essere molto solleciti e presenti per prevenire l’aggravamento della situazione perpetrando una scelta già sbagliata che riguarda appunto il passaggio di una autostrada in una zona così fortemente contaminata.

A questo punto la decenza imporrebbe di prendere atto della disastrosa situazione in cui ci troviamo – tempi non rispettati, pezzi di autostrada incompiuti, bassissimi volumi di traffico sulle tratte realizzate, costi realizzativi elevati, territorio pesantemente compromesso, aree verdi devastate, compensazioni ambientali abbandonate al loro destino - rinunciando al completamento di questa inutile e dispendiosa infrastruttura aprendo invece un confronto sul potenziamento del ferro e della viabilità  esistente. E’ nelle facoltà del Governo attuale riprendere in mano il progetto complessivo dell’opera e stralciarla in modo definitivo da quelle previste dalla Legge Obiettivo (creatura del Governo Berlusconi, ndr) per dare vita a qualcosa di più sensato e attento ai bisogni reali del territorio.

Muretti a secco, manutenzione naturalistica e Bugbox: il WWF Lecco non si ferma più!


Ottobre intenso per l’associazione ambientalista: il 15 pomeriggio per i bambini e il 22 tornano i muretti a secco, poi manutenzione naturalistica degli stagni e delle bugbox…

Dopo la serata divulgativa sul lupo del 29 settembre e in attesa dell’evento per i bambini previsto per sabato 15 ottobre in Villa Bertarelli, per il successivo sabato 22 ottobre è in fase preparatoria una mezza giornata dedicata alle Tecniche di costruzione dei muri a secco.

L'iniziativa è organizzata dal Parco Monte Barro, in collaborazione con WWF Lecco e il supporto tecnico di Michael Wolfger. Si tratta di un’attività pratica riproposta ormai da parecchi anni e che riscuote sempre interesse e partecipazione.


I muri a secco sono manufatti di ingegneria edilizia a cui l’uomo ricorre per conquistare nuovi spazi spesso da destinare alla coltivazione su pendii collinari o montuosi altrimenti impossibili da sfruttare.
Per effetto dell'esposizione dei terrazzamenti e delle trasformazioni a cui è soggetto il terreno, la roccia può accumulare calore, creando così condizioni microclimatiche sufficienti a consentire l’insediamento di particolari specie vegetali ed animali che altrimenti non potrebbero colonizzare i nuovi ambienti.


Per questo motivo i muri a secco rappresentano affascinanti manufatti, elementi del paesaggio tipici dei terrazzamenti del Monte Barro e della collina brianzola, ma sono anche un habitat importante per varie forme di vita vegetale e animale, favorendo quindi la salvaguardia del territorio e la biodiversità.


L’iniziativa prevede il ritrovo dei partecipanti alle ore 8.00 a Galbiate in località Camporeso, davanti alla Sede WWF. Da qui con una breve passeggiata si raggiungerà l'area oggetto dell'intervento, sul sentiero verso Migliorate. Sono necessari scarponcini e guanti da lavoro.

La partecipazione è libera con termine dell'attività previsto intorno alle 12.30.

Tutte le informazioni sugli eventi di ottobre proposti dal WWF lecchese sono disponibili sul sito dell’Associazione wwf.lecco.it.


Per novembre poi WWF Lecco ha già in cantiere una manutenzione naturalistica dello stagno di Prà Pozzetto e delle BugBox sul Monte Barro e cerca volontari disponibili a partecipare a queste attività, affiancati dagli attivisti dell’Associazione.