martedì 20 maggio 2025

Pedemontana, il Bilancio 2024 tra finanziamenti e cemento: l’allarme di “Sinistra e Ambiente”


Un’infrastruttura imponente, un bilancio che parla chiaro e un gruppo ambientalista che non intende cedere di un passo. Sul blog Sinistra e Ambiente, è stato pubblicato un dettagliato post dedicato al Bilancio 2024 della società Autostrada Pedemontana Lombarda (APL). Un documento che, come sottolineano gli attivisti, fornisce elementi fondamentali per comprendere l'avanzamento del progetto e calibrare la resistenza civile contro un'opera definita "inutile e impattante".

Il post apre ricordando come la lettura attenta del bilancio sia diventata ormai “consuetudine” per il gruppo, utile a “trarre informazioni e calibrare le strategie, le azioni e le attività dei gruppi ambientalisti”.

Il cuore dell’analisi si concentra sui finanziamenti ricevuti da Pedemontana. Tra i soggetti coinvolti figurano istituti bancari, la Banca Europea degli Investimenti (BEI) e la Cassa Depositi e Prestiti (CDP). La somma complessiva, seppur non sufficiente a coprire l'intero costo delle tratte B2 e C - pari a 1 miliardo e 741 milioni di euro - ammonta comunque a 839 milioni di euro, destinati in parte al rimborso di prestiti precedenti e in parte al pagamento dell’anticipo contrattuale al Contraente Generale.

Il post entra nel dettaglio tecnico delle cifre:

  • 161 milioni erogati il 6 dicembre 2024 per la "linea di prestito A", utilizzati per il rimborso del "Prestito Ponte Bis".
  • 566 milioni erogati il 16 dicembre 2024 per la "linea di prestito B" versati in un Conto Escrow.
  • 112 milioni sempre il 16 dicembre 2024, utilizzati il 20 dicembre per versare l’anticipazione contrattuale.

Nonostante questi flussi finanziari, l’anno 2024 si chiude per APL con una perdita netta di 1,75 milioni di euro. Un dato che, per gli ambientalisti, certifica non solo la fragilità del progetto, ma anche la sua forzatura economica.

Il tono del comunicato è lucido ma determinato. “Fermare le tratte B2 e C diventa sempre di più un miraggio. Oggi dobbiamo fare i conti con questa dura realtà”, scrivono gli attivisti. Ma al tempo stesso, ribadiscono il loro impegno: “È il sano realismo e una forte passione per il futuro di questa terra a indicarci le linee guida e gli obiettivi del nostro lavoro di ambientalisti”.

Ecco gli obiettivi strategici elencati dal gruppo:

  • Opporsi alla tratta D breve, che comporterebbe “un’ulteriore e incresciosa devastazione”.
  • Sostenere la Barriera Verde per i Comuni di Arcore, Lesmo, Camparada e Usmate Velate.
  • Salvaguardare la zona umida del Laghettino di Bernate.
  • Ampliare il Bosco delle Querce tra Seveso e Meda.
  • Istituire un Parco Regionale fluviale e territoriale lungo il fiume Seveso.
  • Raddoppiare i fondi per le Compensazioni Ambientali, rafforzarne i contenuti e monitorare l’effettiva attuazione.
  • Esigere che le monetizzazioni dei disboscamenti restino sul territorio e vengano destinate a interventi ambientali aggiuntivi.
  • Seguire e pretendere trasparenza sulla Bonifica da Diossina lungo la tratta B2.

Il post si conclude con un appello accorato al coinvolgimento della cittadinanza: “Il sostegno di quanti hanno a cuore la difesa di ambiente e territorio, immaginano e progettano per la Brianza un futuro diverso da quello che vogliono i sostenitori di Pedemontana è e sarà determinante per raggiungere gli obiettivi che ci poniamo”.

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