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giovedì 29 febbraio 2024

Meda. Risposte e prospettive sulla Comunità Energetica Rinnovabile (CER)

Fonte immagine: Wikipedia

In risposta all'interrogazione del 9 febbraio 2024 (leggi qui) formulata dal Consigliere Comunale Marcello Proserpio, rappresentante dei gruppi Sinistra e Ambiente-Impulsi, Medaperta, PD, è stata fornita una risposta formale che fornisce un quadro dettagliato sulla situazione attuale della proposta di CER a Meda. Una CER (Comunità Energetica Rinnovabile) è un'entità che coinvolge diversi attori, come cittadini e amministrazioni locali, nella gestione e produzione di energia rinnovabile, promuovendo sostenibilità e partecipazione collettiva.

Attualmente, la CER di Meda conta sull'adesione dell'amministrazione comunale e di 39 cittadini, di cui 19 risiedono nelle case comunali, con la prospettiva di coinvolgere ulteriori partecipanti. Tuttavia, è importante sottolineare che la forma giuridica, lo statuto e il costo stimato per la realizzazione dell'impianto fotovoltaico sulla scuola primaria "A. Diaz" non sono ancora definiti, come indicato nella risposta ufficiale.

Il Comune di Meda ha partecipato alla Manifestazione d'Interesse di Regione Lombardia per i progetti di CER il 27 aprile 2023 ed è stato incluso nell'elenco delle proposte meritevoli di accedere alla Fase 2. Attualmente, si sta attraversando la Fase 1 del Bando di Regione Lombardia. Entro il 29 febbraio 2024, ogni proponente dovrà redigere il Quadro Economico e il Piano Finanziario della CER, consentendo la quantificazione delle risorse economiche messe a disposizione dalla Regione per le spese sostenute sui beni pubblici.

Per garantire la coerenza con i principi di socialità ed ecosostenibilità, il Comune di Meda utilizzerà la piattaforma informatica Bandi di Regione Lombardia per redigere la documentazione richiesta. La promozione e la realizzazione della CER sono parte integrante della proposta amministrativa, e l'impegno è continuo nel monitorare attentamente il percorso del progetto, garantendo la sua attuazione tempestiva.

Tuttavia, sono necessari ulteriori dettagli, come il costo dell'impianto e il contributo regionale, così come la configurazione associativa della CER. I gruppi di Sinistra e Ambiente-Impulsi, Medaperta, e Partito Democratico sottolineano l'importanza di richiedere un aumento significativo del fondo regionale, attualmente considerato esiguo, per avviare un numero sostanziale di Comunità Energetiche con fonti rinnovabili.

In conclusione, il monitoraggio attivo dell'iter del progetto è essenziale per garantire che la CER di Meda si sviluppi in linea con gli obiettivi di sostenibilità e socialità, promuovendo il benessere della comunità locale.

Area agricola di Scarenna. Le associazioni ambientaliste lanciano un appello per la tutela del territorio


Il Circolo Ambiente Ilaria Alpi, il Gruppo Naturalistico della Brianza e Legambiente Lombardia stanno alzando la voce contro il progetto di una nuova strada lungo il Lambro, minacciando l'area agricola di Scarenna (tra Asso e Caslino d'Erba). In risposta, hanno richiesto un'audizione presso la Commissione Territorio, infrastrutture e mobilità in Regione Lombardia.

Un coordinamento composto da 9 associazioni opera da anni per la salvaguardia dell'area agricola minacciata, sostituendosi, con iniziative di informazione al territorio, a una mancanza di attenzione da parte delle istituzioni, in particolare dalla Comunità Montana Triangolo Lariano, promotrice del progetto.

La richiesta iniziale di essere ascoltate nella passata seduta del 26 febbraio è rimasta inascoltata, ma nonostante ciò, le associazioni continuano a chiedere di essere coinvolte nel dibattito il prima possibile. La loro preoccupazione è che la mancanza di ascolto possa portare a incontri frammentati e duplicati, rallentando una trattazione compiuta del tema.

Le associazioni intendono sottolineare alla Commissione Regionale che il territorio in questione non è uno spazio vuoto da riempire con una strada, ma un'area agricola con un potenziale turistico inespresso. La conservazione di questa zona è fondamentale per la creazione di un percorso ciclopedonale che, seguendo la rete ferroviaria Trenord, attraversi la valle da Erba, portando alla riscoperta di Asso e delle sue frazioni.


Già oggi, l'area libera dalle automobili è ampiamente frequentata da camminatori e ciclisti locali, evidenziando il suo potenziale turistico. A 14 anni dalla frana, le prospettive stanno cambiando, come evidenziato dall'approvazione del progetto "Borgo Ospitale" da parte della Comunità Montana.

Un punto cruciale sollevato dalle associazioni è l'importanza di comprendere le prospettive a lungo termine del territorio, anziché limitarsi a trovare un progetto per ottenere finanziamenti. La richiesta è di creare un quadro completo della situazione, ascoltando diversi punti di vista e correggendo informazioni lacunose o tecnicamente errate fornite durante la passata seduta.

Con oltre 1000 firme raccolte contro la nuova strada e un sostegno significativo da parte degli abitanti locali contrari all'incremento del traffico di attraversamento nella frazione, le associazioni invitano la Commissione regionale a considerare attentamente la complessità della situazione prima di prendere decisioni cruciali.

mercoledì 28 febbraio 2024

Vota il documentario sul Monte San Primo, selezionato al film festival di Cambridge

Il corto 'The Last Skiers' della regista erbese Veronica Ciceri, nelle nomination come 'miglior documentario' al 'Watersprite Film Festival'; il Coordinamento invita a visionarlo e votarlo online entro l'1 marzo


Fino al 1 marzo è possibile vedere in anteprima online e votare come miglior documentario, il corto realizzato dalla regista erbese Veronica Ciceri, ambientato in particolare sul Monte San Primo.
 
Il docu-film esplora con occhio antropologico il modo di vivere la montagna lariana sia nel passato, sia nel presente, sia nel possibile futuro, a fronte della crisi climatica che stiamo vivendo. Il tema è infatti quello degli impianti da sci, attivi sul San Primo dagli anni '60 del secolo scorso, fino agli inizi del 2000, quando di fatto sono stati abbandonati a causa della mancanza di neve.  

Il corto è stato finora selezionato in diversi festival, in particolare in Inghilterra. In Germania, nel 2023, Veronica Ciceri ha vinto il premio ‘miglior regista emergente' al Bergfilm-Festival di Tegernsee, proprio col docu-film "The last Skiers".

cliccare qui: watersprite.org.uk/online-pass

Il Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo' promuove il documentario e invita tutti a visionarlo e votarlo online; altri dettagli sul docu-film e le informazioni per accedere e votare, sono su questa pagina dedicata.

Altre info su: https://bellagiosanprimo.com

martedì 27 febbraio 2024

L'ultima brughiera: un documentario ci svela l'unicità e la biodiversità di un territorio minacciato dallo sviluppo antropico

Comitati uniti per salvare la Brughiera

A Casorate Sempione, il primo marzo, al centro ricreativo "La Riviscera", in Via De Amicis, sarà presentato il documentario "L'ultima brughiera" realizzato da Norino Canovi, guardia parco e naturalista. Il film racconta la brughiera e il Parco del Ticino, sottolineando la loro unicità e biodiversità minacciate dallo sviluppo antropico. Il Comitato Salviamo la brughiera organizza l'evento per sensibilizzare sulla necessità di conoscere e proteggere questo patrimonio comune. Il documentario sarà seguito da interventi che approfondiranno la situazione della Brughiera di Lonate-Malpensa e dell'ecosistema della Valle del Ticino. Fulvio Caronni, responsabile del settore vegetazione e boschi del Parco del Ticino, interverrà durante la serata.

Il Comitato Salviamo la Brughiera, nato anni fa per difendere la brughiera e i boschi casoratesi, continua la sua attività di monitoraggio ambientale e sensibilizzazione. In programma ci sono altri due incontri, uno ad inizio aprile per esplorare la storia di Casorate legata alla brughiera e alle attività equestri, e un altro a inizio maggio con Walter Girardi per discutere della condizione attuale dei boschi di Casorate e le possibili azioni per la loro protezione e valorizzazione.

domenica 25 febbraio 2024

Manutenzione boschiva nel Parco Spina Verde di Como: interventi necessari e fondi da reperire

La tempesta del luglio 2023. Foto Parco Spina Verde

Il 20 febbraio 2024, presso la Cascina Massée a Como Albate, si è svolto un incontro organizzato dal PD per affrontare la questione della sicurezza dei luoghi nel Parco Regionale Spina Verde, in relazione ai rischi di incendi e idrogeologici. A seguire, riportiamo alcune informazioni condivise da R. Prini sulla pagina Facebook del WWF Insubria.

La tempesta del luglio 2023. Foto Parco Spina Verde

Nel Parco Regionale Spina Verde, sono necessari interventi a seguito della tempesta di luglio 2023, che ha abbattuto circa 5000 piante su una superficie di 25000 metri quadrati. L'Ente Parco ha elaborato un progetto suddiviso in tre lotti. Il primo riguarda la pulizia e la messa in sicurezza del sentiero 5, con una spesa di 70 mila euro che l'Ente Parco può sostenere autonomamente. 

 

Estratto corografia dell'area di intervento. Fonte Parco Spina Verde

Il secondo lotto prevede la pulizia di tutte le altre piante cadute in zone dove non ci sono sentieri, con un costo di 390.000 euro. Infine, il terzo lotto si concentra sulla messa in sicurezza e manutenzione di tutte le aree non coinvolte dagli eventi meteorologici di luglio, con un costo stimato di circa 700.000 euro. Per questo terzo lotto, è necessario l'intervento della regione e del comune per reperire fondi.

Durante l'incontro, nessun rappresentante del comune si è presentato, ma Angelo Orsenigo del PD ha sollecitato la regione a stanziare fondi per gli eventi straordinari, considerando che i bandi sono generalmente indirizzati alla manutenzione ordinaria. La riunione ha visto la partecipazione di molte persone, in particolare proprietari di terreni coinvolti nella manutenzione dei boschi.

Planimetria del Parco con gli interventi previsti

L'agronomo presente ha sostenuto l'importanza di mantenere i boschi attraverso opportune pratiche di manutenzione, contrapponendosi all'abbandono, poiché le piante più vecchie che deperiscono non svolgono più pienamente la loro funzione di serbatoio di ossigeno. Al contrario, le giovani piante che prendono il posto di quelle defunte contribuiscono al miglioramento dell'ambiente. (R. Prini - WWF Insubria)

Meda tra promesse e cemento: un'analisi critica del divario tra programma elettorale e realtà urbanistica

Carta dell'utilizzo del suolo a Meda, 1954-1997

di Ottavio C.

Il programma di coalizione del Sindaco Santambrogio si apre con enunciati ambiziosi e promettenti, focalizzandosi sulla riduzione del consumo di suolo e sull'incremento di aree verdi e spazi pubblici. Si prospetta il recupero dei vecchi edifici, l'abbattimento e lo sviluppo delle volumetrie in altezza, e un aggiornamento dei documenti di piano e dei servizi in sintonia con la transizione climatica e la rigenerazione urbana. In particolare, viene sottolineata l'importanza della riqualificazione delle aree nel Parco delle Groane e della Brughiera Briantea, con l'acquisizione di nuovi terreni per ampliarne l'utilizzo.

Contestualmente, le linee di indirizzo del Piano di Governo del Territorio (PGT) in corso di elaborazione riflettono la stessa preoccupazione per la riduzione del consumo di suolo, la valorizzazione delle superfici verdi attraverso infrastrutture verticali/orizzontali, e la promozione di interventi di rinaturalizzazione per migliorare il drenaggio urbano e il microclima locale. Viene sottolineata la necessità di sviluppare la rete ecologica e i parchi, seguendo il masterplan del verde in via di definizione.

Tuttavia, la realtà sul campo sembra narrare una storia diversa. In particolare, emerge la contraddizione con l'effettiva cementificazione delle aree verdi confinanti con il Parco GruBrìa, al confine con Seregno. Ciò solleva dubbi sulla coerenza tra le parole eloquenti del programma elettorale e la pratica urbanistica in atto.

Le dichiarazioni sulla protezione delle aree verdi rischiano di rimanere mere astrazioni se non sono supportate da azioni concrete e in sintonia con gli obiettivi dichiarati. È imperativo che l'amministrazione si confronti con questa dissonanza e adotti misure decisive per allineare la retorica politica alle necessità reali della comunità e dell'ambiente. Solo attraverso un impegno genuino e azioni coerenti sarà possibile tradurre le buone intenzioni in una città più sostenibile e rispettosa dell'ambiente.

Che fine hanno fatto le compensazioni ambientali di Pedemontana?

Masterplan e strategie ambientali connesse alla Autostrada Pedemontana Lombarda. Fonte immagine: ubi studio

Le criticità legate all'autostrada Pedemontana Lombarda sono state sollevate in Consiglio Regionale attraverso un'interpellanza presentata dal gruppo di Alleanza Verdi-Sinistra Italiana (AVS). Questa iniziativa è stata preceduta da un costruttivo dialogo con gli ambientalisti attivi nei vari territori.

L'interrogazione prende spunto da una Mozione del 2015 approvata dal Consiglio Regionale, che prevedeva un monitoraggio trimestrale sullo stato di avanzamento delle Compensazioni Ambientali relative all'infrastruttura. Purtroppo, questa periodicità informativa non è stata rispettata né da Regione Lombardia né dalla società Autostrada Pedemontana Lombarda (APL).

Grazie alla collaborazione tra gli ambientalisti locali e i gruppi politici consiliari M5S, PD e AVS, sono state sollevate diverse richieste di aggiornamenti, successivamente rese pubbliche. L'ultimo aggiornamento risale al 2017, seguito da una risposta a un'interrogazione nel 2018. Da queste informazioni emerge che alcune Compensazioni Ambientali sono state ridotte o modificate rispetto alle previsioni iniziali del MasterPlan.

L'interrogazione attuale presentata da AVS chiede la documentazione sullo stato di attuazione delle Compensazioni Ambientali sulle tratte A e B1 della Pedemontana, già operative, e un elenco dettagliato di quelle previste per le tratte B2 e C, facendo riferimento al MasterPlan originale. Le informazioni ottenute saranno fondamentali per vigilare su questa autostrada considerata inutile e impattante dagli ambientalisti, consentendo un monitoraggio accurato dell'effettiva realizzazione delle Compensazioni Ambientali.


Testo dell'interrogazione

 
Al Presidente del Consiglio regionale
Egr. Federico Romani

Oggetto: Compensazioni Ambientali delle tratte in esercizio e delle tratte B2 e C di
Pedemontana

Premesso che:
L'apertura al traffico della Tratta A di Pedemontana risale al 26 gennaio 2015 e al 5 novembre 2015 la Tratta B1. II primo tratto della Tangenziale di Varese è aperto dal 24 gennaio 2015 mentre il lotto della Tangenziale di Como dal 23 maggio 2015. Entro il 2026 è prevista la fine dei lavori per le tratte B2 e C.
 
A seguito del analisi degl impatti ed espletata l'individuazione di tutte le misure di mitigazione atte a minimizzare gi impatti negativi delle opere, è opportuno definire quali misure passano essere intraprese al fine di migliorare le condizioni dell'ambiente interessato, compensando gli impatti residui attribuibili al progetto.

A tal fine, al progetto è associata anche la realizzazione di opere di compensazione, cioè opere con valenza ambientale nan strettamente collegate can gli impatti indotti dal progetta stesso ma realizzate a parziale compensazione del danno prodotto, specie se non completamente mitigabile.

Dato atto che:
Con la D.c.r. 14 aprile 2015 - n. X/677 "Mozione concernente il monitoraggio delle compensanoni e protezione degli spazi aperti per la tangenziale di Varese. il primo lotto della tangenziale di Como e tratti A e B1 dall'autostrada Pedemontana" si impegnava la Giunta regionale ad "attivare un tavolo tecnico-politico tra Regione e società Autostrada Pedemontana Lombarda con la finalità di sollecitare e verificare periodicamente l'effettiva realizzazione di tutte le opere di mitigazione e compensazione ambientale previste per le tratte A e B1, la Tangenziale di Varese e il primo lotto della Tangenziale di Como" e "prevedere l'attivazione di un sistema di monitoraggio con le finalità di verificare con cadenza trimestrale lo stato di avanzamento" delle Compensazioni Ambientali nonché di promuovere l'elaborazione di una strumento di pianificazione strategica "che preveda la definizione di una ampia
fascia di inedificabilità sui due lati dell'infrastruttura"

Preso atto che:
Nella risposta all' Interrogazione n. 201 a del 2018 viene dato aggiornamento in merito allo stato delle compensazioni ambientali nelle tratte già in esercizio al 31 maggio 2018;
Nella suddetta si evidenzia anche che l'ultimo report di monitoraggio inviato ai consiglieri regionali del territorio risale al settembre 2017.

INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE E L'ASSESSORE COMPETENTE PER RICHIEDERE: 
  • Un aggiornamento sullo stato delle compensazioni ambientali per le tratte in esercizio; 
  • L'elenco dettagliato delle compensazioni previste per tratte B2 e C.


Il Consigliere
Onorio Rosati

venerdì 23 febbraio 2024

Pedemontana e futurismo: il privilegio di percorrere gallerie a 120 chilometri all'ora

Manifesto di Nizzoli Marcello, 1927 - Scheda completa

Sabatino Fusco, direttore generale di Pedemontana, ha annunciato in un'intervista al Cittadino di Monza 
che le ruspe per le tratte B2 e C dell'autostrada est-ovest arriveranno a maggio o al massimo giugno. Rispondendo a domande, Fusco ha affrontato la questione della conferenza dei servizi sulla tratta D breve, sottolineando la mancata disponibilità dei sindaci del Vimercatese e definendo la situazione un'occasione persa. Riguardo agli ambientalisti, Fusco ha criticato il loro approccio, evidenziando i benefici di Pedemontana in termini di tempi di percorrenza e impatto ambientale ridotto.

Commento di Domenico Corrusco (*)
La visione così chiara e illuminante di Sabatino Fusco suona quasi come una melodia inebriante di logica impenetrabile. Gli ambientalisti, quei simpatici individui che osano preoccuparsi di pagliuzze mentre Fusco scava gallerie come se stesse giocando a nascondino con la Natura.

È davvero commovente come Fusco tratti la contrarietà degli ambientalisti come una specie di sfida intellettuale, quasi come se il reale impatto ambientale di Pedemontana fosse solo una fantasia da favola ecologista. Immagino che gli alberi abbiano solo bisogno di un po' di compagnia sotterranea, giusto?

E poi c'è questa geniale proposta della tratta D breve, un capolavoro di geometria spaziale che, seguendo il ragionamento di Fusco, accorcierà i tempi di percorrenza. Ma, naturalmente, nessuno ha il coraggio di chiedere come un'autostrada che allunga il percorso per chi deve recarsi a Bergamo possa essere più veloce.

Parlando di costi, è così rinfrescante vedere come Fusco ignori completamente i costi ambientali, come se la qualità della vita degli abitanti del Vimercatese fosse solo un dettaglio trascurabile. Ma hey, almeno avremo gallerie sotterranee, giusto? Magari potremmo organizzare un tour guidato per gli automobilisti che desiderano apprezzare il "paesaggio" sotterraneo, il tutto a spese dell'ambiente.

In conclusione, grazie, Signor Fusco, per la sua illuminante prospettiva. Possiamo solo sperare che gli ambientalisti smettano di perderci tempo con la loro insistenza sulla realtà e inizino ad apprezzare appieno il privilegio di percorrere gallerie a 120 chilometri all'ora. Che visione!

Nota (*): Domenico Corrusco è uno pseudonimo scelto per contrapporre, in un futuro immaginario, un "fusco" a un "corrusco". Questi termini si riferiscono rispettivamente a qualcosa di buio e tenebroso (fusco) e a qualcosa di luminoso e fulgido (corrusco).

mercoledì 21 febbraio 2024

Meda mette la parola fine alla possibilità di collegarsi con il Parco del Meredo


Ah, i giorni scorsi abbiamo assistito all'epopea dei paletti e dei tondini in ferro piantati in un'area verde libera tra Meda e il Parco del Meredo di Seregno. Un'opera maestra delle attività preliminari di tracciamento, una sorta di balletto artistico che oggi ci delizia con la visione di una recinzione di cantiere completa.


E sì, perché in questo spettacolo magnifico, il palcoscenico ospiterà un nuovo edificio produttivo con uffici, il tutto per la modica cifra di circa € 3.000.000,00. Ma attenzione, il bello non finisce qui! Con la nuova edificazione bisognerà dire anche addio alla possibilità di tracciare un percorso alternativo che avrebbe potuto rendere meno traumatico l'impatto della tangenziale Meda Seregno.

In rosso il possibile percorso alternativo alla tangenziale di Pedemontana

E che dire del sottopasso ciclopedonale al nuovo scavalco della linea ferroviaria Milano-Como che avrebbe collegato il quartiere del Polo di Meda con il Parco del Meredo?

Il tracciamento della tangenziale con indicato il possibile sottopasso per mettere in collegamento il quartiere Polo di Meda con il Parco del Meredo.

Insomma, con questo splendido intervento, Meda ha deciso di mettere la parola fine alla possibilità che il verde di Seregno potesse infilarsi nella zona est del Comune. Applausi, Meda, applausi!



Per leggere gli altri post dedicati alla tangenziale Meda-Seregno cliccare qui

domenica 18 febbraio 2024

Paletti medesi per fermare la possibile espansione del Parco del Meredo?


Alcuni lettori ci hanno informato che, nei pressi del confine con il Parco del Meredo di Seregno, a Meda sono stati recentemente posizionati nel terreno tondini di ferro e paletti di legno. L'area è situata a nord di un'area artigianale e ad ovest di una zona residenziale di recente costruzione.


Il gruppo civico "Sinistra e Ambiente" aveva proposto più volte all'amministrazione comunale di Meda l'inclusione dell'area verde nel PLIS GruBrìa (già PLIS Brianza Centrale), senza ricevere risposte. Data la vicinanza con il popoloso quartiere del Polo di Meda e la prevista realizzazione della tangenziale Meda Seregno di Pedemontana, ritenevamo che questa proposta avrebbe dovuto essere presa in considerazione.


Alcuni dei paletti di legno recano scritte come "Pozzo", "Alim. Fabb", "Confine 28", "Fabb 3".  

 

 

Inoltre, sono state individuate diverse reti elettrosaldate, spesso utilizzate per pavimentazioni industriali, suscitando preoccupazioni riguardo a possibili sviluppi edilizi. Cercheremo di ottenere ulteriori informazioni e approfondimenti su questa situazione.

 


Meda. Che fine ha fatto la Comunità Energetica Rinnovabile?

 
a cura di Sinistra e Ambiente, Meda
 
L'amministrazione medese si era fatta promotrice della costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER).
Lo aveva fatto accompagnando la proposta con una iniziativa pubblica il 6/12/2022 e con un Consiglio Comunale il 16/3/2023 dove l'intera assise aveva approvato all'unanimità una delibera per l'attivazione della CER, con partecipazione alla Manifestazione d'Interesse di Regione Lombardia.

Da allora è passato del tempo e la CER ancora non si è concretizzata ne tantomeno si ha notizia di quale sia stato il posizionamento di Meda nella graduatoria regionale per poter passare alla fase 2, quella riservata alle candidature che abbiano superato la soglia minima di ammissibilità con possibilità di accedere a misure di supporto economico per i soli nuovi impianti a fonte rinnovabile di proprietà dei soggetti pubblici della comunità energetica.
La dotazione regionale del supporto, purtroppo decisamente esigua, era pari a 20 Milioni di euro, suddivisi sul 2023 e sul 2024, utilizzabili per l'istallazione e l'avvio di impianti di produzione.

Per questo, Sinistra e Ambiente-Impulsi, Medaperta e Partito Democratico, il 9/2/2024, hanno protocollato a mezzo del Consigliere Comunale Marcello Proserpio, una interrogazione dove si chiedono risposte sull'iter della CER medese.

 

Testo dell'interrogazione 

Oggetto: Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)

Premesso che:

  • Il 6 dicembre 2022 si è tenuto a un incontro pubblico dal titolo "Comunità Energetiche, dal dire al fare". Durante detto incontro è stata fatta una prima illustrazione del panorama normativa riguardante le Comunità Energetiche Rinnuabli e sono state esposte opportunità e finalità per la costituzione di una CER nel Comune di Meda.
  • II 16 marto 2023 il Consiglio Comunale di Meda ha discusso ed approvato la delibera consigliare n° 3/2023 ad oggetto: "D.lgs. n. 199 del 8/11/2021, — attuazione della direttiva 20/8/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2018 sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili — impegno a costituire una Comunità Energetica Rinnovobile (CER) del comune dl Meda" autorizzando il Sindaco e la Giunta Comunale alla costituzione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) nella nostra città con il Comune come soggetto referente/promotore.
  • La delibera aveva come conseguenza la partecipazione alla Fase I della Manifestazione d'interesse lanciata da Regione Lombardia, con la presentazione entro il 30/4/2023 di una proposta progettuale di Comunità Energetica da costituire nel territorio, sulla base delle indicazioni operative contenute nell'avviso regionale.
  • La Giunta Comunale, con deliberazione N. 81 del 26 aprile 2023, ha successivamente approvato la relazione tecnica con allegati pervenuta agli atti in data 18/4/2028, prot. 9079, redatta a cura di FLA Fondazione Lombardia per l'Ambiente, nell'ambito della Strategia di Transizione Climatica "La Brianza cambia clima", al fine di presentare la candidatura di Meda alla Manifestazione d'Interesse regionale (Fase I).

Considerando che:

  • Qualora ritenuta meritevole da Regione Lombardia, la proposta di CER avrebbe dovuto essere inserita in un apposito elenco, con possibilità, in funzione del punteggio ottenuto, di passare alla Fase 2, riservata alle candidature che abbiano superato a soglia minima di ammissibilità.
  • La Fase 2 della Manifestazione d'interesse regionale prevede specifiche misure di supporto economico per i soli nuovi impianti a rinnovabile di proprietà dei soggetti pubblici della comunità energetica.
  • La dotazione regionale del supporto è pari a 20 Milioni di suddivisi sul 2023 e sul 2024, utilizzabili per e l'installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile.

SI INTERROGA PER CONOSCERE:

  • Se sia stata costituita a Meda una Comunità Energetica Rinnovabile, con quale configurazione e con quale tipologia e numero di aderenti;
  • Quale impianto di produzione di energia rinnovabile contempli il progetto di CER medese, con quali costi e dove ne prevista la localizzazione;
  • Se si sia partecipata alla Manifestazione d'Interesse di Regione Lombardia, se la CER di Meda sia stata valutata meritevole con inserimento in apposita elenco e con quale posizione;
  • Se si abbia avuto accesso alla fase 2 con attribuzione di un supporto economico e con quale quantificazione;
  • Ulteriori eventuali informazioni di merito e di dettaglio, comunque esaustive, sull'argomento oggetto dell'interrogazione.

Per gruppi Sinistra e Ambiente - Impulsi Meda, Medaperta, Partito Democratico
II Consigliere comunale Marcello Proserpio

sabato 17 febbraio 2024

No Canturina Bis: 19 associazioni per fermare il consumo di suolo e promuovere la mobilità sostenibile


In un'importante iniziativa volta a promuovere la mobilità sostenibile e contrastare il consumo di suolo, il "Coordinamento per le Mobilità Sostenibili - No Canturina Bis" ha elaborato delle linee guida per unire venti associazioni ambientaliste nella lotta contro la realizzazione della strada "Canturina Bis".


Il Coordinamento, che opera nei territori della Brughiera Briantea e Comasca, inclusa nel Parco Regionale Groane-Brughiera, si è posto obiettivi chiari e definiti. Qui di seguito, presentiamo i punti salienti delle linee guida che guidano le azioni del Coordinamento:

  • Il Coordinamento si propone di promuovere una mobilità sostenibile nel territorio, fermare il consumo di suolo e contrastare la realizzazione della strada "Canturina Bis". Questo impegno è indipendente dal tracciato specifico che verrà scelto nelle fasi progettuali.
  • Il Coordinamento svolge attività di divulgazione e sensibilizzazione attraverso manifestazioni, incontri istituzionali e iniziative di vario genere.
  • Il Coordinamento conta su 19 associazioni ambientaliste, Arci Como, Amici della Brughiera - Mariano, Associazione Calnach Cremnago e Inverigo, Associazione ChiaraBib, Associazione Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera, Associazione Demas De Fa, Associazione Le Contrade di Inverigo, Circolo Ambiente Ilaria Alpi, Comitato Pendolari Como-Lecco, Fridays For Future Como, Fridays For Future Cantù, Gruppo Naturalistico della Brianza, Legambiente Cantù, Legambiente Seveso, Teatro Libera Officina, Unione degli Studenti Como, We For The Planet, Sinistra e Ambiente Meda, Impulsi Sostenibilità Solidarietà Meda.
  • Il Coordinamento comunica con il pubblico attraverso la sua pagina ufficiale su Facebook, denominata "No Canturina bis - Coordinamento per la mobilità sostenibile", e la pagina Instagram "nocanturinabis".


Il "Coordinamento per le Mobilità Sostenibili - No Canturina Bis" dimostra la forza dell'unità nella promozione di pratiche sostenibili e nella difesa del patrimonio ambientale della Brughiera Briantea e Comasca.

giovedì 15 febbraio 2024

Come bisogna comportarsi quando ci si trova di fronte a un animale selvatico in difficoltà?


Non è infrequente, per chi si muove abitualmente per sentieri nella natura o lungo strade, a piedi o con altri mezzi, trovarsi di fronte a un animale in difficoltà, magari lungo i boschi che costeggiano il percorso. Ma come bisogna comportarsi quando ci si trova di fronte a un animale selvatico in difficoltà? Le situazioni possono variare notevolmente. Dovremmo chiamare il 112 e allontanarci? Restare un po' in osservazione prima di intervenire? Provare immediatamente a contattare uno dei centri specializzati per il recupero di questi animali? E dove si trovano questi centri?

A rispondere a queste e molte altre domande ci sarà una nuova e interessante "Serata Naturalistica", organizzata dalle Gev del Parco delle Groane e della Brughiera Briantea, insieme ad importanti partner come l’Oasi Lipu Cesano Maderno, il CRFS “La Fagiana” e il Parco del Ticino. Segnatevi subito in agenda l'appuntamento per giovedì prossimo, 22 febbraio 2024, dalle 21, all’Oasi Lipu di via don Luigi Orione a Cesano Maderno. Durante la serata, Stefania Pulici, responsabile del CRFS Centro recupero Fauna selvatica LIPU “La Fagiana” di Pontevecchio di Magenta (Milano), e l’operatrice Lorena Di Giacinto, condivideranno informazioni utili per il Primo Soccorso degli animali selvatici in difficoltà presso il centro visite Alex Langer.

Il titolo della serata è "S.O.S. FAUNA SELVATICA", e come sempre l'ingresso è gratuito fino all’esaurimento della capienza massima della sala. Chiudiamo con una raccomandazione importante: evitate sempre, in ogni caso, di portare a casa un animale selvatico, poiché la detenzione della fauna selvatica è vietata anche dalla legge. Se desiderate prepararvi per l'evento, potete consultare un interessante decalogo sul ritrovamento dei nidiacei abbandonati tramite questo link.

giovedì 8 febbraio 2024

La nuova frontiera della fantascienza alpina arriva sul Monte San Primo

 

Sciare senza neve sul Monte San Primo: la nuova frontiera della fantascienza alpina, con il National Geographic a darci il benvenuto nel mondo surreale dei progetti impiantistici! L'edizione italiana della prestigiosa rivista ha dedicato un articolo alquanto perplesso al costoso piano di trasformare il Monte San Primo in una sorta di Disneyland montana, con tanto di parcheggio, cannoni sparaneve e un bacino per l'innevamento artificiale.


Il titolo eloquente dell'articolo, "Sciare a tutti i costi", ci fa già immaginare una saga epica di guerre tra piste e sciatori coraggiosi pronti a sfidare la mancanza di neve. National Geographic ci ricorda che gli impianti sciistici, un tempo fiore all'occhiello delle Prealpi Comasche, sono ormai in declino a causa dei cambiamenti climatici. "Negli ultimi 600 anni sulle Alpi mai c'è stata così poca neve, un problema che ha colpito anche il Monte San Primo." Ma chi se ne frega, mettiamo un parcheggio e risolviamo tutto!

La disamina dell'importante rivista scientifica e storica è permeata di molte perplessità sulle prospettive degli impianti, partendo da una constatazione meteorologica e concludendosi con l'amara constatazione che "non è più tempo di scommettere su nuove piste da sci, tantomeno a basse quote!"

Mentre il progetto del Comune di Bellagio e della Comunità montana del Triangolo Lariano continua a tenerci con il fiato sospeso, ci chiediamo se la discussione in atto sia un volano per un intervento riguardante il monte oppure solo un preludio a una saga di fantascienza sulle piste senza neve. Restiamo in attesa di sviluppi, magari accompagnati da effetti speciali e colpi di scena montani.

mercoledì 7 febbraio 2024

Pedemontana e diossina: grazie ai gruppi ambientalisti verrà istituito l'Osservatorio di monitoraggio delle attività di bonifica nella tratta B2

Immagine tratta da Sapere n. 848 del 1982

Giampiero Bocca, sindaco di Cesano Maderno e coordinatore dei sindaci della tratta B2 di Pedemontana, ha accolto positivamente la richiesta avanzata da sette associazioni ambientaliste e gruppi civici di istituire un Osservatorio collegiale per monitorare le attività di bonifica da diossina lungo il tracciato autostradale. L'incontro del 13 dicembre scorso con Bocca, Alessia Borroni (sindaco di Seveso) e la Dott.ssa Beatrice Melillo (Responsabile del settore Bonifiche di ARPA Lombardia) ha sancito la proposta dei gruppi ambientalisti, tra cui Legambiente Seveso, Sinistra e Ambiente - Impulsi di Meda, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano, Altra Bovisio Masciago, Cittadini per Lentate e il Comitato Ambiente di Bovisio Masciago.

La risposta di Bocca è stata comunicata nei giorni scorsi alle sette associazioni dopo aver consultato gli altri sindaci e la società Autostrada Pedemontana Lombarda (APL), la quale ha ricevuto con favore la proposta, assumendosi la responsabilità di concretizzarla.

I gruppi esprimono soddisfazione per la risposta, ma ora si aspettano che la configurazione dell'Osservatorio, i principi, gli obiettivi e il metodo di lavoro riflettano massima trasparenza e coinvolgimento dei gruppi richiedenti, costituendo un punto di ascolto e confronto stabile con ARPA Lombardia, fondamentale per questa assise. L'impegno sarà finalizzato a garantire che l'Osservatorio sia un consesso collegiale coinvolgendo amministratori e la cittadinanza attiva, favorendo uno scambio costante di informazioni per assicurare che la delicata attività di Bonifica da Diossina, con i rischi associati, sia eseguita con la massima attenzione e precauzione.

I gruppi ricordano la loro opposizione al completamento dell'autostrada, intervenendo con serietà sulle criticità previste dall'infrastruttura. L'obiettivo primario è tutelare l'ambiente e la salute della comunità, che ha già pagato un prezzo elevato con il disastro causato dall’ICMESA-Givaudan La Roche nel 1976. La bonifica del territorio tra il 1981 e il 1984, limitata alla zona A con il più alto livello di contaminazione da Diossina, ha portato alla creazione del polmone verde del Bosco delle Querce a Memoria futura e a parziale risarcimento.

Ora, la Bonifica per Pedemontana sarà propedeutica solo al completamento dell’autostrada, un’infrastruttura che le associazioni continuano a osteggiare, considerandola inutile, impattante, insostenibile per la naturalità e non risolutiva per le criticità viabilistiche intercomunali. I gruppi affermano che seguiranno e verificheranno attentamente l'iter e l'effettiva implementazione delle Compensazioni Ambientali.



Il testo della lettera inviata alle associazioni
Oggetto: Tratta B2 di Pedemontana - richiesta attivazione di un osservatorio di monitoraggio delle azioni di bonifica da diossina.

Gentilissimi,
in riscontro alla Vostra dell'8/01/2024 vi comunico, sentiti i colleghi Sindaci della tratta B2 e Autostrada Pedemontana Lombarda a cui ho partecipato la richiesta per costituire un Osservatorio di monitoraggio delle azioni di bonifica da diossina sulla tratta che proposta discussa nel nostro incontro del 13/12/2023 è stata valutata positivamente anche con l'obiettivo di agevolare l'attività di comunicazione e trasparenza dei procedimenti tecnici legati alla realizzazione dell'infrastruttura autostradale.
Agli organi direttivi di Autostrada Pedemontana Lombarda, che leggono in copia conoscenza, si demanda, come da accordo, il compito di concretizzare tale obiettivi in condivisione con i Sindaci della tratta.  
Cordiali saluti.
Gianpiero Bocca
Sindaco di Cesano Maderno
Coordinatore Sindaci tratta B2

martedì 6 febbraio 2024

Diventa rospista con l'operazione "Salvataggio Anfibi 2024" a Montorfano


Anche quest'anno, l'Associazione "L'Ontano" rivolge un caloroso invito a tutti coloro che desiderano fare la differenza per la vita degli anfibi. I rospi e le rane stanno per intraprendere il loro viaggio annuale dal Monte Orfano al Lago di Montorfano per il periodo riproduttivo, e l'aiuto dei volontari è fondamentale.

L'obiettivo è monitorare la loro migrazione e fornire assistenza durante l'attraversamento della pericolosa strada statale, dove troppi di loro rischiano di essere schiacciati dal traffico veicolare.

La locandina contiene tutte le informazioni necessarie per diventare parte attiva di questa importante iniziativa a favore degli anfibi. L'Associazione "Gruppo L'Ontano" è alla ricerca di cuori generosi disposti a dedicare del tempo per proteggere queste preziose creature durante il loro viaggio.

Vi aspettiamo numerosi! Comunicate la vostra disponibilità a dare una mano scrivendo all'Associazione "Gruppo L'Ontano" all'indirizzo e-mail associazione@gruppoontano.org o chiamando ai numeri indicati nella locandina.

Ogni piccolo contributo può fare la differenza, e insieme possiamo assicurare un viaggio sicuro per i nostri amici anfibi.

lunedì 5 febbraio 2024

Da Macherio a Biassono: passeggiata alla scoperta di antiche tracce e documenti


Le Brianze: Storie, Passeggiate e Cultura
SABATO 17 FEBBRAIO 2024


Un'emozionante escursione a "chilometro zero" alla scoperta delle nostre radici, attraverso i suggestivi territori di 

MACHERIO e BIASSONO

arricchita da una visita guidata al 

MUSEO CIVICO "CARLO VERRI"

Un percorso urbano agevole, seguendo strade a bassa intensità di traffico veicolare, sentieri elementari e una lunghezza totale di circa 4,5 km andata e ritorno.


Sulle tracce e le testimonianze dei nostri antichi predecessori:

  • A MACHERIO: la storica zona dell'Isulina, due misteriose colonne in pietra serena, il luogo dell'arresto di Valentino Rivolta con il ricordo nel suo ottantesimo anniversario, l'inedita cantina di Casa Caremi, la centuriazione romana e la strada Monza-Carate, e l'Oratorio di San Cassiano.
  • A BIASSONO: il Santuario di Santa Maria della Brughiera, sito di necropoli, il cosiddetto Castello e il più antico edificio biassonese nella Corte delle Orsole.
  • E per concludere in bellezza: visita guidata a una delle eccellenze culturali della Brianza, il Museo Civico Archeologico ed Etnografico "Carlo Verri", a cura del GRAL - Gruppo di Ricerche Archeostoriche del Lambro.


Programma

  • Ritrovo a Macherio: ore 13.45 presso Piazza Visconti / Stazione FS Macherio-Sovico.
  • Termine dell'escursione con aperitivo finale: ore 18:20 circa presso Arci Macherio - Via Vittorio Veneto 46.
  • L'escursione è aperta a tutti, con una sottoscrizione di 4 euro.
  • Numero massimo di partecipanti pari a 20.
  • Gli organizzatori declinano ogni responsabilità per eventuali incidenti e danni a persone o cose.
  • Per iscrizioni, contattare cultura@arcimacherio.it / 335 632 8590 (Augusta).
  • Per informazioni, chiamare il 339 844 6553 (Gianni).
  • Si consiglia di indossare calzature e abbigliamento comodo adatti alle attività all'aria aperta.
  • Organizzazione: Arci Macherio in collaborazione con il GRAL - Gruppo di Ricerche Archeostoriche del Lambro.

Alla scoperta della magia delle torbiere di Albate. Escursione nell'Oasi del Bassone con il WWF Insubria


In occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, che si festeggia il 2 febbraio, il WWF Insubria ha organizzato una bella escursione all'interno dell'Oasi del Bassone, una riserva naturale di 90 ettari situata nelle Torbiere di Albate, provincia di Como. Questo evento, che ha preso vita domenica 4 febbraio 2024, ha visto la partecipazione di oltre 50 appassionati che, sotto la guida esperta dei volontari del WWF, hanno potuto esplorare un ambiente naturale reso maggiormente fruibile grazie agli ultimi interventi di miglioramento.

PGT Como. Carta delle acque superficiali

Fondata nel lontano 1976, l'Oasi si trova a sud di Como, abbracciando una depressione a forma di mezzaluna attorno a una collinetta di origine morenica.


I 90 ettari di territorio sono un tripudio di biodiversità, suddivisi in tre ambienti distinti: prati, boschi e zone palustri. I prati si estendono al sud, confinando con la palude, dove antiche estrazioni di torba hanno creato stagni e laghetti. 

 


Il bosco, prevalentemente ceduo, offre uno scenario incantevole. Ma è nell'aria che si trova la vera magia, con gli uccelli che rapiscono l'attenzione di tutti. Tra i residenti più illustri spiccano la gallinella d'acqua, il germano reale, il picchio rosso maggiore e il falco di palude.


Ma non è tutto: oltre 20 specie di mammiferi, tra cui tassi, volpi, lepri, conigli selvatici, toporagni d'acqua, arvicole d'acqua e scoiattoli, fanno parte del ricco ecosistema. Nei laghetti e negli stagni, invece, nuotano anfibi e pesci di vario genere, come la rana lacustre, la carpa e la tinca. 

 


Anche la vegetazione fa la sua parte, con una varietà spettacolare di specie, dai canneti alle formazioni arboree di farnie, carpini, ontani neri, salici di ogni tipo, olmi e betulle, fino a estendersi in meravigliosi ambienti prativi.

 

E per finire un bel video sull'Oasi

 


giovedì 1 febbraio 2024

Zoc del Peric, un'area umida strategica per l'ambiente

In occasione della Giornata mondiale delle aree umide del 2 febbraio, il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ricorda l’area a Parco tra Lurago d'Erba e Alzate Brianza


di Antonio Bertelè, Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”


Quest’anno, per celebrare la Giornata mondiale delle zone umide, il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” vuole nuovamente ricordare l’importanza ambientale dell'area umida dello “Zoc del Peric”, posta a confine tra Alzate Brianza e Lurago d’Erba. Si tratta di un importante stagno in cui sono presenti importanti specie di flora e di fauna, tra cui la rarissima rana di Lataste e il tritone crestato, e più di 100 specie di uccelli.


Le aree umide, ovvero paludi, stagni e acquitrini, sono caratterizzate da un mutevole confine tra l’acqua e la terra, che determina la presenza di diversi habitat adiacenti in relazione al progressivo variare della profondità dell’acqua, popolati da peculiari comunità vegetali e animali. Sono ambienti che per la fauna offrono un’elevata disponibilità alimentare (sia per l’intensa produzione vegetale che per la presenza di molti invertebrati) e anche ottime possibilità di rifugio e riproduzione.
Per questo le aree umide sono vere e proprie oasi naturalistiche che racchiudono un prezioso tesoro di biodiversità e pertanto meritano di essere conosciute e tutelate.
L’area umida dello ‘Zoc del Peric’ (letteralmente “Fosso del Perego”) è in un piccolo polmone verde che coinvolge le frazioni di Colciago (comune di Lurago d'Erba) e Fabbrica Durini (comune di Alzate Brianza) e dà rifugio ad uccelli stanziali e di passo e a un nutrito numero di anfibi; per questo dal 2023 lo Zoc è stato inserito nell’ARE (Area di Rilevanza Erpetologica). 



Lo stagno riveste importanza ambientale poiché, ad esempio, anche nei passati periodi di siccità l’acqua è sempre stata presente, sintomo di una profonda vitalità dell’ecosistema.
Pur circondata da aree altamente urbanizzate ed industrializzate, ha una fondamentale importanza per la conservazione di molte specie animali e vegetali che altrimenti rischierebbero di scomparire.
È inoltre molto godibile per visite, sia guidate - ad opera di volontari del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” e Le Contrade -, sia come passeggiate individuali o familiari.
Lo ‘Zoc del Peric’ fa parte del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS), che prende il nome proprio da questa zona umida. Il Parco rappresenta tra l’altro un importante corridoio ecologico di connessione tra aree protette limitrofe, come i Parchi Regionali della Valle del Lambro e delle Groane-Brughiera Briantea, e le Riserve Naturali Lago di Montorfano e Fontana del Guercio.


Per avere altre informazioni sullo Zoc, il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” gestisce il sito internet  www.zocdelperic.it