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giovedì 16 maggio 2024

Circolo Ambiente: "Allarme allagamenti. Il problema non sono i fiumi, ma il cemento!"


di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"


Nei giorni scorsi, e in particolare nella giornata di ieri, mercoledì 15 maggio, si sono verificati nel Lecchese e nel Monzese, numerosi eventi legati alle abbondanti piogge, soprattutto allagamenti e frane.
Chiariamo anzitutto una cosa: le esondazioni di fiumi e torrenti e i conseguenti allagamenti delle aree golenali sono fenomeni assolutamente naturali, avvenuti storicamente e ciclicamente. Quello che invece è cambiato nel nostro territorio, da almeno 50 anni a questa parte, è che l'uomo ha costruito nelle medesime aree di esondazione naturale dei corsi d'acqua, determinando in questo modo un sicuro aumento dei rischi legati appunto agli allagamenti.


Ora, in conseguenza dei sempre più frequenti eventi di dissesto idrogeologico (connessi anche con la crisi climatica), l'approccio delle Istituzioni (AIPO, Regione, Comuni, ecc.) tende spesso a ribaltare il problema, ovvero - per proteggere gli edifici costruiti nelle aree a rischio - si preferiscono ingabbiare i fiumi e i torrenti. Così ad esempio nascono progetti nefasti per realizzare nuove arginature in cemento dei torrenti, che non fanno altro che aumentare il pericolo. Si pensa cioè solo ad alzare o artificializzare gli argini, ma in questo modo - visto che la quantità di acqua che scende dal cielo non si può ovviamente ridurre - si ha come conseguenza che le esondazioni si spostano più a monte o a valle, aumentando di fatto i rischi di dissesto.

Ribadiamo quindi che, come in tutte le questioni ambientali, la soluzione non è il contenimento dei fenomeni acuti (allagamenti, frane, ecc.) ma la prevenzione. Nel caso del dissesto idrogeologico, l'unica vera prevenzione è lo stop al consumo di suolo: occorre cancellare tutte le previsioni urbanistiche di edificazione non ancora attuate, passando a PGT a reale 'consumo di suolo zero'. Per farlo serve solo la volontà politica, cosa che i comuni, purtroppo, non hanno il coraggio di fare! Anche la pessima legge regionale urbanistica (che doveva intervenire proprio per contenere il consumo di suolo) consente di fatto di continuare a cementificare. E questo lo si vede chiaramente dai dati sull'aumento del consumo di suolo nella nostra Regione.  
Lo ripetiamo: per contenere gli allagamenti non bisogna intervenire sui corsi d'acqua, al contrario occorre preservare ed ampliare le aree di esondazione naturale dei corsi d'acqua. 

 

"Non è la pioggia, è il cemento!"

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La gestione delle piogge e delle dighe nel Parco Valle del Lambro

La diga di Inverigo

In merito alle piogge torrenziali di questi giorni il Parco Valle del Lambro ha diffuso questo pomeriggio il seguente comunicato: "L'evento meteorologico che ha interessato la Brianza nelle ultime 36 ore ha portato un volume di pioggia di oltre 30 milioni di metri cubi. La portata d’acqua si è riversata su terreni già saturi dalle significative piogge precedenti. Il Parco Regionale della Valle del Lambro, proprio in previsione del maltempo, aveva già provveduto allo svuotamento preventivo del Lago di Pusiano e alla preparazione della diga di Inverigo (Como). Nel corso della giornata di mercoledì 15 maggio e nella notte successiva, il Cavo Diotti, diga di Pusiano, è rimasto chiuso con lo scopo di evitare l’aggravamento di una situazione già critica in valle. Sono stati così accumulati nel lago oltre sei milioni di metri cubi d'acqua. In contemporanea i tecnici dell’ente Parco hanno operato in continuità presso la diga delle Fornaci a Inverigo, arrivando a riempire il milione di metri cubi disponibili, fino a sfiorare alle ore 18 il colmo massimo. Inoltre, come già accaduto per l’evento di novembre 2023, il Parco ha provveduto a invasare la piena della Bevera di Molteno (Lecco) per oltre un milione di metri cubi nella Cava di Brenno a Costa Masnaga. Nella giornata di oggi, giovedì 16 maggio, in previsione delle possibili ulteriori piogge, l’ente Parco sta provvedendo al progressivo svuotamento della diga delle Fornaci e successivamente del Cavo Diotti, con portate comunque inferiori a quelle di piena transitate nelle ore scorse, al fine di mantenere il sistema in equilibrio e con l’obiettivo di gestire eventuali aggravamenti della situazione meteorologica."

 

Per ulteriori aggiornamenti vi consigliamo di seguire la pagina Facebook del Parco.

Cinisello Balsamo esce dal Parco Grubrìa per entrare nel Parco Nord Milano: un vantaggio immediato che trascura una visione a lungo termine

Le aree del Parco GruBrìa a Cinisello Balsamo

Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa che sei associazioni di Cinisello Balsamo hanno diffuso nei giorni scorsi e, al termine, un nostro commento.

Comunicato stampa diffuso dal Comitato Grande Parco, costituito da Legambiente Cinisello Balsamo, le ACLI cittadine, l'Associazione Camminando per la Via Francigena, il CAI sez. di Cinisello Balsamo. FIAB Cinisello Balsamo e Slow Food Nord Milano.

Il consiglio comunale di Cinisello Balsamo approva all'unanimità il passaggio delle aree cinisellesi del Parco GruBrìa al Parco Nord Milano: un atto storico per la conservazione ambientale

Cinisello Balsamo, 14 Maggio 2024

Ieri sera il Consiglio Comunale di Cinisello Balsamo ha votato all'unanimità la delibera della maggioranza per il passaggio delle aree cinisellesi del Parco GruBrìa al Parco Nord Milano. Questo significativo passo, sostenuto da tutte le forze politiche rappresentate nel Consiglio, sottolinea l'importanza attribuita dall'intera città a questa storica iniziativa volta alla salvaguardia dell'ambiente.
La delibera rappresenta un chiaro segnale dell'unità di intenti e dell'impegno condiviso della comunità cinisellese nella tutela del patrimonio naturale e nella promozione della sostenibilità ambientale.
Questo risultato è frutto anche del lavoro politico di rete promosso dal Comitato per il Grande Parco, costituito da Legambiente Cinisello Balsamo, le ACLI cittadine, l'Associazione Camminando per la Via Francigena, il CAI sez. di Cinisello Balsamo. FIAB Cinisello Balsamo e Slow Food Nord Milano che ha mobilitato e coinvolto ben 53 realtà del Terzo Settore cinisellese nella firma di un appello al Sindaco per il trasferimento delle aree.
Il Comitato per il Grande Parco ha voluto così ribadire l'importanza di salvaguardare le aree del Parco GruBrìa, sottolineando il loro valore ambientale e il loro ruolo cruciale nella preservazione del paesaggio e della biodiversità locale. L'adesione di numerose realtà del Terzo Settore cinisellese ha dimostrato il forte sostegno e l'ampio consenso popolare a questa causa.
Il passaggio delle aree cinisellesi del Parco GruBrìa al Parco Nord Milano rappresenta un importante allargamento del Parco regionale, aggiungendo circa 150 ettari di territorio protetto a nord della città.
Queste aree, salvate dal Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS), saranno ora soggette a maggiori tutele grazie all'inclusione nel Parco Regionale, garantendo la loro conservazione per le generazioni future.
Il Consiglio Comunale di Cinisello Balsamo ha dimostrato grande lungimiranza e responsabilità nell'approvare questa delibera in modo unanime, avviando così una nuova fase nella storia di queste aree.
L'importanza di questo atto storico risiede nel suo impatto duraturo sull'ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini, riflettendo la fiducia e la convinzione nella necessità di preservare e valorizzare il nostro patrimonio naturale.
Da oggi si avvia un'entusiasmante nuova storia per il Parco metropolitano, poiché noi crediamo fermamente nel potenziale di questo territorio per promuovere la biodiversità, la sostenibilità e il benessere delle nostre comunità.



Nostro commento:

Un vantaggio immediato che trascura una visione a lungo termine

 

 

Il comunicato evidenzia un momento significativo per Cinisello Balsamo, con il passaggio delle aree del Parco GruBrìa al Parco Nord Milano. La decisione, votata all'unanimità dal Consiglio Comunale, può essere vista come un vantaggio immediato, ma trascura completamente una visione a lungo termine per lo sviluppo armonico del territorio. 
È comprensibile la nostra delusione per il fatto che alcune associazioni abbiano preferito questa scorciatoia anziché impegnarsi per promuovere e rafforzare il Parco GruBrìa. Questa scelta, pur offrendo maggiori tutele a breve termine, riflette una mentalità miope che ignora il potenziale di un'azione più integrata e cooperativa.
Se questa scelta fosse stata preceduta da un confronto costruttivo con le altre realtà associative del Parco GruBrìa, magari senza ottenere risultati soddisfacenti, sarebbe stata più accettabile. Tuttavia, l'adozione di un approccio egoistico che non tiene conto della necessità di favorire l'unione delle varie zone verdi è semplicemente miope e limitante per lo sviluppo sostenibile del territorio nel suo complesso.

Due iniziative per rivivere i 40 anni del Comitato Parco Brughiera


"E' stato un lavoro lungo e impegnativo per organizzare questi due eventi,"
ha esordito Tiziano Grassi, presidente del Comitato Parco Regionale Groane Brughiera. Ha poi aggiunto: "Nella serata del giovedì 23 maggio, ci saranno gli interventi dei protagonisti di questi quarant'anni, la proiezione di materiali audio-visivi, un rinfresco e una mini mostra con pannelli. Inoltre, sarà allestito un banchetto dove verranno esposti materiali vari e dove sarà possibile sostenere l'iniziativa tramite il tesseramento e offerte. Successivamente, domenica 26 maggio, sono previsti quattro ritrovi per una passeggiata che ci condurrà tutti alla Cascina Mordina, dove ripercorreremo i primi passi del Parco e festeggieremo l'evento con un brindisi e stuzzichini per tutti."

 


 

mercoledì 15 maggio 2024

Alla scoperta delle Meraviglie Lariane con il concorso fotografico del WWF Lecco

1° premio: "Piviere dorato orientale sulla spiaggia di Colico". Foto di Riccardo Trevisani

Sabato 11 maggio 2024 ha avuto luogo presso la sede del Foto Club Lario Malgrate la serata di premiazione del Concorso Fotografico “Meraviglie Lariane”, organizzato da WWF Lecco in collaborazione con Foto Club Lario Malgrate e con il contributo di Giuditta Macchi Dietista e Dentista digitale.

L'obiettivo principale di questo concorso è stato quello di celebrare e promuovere le straordinarie bellezze naturali del territorio lariano, e l'entusiasmo suscitato è stato testimoniato dalla partecipazione di oltre un centinaio di fotografi, ognuno con il proprio sguardo unico sulla meraviglia del paesaggio.

2° premio: "Da Dascio riflesso del Monte Legnone". Foto di Claudia Prati

Una giuria di esperti ha compiuto l'arduo compito di selezionare le dodici fotografie finaliste, che avranno l'onore di essere protagoniste nel calendario WWF Lecco del 2025.

Ma il coinvolgimento del pubblico è stato fondamentale: attraverso il voto sulle pagine social dell'Associazione, gli appassionati hanno contribuito a determinare i tre scatti vincitori. I fortunati artisti, oltre a ricevere un riconoscimento tangibile sotto forma di iscrizione annuale al WWF Italia, hanno ottenuto un attestato di premiazione e un simpatico gadget WWF.

3° premio: "Lecco si risveglia". Foto di Fabrizio Gilardi

Il primo gradino del podio è stato conquistato da Riccardo Trevisani con la sua opera "Piviere dorato orientale sulla spiaggia di Colico", seguito dalla medaglia d'argento assegnata a Claudia Prati per la sua suggestiva "Da Dascio riflesso del Monte Legnone". Il terzo posto è stato meritatamente attribuito a Fabrizio Gilardi, con l'emozionante scatto "Lecco si risveglia".

Ma non è finita qui: il Foto Club Lario Malgrate ha voluto conferire una menzione speciale ad altre due fotografie, ritenute altamente meritevoli. I loro autori, Massimo Coduri de Cartosio e Henry Fumagalli, hanno ricevuto un riconoscimento che testimonia il loro talento e impegno.

Le immagini delle opere finaliste e gli scatti della serata di premiazione sono ora disponibili per essere ammirate al seguente link e sulle pagine ufficiali Facebook ("WWF Lecco") e Instagram di WWF Lecco (@wwflecco).

lunedì 13 maggio 2024

Bioblitz al Parco Grubrìa


Gli educatori ambientali del Parco Grubrìa vi aspettano a Bovisio Masciago domenica 19 maggio 2024 dalle ore 10:00, con ritrovo all'area giochi del Parco Perlasca, per il BioBlitz, l'appuntamento proposto dalla Regione Lombardia per arricchire la banca dati della biodiversità della Lombardia. 

I partecipanti potranno osservare, fotografare e raccogliere informazioni su animali e piante. Il materiale prodotto verrà inviato tramite l'app iNaturalist a un database. Quest'anno, il focus della giornata sarà sul censimento delle farfalle; i dati più significativi riguardanti le farfalle verranno inseriti nell'applicazione ButterflyCount.

Seregno. La memoria delle stragi


COME LE STRAGI HANNO CAMBIATO LE COSCIENZE
A cura dell'Associazione Culturale InfinityArt
Sabato 18 maggio 2024, ore 10
Sala Monsignor Gandini
Via XXIV Maggio
Seregno

Con il patrocinio della città di Seregno


Relatori: 

  • Michele Cucuzza, giornalista e direttore Antenna Sicilia (in collegamento da Catania)
  • Giovanni Taormina, giornalista Rai

Moderatrice: Mara Cozzoli, Caporedattrice Milano Più Sociale

Reading-Performance a tema: Magda Chiarelli

In occasione dell’anniversario della Strage di Capaci, l'Associazione Culturale InfinityArt presenta sabato 18 maggio alle ore 10 presso la Sala Monsignor Gandini la conferenza "Come le stragi hanno cambiato le coscienze", patrocinata dalla città di Seregno.

Il punto centrale dell’incontro riguarda gli anni Novanta, gli omicidi, il periodo stragista e l’evoluzione dei modus operandi delle mafie.

La stagione del terrorismo iniziò ufficialmente alla fine del 1991, con attentati diretti verso istituzioni statali. A Capaci persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i loro agenti di scorta; cinquantasette giorni dopo, in via D’Amelio, saltarono in aria Paolo Borsellino e, ancora una volta, gli agenti di scorta.

Prima di cambiare strategia e scegliere di “lavorare“ in silenzio, Cosa Nostra sferrò un ultimo attacco a Roma, Milano e Firenze, con mandante Matteo Messina Denaro che, nel 1993, scelse come obiettivi i monumenti. Le stragi si fermarono, e iniziò l'era di Mani Pulite. Antonio Di Pietro proseguì un percorso già iniziato, mettendo in evidenza i legami tra imprenditori del nord, politica e mafia.

A raccontare non solo questi anni ma anche il contesto odierno saranno due giornalisti, entrambi siciliani, che vissero quella fase storica con il duplice animo di chi svolge una professione e sente forte il legame con la propria terra natia e il proprio Paese. “Era una domenica e tornavo dal mare, stavo riportando a casa una mia amica“ ricorda Giovanni Taormina “mentre parcheggiavo la macchina ci fu l’esplosione. Io mi recai, immediatamente, verso dove vedevo alzarsi il fumo. Contemporaneamente, giunto in via D’Amelio, intravidi la sagoma del giudice Ayala accorrere dalla direzione opposta alla mia. Ai miei occhi, in quel momento, comparve un’immagine di guerra: fumo, macchine incendiate… sembrava una zona appena bombardata." “Mi sembra utile poter dare, in questa occasione“ dichiara Michele Cucuzza, giornalista e direttore di Antenna Sicilia “la mia testimonianza di cronista di lungo percorso, riferendo dell’offensiva attuale delle procure contro la corruzione e il voto di scambio politico-mafioso (in particolare in Sicilia), e contemporaneamente esprimendo il mio ricordo personale (da ex conduttore del TG2) delle terribili stragi di Cosa Nostra nei primi anni 90’, con l’assassinio di magistrati di grandissimo valore come Falcone e Borsellino, gli agenti delle forze di polizia e di numerosi civili.“

“Il messaggio che vogliamo trasmettere in questa sede” spiega Mara Cozzoli, caporedattore di Milano Più Sociale “è che l’azione di contrasto alla criminalità organizzata non può essere posta solo sulle spalle di forze dell’ordine e magistratura. Ad essere chiamati in causa sono gli stessi cittadini che, rispettando piccole e semplici regole, costituiscono la principale fonte di supporto a chi si trova in prima linea. Voto di scambio, corruzione, giunte comunali che si sciolgono per infiltrazione… è il modo di fare politica che deve cambiare. Non servono eroi, ma coscienza collettiva e indignazione permanente. Ciò che occorre è la capacità di analizzare con occhio critico il presente, il che implica la conoscenza del passato attraversando, inevitabilmente, l’evolversi dell’agire di stampo mafioso. Se fossimo, inoltre, in grado di cogliere arte e bellezza nella loro complessità e interezza, se accogliessimo il profumo di progresso che da esse ne deriva, raggiungeremmo la piena consapevolezza rispetto al torbido che ci ruota intorno. Acquisiremmo, dunque, un ulteriore strumento di difesa, un’arma per opporci alla rassegnazione.“

domenica 12 maggio 2024

Alla scoperta dell'arte urbana: un viaggio tra murales e affreschi a Seregno


Sabato 11 maggio 2024, in una mattina luminosa e promettente, si è svolta a Seregno la prima delle visite guidate ai murales e agli affreschi della città. Questo evento, organizzato dall'Ufficio Cultura del Comune, ha offerto l'opportunità di esplorare l'espressione creativa urbana che si cela tra le vie cittadine.

La visita ha preso il via dall'Auditorium per intraprendere un viaggio attraverso il tessuto urbano di Seregno. Guidati da esperti, i partecipanti hanno avuto l'occasione di scoprire storie, talenti e segreti legati alla ricca creatività della città.

Dante dello street artist Neve

Il percorso ha attraversato diverse tappe significative, ciascuna arricchita da opere e storie affascinanti, offrendo un'esperienza coinvolgente ai partecipanti. In piazza Risorgimento, i visitatori hanno potuto ammirare il murales "Dante" dell'artista "Neve", un omaggio al celebre poeta realizzato nel 2021 in occasione del 700° anniversario della sua morte.

I musici di Caravaggio dell'artista Andrea Rivo Mattoni

Proseguendo lungo il percorso, il gruppo si è imbattuto in opere come "Love", meglio conosciuta come "Il dono più grande", un'installazione collocata in piazza Risorgimento, opera dell'artista Luca Pannoli. Successivamente, hanno potuto ammirare "I musici di Caravaggio" dello street artist Andrea Rivo Mattoni, situata in via Cavour.

Omaggio alla libertà di Franco Vasconi

L'itinerario ha portato i partecipanti alla scoperta di tesori come l'affresco "Omaggio alla libertà" di Franco Vasconi, risalente al 1976 e situato in via San Giovanni Bosco ang. 24 Maggio, e l'opera contemporanea "Dancing Ballroom" dell'artista Capo.Bianco, che ha aggiunto un tocco di modernità e dinamismo a via Martino Bassi nel 2021.

Dancing Ballroom di Capo.Bianco

Uno dei momenti più curiosi della visita è stato il confronto con l'arte di strada nel suo contesto più autentico: la parking art. Di fronte al Municipio, l'artista Joe Palla ha trasformato uno stallo di sosta in un'opera d'arte con il suo dipinto "Bella", dimostrando come anche gli spazi più comuni possano diventare tela per l'espressione creativa.

Bella, parking art di Joe Palla


La visita è proseguita esplorando la serie di murales che decorano il sottopasso tra via Magenta e via Soferino, opera dell'artista Cristian Sonda, ispirati da "La freccia azzurra" di Gianni Rodari. 


La freccia azzurra di Cristian Sonda

Infine, il percorso si è concluso con una tappa in via Bottego, dove il murales "Follow Your Dream" dell'artista DutyGorn ha incantato i visitatori con il suo messaggio di speranza e determinazione.

Follow Your Dream di DutyGorn

 

Ogni tappa del viaggio è stata accompagnata dalla lettura di poesie, aggiungendo un tocco di profondità e suggestione all'esperienza complessiva.

Questa prima visita guidata ai murales e agli affreschi di Seregno ha rappresentato solo l'inizio di un percorso di scoperta e valorizzazione dell'arte urbana nella città. Seregno si conferma come un luogo vibrante e creativo, ricco di tesori nascosti e di ispirazione per tutti coloro che hanno occhi per vedere e cuore per apprezzare.


 

sabato 11 maggio 2024

Ecomafie in Lombardia. Le vittime e i segni sul nostro territorio


Domenica 12 maggio 2024, presso lo spazio Young Do It di Arese, si terrà la 'CIVIL WEEK'.

Durante l'evento, a partire dalle 17.30, si svolgeranno una serie di iniziative finalizzate all'approfondimento del tema delle ecomafie.


Alle 17.30, Demetrio Villani, dottorando in Studi sulla Criminalità Organizzata presso l'Università Statale degli Studi, e Roberto Fumagalli del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", condurranno un dialogo sulla legislazione attuale in materia di prevenzione e repressione dei reati ambientali collegati alla criminalità organizzata. Discuteranno anche delle associazioni attive nel settore della tutela ambientale e delle azioni che possono essere intraprese per contrastare le ecomafie sul territorio.


Successivamente, alle 19.30, sarà proposta un'indagine sul caso di Ilaria Alpi, giornalista del TG3 assassinata nel 1994 insieme al suo assistente Miran Hrovatin, ambientata in Somalia. Verrà allestita una stanza con gli oggetti del depistaggio, per ricordare Ilaria e la vicenda su cui stava lavorando. Sarà inoltre possibile visitare una mostra a fumetti sulla storia di Ilaria Alpi, grazie al contributo dell'Associazione Peppino Impastato e Adriana Castelli.

 


 

venerdì 10 maggio 2024

Sono 16 i comuni della Brianza che hanno consumato più del 50% di suolo


Da più parti, non solo dagli ambientalisti, viene rimarcato che è fondamentale affrontare l'emergenza ambientale e climatica con azioni concrete e mirate. In questo contesto, i dati recentemente pubblicati dal Coordinamento Ambientalista Osservatorio PTCP di MB indicano chiaramente la necessità di proteggere il suolo non consumato nei comuni della Provincia di Monza e Brianza. Questi dati rappresentano un campanello d'allarme, sottolineando l'urgente bisogno di adottare misure efficaci per limitare ulteriori perdite di territorio naturale.

Sono 16 i comuni della Provincia MB che hanno consumato più del 50% di suolo

Ecco i dati dei comuni meno virtuosi elencati nel report, insieme alla percentuale di suolo consumato:

    Lissone: 71,39%
    Muggiò: 61,94%
    Nova Milanese: 59,59%
    Varedo: 58,14%
    Verano Brianza: 57,22%
    Villasanta: 56,87%
    Cesano Maderno: 56,01%
    Brugherio: 54,67%
    Bovisio M.: 54,37%
    Seregno: 53,80%
    Giussano: 53,70%
    Meda: 53,10%
    Biassono: 52,30%
    Sovico: 51,94%
    Vedano L.: 51,40%
    Desio: 50,71%

Questi dati non solo evidenziano l'entità del problema, ma anche la necessità di adottare politiche urbane sostenibili che proteggano il suolo rimanente. L'urbanizzazione e il consumo di suolo non solo minacciano la biodiversità e gli ecosistemi locali, ma aggravano anche i rischi legati ai cambiamenti climatici, come l'inondazione e l'erosione del suolo. Pertanto, è imperativo che i comuni adottino misure di conservazione del suolo, promuovendo pratiche di sviluppo urbano sostenibile e pianificazione territoriale che limitino l'espansione delle aree urbane e proteggano le aree naturali rimanenti. 

 

La tabella diffusa dall'Osservatorio PTCP di Monza e Brianza


Eco-eventi del 12 maggio: alla scoperta del Parco dei Mulini di Meda e delle Oasi del WWF Insubria

Il neonato Parco dei Mulini di Meda

Il 12 maggio 2024, in occasione della "Festa della mamma", il WWF Insubria, il Comitato Parco Regionale Groane - Brughiera e la Cooperativa Sociale La Brughiera hanno programmato un evento straordinario nel neonato Parco della Valle dei Mulini nel Comune di Meda. L'evento includerà un'escursione lungo il Sentiero della Vigna e del Vecchio Mulino, adatta a tutte le età, per presentare le oltre 2000 piante recentemente messe a dimora. In contemporanea, verrà realizzato un laboratorio di manutenzione forestale dei nuovi ambienti naturali. Per informazioni ed iscrizioni scrivere a: giannidelpero.geo@gmail.com

Zona umida del Fosso del Ronchetto a Seveso

Ricordiamo che sempre domenica 12 maggio sono previste anche le visite guidate nelle Oasi WWF del Caloggio a Bollate, nell'Oasi Fosso del Ronchetto di Seveso e nella storica Oasi WWF del Bassone Torbiere di Albate-Como. Maggiori informazioni cliccando qui.

mercoledì 8 maggio 2024

Zoc del Peric: un’oasi di importanza nazionale per la tutela degli anfibi

Sabato scorso grande partecipazione alla visita guidata alla scoperta di rane e rapaci notturni


L’area naturalistica del PLIS ‘Zoc del Peric’ – situata tra i comuni di Alzate Brianza, Inverigo e Lurago d’Erba – è stata riconosciuta come oasi di importanza nazionale per la tutela degli anfibi. Nei giorni scorsi il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, dopo aver presentato una specifica richiesta alla Società Erpetologica Italiana alcuni mesi fa, ha ricevuto la comunicazione ufficiale che l’area naturalistica è stata registrata come AREN (Area di Rilevanza Erpetologica Nazionale), grazie in particolare alla presenza della rana di Lataste (Rana latastei), specie endemica presente solo in alcune zone della fascia pedemontana. Grande soddisfazione per le associazioni Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” e Le Contrade, che da molti anni si occupano di far conoscere e tutelare l’area del PLIS ‘Zoc del Peric’, sottolineando nel contempo il delicato equilibrio ecologico, purtroppo minacciato dal consumo di suolo e dalla crisi climatica, che rischiano di mettere a repentaglio sia la conservazione ambientale dell’area che la sopravvivenza delle specie di anfibi presenti nella zona umida.


Inoltre, proprio con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dell’area naturalistica, lo scorso 4 maggio, in occasione della giornata internazionale ‘Save the Frogs Day 2024’, le due associazioni hanno organizzato una visita guidata alla zona umida - che costituisce il cuore del Parco - e al lavatoio di Fabbrica Durini, per una serata alla scoperta degli anfibi e dei rapaci notturni. 

 


Una quarantina di persone, sotto la guida di Arturo Binda (per gli anfibi), Walter Sassi (per i rapaci) e Antonio Bertelè (per l’ambientazione), hanno potuto fruire di una visita notturna particolare. Oltre ad avere ascoltato le caratteristiche di bellezza e criticità dello ‘Zoc del Peric’, i partecipanti hanno potuto osservare gli anfibi presenti, dalle salamandre alle diverse specie di rane. 

 


In silenzio e con le torce spente è stato lanciato poi il richiamo dell’assiolo, un piccolo rapace notturno che popola il sito. Nessun assiolo ha risposto al richiamo, ma in compenso si è sentito il grido di una civetta che voleva marcare il territorio essendo in competizione con questo rapace. La serata è stata di sicuro interesse anche per i bambini presenti, che hanno potuto conoscere da vicino gli anfibi e sono rimasti affascinati da un ambiente a loro quasi sconosciuto e che li ha appassionati molto.


Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” e Le Contrade proseguiranno nel prossimo periodo con ulteriori iniziative di conoscenza e di tutela del territorio del PLIS ‘Zoc del Peric’.

lunedì 6 maggio 2024

Gran tour della Brianza classica. Prima tappa: escursione alle pendici del versante abduano del San Genesio


Domenica 19 maggio 2024

Brianza Classic / 1
Airuno, Rocchetta, Valgreghentino, Corte di Capiate

Classica escursione alle pendici del versante abduano del San Genesio. Agevole passeggiata di km 7.300 circa per antichi percorsi campestri, carrarecce e strade urbane a bassa intensità di traffico. Dislivello totale 160 m. circa.

 

Fotografie di Gianni Casiraghi


Con l'affascinante escursione "LE BRIANZE raccontate e camminate", gli organizzatori danno inizio a quello che potrebbe essere considerato il Grand Tour dei luoghi più iconici della Brianza classica. La Valle dell'Adda diventa la cornice della prima tappa di questo viaggio di indubbio fascino. 

 

 

L'Adda, fiume che ha ispirato le gesta dei Promessi Sposi, viene osservato da una prospettiva insolita: dalla maestosa Rocchetta di Airuno, con il suo venerato santuario mariano, che offre uno straordinario balcone naturale da cui ammirare una vista mozzafiato a 360 gradi sull'ampio solco abduano, sui primi contrafforti orobici, sul San Genesio e sulle inconfondibili montagne di Lecco. Partendo da Airuno, si attraversa l'affascinante centro storico che funge da preludio all'unica asperità della giornata. 

 


La salita lungo la Via Crucis della Rocchetta è tutt'altro che un Calvario e viene superata agevolmente da tutti. Si prosegue seguendo le tracce dell'antica strada romana che collegava Milano al ponte di Olginate, per poi scendere dolcemente verso la verde e suggestiva conca di Valgreghentino. 

 


Da Ospedaletto, una località evocativa, attraverso sentieri campestri e scorci insoliti di rara bellezza, si contornano le pendici del Monte di Brianza, fino a giungere infine a Villa San Carlo. Dopo aver attraversato il Greghentino, ci si avvicina a Ca' Romano per concludere l'escursione alla magnifica Corte medievale di Capiate.


Informazioni pratiche:

  • Ritrovo a Macherio: ore 13:00 c/o Arci Macherio, Via V. Veneto 46
  • Ritrovo ad Airuno LC: ore 13:40 c/o parcheggio Via Postale Vecchia ang. Via Dante Alighieri
  • Termine escursione: ore 18:45 circa c/o corte medievale di Capiate, Via IV Novembre, Olginate LC
  • Iscrizione obbligatoria (numero massimo di 30 partecipanti), è prevista sottoscrizione di 3 euro. Gli organizzatori non si assumono responsabilità per eventuali incidenti e danni alle persone elo alle cose.
  • Organizzazione: Arci Macherio, in collaborazione con Associazione Capiate - Radici nel futuro Onlus
  • Per iscrizioni: cultura@arcimacherio.it - 335 632 8590 (Augusta)
  • Info: 339 844 6553 (Gianni)


Esplorando le grotte del Monte San Primo: successo per la camminata speleologica


Ieri, domenica 5 maggio, più di 100 persone (precisamente 110) hanno partecipato alla Camminata 'speleologica' alla scoperta delle grotte carsiche del Monte San Primo. L'evento, organizzato dal Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo', composto da 35 associazioni, in collaborazione con la Federazione Speleologica Lombarda, ha riscosso grande interesse.


Guidati dagli esperti speleologi Paola Tognini e Andrea Ferrario, i partecipanti hanno esplorato le affascinanti grotte del Monte San Primo e del Pian del Tivano, scoprendo uno dei più vasti sistemi carsici d'Italia, con decine di chilometri di gallerie sotterranee, estese fino a 70 km nella parte conosciuta.


Le gallerie carsiche rivestono un ruolo fondamentale sia dal punto di vista idrogeologico che ambientale. Al loro interno, scorre l'acqua che, originata dalle pendici del Monte San Primo, alimenta corsi d'acqua, incluso il fiume Lambro, e può raggiungere direttamente il suggestivo Lago di Como. Questo territorio è delicatamente bilanciato dal punto di vista idrogeologico, soprattutto per la vulnerabilità delle acque sotterranee.


Durante l'escursione, è stato possibile ammirare dall'esterno alcuni ingressi come quelli della 'Grotta del Cippei' e della 'Grotta Colma del Bosco', dove gli speleologi hanno illustrato e dimostrato le tecniche di esplorazione.


Il successo dell'evento ha soddisfatto pienamente il Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo'. Roberto Fumagalli, portavoce del gruppo delle 35 associazioni, ha sottolineato gli sforzi compiuti nell'ultimo anno e mezzo per opporsi al progetto della Comunità Montana Triangolo Lariano e del Comune di Bellagio, finanziato dalla Regione Lombardia e dal Ministero dell'Interno, che prevede la realizzazione di nuovi impianti sciistici, innevamento artificiale, parcheggi e altri interventi impattanti in località San Primo. Il Coordinamento ha annunciato ulteriori iniziative di informazione e sensibilizzazione per far conoscere il territorio del Monte San Primo e per contrastare il progetto proposto dalle istituzioni.


Per aggiornamenti, foto e video dell'evento, si possono consultare il sito web del Coordinamento: https://bellagiosanprimo.com