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mercoledì 4 dicembre 2024

Bonifica e Pedemontana: dal picchettamento ai collaudi, il punto sui lavori

Il 12 dicembre nuova riunione del Tavolo Permanente sui lavori di bonifica


Gianni Del Pero, Presidente WWF Lombardia, ci ha scritto per informarci che il prossimo 12 dicembre si terrà una nuova riunione del Tavolo Permanente sui lavori di bonifica legati al progetto Pedemontana: "All’incontro sono stati invitati i Comuni interessati (Lentate, Barlassina, Meda, Seveso, Cesano Maderno e Bovisio Masciago), insieme a istituzioni e associazioni come Provincia di Monza e Brianza, ARPA, ATS, CAL, Regione Lombardia, Legambiente Seveso, Comitato Ambiente Bovisio, WWF Lombardia e varie liste civiche locali."



Del Pero segnala inoltre che sono già iniziate le operazioni di accantieramento e le attività preliminari, tra cui il picchettamento delle maglie di bonifica relative alla tratta 4, in particolare nelle aree identificate come A e B. Parallelamente, è stato definito il calendario delle operazioni di caratterizzazione del terreno, che include gli scavi di bonifica e i successivi collaudi in contraddittorio con ARPA.



È importante sottolineare che il Tavolo Permanente è frutto della richiesta avanzata da diverse associazioni ambientaliste e liste civiche dei territori interessati dalla tratta B2 (Sinistra e Ambiente-Impulsi di Meda, Legambiente Circolo Laura Conti di Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano Maderno, Altra Bovisio Masciago, Comitato Ambiente Bovisio Masciago e Cittadini per Lentate), una richiesta che ha ottenuto il supporto dei sindaci della zona e che è stata successivamente accolta da Pedemontana. Questo processo partecipativo dimostra la determinazione delle realtà locali a monitorare le operazioni e garantire trasparenza sulle attività di bonifica, soprattutto in un’area storicamente compromessa dalla presenza di diossine.

Il Tavolo Permanente rappresenta quindi un importante strumento per aggiornare i soggetti coinvolti sullo stato dei lavori e per discutere eventuali criticità, in un’ottica di collaborazione tra enti locali, associazioni e istituzioni.

 

SCHEDA (dal sito di Pedemontana)

Monitoraggio polveri e diossine

Informazioni sul metodo di rilevazione e controllo delle polveri e delle diossine durante le fasi di scavo nei cantieri della bonifica

Ubicazione centraline Tratta B2

Come previsto dal Progetto di Bonifica approvato dagli Enti, durante tutto il periodo di esecuzione delle attività di bonifica sarà effettuato un costante monitoraggio dell’eventuale dispersione di polveri in atmosfera, attraverso la verifica dei valori dei parametri particolato (PM 10 e PM 2. 5) e diossine (PCDD).

Il monitoraggio avrà come obiettivo il controllo degli indicatori di qualità dell’aria potenzialmente influenzabili dalle attività di cantiere e dalla movimentazione dei terreni per tutta la durata dell’intervento, a partire dalla cantierizzazione.

Nello specifico il monitoraggio dell’atmosfera ha la finalità di:

  • controllare la qualità dell’aria durante l’esecuzione delle attività di bonifica;
  • verificare la qualità dell’aria al fine di garantire la protezione della salute, sia dei lavoratori impegnati nelle attività sia della popolazione residente nelle vicinanze;
  • individuare eventuali criticità legate alle lavorazioni, per intervenire con opportune azioni mitigative allo scopo di riportare i valori di qualità dell’aria nei limiti.

Come si svolge il monitoraggio. Le attività di monitoraggio saranno condotte su:

  • Stazioni di cantiere – In prossimità dell’area di cantiere attiva (fronte di scavo) e dotate di dispositivi per il monitoraggio delle polveri (PM 10 e PM 2.5 ) in tempo reale.
  • Stazioni ricettore – Esterne al cantiere, ubicate nei pressi di insediamenti urbani. Sono state posizionate n. 9 centraline in modo da “coprire” ognuno dei lotti di intervento.

Tali stazioni sono dotate di:

  • Campionatori (filtri) per il particolato PM 10 e PM 2.5;
  • Campionatori volumetrici ad alta portata per il monitoraggio delle diossine.

Per l’intera durata del monitoraggio, inoltre, sarà predisposta una stazione meteorologica nei pressi della Stazione Ricettore PMA5 (nel Comune di Cesano Maderno) mediana rispetto alla totalità delle aree in bonifica, come supporto all’analisi e per consentire la validazione dei dati registrati dalle postazioni di misura. I dati che la stazione meteorologica rileverà sono:

  • Velocità e provenienza del vento;
  • Temperatura e umidità relativa;
  • Precipitazioni atmosferiche;
  • Radiazione solare;
  • Pressione barometrica.

Il monitoraggio “ante operam”. Prima della cantierizzazione delle aree e prima dell’avvio di ogni attività connessa alla bonifica (agosto 2024) è stata eseguita una campagna di monitoraggio “ante operam” su tutte le nove centraline, della durata di una settimana. Questa rilevazione serve a individuare i valori di “bianco”, ovvero quelli da utilizzare come termine di confronto con i valori che saranno poi rilevati durante la fase di esecuzione della bonifica, in modo da poterne valutare gli eventuali impatti.

I risultati di tale campagna sono stati poi messi a confronto con i valori registrati dalle centraline ARPA (con particolare riferimento alla centralina di Meda), che ha mostrato una significativa corrispondenza dei dati. In questo modo è stato possibile individuare i valori “di fondo” da considerare come riferimento nelle successive campagne in corso d’opera.

Il monitoraggio in corso d’opera. Il monitoraggio in corso d’opera verrà eseguito nell’ambito delle attività di bonifica di ciascun Lotto Funzionale per tutta la durata delle attività, dall’allestimento del cantiere fino alla sua dismissione, ovvero al completamento delle attività di bonifica.

Verranno effettuate campagne con frequenza settimanale per il monitoraggio giornaliero di particolato PM10 e PM2.5 e diossine presso le stazioni ricettore più vicine al lotto di intervento. Verrà anche monitorato in continuo il particolato PM10 e PM2.5 all’interno del cantiere durante le fasi di scavo.

In caso di anomalia. I dati ottenuti dal monitoraggio in corso d’opera permetteranno di rilevare eventuali impatti indotti direttamente o indirettamente dall’esecuzione dell’attività di bonifica, con conseguente adeguamento della conduzione dei lavori.

Qualora le misure di monitoraggio ambientale in fase di corso d’opera evidenziassero un’anomalia qualitativa dei parametri monitorati, verranno applicate delle procedure d’intervento finalizzate a ricondurre questi parametri a valori accettabili (interventi di mitigazione) o, in situazioni più critiche, si procederà alla temporanea interruzione delle attività di cantiere fino al ripristino delle condizioni conformi alla ripresa delle attività.

martedì 3 dicembre 2024

Giussano è il comune che ha cementificato di più in provincia di Monza Brianza!

Nel 2023 in città cementificata una superficie pari a 7 campi di calcio; al secondo posto Carate Brianza.


di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"

Giussano è il comune che ha cementificato più di tutti in provincia di Monza Brianza nel 2023!  
Il dato allarmante emerge dalla lettura del Rapporto nazionale sul consumo di suolo in Italia, presentato oggi a Roma dal 'Sistema Nazionale Protezione Ambiente' (Ispra), alla vigilia in Giornata mondiale del suolo, che cade il 5 dicembre.
Dai dati relativi alla provincia di Monza Brianza, emerge in maniera inequivocabile che a Giussano nel 2023 sono stati cementificati quasi 5 ettari (4,92 per la precisione), che è come dire che è sparita una superficie di terreno naturale pari a ben 7 campi di calcio di serie A. Siamo in presenza di una pesante cementificazione operata sul territorio comunale. 

 


Non sappiamo se il dato tenga conto della costruzione del nuovo centro di cottura a confine con Arosio, che il nostro Circolo ha più volte contestato. Quello che rileviamo è, in ogni caso, che l'attuale e le passate Amministrazioni Comunali succedutesi a Giussano negli scorsi decenni, hanno fatto pessime scelte urbanistiche di nuova cementificazione di suolo verde!

Nella classifica provinciale, dopo Giussano, segue Carate Brianza, che ha cementificato una superficie di 4,34 ettari nel solo 2023.

Nella classifica 'generale' dei comuni in assoluto più cementificati, resta il dato del Comune di Lissone, che si conferma il comune più urbanizzato non solo della provincia di MB, ma di tutta la Lombardia, con ben oltre i due terzi (71,43%) del proprio territorio coperto da cemento e asfalto!

E, come noto, quella di Monza Brianza si conferma essere la provincia più cementificata in Italia, con una percentuale pari al 40,78% di suolo consumato!


In definitiva i dati che emergono dal Rapporto Ispra danno ancora una volta la Brianza monzese come uno dei territori dove si è sversato più cemento, consumando suolo verde, una risorsa non rinnovabile e fondamentale per l'ambiente, la natura, l'agricoltura, la salubrità dell'aria. Eppure i comuni non vogliono invertire il trend, andando ogni anno ad aggiungere cemento a cemento!
Occorre oltretutto considerare che sul territorio provinciale incombe il pessimo progetto - osteggiato dalle associazioni ambientaliste - della Pedemontana, una nuova arteria stradale che determinerà un ulteriore e pesantissimo consumo di suolo, interessando alcune delle ultime aree verdi rimaste nel territorio!

Il nostro appello è ancora una volta quello di fermare tutti i piani urbanistici e viabilistici, passando a PGT a consumo di suolo Zero!

Fontana del Guercio: una facile passeggiata tra storia e natura


SABATO 7 DICEMBRE 2024
Escursione storico naturalistica nel cuore della 

Riserva Naturale della Fontana del Guercio 

e alla Testa del Nan di Carugo

 

Pochi luoghi in Lombardia possono competere con l'ambiente idilliaco della Riserva Naturale della Fontana del Guercio. L'acqua sgorga da diversi fontanili e scorre dolcemente in ruscelli che si intrecciano, convergono o si dividono all'interno di un bosco e di una valletta appena accennata, situata tra i primi rilievi collinari della Brianza comasca. Da qui nasce la Roggia Borromeo.

Tra richiami alla storia e alla geologia, passando per miti e leggende, il facile sentiero segue la roggia risalendo l'area protetta fino a raggiungere il grande fontanile cinquecentesco della Testa del Nan. Sul percorso di ritorno, da Pozzolo Inferiore (Brenna), attraverso sentieri forestali e nel silenzio dei boschi della brughiera, si arriverà infine alla Cascina Sant'Ambrogio, dove è prevista una meritata sosta ristoratrice.

Il percorso, lungo circa 5,3 km, è facile e adatto anche ai bambini.

Consigli utili: portare una borraccia con acqua, indossare abbigliamento comodo e calzature adatte all'escursionismo.

 



Programma:

  • Ritrovo a Carugo (CO) ore 8:45 presso il parcheggio delle scuole di via XXV Aprile 
  • Partenza ore 9:00
  • Rientro ore 13:00 circa
  • I trasferimenti si effettueranno con auto private.
  • L'escursione è gratuita con iscrizione obbligatoria (max 25 persone).
  • Nella Riserva Naturale Fontana del Guercio non sono ammessi gli amici a 4 zampe.
  • Gli organizzatori non si assumono responsabilità per eventuali incidenti e danni alle persone e/o alle cose.
  • Per iscrizioni: cliccare qui.
  • Informazioni: info@camosciseregno.it - informazioni@comitatoparcobrughiera.it
  • In caso di maltempo, la mattina di domenica contattare il numero 331 2271052 (Tiziano) o il numero 328 9690679 (Carla) per verificare se l'uscita è annullata.
  • Organizzazione: Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera, Gruppo Camosci Seregno.
  • Patrocinio: Comune di Carugo, Parco Regionale Groane-Brughiera

Uniti contro l’Ecomostro: sindaci e cittadini insieme per fermare la "tratta D Breve" della Pedemontana

Bosco della Bruciata. Foto di Manuela Meloni

La questione della "tratta D Breve" della Pedemontana continua a suscitare un’intensa mobilitazione in Brianza, coinvolgendo amministrazioni locali, associazioni e cittadini. In prima linea, i sindaci di 11 comuni brianzoli (Agrate Brianza, Bellusco, Bernareggio, Burago di Molgora, Cavenago di Brianza, Cambiago, Caponago, Carnate, Ornago, Sulbiate e Vimercate), che hanno inviato al Ministero dell'Ambiente osservazioni dettagliate sull’ultima integrazione presentata da APL (Autostrada Pedemontana Lombarda) nell’ambito della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).

Foto aerea. Nel cerchio rosso il Bosco della Bruciata

Manuela, del "Comitato di cittadini Ferma Ecomostro dbreve", in un post su Facebook sottolinea l'importanza della collaborazione tra amministrazioni comunali e popolazione, definendola un evento straordinario per il territorio. L’incontro fissato lo scorso 30 novembre presso il parco P.A.N.E. ha rappresentato un momento cruciale per fare il punto sulle azioni future e consolidare l’opposizione a un’opera considerata da molti dannosa e priva di utilità pubblica.


Questa sinergia tra istituzioni e cittadini appare particolarmente significativa, in quanto mai si era vista una tale unione su un tema così controverso nella storia recente della Brianza.

Anemone nemorosa

Il dibattito va oltre le questioni politiche ed economiche: al centro della discussione c’è la tutela del Parco Agricolo Nord Est (P.A.N.E.). Manuela ricorda che questo parco è un “museo a cielo aperto”, con una rilevanza geologica ed ambientale naturale.
Tra le sue peculiarità, il Bosco della Bruciata, un raro esempio di Querco-Ulmeto che rappresenta un unicum vegetazionale a livello nazionale e testimonianza di un passato millenario. Inoltre, il parco conserva tracce delle ultime tre fasi glaciali, rendendolo un patrimonio inestimabile da salvaguardare.

Corydalis cava

Tuttavia, non mancano le preoccupazioni. La realizzazione di tratti in galleria artificiale – spesso indicata come una soluzione di compromesso – viene criticata perché comprometterebbe comunque il parco, minandone l’integrità e l’equilibrio ecologico.

Scilla bifolia

Oltre agli aspetti ambientali, la Pedemontana pone interrogativi culturali e sociali. "Non si tratta solo di una questione ambientale o politica," scrive Manuela, "ma di un tema che riguarda l’intera collettività." La Corte dei Conti ha già segnalato l’insostenibilità finanziaria dell’opera, che graverà sulle risorse pubbliche con un debito da ripagare a partire dal 2045. Inoltre, l’autostrada non ridurrà il traffico locale, ma aumenterà quello di attraversamento, nonostante i volumi di traffico siano stati sovrastimati, impattando notevolmente sulle comunità coinvolte.

Elleboro verde

Il confronto è tutt’altro che concluso. Cittadini e amministrazioni attendono con impazienza i prossimi sviluppi sulla procedura di VIA, ma l’opposizione alla "tratta D Breve" rimane ferma. La vera sfida sarà mantenere viva questa coesione e diffondere una maggiore consapevolezza sull’importanza di preservare il territorio, non solo per il presente, ma anche per le future generazioni.

lunedì 2 dicembre 2024

Bosco delle Querce minacciato: attivisti e cittadini uniti contro Pedemontana


Domenica 1 dicembre 2024, diverse decine di persone si sono ritrovate al Bosco delle Querce di Seveso per una passeggiata organizzata dal Comitato No Pedemontana. L’evento aveva lo scopo di sensibilizzare la popolazione sui gravi danni ambientali che il progetto della nuova autostrada potrebbe causare al territorio.

Accompagnati dall’agronoma Anna Nicolodi, i partecipanti hanno esplorato il bosco in una cornice autunnale, scoprendone la complessità e la vitalità. “Un bosco non è una semplice somma di piante, ma un sistema delicato e interconnesso, dove ogni elemento, dal sottosuolo alle cime degli alberi, gioca un ruolo fondamentale”, ha spiegato Davide Biggi, attivista del comitato e promotore dell’iniziativa.


L’intervento previsto dalla Pedemontana, che comporterebbe l’abbattimento di circa tremila alberi e la distruzione di parte del Bosco delle Querce, è stato definito dagli organizzatori un danno irreparabile. “Questo bosco è molto più di un’area verde: è un simbolo della memoria collettiva legata al disastro Icmesa del 1976. Distruggerlo significherebbe non solo compromettere l’equilibrio naturale, ma anche sfregiare il ricordo di quegli eventi drammatici che hanno segnato la nostra comunità”, ha aggiunto Biggi.

Il Bosco delle Querce, infatti, è nato proprio come simbolo di rinascita dopo il tragico incidente chimico, diventando negli anni un luogo di biodiversità e memoria. Per questo motivo, l’intervento della Pedemontana è percepito non solo come un’aggressione all’ambiente, ma anche come una mancanza di rispetto verso il territorio e la sua storia.


Biggi ha concluso il suo intervento ribadendo l’impegno del comitato: “Continueremo a batterci affinché Pedemontana non venga realizzata. La salute del nostro territorio e della popolazione di Seveso non possono essere sacrificate in nome di un’opera insostenibile.”

La passeggiata si è conclusa con un momento di condivisione tra i partecipanti, uniti dalla volontà di difendere il Bosco delle Querce come patrimonio ambientale e culturale da proteggere per le future generazioni.

domenica 1 dicembre 2024

Pedemontana: nuova proroga della pubblica utilità, i Comitati organizzano la resistenza al fianco degli espropriati


Pedemontana ha avviato le procedure per ottenere la quinta proroga della dichiarazione di pubblica utilità, uno strumento essenziale per portare avanti gli espropri necessari alla realizzazione dell’autostrada. Questo ulteriore rinvio è sintomatico delle difficoltà e dei ritardi che il progetto continua a incontrare.

I Comitati No Pedemontana, attivi in tutta la Brianza, non intendono rimanere a guardare. Per contrastare l'avanzamento del progetto, stanno organizzando un supporto legale rivolto agli espropriati, con l'obiettivo di impugnare la proroga e difendere i diritti dei cittadini coinvolti.

Come primo passo, il 5 dicembre alle ore 21 è stata convocata una riunione rivolta agli espropriati di Lissone e Macherio. Durante l’incontro, saranno presentate le strategie per opporsi alla proroga e delineati i prossimi passi nella mobilitazione.

I cittadini interessati a partecipare possono contattare i referenti Gigi de Vincentis (391-1339143) o Giacomo Mosca (339-6443782) per maggiori dettagli e per confermare la propria presenza.