martedì 2 aprile 2013

C’è un parco in più nel futuro della Brianza


Un nuovo parco in Brianza contro l’assalto delle mafie e del cemento
di Monica Guzzi, tratto da il Giorno del 31/03/2013

C’É un parco in più nel futuro della Brianza. Giovedì potrebbe cominciare a prendere forma in Consiglio provinciale, dove verrà discusso un documento unitario che si propone di mettere insieme le proposte presentate in tempi diversi da Pd e Lega Nord.

L’IDEA di base punta ad allargare le zone tutelate nella Provincia maglia nera in fatto di cemento a livello nazionale. «La proposta è nata dalla sospensione del mio ordine del giorno che puntava l’attenzione sull’area della Brianza centrale - riassume Diego Terruzzi, presidente leghista della commissione Pianificazione territoriale e parchi -. Sarebbe opportuno lasciare ibrido il nuovo parco, oppure includerlo in quello delle Groane o della Valle del Lambro. Inoltre le nostre attenzioni saranno integrate con quelle portate avanti dal Pd sulla zona del Molgora, del Rio Vallone e della Cavallera». Il documento del Pd risale a più di un anno fa: proponeva di costituire all’interno del Piano territoriale di coordinamento che la Provincia si appresta ad approvare due nuovi parchi regionali. Uno è il parco agricolo e delle energie rinnovabili della Brianza orientale, che unisce i parchi di interesse sovracomunale già esistenti (Rio Vallone, parco del Molgora e parco della Cavallera) e comprende tutte le aree agricole strategiche del Vimercatese. L’altro è il parco delle radure della Brianza Centrale, lo stesso chiesto dal leghista Terruzzi, e comprende i parchi del Grugnotorto-Villoresi, della Brianza Centrale e il nuovo plis Almasolis (Albiate, Sovico, Macherio, Lissone).

«Siamo partiti raccogliendo l’appello degli intellettuali per un nuovo parco regionale tra Nord Milano e Brianza centro-occidentale - spiega il capogruppo del Pd, Domenico Guerriero -. Nel frattempo la Lega ha presentato la sua proposta e nell’ultima seduta abbiamo rilanciato il nostro documento chiedendo di integrare tutto. Così si è deciso di lavorare insieme per preparare un documento unico. La formula andrà studiata: non vogliamo creare nuove poltrone».

L’appello per un nuovo parco regionale porta firme eccelleti: docenti del Politecnico come Arturo Lanzani e Paolo Pileri; Emilio Padoa-Schioppa, docente di Ecologia all’Università Bicocca; Stefano Bocchi, docente di agronomia all’Università degli Studi di Milano; Marco Frey, docente di economia alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Il concetto è semplice: occorre creare un corridoio ecologico tra il Lambro e le Groane per migliorare la vivibilità, frenare il cemento, rilanciare le attività agricole, ma anche «frenare i molteplici processi di infiltrazione mafiosa e della criminalità organizzata - scrivono i professori - che punta a riciclare denari nel settore delle terre e dell’edilizia. Queste attività trovano nel sistema degli scavi, delle discariche abusive e dei fenomeni più o meno corruttivi legati alla loro trasformazione in aree di nuova urbanizzazione una delle principali fonti di entrata e un’occasione per radicarsi». Il parco, è la conclusione, «diventa elemento di sostefgno a una politica più generale di rispetto della legalità e simbolo di opposizione a questo sistema criminoso».

1 commento:

  1. Uffico Stampa PD di MB7 aprile 2013 alle ore 11:55

    Lega e PDL gettino la maschera: il consumo di suolo lo vogliono combattere davvero o solo a parole?

    Ieri pomeriggio, in Consiglio Provinciale, sulla discussione dell'Odg "PTCP definizione del “Parco Regionale della Brianza Centrale" a firma del consigliere Terruzzi, una serie di colpi di scena hanno palesato l'imbarazzo della maggioranza verso un Odg che "blinderebbe" una grossa parte di territorio, includendolo all'interno di un Parco regionale e rendendone quindi difficile, se non impossibile, l'edificabilità: prima il consigliere che si trova obbligato a ritirare il proprio Odg, poi la richiesta di parte degli altri firmatari di non ritirarlo, infine la mancanza del numero legale che fa si che la votazione sia rimandata al prossimo consiglio, giovedì 11 aprile.

    “Quello che è successo oggi in Consiglio è l’ennesima dimostrazione dell’inaffidabilità del centrodestra, che a parole proclama la difesa del suolo e nei fatti si sottrae alla richiesta di poter realizzare 3 nuovi parchi regionali”. Lo afferma il Capogruppo del PD in Consiglio Provinciale Domenico Guerriero. Dopo aver discusso nelle precedenti sedute di Consiglio e Commissione della possibilità di salvare i pochi ettari di verde rimasti, attraverso il vincolo di ulteriori aree destinate a parco, ieri inspiegabilmente è arrivato lo stop in Consiglio. Tutto è accaduto dopo che il Gruppo del PDL ha chiesto a sorpresa la sospensione della votazione e il rinvio per l’ennesima volta in Commissione.

    “ Abbiamo abbandonato l’aula per la poca serietà dimostrata da Lega e PDL e deciso così di rimandare al Consiglio di giovedì prossimo la discussione alla luce del sole, dove ognuno si dovrà assumere la propria responsabilità nel merito della questione, senza invocare sterili presunzioni di ignoranza. Avranno una settimana di tempo per ulteriori approfondimenti, ma è chiaro ed evidente che se decideranno per un ulteriore rinvio non ci saranno più alibi, ma solo volontà politiche ben precise”.

    Intanto, lunedì mattina in Commissione II, approderà, per il parere di trasmissibilità al Consiglio, il Piano del territorio (PTCP), che regolerà il consumo di suolo nella nostra provincia per i prossimi anni.

    “Questa sarà la vera occasione, la cartina di tornasole tra chi è veramente intenzionato a correre ai ripari e mettere qualche pezza alla cementificazione selvaggia che ha devastato il nostro territorio e chi invece pensa ancora di fare il furbo e gioca per lasciare il far west:in assenza di regole tutto è possibile".

    Uffico Stampa PD di MB

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