domenica 3 agosto 2025

Seregno: il Piano Clima esiste, ma non si vede

Riqualificazioni urbane e coerenza climatica. Una riflessione oltre le polemiche

Immagini tratte da Facebook

Il sindaco Alberto Rossi ha annunciato sulla sua pagina Facebook l’avvio dei lavori di riqualificazione di via Umberto I, nel pieno centro di Seregno. Un intervento sostenuto anche da fondi regionali, che prevede la posa di una nuova pavimentazione “di pregio” per valorizzare esteticamente l’area.

Il post ha subito suscitato reazioni contrastanti: da un lato, critiche sull’attenzione riservata (ancora una volta) al centro storico rispetto alle periferie; dall’altro, chi ha difeso l’iniziativa, affermando che "qualunque cosa si faccia, qualcuno si lamenta".

A noi non interessa alimentare questa contrapposizione. Vogliamo spostare lo sguardo: non sulla scelta del luogo, né sul tipo di materiale utilizzato, ma sul significato più ampio che dovrebbe accompagnare ogni intervento urbano oggi. In particolare, su quanto tali interventi siano coerenti con gli impegni climatici che la città si è data ufficialmente solo un anno fa.

Piano del Clima, Comune di Seregno

Il Piano del Clima di Seregno, frutto della collaborazione con il Politecnico di Milano, pone obiettivi ambiziosi ma imprescindibili per il futuro urbano: ridurre la vulnerabilità agli eventi climatici estremi, contenere il consumo di suolo, aumentare il verde urbano e favorire superfici permeabili. Si legge, ad esempio:

    “La sola rimozione di asfalto e cemento e la sostituzione con pavimentazioni drenanti, con materiali freddi o vernici termoriflettenti, può incidere in modo determinante sul nostro benessere psico-fisico, riuscendo ad abbattere drasticamente le temperature.”

E ancora:

    “Intervenire sulle isole di calore, anno dopo anno, con piani di mitigazione che riducano le superfici impermeabili e aumentino quelle verdi è oggi una priorità per la sopravvivenza di tutti.”

Alla luce di queste linee guida, ci colpisce che l’unico elemento evidenziato dal sindaco sia il carattere “di pregio” della nuova pavimentazione, senza alcun riferimento alla sostenibilità, alla permeabilità del suolo, alla gestione delle acque o all’ombreggiamento. Non abbiamo visto il progetto, ma è difficile immaginare che contenga elementi coerenti con il Piano Clima se nemmeno un accenno è stato ritenuto meritevole di comunicazione pubblica.

Piano del Clima, Comune di Seregno

E questo è un punto su cui vale la pena fermarsi. Non per accusare, ma per chiedere una maggiore responsabilità politica e culturale: è tempo che le parole “transizione ecologica” diventino criteri guida nei progetti, non slogan nei documenti.

Un centro storico riqualificato può – e dovrebbe – essere anche un laboratorio di adattamento climatico, un esempio visibile di come una città possa conciliare estetica, funzionalità e sostenibilità. Perché la crisi climatica non è un argomento da convegno, ma una sfida concreta che attraversa anche le scelte più quotidiane, come la riqualificazione di una via.

Seregno ha gli strumenti e le conoscenze per essere un esempio virtuoso. Ma serve coerenza tra piani e progetti, tra impegni pubblici e interventi reali. Altrimenti rischiamo di costruire il futuro su una superficie bella, sì, ma impermeabile – in tutti i sensi.

🌡️ ISOLE DI CALORE URBANE

Piano del Clima, Comune di Seregno

Dove il caldo si fa più estremo
  • In estate, una piazza asfaltata può essere da 5 a 8°C più calda rispetto a un'area verde con alberi e acqua.
  • Le isole di calore non sono eccezioni, ma effetti strutturali dell’urbanizzazione.
  • I quartieri più colpiti a Seregno (secondo il Piano Clima): Centro, San Rocco, Ceredo, Lazzaretto.
  • Pavimentazioni compatte (come pietra, asfalto, cemento) contribuiscono in modo diretto a questo surriscaldamento urbano.
Le conseguenze non sono solo termiche, ma sanitarie: colpiscono anziani, bambini, persone fragili e a basso reddito.

    “Le città sono malate: ondate di calore, alluvioni improvvise, inquinamento. Serve agire sulle superfici, riportare suolo libero, piantare alberi.” – Piano del Clima, Comune di Seregno

Tangenziale Meda-Seregno: nuove ferite nel paesaggio


A distanza di poche settimane dal nostro ultimo aggiornamento e dall’assemblea pubblica del 22 luglio, abbiamo ripercorso il tracciato della futura tangenziale Meda-Seregno per verificare l’avanzamento dei lavori.

Vista del cantiere dalle villette di via forlì (Meda)

Il primo tratto, da via Cadore (Seregno) fino alle villette di via Forlì (Meda), non ha visto significativi progressi: lo stato dei lavori è sostanzialmente invariato rispetto a metà luglio. Tuttavia, proprio nei pressi delle villette, il cantiere ha ripreso vigore: nel terreno appena a sud, i filari di alberi che costeggiavano via Po (in corrispondenza delle abitazioni) e via Lecco (Seveso) sono stati completamente abbattuti. Al loro posto, la consueta rete arancione in plastica delinea già l’area dove sorgerà una nuova rotonda.

I filari di alberi abbattuti (via Po, Meda e via Lecco, Seveso)
Via Lecco, Seveso

Proseguendo lungo via Lecco, abbiamo constatato un cambiamento ancora più radicale. Il tratto di bosco cresciuto lungo l’antico percorso della Roggia Borromeo – un elemento di pregio paesaggistico e storico – è stato completamente abbattuto. Ora, lo sguardo corre libero fino alle prime case della frazione Meredo di Seveso. Dove prima c’era una cortina verde che raccontava una storia, oggi resta solo un varco aperto nel paesaggio.

Via Vignazzola, Meda / Via Meredo, Seveso
Il boschetto che "proteggeva" le case è sparito. Al suo posto le reti arancioni che delimitano la nuova rotonda

Raggiungiamo quindi via Vignazzola e via Meredo, nel punto dove è prevista la rotonda che collegherà la prosecuzione di via Lecco a Seregno. Anche qui, il panorama è cambiato in modo drastico e, per certi versi, ancor più impressionante: il boschetto che fungeva da barriera naturale tra le abitazioni e il prato è stato raso al suolo. Da questa prospettiva, si scorge chiaramente, attraverso la breccia nel verde, l’area delle villette di via Forlì. Un cambiamento significativo, soprattutto per chi vive in queste zone e fino a poco tempo fa poteva contare su una “quinta verde” che proteggeva le case non solo dal traffico, ma anche dal vento, dalle polveri e che offriva rifugio alla piccola fauna locale.

In basso a sinistra: la rotonda di via Vignazzola / via Meredo

A questo proposito, ci preme ricordare un passaggio importante contenuto nella Raccomandazione n. 3 delle Prescrizioni Tecniche e Ambientali per la realizzazione dell’autostrada Pedemontana Lombarda (Gazzetta Ufficiale n. 40 – Suppl. Ord. n. 34 del 18/02/2010), secondo cui:

    "Relativamente alle fasi di cantiere, si raccomanda di definire puntuali piani temporali delle opere che tengano adeguatamente conto di cercare di evitare lo svolgimento dei lavori nel momento riproduttivo della fauna."

Sorge spontanea una domanda: è stato effettuato uno studio aggiornato delle specie presenti nelle aree interessate dai recenti abbattimenti? In un momento tanto delicato per gli equilibri ambientali, non possiamo permetterci ulteriori leggerezze.

Cartelli di divieto di sosta per "taglio alberi"

I lavori della tangenziale continuano ad avanzare, spesso in silenzio, ma con effetti sempre più evidenti e spesso irreversibili sul territorio. Continuare a documentare, vigilare e far sentire la voce di chi questo territorio lo vive ogni giorno è oggi più importante che mai.

sabato 2 agosto 2025

Richiesta di chiarimenti e approfondimenti sulla Pedemontana a Seregno


Riceviamo e pubblichiamo.


Buongiorno,
ho partecipato all’assemblea pubblica sulla Pedemontana che si è svolta a Seregno e poi ho letto con interesse i vostri articoli sull’incontro. Vi ringrazio per il lavoro che avete fatto: mi ha aiutato a capire meglio molti aspetti, ma ha anche fatto nascere alcune domande che vorrei condividere.

Vorrei sapere se ci saranno altri momenti in cui i cittadini, il Comune e i rappresentanti di Pedemontana potranno confrontarsi. Penso che sia molto importante continuare a parlare di questo tema, visto che riguarda molto il nostro territorio.

Durante l’assemblea non avevo capito bene tutte le difficoltà, che ho potuto approfondire solo dopo. Per questo ho raccolto alcune domande che vi sottopongo, sperando possano essere portate a chi di dovere.

1. Traffico e cantieri – Seregno Sud
  • Come sarà gestito l’aumento del traffico sulle strade vicine ai cantieri?
  • Saranno chiuse per un po’ delle strade in zone abitate? Se sì, quando e come?
2. Tangenziale – Parco del Meredo e Quartiere Ceredo
  • Come si penserà di gestire il traffico su via Cadore, via Wagner e via Saronno?
3. Sicurezza e qualità della vita
  • Quali misure ci saranno per limitare rumore, vibrazioni e polvere durante i lavori?
  • Ci saranno controlli regolari per controllare questi problemi? Chi li farà e con che frequenza?
  • Quali orari di lavoro sono previsti per evitare disturbi di notte o nelle ore di traffico intenso?
4. Tempi e trasparenza
  • Esiste un programma chiaro con le fasi dei lavori e i tempi? Sarà pubblicato e aggiornato spesso?
  • C’è una lista completa delle opere per compensare l’impatto ambientale, con indicazioni su dove e quando saranno fatte?
5. Il progetto terrà conto della sostenibilità e dei cambiamenti climatici?
  • Verranno usati materiali che fanno meno rumore e aiutano a ridurre il calore?
  • Sono stati considerati gli effetti sull’ambiente e sul clima quando si è fatto il progetto?
6. Comunicazione e partecipazione
  • Il Comune di Seregno aprirà una sezione sul suo sito dedicata alla Pedemontana?
  • In questa sezione ci saranno documenti aggiornati, mappe, programma dei lavori, report ambientali e notizie?
  • Sarà attivato un canale per raccogliere domande e segnalazioni dai cittadini?
  • Il Comune controllerà i cantieri e chiederà agli enti competenti di rispettare le regole ambientali e di sicurezza?

Ringrazio fin d’ora.

Roberto C.

Le nostre considerazioni

Le tue domande sono tutte estremamente pertinenti. Su alcune possiamo provare a dare delle prime risposte, per altre – al momento – preferiamo lasciarle aperte, ma riteniamo utile che vengano rivolte direttamente al Comune oppure formulate in occasione di futuri incontri pubblici, che non necessariamente dovranno svolgersi solo a Seregno.

Anche per noi, che seguiamo la questione Pedemontana fin dall’inizio, molte domande sono emerse solo dopo aver letto la presentazione dell’ing. Monguzzi. Nei vari post che abbiamo recentemente pubblicato, abbiamo cercato di approfondire e chiarire i punti più critici. Le assemblee pubbliche, secondo noi, non dovrebbero rimanere un episodio isolato, ma diventare appuntamenti periodici. In alternativa, il Comune dovrebbe istituire un canale di comunicazione diretto e continuo con i cittadini, come suggerisci anche tu in più parti della tua lettera.

Veniamo ai singoli punti:

1. Viabilità e cantieri – Seregno Sud
Al momento non ci risulta esista una programmazione precisa. Lo stesso sindaco Alberto Rossi, durante l’assemblea, ha chiesto a Pedemontana di essere informato tempestivamente su tempi e modalità dei cantieri. Siamo quindi in una fase ancora interlocutoria.

2. Opere sul territorio – Parco del Meredo e Quartiere Ceredo
Su questo fronte, la situazione è poco chiara. L’assessore Borgonovo ha fatto riferimento ad alcune opere previste nel Piano Urbano del Traffico (PUT) per via Cadore, ma leggendo attentamente il PUT e le controdeduzioni, è evidente che tali interventi sono scollegati dalla realizzazione della tangenziale di Pedemontana. Per il resto, c’è grande incertezza. È auspicabile che si apra un confronto serio con gli abitanti dei quartieri coinvolti, non solo Ceredo ma anche Santa Valeria e Sant’Ambrogio.

3. Sicurezza e qualità della vita
Non abbiamo informazioni specifiche. Sappiamo però che in altri comuni coinvolti dai cantieri di Pedemontana i cittadini hanno chiesto, a gran voce, maggiori dettagli su rumori, vibrazioni, polveri e orari di lavoro, arrivando in alcuni casi a mobilitarsi per ottenerli.

4. Tempistiche e trasparenza
Ad oggi, non esiste un cronoprogramma preciso e pubblico. La mancanza di chiarezza sulle fasi dei lavori è uno degli elementi più critici di tutta la vicenda.

5. Impatto ambientale e criteri di progettazione
Domande molto interessanti, che dovrebbero essere rivolte direttamente a Pedemontana. Non ci risulta che, a oggi, siano state fornite risposte dettagliate su questi aspetti.

6. Comunicazione e partecipazione
Il Comune ha pubblicato le slide presentate dall’ing. Monguzzi sul proprio sito istituzionale (cliccare qui), ma non si può ancora parlare di una vera sezione dedicata. Ci auguriamo che venga aperta al più presto, con contenuti aggiornati, accessibili e utili per i cittadini.

venerdì 1 agosto 2025

Frenetiche ferie: in Brianza l’estate del costruire non va in vacanza


C’è una strana e inquietante coincidenza che si ripete, puntuale come l’esodo verso le spiagge: proprio mentre chiudiamo le valigie e sogniamo mare e montagna, nei palazzi del potere le scrivanie si riempiono di delibere, proposte, progetti. È come se l’estate avesse un effetto energizzante sulla macchina burocratica e politica del Paese.

Mentre noi ci concediamo una pausa dal frastuono quotidiano, altrove si accelera. Cantieri che si aprono, piani approvati, progetti annunciati. Tutto prende forma proprio adesso, quando l’attenzione collettiva è più fragile. Coincidenza? O strategia?

In Brianza, questa estate ne è un esempio lampante. Sono partiti i lavori per le tratte B2 e C della Pedemontana, da Lentate sul Seveso ad Arcore e Usmate, con un investimento da oltre un miliardo di euro. L'obiettivo è aprirle al traffico entro il 2028. Contemporaneamente, è tornata sotto i riflettori – anzi, nel silenzio – la contestatissima “tratta D breve”, quella che dovrebbe collegare Vimercate ad Agrate. Undici Comuni della Brianza Est l’hanno bocciata formalmente, parlando di “impatto ambientale enorme” e “assenza di alternative discusse”, chiedendo un ripensamento complessivo su un’opera che rischia di devastare aree agricole e verdi ancora intatte.

Intanto, si approvano nuovi piani urbanistici, si discutono – più o meno realisticamente – progetti per presidi sanitari, svincoli, bretelle e infrastrutture. Tutto in un clima ovattato, quasi sospeso, in cui i cittadini – giustamente distratti – non vengono realmente coinvolti.

Sembra una corsa contro il tempo, ma il dubbio è che sia una manovra ben studiata: agire quando il dibattito pubblico si spegne, quando i riflettori mediatici si spostano su temperature record e bollini rossi in autostrada. In un Paese dove la partecipazione civica è già fragile, l’estate diventa il momento perfetto per approvare decisioni impopolari o avviare progetti senza opposizione.

Costruire, costruire, costruire. Ma per chi?

Non si tratta di essere contro lo sviluppo o di negare l’importanza delle infrastrutture. Ma la sensazione è che si costruisca spesso più per mostrare che per rispondere a reali bisogni. Sempre con quella fretta tipica di chi vuole far partire le ruspe prima che qualcuno possa dire: “Aspettate un attimo, siamo sicuri che sia la strada giusta?”

E così, mentre i cantieri avanzano, diverse associazioni ambientaliste, comitati e gruppi civici locali lanciano l’allarme: interi habitat naturali sono a rischio, con fauna selvatica (tassi, volpi, anfibi, rapaci) minacciata da lavori invasivi, e compensazioni ambientali ancora troppo vaghe o insufficienti.

In questo scenario, il Consiglio provinciale di Monza e Brianza ha approvato all’unanimità – il 22 luglio 2025 – una mozione promossa da “Brianza Rete Comune”, chiedendo alla Regione Lombardia un fondo straordinario per destinare il 100% degli indennizzi ambientali ai Comuni attraversati da Pedemontana e avviare piani di riforestazione e rigenerazione. Un piccolo segnale di attenzione, in mezzo a tanto rumore ovattato.

E allora, mentre molti partono e si lasciano alle spalle le preoccupazioni quotidiane, c’è chi sceglie di restare vigile. Di leggere tra le righe, di osservare con attenzione. A loro va il nostro grazie.

A tutti gli altri, nessun senso di colpa: godetevi la pausa. Ma magari, ogni tanto, tenete un occhio aperto. Anche piccolo.

Perché la democrazia non va in ferie. Ha bisogno di cure costanti, di attenzione continua, di partecipazione vera.

Buone vacanze a tutte e tutti, lettori e lettrici del blog.
Riprendiamoci fiato, ma non smettiamo di pensare.

giovedì 31 luglio 2025

Tangenziale Meda-Seregno: una ferita verde evitabile?

 
Pedemontana Tratta B2 e la tangenziale Meda-Seregno

Abbiamo ricevuto dal sig. Enrico Radice una serie di documenti e riflessioni articolate riguardanti il progetto della Tangenziale di Meda Sud/Seregno, un’opera stradale collegata alla più ampia infrastruttura dell’Autostrada Pedemontana Lombarda. Quella della tangenziale è una vicenda che parte da lontano, con proposte alternative già formulate oltre un decennio fa, e che è tornata oggi al centro dell’attenzione pubblica grazie all’incontro organizzato a Seregno lo scorso 22 luglio 2025.

Nel testo che segue, riproponiamo integralmente l’intervento del sig. Radice, accompagnato da riferimenti puntuali ad altri documenti tecnici e civici elaborati negli anni da comitati di quartiere, associazioni territoriali e studi di pianificazione.


L’incontro su Pedemontana a Seregno: una lezione di democrazia partecipativa (di Enrico Radice)

Il sindaco Alberto Rossi

Organizzato come Seregno sa fare, l’incontro del 22 luglio u.s. tra cittadini, Presidenti dei Comitati di Quartiere, rappresentanti del Parco GruBria, l’Assessore Borgonovo, il Sindaco Rossi (regista dell’incontro) e i vertici di Autostrada Pedemontana Lombarda, si è svolto nella splendida cornice dei giardini della biblioteca Pozzoli.

Seregno, come tanti altri comuni – vedi Lesmo, Biassono, Seveso (per menzionare i più recenti) – si è attivata per un doveroso confronto informativo a beneficio dei propri cittadini. Considerato che Seregno sarà attraversata da soli 300 metri in galleria e trincea, ho cercato di immaginare quali e quanti ben altri confronti avrebbe dovuto organizzare Meda, considerata la bonifica in corso per l’evento Icmesa, la lunghezza del percorso sul territorio comunale, l’adeguamento del più importante svincolo del tracciato (che si rinnoverà e si amplierà per supportare la chiusura dello svincolo di Seveso).

Il cuore del dibattito: la tangenzialina di Meda

Nell’incontro a Seregno, infatti, l’argomento maggiormente discusso e oggetto di generale contrarietà è stato il tracciato della tangenzialina di Meda:

    Arturo Lanzani, presidente del Parco GruBria: “Noi abbiamo messo in discussione la tangenziale di Meda, abbiamo fatto delle proposte che non sono state recepite. È stata però recepita l’eliminazione di una rotatoria che immetteva su due strade vicinali.”

    Andrea Monguzzi, responsabile ufficio tecnico Pedemontana: “Il Comune di Seregno ha chiesto l’eliminazione dell’opera ma il Comune di Meda la vuole. È stata concordata l’eliminazione di una rotatoria: al suo posto ci sarà una curva di raccordo.”

Progetto modificato senza rotonda (Meda, al confine con il Parco del Meredo)

    Alberto Rossi, Sindaco di Seregno: “Quei 10.800 mq nel parco del Meredo, che saranno occupati dall’opera, per noi, sono di troppo. Lo abbiamo detto fin da subito. Abbiamo fatto delle proposte alternative, ma sono state rifiutate.” “La tangenziale è già entrata in fase preliminare di cantiere, in anticipo rispetto all’opera principale (Pedemontana). Una decisione che ha colto di sorpresa il Comune di Seregno.”

Un progetto invasivo, nato in sordina

Il progetto originario – definito in una slide dell’ing. Monguzzi come “concordato” (tra chi non è dato saperlo) – si sviluppa dall’incrocio di via Indipendenza di Meda e via Cadore di Seregno con via Vignazzola di Seveso/Meda. I lavori sono già in corso per un tracciato invasivo del Parco Brianza Centrale/GruBria, e soprattutto delle aree verdi dei Quartieri Polo e Meredo per una superficie indicativa di circa 50.000 mq.

In azzurro: progetto alternativo alla tangenziale Meda-Seregno

Numerosi sono stati i richiami al tracciato alternativo incentrato sulla via Gorizia, già progettato nel 2010 dall’Associazione Cittadini Quartiere Polo (Presidente sig.ra Elena Basso) e dal Centro Promozione Brianza di Cabiate (Presidente ing. Elio Turati), con la collaborazione dello studio di pianificazione territoriale Logos Loci, e presentato alle commissioni territorio della Provincia di Monza e della Regione Lombardia.

Questa proposta, più volte aggiornata (anche nel 2019 e 2023), prevedeva l’utilizzo della viabilità esistente, la tutela delle aree verdi e una drastica riduzione dei costi per espropri e opere (fino al -70%, come riportato nel documento “Svantaggi e Vantaggi” del dicembre 2023). Una soluzione che avrebbe anche garantito maggiore sicurezza e fluidità del traffico, evitando di congestionare zone delicate come via Tre Venezie e il polo scolastico.

Un'opera imposta? Le domande senza risposta

Sul tema, le stesse associazioni avevano già inoltrato nel 2015 un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Milano, per un’indagine volta all’accertamento dell’ingente inutile dispendio economico richiesto per la realizzazione dell’opera così progettata.

Ci si chiede pertanto: chi insista oggi per questo tracciato della tangenzialina, che toglie ai cittadini 50.000 mq di aree verdi (convertibili in edificabili?), soffocando ancora di più il Quartiere Polo tra svincolo, FSI e tangenzialina, e costringendolo – nel caso – a chiedere un sovrappasso pedonale per poter usufruire del parco Brianza Centrale/GruBria.

 

Svantaggi e Vantaggi / Tangenziale Meda-Seregno

Le opere di Pedemontana: tangenzialina di Meda e la soluzione alternativa del Centro Promozione Brianza, dell'Associazione Cittadini Quartiere Polo e dello studio di pianificazione territoriale Logos Loci del 2014

Svantaggi del progetto Pedemontana
  1. viabilità invasiva delle residenze di via Forlì/Polo
  2. maggiori costi del 70% per espropri ed opere 
  3. tempi lunghi di realizzazione per imprevisti e percorso 
  4. tracciato pericoloso con oltre 100 attraversamenti vie Vignazzola e Meredo
  5. riduzione del verde esistente di Seveso, Meda e del Parco Brianza Centrale
  6. aumento di traffico su via Tre Venezie (vd. scuole, Palameda, residenze, aziende)
  7. invadenza delle zone residenziali dei Quartieri Meredo di Seveso e Polo di Meda

Vantaggi della proposta alternativa

  1. viabilità e opere di urbanizzazione esistenti
  2. diminuzione del percorso e dei tempi di realizzazione 
  3. tracciato largo, sicuro e con esigui attraversamenti su un lato
  4. abbattimento del 70% dei costi per espropri ed opere 
  5. tutela del verde esistente di Seveso, Meda e del Parco Brianza Centrale
  6. fluidificazione del traffico, tempi ed emissioni ridotte
  7. rispetto delle zone residenziali dei Quartieri Meredo di Seveso e Polo di Meda

 

Per leggere tutti i post riguardanti la tangenziale Meda-Seregno cliccare qui

mercoledì 30 luglio 2025

Scuola tra le ruspe: a Macherio i bambini pagano il prezzo della Pedemontana


Riceviamo e pubblichiamo alcune foto che mostrano le attuali condizioni della scuola Rodari di Macherio. L’edificio, un tempo circondato da un giardino alberato, oggi si presenta cinto da recinzioni, cumuli di terra e lavori in corso che ne compromettono l’accessibilità e il contesto ambientale.


Parte del giardino è stata sacrificata, diversi alberi sono stati abbattuti, e il paesaggio è ora segnato dai cantieri della Pedemontana. Un colpo durissimo non solo al verde urbano, ma anche alla tranquillità e alla sicurezza dei bambini che frequentano la scuola. La situazione rende ancora più evidente quanto la devastazione legata ai lavori infrastrutturali sia diventata insopportabile per la comunità locale.

 


 

Esposto al Sindaco di Lissone: Cittadini in prima linea contro l’inquinamento ambientale legato ai cantieri Pedemontana


Nove cittadini lissonesi hanno firmato e protocollato un esposto indirizzato alla Sindaca Laura Borella per segnalare il rischio di inquinamento ambientale nella zona di Bareggia e Santa Margherita, dove sono in corso i lavori per la realizzazione dell’autostrada Pedemontana.

A farsi portavoce dell'iniziativa è Luigi De Vincentis, attivista del Comitato per la Difesa del Territorio - No Pedemontana di Lissone, che insieme ad altri otto firmatari chiede all’amministrazione comunale un intervento urgente a tutela della salute pubblica.

Nel documento si sollecita il Sindaco, in quanto autorità sanitaria locale e figura responsabile della sicurezza pubblica, a verificare lo stato dell’aria e dell’ambiente nelle aree interessate dai cantieri, e, se necessario, a installare centraline ARPA per il rilevamento dei livelli di inquinamento atmosferico.

    “Chiediamo che il Sindaco si accerti che l’aria sia respirabile, non contaminata e non pericolosa. Ha 30 giorni di tempo per intervenire. Staremo a vedere. Non si molla nulla!”, dichiara De Vincentis.

L’esposto elenca in dettaglio i disagi e i potenziali pericoli legati ai lavori:

  • Movimentazione intensa di terra;
  • Aumento esponenziale del traffico pesante (camion);
  • Inquinamento dell’aria e acustico;
  • Rischi per la sicurezza stradale, soprattutto per ciclisti e pedoni;
  • Presenza di scuole, abitazioni e luoghi sensibili in prossimità dei cantieri.

I firmatari richiamano anche i principi costituzionali e le responsabilità previste dalla legge (art. 32 della Costituzione, L. 267/2000 - TUEL), sottolineando che la salute è un diritto fondamentale che il Comune ha il dovere di tutelare.

L’esposto non si limita a denunciare la situazione, ma chiede interventi puntuali:

  • Accertamenti ufficiali sullo stato ambientale delle zone interessate;
  • Adozione di provvedimenti anche urgenti e contingibili;
  • Collaborazione tra il Comune di Lissone e quello di Macherio.

Questa iniziativa si inserisce nel più ampio movimento di cittadinanza attiva contro il progetto Pedemontana, già oggetto di critiche da parte di comitati, associazioni e residenti preoccupati per le conseguenze ambientali e sociali dell'opera.

Il messaggio è chiaro: i cittadini vogliono essere ascoltati, informati e tutelati. E sono pronti a vigilare sull’operato delle istituzioni affinché non si trascuri la qualità dell’aria, della vita e del territorio.