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sabato 30 luglio 2011

Second’Alpe di Canzo: un Ferragosto dedicato al volontariato


Dal 6 al 20 agosto la sesta edizione del campo di volontariato internazionale per il recupero dell’antico borgo sopra Canzo

Un Ferragosto dedicato al volontariato. E’ quanto succede a Canzo dove il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, in collaborazione con ERSAF Lombardia, organizza un campo di volontariato internazionale per il recupero di Second’Alpe. Si tratta della sesta edizione del campo, che nelle passate estati (dal 2006 consecutivamente) ha portato alla luce circa la metà dell’antico borgo abbandonato negli anni ’50.

Dal 6 al 20 agosto ad operare per il recupero del borgo interverranno 11 volontari provenienti da molti Paesi: Corea del Sud, Turchia, Bielorussia, Ucraina, Repubblica Ceca, Spagna e Francia, a cui si uniranno alcuni volontari italiani.

Il campo è organizzato dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, in collaborazione con ERSAF Lombardia.


I volontari, coordinati dal Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, saranno impegnati nei lavori di recupero di Second’Alpe, l’antico borgo che fino agli anni ’50 ospitava alcune famiglie canzesi dedite all’economia di montagna. Si proseguirà nei lavori già avviati nelle precedenti edizioni del campo, durante le quali sono state riportate alla luce alcune delle strutture originarie del borgo che, secondo la tradizione, avrebbe dato i natali a S. Miro, il santo venerato in tutta la zona del Triangolo Lariano.  I volontari saranno coadiuvati da alcuni dipendenti dell’ERSAF che avranno il compito di coordinare i lavori di scavo. Lo scopo è quello di riportare alla luce i resti dell’antico borgo, ma soprattutto la memoria di una cultura di economia agricolo-pastorale di montagna, ormai scomparsa in questa zona. Alcuni dei reperti ritrovati nelle passate edizioni del campo, sono visibili nelle teche ricavate nel museo all’aperto inaugurato lo scorso anno.

I volontari internazionali saranno ospitati presso la struttura di Prim’Alpe, di proprietà di ERSAF Lombardia.

I volontari, oltre al lavoro presso Second’Alpe, avranno modo di visitare i dintorni di Canzo. Infatti, oltre alla bellezza delle montagne del Triangolo Lariano, potranno raggiungere le località più rinomate del lago di Como.

Altre informazioni sul Campo sul sito www.circoloambiente.org

Approvata la legge regionale sui parchi


Il Coordinamento associazioni parchi lombardi ha sollevato nei mesi scorsi quattro questioni rispetto al progetto di legge regionale sui parchi.
Due di queste questioni hanno trovato sostanziale accoglimento nella delibera approvata giovedì 28 luglio 2011 dal consiglio regionale.
Una corregge la possibilità di estendere le deroghe per la realizzazione di opere pubbliche (oggi prevista solo per le opere comprese nella legislazione nazionale) anche a quelle inserite nella programmazione regionale.
L’altra correzione si riferisce alla possibilità di manomettere i confini dei parchi.
Secondo il progetto di legge presentato originariamente, gli ambiti urbanizzati o produttivi interni ai parchi avrebbero potuto essere tolti dai parchi e rimesse sul mercato, col risultato di dare mano libera a nuove cementificazioni.

“Aver raggiunto l’obiettivo di correggere questi aspetti assai negativi e pericolosi  - afferma Arturo Calaminici, consigliere provinciale del Pd e referente del Coordinamento associazioni parchi lombardi - è un successo straordinario al quale siamo contenti di aver concorso come Coordinamento. Restano però altri due punti sui quali permane il nostro pieno dissenso. Il primo riguarda la volontà della Regione Lombardia di procedere allo scioglimento dei consorzi per dar luogo a non meglio precisati Enti Pubblici. In verità i consorzi dei parchi sono già enti pubblici (sono enti pubblici territoriali) e, secondo anche autorevoli giuristi, non dovrebbero essere sottoposti ad alcun scioglimento”.

“L’ultima dolente questione – continua Calaminici - concerne la nomina di rappresentanti regionali nei Consigli di Gestione dei parchi. Questa è l’attuazione rovesciata e beffarda del tanto sbandierato federalismo. La Regione, infatti, toglie spazio ai comuni e invade un ambito, quello amministrativo, che non è di sua competenza. Non c’è alcun motivo per cui la Regione debba ingerirsi nella gestione quotidiana e minuta dei parchi. Ci troviamo di fronte ad una concezione centralistica che fa anche strame del principio di sussidiarietà”.

“Insomma, siamo contenti, perché poteva andare assai peggio, ma non rassegnati. Pensiamo che una legge quadro sui parchi – conclude Calaminici - dopo trent’anni dalla precedente, sia necessaria, ma che essa debba essere affrontata con un impegno, un respiro culturale e una disponibilità al confronto ben diversi”.

Tratto da Sinistra e Ambiente

mercoledì 27 luglio 2011

Osservatorio PTCP: basta cemento nella Brianza Centrale!

COSA CI ATTENDIAMO DAL NUOVO PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE DI MONZA E DELLA BRIANZA E COME LO VALUTEREMO

di Paolo Conte, portavoce dell'Osservatorio PTCP della provincia di Monza e Brianza



Nel corso del mese di luglio, l’Osservatorio PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) di Monza e Brianza, ha incontrato l’assessore Antonino Brambilla, la Fondazione Lombardia per l’Ambiente e i tecnici della Provincia che stanno lavorando al nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.

Durante la riunione ci è stato mostrato lo stato di avanzamento del PTCP, l’individuazione degli ambiti agricoli strategici, la composizione della rete verde provinciale e sono state affrontate parte delle osservazioni già presentate dall’Osservatorio che, durante gli incontri fatti in precedenza, parevano essersi smarrite.

Mentre constatiamo con soddisfazione che la maggioranza delle osservazioni per la zona del Vimercatese, sono state accolte, ancora non s’è compreso se le numerose osservazioni presentate dal Comitato per l’Ampliamento del PLIS Brianza Centrale, siano state rinvenute, valutate e considerate. Naturalmente anche questa volta abbiamo effettuato un secondo invio alla Provincia.

Tuttavia, la partita decisiva sul consumo di suolo, è più difficoltosa laddove tale consumo ha raggiunto livelli intollerabili, ovvero nella Brianza Centrale. Lì permangono ancora alcune distonie sulle quali manteniamo la più assoluta attenzione e dove abbiamo presentato puntuali osservazioni, anche perché sarà la zona che verrà maggiormente colpita dal passaggio di Autostrada Pedemontana. Come abbiamo infatti sottolineato e condiviso con la Provincia anche durante tale riunione, è certamente un bene per tutti tutelare il più possibile il territorio provinciale da nuove ed inutili costruzioni tramite l’integrazione fra ambiti agricoli e rete verde e prevedendo al loro interno l’inedificabilità assoluta, ma ci sono alcune “battaglie” che vanno simbolicamente combattute.

Su Seveso e Meda avevamo presentato delle proposte precise:
1) ampliamento del Bosco delle Querce su Seveso lungo l’area agricola di via della Roggia, dato che ad oggi, il progetto di Pedemontana prevede lo sbancamento di 1/3 del bosco (piano espropri docet). Al momento, tale osservazione non pare essere stata accolta. Tuttavia abbiamo rilevato come i dati in nostro possesso sulla destinazione d’uso dell’area fossero in contrasto con quelli raccolti dalla Provincia, per la quale tale area sarebbe destinata a servizi. In realtà all’Osservatorio risulta che tale area, ultimo lembo agricolo di notevole entità sul territorio di Seveso, sia un’area “bianca”, cioè un’area per cui la destinazione d’uso non è fissata, in quanto, secondo le informazioni da noi raccolte, la destinazione d’uso a “servizi” non è stata accettata a suo tempo dalla Regione. Per l’Osservatorio quindi è assoggettabile da parte della Provincia all’interno degli Ambiti Agricoli Strategici ed abbiamo dunque ribadito tale richiesta. La Provincia si è riservata di valutare i nuovi elementi informativi emersi durante la riunione;
2) Tutela dell’ambito di cava nella valle dei mulini a Meda, che potrebbe diventare un’importante corridoio ecologico con il PLIS della Brughiera Briantea. Anche in questo caso però la proposta di inserimento di tale area negli ambiti agricoli strategici non è stata accolta. Ciò nonostante, abbiamo rilanciato l’idea di vederla inserita all’interno della rete verde provinciale, perché intatto rimane il potenziale valore ecologico dell’area in questione. Anche in questo caso la Provincia si è riservata di esaminare tale possibilità verificando il piano cave provinciale e la previsione del piano di recupero specifico per quella cava al termine del suo utilizzo.

Auspichiamo che in questo caso non si verifichi un secondo caso Carate Brianza, dove le cave sono poi state destinate ad espansioni industriali ed artigianali.
Ovviamente seguiremo con estrema attenzione entrambi i casi.

Abbiamo lamentato ancora la difficoltà ad avere accesso a documentazione disponibile (cartografie, grafici, tabelle, relazioni, norme, ecc.) del PTCP in itinere, da poter valutare con attenzione da parte dell’Osservatorio, dato che il sito dedicato alla VAS del PTCP, annunciato da Fondazione Lombardia per l’Ambiente durante la prima riunione pubblica di VAS, non è ancora stato attivato.
La Provincia si è perciò resa disponibile a fornirci i materiali da noi desiderati, che abbiamo puntualmente ricevuto e che analizzeremo al fine di far pervenire alla Provincia, quanto prima, tutte le osservazioni e i suggerimenti del caso.

Registriamo l’impegno della Provincia di Monza e della Brianza nella definizione della rete verde provinciale e degli Ambiti Agricoli Strategici all’interno delle quali, l’Assessore Antonino Brambilla, ha dichiarato di voler impedire qualsiasi tipo di edificazione. Condividiamo questa impostazione, tuttavia aspettiamo di poter avere e valutare l’impianto normativo che dovrebbe rendere concreta questa previsione.
Tuttavia ci sentiamo, fin da ora, di sottolineare come dalla rete verde provinciale manchino ancora tutti i comuni non direttamente interessati dal tracciato di Pedemontana e dalle opere ad esso connesse. Questa attuale mancanza esclude importantissime porzioni del paesaggio più che rappresentative dell'identità paesistica del territorio provinciale nonché importanti connessioni ecologiche, sia locali che di collegamento tra parchi esistenti. In particolare ci riferiamo (aree protette a parte) ai comuni del settore settentrionale della provincia, quelli del paesaggio collinare morenico che fanno da corona alla Valle del Lambro. Nondimeno, a titolo di esempio, al momento, si riscontra la non inclusione nella rete verde provinciale: della porzione meridionale del Plis Brianza Centrale (il Parco Agricolo del Meredo); del Bosco urbano di Lissone; nel Comune di Albiate, dell'unico effettivo corridoio ecologico tra il Plis Brianza Centrale e la Valle del Lambro (ad est di quello indicato dalla rete verde); della connessione tra il Molgora (Curone) ed il Rio Vallone a sud di Ronco; della connessione tra il Rio Vallone e il Parco Adda Nord a sud di Busnago. Tutte osservazioni che faremo pervenire all’attenzione della Provincia e che speriamo possano essere accettate.

Nel corso della riunione purtroppo non è stato possibile chiarire in maniera esaustiva le intenzioni della Provincia su ulteriori segnalazioni fatte durante l’incontro dall’Osservatorio per i terreni agricoli di Monza: della Cascinazza, del Quartiere Sant’Albino e del viale delle Industrie, del Quartiere Casignolo e del Parco del Villoresi a San Fruttuoso, importanti snodi ecologici di collegamento con PLIS e parchi già esistenti, che per lo strumento di pianificazione vigente risultano agricoli e che per questo a parer nostro dovrebbero essere inseriti negli Ambiti Agricoli Strategici del nuovo PTCP, che però pare non andare in quella direzione. Ci siamo riservati di presentare le dovute segnalazioni nel merito segnalando con precisione tali ambiti.

Infine, riguardo l’allarme lanciato da INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE, sostenuto anche dal FAI e da WWF e Legambiente Lombardia, riguardante l’inopportuna ricollocazione degli espropriati di immobili da parte di Pedemontana, che hanno ottenuto dalle amministrazioni comunali locali la possibilità di effettuare nuove edificazioni all’interno dei PLIS esistenti a Seregno o all’interno di Ambiti Agricoli Strategici o nei pressi di zone di alto interesse paesistico delle Torrette a Macherio, si ribadisce la piena solidarietà agli espropriati, tuttavia, pur riconoscendo che la provincia, per effetto di una legge nazionale che permette in questi casi ai comuni di andare in deroga a tutti gli strumenti di pianificazione, non ha effettivi poteri di veto, nuovamente sottolineiamo la nostra contrarietà per questo modo miope degli amministratori locali di operare, quando sul mercato ci sono un grande numero immobili vuoti in vendita, e chiediamo alla provincia di coordinare questi e possibili futuri casi simili che si dovessero presentare, varando incisive azioni politiche di coordinamento sovra comunale che possano permettere di salvaguardare il prezioso suolo della Brianza, trovando sul mercato immobiliare alloggi già esistenti da destinare agli espropriati di Pedemontana.

Sul PTCP abbiamo tante aspettative e richieste che abbiamo elaborato e stiamo elaborando.
Quello che vogliamo però non è – e non sarà – un ruolo passivo.

Non ci accontentiamo di ricevere solo informazioni sullo stato e sull’iter del PTCP. Chiediamo il riconoscimento del nostro ruolo attivo attraverso il RECEPIMENTO delle nostre proposte.

Il nostro giudizio complessivo sul PTCP verterà quindi, sull’effettivo ascolto a noi dato da parte della Provincia e sui fatti concreti che conseguentemente verranno messi in pratica.

Siamo la realtà sociale più attiva e partecipante nei confronti del nuovo PTCP, di questo ed in più occasioni la Fondazione Lombardia per l’Ambiente ci ha dato atto, rappresentiamo tanta gente che ha a cuore l’ambiente della Brianza e che spera che esso venga finalmente sottoposto a forte tutela specialmente nei confronti degli appetiti edificatori di molte amministrazioni locali che vorrebbero ripianare i bilanci comunali sacrificando la risorsa più preziosa non rinnovabile che abbiamo: il nostro suolo, il nostro territorio, il nostro paesaggio.

info@territoriobrianza.it
http://www.facebook.com/pages/Territorio-Brianza/157552737648848

martedì 26 luglio 2011

Regione Lombardia, Pedemontana e le deroghe sui parchi

Ricordiamo che giovedì 28 luglio è previsto un presidio, organizzato dal comitato SOS Parchi, per protestare contro la nuova legge regionale sui parchi. Tra le varie iniziative di SOS Parchi cè stata anche quella di inviare una cartolina via e-mail chiedendo fra le altre cose di "rispettare la pianificazione dei parchi senza distruggerla con devastanti deroghe".

L'assessore regionale Colucci ha risposto via e-mail dichiarando che "è da più di vent’anni che le opere pubbliche possono essere realizzate in deroga. Lo prevede già la legge vigente. Con questa proposta di legge si è voluto semplicemente adeguare la normativa alle nuove disposizioni vigenti. Non si pensi che si possa derogare per realizzare autostrade o aeroporti , per i quali, già da anni, vigono procedure abbreviate (legge obiettivo, procedure per la localizzazione di interesse statale, etc.). La Pedemontana, ad esempio, non è certo stata realizzata con le deroghe della Regione".

Paolo Conte, coordinatore di "Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile" ha prontamente replicato che: "l'esempio scelto da Colucci su Pedemontana non è certo dei più indovinati. Basti osservare la vicenda del Parco Regionale Naturale Bosco delle Querce dove, grazie proprio ad una DEROGA concessa da Regione Lombardia con l.r. 15/2008 sulla l.r. 60/85 che aveva istituito il vincolo di inedificabilità assoluta all'interno del perimetro del Parco stesso, si sta permettendo ad Autostrada Pedemontana di fare scempio di 1/3 del bosco - tanto è infatti il quantativo totale del piano degli espropri, temporanei e non, reso pubblico da Pedemontana - violando quel perimetro sacrale purtroppo sancito dal 1976 dall'emissione in atmosfera della diossina dell'ICMESA all'interno della ex-zona A, e per pudore taccio sul timore che il territorio ha a riguardo della movimentazione dei terreni delle ex-zone B ancora inquinate di diossina che la cantierizzazione di Pedemontana porterà con se. Su tutto questo e sul mancato governo ed investimento economico di Regione Lombardia nei riguardi delle opere di mitigazione e compensazione ambientali (nelle quali non è stato investito un solo centesimo del bilancio regionale) è solamente scandaloso il silenzio istituzionale sino a qui perpetrato nonostante tutti gli stimoli pervenuti dalle associazioni ambientaliste che da anni operano sul territorio interessato dal passaggio di questa inutile e devastante opera autostradale che cancellerà ampi brani del paesaggio regionale lombardo famoso per secoli in tutto il mondo (ricordo fra tutti anche la cancellazione di uno degli ultimi boschi di pianura il Bosco della Moronera che verrà spazzato via nell'indifferenza generale)".

domenica 24 luglio 2011

A Brugherio per parlare della cementificazione della Brianza

Lunedì 25 luglio 2011 - ore 21,30
Festa provinciale di Sel Monza e Brianza
presso l'area feste di via A.Moro a Brugherio

A Vedano in bici per "Il discorso del re"

Come ogni mercoledì Equibici di Lissone invita gli appassionati del cinema e della bicicletta all’ormai consueto e refrigerante  appuntamento  ‘BICIMOVIE’

La proposta è quella di biciclettare sino a Vedano al Lambro per assistere alla proiezione gratuita di un ciclo di film sotto le stelle per tutto il periodo estivo  in Largo Repubblica 3 (davanti al Comune di Vedano) con inizio alle ore 21.30

Per il parcheggio bici sono disponibili delle rastrelliere.

Sarà importante arrivare con un po' di anticipo per occupare i posti migliori.

Per scaricare il programma completo cliccare qui.

In caso di pioggia il film verrà proiettato presso la Sala della Cultura in via Italia 13 - Vedano al Lambro

Mercoledì  27 luglio 2011 alle ore 20.45
Ritrovo in bici davanti alla Biblioteca di Lissone p.zza IV Novembre

Film storico, drammatico: “ Il discorso del re”  durata 111 min
regia di Tom Hooper

FAI  ATTENZIONE alle luci del tuo velocipede, con l'oscurità devono essere ACCESE

venerdì 22 luglio 2011

Da Lentate parte un aiuto ai parchi

Il Comune di Lentate sul Seveso ha recentemente approvato un ordine del giorno proposto dal Gruppo consiliare Lentate Futura sul contestato progetto di legge per la nuova organizzazione degli enti gestori delle aree regionali protette. Ne riproniamo di seguito il testo.



martedì 19 luglio 2011

Concorezzo: tre incontri “a domicilio” per informare sul PGT


di Roberto Brambilla, capogruppo della Lista civica Concorezzo 

In 3 zone “urbanisticamente calde” di Concorezzo  presentiamo ai cittadini il PGT (Piano di Governo del Territorio) dando la possibilità di vedere le mappe per capire cosa ci aspetta, avere  informazioni su come fare le osservazioni e su come ci potremmo organizzare per portare avanti una diversa e più “umana” visione del paese.

Questi gli appuntamenti:
1) Mercoledì 20 luglio p.v., saremo in via Marco Polo 58. Nelle vicinanze è prevista una nuova strada
2) Venerdì 22 luglio, saremo nel parchetto di via Zincone vicino al civico 16/18 dove è prevista una strada che gira attorno a Concorezzo e che pone le premesse  per nuove residenze
3) Lunedì 25 luglio, saremo in fondo in via Ungaretti dove potrebbe arrivare la strada creando le premesse per nuovo cemento. 

In caso di pioggia la serata n. 1 si può fare comunque. Se piove il 22/7 invitiamo gli interessati a partecipare  alla riunione del 25 luglio. Se piove il 25/7  ci si trova in  Corte Nuova sotto il portico.
 
L’intera documentazione è disponibile sul sito del Comune di Concorezzo.

Questo PGT comporta la futura cementificazione del territorio e una lenta deriva verso i 20.000 abitanti: non state a guardare, fatevi sentire!

Nel corso della serata verranno raccolte firme – ovviamente è a vostra totale discrezione - per evitare la cementificazione di Concorezzo e per chiedere più potere per i cittadini grazie alla democrazia diretta.

Dateci una mano: 039 988 10 21
www.listacivicaconcorezzo.org    www.retecivicaitaliana.it

domenica 17 luglio 2011

sabato 16 luglio 2011

AAA cercansi volontari per Festambiente Alpi

A fine luglio si terrà Festambiente Alpi, una grande festa legata alla montagna.

Tanti appuntamenti, momenti di festa e di dibattito, occasioni gastronomiche e ricreative. legambiente in quest'occasione ha bisogno anche di persone che diano una mano nella gestione dei tanti aspetti logistici che un evento di questo tipo richiede (banchetti  associativi, servizio tavola fredda, parking, montaggio e smontaggio palco, ecc.).

Chi ha voglia di diventare volontario di Festambiente Alpi anche solo per un giorno, può scirvere al Circolo di Lecco all'inidirzzo mail: lecco@legambiente.org .

A chi ci da una mano si offre: vitto ed alloggio, ovvero un tetto presso la Casera di Ersaf che abbiamo in gestione dove potrete stendere il vostro sacco a pelo e materassino.

Per ulteriori informazioni cliccare qui.

giovedì 14 luglio 2011

Ecco le famiglie sostenibili della Brianza!


A 6 mesi dal via procede a gonfie vele il progetto dell’Agenzia InnovA21 per il cambiamento di stili di vita e di consumo che ha visto coinvolte 124 famiglie dei comuni di Barlassina, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Meda, Seveso e Varedo.

Di seguito presentiamo i risultati del monitoraggio redatto dal team dell’Università Bicocca che ha elaborato i risultati del questionario compilato dalle famiglie coinvolte.


Le famiglie sostenibili al microscopio dell’Università Bicocca
(testo a cura di Valentina Anzoise e Silvia Zoboli, dip. di Sociologia – Univ. Bicocca)

Fra i temi affrontati nel questionario (mobilità, rifiuti, risparmio energetico, consumi), il punto dolente è sicuramente rappresentato dalla mobilità. L’automobile è il mezzo di gran lunga più utilizzato per tutti gli spostamenti: per il lavoro (circa due terzi degli intervistati), per la spesa (più del 90%), per il tempo libero e le vacanze (poco meno del 90%).

Solo un uomo su quattro e una donna su tre si recano al lavoro usando mezzi non inquinanti (bici e piedi) o a basso impatto (treno). Spicca in modo particolare il mancato utilizzo dei mezzi pubblici, nonostante la maggior parte degli intervistati lavori a Milano, Monza o in altri comuni della Brianza (non molto lontano, quindi, dal luogo di residenza). Questo risultato dipende in parte dalle caratteristiche del servizio, che non copre i tragitti necessari (56%) e che non ha orari adatti alle esigenze dell’utenza (28%).

Tuttavia, la scarsa sensibilità in tema di mobilità sostenibile è denotata anche dal fatto che, su un totale di 159 auto possedute dal campione intervistato, solo 3 sono alimentate a metano, 2 sono ibride, 1 è elettrica e 20 sono a gpl; in pratica solo il 16% delle automobili delle famiglie usano combustibili a basso impatto ambientale, mentre tutte le altre auto sono alimentate a benzina o a diesel.

Molto più rosea la situazione riguardo ai rifiuti e al risparmio energetico. Fra le famiglie intervistate esiste un’elevata consapevolezza circa la pratica corretta della raccolta differenziata e l’utilizzo delle aree ecologiche. Gli unici rifiuti le cui modalità di smaltimento sono poco note sono i toner delle stampanti e l’olio di frittura.

La sensibilità per il risparmio energetico è decisamente elevata; sono ancora poco diffusi però lo spegnimento dei led degli elettrodomestici, i riduttori di flusso per i rubinetti, l’uso del doppio scarico per il WC (circa un terzo delle famiglie non pratica questi accorgimenti per il risparmio energetico); inoltre, nel caso si possieda un orto o un giardino di proprietà, è assai poco diffusa l’abitudine di innaffiare con l’acqua piovana (lo fa meno di un terzo delle famiglie).

Passando al tema dei consumi, sia di prodotti alimentari che di beni per la cura del corpo e la pulizia della casa, le criticità maggiori riguardano il packaging: poche famiglie usano i refill e i prodotti alla spina (meno del 40% degli intervistati). Le motivazioni sono da un lato l’assenza del servizio nei luoghi dove si fa abitualmente la spesa, dall’altro la mancanza di fiducia riguardo alle condizioni igieniche dei prodotti. Molto più spesso, al contrario, si tende a consumare prodotti monoporzione.

Per l’alimentazione, le famiglie intervistate dichiarano grande fiducia nel biologico (87%); si rileva inoltre una buona partecipazione ai GAS (36%) e un’elevata frequenza di acquisti nelle botteghe del commercio equo e solidale (54%), anche se in generale i prodotti vengono considerati costosi (è la motivazione alla base del mancato acquisto del 30% circa degli intervistati).

Nei grandi acquisti (elettrodomestici, automobili e casa), dopo il prezzo le variabili tenute maggiormente in considerazione sono l’efficienza energetica e i consumi.

Per consentire una maggiore diffusione dei comportamenti eco-sostenibili, secondo le nostre famiglie, giocano un ruolo di grande importanza i governi, gli enti pubblici e le grandi aziende, che devono per primi promuovere consumi e stili di vita sostenibili.

Si rileva anche un diffuso accordo sulla necessità di sanzioni per chi non attua comportamenti sostenibili (il 74% degli intervistati è molto d’accordo, e un ulteriore 24% si dice abbastanza d’accordo. In pratica questo tema raccoglie il consenso di quasi tutti gli intervistati).

Infine si avverte la necessità di diffondere fra i cittadini maggiore informazione su questo tema: lo dice la quasi totalità degli intervistati, e l’80% si dichiara addirittura molto d’accordo.

Per leggere il documento completo cliccare qui.

Un appello per salvare il paesaggio e i territori (anche della Brianza)


Nasce il "Forum nazionale per il paesaggio". In Brianza tra le prime adesioni troviamo quella dell'AssoParchi del Vimercatese.

Qui sotto l'appello del Movimento nazionale Stop al Consumo di Territorio

Salviamo il paesaggio
Difendiamo i territori

In Italia esistono innumerevoli realtà che affermano (talvolta in modo apparentemente non eguale) un medesimo grido di allarme: occorre arrestare lo scriteriato consumo di suoli fertili e boschivi dal dilagare di cemento ed asfalto.
Alberto Asor Rosa e la Rete dei Movimenti dei Toscani, Carlo Petrini e Slowfood, Eddyburg, Edooardo Salzano e la Rete dei Movimenti Veneti, il Movimento e la campagna nazionale per lo Stop al Consumo di Territorio, Domenico Finiguerra Sindaco di Cassinetta di Lugagnano e tutti gli Amministratori dell'Associazione dei Comuni Virtuosi, la Rete del Nuovo Municipio, il Comitato per la Bellezza, il Movimento Decrescita Felice, Mountain Wilderness, Salvatore Settis, Luca Mercalli, le reti delle Liste Civiche, le Organizzazioni agricole e della cultura contadina, gli Osservatori del Paesaggio, Italia Nostra, Fai, Legambiente, Wwf, Pro Natura e centinaia di altre organizzazioni e comitati hanno, in realtà, chiaramente dimostrato che esiste una strada concreta alternativa al "modello attuale": si può gestire un Comune anche facendo a meno degli oneri di urbanizzazione derivanti da nuove edificazioni.

E' un risultato che si può ottenere se i cittadini "comuni" vengono ammessi ai tavoli decisionali e se la "crescita zero" urbanistica diviene il frutto di una concertazione attenta e condivisa.
Occorre, quindi, che questo metodo di "nuova democrazia" diventi uno standard per ciascuno degli oltre 8.000 Comuni italiani.
E' pertanto assolutamente prioritario che tutte le Organizzazioni italiane si adoperino per trasformare le esistenti positive esperienze in una modalità standardizzata e capillare.

Per questo, proponiamo la nascita del Forum italiano dei Movimenti “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori”, una struttura reticolare (che veda coinvolte Organizzazioni e singoli cittadini) sul modello del "Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua", capace di mantenere le peculiarità di ciascun soggetto ed unificare le loro attività ed obiettivi attraverso un'iniziativa di respiro nazionale che sappia incidere, attraverso proposte di iniziativa popolare ed eventuali quesiti referendari, nella legislazione vigente.

La nascita del Forum italiano sarà affiancata da una grande campagna di comunicazione "dal basso" a livello nazionale.  Vogliamo dare la possibilità ai cittadini italiani di dire basta alla distruzione del paesaggio, in modo chiaro e semplice, esponendo la bandiera " Salviamo il Paesaggio ,Difendiamo i Territori". Oltre alle bandiere, saranno utilizzati altri strumenti di comunicazione (adesivi, manifesti, striscioni, sito web, social network, eventi, ecc), per dare alla campagna la maggior visibilità possibile e far comprendere ai cittadini, agli amministratori e ai costruttori che la progettazione concreta del futuro sostenibile del nostro ecosistema non è esercizio di altri, ma è un preciso dovere delle nostre generazioni.

In primo luogo, proponiamo un’azione collettiva: la  richiesta tassativa ed urgente ad ognuno dei Comuni italiani di  effettuare un censimento della totalità degli edifici pubblici, industriali, artigianali, commerciali, agricoli presenti in ciascun territorio e così monitorare con certezza il totale di quelli non abitati/utilizzati.
Durante questa fase censuaria, è necessario che tutti i Piani Regolatori/Piani di Gestione del Territorio vedano la” moratoria”(ovvero il blocco)  di tutte le pratiche edilizie che prevedono il consumo di nuovo suolo fertile, agricolo, boschivo; a tale proposito una proposta di legge d’iniziativa popolare è allo studio ed andrà “affinata” in modo collettivo.
Una volta raccolti i dati, in ciascun Comune sarà così possibile analizzare la situazione urbanistica alla luce di dati esatti sull'offerta edilizia già esistente attraverso tavoli di progettazione che vedano la partecipazione di amministratori, tecnici comunali, singoli cittadini, associazioni e forze economiche. Uscendo così dalla logica delle percezioni, per entrare in una determinazione progettuale basata su esatti parametri.

Il Forum italiano dei Movimenti “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori”, è, a nostro parere, prioritario e può perfettamente rispondere alle istanze che da più parti, in questi ultimi mesi, sono state sollecitate anche attraverso la stampa nazionale.

FORUM NAZIONALE: "SALVIAMO IL PAESAGGIO - DIFENDIAMO I TERRITORI".

Per leggere la lettera/appello cliccare su: http://www.salviamoilpaesaggio.it  

martedì 12 luglio 2011

Case nel Parco Brianza Centrale: chi ha consigliato l’acquisto dell’area all’interno del PLIS?


A proposito delle edificazioni di case all'interno del Parco Brianza Centrale deliberate dal consiglio comunale di Seregno pubblichiamo l'intervento della consigliera Maria Teresa Viganò apparso sul notiziario comunale on-line e l'interpellanza della consigliera Giuseppina Minotti sulla lettera del FAI sullo stesso argomento.

Case nel PLIS? No, grazie

di Maria Teresa Viganò (gruppo consiliare degli Apoti)
tratto da "Seregno inform@" - luglio 2011

Nella seduta del 7 giugno scorso il consiglio comunale è stato chiamato ad esprimersi a riguardo di una decisione non certamente tecnica, come qualcuno ha voluto tentare di far credere.

E’ stata infatti una delibera quanto mai politica quella riguardante la permuta di un terreno comunale sito in via Ancona con un altro appezzamento, sempre situato all’interno del parco, in via alla Porada e di proprietà di cittadini seregnesi. Sempre che si usi l’aggettivo “politico” nel suo significato originale, ovvero l’arte di governare la “polis”, la città, per il bene di tutti. Gli Apoti, in linea di principio, sono certamente d’accordo sul fatto che alle famiglie interessate dallo sfratto per la realizzazione della pedemontana debba essere riconosciuta una degna sistemazione sul territorio di Seregno; la nostra contrarietà è sulla scelta dell’ubicazione dove costruire queste tre abitazioni, che non poteva essere all’interno del PLIS.

Ci sono almeno quattro ragioni che motivano il nostro voto contrario, e cerchiamo di spiegarle:
1. chi ha consigliato l’acquisto dell’area all’interno del PLIS, quando è noto che nei parchi è proibita la costruzione di immobili residenziali?
2. perché non è stata accettata la nostra proposta di proporre le nuove costruzioni all’interno del P.L. (piano di lottizzazione) San Giuseppe, un’area molto più vicina alla zona dove queste famiglie attualmente vivono, nel rispetto della loro storia e del contesto sociale condiviso fino ad oggi?
3. la legge 12 di Regione Lombardia permette, in caso di esproprio per interesse pubblico, la riallocazione, ma non definisce dove e, a nostro parere, si potevano evitare i parchi
4. per quale motivo si è enfatizzata l’importanza di stilare un documento di salvaguardia dei confini del PLIS, quando si era già pensato di disattenderlo, con la sterile giustificazione che sarebbe stata l’unica deroga?

A noi sembra schizofrenico votare un documento all’unanimità per poi, alla prima occasione, non rispettarlo.

Questi amministratori hanno giustificato il loro operato con motivazioni legate al disagio che stavano vivendo alcune tra le famiglie interessate all’esproprio. Un buon amministratore non può prendere decisioni sull’onda dell’emotività, ma deve pensare alle ricadute che nel tempo darà una simile scelta. Noi pensiamo al tempo in cui dovremo dare delle risposte ai cittadini che subiranno gli espropri per il quadruplicamento della linea ferroviaria Milano - Chiasso: è pura miopia politico – amministrativa scaricare sui futuri amministratori responsabilità che nascono dalle nostre decisioni lacunose di oggi che hanno creato un pericoloso precedente. Siamo contenti che si è arrivati ad una conclusione della vicenda, ma ricordiamo che una volta approvata una deroga sarà difficile negarla ad altri. Come valuteranno allora l’urgenza, il bisogno, il disagio? Potranno ancora dire che i cittadini sono tutti uguali, oppure per quelli che arrivano dopo è tanto peggio per loro?


Interpellanza sulla lettera del FAI

di Giuseppina Minotti (gruppo consiliare Federazione della Sinistra)

Come intende rispondere l’amministrazione di Seregno alla lettera nella quale il FAI (Fondo Ambiente Italiano)  sostiene la protesta di coloro che sono contrari alle nuove edificazioni nel PLIS?

Signor sindaco,
dovrebbe essere a conoscenza della lettera che il FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha fatto pervenire al Presidente della Provincia di Monza e Brianza e all’Assessore alla Pianificazione Territoriale e Parchi della stessa provincia.

La lettera si riferisce alla possibilità concessa dai comuni di Seregno e Macherio di costruire all’interno del PLIS in deroga al regolamento dello stesso e con la scusa dell’urgenza derivante dagli espropri relativi all’autostrada Pedemontana.

Contro tale decisione si erano levate le proteste di molti cittadini ed associazioni e soprattutto del coordinamento Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile e di Brianza Centrale.

Il FAI appoggia la sostanza di queste proteste facendo riferimento all’elevatissimo tasso di consumo di suolo in Brianza e sostenendo che “La scelta localizzativa per la realizzazione delle nuove abitazioni, è avvenuta senza bilanciare la necessità di nuove costruzioni con la perdita di matrici ambientali di rilievo, in variante agli strumenti di pianificazione locale. Nel caso di Seregno le nuove edificazioni ricadono all’interno del PLIS Brianza Centrale, mentre, nel caso di Macherio, parzialmente in aree definite strategiche dal punto di vista agricolo e forestale.”

Chiedo, signor sindaco, quali sia la risposta dell’amministrazione di Seregno.

Cordiali saluti

Leggi qui la risposta all'interpellanza.

lunedì 11 luglio 2011

Il "Big Jump" di Legambiente nel Lambro


Domenica 10 luglio 2011 si è svolto ad Agliate il Lambro Big Jump. L'evento organizzato da Legambiente, Contratti di Fiume, Amici della Natura di Triuggio, Le Contrade di Inverigo,  Commissione Cultura  Alternativa e Canoa Club Bosisio è avvenuto in contemporanea sui principali fiumi della Lombardia. Centinaia di tuffi si sono svolti anche nel fiume Olona, Po, Serio, Ticino, Adda, così come nel Lago di Como dove in questi giorni è sbarcata la Goletta Laghi di Legambiente.

La discesa dei canoisti desta sempre un pò di sorpresa ed emozione in chi è abituato ad osservare germani, qualche airone, schiume e chiazze sospette di  vario genere. A tal proposito i canoisti , partiti dalla località  Pratone,  hanno segnalato  che, nonostante l'acqua fosse più abbondante dello scorso anno, si sentiva uno sgradevole puzzo di fogna.

La visita della basilica di Agliate,  ha richiamato  una ventina di appassionati  che con piacere ha seguito spiegazioni, citazioni  ed i  simpatici aneddoti di Biagio Borgonovo, lo storico sacrestano della Basilica di Agliate.

L'impeccabile coreografia realizzata da Enrico Mason  e dalla  Commissione Cultura Alternativa ha divertito il pubblico.



IN LOMBARDIA SERVONO 6 MILIARDI PER FAR PARTIRE IL GRANDE CANTIERE DEL RISANAMENTO FLUVIALE

“E' ORA DI DECIDERE: O INVESTIAMO SU FOGNE E DEPURATORI, OPPURE GLI STESSI SOLDI LI DAREMO ALLA UE PER PAGARE LE MULTE”

Una multa di 350 milioni di euro: è questa la somma che l'Europa potrebbe infliggerci già nei prossimi mesi a causa dei fiumi troppo inquinati. Ma sarebbe solo l'inizio di una gragnuola di sanzioni che pioverebbero in Lombardia per le carenze del sistema depurativo delle acque. La nostra regione è infatti in estremo ritardo su tutte le scadenze che la Commissione Europea aveva stabilito in merito alla insufficiente dotazione di reti fognarie e depuratori e quindi, entro breve, potremmo essere costretti a pagare un conto salatissimo. Anche per questo centinaia di cittadini si sono ritrovati oggi per un grande tuffo collettivo, per chiedere che i fiumi lombardi tornino puliti.


Dall'Olona al Lambro e dal Serio al Ticino è stato il giorno del Big Jump, la campagna che si svolge contemporaneamente in tutti i grandi bacini idrografici europei, promossa dall'European River Network, arrivata quest'anno alla settima edizione. Muniti di costume da bagno gli attivisti di Legambiente si sono tuffati nello stesso momento in diversi fiumi della Lombardia, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla qualità delle acque. Lo scopo del Big Jump infatti è proprio quello di chiedere che i fiumi europei siano riportati ad un buon stato ecologico ed alla balneabilità entro il 2015, così come impone la Direttiva Europea sull'acqua, a pena di ulteriori pesanti sanzioni per i Paesi inadempienti


Il Big Jump è aperto a tutti, ma in Lombardia potrebbe essere sconsigliato agli schizzinosi: ancora troppi corsi d'acqua versano in condizioni critiche, simili a vere e proprie fogne a cielo aperto. Olona e Lambro, Seveso e Mella, sono fiumi 'inavvicinabili' per gran parte del loro corso, i leggeri miglioramenti dovuti soprattutto alla chiusura di molte fabbriche non sono stati sufficienti a ripristinare un dignitoso stato di qualità delle acque. Per questo la Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti di quei comuni italiani che continuano a scaricare reflui urbani non depurati nei fiumi. In Lombardia ci sono ancora almeno 30 agglomerati, ovvero un insieme di più centri urbani e industrie con una popolazione equivalente superiore a 15.000 abitanti, che continuano ad essere fuori legge. Le acque di scarico di un milione e mezzo di lombardi arrivano nei fiumi e nelle falde senza mai avere incontrato nemmeno uno scalcinato depuratore.


“La multa europea, quando arriverà, sarà una punizione meritata per la sciatteria delle istituzioni pubbliche lombarde, ma molto maggiore è l'importo degli investimenti mai realizzati per il risanamento delle acque – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – L'acqua è un bene comune, e tale deve restare anche dopo essere stata usata nelle nostre case e nelle fabbriche. E' urgente che Regione e Governo definiscano un quadro di regole e scadenze obbligatorie entro cui realizzare gli investimenti sui sistemi fognari e depurativi”. Fogne colabrodo, collettori mai realizzati, scolmatori che uccidono i fiumi, depuratori che non funzionano. Questo è il panorama sconsolante delle gestioni idriche lombarde, per colpa di amministratori pubblici, sindaci in prima fila, che hanno sempre pensato che investire su fogne e depuratori non portasse voti. “Un errore madornale di una politica di basso profilo – prosegue Di Simine – gli investimenti in reti e sistemi depurativi hanno un valore molto superiore ai 6 miliardi di euro per la sola Lombardia, capitali reperibili sul mercato attraverso la finanza di progetto e coperti dalla tariffa idrica. Con questi numeri, è chiaro che le fogne sono la nostra più grande infrastruttura strategica! Investire in risanamento produce sviluppo, lavoro e fiumi puliti, pagare le multe UE invece genera solo debito pubblico: è l'ora delle decisioni.”


Foto di Luciano Inglesi

Movimenti di terra al Parco Groane


In questi giorni si stanno svolgendo, regolarmente autorizzati dal consorzio Parco delle Groane alcuni lavori che ci lasciano perplessi e, a nostro avviso, incompatibili con la natura del parco.

Nella zona dell'isolino a Senago, di fianco al campo volo, si stanno scaricando migliaia di metri cubi di terreno, molto probabilmente con lo scopo di riportare al piano di campagna un terreno precedentemente cavato e da anni perfettamente recuperato ad uso agricolo.


Sino agli anni 70 questo appezzamento era adibito a risaia, poi con colture agrarie varie e da tempo era mantenuto a prato stabile.
Si può presumere che i movimenti di terra, a lavoro ultimato, supereranno i 100.000 mc, in quanto l'area da ricoprire è superiore ai 10 ettari.

Perchè il Parco ha autorizzato un movimento terra di cosi vaste proporzioni?

Inoltre in questi prati stabili, in questa stagione, ci sono una miriade di insetti ed altri animali e senz'altro nidificazioni a terra.

Perchè autorizzare questo lavoro in questo periodo dell'anno?

Un'ultima considerazione: nella zona dell'isolino si riproduce il gruccione.

La scorsa estate ne sono stati visti parecchi esemplari giovani proprio vicino a questo prato, e ora lo si ricopre trasformandolo in un deserto.

Parco Brianza Centrale: il programma elettorale del sindaco Mariani è diventato carta straccia

Il consiglio comunale di Seregno ha recentemente deliberato di consentire l'edificazione all'interno del Parco Brianza Centrale (leggi qui, qui e qui). Durante la recente campagna elettorale invece il Sindaco Giacinto Mariani si era impegnato a tutelare il verde pubblico da nuove edificazioni.

La consigliera Maria Teresa Viganò, eletta peraltro all'interno dello stesso schieramento che ha sostenuto l'attuale Sindaco, è stata l'unica a rimarcare la contraddizione tra gli impegni presi e i fatti.


Detto:
"Il verde pubblico (e con esso intendiamo sia parchi e giardini che terreni agricoli e zone piantumate e/o boschive) non dovrà essere minimamente "eroso" da nuove edificazioni o da opere che ne possano compromettere l'attuale natura".
Dichiarazione tratta dal programma elettorale 2010-2015 del sindaco di Seregno Giacinto Mariani (reperibile qui).

Fatto:
"In questo caso si tratta invece, a mio avviso, di disattendere quello che tutti in questo Consiglio abbiamo recentemente sottoscritto, ovvero di non costruire nel parco e per prima cosa infatti io mi sono chiesta come mai sono stati acquistati dei terreni in un parco dove ci sono dei vincoli e quindi è difficile costruire. Forse è sfuggito qualcosa a qualcuno, oppure sono stati ascoltati dei consigli".
Dichiarazione rilasciata in Consiglio Comunale da Maria Teresa Viganò (reperibile qui).

Il programma del sindaco Giacinto Mariani è consultabile al seguente link:
http://www.giacintomariani.it/programma_territorio.php

Gaetano Osculati: esploratore brianzolo alla scoperta dei due mondi

Mercoledì 13 luglio alle ore 21.15, presso l'oratorio di San Giorgio a Biassono, si terrà una serata a ricordo di Gaetano Osculati famoso esploratore brianzolo.

Il programma della serata prevede la visione di stralci di un documentario dedicato alle sue gesta, seguirà una presentazione storica curata da Leopoldo Pozzi e la proiezione di fotografie dell'Amazzonia - commentate da Alberto Caspani in modo da contestualizzare al meglio i viaggi dell'esploratore dei due mondi - e letture intervallate dagli scritti di Osculati.

In questa occasione il Museo Civico C. Verri di Biassono ripresenterà una parte dei cartelloni esposti durante il bicentenario della nascita di Gaetano Osculati 1808 - 2008. (La mostra e il relativo catalogo sono disponibili sul sito del museo - cliccare qui).

Abbracciati al Bosco delle Querce: i video e gli articoli sul web

Per leggere il servizio e vedere il video del "Corriere della sera" cliccare sull'immagine, oppure qui.

Per vedere il servizio del TG3 Lombardia cliccare sull'immagine, oppure qui.

Leggi la notizia anche su:
- Terra
- Il Giorno
- Il Cittadino
- MBnews 
- Linkiesta 
- Blog Sinistra e Ambiente 
- Il Cambiamento 
- Vorrei 
- Indymedia

domenica 10 luglio 2011

1000 persone abbracciano il Bosco delle Querce


Oltre 1.000 persone hanno partecipato, oggi 10 luglio 2011, al grande abbraccio del Bosco delle Querce organizzato da "Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile".

Ecco di seguito alcune immagini della manifestazione.

La mostra sugli interventi di sbancamento del Bosco
previsti per far spazio all'autostrada Pedemontana
Il banchetto del WWF
Paolo Conte di "Insieme in rete" presenta l'iniziativa
Il pubblico presente
Passeggiata nel bosco
Pubblico che assiste allo spettacolo di danza
Lo spettacolo di danza
Il girotondo
Il grande abbraccio sulla collina sopra la vasca di Meda
Pubblico che assiste all'animazione musicale
Lo spettacolo musicale
I messaggi sull'albero

sabato 9 luglio 2011

Simulare l'autostrada per vedere l'effetto che fa

Simulare l'autostrada Varese Como Lecco per far vedere quello che potrebbero diventare i bellissimi prati di Intimiano e i boschi fra Capiago e Orsenigo. Questo il senso della manifestazione promossa - con un rapido tam tam in internet - da L'Ontano di Montorfano, dal Comitato per il Parco Regionale della Brughiera e da Salvabrughiera che si è svolta questo pomeriggio.

Lasciamo parlare le foto che, in questo caso, sono più significative di qualsiasi discorso.






Per ulteriori dettagli vedere il blog:
http://www.salvabrughiera.com/grazie-regione-lombardia/