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mercoledì 29 gennaio 2014

Perché la Svizzera pagherà 120 milioni di euro per riqualificare la rete ferroviaria lombarda

Fonte immagine: Hupac
Martedì scorso è stato sottoscritto a Berna un accordo tra la Svizzera e l'Italia che prevede un contributo da parte elvetica di 120 milioni di euro a fondo perso per la linea ferroviaria su Luino, tra il confine di Stato e Gallarate/Novara, mentre da parte sua l'Italia investirà 40 milioni di euro per adeguare la tratta a sud di Chiasso e per la realizzazione di un terminal intermodale nella zona di Milano.

L'intesa prevede versamenti scaglionati condizionati dall'avanzamento dei lavori. Il termine dei lavori sulla tratta di Luino e a sud di Chiasso è previsto per il 2016-2018.

Negli ultimi anni la Svizzera ha investito sul trasporto merci su ferro con lo scopo di spostare il traffico merci di transito. Per AlpTransit l'investimento è attorno ai 25 miliardi di franchi svizzeri.

Alla realizzazione della trasversale alpina in territorio elvetico non ha fatto seguito la realizzazione delle infrastrutture di competenza dell'Italia. Per evitare quindi che le stazioni di trasbordo dei camion dalla strada alla ferrovia vengano realizzate esclusivamente in territorio ticinese la Svizzera si è trovata nella necessità di finan­ziare il corridoio di 4 metri anche sulla tratta italiana.

Di seguito pubblichiamo il comunicato stampa diffuso da Legambiente Lombardia.

Alptransit. Il ministro Lupi a Berna a incassare i milioni donati dalla Svizzera per la riqualificazione della rete ferroviaria italiana

“Così si potrà continuare a usare il debito pubblico per finanziare esclusivamente autostrade inutili nel nord"

“Senza una strategia nazionale per il trasporto ferroviario delle merci, le opere finanziate dagli Svizzeri finiranno nell'ingorgo stradale padano”


Il ministro Lupi, martedì scorso, al cospetto del Ministro svizzero Doris Leuthard, che ha staccato a beneficio dell'Italia un generoso assegno da 120 milioni di euro per la riqualifica della ferrovia Luino-Gallarate: uno dei colli di bottiglia che si oppongono al transito dei treni merci da 2000 tonnellate che, con l'apertura del supertunnel del Gottardo, collegheranno la rete ferroviaria italiana alle grandi direttrici di trasporto ferroviario transalpino.

L'Alptransit è una infrastruttura senza dubbio strategica per l'intera Europa, e aprirà al traffico nel 2016: l'area milanese diventerà il vero terminale sud di un asse che, valicate le Alpi, collegherà la Pianura Padana con le reti ferroviarie della Valle del Reno, la Manica e i grandi porti atlantici di Rotterdam e Amburgo. In altre parole, un bacino di oltre 100 milioni di abitanti, nel cuore economico d'Europa. Ma questa formidabile opera è sostanzialmente sconosciuta alla politica nazionale, che non ha mai investito un euro sulle necessarie opere di connessione dal lato italiano. Mentre in Lombardia tiene banco l'enigma sul dove trovare i miliardi di euro che servono per un'opera inutile come la Pedemontana, arrivano investimenti pagati in franchi svizzeri per le opere davvero necessarie.

“Il ministro porta a casa un 'tesoretto' che l'Italia non ha fatto nulla per meritare, sarà bene che dimostri una autentica volontà di sviluppare politiche che rendano funzionale il corridoio ferroviario realizzato interamente con investimenti svizzeri - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - avremo un potente collegamento che perfora l'intero arco alpino per spegnersi alle porte dell'area metropolitana milanese, di fatto impenetrabile per il transito e l'interscambio merci dei convogli provenienti da Oltralpe: dopo decenni passati a lamentare un inesistente deficit di infrastrutture stradali nel Nord Italia, si avvicina il momento in cui dovremo fare i conti con il vero ritardo, quello nelle opere e nelle politiche ferroviarie per il trasporto merci da decenni abbandonato a se stesso, come gli svizzeri hanno potuto constatare”.

“Per noi si tratta di un investimento irrinunciabile, uno stimolo per rilanciare il trasporto ferroviario in un Paese che professa il monoteismo autostradale - dichiara Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia - come associazione, assicuriamo presenza e vigilanza nei territori interessate affinchè le risorse vengano allocate senza ritardi e inefficienze, per far sì la linea del Verbano venga attrezzata per il trasporto merci nei termini previsti dal finanziamento: non possiamo correre il rischio che milioni di tonnellate di merci vengano scaricate dai treni svizzeri per essere prese in carico da una flotta infinita di TIR padani”.

Ufficio stampa Legambiente Lombardia

Leggi anche:
- Milano-Chiasso: la Tav merci che nessuno conosce

Ancora un po di attesa e poi la prima neve dell'inverno in pianura


di Christian Brambilla

Come in uno splendido incastro ad ingranaggio, l'affascinante mondo dell'atmosfera ci regalerà la prima vera nevicata in pianura di questo inverno. Sarà una nevicata normale per gennaio. Proprio perché nella sua normalità, sarà un bell'evento. Lasciamo stare titoli come big snow, che non appartengono a chi si vuole approcciare alla meterologia in maniera critica e seria.

Come dicevamo l'incastro si sta realizzando, tutto è partito domenica con l'arrivo del Favonio ha seccato molto bene l'aria. Poi tra lunedì e martedì le temperature si sono via via abbassate; questa notte invece il cielo ci ha regalato una splendida stellata è ha fatto sì che le temperature anche al suolo siano arrivate a valori molto bassi provocando estese gelate. Perciò ora il terreno è pronto ad accogliere i primi fiocchi di neve!

Ed ecco la previsione:

nella mattinata odierna i cieli diventeranno sempre più nuvolosi, nel corso della tarda mattinata potranno cadere localmente i primi fiocchi di neve sulla parte occidentale della Lombardia. Si tratterà di fenomeni inizialmente deboli. Nel pomeriggio qualche fiocco in più a sud ed ovest della Lombardia. Il clou delle precipitazioni arriverà solo nella seconda parte della giornata, specialmente in serata e della notte. I fenomeni si intensificano in serata, nevicherà nel milanese Comasco Varesotto, Brianza Lecchese, Pavese, Lodigiano ovest, Bergamasco e Valtellina. Fenomeni più intensi specialmente a Sud ed Ovest Regione.

Domani: tra la notte e la mattina ancora neve nelle zone citate, possibile passaggio a pioggia su est milanese, bergamasco lecchese, brianza, comasco nel pomeriggio, mentre dovrebbe tenere neve fino a sera su ovest e sud milanese, pavese ed ovest lodigiano.

Accumuli previsti (da prendere sempre con pinze)

co, va, mb, lc tra 5-10 cm, milano città 0-5cm, ovest e sud mi 10-15 cm, est mi 5-7 cm, bg 0/5cm, ovest lo, pv 15-20 cm, punte di 20-25 cm su sud/ovest pv, sondrio e valtellina 20-30cm

Aggiornamento 31/1/2014
PERCHÉ È ARRIVATA MENO NEVE DEL PREVISTO?

Mercoledì sera e notte si sono avute precipitazioni meno intense del previsto. In una situazione al limite, l'intensità delle precipitazioni fa la differenza affinché il freddo venga portato fino a quote di pianura. Solo durante la giornata di giovedì i fenomeni sono aumentati ma ormai in alcune zone la colonna di aria soprastante era stata in parte compromessa. Nelle altre zone di pianura dove ha retto, si sono avuti accumuli di diversi centimetri.

Si ricorda infine che la neve è tra i fenomeni più difficili da prevedere in Lombardia.

Clamoroso: Seveso non mette in discussione il piano industriale di BEA



Lo scorso 18 gennaio su questo blog interveniva il consigliere regionale Gianmarco Corbetta e nel riportare il resoconto di una serata informativa sull'Inceneritore di Desio e la gestione sostenibile dei rifiuti scriveva "la vera notizia della serata è arrivata dai rappresentanti dei comuni di Seveso e Limbiate, che solo un paio di mesi fa avevano votato a favore del Piano Industriale di Bea, facendo così passare il Piano stesso in  un’Assemblea dei Soci sostanzialmente divisa a metà (il Piano era passato con il solo 52% dei consensi). Ebbene sia De Luca che Rivolta hanno espresso forti perplessità sul Piano Industriale di Bea e, anche alla luce di quanto emerso durante la serata, si sono impegnati pubblicamente a rimettere in discussione il Piano nelle sedi opportune."


Segnaliamo ora la seguente presa di distanza di Fabio Rivolta, assessore all’Ambiente e di Paolo Butti, sindaco di Seveso.

L’amministrazione comunale di Seveso ha tra i suoi principali obiettivi la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile. In quest’ottica sono rivolte anche le politiche riferite a gestione e smaltimento dei rifiuti. Le politiche ambientali virtuose devono anche considerare aspetti di sostenibilità economica, infatti se tali aspetti economici non vengono correttamente soppesati possono portare problemi di carattere sociale per mancanza di risorse.

Il tema delle politiche di gestione dei rifiuti è oltremodo delicato se si considerano gli enormi interessi che potrebbero gravitare attorno a questo settore che hanno più volte portato a scandali e forti collegamenti alla criminalità organizzata.

Per i motivi sopra esposti è nostra ferma convinzione che la gestione di queste politiche debba rimanere in capo agli enti pubblici i quali garantiscono una maggiore possibilità di controllo e un’attenzione maggiore al bene pubblico.

Quindi:
– tutela dell’ambiente;
– sotenibilità economica;
– possibilità di controllo pubblico;
sono i presupposti su cui si basa la nostra azione politica e che riteniamo equilibratamente sostenuta all’interno del piano industriale di B.E.A. votato da questa amministrazione comunale.

Un piano diverso rispetto alla precedente versione principalmente sui seguenti punti:
1) i Comuni soci sono liberi dai vincoli che possano condizionare, limitandole, le politiche di incentivazione della raccolta differenziata;
2) riduce sia i tempi di ritorno dell’investimento (da 20 a 15) che i volumi di investimento (da 25 a 15 milioni) tutto ciò allo scopo di intercettare nel corso degli anni lo sviluppo di tecnologie ecologicamente virtuose alternative all’incenerimento;
3) apre ad altre tecnologie di recupero della frazione organica.

Oltre a tutto ciò, i soci hanno chiesto alla società che si impegni:
1) ad abbassare la tariffa per i Comuni soci (portata per il 2014 da 92 euro a 80 euro a tonnellata);
2) a realizzare studi sulle nuove tecnologie di smaltimento ecologicamente virtuose in un’ottica di ridimensionamento e/o riconversione futura dell’impianto da realizzare da qui a 15 anni (tempo di ritorno dell’investimento attuale).

Infine il piano industriale permette, attraverso l’efficientamento dell’impianto una maggior produzione di energia elettrica e termica (a parità di conferimento) e una forte diminuzione delle emissioni (già oggi di gran lunga sotto le soglie massime previste dalla normativa vigente).

La critica avanzata rispetto al fatto che si debba con questo impianto cercare altrove rifiuti è smentita dall’esistenza in Lombardia di discariche che accumulano rifiuti.

L’esistenza di una serie di rifiuti speciali che il termovalorizzatore potrebbe smaltire, e l’auspicio che abbiamo che si realizzi il ciclo integrato dei rifiuti nella nostra area, facendo convergere le attività di raccolta svolte da Gelsia Ambiente e di smaltimento svolte da B.E.A., entrambe aziende pubbliche, permetterebbe di mantenere in loco tutto il ciclo dei rifiuti, riducendo così sia l’impatto inquinante dovuto al trasporto dei rifiuti che quello economico.

A sostegno dell’attenzione che siamo mettendo alle politiche virtuose nel settore dei rifiufi e dell’economicità dei servizi, a breve partirà un nuovo progetto di raccolta: il cosiddetto “sacco blu” che permetterà di accrescere notevolmente la raccolta differenziata (di conseguenza verrà ridotto lo smaltimento in forno con importanti risparmi economici per i cittadini di Seveso).

Per meglio e definitivamente chiarire le posizioni della nostra amministrazione, strumentalizzate o perlomeno mal interpretate in questi ultimi giorni, chiariamo che l’azione del socio Comune di Seveso all’interno dell’assemblea di B.E.A. sarà puntuale ed attenta affinché queste linee di indirizzo politico e sostanziale espresse nel piano industriale votato lo scorso novembre si realizzino nei prossimi anni attraverso azioni puntuali, concrete ed efficaci. In questo senso va inteso il nostro impegno al migioramento del piano, nel senso cioè che tutte le parti sopra esposte che già e comunque rientrano tra gli obiettivi del piano si realizzino nel modo migliore possibile.


Fabio Rivolta
Paolo Butti 

martedì 28 gennaio 2014

Pedemontana e diossina: la Giunta Regionale è latitante


Ritorniamo sulla questione relativa alla mozione apparovata dal Consiglio Regionale Lombardo che impegnava la Giunta ad avviare una serie di richieste sulla questione "Pedemontana e diossina" per pubblicare la lettera che il consigliere Gianmarco Corbetta (M5S) ha inviato al Presidente della V commissione consiliare, al Presidente del Consiglio Regionale, al Presidente della Regione e all'Assessore alle Infrastruture e Mobilità.
 
Egregio Presidente,

facendo seguito alla lettera indirizzata ai Presidenti di Commissione da parte del Presidente del Consiglio Raffaele Cattaneo, relativamente alla Deliberazione di Giunta n° X/1203     PRESA D'ATTO DELLA COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE MARONI DI CONCERTO CON IL SOTTOSEGRETARIO PAROLO AVENTE OGGETTO: “STATO DI ATTUAZIONE DEGLI ADEMPIMENTI PREVISTI DAGLI ATTI DI INDIRIZZO POLITICO APPROVATI DAL CONSIGLIO REGIONALE – TERZO TRIMESTRE 2013”, desideriamo evidenziare, in merito alla mozione 72 “AUTOSTRADA PEDEMONTANA” DCR X/123 del 17/9/2013, che la rappresentazione dello stato di attuazione della suddetta mozione appare molto generica e del tutto insoddisfacente.

In particolare non si è dato seguito al punto 1 del dispositivo della mozione, non avendo acquisito da Pedemontana SpA le risultanze delle indagini di caratterizzazione dei siti interessati dai sedimi di progetto dell’infrastruttura condotte in ottemperanza alla Prescrizione n.3 del CIPE. Il motivo di tale mancata acquisizione è semplice: non risulta difatti che Pedemontana SpA abbia ad oggi ottemperato alla prescrizione n.3 del CIPE. Occorre dunque che la Giunta Regionale si attivi concretamente presso Pedemontana SpA affinché tale prescrizione CIPE venga ottemperata al più presto.

In merito al punto 2 del dispositivo, non risulta che la Giunta Regionale abbia richiesto alla società concessionaria la redazione di un Piano di Caratterizzazione imposto secondo i requisiti di legge (D. LGS 152/06) e, a valle di questo, la bonifica delle aree che risultano inquinate e il corretto smaltimento delle terre contaminate in siti idonee a riceverle.

In merito al punto 3 del dispositivo, non risulta che la Giunta Regionale abbia chiesto l’estensione delle indagini, sul tracciato autostradale, anche al Comune di Desio.

In merito al punto 4 del dispositivo, non risulta che la Giunta Regionale abbia richiesto alla società concessionaria l’Analisi di Rischio Sito specifica prevista dal D. LGS 152/06, da sviluppare in contradditorio con Arpa e con il coinvolgimento di enti e istituzioni terze e tecnici indicati dalle amministrazioni locali.

Segnalo, per inciso, che vari soggetti, tra cui il Comune di Desio e il Comune di Seveso,  hanno recentemente inviato un atto di diffida a Pedemontana-APL, CAL, Regione Lombardia e Osservatorio Ambientale, Provincia di MonzaBrianza, Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Infrastrutture, CIPE, ARPA, Strabag e, per conoscenza, alla Prefettura di Monza e alle Preture di Monza e di Milano affinché non si proceda all’approvazione del progetto esecutivo della tratta B2 e C senza la preventiva effettuazione delle indagini di cui alla prescrizione CIPE, all’interno della redazione di un adeguato Piano di Caratterizzazione per la definizione dell’estensione della contaminazione da diossina e delle azioni conseguenti.

Tale diffida risulta pienamente motivata dal fatto che il Piano di Caratterizzazione e il supplemento di indagini richieste dal CIPE possono concorrere alla modifica degli elaborati progettuali nella loro versione finale di progetto esecutivo, anche per gli aspetti finanziari. Appare quindi del tutto evidente che tali ottemperanze debbano essere effettuate prima della presentazione del Progetto Esecutivo.

Per quanto sopra evidenziato, riteniamo che le azioni che il Consiglio ha impegnato la Giunta a realizzare, in merito a questa mozione, siano state del tutto disattese.

Recentemente il Presidente Maroni ha dichiarato alla stampa "Quello che decide il Consiglio, per quanto mi riguarda, è Vangelo. Daremo immediata attuazione alla mozione approvata". Non si riferiva purtroppo a questa mozione…  Lo invitiamo ad una maggiore osservanza dei Testi Sacri, non solo quelli che piacciono a lui e chiediamo a Lei, egregio Presidente, di trasmettere tali osservazioni all’Ufficio di Presidenza del Consiglio e agli Organi di Giunta.

Cordiali saluti.

Gianmarco Corbetta, consigliere regionale M5S

Per scaricare la lettera in formato .pdf cliccare qui.

lunedì 27 gennaio 2014

Pedemontana e diossina: il monitoraggio inesistente


MONITORAGGIO DELLA MOZIONE REGIONALE SU PEDEMONTANA E DIOSSINA E PROGETTO TRATTA B1

di Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile

In Regione Lombardia, in applicazione ad una comunicazione del Presidente Maroni sullo "Stato d'Attuazione degli adempimenti previsti dagli atti di indirizzo politico approvati dal Consiglio Regionale terzo trimestre 2013", è stata presentata dall'ufficio incaricato, la documentazione relativa all'attuazione di Mozioni, Ordini del Giorno e Risoluzioni approvate dal Consiglio Regionale.

Il Consigliere Regionale dell'M5S, Gianmarco Corbetta ci ha aggiornato in merito, inviandocene il testo.
Fra gli atti monitorati, c'è anche la MOZIONE SU PEDEMONTANA del 17/09/013. La Mozione IMPEGNAVA la Giunta Regionale, il Presidente del Consiglio Raffaele Cattaneo ad attivarsi per una serie di azioni. Il documento di monitoraggio di questa Mozione è a dir poco scoraggiante (vedi sotto l'estratto della parte che ci interessa) risultando infatti un capolavoro di superficialità e inadempienza.


MOZIONE 72
"Autostrada Pedemontana" 
DCR X/123 DEL 17/9/2013

IMPEGNI E SCADENZE

Il Consiglio regionale impegna il Presidente della Giunta regionale, la Giunta regionale e si impegna
1. ad acquisire da Pedemontana Spa, verificandone la correttezza d’esecuzione a messo contradditorio di validazione con ARPA, le risultanze delle indagini di caratterizzazione dei siti interessati dai sedimi di progetto dell’infrastruttura condotte in ottemperanza alla prescrizione n. 3 del CIPE;
2. a provvedere alle necessarie tutele di salute pubblica e ambientale in caso di sbancamenti di aree inquinate da diossina non bonificate, nonché a chiedere alla società concessionaria la redazione di un piano di caratterizzazione imposto secondo requisiti di legge (d.lgs. 152/06) e, a valle di questo, la bonifica delle aree che risultano inquinate e il corretto smaltimento delle terre contaminate in siti idonei a riceverle;
3. a chiedere a APL, a titolo collaborativo, l’estensionedelle indagine, sul tracciato autostradale, anche al comune di Desio;
4. a richiedere alla società concessionaria, prima che vengano aperti i cantieri dell’autostrada Pedemontana nelle tratte B e C, l’analisi di rischio sito specifica del d.lgs. 152/06, da sviluppare in contradditorio con l’ARPA e con il coinvolgimento di enti e istituzioni terze e tecnici indicati delle amministrazioni locali.

STATO ATTUAZIONE

In fase preliminare, durante i primi campionamenti e sondaggi eseguiti a cura della committenza - la società Autostrada Pedemontana Lombarda -A.R.P.A. ha svolto un ruolo di controllo eseguendo monitoraggi, prelievi e campionamenti in contraddittorio, non solo con riguardo ai terreni, ma anche con riferimento alle altre matrici ambientali (ad esempio in merito al rumore), con interessamento dell’intero sviluppo dell’opera all’interno del territorio regionale di competenza.
Con particolare riferimento all’ambito territoriale contaminato dall’incidente ICMESA del 1976, nei Comuni di Seveso e Meda le attività di controllo e di monitoraggio risalgono all’anno 2008 e le relative risultanze sono agli atti di tutti gli Enti e i soggetti coinvolti.
Solo in esito all’approvazione del progetto esecutivo, A.R.P.A. fornirà alla ditta appaltatrice cui Autostrada Pedemontana Lombarda affiderà la realizzazione dell’opera, indicazioni precise sulle procedure di salvaguardia dell'ambiente, del personale coinvolto nei lavori e della popolazione, nei limiti – ovviamente - delle proprie competenze e prerogative.

La ditta appaltatrice sarà altresì chiamata a compiere ulteriori controlli ambientali su terreno e materiali in contradditorio con A.R.P.A, analogamente a quanto fino ad oggi compiuto.

In ogni caso, l’ARPA assicurerà una costante attività di controllo durante tutto il periodo di cantierizzazione, al fine di prevenire ricadute nocive all’ambiente e alla salute umana, in collaborazione con gli altri enti coinvolti e con una particolare attenzione alle sinergie con i soggetti istituzionali preposti alla tutela della salute umana.

Come si evince, nulla si dice (contrariamente agli altri atti ove sono specificate le azioni intraprese per renderli operativi) quali passaggi ATTUATIVI sono stati fatti con ARPA, APL e società concessionaria.
Nella parte iniziale del documento si scrivono cose già risapute.
Giunta e Presidente del Consiglio Regionale, da cui ARPA dipende in quanto organo REGIONALE, secondo i dettami della mozione, dovevano impegnarsi a FAR FARE le cose richieste nella mozione, cioè, in particolare, investire la società concessionaria (e ARPA) della CARATTERIZZAZIONE del suolo dove passerà la pedemontana e dell'estensione delle analisi ambientali per la ricerca di TCDD anche Desio.
Su questi due punti, non c'è nulla, così come c'è il buio completo sull'analisi del rischio specifica PRIMA dell'apertura dei cantieri.
Nel documento si ribadisce che ulteriori accertamenti, in contradditorio con ARPA verranno fatti a progetto esecutivo approvato.
Al momento attuale, ne la Giunta ne il Presidente Cattaneo ha chiesto di farli PRIMA dell'elaborazione dell'esecutivo.
Insomma, nella sostanza Giunta e presidente del Consiglio, non hanno ancora dato rispondenza alla mozione.

Ma nel frattempo, la Pedemontana non si ferma.
Ci risulta infatti, da informazioni a noi pervenute, che il progetto esecutivo della TRATTA B1 è pronto ed è stato ufficialmente inoltrato a tutte le Amministrazioni interessate.

Tratta B1 dell'autostrada Pedemontana riguardante i Comuni di Fenegrò, Turate, Cirimido, Lomazzo, Rovellasca, Bregnano, Cermenate, Lazzate e Lentate sul Seveso.

Appello del Comitato per l’Ambiente per salvare gli alberi di Bovisio Masciago


Pubblichiamo di seguito la lettera aperta che Maria Rosa Grimaldi, Presidente del Comitato per l’Ambiente Bovisio Masciago, ha inviato al Sindaco di Bovisio Masciago per salvare il patrimonio arboreo della città.

Egr. sig. Sindaco,

Abbiamo notato che ben 22 alberi lungo  Corso Milano  – prima del passaggio a livello – sono stati contrassegnati con una croce di colore rosso ed abbiamo appreso che, per motivi diversi , verranno abbattuti.

Nell’arco di una decina di mesi il patrimonio arboreo della nostra città ha subìto un vero e proprio scempio: una incomprensibile  ed irragionevole  distruzione di piante.
  1. I meravigliosi tigli della piazza  della chiesa di Bovisio sono stati abbattuti (perché?) e sostituiti con insignificanti e striminziti alberelli.
  2. Nell’area dove sorgerà il nuovo mercato sono stati sradicati numerosi alberi monumentali - di età superiore ai 40/50 anni -  e sostituiti con dei fuscelli, la maggior parte dei quali non ha superato l’estate, vuoi per incuria, o a causa di un potente diserbante  che non solo ha disseccato le erbacce che infestavano l’area ma anche le giovani pianticelle e procurato notevoli disagi anche alla popolazione residente nel quartiere (bruciori agli occhi ed irritazioni alle mucose). Ha danneggiato persino il gruppo di betulle e  querce ivi presenti da oltre 40 anni.
  3. Negli incontri avvenuti in Comune - era  previsto anche nel progetto- ci era stato assicurato che un buon numero di piante non sarebbe stato abbattuto ma trapiantato nell’area: anche questi alberi sono stati invece  soppressi e triturati. E’ preoccupante che l’assessore Vago, rispondendo alla nostra mail sul destino delle piante, risponda che “si deve informare”. Informare da chi? Chi prende queste decisioni senza preventivamente informare l’assessore nonché vice sindaco?
  4. Altro scempio: per la recente costruzione dei parcheggi di Via Roma sono state tagliate tutte le piante adiacenti al parco comunale di via Roma
Ed ora, dulcis in fundo, si arriva al taglio di altre 22 piante di circa 50 anni di vita  all’insaputa, pare, del vicesindaco.

Completiamo questo desolante quadro sottolineando  che Bovisio Masciago ha da tempo superato ogni parametro sostenibile di consumo di suolo e  nonostante ciò, in questi ultimi anni, anche gli ultimi residui fazzolettini di verde  sono stati pian piano  cementificati come, ad esempio, il campo sportivo ex Snia asfaltato per  trasformarlo in mercato rionale e non si sa bene che altro nonostante le rassicurazioni dei nostri amministratori.

Ci chiediamo:  come si concilia tutto ciò con il tanto osannato PAES?

Quale futuro assicuriamo ai cittadini di Bovisio Masciago se distruggiamo  gli alberi che ci permettono di respirare aria più pulita e rendono la città meno spoglia e desolata e più godibile ?

CHIEDIAMO  FERMAMENTE
  • di  bloccare  il taglio degli alberi di Corso Milano;
  • di usare, qualora un albero risultasse - a fronte di una perizia certificata-  effettivamente ammalato,  ogni accorgimento possibile per curarlo e, in caso di taglio indispensabile,  sostituirlo con altro di simile dimensione
Info: COMITATO PER L’AMBIENTE BOVISIO MASCIAGO 

sabato 25 gennaio 2014

Candelora all'Oasi Lipu di Cesano Maderno

DOMENICA 2 FEBBRAIO 2014, ORE 14.30
VISITA GUIDATA: “CANDELORA: Il giorno dell’orso”

 

La visita guidata in Oasi di FEBBRAIO, dal titolo “CANDELORA: Il giorno dell’orso”, è fissata per DOMENICA 2/2/2014 alle ore 14.30.

I volontari Lipu accompagneranno in Oasi i visitatori nel giorno dell’anno a metà strada tra l’inverno e la primavera, ricordato in vari detti popolari e nei riti religiosi, in attesa del risveglio della Natura.
Al termine della passeggiata verrà offerta una gustosa merenda a tutti i partecipanti.

Donazione a partecipante:
€ 3,50; bambini e Soci LIPU € 2.
Ritrovo presso il Centro Visite alle ore 14, durata attività max 3 ore. - GRADITA PRENOTAZIONE

Per maggiori informazioni: tel 0362.546827

venerdì 24 gennaio 2014

Seregno. Un PGT imbarazzante e vergognoso

Riceviamo e pubblichiamo.

SUL PGT, PER L’ULTIMA VOLTA...
di Leonardo Sabia, Segretario PD Seregno

Ci rincresce di dover intervenire di nuovo sul Piano di Governo del Territorio, perché Seregno al momento ha tanti altri problemi per cui i cittadini legittimamente si aspettano soluzioni, ma a sollecitazione della maggioranza siamo costretti a rispondere.

Per essere chiari (si spera definitivamente): il PGT adottato in Consiglio Comunale è imbarazzante, e per esso il CentroDestra dovrebbe provare vergogna, premurandosi di farlo dimenticare quanto prima, invece che spacciarlo per un successo politico. È un piano che non progetta la città, ma si limita a regalare delle concessioni; è un piano che consuma troppo suolo (se si guarda al verde reale esistente, perché se si guarda alle previsioni del vecchio piano chiunque può sostenere qualunque percentuale) e che renderà la città ancor più frammentata e dispersa. È un piano che lascia tutto alla concertazione tra committente e amministrazione (con conseguenze ormai tristemente note in termini di qualità urbana e malaffare), che non si cura minimamente delle situazioni di degrado esistente e che non propone alcuna soluzione alla crisi ecologica, ambientale ed energetica che ci affligge. È un piano che trascura del tutto il problema della mobilità, quello della connessione tra parti di città, e che non dà alcuna risposta al problema della crisi economica e sociale che anche Seregno sta attraversando.

È un piano imbarazzante non solo per le vicende giudiziarie, per i sospetti e per l’iter attraverso cui ad esso si è giunti, ma anche per un risultato che presenta clamorose mancanze di natura politica (sono del tutto assenti la visione ed il progetto della città) e tecnica (basti pensare che, in una città qual è la nostra, attraversata da due linee ferroviarie e prossimamente da un’autostrada e da una metrotranvia, nessuno si è preoccupato di fare un piano dei trasporti e della mobilità).

Insomma formalmente è un Piano di Governo del Territorio, ma nella sostanza non lo è. E tuttavia è costato circa 600.000€ ai contribuenti, i quali ne pagheranno ancor più care le conseguenze.    

Alla Commissione Territorio, nella quale l’assessore Mazza ancora una volta ci chiede di rientrare, non crediamo più, perché è stata e continuerebbe ad essere soltanto una presa in giro per l’opposizione (è la ragione per cui ne siamo usciti). Le nostre istanze sul PGT sono note, le più importanti sono contenute nel maxiemendamento presentato in sede di adozione del piano in Consiglio Comunale: se le maggioranza le condivide, le approvi.


Noi non ci facciamo illusioni: sappiamo che non cambieranno le previsioni di trasformazione sull’area Effebiquattro, perché le vuole il Sindaco; sappiamo che l’area pubblica di Via Delle Valli (oggi un prato verde in continuità con il PLIS) sarà venduta ad un privato per la costruzione di capannoni, perché così vuole la Giunta intera. Lo stesso vale per il sovrappasso nel parco del Meredo (diversamente l’amministrazione avrebbe fatto qualcosa per evitarlo) e per tutte le trasformazioni previste dal piano che noi abbiamo chiesto di stralciare.


Se sbagliamo a pensarlo, ci smentiscano coi fatti; l’assessore Mazza e il Sindaco Mariani dichiarino pubblicamente cosa intendono fare per ciascuna di quelle aree e infrastrutture.

Quel che è certo è che il PD Seregno non rientrerà in Commissione per farsi prendere in giro e che non sarà in alcun modo complice di questo PGT, che anzi ci impegniamo a cambiare se vinceremo le elezioni.

mercoledì 22 gennaio 2014

Seregno: «L’obiettivo è il rifiuto zero. Una politica che non va d’accordo con gli inceneritori»


IL MICROCHIP VERDE
Un monitoraggio elettronico della raccolta dei rifiuti

Comunicato stampa Comune di Seregno

La nuova tecnologia prevede l’inserimento di un microchip all’interno del sacco grigio, con il sistema Rfid.

«L’obiettivo è lo “Zero Waste”, cioè rifiuti zero». Il Sindaco Giacinto Mariani lancia la sfida. «Già oggi a Seregno - spiega - ricicliamo il 62 per cento dei rifiuti. Vogliamo alzare l’asticella della raccolta differenziata all’80 per cento».

Obiettivo che potrà essere raggiunto con il sistema Rfid (Radio frequency identification, evoluzione del codice a barre dei supermercati), tecnologie da intelligence che riconoscono il conferimento. Il nuovo sistema sarà introdotto nelle prossime settimane, in via sperimentale, nei sacchi grigi in un quartiere di Seregno che sarà individuato dall’assessore ai Parchi, all’Ecologia e all’Ambiente Flavio Sambruni con cui il progetto è stato condiviso e sviluppato.

«Gelsia Ambiente – ha dichiarato il presidente Alessandro Boneschi - ha come obiettivo primario quello di massimizzare il riutilizzo dei materiali riciclabili presenti nei rifiuti conferiti dai cittadini. Un’importante azione concreta che la società sta mettendo in atto è quella di adottare la tariffa puntuale per la corresponsione del servizio di igiene ambientale seguendo il principio “chi più inquina più paga”. È quindi necessario un sistema di misurazione puntuale dei rifiuti conferiti che sia in grado di associare ad ogni singola utenza la reale produzione di rifiuto».


Seguendo questa direzione negli ultimi mesi Gelsia Ambiente ha sperimentato l’applicazione di sacchetti, dotati di TAG RFID passivi per la raccolta dei rifiuti indifferenziati, che, una volta conferiti nei mezzi di raccolta, permettono un’identificazione univoca dei dati di conferimento da parte dei cittadini e la loro trasmissione automatica nei sistemi di fatturazione. «È un’importante innovazione che cambierà il sistema della raccolta rifiuti in Brianza», dichiara Alessandro Boneschi.

Nei primi tre mesi di sperimentazione, a Lissone, gli ottimi risultati conseguiti nella zona di sperimentazione portano ad ipotizzare che, nei comuni gestiti, la raccolta differenziata, partendo dall’attuale media del 65%, potrà attestarsi a valori oltre il 75%, una volta che il sistema sarà a regime e che sarà introdotta la tariffa puntuale.

«Il nostro obiettivo non è controllare i residenti, ma farli risparmiare. Il progetto Rfid è un incentivo a produrre sacchi neri meno pesanti. Meno produci, più risparmi, conclude il Sindaco. Questa importante rivoluzione nel sistema di raccolta dei rifiuti porterà ad una minor produzione di rifiuti destinati all’incenerimento e quindi ad una riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera. Una politica che non va d’accordo con gli inceneritori».

Immagine tratta dal web

lunedì 20 gennaio 2014

AAA Cercansi volontari per la campagna di salvataggio rospi sulle sponde del lago di Montorfano


Anche quest’anno l’associazione “Gruppo L’Ontano” è impegnata nella campagna di salvataggio rospi sulle sponde del lago di Montorfano (riserva e S.I.C.). 

Per il giorno MERCOLEDI' 29 gennaio 2014 alle ore 21,00 presso la Pro Loco in via Barbavara n. 6 a Montorfano organizziamo una serata aperta a tutte le persone che vogliono partecipare alla campagna di salvataggio rospi 2014. 

L’obbiettivo della serata è illustrare alle persone nuove questa iniziativa e coordinare i volontari che vorranno aderire. 

Chi fosse interessato a partecipare come volontario alla campagna di salvataggio ma non può essere presente alla serata chiediamo gentilmente di prendere contatti al più presto con la nostra associazione scrivendo una mail a associazione@gruppoontano.org o chiamando al numero 349.00.63.683. (Cristian)

Percorsi nella memoria. I sommersi del Bosco di Faggi


Anche per il 2014 il Consorzio Brianteo Villa Greppi e i Comuni aderenti propongono un cartellone di iniziative per commemorare il Giorno della memoria attraverso l’ampio programma dei Percorsi nella Memoria.

In particolare, per il 2014 i Percorsi nella Memoria sono dedicati al tema del lavoro nei campi di concentramento nazisti. Il lavoro inutile e disumano, ripetitivo ed alienante, volto alla distruzione fisica e morale, o finalizzato al sostegno dell’economia tedesca, bellica e civile. Il sottotitolo “I sommersi del bosco di faggi” vuole essere un omaggio ai deportati che hanno subito il lavoro come strumento di sterminio, in particolare nei campi di Buchenwald (Bosco di faggi) e Dora, mete del Viaggio della Memoria 2014.

Particolarmente interessanti le iniziative della prima settimana di programmazione dalla mostra “Oltre quel muro: la resistenza nel Lager di Bolzano” in programma a Viganò e successivamente a Bulciago, segue giovedì 23 gennaio a Missaglia presso palazzo Teodolinda una serata dedicata al documentario “Terezin: la città che Hitler regalò agli ebrei” e venerdì alle 21 presso la biblioteca di Cremella la proiezione del documentario KZ Buchenwald/Post Weimar, a cura dell’associazione Banlieu.

La programmazione dei Percorsi nella Memoria prosegue poi da sabato 25 con un concerto presso le scuole elementari di Barzanò alle 21.00 e domenica 26 alle 17.00 un concerto presso il granaio del Consorzio Villa Greppi.

Tre i comuni che ospitano un evento lunedì 27, Casatenovo presso l’auditorium parrocchiale verrà proiettato il film “L’uomo del banco dei pegni”, Barzago presso la sala civica proietterà il film “Il Figlio dell’altra” mentre a Triuggio presso la sala consiliare Don Angelo Casati terrà la lettura “Yossl Rakover si rivolge a Dio”.

Il 28 gennaio alle 21 Dario Venegoni, figlio di ex deportati, interverrà a Bulciago per la presentazione della mostra da lui realizzata “Oltre quel muro, la resistenza nel lager di Bolzano” alle 21 in sala civica.
Il 31 gennaio alle 21 presso la sala consiliare di Cassago Brianza interverrà Ibio Paolucci, partigiano e deportato in Polonia.

Domenica 2 febbraio due appuntamenti, il primo a Monticello Brianza alle 15.30 con una lettura teatrale dal titolo “Davanti a Minosse”, mentre alle 17.00 a Sirtori presso Villa Patrizia la testimonianza di Sultana Razon Veronesi, racconta la sua storia di deportata nel campo di Bergen Belsen, riportata anche nel suo libro “Il cuore, se potesse pensare” uscito nel 2013.

Il Viaggio della Memoria quest’anno si svolgerà dal 1 al 4 maggio con la visita ai campi di concentramento di Buchenwald e di Dora e alla città di Weimar.

Maggiori informazioni riguardo a alle iscrizioni e ai costi saranno presenti sui siti dei Comuni aderenti nei prossimi giorni.

sabato 18 gennaio 2014

Clamoroso: Seveso e Limbiate mettono in discussione il piano industriale di BEA


di Gianmarco Corbetta, Consigliere Regionale M5S

Incontro riuscitissimo quello di mercoledì sera a Seveso, organizzato dal locale gruppo del MoVimento 5 Stelle, sul tema “Inceneritore Desio e Gestione Sostenibile dei Rifiuti”. Sala gremita da un centinaio di cittadini, molto l’interesse per i temi trattati dai relatori.  Alle esposizioni delle figure tecniche - Enzo Favoino della Scuola Agraria di Monza e Stefano Caldirola di Gelsia Ambiente – si sono alternati gli interventi dei politici: oltre al consigliere regionale 5 Stelle Gianmarco Corbetta, sono intervenuti l’assessore all’ambiente del Comune di Seveso, Fabio Rivolta, il sindaco e l’assessore all’ambiente di Limbiate, Raffaele De Luca e Riccardo Alberti.

Il tema centrale è stato ancora una volta il famigerato Piano Industriale di Bea, la società  pubblica che gestisce l’inceneritore di Desio e che ha previsto un piano di revamping dell’impianto tale da aumentarne la capacità di incenerimento e protrarne la durata di funzionamento per altri 18 anni.

Corbetta ha evidenziato come gli orientamenti di Regione Lombardia vadano in senso opposto, prevedendo una progressiva dismissione degli impianti alla luce di una sovracapacità impiantistica già oggi presente in Regione, che si andrà ad accentuare sempre più in futuro.

Favoino ha spiegato la strategia Rifiuti Zero, che prevede che presupposto imprescindibile proprio lo spegnimento dei forni e un forte impegno alla riduzione e al riciclaggio di tutti i rifiuti prodotti, mentre Caldirola ha presentato l’interessante esperienza condotta da Gelsia Ambiente a Lissone con l’introduzione della tariffa puntuale (chi meno inquina meno paga), che ha prodotto risultati eccellenti nella riduzione e nella raccolta differenziata dei rifiuti.

Ma la vera notizia della serata è arrivata dai rappresentanti dei comuni di Seveso e Limbiate, che solo un paio di mesi fa avevano votato a favore del Piano Industriale di Bea, facendo così passare il Piano stesso in  un’Assemblea dei Soci sostanzialmente divisa a metà (il Piano era passato con il solo 52% dei consensi). Ebbene sia De Luca che Rivolta hanno espresso forti perplessità sul Piano Industriale di Bea e, anche alla luce di quanto emerso durante la serata, si sono impegnati pubblicamente a rimettere in discussione il Piano nelle sedi opportune.

Questa presa di posizione riapre clamorosamente le partita tra i soci di Bea. Finalmente anche nel fronte dei Comuni di centrosinistra emergono delle posizioni critiche rispetto alla prospettiva di mantenere forzatamente in vita l'inceneritore, nonostante le chiare evidenze di come la gestione dei rifiuti in Brianza e in Lombardia vada in direzione opposta.

“Cari De Luca e Rivolta, ogni promessa, soprattutto se fatta di fronte ai cittadini, è debito – ha dichiarato il consigliere regionale Gianmarco Corbetta - Occorre passare subito dalle parole ai fatti: Limbiate e Seveso chiedano immediatamente la convocazione di una assemblea straordinaria dei soci Bea per proporre un nuovo Piano basato su un cambio di politica industriale che preveda la riconversione dell'impianto in una Fabbrica dei Materiali, cioè un impianto di gestione a freddo del rifiuto residuo orientato al recupero di materia. È l'unica strada per salvare Bea dagli enormi rischi finanziari del Piano Industriale attuale e mantenere i posti di lavoro. Salviamo Bea dal sonno della ragione del suo stesso management!”

venerdì 17 gennaio 2014

Insieme in rete: "Fermate Pedemontana, è troppo pericolosa!"

Fonte immagine: MB_News
Giovedì 16/01/014 il coordinamento delle associazioni ambientaliste della Brianza "Insieme in rete" ha promosso una conferenza stampa d'approfondimento presso il Centro visite del Bosco delle Querce di Seveso per meglio illustrare l'iniziativa legale indirizzata ai soggetti responsabili della realizzazione della futura autostrada Pedemontana.

Erano presenti, e sono intervenuti in qualità di firmatari o a rappresentanza  degli stessi: Gemma Beretta (portavoce di Insieme in Rete e Legambiente Seveso), Gianni Del Pero (WWF), Alberto Colombo (Sinistra Ambiente di Meda), Giuseppe Grassi (Ass. La Puska di Lentate S/S). Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il Sindaco di Seveso Paolo Butti e l'Assessore Daniele Cassanmagnago, delegato a rappresentare il Sindaco di Desio Roberto Corti, anch'essi sottoscrittori della diffida. Butti e Cassanmagnago hanno relazionato sulle motivazioni che li hanno spinti a sostenere e sottoscrivere la diffida.

Per scaricare il comunicato stampa di Insieme in Rete cliccare qui.
Per scaricare il testo della diffida legale cliccare qui.


Rassegna stampa (in aggiornamento).
Giornale di Desio - 21/1/2014
Giornale di Seregno - 21/1/2014
Meda Informa - 19/1/2014
Il Cittadino - 18/1/2014
Leggi l'articolo su Infonodo
Quì Brianza - 17/1/2014
MB News - 17/1/2014
Bovisio Masciago News - 16/1/2014
Giornale di Seregno - 14/1/2014
Giornale di Desio - 14/1/2014

Le Associazioni ambientaliste per la tutela del Lago di Annone

(fonte immagine: wikipedia)
di Pierfranco Mastalli, Legambiente Lecco e Antonello Bonelli, WWF Lecco

Le associazioni ambientaliste convergono sulla proposta del Parco Monte Barro di individuare il lago di Annone come Sito di Importanza Comunitaria.
Il Progetto “Biodiversità in Rete” rappresenta il primo passo per la realizzazione della rete ecologica locale tra il Fiume Adda e Fiume Lambro passando per il Monte Barro. Nucleo fondamentale della proposta è l’inserimento nella rete ecologica locale del Lago di Annone, con la realizzazione di un importante corridoio ecologico interessante habitat e specie di elevatissimo interesse scientifico-conservazionistico, sia a livello nazionale che continentale.

Oggi il Lago di Annone è completamente privo di tutela e gestione naturalistica, differentemente dagli altri Laghi Briantei disposti entro o in prossimità del corridoio ecologico (Alserio, Olginate, Pusiano e Segrino), tutti istituiti come Siti di Importanza Comunitaria (SIC) ai sensi della Direttiva europea 92/43/CEE, denominata Direttiva Habitat.

Uno degli obbiettivi principali del Progetto “Biodiversità in Rete” è la definizione di una specifica forma di gestione del Lago di Annone. Il Parco del Monte Barro ha già espresso l’intenzione di verificare la possibilità di estensione dell’attuale SIC del Monte Barro al bacino del Lago di Annone, accogliendo in tale modo sollecitazioni più volte comparse sulla stampa locale o in atti pubblici a partire sin dagli anni ’80. Tale opzione, tra l’altro, è già stata dibattuta gli scorsi anni in seno al disciolto Consorzio del Lago di Annone e sarebbe quindi logico che le Amministrazioni Comunali che si stanno impegnando per il risanamento del bacino si ponessero l'obiettivo di tutelare e dare valore aggiunto al contesto ambientale e paesaggistico in cui è inserito il lago di Annone.

La situazione appare oggi matura per assumere una specifica iniziativa che estenda il SIC del Monte Barro al Lago di Annone, secondo confini da concordare con i Comuni lacuali e tali da consentire non solo tutela ma anche e soprattutto la gestione coordinata di un sistema che per sua natura necessita di attenzioni ed investimenti particolari, considerate anche le possibilità di ottenere forme di fruizione sostenibili e rispettose dell’ambiente.

Per questi motivi le associazioni ambientaliste condividono la strategia di conservazione individuata dal Parco Monte Barro che punta a coinvolgere i Comuni che si affacciano sul lago di Annone, per creare le fondamenta per una concreta rete ecologica in grado di fermare e contrastare gli effetti dell'urbanizzazione che frammenta e trasforma il nostro ambiente naturale.

Grazie anche agli investimenti dell'ultimo decennio delle amministrazioni locali finalizzati al recupero di una buona qualità delle acque del lago attraverso la depurazione delle acque ed il sifonamento dei fondali, interventi che stanno dando in primi positivi risultati, ecco ora il momento per imboccare un percorso parallelo che consenta di istituire un adeguato livello di protezione alle sponde ed al lago, alla vegetazione esistente ed alla fauna, alla rete idrografica ed ai territori gravitanti sul lago che compongono insieme un prezioso mosaico di ecosistema lacustre prealpino.

Lo strumento del SIC prima e del parco naturale poi saranno scelte fondamentali per conseguire la protezione necessaria a tutelare uno tra i più interessanti e significativi laghi prealpini, sotto l'aspetto ambientale e paesaggistico.

Info:
- lecco@legambiente.org
- sezione@wwf.lecco.it

Oltre quel muro. Il Giorno della Memoria a Carate Brianza

La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia con il Patrocinio del comune di Carate Brianza presenterà la mostra "Oltre quel muro - La Resistenza nel campo di Bolzano 1944-45". Si tratta di una mostra documentaria realizzata da Dario Venegoni e Leonardo Visco Gilardi per conto della Fondazione Memoria della Deportazione. La mostra è stata presentata per la prima volta presso il Teatro Cristallo di Bolzano sotto l'Alto Patronato del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.

In 26 pannelli vengono presentati per la prima volta decine e decine di documenti inediti che testimoniano di un'incessante attività clandestina che coinvolse centinaia di persone dentro e fuori il Lager di via Resia, in aperta sfida alle SS. Si tratta di fotografie, lettere e documenti reperiti in diversi archivi italiani e tra le carte personali dei familiari di molti ex deportati nel Lager.

Nel lager di Bolzano vennero internati numerosi cittadini brianzoli fra cui alcuni caratesi.

Sabato 25 gennaio alle ore 15.30 la mostra verrà presentata dall'autore Leonardo Visco Gilardi, figlio di un deportato nel lager nazista di Bolzano.

mercoledì 15 gennaio 2014

Cassago Brianza allarga il Parco Valle del Lambro

Nella seduta di martedì 14 gennaio 2014 il Consiglio Regionale ha votato l'allargamento del Parco Regionale Valle del Lambro al comune di Cassago Brianza.

In particolare Cassago porta in dote al Parco Regionale della Valle del Lambro un ambito territoriale con una superficie di 77,36 ettari pari al 21,8 per cento dell’intero territorio comunale e pari allo 0,95 per cento dell’attuale superficie del Parco. Si tratta di un’area caratterizzata da un rilevante pregio sia dal punto di vista naturalistico ambientale che paesaggistico territoriale. In particolare alcune aree rivestono una grande importanza dal punto di vista del paesaggio, sia per ampiezza che profondità: sono in grado di dare valore aggiunto agli ecopaesaggi del Parco Regionale della Valle del Lambro ed alcuni punti ne costituiscono la naturale continuità vedutistica rispetto agli ambiti già inseriti. Inoltre Cassago Brianza ha già aderito al Plis della Valletta, inserendo una superficie di 80,24 ettari pari al 22,60 per cento del territorio comunale. Con queste due azioni Cassago Brianza diventa di fatto un paese tra due parchi ed inserisce all’interno di due aree protette (Parco Regionale e Plis) il 44,40 per cento territorio comunale.

lunedì 13 gennaio 2014

Monza: Rifiuti pericolosi nella discarica di viale delle Industrie?

Da una visura camerale risulterebbe che nell'impianto ai confini con le abitazioni di San Damiano potrebbero essere trattati anche RIFIUTI PERICOLOSI.

Qui l'articolo (collegamento esterno)

Pedemontana e diossina: "Insieme in rete" diffida la società autostradale


PEDEMONTANA E DIOSSINA: I GRUPPI DI INSIEME IN RETE, CON I SINDACI DI DESIO E SEVESO, INOLTRANO UNA DIFFIDA LEGALE

Comunicato stampa di INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

Il coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE, che dal 2007 segue l’iter di Pedemontana, in questi ultimi mesi si è attivato anche con una serie di incontri con i Sindaci delle tratte interessata da una delle criticità ambientali più rilevanti dell’intero tracciato della futura autostrada, la contaminazione da TCDD (diossina Icmesa).

Consultando lo studio legale Ribolzi, Cocco e Salomoni di Milano, con il supporto del penalista Avv. Palumbo, Insieme in Rete, ha elaborato un’istanza giudiziaria di partecipazione al procedimento e di diffida nei confronti dei diversi soggetti responsabili o coinvolti nell’attuazione dell’opera.

La diffida è stata firmata da associazioni aderenti ad Insieme in Rete (WWF Regionale, Legambiente Seveso, La Puska di Lentate S/S) e da un cittadino (Alberto Colombo, a rappresentare Sinistra e Ambiente di Meda, pure di Insieme in Rete) ed è stata sottoscritta, per le specificità delle problematiche relative al tracciato ed emblematiche della storia ambientale del territorio attraversato da Pedemontana, anche dai Sindaci di Seveso e di Desio.

L’atto è stato indirizzato a Pedemontana-APL, CAL, Regione Lombardia e Osservatorio Ambientale, Provincia di MonzaBrianza, Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Infrastrutture, CIPE, ARPA, Strabag e, per conoscenza, alla Prefettura di Monza e alle Preture di Monza e di Milano.

La diffida ricorda ai soggetti interessati, la necessità di dare rispondenza alla prescrizione CIPE n° 3 che, in virtù delle già accertate contaminazioni basate sulle analisi del 2008, obbliga Pedemontana ad ulteriori analisi ambientali per la caratterizzazione, cioè la delimitazione areale dei terreni contaminati.

Questo passaggio è propedeutico alla redazione del progetto esecutivo, anche per gli aspetti finanziari qualora si rendano necessari, come è presumibile, interventi di bonifica sulle aree contaminate attraversate dall'autostrada.

Ricordiamo che su questa delicata questione, è stata inoltre approvata all’unanimità anche una mozione in Consiglio Regionale (mozione elaborata con il contributo di Insieme in Rete) che, oltre a rimarcare la necessità di queste analisi, chiede l'estensione delle stesse oltre che alla tratta B2 anche al territorio del Comune di Desio.

domenica 12 gennaio 2014

Il Comune di Cantù è assolutamente contrario al 2° lotto della tangenziale di Como


Il Comune di Cantù è assolutamente contrario alla realizzazione del 2° lotto della tangenziale di Como. Questa la risposta che Angelo Brugnani, della Lista Civica Lavori in corso, ha dato alle considerazioni di Gabriella Bossi a margine della pubblicizzazione l'iniziativa pubblica sul PGT che si terrà venerdì 17 gennaio 2014 presso il Salone dei convegni di Piazza Parini a Cantù.

Visto il grande interesse che riveste questo tema pubblichiamo di seguito sia l'intervento di Andrea Briagnani che la replica di Gabriella Bossi.

di Andrea Brugnani, Segretario Lista Civica Lavori in Corso

Gentile signora Bossi,

Mi preme segnalarle che l’Amministrazione Comunale di Cantù è assolutamente contraria all’opera viaria in questione, come si evince chiaramente dai passaggi sotto riportati, tratti dalla pagina 61 del Documento di Piano del PGT in approvazione:

"Il Comune di Cantù, pur recependo, secondo le previsioni dell'art. 20, L.R. n. 12/2005, il tracciato dello studio di fattibilità per l'Autostrada Varese-Como-Lecco inserito nel P.T.R., che lambisce marginalmente il suo territorio, è assolutamente contrario alla sua realizzazione, trattandosi di un'opera di grande viabilità che incide sulla rete ecologica, interessando aree di elevato pregio ambientale, in parte destinate all'auspicato parco regionale della Brughiera Briantea di cui la città di Cantù si è fatta promotrice.

Inoltre non è, allo stato, sciolta l'ambiguità di fondo rispetto alla prevista tangenziale di Como, secondo lotto, della Pedemontana. Il riferimento è al tratto a nord di Cantù, per uno sviluppo complessivo di oltre 6 Km e che inizia in corrispondenza dello svincolo di Acquanegra per terminare con l’interconnessione alla SS 342 “Briantea”, a sud del centro di Albese con Cassano. Evidentemente non ha alcun senso ipotizzare la realizzazione di entrambi gli assi viari, con un conseguente, inaccettabile impatto ambientale sulle poche e residue aree che presentano, ancora oggi, notevoli elementi di naturalità e che devono necessariamente essere preservate."


Conosco il suo impegno personale nella legittima battaglia contro quest’opera, ed ho avuto modo di apprezzare un suo bell’intervento ad un incontro pubblico a Inverigo un paio di anni fa. Ritengo pertanto che in questo caso sia rimasta vittima della disinformazione che fa da corollario ad una campagna di allarmismo, a mio parere ingiustificato e spesso strumentale, che si stà purtroppo allestendo attorno a questo PGT.

Mi auguro che la mia precisazione le sia utile per il prosieguo della sua battaglia, che è anche la nostra, e la esorto, nell’interesse di tutti, ad indirizzare la sua attenzione verso quelle forze che rappresentano realmente una minaccia per il nostro Territorio.

di Gabriella Bossi

Gentile Signor Brugnani,
La ringrazio per il chiarimento, che mi conforta.

Tuttavia, nei disegni del PGT che ho reperito sul sito del Comune ho individuato una mappa in cui il breve tratto di tangenziale che interessa il Vostro comune è chiaramente riportato. La doppia linea arancione è tratteggiata, in quanto il tratto che interessa la periferia nord-est del comune è in galleria.

Sovrapponendo il progetto del secondo lotto della tangenziale (variante che da Grandate sale verso Senna e poi in galleria prosegue verso la brughiera del Grillo, dove esce e prosegue fuori terra verso Orsenigo) alla linea tratteggiata in arancio sulle vostre mappe ho potuto verificare che si tratta della stessa opera.

Trova il tratto a cui mi riferisco sulla Carta delle Trasformazioni DP31 (cliccare qui) del Documento di Piano dove si può vedere chiaramente il tratto in questione.

Mi perdoni l’imperizia, ma siccome la sindachessa di Orsenigo a suo tempo aveva escluso del tutto la tangenziale dalle planimetrie del PGT per manifestare apertamente l’opposizione del proprio comune al progetto, e poiché pare che il mancato inserimento del disegno (della tangenziale) nel PGT sia uno degli strumenti di cui i sindaci dispongono per poter mettere un freno alla realizzazione dell’ecomostro, mi chiedo come mai quella linea tratteggiata compaia sulle vostre carte, in particolare sulla carta detta ‘DELLE TRASFORMAZIONI’ (previste?).

È stata inserita solo per verificarne la NON fattibilità in termini di impatto idrogeologico? Se è così me lo potrebbe confermare? Nel qual caso, mi scuso per l’imperizia.

O avete inserito l’opera nella carta perché in ogni caso la Regione ha scelto una via molto democratica e partecipata e IMPONE con minacce ai comuni di accettare che il loro territorio venga devastato da opere inutili che servono solo a versare soldi pubblici nelle casse di imprese edilizie, in un momento in cui i soldi servirebbero a ben altro per un reale bene comune?

Mi chiedo: se siete contrari alla sua realizzazione, perché l’avete contemplata nel PGT?

A suo tempo, la sindachessa di Orsenigo NON aveva inserito l’opera nel PGT proprio per fermarne la realizzazione.

È possibile che io sia rimasta vittima di travisamenti, ma la presenta della tangenziale nel PGT mi inquieta.

Prendo nota di quanto mi scrive. Conserverò il Suo chiarimento quale presa di posizione e dichiarazione di intenti, monitorando la fattiva azione del Vostro comune per dare seguito concretamente tale impegno.

Considerando inoltre l’elevato rischio di veder scaricare nelle fondamenta della tangenziale (che ricordo è costruita DENTRO LE FALDE) rifiuti tossici, come pare essere ormai in uso ogni volta che si realizza una nuova opera pubblica (scandali emersi su autostrade lombarde e ospedale sant’anna docet). Un rischio che imporrà ai comuni attraversati dalla tangenziale di vigilare (a proprie spese?) e investire le già scarse risorse in attività supplementari. Aggiungendo un altro disagio (per non dire dissesto) ai numerosi che questa inutile opera comporterà per il nostro territorio.

Le rinnovo il mio ringraziamento per la cortese attenzione e per la dichiarazione che ha voluto gentilmente inviarmi.

sabato 11 gennaio 2014

A lezione di orto diffuso con il WWF di Lecco


“Hai il pollice nero?  Vorresti avere un balcone verde? Ti piacerebbe mangiare uno zucchino che hai visto crescere?..
In 4 lezioni pratiche (compresa l'analisi del tuo spazio personale e le ricette per curare le piante) impara a coltivare verdure e fiori insieme secondo i principi dell'agricoltura naturale, e scopri come utilizzare balconi, terrazze e piccoli orti per cambiare la città e riscoprire la tua indipendenza alimentare.”

Sono aperte le iscrizioni al corso “ Il mio orto biologico”, organizzato dall'Associazione WWF Lecco, in collaborazione con Parco Regionale Monte Barro, con il patrocinio del Comune di Galbiate e del Comune di Lecco, con il contributo di Tecnolario – Lecco e il supporto della Camera di Commercio Lecco.

Il corso è rivolto a tutti gli appassionati che si dedicano (o vorrebbero dedicarsi..)  alla coltivazione di frutta e verdura sul balcone, sul terrazzo condominiale o negli angusti spazi cittadini, che amano poi trasformare in casa e in maniera sostenibile il loro raccolto, che sono attenti all'ambiente e rispettosi dei tempi e dei ritmi della terra.

Il corso prevede quattro serate che si svolgeranno presso la Sede della Camera di Commercio Lecco, con apertura della Sala alle 20.15 e termine delle lezioni entro le 22.00, con il seguente programma:
·         Mercoledì 5 febbraio 2014: Balcone, terrazzo, orto, giardino: analisi dello spazio, ombre, posizione geografica, clima. Contenitori, materiali, soluzioni tecniche, sfruttamento degli spazi, degli angoli e delle pareti. Gli spazi condominiali, le finestre. (portare la mappa del proprio spazio!...)
·         Mercoledì 12 febbraio 2014: Piante da orto: recupero semi, come fare il semenzaio, come trapiantare, esigenze delle specie più comuni. Come fare un orto e giardino: come mescolare fiori e verdure, come consociare le piante per ottenere protezione e maggiore fertilità.
·         Mercoledì 19 febbraio 2014: Coltivare naturalmente: tecniche biologiche, sinergia, permacultura. Le filosofie, le tecniche, le possibilità di sperimentazione.
·         Mercoledì 26 febbraio 2014: La terra: la risorsa più importante, come riconoscerla, come alimentarla, il compost. Medicina: come curare le piante con macerati e compost.


Il corso sarà tenuto da Mariella Bussolati, laureata in scienze agrarie e specializzata in botanica farmaceutica, animatrice degli orti condivisi di Milano e autrice di: “L’orto diffuso - dai balconi ai community garden, come cambiare la città coltivandola" (Orme Editori).

Tutte le informazioni e il modulo di iscrizione al corso sono disponibili sul sito WWF Lecco.