mercoledì 6 novembre 2024

Pedemontana, il territorio di Lissone “preso in ostaggio”: il Comitato Difesa Territorio denuncia la situazione


Il Comitato Difesa Territorio di Lissone ha diffuso un comunicato dai toni forti, denunciando la situazione di alcuni terreni nella zona di Santa Margherita e Bareggia, “presi in ostaggio” – così sostiene il Comitato – dai responsabili del progetto autostradale della Pedemontana.

Secondo il Comitato, i terreni recintati rappresentano un tentativo di nascondere l’incapacità di avviare realmente i lavori. “Sanno di non essere minimamente in grado, né nel breve né nel medio periodo, di avviare i lavori dell'autostrada”, afferma il comunicato, sottolineando che Pedemontana ha proceduto unicamente con un’attività preliminare, ovvero la recinzione dei terreni per la ricerca di eventuali ordigni bellici. Questi spazi, recintati e inutilizzati, si trovano a ridosso di case, scuole e cimiteri, aree sensibili della comunità.


Per il Comitato, questa “occupazione” del territorio è un segnale di debolezza mascherato da forza. Nel comunicato si legge che Pedemontana, assieme ai “quattro politici che la sostengono”, starebbe utilizzando la recinzione dei terreni per dare l’impressione di un imminente inizio dei lavori, pur sapendo che “gli ostacoli sono tantissimi, primi fra tutti la mancanza di soldi e l'incapacità di portare a termine nel breve periodo le pratiche di esproprio”.

La denuncia è dura e senza compromessi. Il Comitato paragona i responsabili del progetto a “rapinatori di territorio”, che si nasconderebbero dietro a queste azioni apparenti per mascherare la mancanza di sostegno e risorse necessarie per completare l’infrastruttura. “Pedemontana è un gigante di carta, ma come tutti i rapinatori è molto pericoloso”, prosegue il comunicato. “Come i rapinatori, sono senza scrupoli e interessati solo al business”.


Il Comitato lancia inoltre un appello ai cittadini, sottolineando l’importanza di una reazione collettiva: “Potranno portare a termine il loro crimine se sulla loro strada troveranno passività e rassegnazione. Se invece dovesse esserci una grande mobilitazione di cittadini, le loro difficoltà verrebbero amplificate e il crimine potrebbe essere fermato”. Criticando sia chi sostiene che “non la faranno mai”, sia chi crede che “ormai è tutto deciso”, il Comitato invita alla mobilitazione attiva, perché solo l’azione condivisa potrà, secondo loro, contrastare questo progetto.

Il Comitato Difesa Territorio continua così a tenere alta l’attenzione su Pedemontana e sulle sue implicazioni per la comunità di Lissone e le aree limitrofe, chiedendo che i cittadini si uniscano in difesa del proprio territorio e della qualità della vita.

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