domenica 1 settembre 2024

Legambiente Seregno: "La tutela delle alberature urbane è un dovere: un altro danno alle radici delle piante in via Wagner"


Il Circolo Legambiente di Seregno, da sempre in prima linea nella protezione del verde urbano, lancia un nuovo allarme. Ancora una volta, interventi poco attenti minacciano la salute delle alberature cittadine. In particolare, l'attenzione dell'associazione si è concentrata sui lavori attualmente in corso in via Wagner, dove un'impresa sta realizzando scavi per la posa di tubature destinate ai sottoservizi.

Alcune radici tagliate e abbandonate nell'area di cantiere. Foto Legambiente Seregno

Secondo quanto riportato da Antonello Dell'Orto, storico esponente dell'associazione ambientalista, lo scavo è stato effettuato in prossimità dei tronchi degli alberi, con il risultato che diverse radici sono state recise e lasciate esposte sul terreno. "Queste sono le radici degli alberi che sono state tagliate dalle ruspe nello scavo di via Wagner per posare dei tubi neri corrugati," ha dichiarato Dell'Orto. "Ovviamente, questo rappresenta un danno strutturale alla pianta che è nel suo sedime naturale, deciso dalla pianificazione urbanistica. La sede di passaggio dei sottoservizi dovrebbe essere la strada, non le aiuole a verde, quel poco che c'è peraltro. Non sappiamo chi ha deciso di far passare qui i sottoservizi danneggiando le piante... magari poi sono gli stessi che le fanno abbattere, inneggiando alla sicurezza e al pericolo di caduta." Con amarezza, Dell'Orto prosegue: "Provassero loro a farsi tagliare un piede e a cercare di rimanere in piedi! Decine di piante ad alto fusto di via Wagner sono state danneggiate in questo modo! Chiediamo all'amministrazione comunale di prendere immediati provvedimenti e ci riserviamo future azioni per la tutela del verde e per far cessare queste pratiche."

In un periodo in cui si parla tanto di cambiamento climatico e delle misure necessarie per contrastarlo, il Comune di Seregno ha lanciato un Piano Clima che prevede la piantumazione di nuove alberature in città. Tuttavia, come giustamente sottolinea il Circolo Legambiente, prima di piantare nuovi alberi è fondamentale proteggere quelli già esistenti. Un principio che appare tanto ovvio quanto spesso ignorato.


Il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio ribadisce che "si parla tanto di alberi, di gestione del verde, ma pochi conoscono le caratteristiche di un apparato radicale. Le radici di una pianta hanno il compito di ancorare l’esemplare al terreno e di captare l’acqua e i sali minerali. Sono quindi una parte essenziale per la sopravvivenza e per la stabilità della pianta e, come tale, vanno rispettate scrupolosamente."


Francesco Ferrini, esperto in materia, conferma su AboutPlants.eu che "il rispetto della Zona Critica Radicale (CRZ) della pianta è fondamentale in ogni tipo di intervento. È estremamente pericoloso lavorare sull’apparato radicale in prossimità del tronco dell’albero, eliminando radici portanti e provocando squilibri nella pianta. La CRZ può essere definita come la zona rossa intorno all’albero, che non va mai toccata, dove si trovano le radici fondamentali per la salute e la stabilità. La buona progettazione dovrebbe sempre prevedere aiuole ampie, con terreni profondi e ben lavorati, in cui l’apparato radicale possa svilupparsi liberamente e senza ostacoli, e dove ci sia il massimo rispetto della Zona Critica Radicale."


Sempre Antonello Dell'Orto aggiunge: "L'idea che si possa risparmiare passando con i sottoservizi nelle aiuole, anziché in sede stradale, si rivela spesso un errore fatale, sia per la salute delle piante sia per i costi futuri. I danni causati alle radici possono, infatti, tradursi in spese maggiori nel tempo, sia per eventuali interventi di cura, sia per l'abbattimento di alberi ormai compromessi."

In via Wagner, lo scavo ha interessato un lungo tratto della strada, e la preoccupazione è che il danno alle piante sia esteso e irreparabile. Di fronte a questa situazione, l'indignazione di Legambiente è pienamente giustificata, e ci auguriamo che le autorità competenti intervengano rapidamente per porre rimedio.

Il verde urbano non è solo un elemento decorativo, ma un patrimonio comune che contribuisce alla qualità della vita e alla sostenibilità ambientale. Proteggerlo dovrebbe essere una priorità per tutti.

8 commenti:

  1. Ma a Seregno esiste un assessore all'ambiente che si occupa dell'ambiente?

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    1. Grazie per il tuo commento. Per rispondere alla tua domanda, l'assessore a cui è demandato l'ambiente a Seregno è Bruno Sforna. Oltre a occuparsi delle Politiche Ambientali, ha anche le deleghe per la Mobilità, i Trasporti, il Bilancio e le Politiche Giovanili.

      Fino ad ora, non ci sembra che l'assessore Sforna sia stato particolarmente attivo nelle Politiche Ambientali, ma potrebbe essere che non siamo a conoscenza di tutte le sue iniziative in questo ambito. Va anche detto che l'assessorato alle Politiche Ambientali non sembra essere uno dei ruoli più ambiti in questa amministrazione. In sei anni di governo Rossi, infatti, ben quattro assessori si sono succeduti in questo incarico: Pelletti, Marini, Borgonovo e ora Sforna.

      Ci auguriamo sinceramente di essere smentiti dall'assessore Sforna. Rimaniamo comunque fiduciosi e speriamo in un maggiore impegno sulle tematiche ambientali, che sono così cruciali per il futuro della nostra città.

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    2. L' assessore , secondo me, con tutte le sue deleghe che sono state elencate , tra cui il bilancio !!!!!, è già tanto se riesce ad avere il tempo di dormire la notte! Non metto in dubbio le sue competenze ed energie ma anche se fosse un Nobel in tutto materialmente sarebbe impossibile gestire tutto e bene. Sarebbe stato più realistico e fattivo se il Sindaco avesse distribuito almeno le "politiche ambientali" a qualcun altro. Non è mai troppo tardi!!! per il bene della città verde e dei suoi abitanti ......

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    3. Hai ragione. Però secondo me è anche una questione di sensibilità e capacità.

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  2. Grazie mille al vostro blog per aver messo in luce questo problema con il nostro comune. L'articolo evidenzia giustamente i rischi che corrono le piante in via Wagner, ma la vera domanda è: come possiamo evitare che simili disastri si ripetano in futuro?

    Secondo me, il Comune dovrebbe stabilire regole chiare e rigorose per i lavori che coinvolgono le aree intorno agli alberi. Dopo una breve ricerca online, ho trovato alcuni consigli che vorrei condividere con voi:

    "È essenziale adottare precauzioni specifiche, come fare gli scavi a mano, rispettare rigorosamente le radici portanti per evitare di danneggiarle o tagliarle, e usare attrezzature particolari nelle zone vicine alle piante. Tecnologie come il microtunneling, i sistemi di aspirazione, gli escavatori a risucchio e le lance ad aria compressa (come Air Spade ®) dovrebbero diventare la norma obbligatoria in questi casi."

    "Inoltre, il materiale di risulta degli scavi, che spesso contiene detriti da demolizioni come cemento, laterizi e asfalto, deve essere rimosso immediatamente per evitare ulteriori danni alle radici e al terreno circostante. Quando si riempiono gli scavi, è fondamentale sostituire il materiale non adatto con terra agraria di qualità, e fare un livellamento accurato per ripristinare correttamente l'area."

    Queste pratiche non dovrebbero essere solo consigliate, ma obbligatorie. Solo così possiamo garantire che il nostro verde urbano, un patrimonio prezioso per tutti, venga protetto e rispettato come merita. È davvero ora che il Comune intervenga con decisione per salvaguardare il nostro ambiente naturale.

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    1. Domenico,
      grazie mille per il tuo contributo! I consigli che hai condiviso sono sicuramente utilissimi, soprattutto quando non si può fare a meno di eseguire scavi vicino alle piante. Il secondo suggerimento, quello riguardante la gestione del materiale di risulta, dovrebbe essere messo in pratica immediatamente. È un passo fondamentale per proteggere le radici e il terreno circostante.

      Un'altra cosa importante da considerare è che, quando si fanno questi scavi, le radici dell'albero che vengono strappate o tagliate diventano punti di infezione. Per questo motivo, sarebbe necessario trattare queste radici sotto la supervisione di un agronomo, per evitare danni ulteriori alla pianta.

      Speriamo davvero che l'azione di Legambiente riesca a sensibilizzare non solo l'amministrazione di Seregno, ma anche quelle di altri comuni su questo tema cruciale. La tutela del verde urbano è una responsabilità di tutti!

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  3. E' un dato di fatto che, rispetto alle amministrazioni precedenti al sindaco Rossi, ci sono stati molti miglioramenti in tema di "verde" a Seregno. Tuttavia, persistono gravi carenze sia a livello di pianificazione che di operatività, e la buona volontà o i buoni intenti non sono sufficienti a colmare queste lacune. È vero che il Parco GruBrìa e il Comune di Seregno hanno recentemente siglato il progetto "Parchi e infrastrutture verdi Seregno Est" (come riportato su questo blog il 25 agosto 2024), ma sarebbe altrettanto, se non più importante, preservare e valorizzare il patrimonio naturalistico già esistente, al pari di una nuova asfaltatura.

    Il problema è che non sembra esistere, o quantomeno non è visibile, una struttura operativa comunale efficace che si occupi di:
    1) Controllare (anche gli interventi di terzi),
    2) Gestire in modo sistematico, serio ed efficace, e garantire la manutenzione ordinaria del verde esistente.

    Questa mancanza è dovuta a carenza di personale, di risorse o di uffici dedicati? Prima di pensare ai "Piani climatici", o almeno contemporaneamente, è necessario rendere più efficiente la gestione e la tutela di quel poco di patrimonio naturalistico che abbiamo, che rischia di essere gradualmente eroso per vari motivi, compresi quelli naturali.

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    1. Anonimo, concordiamo su gran parte delle tue osservazioni. Tuttavia, è importante ricordare che la spinta propulsiva per la nascita del Parco Brianza Centrale è stata data dall'allora assessore Arturo Lanzani, attuale presidente del Parco GruBrìa, che ha anche promosso gli interventi del progetto da te citato. L'anno prossimo ricorreranno 25 anni da quel momento, e sebbene siano stati fatti passi avanti, il parco deve affrontare diversi pericoli imminenti: la tangenziale Meda-Seregno di Pedemontana, lo scavalcamento a "salto di montone" della linea ferroviaria Saronno-Seregno-Bergamo e, più recentemente, la possibilità di nuovi impianti tecnologici (come una cabina elettrica) nel Parco del Meredo, ipotizzati dall'assessore Borgonovo.

      Se è vero che qualcosa è stato fatto per la gestione del verde, molto resta ancora da fare per la sua tutela, che non si limita alla semplice gestione. Noi restiamo fiduciosi e continueremo a fare tutto il possibile affinché la tutela del verde esistente e di quello che è giusto incrementare venga garantita. Allo stesso tempo, però, non dobbiamo dimenticare i pericoli che incombono. Lo dobbiamo ai nostri figli.

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