martedì 25 gennaio 2022

Inceneritore di Como. Il WWF: non serve bruciare i fanghi di depurazione

Lo scorso 20/01/2022 si è tenuta a Como una seduta della Commissione speciale per l'esame del progetto della terza linea del termovalorizzatore. Riportiamo di seguito una sintesi della comunicazione/contributo del WWF Insubria.

 

Il progetto della terza linea dell'inceneritore Agam Acsm di Como

di Gianni Del Pero, Geologo, Presidente WWF Insubria e WWF Lombardia


Riteniamo opportuno sottolineare la mancanza di una reale esigenza di bruciare fanghi di depurazione in quanto, quantomeno per l’intera Lombardia, la produzione annuale viene interamente smaltita nel territorio regionale prevalentemente con utilizzo in agricoltura anche in co-combustione come additivo alla termovalorizzazione per migliorarne il rendimento energetico abbassando il potere calorifico dei rifiuti conferiti. Parte di questa aliquota viene avviata alla termodistruzione anche perché i fanghi non raggiungono una qualità adeguata per il loro utilizzo in agricoltura in quanto contaminati oltre le soglie di legge.

Il 20/01/2022 Regione Lombardia ha presentato l’Aggiornamento del Programma regionale in materia di gestione rifiuti e bonifiche siti contaminati fornendo dati molto interessanti anche, e in particolare, relativi al mercato dei fanghi di depurazione, sui quantitativi e sulle modalità di trattamento in essere, all’interno di politiche tese alla Economia Circolare.

Gli obiettivi regionali di autosufficienza e di prossimità di gestione sono in evidente contrasto con quelli della proposta della terza linea dell’inceneritore di Como Agam-Acsm che preve di creare un bacino sovraprovinciale di collettamento dei fanghi sottraendoli alla gestione territoriale ed al loro attuale utilizzo in agricoltura.
Percentuali dell’ordine dell’80% del prodotto stabilizzato/trattato con verifica di qualità per gli usi alternativi al “trattamento termico” (come detto prioritamente all’utilizzo in agricoltura e nel rispetto dell’economia circola) sono già oggi raggiunte. Evidente, quindi, che nella nostra Regione non serva nessun nuovo impianto e nessuna nuova tecnologia rivoluzionaria (come sarebbe quella di bruciare fanghi bagnati) per la gestione dei fanghi prodotti.

Resta la necessità di migliorare il monitoraggio degli afflussi agli impianti di depurazione e di migliorare la gestione dei processi per migliorare la qualità degli scarichi e dei fanghi e aumentare quindi la quantità di fanghi idonei al loro utilizzo in agricoltura.

Economia circolare, economia reale, autosufficienza territoriale, gestione di prossimità sono gli elementi mancanti nelle previsioni progettuali della terza linea dell’inceneritore di Como che ci portano a esprimere una valutazione fortemete critica e contraria all’ipotesi.

La provincia di Como gestisce bene i propri fanghi, non ha alcun bisogno di importare fanghi dalle province limitrofe o addirittura provenienti da altre regione per alimentare il fabbisogno di svariate decine di migliaia di tonnellate che Agam-Acsm vorrebbero incenerire e di cui non c’è disponibilità ne offerta nel territorio provinciale.

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