di Domenico Corrusco
Da qualche parte, tra realtà e fantasia, si è creata la Pedemontana dei sogni, un’autostrada tanto ambiziosa quanto sorprendente, dove l’idea di libertà si paga caro. Non solo: si paga proprio tutto, fino all'ultimo respiro di asfalto.
Chi guida qui non è semplicemente un automobilista, ma un investitore, un sostenitore del futuro finanziario delle autostrade lombarde. Grazie al sistema Free Flow, il pedaggio è un’esperienza sensoriale, un flusso che scorre rapido come il traffico nei giorni di pioggia. Non serve più fermarsi al casello, no, questa è roba del passato.
La scena è magica: ecco il direttore Sabato Fusco, che dal pulpito del Cittadino (leggi qui) ricorda al popolo che “Abbiamo impiegato risorse e sottoscritto dei prestiti sul presupposto che fosse garantito un ritorno in termini di traffico e pedaggio. Su questo non possiamo retrocedere”. Quasi un’ode a un’epoca dove il concetto di strada libera è diventato “caro, carissimo, o persino carissimo plus!”
Le tariffe? Spettacolari. Lungo la tratta B2, ogni metro quadrato sembra chiedere al cittadino: “Quanto mi vuoi bene, automobilista? Quanto sei disposto a pagare per me?”. E mentre qualcuno sospira pensando alla Milano-Meda ormai inglobata, Sabato Fusco tiene il punto: la scelta non è solo di Pedemontana, è condivisa, è ponderata, e si potrebbe anche dire “calda di sentimento” per chi ama l’arte del sacrificio economico su quattro ruote.
Il motto “Pagherete caro, pagherete tutto” riecheggia forte, ma in questa dimensione alternativa diventa un mantra nuovo: “Guiderete l’autostrada dei sogni, pagherete ogni singolo istante, e sarete grati di farlo!”.
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