sabato 6 dicembre 2025

Compensazioni Ambientali Tratte B2 e C: aggiornamento dopo l’incontro dei gruppi ambientalisti con Pedemontana


a cura di Sinistra e Ambiente-Impulsi, Meda


Il 4 dicembre 2025 si è tenuto l’incontro richiesto dai gruppi ambientalisti e dalle liste civiche delle Tratte B2 e C (Legambiente circolo “Laura Conti” Seveso, Legambiente Seregno, Legambiente circolo Gaia Usmate Velate, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Sinistra e Ambiente – Impulsi Meda, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano Maderno, Altra Bovisio Masciago, Immagina Arcore, No Pedemontana di Lesmo) con la società Autostrada Pedemontana Lombarda (APL), con tema la situazione delle Compensazioni Ambientali sulle due tratte.

Erano presenti anche i sindaci di Macherio, Redaelli e di Cesano Maderno, Bocca in qualità di coordinatori dei sindaci delle due tratte.

Era ed è necessario fare il punto per monitorare e informare sia rispetto ai progetti del Masterplan 2009 confermati, sia rispetto alle modifiche richieste da alcune amministrazioni.
A Pedemontana avevamo chiesto preliminarmente un’illustrazione esaustiva, con la suddivisione delle coperture economiche stabilite comune per comune, un dettaglio dei progetti accettati o modificati dalle amministrazioni e gli atti formali intercorsi.

I CRITERI ATTUATIVI PER LE COMPENSAZIONI AMBIENTALI

Il Masterplan 2009 definiva le tipologie d’intervento per configurare le Compensazioni Ambientali, comprendenti cinque fondamentali elementi verdi, seppur nella loro più varia combinazione:

  • prati
  • siepi
  • filari
  • boschi
  • percorsi ciclo-pedonali

Questi "elementi verdi" dovevano essere utilizzati per le seguenti tipologie d'intervento: Parco Urbano, Bosco Urbano, Agroambientale Urbano, Connessione, Forestale, Consolidamento Naturalità, Riqualificazione Paesaggio Agrario.

L’ISPRA, nel 2015, nel suo Manuale e Linee Guida 126/2015 Ambiente, Paesaggio e Infrastrutture – Volume IV, ha ampliato la casistica annoverando tra gli interventi compensativi:

  • Riqualificazione ambientale e formazione di neo-ecosistemi
  • Riassetto urbanistico con realizzazione di aree a verde, zone a parco, rinaturalizzazione degli argini di corsi d’acqua
  • Sistemi di drenaggio sostenibile (SuDS)
  • Formazione di zone umide
  • Ripristino di habitat naturali
  • Impianti di fitodepurazione per il miglioramento della qualità delle acque
  • Ripristino di aree degradate in genere
  • Interventi per la mobilità sostenibile
  • Strutture e attività per la didattica ambientale

Il Masterplan del 2009 rappresentava un tentativo di ricucitura del territorio tramite interventi ambientali “di sistema”.

PERSA LA FINALITÀ DI SISTEMA DELLE COMPENSAZIONI AMBIENTALI

Come prevedibile, mentre alcune amministrazioni hanno confermato le Compensazioni Ambientali così come previste nel Masterplan 2009, altre le hanno radicalmente modificate.
Oggi la finalità “di sistema” è inficiata da scelte localistiche, con progetti sparsi poco attinenti agli obiettivi delle Compensazioni Ambientali.

Su un totale di 15 comuni delle Tratte B2 e C:

  • 8 Comuni (Meda, Seveso con modifica per l’ampliamento del Bosco delle Querce, Lentate sul Seveso con modifica sostanziale, Barlassina, Desio con modifica, Seregno con modifica, Biassono con modifica sostanziale, Arcore) hanno confermato il progetto definitivo del Masterplan 2009;
  • 4 Comuni (Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Lissone, Vimercate) hanno proposto un nuovo progetto;
  • 3 Comuni (Macherio, Lesmo, Usmate Velate) sono ancora in fase di valutazione.

La tabella illustra la situazione.

Per ingrandire cliccare sull'immagine

IMPIEGO DEI FONDI DELLA MONETIZZAZIONE PER I DISBOSCAMENTI


La cifra a disposizione di Regione Lombardia è di circa 10 milioni di euro, con cui CAL, APL, Provincia di MB e Comuni stanno interloquendo per evitare che i fondi vengano assegnati tramite bandi e destinati a interventi dispersi sul territorio.
È previsto un incontro del Tavolo a gennaio 2026 per definire una modalità d’impiego comune e attivare un organismo di coordinamento che si occupi anche della progettualità.
La Provincia di MB si è resa disponibile.
Queste risorse non possono essere usate per acquisire le aree.

LE VALUTAZIONI DI SINISTRA E AMBIENTE

Alcuni nuovi progetti comunali, sostitutivi di quelli del Masterplan 2009, non rispondono alle originarie finalità delle Compensazioni Ambientali.
Particolarmente grave è la rinuncia a una Compensazione Ambientale sovraccomunale e di sistema come il PL24, che coinvolgeva Lissone, Macherio e Sovico: Lissone ha scelto di sfilarsi, optando per interventi frazionati e dispersivi (riqualificazione del Parco Martini e del parco di via Pestalozzi).
Macherio, vista l’uscita di Lissone, ha confermato solo alcuni interventi (prossimità dell’oratorio di S. Margherita, Bosco dei Proverbi e altri due interventi non meglio precisati su parchi pubblici), preferendo non concentrare le risorse sull’acquisizione delle aree del PL24.

Nuovi progetti a Bovisio Masciago e in altri Comuni prevedono riqualificazioni di piazze con verde limitato, senza contribuire a una reale ricucitura ambientale. Anche le depavimentazioni e le de-impermeabilizzazioni, pur utili, avrebbero potuto essere realizzate in ambiti diversi, con copertura economica proveniente da altri capitoli, come i piani di “Città Spugna” di Brianzacque.

Continueremo a monitorare e seguire l’iter delle Compensazioni Ambientali, interloquendo con le amministrazioni, anche con chi è ancora in fase di valutazione, con attenzione particolare ai progetti che hanno mantenuto la configurazione originaria, affinché vengano effettivamente realizzati.
Presto ci occuperemo anche del Fondo Integrativo definito negli assestamenti di bilancio di Regione Lombardia.

venerdì 5 dicembre 2025

Miracolo a Seregno!

 

Nei giorni scorsi, sulla pagina Facebook del Sindaco di Seregno è apparso un video in cui annuncia che i lavori della rotonda tra via Wagner ed Einaudi verranno chiusi in anticipo rispetto alle previsioni, riducendo così i disagi per i cittadini e per chi transita quotidianamente in zona.
Una buona notizia che merita un sorriso… e una rima.

Alla rotonda di Wagner/Einaudi
i lavori corrono, mica vanno lenti:
si parlava di sei mesi pieni…
ma in un lampo son quasi pronti i cantieri!

Il Sindaco annuncia: “Per Natale si passa!”.
E noi pendolari cadiamo dalla massa:
“Prima di Natale? Ma è stregoneria!”
— invece no: pura ingegneria.

Qualcosa manca? Sì, qualche rifinitura,
ma niente che blocchi la nostra andatura:
il traffico scorre, la curva è servita,
la rotonda è quasi… miracolata e finita.

E allora ridiamo, senza cattiveria:
qui la velocità sfida ogni miseria!
E con tono giocoso, senza alcun clamore:
“Signor Sindaco, al Ministero farebbe furore!”

Nota finale: 
Questi versi son satirici, si sa.
Complimenti al Sindaco e a chi ha lavorato qua.
Se ai Trasporti arrivasse qualcuno coi miracoli veri…
noi pendolari saremmo i primi ad esserne fieri!

Rischio idraulico a Meda: serve una strategia, non interventi isolati

Le informazioni, le immagini e le considerazioni riportate in questo articolo provengono dal resoconto pubblicato da Sinistra e Ambiente–Impulsi a seguito della presentazione dello Studio di Compatibilità Idrologica e Idraulica del torrente Tarò, svoltasi a Meda il 28 novembre 2025. L’incontro, molto partecipato, ha visto la presenza della società WISE — incaricata dallo stesso Comune — oltre che dei tecnici di Regione Lombardia e di BrianzAcque.


Il 28 novembre 2025 la sala consiliare di Meda ha ospitato la presentazione dello Studio di Compatibilità Idrologica e Idraulica del torrente Tarò, commissionato dall’amministrazione Santambrogio alla società WISE. A illustrare i contenuti tecnici è stato l’ingegnere Giacomo Galimberti, affiancato dall’Unità Organizzativa Difesa del Suolo di Regione Lombardia — rappresentata dal geologo Roberto Cerretti — e da BrianzAcque, con l’ing. Massimiliano Ferrazzini.

Un incontro molto partecipato, segnato da domande e preoccupazioni dei cittadini dopo l’alluvione del 22 settembre 2025, quando Seveso e Tarò/Certesa esondarono causando danni rilevanti in numerosi comuni della Brianza.

Il quadro critico del bacino del Seveso

Dai dati illustrati emerge un contesto di forte vulnerabilità idraulica. Il Seveso scorre per 39 km attraverso un territorio «impermeabilizzato per il 47%, percentuale che sale al 54% considerando anche il tratto milanese tombinato e il Redefossi».

Lo stesso tratto tombinato nel capoluogo rappresenta un nodo di criticità: «ha una portata di 40 mc/sec, molto inferiore rispetto ai 150 mc/sec potenzialmente in arrivo da monte». A ciò si aggiungono ben 48 ponti e manufatti che ostacolano il deflusso.

Le precipitazioni del 22 settembre — «221 mm in 48 ore in provincia di Monza e Brianza» — hanno superato le capacità di drenaggio del territorio, rendendo evidente la necessità di interventi strutturali.

Regione Lombardia ha ricordato il programma delle vasche di laminazione già attive o in costruzione (Senago, Parco Nord, Lentate) e quelle previste nelle aree golenali di Carimate, Vertemate, Cucciago e Cantù, ma ha ammesso che «non saranno comunque risolutive».

Torrente Tarò/Certesa: un sottobacino critico


Il sottobacino del Tarò/Certesa, 72,4 km² tra 19 comuni, si presenta densamente urbanizzato e frammentato: «100 tra ponti e tratti tombinati». Oltre alla vasca di Carugo, sono previste nuove opere ad Alzate Brianza (200.000 mc) e Mariano Comense (75.000 mc), con cantieri stimati tra il 2027 e il 2028.

Il principio, ha sottolineato WISE, è che «ogni intervento debba inserirsi in un contesto sovracomunale», per evitare effetti negativi a valle.

Le ipotesi di intervento a Meda: molte non sono efficaci


Lo studio ha analizzato il tratto medese del Tarò con rilievi laser scanner, valutando anche i contributi dei valletti minori (Rio Valletto, Valle delle Brughiere, Valle di Cabiate).


L’evento del 22 settembre è stato classificato come T100, un’alluvione dalla frequenza centenaria. In questo contesto sono stati valutati vari possibili interventi.

1. Vasca di laminazione sulla Valle di Cabiate: inefficace


WISE è netta: «L’area potrebbe contenere al massimo 1.400 mc, lontanissimi dai 5.000 necessari per un impatto significativo sul picco di piena».

L’opera sarebbe dunque priva di utilità idraulica. Sarebbero invece possibili interventi minori: «riprofilatura dell’alveo e installazione di barriere mobili impermeabili presso tombinatura e ponte».

2. Area di via Trento/via Meda: da escludere 

La realizzazione di una vasca da 28.500 mc non è considerata percorribile.

«Costi troppo alti e collegamento idraulico complicato, con beneficio irrilevante sulla piena del Tarò».


3. Innalzamento dei ponti: quasi impossibile



Le normative impongono 1,50 m tra intradosso e livello idrico.

«Ciò renderebbe impossibile realizzare rampe adeguate e potrebbe addirittura peggiorare la situazione a valle».

Fondi regionali: 440 mila euro a Meda

Regione Lombardia ha assegnato al Comune:

  • 120.000 euro per consolidare sponde e briglie del reticolo minore
  • 320.000 euro per ripristinare le spalle dei ponti danneggiati su Tarò e Valle di Cabiate


La svolta di BrianzAcque: dalle fognature alle “Città Spugna”

Ferrazzini ha ricordato che l’impermeabilizzazione urbana riduce drasticamente la capacità di assorbimento: «In campagna la pioggia è assorbita al 50%, in città solo al 10-15%».

Il risultato è che «molta acqua pulita finisce nelle fognature, che sfiorano e rigettano nei corsi d’acqua miscelando acque bianche e nere».

Le soluzioni di BrianzAcque includono:

  • Vasche volano (ipotesi in piazza Cavour e via Como)
  • Volanizzazione in linea con nuovi cassoni di scorrimento
  • Aiuole drenanti e sistemi SUDS, applicabili al progetto di via Indipendenza
  • Parco dell’Acqua con captazione in piazza Dozio e infiltrazione in via Angeli Custodi


Il punto di Sinistra e Ambiente–Impulsi

Il movimento ambientalista valuta positivamente il metodo prudenziale adottato da WISE: «Corretto evitare soluzioni affrettate, inutili o dannose, e soprattutto l’occupazione di aree libere con opere inefficaci».

Particolarmente rilevante il giudizio sull’area verde tra Meda e Cabiate: «L’area di via Trento/via Meda è l’ultimo fazzoletto di verde rimasto tra i due comuni. Va mantenuto e acquisito come Bosco Urbano».

Il gruppo chiede inoltre che vasche di laminazione o volano vengano valutate prima nelle aree dismesse cittadine, evitando nuovo consumo di suolo.

Critiche anche per il passato: «Grave aver convogliato nel collettore fognario di largo Terragni le acque tombinate dei torrenti Cà Bianca e Burraschi: una scelta che ha contribuito ai danni».

Sul piano sovracomunale, preoccupazione per le vasche previste ad Alzate e Mariano Comense, situate in aree di pregio naturalistico: «Non possiamo permetterci di perdere ecosistemi importanti. Le opere devono adottare soluzioni naturalistiche e a basso impatto».

Secondo Sinistra e Ambiente–Impulsi, però, le rassicurazioni non sono arrivate: «Né Regione Lombardia né il sindaco Santambrogio hanno assunto un impegno preciso».

Nonostante l’ampiezza del confronto, la serata si è chiusa senza una strategia condivisa: «È mancato un quadro generale e un coordinamento tra Comuni, AIPO, Regione e Province, fondamentale per evitare effetti negativi a valle».

Sinistra e Ambiente lamenta infine l’assenza di una programmazione futura: «Il sindaco non ha indicato né una fase successiva né un nuovo incontro pubblico di approfondimento».

È arrivata la nuova carta escursionistica del Parco GruBrìa


Il Parco GruBrìa ha presentato la sua nuova carta escursionistica, uno strumento indispensabile per esplorare in modo consapevole e approfondito il ricco patrimonio naturale e culturale del territorio. La mappa, aggiornata e accuratamente realizzata, è pensata per accompagnare escursionisti, famiglie, ciclisti e curiosi alla scoperta dei sentieri, delle aree verdi e dei principali punti d’interesse che caratterizzano l’area protetta.

La carta escursionistica offre una visione completa della rete dei percorsi del Parco, evidenziando:

  • sentieri e itinerari tematici
  • luoghi di valore storico, naturalistico e paesaggistico
  • servizi utili ai visitatori
  • punti panoramici e aree di sosta

La nuova carta è disponibile presso la sede del Parco, situata all’interno del Palazzo Comunale di Nova Milanese.
Chi desidera ottenerne una copia può recarsi direttamente in sede oppure richiedere maggiori informazioni sulle modalità di ritiro.

Per qualsiasi richiesta o chiarimento è possibile contattare l’ente all’indirizzo: parco@grubria.it

giovedì 4 dicembre 2025

Monza, cittadini in mobilitazione per un “Parco Silenzioso”: il 19 dicembre incontro pubblico sul clima acustico del Parco di Monza


Il crescente inquinamento acustico generato dalle attività motoristiche dell’autodromo continua a preoccupare cittadini, associazioni e frequentatori del Parco di Monza. Nel 2025 le segnalazioni sono aumentate significativamente, interessando non solo il Parco, ma anche i comuni limitrofi e alcune aree della città. Di fronte a una situazione considerata ormai “intollerabile”, i Comitati per il Parco A. Cederna e “La Villa Reale è anche mia” lanciano un incontro pubblico per fare chiarezza sul problema e chiedere interventi concreti.

Negli ultimi mesi, il rumore costante proveniente dalla pista dell’autodromo – definito “fastidioso, dannoso e fuori controllo” – ha suscitato crescente esasperazione. Molti cittadini hanno manifestato la volontà di ricorrere ad azioni di protesta eclatanti pur di essere ascoltati dalle istituzioni. I Comitati, da anni in prima linea contro l’inquinamento acustico, hanno però invitato a mantenere la calma, continuando parallelamente a sollecitare gli enti competenti.

Un primo risultato è arrivato: l’Ufficio Tutela Ambiente del Comune di Monza ha richiesto ad ARPA la verifica del sistema di monitoraggio del rumore utilizzato dal gestore dell’autodromo, oltre a nuove misure integrative di controllo. Un passo considerato significativo, ma non ancora sufficiente a rispondere alle esigenze dei residenti e alla tutela del Parco, riconosciuto come bene culturale di rilievo internazionale.

Per questo i Comitati organizzano l’incontro pubblico “Da Parco Rumoroso a Parco Silenzioso. Il clima acustico del Parco: com’era, com’è e come potrebbe essere”, che si terrà venerdì 19 dicembre alle ore 21, presso la Sala Maddalena, nel centro di Monza.

L’obiettivo è informare la cittadinanza, presentare dati e proposte, e chiedere alle istituzioni un impegno chiaro per il 2026 e oltre. All’appuntamento sono stati invitati Ufficio Ambiente, ARPA e ATS, affinché possano illustrare le azioni già avviate e quelle in programma per ridurre l’esposizione al rumore.

L’agenda prevede contributi tecnici, storici e giuridici:

  • un riepilogo del problema del rumore nel Parco da parte di Bianca Montrasio, presidente del Comitato per il Parco A. Cederna;
  • una presentazione sui rilievi fonometrici realizzati dal gestore, con l’architetta Federica Gagliano di Acustica Studio;
  • un approfondimento sulle metodologie di misura;
  • interventi degli enti pubblici di controllo;
  • le proposte di riduzione attiva del rumore del Comitato, illustrate dall’ingegner Giancarlo Milani;
  • un’analisi delle possibili azioni collettive della società civile, con i contributi dell’avvocato e docente di diritto dell’ambiente Francesco Basile e dell’avvocato Roberto D’Achille, referente del Comitato “La Villa Reale è anche mia”.

Lo spazio finale sarà dedicato a domande e interventi dal pubblico, nella speranza di trasformare la frustrazione diffusa in una mobilitazione costruttiva.

I Comitati confidano che questo incontro possa segnare “una svolta verso una gestione virtuosa del rumore nel Parco”, restituendo al territorio quel clima sonoro compatibile con la salute, il benessere e il valore storico-paesaggistico dell’area verde più grande d’Europa tra quelle recintate.

Errando per antiche vie. Dalle Olimpiadi alla lentezza: una Brianza che resiste, cammina e si racconta


In un momento in cui la narrazione dominante sulle nostre montagne e colline è schiacciata dai riflettori delle Olimpiadi Invernali 2026, dei cantieri accelerati e delle opere “necessarie” che consumano suolo e trasformano il paesaggio, esiste chi prova a proporre una visione diversa.

È in questo spirito che nasce Errando per antiche vie, il cammino artistico e performativo promosso da Campsirago Residenza: 250 km e 11 giorni di viaggio dal 5 al 16 dicembre 2025, un percorso che unisce la montagna a Milano attraverso passi, borghi, boschi, colline e comunità vive.

Ma soprattutto: un progetto che non accompagna le Olimpiadi — le interroga.
Un cammino che diventa narrazione critica: quali territori vogliamo? Chi decide il loro futuro? Chi li vive davvero?

Il cammino si propone come contronarrazione rispetto al modello delle “grandi opere” che spesso precedono i mega-eventi sportivi: infrastrutture che restano, ferite che durano, territori sfruttati e poi abbandonati.

“Errando” invece fa l’opposto:

  • non costruisce, ma cammina sulle tracce già esistenti;
  • non accelera, ma rallenta;
  • non impone, ma ascolta;
  • non spettacolarizza, ma dà voce a chi abita la montagna e la collina;
  • non sfrutta il paesaggio, ma lo percepisce come bene comune.

Il risultato è un incontro tra arte, territorio e coscienza ecologica: un teatro diffuso che non usa la natura come scenografia, ma come compagna di cammino.

La Brianza al centro: un crocevia di storia, colline e consapevolezza

Tra i momenti più significativi dell’intero percorso ci sono le tappe brianzole, che trasformano la nostra terra da periferia anonima a luogo vivo di passaggio, relazione e memoria.

In questo contesto si colloca Il Buddha silente del Monte di Brianza, esperienza già proposta all’interno del Giardino delle Esperidi: un viaggio intenso tra Mondonico, la dorsale del Monte di Brianza e il Monte Barro, ispirato ai sette chakra e scandito da danza, poesia, performance e meditazione del paesaggio.

Ma le tappe di dicembre rappresentano il cuore pulsante di questa presenza brianzola. Sono tre giorni ricchissimi, che uniscono cammino, incontri, teatro e momenti di riflessione critica sul nostro rapporto con il territorio e sulle conseguenze dei grandi eventi sportivi.

Le tappe brianzole: 14–16 dicembre

Domenica 14 dicembre — Dalle montagne a Campsirago, tra incontro e consapevolezza

  • 08:00 – Ripartenza del cammino: da Ballabio a Campsirago fino a Olgiate Molgora
  • 10:00 – Lecco, Punto di aggregazione n. 2: unisciti al cammino!
  • 16:00 – Olgiate Molgora: Giostra di Natale, momento festoso e comunitario
  • 17:30 – Ripartenza verso Campsirago
  • 19:00 – Campsirago: presentazione del libro “Oro colato. L’eredità per pochi delle Olimpiadi di Milano Cortina” (un’occasione fondamentale per capire davvero l’impatto del mega-evento)

Lunedì 15 dicembre — Tra Osnago e Vimercate, il territorio si racconta

  • 09:00 – Ripartenza del cammino: da Campsirago a Vimercate
  • 12:00 – Osnago: pranzo e ripartenza
  • 18:30 – Vimercate: presentazione del libro
  • “Dolomiti, lo spettacolo infinito. Dal Cadore a Cortina d'Ampezzo fra alpinismo e mito olimpico” (una riflessione sulla trasformazione del paesaggio alpino)
  • 20:00 – Vimercate: Saga Salsa, cena teatrale con Comitato Ferma Ecomostro D Breve - NO Pedemontana


Martedì 16 dicembre — Da Vimercate a Milano, passando per Monza

  • 09:00 – Ripartenza: da Vimercate verso Milano
  • 12:00 – Monza: pranzo e ripartenza
  • 17:00 – Milano: Sciando a Milano / Just Walking – special edition
  • 19:00 – Milano: Errando per antiche vie – In cammino da Cortina a Milano
  • 21:30 – Milano: Storia di un Ruscello

Il 5 dicembre è la Giornata mondiale del Suolo. L'appello del Circolo Ambiente: "Bisogna cancellare dai PGT ogni nuova previsione di edificazione"


a cura del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"

Il 5 dicembre ricorre la Giornata Mondiale del Suolo (World Soil Day), istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite per richiamare l’attenzione sull’importanza cruciale di questa risorsa vitale. Il tema scelto per l’edizione 2025 è “Healthy Soils for Healthy Cities” (Suoli Sani per Città Sane), che sottolinea il legame tra la qualità del suolo e il benessere delle popolazioni urbane.​


In occasione di tale ricorrenza, il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" - da sempre in prima linea nella tutela del suolo naturale e nella lotta contro la cementificazione - rivolge un accorato appello a tutti i Comuni delle province di Como, Lecco, Monza-Brianza, che includono alcune tra le aree più cementificate della Lombardia.  ​
L'appello è quello di modificare i piani urbanistici (PGT) rendendoli a 'consumo di suolo zero'. Questo con l'obiettivo di conservare il suolo verde per le future generazioni, permettendo ai terreni naturali di continuare a garantire le proprie funzioni ecosistemiche. 
Infatti i terreni, se permeabili e vegetati, aiutano ad assorbire l’acqua piovana, regolare la temperatura, immagazzinare carbonio e migliorare la qualità dell’aria. Ma quando il suolo viene coperto da cemento o asfalto, perde queste funzioni, rendendo le aree più vulnerabili alle inondazioni, al surriscaldamento e all’inquinamento.
Conservare suolo significa di fatto prevenire il dissesto idrogeologico, fenomeno che sempre più spesso sta interessando le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, vista la delicata conformazione geologica del nostro territorio e la crisi climatica che sicuramente sta aumentando l'intensità e la frequenza dei fenomeni di dissesto. Al contrario, la cementificazione ha acuito i danni legati agli allagamenti, come avvenuto di recente nei nostri territori. 

Per tutti questi motivi l'invito del nostro Circolo è, come detto, di modificare gli strumenti urbanistici, fermando ogni e qualsiasi nuova cementificazione e cancellando le previsioni urbanistiche di nuove edificazioni attualmente contemplate nei PGT vigenti.