venerdì 28 marzo 2025

Un frutteto per la Scuola Diaz: un nuovo polmone verde a Meda



Grazie all'impegno congiunto del WWF Insubria e Lombardia, del Comune di Meda e di numerosi volontari, la Scuola Diaz accoglie ora un nuovo frutteto. Un progetto che ha visto la messa a dimora di 68 piante da frutto, tra cui meli, peri, albicocchi, limoni, kaki, fichi, noci, castagni, noccioli e due filari di vigna.


Questa iniziativa si inserisce in un più ampio intervento di forestazione urbana che ha portato, nel corso del tempo, alla piantumazione di 100 querce farnia, castagni e betulle e oltre 80 arbusti. Oggi si aggiungono ulteriori 200 piante lungo il Sentiero della Vigna e del Vecchio Mulino, in collaborazione con il Comune di Meda e il prezioso lavoro dei volontari del WWF e delle associazioni locali.


La giornata ha visto anche la messa a dimora di 4 pini silvestri all’interno dell’Ex Oratorio Vecchio, un gesto simbolico per ricordare la Pineta della Brughiera, abbattuta durante la Seconda Guerra Mondiale per sostenere l’industria bellica. La nuova pineta sarà ufficialmente inaugurata il 25 aprile, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione.


Per celebrare il nuovo spazio verde e sensibilizzare la comunità all'importanza della natura, il WWF propone di organizzare nel mese di aprile una Festa dell'Albero in Fiore. Un evento durante il quale saranno messe a dimora anche nuove piantine di brugo, donate lo scorso autunno alle scuole di Meda per arricchire il Giardino della Scuola Diaz.


L'iniziativa si ispira agli insegnamenti del fondatore del WWF, Fulco Pratesi: "Ci sono tre attività che ci consentiranno di vivere in armonia: conoscere, amare e difendere la natura."


Un progetto che conferma ancora una volta l’importanza di agire concretamente per preservare il nostro ambiente e sensibilizzare le nuove generazioni alla cura e al rispetto della natura.

giovedì 27 marzo 2025

Lettera aperta del Comitato Difesa Territorio alla Sindaca di Lissone sulla questione Pedemontana


Il Comitato per la Difesa del Territorio di Lissone ha inviato una lettera aperta alla Sindaca, esprimendo preoccupazione e delusione per la sua presunta mancata partecipazione al dibattito sulla Pedemontana. Nella missiva, il Comitato sottolinea come, già trent'anni fa, il "Comitato di quartiere contro l'inceneritore" si fosse battuto contro il progetto autostradale, promuovendo assemblee e mostre per informare e sensibilizzare i cittadini.

"IERI COME OGGI", scrivono i membri del Comitato, ricordando che il progetto fu accantonato negli anni passati, anche a causa del fallimento della società Pedemontana. Tuttavia, alla fine del 2022, grazie ai finanziamenti di Regione Lombardia, il progetto è stato riattivato. "Fontana e Salvini, che ci risultano essere suoi amici di partito", aggiunge il Comitato, facendo notare i legami politici della Sindaca con i promotori dell'opera.

Il Comitato per la Difesa del Territorio è nato il 19 febbraio 2023, in seguito a un'assemblea organizzata dalla lista civica Vivi Lissone a Santa Margherita, dove numerosi cittadini hanno deciso di unirsi per affrontare la questione. "Il tutto in mancanza di informazioni provenienti dal Comune di Lissone", si legge nella lettera, che accusa l'amministrazione di non aver fornito adeguata comunicazione ai residenti.

Nel prosieguo della lettera, il Comitato chiede alla Sindaca dove sia stata in questi anni e dove sia adesso: "A quale tavolo la troviamo? Forse a quello di un ristorante, ma sappiamo che brilla di assenza a quelli provinciali e regionali, dove si parla di Pedemontana". Il Comitato sottolinea inoltre la mancata partecipazione della Sindaca ai tavoli pubblici, come quelli della commissione urbanistica, in cui Pedemontana era presente ma il pubblico non ha potuto intervenire.

Si evidenzia anche la scarsa presenza dell'amministrazione comunale nelle assemblee pubbliche organizzate dal Comitato, dove solo in un'occasione è stato presente l'assessore Rossati, mentre il vicesindaco Bonafé "ha pensato bene di restare nel corridoio esterno al salone civico, senza varcarne la soglia".

Riguardo all'argomento delle compensazioni ambientali, la lettera critica duramente l'accordo raggiunto dal Comune: "Dovrebbe inorridire a vantarsi di ricevere 1.400.000 euro per compensazioni ambientali, a fronte di un disastro ambientale enorme non minimamente quantificabile economicamente". Inoltre, il Comitato ritiene inaccettabile che tali fondi vengano utilizzati anche per aree lontane dall'autostrada.

Infine, il Comitato accusa la Sindaca di lavarsene le mani rispetto alla questione, citando la sua affermazione secondo cui la Pedemontana è "un'opera regionale e non comunale". "Sa tanto di lavarsene le mani... Ne più ne meno di ciò che ha fatto fino ad oggi", conclude la lettera, ribadendo l'impegno del Comitato nel difendere il territorio e nel richiedere maggiore attenzione da parte dell'amministrazione.

Documento

Lettera aperta del Comitato per la Difesa del Territorio alla Sindaca di Lissone


Cara Sindaca,
Ci dispiace constatare la sua non-conoscenza della realtà lissonese e in particolare di S.Margherita, ma le ricordiamo che giusto 30 anni fa l'allora "Comitato di quartiere contro l'inceneritore” era stato promotore di assemblee e mostre contro la nascita dell'autostrada, promuovendo una campagna di informazione e dissenso al progetto, per la difesa del territorio.
IERI COME OGGI.
Nel corso degli anni il progetto venne accantonato, anche per il fallimento della società PDM, società che venne successivamente ricapitalizzata dalla regione Lombardia e, alla fine del 2022 il progetto riparte, grazie soprattutto ai fondi generosi di Regione Lombardia, con Fontana e Salvini che ci risultano essere suoi amici di partito.
La creazione del comitato per la difesa del territorio, avvenne immediatamente dopo, il 19 febbraio 2023, grazie ad un'assemblea/informazione su PDM, tenuta a S.Margherita dalla lista civica Vivi Lissone, in tale assemblea molti cittadini decisero di organizzarsi in Comitato.
Il tutto in mancanza di informazioni provenienti dal Comune di Lissone.
Perciò ci dica lei dov'era in quegli anni, noi c'eravamo, ci siamo e ci saremo.
E ci dica lei dov'è adesso.
A quale tavolo la troviamo?
Forse a quello di un ristorante, ma sappiamo che brilla di assenza a quelli provinciali e regionali, dove si parla di PDM; per non parlare dei tavoli pubblici, come quelli della commissione urbanistica, con la presenza dei vertici di PDM e del pubblico, privato della possibilità di intervenire.
In tutte queste situazioni la sua presenza avrebbe dato per lo meno un'immagine di attenzione e non di disinteresse a una questione così importante per il territorio.
Non parliamo delle nostre assemblee, che sono state molte, molto partecipate dal pubblico, e dove in una sola occasione è comparso l'assessore Rossati, l'unico ad avere il coraggio di metterci la faccia, mentre il vice sindaco Bonafe' ha pensato bene, in quell'occasione, che fosse sufficiente stare nel corridoio esterno al salone civico, senza varcarne la soglia.
Questa è stata la presenza del comune è della Sindaca sul territorio sulla questione AUTOSTRADA PEDEMONTANA.
Sul poco potere dei sindaci rispetto a quest'opera, vada a vedere cosa stanno facendo i sindaci del vimercatese, in sintonia con i cittadini organizzati in comitati, contro quest'opera per la salvaguardia del territorio.
O ancora, cosa ha fatto il sindaco del comune di Lesmo con il ricorso al TAR, nonostante si fosse già in presenza di un progetto con un piano esecutivo approvato.
Lei si sentirà orgogliosa di avere ottenuto il passaggio della macchina pulisci strada, una patetica macchina che ha lo stesso valore di un solo secchio d'acqua usato per spegnere un enorme incendio.
Sulle "compensazioni” dovrebbe inorridire a vantarsi di ricevere 1.400.000 euro per compensazioni ambientali, a fronte di un disastro ambientale enorme non minimamente
quantificabile economicamente, oltretutto utilizzando quel denaro anche per aree lontane dall'autostrada.
Per finire : quel suo rimarcare che quest'opera è “un'opera regionale e non comunale".. sa tanto di "lavarsene le mani"...
NE PIÙ NE MENO DI CIÒ CHE HA FATTO FINO AD OGGI.

La battaglia de "La Rondine" per la tutela del paesaggio minacciato da Pedemontana

Foto: La Rondine di Concorezzo

Il gruppo civico "La Rondine" di Concorezzo ha lanciato un nuovo appello per la salvaguardia del paesaggio del Parco Agricolo Nord Est, minacciato dall’avanzata del progetto autostradale Pedemontana. L’iniziativa mira a sensibilizzare i cittadini sull'importanza della bellezza del territorio e a raccogliere adesioni per fermare un’opera che, secondo gli attivisti, avrebbe un impatto negativo sotto molteplici aspetti.

Con l'arrivo della primavera, il Parco Agricolo Nord Est si prepara a tingersi di giallo grazie alla fioritura della colza (Brassica napus), una delle tante espressioni di un paesaggio rurale che rischia di scomparire. "La Rondine" sottolinea come la bellezza del territorio non sia solo una questione estetica, ma un elemento fondamentale per il benessere della comunità e per la qualità della vita.

Gli attivisti hanno spesso posto l’accento sugli aspetti critici del progetto Pedemontana: l’inutilità dal punto di vista trasportistico, le perdite economiche già accertate e quelle future previste, nonché il forte impatto ambientale. Tuttavia, l’associazione invita a riflettere anche sul valore paesaggistico, troppo spesso trascurato nelle discussioni sulle grandi opere infrastrutturali.

Attraverso un link diretto (https://bit.ly/Rondine_StopPedemontana), "La Rondine" invita i cittadini a esprimere la propria adesione alla campagna di sensibilizzazione e a prendere parte attiva alla tutela del territorio. L'obiettivo è quello di difendere non solo l’ambiente e la biodiversità, ma anche il senso di appartenenza e identità che il paesaggio trasmette alle comunità locali.

L’iniziativa rappresenta un ulteriore passo nella lotta per un modello di sviluppo sostenibile, in cui le necessità infrastrutturali siano bilanciate con la tutela del patrimonio naturale e paesaggistico. "La Rondine" ribadisce che il futuro del territorio dipende dalle scelte di oggi e invita tutti a unirsi in questa battaglia per preservare la bellezza e l’integrità del Parco Agricolo Nord Est.

Il Comitato "No Canturina bis" in piazza a Montesolaro per informare i cittadini


Il Comitato "No Canturina bis - Coordinamento per la mobilità sostenibile" organizza un gazebo informativo a Montesolaro di Carimate, nella mattinata di domenica 30 marzo. Dalle 8.30 alle 12.30, i membri del comitato saranno presenti in piazza Spallino per incontrare i cittadini, illustrare i dettagli del progetto della nuova strada e proporre alternative sostenibili.

L'iniziativa si inserisce nelle attività del comitato, che da tempo si oppone alla realizzazione della Canturina bis, ritenuta un’opera impattante dal punto di vista ambientale e urbanistico. Durante l’evento, i volontari forniranno informazioni sulle possibili soluzioni alternative per migliorare la mobilità senza ricorrere alla nuova infrastruttura.

L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza, affinché possa approfondire il tema e confrontarsi con gli attivisti del coordinamento.

🌿 La primavera è arrivata… e con essa le camminate nel Parco GruBrìa! 🚶‍♀️🚶‍♂️


Il Parco GruBrìa invita tutti a due suggestive camminate serali, per scoprire angoli di verde inaspettati, a pochi passi da casa. Un'occasione per rilassarsi, respirare aria fresca e immergersi nella natura, accompagnati da educatori ambientali.

📍 Venerdì 28 marzo 2025 | 18:30 - 19:30
📌 Bosco Urbano di Lissone
📍 Ritrovo: Parcheggio Laghetto, via Bottego
🛤️ Percorso ad anello di 2,5 km

📍 Venerdì 11 aprile 2025 | 18:30 - 19:30
📌 Meredo, Seregno
📍 Ritrovo: Campetto di basket, viale Tiziano
🛤️ Percorso ad anello di 3,5 km

🚨 In caso di pioggia gli eventi saranno annullati.

Per informazioni: 📧 infogrubria@comunitabrianza.it

Un'occasione perfetta per vivere il Parco in modo nuovo! 🌳✨

 

Monte San Primo: polemiche sul progetto degli impianti sciistici. "Meglio investire nei trasporti pubblici"

La Provincia di Como, 24 marzo 2025

La discussione sul futuro del Monte San Primo continua a far discutere, dividendo imprenditori e amministratori locali. Al centro del dibattito c’è il progetto da 5 milioni di euro, finanziato con fondi pubblici, che prevede la realizzazione di impianti sciistici e innevamento artificiale.

In un recente articolo pubblicato su La Provincia di Como, Sara Vitali, albergatrice e operatrice del settore turistico, ha espresso forti perplessità sul piano, sottolineando la sua insostenibilità sia dal punto di vista economico che ambientale. "Non condivido la pista da sci sul San Primo, la ritengo insensata, sia perché la neve andrebbe sempre sparata, sia perché a Bellagio non c’è nulla", ha dichiarato Vitali, aggiungendo che i fondi pubblici andrebbero destinati a progetti più utili per il territorio, come il potenziamento dei trasporti pubblici.

A commentare l’articolo è intervenuto anche Roberto Fumagalli, portavoce del Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo", che da tempo si batte contro la realizzazione del progetto. Fumagalli ha lodato la posizione di Sara Vitali, definendola un esempio di imprenditoria consapevole. "Fortunatamente ci sono operatori turistici illuminati, che contestano questo assurdo progetto e propongono alternative più intelligenti, come l’investimento nei trasporti pubblici", ha affermato.

Tuttavia, secondo il portavoce del Coordinamento, non tutti gli imprenditori condividono questa visione. "Purtroppo, ci sono anche altri operatori del settore che sostengono il progetto, tanto non dovranno tirare fuori un euro di tasca loro: i 5 milioni di euro li mette il pubblico, con le nostre tasse", ha denunciato. "E questo, in barba alla crisi climatica e alla logica".

Le critiche si rivolgono anche agli amministratori locali, accusati di non avere il "buonsenso necessario per cancellare definitivamente il progetto". Per i comitati e le associazioni ambientaliste, l’unica strada percorribile per il Monte San Primo è quella del turismo sostenibile, investendo in servizi pubblici, mobilità dolce e tutela del territorio, piuttosto che in impianti sciistici dal futuro incerto.

Intanto, il dibattito resta aperto e il Coordinamento "Salviamo il Monte San Primo" continua la sua battaglia per evitare che il progetto vada avanti.

Monte San Primo, domenica 30 marzo un doppio evento: camminata, teatro e musica


Un doppio evento per conoscere, tutelare e animare il territorio del Monte San Primo. E' quanto ha organizzato per domenica 30 marzo dal Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo' con una duplice attività: al mattino una camminata fino alla vetta del monte, mentre al pomeriggio un evento teatrale e un mini-concerto di musica popolare, aperti a tutti.

La giornata - dal titolo 'Animiamo il Monte San Primo' - sarà caratterizzata da due appuntamenti:

  • Il primo sarà al mattino per la Camminata fino alla cima del Monte San Primo (realizzata in collaborazione con il Collettivo Libero Pensiero di Lecco); per partecipare all'escursione: ritrovo alle ore 8,30 al parcheggio della Stazione di Canzo (v. Vittorio Veneto) per la condivisione delle auto, per poi spostarsi al parcheggio della Colma di Sormano (zona osservatorio) dove, alle ore 9,00, partirà la camminata.
  • Il secondo appuntamento sarà nel pomeriggio con l'Evento di narrazione teatrale all'aperto 'Donne che amano gli alberi' (di e con Marta Stoppa e Cristina Quadrio, accompagnamento musicale al violino di Giulia Larghi e Clara Marzorati), a cui seguirà un mini-concerto di musica popolare da parte del gruppo dei D'Altrocanto; per partecipare all'evento teatrale e musicale: ritrovo alle ore 14,30 al parcheggio della Colma di Sormano (zona osservatorio).

Con questo doppio evento del 30 marzo, il Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo' intende far conoscere ed animare il territorio del Monte San Primo, confermando nel contempo l'opposizione al progetto che prevede invece la realizzazione di nuovi impianti sciistici e di innevamento artificiale sulle pendici del monte in località San Primo.

Tutti sono invitati a partecipare; è consigliata la prenotazione a info@bellagiosanprimo.com
In caso di maltempo, la camminata e lo spettacolo saranno annullati.

Coordinamento ‘Salviamo il Monte San Primo’
https://bellagiosanprimo.com/
info@bellagiosanprimo.com

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Domenica 30 marzo 2025:
'Animiamo il Monte San Primo'


🚶‍♂️ Camminata fino alla cima del Monte San Primo
📍 Ritrovo: ore 8:30 al parcheggio della Stazione di Canzo (v. V. Veneto) per condividere le auto, poi spostamento al parcheggio della Colma di Sormano (zona Osservatorio) per la partenza alle ore 9:00.
⏳ Durata: circa 4 ore
📈 Dislivello: 600 m
🥾 Richiesto un discreto allenamento e abbigliamento adeguato. Pranzo al sacco e acqua consigliati!

🎭 Dopo la camminata… "Donne che amano gli alberi"
🕝 Ore 14:30 - Parcheggio della Colma di Sormano
Un evento di narrazione teatrale all’aperto con Marta Stoppa e Cristina Quadrio, accompagnate dal violino di Giulia Larghi e Clara Marzorati.
🎶 A seguire, musica popolare con il gruppo D’Altrocanto.

✨ La partecipazione è libera, ma si consiglia la prenotazione via email: info@bellagiosanprimo.com