martedì 2 dicembre 2025

Pedemontana: quando un lenzuolo fa più paura di una ruspa


Sabato 29 novembre 2025 i cantieri di Pedemontana si sono svegliati con un’aria diversa: non il solito frastuono di mezzi pesanti, ma una protesta pacifica e silenziosa organizzata dai comitati NO Pedemontana.
Niente megafoni, niente cortei, niente slogan gridati: solo lenzuoli. Semplici drappi bianchi, appesi alle recinzioni, su cui campeggiavano parole di amore per il territorio e grida di dolore per ciò che sta subendo.

Un gesto gentile, quasi poetico. E, come spesso accade con la poesia, ha fatto più rumore di mille urla.


In questo post riportiamo alcune delle fotografie circolate sui social: immagini che hanno viaggiato veloci, rimbalzando tra gruppi, storie e chat, diventando simbolo di una protesta che non ha bisogno di alzare la voce per essere chiarissima.


Ma oggi… puff! I lenzuoli sono spariti.

Non perché li abbiano rimossi gli stessi attivisti. No.
E non può essere stato il vento o la pioggia: qualcuno deve aver deciso che quei lenzuoli fossero diventati improvvisamente troppo ingombranti.
La loro sparizione è avvenuta con una rapidità degna delle operazioni più efficienti: un intervento silenzioso, preciso, quasi chirurgico.


E naturalmente, tra gli attivisti, l’ironia non è mancata:

  • «Al cantiere di S. Margherita tolti ... gli striscioni contro Pedemontana che circondavano il cantiere. Evidentemente danno più fastidio gli striscioni, piuttosto che le ruspe che devastano il territorio.»
  • «I cartelli/lenzuola messi ieri a Desio… li hanno tolti tutti. Non ce più niente.»
  • «Anche lì! Come a S. Margherita e Macherio… non ci chiuderanno la bocca…»
  • «Sì, li ho visti ieri mattina passando. Stamattina alle 9 non c’erano più.»

Quando un lenzuolo invita a pensare, qualcuno inizia a preoccuparsi


C’è una cosa che questa vicenda è riuscita a rendere evidente: una protesta silenziosa, fatta di stoffa e di parole, può fare improvvisamente paura.
Forse perché non urla, ma invita a pensare.
Forse perché non cerca lo scontro, ma apre gli occhi a chi passa.
Forse perché la rassegnazione fa comodo – e togliere quei lenzuoli significa tentare di rimetterla al suo posto.

Ma è difficile, ormai.
Perché chi li ha visti, anche solo per qualche ora, li ha letti.
E una volta che hai letto… il pensiero comincia a muoversi da solo.


I lenzuoli non ci sono più, è vero.
Ma il messaggio – quello no – non lo togli con un gesto censorio.
E continua a circolare, a domandare, a disturbare quella finta normalità fatta di recinzioni, polvere e cantieri infiniti.

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