Domenica scorsa, 28 giugno 2020, guidate dai volontari del WWF, due gruppi di persone hanno visitato l'Oasi del Fosso del Ronchetto di Seveso.
Nonostante le mascherine ed il distanziamento, la frescura del bosco e le spiegazioni degli esperti hanno reso piacevole la giornata.
"Bravissime le guide. - ha commentato uno dei visitatori - Ho apprezzato molto sia le spiegazioni che i racconti personali. Non immaginavo che per conservare un'area di dimensioni così ridotte ci volesse così tanto lavoro volontario."
Gianni Del Pero e, sulla destra, Maurizio Borghi |
Maurizio Borghi, uno dei volontari WWF che sta illustrando le peculiarità del "Bagolaro spaccasassi" |
Nonostante le dimensioni ridotte, solo 8 ettari, il Fosso del Ronchetto ospita ambienti molto diversificati. Il bosco è dominato dalla robinia, specie introdotta in Europa nel XVII secolo e piantata ovunque, ma si riconoscono pregevoli esemplari di specie arboree autoctone come castagni, querce, ciliegi, olmi e carpini.
La visita all'Oasi ci ha permesso di verificare la crescita delle due farnie piantumate lo scorso 23 novembre per ricordare Chiara Ballabio (leggi qui) |
L'ombroso e umido sottobosco ospita mughetti, anemoni e rari narcisi selvatici. Mentre noccioli, cornioli, biancospini, rose canine e prugnoli creano un corredo arbustivo ricco e colorato in tutte le stagioni. La fauna è abbondante: oltre ai comunissimi merli, fringuelli e passeri, e accertata la presenza di specie interessanti come il picchio rosso, il picchio verde, l’allocco e il rampichino.
Nel canalone, una valletta a Y che dà il nome al Fosso del Ronchetto, si rifugiano due specie di rane rosse, la rana di Lataste (Rana latastei) e la rana agile (Rana dalmatina), e la raganella (Hyla arborea), anfibio di un intenso colore verde che ama vivere su alberi e arbusti. Tutte queste specie si riproducono negli stagnetti vicino al bosco. Seppur di dimensioni ridotte, i piccoli specchi d’acqua offrono uno spazio tranquillo e isolato, ideale anche per il tritone punteggiato (Triturus vulgaris) e per il più raro tritone crestato (Triturus cristatus).
Da ricordare la presenza di predatori: la biscia d’acqua (Natrix natrix) e il biacco (Coluber viridiflavus), entrambi innocui per l’uomo, sebbene il biacco, più irascibile della biscia d’acqua, se disturbato morda. Da non dimenticare tra i mammiferi, lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), tipico abitante dei nostri boschi, il riccio (Erinaceus europaeus), piccolo animaletto insettivoro, il ghiro (Glis glis), grazioso roditore grigio che vive sugli alberi e il moscardino (Muscardinus avellanarium), che sembra un piccolo ghiro arancione, e forma nidi a palla tra i bassi cespugli, dove si ciba dei frutti del bosco.
I visitatori, davanti all'ingresso dell'Oasi, divisi in due gruppi |
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