giovedì 10 aprile 2014

Pedemontana: un'autostrada che fa a pezzi l'ambiente

di Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile

Dopo l’iniziativa di marzo a Lentate sul Seveso il coordinamento ambientalista Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile organizza sul territorio investito dal “problema” Pedemontana un secondo incontro pubblico, questa volta nella città di Meda.

Enormi sono i problemi aperti sulla realizzazione di questa autostrada.In primo luogo, a Meda, sarà importante affrontare nuovamente il tema diossina. Infatti, mentre l’autostrada si affaccia a  Lentate sul Seveso, la società Pedemontana e Regione Lombardia non hanno ancora dato alcuna garanzia sul fatto che verrà ottemperata la prescrizione del CIPE n. 3 che obbliga alla caratterizzazione delle aree che, a causa dell’incidente ICMESA del 1976 furono e sono tuttora contaminate dalla diossina TCDD. Qual è il rischio reale?

Quali sono le richieste e cosa farà Insieme in Rete ?

Nell’incontro pubblico si parlerà di questo e di molto altro: della mancanza delle previste compensazioni ambientali, della promessa Green way pure a rischio e del danno ambientale prodotto non solo sulla Tratta A, pressoché ultimata, ma anche nella Tratta B1 (da Lomazzo a Lentate sul Seveso).

La Tratta B1 è, nei fatti, già avviata, con la distruzione di porzioni del Bosco del Battù di Lazzate e l’asportazione del suolo a Copreno di Lentate e Cermenate. Quello che sta accadendo è sotto gli occhi di tutti, ma c’è ancora chi, nelle istituzioni,  cerca di non dire la verità.

Una verità che invece proclama l’assenza di una programmazione economico finanziaria sensata e, ancora più l’assenza di risorse per la realizzazione dell’opera così come era stata concepita e approvata dal CIPE.
Adesso lo scenario è completamente trasformato, adesso è il momento di dire la verità su quello che non può essere realizzato. Il re è nudo.

Quello che Pedemontana e Regione Lombardia non dicono è che i soldi non ci sono e non saranno sufficienti nemmeno se il Governo deciderà un ulteriore finanziamento dell’opera.

Continuare in questa direzione significa distruggere il territorio, realizzando in Lombardia quello che fu oggetto di scandalo in Campania e Calabria e che avremo (anzi, che abbiamo già): la Salerno Reggio Calabria.
 
E’ essenziale che i lavori si fermino lì dove sono arrivati e che gli enti preposti si facciano carico di sistemare le gravi criticità che sono state causate al territorio  riducendo quanto più possibile il danno per le comunità locali e per l’ambiente già pesantemente devastato.

Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile
invita la cittadinanza e gli amministratori a parlarne insieme

mercoledì 16 aprile 2014 alle ore 21
presso l’Auditorium della Scuola Anna Frank
via Giovanni XXIII a Meda.

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