venerdì 20 maggio 2016

Dall'Oratorio di Corogna a Villa Cramer: una passeggiata tra arte e storia dell'alta Brianza


Domenica 15 maggio 2016 una cinquantina di persone si sono ritrovate a Corogna (Albavilla) nei pressi dell'Oratorio dei Santi Cosma e Damiano per partecipare alla bella passeggiata organizzata dall'Associazione "La Martesana" di Erba.


L'escursione ha preso il via con la visita guidata all'antica chiesetta il cui corpo principale risale al XIII - XIV secolo mentre il bel campanile all'XI secolo. All'interno l'edificio presenta affreschi realizzati tra il XV e il XVI secolo.


Sulla parete destra sono rappresentati un Santo vescovo, accompagnato da una figura inginocchiata dalla cui bocca esce un piccolo diavolo, e i titolari dell’oratorio: i Santi Cosma e Damiano. Il dipinto reca la data di esecuzione (1483) su un cartiglio posto vicino al vescovo.


Sull’arco di trionfo, due riquadri incorniciano la Madonna in trono con Bambino benedicente (a sx) e San Rocco (a dx), ritratto nella sua tipica iconografia (vestito da pellegrino, con il cane al suo fianco, mostra la ferita sulla gamba causata dalla peste). L’abside è affrescata con la Madonna di Loreto e la Crocifissione con un santo martire e San Rocco.


Lungo la parete sinistra dell’aula, un unico riquadro è diviso in due parti: alla Madonna in trono con Bambino (chiamata, per il suo atteggiamento affettuoso, Madonna della tenerezza), è affiancata una Madonna del latte tra i Santi Rocco e Sebastiano: in questo dipinto Gesù porta una collana e due bracciali di corallo e reca nella mano sinistra una rosa.

Sulla controfacciata, un ultimo affresco abbastanza degradato rappresenta un Santo: potrebbe trattarsi di Sant’Antonio Abate, in quanto reca con sé una campanella.

La chiesa di Corogna è conosciuta anche con la dedicazione a San Rocco, che nel tempo è prevalsa su quella originaria.

Dopo la visita guidata all'antico Oratorio il gruppo si è incamminato in direzione della "Crus dal Selvet" dove esiste una piccola croce che ha sostituito una più antica, davanti alla quale i fedeli sostavano in preghiera durante le funzioni mattutine delle rogazioni, dette litanej, con le quali si invocava l'aiuto divino per le colture dei campi e per gli animali.


Interessante anche la visita alle dimore rurali dell'abitato di Parzano (Orsenigo), che si è svolta subito dopo...


... e al giardino della Villa dei Padri Somaschi, da cui si gode una splendida vista sul Lago di Alserio.


Dopo una sosta ristoratrice il gruppo ha proseguito in direzione del colle di Tassera (Fraz. di Alserio) dove ha potuto visitare, grazie all'ospitalità dei proprietari, il Parco di Villa Cramer.

Villa Cramer (prospetto sud)
La villa fu edificata tra il 1844 ed il 1845. In precedenza la proprietà dove sorge la villa fu dell’Ospedale Maggiore di Milano e successivamente della famiglia Imbonati.

Villa Cramer (vista da nord)
Le scuderie di Villa Cramer realizzate a forma di "ferro di cavallo"
Nel 1844 agli Imbonati successe il barone Giuseppe Patroni il quale erisse, su progetto di Luigi Chierichetti,  la nuova lussuosa abitazione. Dalla fine di quel secolo la villa è di proprietà della famiglia Cramer.

Tra gli aneddoti raccontati anche l'insediamento alla fine dell'Ottocento, all'interno della villa, dell'harem del Kedivè (ovvero il Sultano) d'Egitto Ismail Pascià.

La Cappella privata dedicata a S. Maria della Neve (Parco di Villa Cramer)
Foto d'epoca dell'interno della Cappella

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