giovedì 18 aprile 2024

Pedemontana e tratta D Breve: "Decidiamo prima e pensiamo (o forse no) dopo!"

Il Cittadino del 24 luglio 1999. Quando "Pedemontana" si chiamava "Pedegronda". Altro che "sette mesi..."

di Domenico Corrusco

Nel caotico teatro delle decisioni politiche, dove spesso la logica è un optional e la coerenza una rarità, si è recentemente verificato un altro episodio della serie "Decidiamo prima e pensiamo (o forse no) dopo". Questa volta, il palcoscenico è stato illuminato dalla Pedemontana, dove la tratta D breve è diventata l'ultima attrazione di un circo fatto di burocrazia intricata e scelte discutibili.

Il sipario si alza sulla richiesta di un privato nel Vimercatese, che ha chiesto l'annullamento della delibera che ha approvato la tanto discussa tratta D breve. Un colpo di scena clamoroso quanto una telenovela, questa richiesta potrebbe mettere a repentaglio non solo la costruzione della tratta stessa, ma addirittura l'intera concessione dell'autostrada.

Lasciando da parte l'idea che pianificare prima di agire sia un concetto antiquato, la Pedemontana è stata catapultata in un caos legale. La concessione rilasciata nel lontano '90 senza gara sembra essere più delicata di una bomba ad orologeria, con qualsiasi modifica al progetto originale che potrebbe innescare un cataclisma legale. Sembra che ci siano più buchi nella storia della Pedemontana che nelle strade delle nostre città. Ma chi si preoccupa se la tratta D breve è una modifica sostanziale al piano originale? Dopotutto, nella politica italiana, la coerenza è sopravvalutata, no?

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