domenica 4 agosto 2024

La "Sagra della Pedemontana"

Agosto, tempo di vacanze, tempo di letture. Anche noi ci adeguiamo pubblicando un racconto a tratti surreale, ma alla fine scopriremo che la realtà, a volte, supera la fantasia. Buona lettura e buone vacanze.

 

Albergo senza stelle, 2024 ©

C'era una volta in Brianza, una terra conosciuta più per la sua nebbia autunnale che per le sue meraviglie, un luogo in cui l'urbanizzazione stava avanzando a passi da gigante. La nuova autostrada Pedemontana stava per spazzare via boschi, pascoli e colture come se fossero i giocattoli abbandonati di un bambino cresciuto troppo in fretta. Tuttavia, proprio in questo scenario in trasformazione, avvenne qualcosa di talmente assurdo da far dubitare della sanità mentale degli abitanti locali.

Con l'inizio dei lavori della Pedemontana, gli alberi da frutta, che altrove erano scomparsi da secoli, iniziarono a spuntare come funghi in ogni angolo possibile e immaginabile. Non si trattava di alberi qualsiasi, ma della varietà "Süpèrlativ", una specie mai vista prima, con caratteristiche talmente uniche da lasciare chiunque a bocca aperta. La varietà "Süpèrlativ" era nota per produrre frutti dalle forme improbabili e dai colori psichedelici, con sapori che oscillavano dal dolce al salato in un solo morso, e con effetti collaterali che variavano dal risveglio di vecchi ricordi al temporaneo parlare in versi danteschi.

Ma la vera sorpresa era la straordinaria prolificità di una sottovarietà chiamata "Debün", che non era famosa solo per i suoi frutti dal sapore indeterminabile ma anche per la sua capacità di fornire consulenze filosofiche agli abitanti del posto. Gli anziani della Brianza cominciarono a salire sugli alberi per discutere con i "Debün" delle questioni più impellenti: se la Pedemontana fosse un male necessario o una vendetta karmica per i troppi capannoni costruiti negli anni '80, se la nebbia fosse un complotto dei meteorologi o un regalo degli dèi per scoraggiare i turisti. E così via.

Le consulenze si facevano così popolari che gli abitanti cominciarono a organizzare tour guidati, con tanto di cestini da picnic per ascoltare il saggio "Debün" mentre dispensava consigli sugli investimenti immobiliari o sull'amore non corrisposto. La situazione sfuggì talmente di mano che in Brianza si iniziarono a vedere più "Süpèrlativ" che panchine nei parchi, e ogni discussione politica o sociale veniva interrotta da qualche frutto che piombava dall'alto, pronto a offrire la sua opinione non richiesta.

Deìo, 2024 ©

Con l'arrivo dell'autunno, la comunità decise che era tempo di fare qualcosa di grande. Si organizzò la prima "Sagra della Pedemontana", un evento unico nel suo genere. L'idea era semplice: raccogliere i frutti della "Süpèrlativ" e della "Debün" per celebrare questa strana abbondanza e, al tempo stesso, sensibilizzare la popolazione sull'urgenza di salvaguardare il paesaggio urbano tradizionale. Ma la sagra prese una piega surreale: i frutti iniziarono a dibattere tra di loro, alcuni declamando poesie ermetiche, altri insistendo che la Pedemontana era in realtà un portale dimensionale per un mondo parallelo fatto interamente di carciofi.

Alla fine, nessuno capì più cosa fosse reale e cosa fosse frutto della fantasia collettiva. Ma una cosa era certa: la Brianza non era mai stata così viva. E tra un frutto che recitava Dante e un altro che discuteva di economia con un asino parlante, gli abitanti si ritrovarono, per la prima volta dopo tanto tempo, a ridere insieme, dimenticandosi, almeno per un po', dell'autostrada e dei suoi effetti devastanti.

Quella notte, sotto un cielo trapuntato di stelle, si diffuse la voce che persino i cantieri della Pedemontana avessero iniziato a dare consigli su come costruire case che rispettassero l'ambiente e l'anima dei luoghi. Ma chissà, forse era solo un'altra trovata dei "Debün", intenti a dimostrare che in fondo, in Brianza, nulla era impossibile.

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