domenica 3 febbraio 2013

La Bellezza, bene strategico


Riceviamo e pubblichiamo il seguente intervento del Partito Democratico - Circolo di Seregno

Spesso guardiamo alla forma delle nostre città come a un problema: con dispiacere osserviamo che attraversando in auto i comuni della Brianza uno dopo l'altro, se non fosse per la fantasiosa segnaletica che ci accoglie ai confini di ciascuno di essi, avremmo l'impressione di muoverci sempre all'interno del medesimo. D'altra parte se Seregno fosse circondata da boschi o campagne, e la città più vicina distasse qualche ora di macchina, certamente soffriremmo l'isolamento.

A ben guardare, in effetti, questa nostra area metropolitana dalla struttura reticolare ha grandi potenzialità, e proprietà uniche: si può dire sia stata costruita dai propri abitanti, più di quanto sia accaduto altrove; contiene un'enorme varietà di cose, al punto che in pochi minuti dal più triste distretto industriale potremmo raggiungere qualche straordinario manufatto degno di un libro di storia dell'arte; per quanto disordinata poi, ha generato il più ricco tessuto economico del Paese.

Manca però di una bellezza diffusa, soprattutto nell'edilizia (pubblica o privata che sia) e negli spazi pubblici. Seregno purtroppo non fa eccezione: forse basterebbe, per questa città e per il suo territorio, qualche iniezione puntuale di bellezza, perché poi essa tende a contagiare.

Si potrebbe cominciare tutelando la bellezza ereditata dal passato, quella degli edifici che in questi anni a Seregno sono stati sistematicamente brutalizzati da interventi impropri che ne hanno azzerato il valore culturale, alterandone la natura, il significato e la stessa materia di cui erano fatti.

Di fronte a tali scempi, non ha senso prendersela coi progettisti, e sarebbe perfino sgradevole giudicarne il lavoro: il mercato immobiliare è libero; risente di domanda e offerta, di mode e canoni estetici diversi per ogni committente, oltre che delle capacità di un progettista.

La responsabilità è da ricercarsi nell'amministrazione locale, che in materia di edilizia privata ha due compiti: scrivere le regole e farle rispettare.

Circa la definizione delle regole non è il caso di infierire; del resto la mancata adozione del PGT non va addebitata ad altri che all'attuale maggioranza politica. E' invece l'imposizione del rispetto delle regole a destare preoccupazione in molti casi: non si capisce per esempio come la prescrizione di risanamento conservativo delle Norme Tecniche Attuative possa condurre ad esiti come quello dell'area ex Bonsaglio e di troppi altri cantieri di edifici storici.

La bellezza nella città è un bene strategico che è necessario incrementare. E' un obiettivo che dobbiamo porci e che possiamo provare a conseguire in modi diversi.

Occorre innanzitutto rigore nel far rispettare le regole, certo. Ma occorre anche riformare il processo edilizio introducendo criteri qualitativi in fase di valutazione del progetto, senza ingerenze o censure, con la delicatezza, la terzietà e l'attenzione che sono dovute quando si esprimono valutazioni che non siano fondate su parametri oggettivi. E' un proposito ambizioso e difficile, che tuttavia vale la pena di perseguire, e sul quale il Partito Democratico ha delle idee.

Se impareremo a mantenere quanto di bello abbiamo nelle nostre città preservando il patrimonio che noi tutti apprezziamo da speculazione, incuria e ignoranza, il tempo provvederà a cambiare tutto ciò che invece soffriamo e disprezziamo, consegnandoci infine una città diversa, più bella.

Partito Democratico - Circolo di Seregno
pdseregno@gmail.com - www.pdseregno.it

1 commento:

  1. Un appello per uomini di buona volontà ed in buona fede. Quanti amministratori avrebbero il coraggio non solo di sottoscriverlo ma almeno di farlo proprio nei programmi politici? Può esistere una bellezza come bene comune? A Seregno ed in Brianza NO finora è stato un bene interpretabile, opinabile e strumentalmente privato.
    Anni di cultura commerciale berlusconiana e di pseudo acculturati progetti leghisti hanno ridotto il territorio nello stato in tutti possono vedere. Questa non è un'interpretazione è il livello di degrado a cui siamo stati portati dalle giunte del tipo Formigoni, Allevi, Mariani. Un'esame di coscienza, un po' di orgoglio e ripartiamo..possiamo solo risalire!!!!

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