mercoledì 7 settembre 2016

Seregno: domande e mancate risposte sui 12 alberi tagliati nel quartiere Sant'Ambrogio

La sequenza del filare di alberi reciso (da est a ovest)

Dopo aver aggiornato il post "Seregno: sfregio verde a Sant'Ambrogio" riceviamo da Gianni alcune considerazioni che potete leggere qui sotto.
Da parte nostra speriamo che il presente dibattito contribuisca a far sì che venga finalmente approvato il "regolamento del verde urbano" che fino al marzo dell'anno scorso era all'ordine del giorno in Consiglio Comunale.

Leggo l' "aggiornamento" stampa che la redazione del Blog ha riportato sul sito ed anche l'articolo della stampa locale. Apprendo che da febbraio la proprietà aveva segnalato in Comune il taglio di queste piante per motivi di sicurezza e per problemi con le proprietà confinanti.

Personalmente applaudo alla proprietà e dico che ha fatto benissimo a tagliarle sia per rispetto dei confinanti e sia per la vita dei passanti.

Perchè allora, se esistevano motivi di sicurezza, il taglio è stato fatto 6 mesi dopo, rischiando che qualche albero con i temporali estivi cadesse su qualcuno in una zona frequentatissima?

Perchè si dice che "quasi tutti gli alberi" erano marci internamente quando nelle foto sopra si vede che su 12 tronchi (diametro medio 60 cm), 5 davano segni di malattia, gli altri (la maggior parte) erano in ottima salute? Basta andare a vedere!

Ripresento ancora le domande che non hanno avuto risposte:
  • Il Comune ha chiesto e verificato la relazione dell'agronomo della proprietà, lo stato delle piante di "proprietà privata" e le loro caratteristiche?
  • l'Ufficio Comunale competente, come prevede la normativa urbanistica del comune, ha richiesto la piantumazione di altre alberature nel numero e dimensioni previste dallo stesso?
  • in caso affermativo dove sono state concordate le piantumazioni delle nuove alberature a sostituzione/compensazione del verde reciso? Spero a S.Ambrogio!
Dice bene il Sindaco Mazza che l'iniziativa non è stata del Comune, mi stupirei del contrario visto che neanche per le "alberature pubbliche comunali" ci sono attenzioni e iniziative costruttive ma solo quelle del tipo "taglia e dimentica..."

Alberi "privati" e "pubblici": un medesimo patrimonio trascurato, tagliati spesso ad insaputa di tutti o quasi e mai sostituiti.

Un accenno a quelli "pubblici".
Due soli esempi tra i tanti a S.Ambrogio:
  1. perchè era stata rimossa solo quella decina di platani (pubblici) "proprio davanti" ad una ditta di viale Edison? Sono stati sostituiti? Se sì dove?
  2. perchè il grandissimo pino (pubblico) (diam. 90 cm ca.) nel giardinetto pubblico tra via Edison e Fiume un paio di anni fa era stato tagliato? Nessuno aveva visto segni di "marcio" ai tempi e sempre ai tempi sarebbe bastata una regolare manutenzione. Anche oggi osservando il restante tronco non ci sono segni di malattia, del vuoto interno, .....!!! (vedi foto sotto con tronco solo ora di colore grigio). Basta andare a vedere! E' stato sostituito? Se sì dove?
Giardino pubblico tra via Edison e via Fiume: pino tagliato 2 anni fa senza segni di malattia o cavità interna
Invece di una cura e di una manutenzione parsimoniosa delle piante per goderne i benefici, quest'amministrazione ha scelto una soluzione "sbrigativa", privandoci, con il taglio degli alberi, delle azioni positive da essi esercitate ed anche di una parte rara di arredo di verde urbano, sempre più scarso, sempre meno di qualità.

Immagino che l' "Amministrazione Trasparente" attenda, per rispondere, un interlocutore più attendibile di me e senza il passaggio attraverso un blog.
Spero quindi che il Comitato di quartiere S.Ambrogio o uno dei partiti in Consiglio Comunale prenda l'iniziativa di chiedere e verificare l'eventuale risposta del Comune.
Ho riportato solo due esempi e nel solo quartiere S.Ambrogio.......... Ribadisco che il PERENNE SFREGIO VERDE (privato e pubblico) a S. Ambrogio prosegue da sempre e silenziosamente mese dopo mese, anno dopo anno. Basta andare a vedere!

Continuano a restano così cicatrici nel cuore e nella memoria di chi ancora vuole bene alla terra dove è nato.

Grazie per l'ospitalità
Gianni

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